Guardie Informate = Guardie Giurate :: Forum
http://www.guardieinformate.net/
Portale di informazione per le guardie particolari giurate :: Modulo Forum per XOOPS
Wed, 21 Oct 2020 23:26:53 +0200
http://backend.userland.com/rss/
CBB 1.16
Forum
[email protected]
[email protected]
it
Guardie Informate = Guardie Giurate :: Forum
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/images/xoopsbb_slogo.png
http://www.guardieinformate.net/
92
52
-
«Richard Jewell», un invisibile fra le pieghe della Storia [da Nightwolf ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=25728&forum=16
SEZIONE FREE:: «Richard Jewell», un invisibile fra le pieghe della Storia<br />
«Richard Jewell», un invisibile fra le pieghe della Storia<br />Al cinema. Il nuovo film di Clint Eastwood sull’uomo che salvò centinaia di vite nell’attentato del 1996 ad Atlanta. Indagato dall’Fbi, il protagonista fu linciato dai media e poi scagionato<br /><br /><br />Giulia D'Agnolo Vallan<br /><br />Chris Kyle, il cecchino più letale delle forze speciali americane in Iraq, Sully Sullenberger, il pilota della US Airlines che atterrò sull’Hudson salvando dal disastro un aereo carico di civili, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alex Skarlatos, i tre amici d’infanzia del Midwest che sventarono l’attentato terroristico su un treno europeo; Earl Stone, l’orticultore e veterano della Corea diventato efficacissimo corriere della droga…<br /><br />DAI SILENZIOSI cavalieri senza nome dei suoi primi film, stilizzati al punto da sembrare fantasmi, e dalla qualità mitico/granitica dell’ispettore Callahan o del Walt Kowalski di Gran Torino, negli anni, l’opera di Clint Eastwood si è mossa con crescente attenzione verso personaggi nascosti nelle pieghe della realtà. Dopo essersi misurato con la Storia, in Edgar J. Hoover e Invictus -con American Sniper, Sully, Ore 15:17 – Attacco al treno (dove scritturò i tre ragazzi stessi) e The Mule – il suo occhio si è infatti più felicemente assestato su una galleria di «eroi qualunque». Spesso – riflesso coerente con l’antipatia per l’autorità e lo spirito libertario che da sempre anima la carriera dell’attore/regista- marginalizzati se non addirittura puniti dalle circostanze che li circondano.<br /><br />Richard Jewell, il protagonista del suo (omonimo) ultimo film è decisamente della stessa pasta. Ispirato dall’articolo di Marie Brenner per «Vanity Fair» American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell, e dal libro di Kent Alexander e Kevin Salwen, The Suspect, il film è la storia della guardia giurata che scoprì uno zaino bomba in un frequentatissimo parco di Atlanta, durante le Olimpiadi del 1996, contribuendo a salvare centinaia di persone, per poi venire (ingiustamente) accusato di essere il responsabile dell’attentato.<br /><br />GRASSO, timidissimo, ossessionato dal sogno di appartenere alle forze dell’ordine (tratto che gioca con dolce ironia conl i ruoli storici del regista), Richard Jewell (Paul Walter Hauser) inizia il film in un ufficio della Small Business Administration della Georgia. Il suo compito quello di rifornire ogni scrivania di cancelleria. Come spesso succede a individui «invisibili» come lui, Richard – che si aggira per i corridoi con un carrello pieno di matite e scotch – è dotato di un grande spirito di osservazione, che traduce in piccole attenzioni agli impiegati che a loro volta- nonostante la sua mole, altra ironia – a malapena si accorgono di lui, quando non ridono alle sue spalle.<br /><br />Nota con riluttanza queste carinerie l’avvocato Watson Bryant (Sam Rockwell, in un’interpretazione sfumatissima). Ed è un bene, perché Richard avrà presto bisogno di lui. Licenziato dalla security dell’Università per l’eccesso di zelo con cui gestiva le trasgressioni degli studenti, Richard trova un posto in quella dell’ AT&T, e tra le file delle guardie giurate che sorvegliano l’Olympic Centennial Park di Atlanta. Anche lì, la sua frenetica vocazione di sceriffo lo rende un po’ ridicolo, e vittima dello scherno di un gruppo di teen ager. Ma è grazie a quella cocciuta ostinazione che la polizia prende finalmente sul serio uno zaino abbandonato, che si rivela pieno di bombe.<br /><br />AVVENUTA mentre la folla sta già evacuando, l’esplosione provoca due morti e un centinaio di feriti. Eastwood filma la caotica scena con precisione semplicissima, priva di grandi gesti. Ma senza Richard, sarebbe stata un massacro: è l’eroe del giorno, catapultato in prima pagina e in prima serata, sui media nazionali, con enorme orgoglio della madre (Kathy Bates) insieme a cui vive. Il suo momento di gloria dura però una frazione di secondo, polverizzato dallo scoop del quotidiano locale, l’«Atlanta Journal-Constitution»: secondo fonti dell’Fbi, il sospetto numero uno dell’attentato è Richard Jewell stesso.<br /><br />DALL’ESALTAZIONE celebrativa, il circo mediatico passa direttamente al linciaggio. E tra i momenti più belli e delicati di questa «passione di un americano qualsiasi» sono le scene con l’avvocato o con la madre in cui Richard cerca a suo modo prima di capire e poi di rispondere al modo suo all’ingiustizia. Appostati come avvoltoi urlanti vicino a casa sua, i giornalisti sono -insieme all’FBI, incarnata dalla glaciale, distante, interpretazione di Jon Hamm, l’agente che conduce le indagini – i cattivi del film di Eastwood. Superficiali, spietati, smaniosi di abbracciare ogni cliché. In prima fila Kathy Scruggs, reporter senza scrupoli fino al grottesco (Olivia Wilde, nella realtà figlia di due famosi giornalisti investigativi, Leslie e Andrew Cockburn) che è la responsabile dello scoop, e si pentirà solo troppo tardi dell’errore che ha fatto. Richard Jewell venne scagionato, ma morì poco tempo dopo, a 44 anni.<br /><br /><a href="https://ilmanifesto.it/richard-jewell-un-invisibile-fra-le-pieghe-della-storia/" title="https://ilmanifesto.it/richard-jewell-un-invisibile-fra-le-pieghe-della-storia/" rel="external">https://ilmanifesto.it/richard-jewell- ... a-le-pieghe-della-storia/</a>
Thu, 16 Jan 2020 23:13:58 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=25728&forum=16
-
«Richard Jewell», un invisibile fra le pieghe della Storia [da Nightwolf ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=25727&forum=16
SEZIONE FREE:: «Richard Jewell», un invisibile fra le pieghe della Storia<br />
«Richard Jewell», un invisibile fra le pieghe della Storia<br />Al cinema. Il nuovo film di Clint Eastwood sull’uomo che salvò centinaia di vite nell’attentato del 1996 ad Atlanta. Indagato dall’Fbi, il protagonista fu linciato dai media e poi scagionato<br /><br /><br />Giulia D'Agnolo Vallan<br /><br />Chris Kyle, il cecchino più letale delle forze speciali americane in Iraq, Sully Sullenberger, il pilota della US Airlines che atterrò sull’Hudson salvando dal disastro un aereo carico di civili, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alex Skarlatos, i tre amici d’infanzia del Midwest che sventarono l’attentato terroristico su un treno europeo; Earl Stone, l’orticultore e veterano della Corea diventato efficacissimo corriere della droga…<br /><br />DAI SILENZIOSI cavalieri senza nome dei suoi primi film, stilizzati al punto da sembrare fantasmi, e dalla qualità mitico/granitica dell’ispettore Callahan o del Walt Kowalski di Gran Torino, negli anni, l’opera di Clint Eastwood si è mossa con crescente attenzione verso personaggi nascosti nelle pieghe della realtà. Dopo essersi misurato con la Storia, in Edgar J. Hoover e Invictus -con American Sniper, Sully, Ore 15:17 – Attacco al treno (dove scritturò i tre ragazzi stessi) e The Mule – il suo occhio si è infatti più felicemente assestato su una galleria di «eroi qualunque». Spesso – riflesso coerente con l’antipatia per l’autorità e lo spirito libertario che da sempre anima la carriera dell’attore/regista- marginalizzati se non addirittura puniti dalle circostanze che li circondano.<br /><br />Richard Jewell, il protagonista del suo (omonimo) ultimo film è decisamente della stessa pasta. Ispirato dall’articolo di Marie Brenner per «Vanity Fair» American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell, e dal libro di Kent Alexander e Kevin Salwen, The Suspect, il film è la storia della guardia giurata che scoprì uno zaino bomba in un frequentatissimo parco di Atlanta, durante le Olimpiadi del 1996, contribuendo a salvare centinaia di persone, per poi venire (ingiustamente) accusato di essere il responsabile dell’attentato.<br /><br />GRASSO, timidissimo, ossessionato dal sogno di appartenere alle forze dell’ordine (tratto che gioca con dolce ironia conl i ruoli storici del regista), Richard Jewell (Paul Walter Hauser) inizia il film in un ufficio della Small Business Administration della Georgia. Il suo compito quello di rifornire ogni scrivania di cancelleria. Come spesso succede a individui «invisibili» come lui, Richard – che si aggira per i corridoi con un carrello pieno di matite e scotch – è dotato di un grande spirito di osservazione, che traduce in piccole attenzioni agli impiegati che a loro volta- nonostante la sua mole, altra ironia – a malapena si accorgono di lui, quando non ridono alle sue spalle.<br /><br />Nota con riluttanza queste carinerie l’avvocato Watson Bryant (Sam Rockwell, in un’interpretazione sfumatissima). Ed è un bene, perché Richard avrà presto bisogno di lui. Licenziato dalla security dell’Università per l’eccesso di zelo con cui gestiva le trasgressioni degli studenti, Richard trova un posto in quella dell’ AT&T, e tra le file delle guardie giurate che sorvegliano l’Olympic Centennial Park di Atlanta. Anche lì, la sua frenetica vocazione di sceriffo lo rende un po’ ridicolo, e vittima dello scherno di un gruppo di teen ager. Ma è grazie a quella cocciuta ostinazione che la polizia prende finalmente sul serio uno zaino abbandonato, che si rivela pieno di bombe.<br /><br />AVVENUTA mentre la folla sta già evacuando, l’esplosione provoca due morti e un centinaio di feriti. Eastwood filma la caotica scena con precisione semplicissima, priva di grandi gesti. Ma senza Richard, sarebbe stata un massacro: è l’eroe del giorno, catapultato in prima pagina e in prima serata, sui media nazionali, con enorme orgoglio della madre (Kathy Bates) insieme a cui vive. Il suo momento di gloria dura però una frazione di secondo, polverizzato dallo scoop del quotidiano locale, l’«Atlanta Journal-Constitution»: secondo fonti dell’Fbi, il sospetto numero uno dell’attentato è Richard Jewell stesso.<br /><br />DALL’ESALTAZIONE celebrativa, il circo mediatico passa direttamente al linciaggio. E tra i momenti più belli e delicati di questa «passione di un americano qualsiasi» sono le scene con l’avvocato o con la madre in cui Richard cerca a suo modo prima di capire e poi di rispondere al modo suo all’ingiustizia. Appostati come avvoltoi urlanti vicino a casa sua, i giornalisti sono -insieme all’FBI, incarnata dalla glaciale, distante, interpretazione di Jon Hamm, l’agente che conduce le indagini – i cattivi del film di Eastwood. Superficiali, spietati, smaniosi di abbracciare ogni cliché. In prima fila Kathy Scruggs, reporter senza scrupoli fino al grottesco (Olivia Wilde, nella realtà figlia di due famosi giornalisti investigativi, Leslie e Andrew Cockburn) che è la responsabile dello scoop, e si pentirà solo troppo tardi dell’errore che ha fatto. Richard Jewell venne scagionato, ma morì poco tempo dopo, a 44 anni.<br /><br /><a href="https://ilmanifesto.it/richard-jewell-un-invisibile-fra-le-pieghe-della-storia/" title="https://ilmanifesto.it/richard-jewell-un-invisibile-fra-le-pieghe-della-storia/" rel="external">https://ilmanifesto.it/richard-jewell- ... a-le-pieghe-della-storia/</a>
Thu, 16 Jan 2020 23:13:08 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=25727&forum=16
-
Re: Rispetto per le GPG [da Boscaiolo]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=25234&forum=16
SEZIONE FREE:: Rispetto per le GPG<br />
Dal 06 di giugno sono diventato una GPG , volevo farvelo sapere perché per me e' un grande onore, sono felice di essere entrato a tutti gli effetti nel vostro mondo . Buon lavoro a tutti.
Tue, 11 Jun 2019 04:00:59 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=25234&forum=16
-
Re: Consigli per aspiranti GPG? [da independent]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=23532&forum=16
SEZIONE FREE:: Consigli per aspiranti GPG?<br />
E niente...è' passato un anno e mezzo, ma ancora nessuna chiamata, neanche per un colloquio!<br />Ho appena rifatto il giro dei soliti IVP per la consegna del C.V...sarà il periodo invernale che blocca le assunzioni?? MAH!!!<br /><br />Continuo a sperare...
Mon, 19 Feb 2018 12:26:18 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=23532&forum=16
-
Proteggere la casa di Celentano per Gramellini è un favore ai Vip [da Nightwolf ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=24143&forum=16
SEZIONE FREE:: Proteggere la casa di Celentano per Gramellini è un favore ai Vip<br />
di IGNAZIO LA RUSSA<br />Da oggi Ignazio La Russa inizia una collaborazione con “Il Secolo d’Italia” con la rubrica “Pallonate”.<br /><br />Gramellini nel suo “Il caffè” di ieri sul Corriere (che sia detto per inciso, assomiglia per ironia della sorte al mio assai più modesto blog esistente da anni “Un caffè con Ignazio La Russa”, che da oggi viene ospitato anche su “Il Secolo”) scrive di Adriano Celentano e della sorveglianza richiesta ai Carabinieri dopo diverse allarmanti intrusioni nella sua villa. E siccome si tratta del ragazzo che dalla casa nei prati della canzone è arrivato “alla villa gluck” l’elzeviro non è tenero col “molleggiato”. Adriano d’altronde non è stato mai completamente adottato dagli intellettuali radical chic sin da quando cantava “Chi non lavora non fa l’amore” (ma tranquilli, non erano loro il bersaglio).<br /><br />Forse per questo o chissà perché Gramellini si scandalizza che alcuni tra gli otto (dicesi otto) Carabinieri dell’unica Caserma dell’Arma in servizio per diversi paesi della provincia di Lecco, abbiano avuto l’ordine di “proteggerlo”. Nell’elzeviro, per evitare che (testualmente) “si lascino sguarnite le abitazioni degli altri abitanti” si indicano, tra il serio e il faceto, cinque soluzioni tra le quali scegliere la più adatta. Scartata ovviamente una apposita “missione militare”, così come il ricorso alle Iene o al Gabibbo nonché una provocatoria riforma Costituzionale che sancisca come l’Italia sia “fondata sui Famosi”, Gramellini opta per un inedito (almeno a sinistra) “fai da te”.<br /><br />Cioè considera “praticabile” convincere Celentano ( “e i famosi”) a pagarsi la propria difesa ingaggiando “ guardie giurate”.<br /><br />Insomma in questo caso non sarebbe ”far west” ne “farsi giustizia da soli”. Buono a sapersi per quando qualcuno invocherà la legittima difesa. Resta da capire perché sia stata invece scartata l’ipotesi più semplice e cioè quella di affidare la sicurezza di un gruppo di paesi ad un numero più alto di uomini e donne delle Forze di Polizia, magari al servizio di un progetto politico e legislativo che consideri la lotta alla criminalità (anche quella stupidamente definita “Micro”) una priorità per questa Italia. Ma forse le risorse necessarie sono esaurite per ripianare i guai delle banche e per foraggiare chi si ingrassa con l’immigrazione irregolare.<br /><br />N.B. Dal prossimo”caffè” prometto di essere più “ristretto”<br /><br /><a href="http://www.secoloditalia.it/2017/03/pallonate-proteggere-la-casa-di-celentano-per-gramellini-e-un-favore-ai-vip/" title="http://www.secoloditalia.it/2017/03/pallonate-proteggere-la-casa-di-celentano-per-gramellini-e-un-favore-ai-vip/" rel="external">http://www.secoloditalia.it/2017/03/p ... llini-e-un-favore-ai-vip/</a>
Tue, 7 Mar 2017 23:30:10 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=24143&forum=16
-
Re: GPG fuori servizio [da Gargoyle]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=23566&forum=16
SEZIONE FREE:: GPG fuori servizio<br />
Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />Nightwolf ha scritto:<br />Io faccio così: mi cambio solo la parte sopra (camicia/maglione) tolgo il cinturone e la pistola la metto nel marsupio/borsello. Fidati che così dai molto meno nell'occhio.</blockquote></div><br /><br />Anche questa è una buona idea in effetti, grazie.<br />Devo procurarmi uno di quei marsupi/tracolle.
Sun, 7 Aug 2016 08:04:26 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=23566&forum=16
-
Re: Parere personale ed eventuali normative [da BEPPEX]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=23518&forum=16
SEZIONE FREE:: Parere personale ed eventuali normative<br />
È difficile decidere in quei momenti<br />Se riesci mettiti a riparo se sei in pericolo senza scampo spara f spara spara tutti i colpi......e buona fortuna ...
Fri, 15 Jul 2016 23:20:52 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=23518&forum=16
-
Noi? Invisibili... [da realfabry]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=21905&forum=16
SEZIONE FREE:: Noi? Invisibili...<br />
QUALIANO. Riceviamo la lettera firmata da Maurizio Di Benedetto, guardia giurata e "storico" maestro di arti marziali, attivo fin dal 1985 sul territorio di Qualiano e Villaricca, dove ha iniziato all'amore per lo sport e le discipline orientali tante generazioni di giovani. <br /><br />Sono le sei e mezza, mi sveglio mentre il mio piede intorpidito mi riporta alla realtà. Quei due maledetti proiettili del 21 Giugno....e fortuna che il terzo è finito sul giubbotto. 980 euro,meno di 1000 maledetti euro.....l’assegno che ho nel portafogli e che a fine mese mi deve dare la possibilità di “sopravvivere”; bollette, benzina, tasse.....con 1000 euro. I soliti piegamenti per ricordarmi di essere vivo, caffè, nero, bollente e quei biscotti al cacao che mi fanno partire, doccia veloce, barba, il blu della divisa che mi copre come una vernice ed ecco indossare il mio cinturone, prendo la mia Glock 20, inserisco il caricatore con 15 munizioni in calibro 10 mm e scarrello....colpo in canna, la infilo nella fondina, : respiro. Lascio alle spalle la porta di casa e la mia famiglia e comincia un’altra giornata, otto ore d’attesa, li ad aspettare; facce nuove, vecchie conoscenze e noi sempre li, un saluto un occhio che si spinge oltre il semplice osservare, persone che si chiedono chi siamo, noi sceriffi....sbirri senza essere sbirri, armati senza alcun diritto e mille doveri. <br /><br />Chi siamo? Siamo gli “INVISIBILI” , le guardie Giurate, quelli che aspettano e nessuno nota, nessuno sa chi o casa siamo realmente, nessuno che si chiede delle nostre realtà, delle nostre famiglie. Eppure sempre presenti, anche quando qualcuno di noi ci lascia, come Gennaro che è stato meno fortunato di me. Quel giorno sarebbe dovuto venire a cena a casa mia con Anna, sua moglie. Poi invece spari, sirene ed un agonia durata tre mesi.....più niente....invisibile! Mille maledettissimi euro al mese per rischiare la propria vita ogni giorno, sempre li ad aspettare. Perché noi aspettiamo, se ci va bene seduti in una guardiola ad alienare il nostro sguardo, ma per fortuna seduti ed al riparo dalle intemperie, altrimenti in piedi, sole o pioggia non ha importanza, giubbotto antiproiettili e telefonino per chiedere aiuto con la speranza che “CERTA GENTE” si dimentichi di passare di là, 8 ore ad aspettare. <br /><br />21 Giugno, mi sembra ieri...avevo finito di mangiare e ripreso il servizio da poco che quella volta mi portava a piantonare un istituto bancario vicino casa ed invece del solito panino per l’intervallo ero stato fortunato, a poche centinaia di metri la mia famiglia mi aspettava a tavola con un piatto caldo, cosa molto rara. Ma la mia “ATTESA” durò poco e mentre i clienti della banca si affollavano come non mai, alle 15 ecco spuntare fra le teste della gente una coppia di canne ben conosciute, quelle grossolanamente mozzate di un sovrapposto calibro 12. Una sensazione incredibile vederle prepotentemente avanzare verso il mio viso, mentre alla mia sinistra, la presenza del Direttore dello sportello bancario che si era trovato per caso all’esterno imponeva alla mia coscienza di tutelarlo. Spinte, strattoni e le urla concitate dei rapinatori, una sola decisione rapidissima: reagire. <br /><br />Mai ringraziato tanto mio Nonno che all’età di 5 anni ebbe la saggezza di avvicinarmi al mondo delle arti marziali e che oggi dopo 43 anni di pratica fanno parte del bagaglio intrinseco della mia motricità. Non saprei decifrare con esattezza cosa accadde in quella manciata di secondi, ma mi ritrovai con i due incappucciati che avevo di fronte disarmati, mentre quello alle mie spalle mi sparava contro. Paura? Dolore? In quei momenti non ci si accorge di nulla, i rumori arrivano ovattati ed anche quello dei colpi esplosi in rapida successione sembrava arrivare da lontano, solo una volta impugnata la mia pistola ed aperto il fuoco in aria e messi in fuga i rapinatori, mi resi conto di avere un piede bagnato.....bagnato di sangue, il mio sangue. Solita trafila, ospedale, interrogatori, degenza, cure varie ed eccomi ancora qui ad aspettare. Alla fine erano stati esplosi più di 25 colpi di cui 5 dalla mia arma, io unico ferito....è andata bene, c’era tanta gente. <br /><br />Per otto ore con i miei mille euro al mese. Noi invisibili, quelli che come me a quasi 50 anni anche se accumulano miliardi di competenze e molti anni di servizio, per il collocamento restano operai. Operai con la pistola, ma pur sempre operai....generici. Operai che devono acquistare la propria attrezzatura, la mia pistola è ancora nelle mani della magistratura per gli accertamenti dovuti a quel 21 Giugno e per riprendere il mio posto di lavoro ho dovuto acquistare a mie spese un’arma d’occasione, sperando che prima o poi mi venga riconosciuto un contributo dall’azienda. Operai che non hanno certezze di lavoro poiché non esiste coesione sindacale e molti sono dipendenti d’Istituti di vigilanza con pochissimo personale (15/20 agenti), tanto morto un papa se ne fa un altro.... Operai senza formazione alcuna, che affidano la propria vita al buon senso e...alla fortuna.Non siamo nulla, forse proprio perché “INVISIBILI”. Abbiamo regole vecchie più di 60 anni, stipendi da fame, nessun vero diritto legislativo per i ruoli di responsabilità che copriamo. Migliaia di “privati cittadini” autorizzati a girare armati dopo aver sparato una manciata di colpi in un poligono come se fossero in un lunapark. <br /><br />A volte vorrei sapere cosa sono, perché non riesco a farmi vedere dagli altri? Poi mentre me lo chiedo ecco di nuovo spari, terrore, e qualcuno che resta inerte sul pavimento di un supermercato, ancora quella puzza di sangue e carne bruciata, ma stavolta non è uno di noi, non è uno sceriffo. Stavolta è l’altro, quello che sa dove siamo, che arriva all’improvviso senza avvisare, quello che si nasconde nel buio più profondo dei nostri incubi e che non ha alcuno scrupolo a creare violenza su chiunque si ponga fra lui ed il bottino, quello che quando ha un “incidente sul lavoro” (perché pur sempre di un incidente sul lavoro si tratta....) alla fine in fondo in fondo era un bravo ragazzo, non uno come noi, non è uno sceriffo, nessuno tra la folla alza la voce chiamandolo criminale, perché la colpa è del sistema che non ha saputo aiutarlo, quel sistema violento che si affida a personaggi violenti: gli sbirri.<br />E intanto quel “povero ragazzo” .......... <br /><br />Fortuna che per questi signori esiste sempre un codice d’onore che li porta alla vendetta per il caro perso. Cosa succede? Semplice quello che ho già vissuto io, notti insonni a sobbalzare al primo rumore, i tuoi figli, tua moglie....tutti costretti ad una vita blindata, momenti di paura se squilla un telefono se bussano alla porta in momenti inaspettati. Tornare a casa e guardarsi le spalle, non perché hai violato le leggi, bensì perché le hai tutelate.... ridicolo a dirsi, ma ho provato cosa significa dormire con la pistola sotto al cuscino, scomodo. Ed intanto ecco affiorare tutte le paure e i dubbi su ciò che è stato e perché è stato, ma tu sei lo sbirro che ha osato sfidarli, che gli ha fatto lo sgarro.....ne è valsa la pena? È questa la domanda che ti fanno tutti, con i commenti classici, i consigli del caso....io avrei...io sarei.....ma uno per tutti: perché non hai girato la testa? Forse perché nonostante tutto ci credo, forse perché non avrei potuto fare altro.....forse perché sono io!<br /><br />Ma nessuno ti vede, perché tu sei invisibile. <br /><br />Maurizio Di Benedetto<br /><br /><a href="http://www.internapoli.it/articolo.asp?id=30397&src=" title="http://www.internapoli.it/articolo.asp?id=30397&src=" rel="external">http://www.internapoli.it/articolo.asp?id=30397&src=</a>
Wed, 13 May 2015 21:49:11 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=21905&forum=16
-
Re: GUARDIE DIS-INFORMATE "Chiediamo scusa al Dott. Del Giudice" [da FFS]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=19071&forum=16
SEZIONE FREE:: GUARDIE DIS-INFORMATE "Chiediamo scusa al Dott. Del Giudice"<br />
Veramente drammatico il documentario.<br />I colleghi di guardia al sito non hanno fatto una bella figura e non c'era da meravigliarsi tanto.<br />Possiamo immaginare la forte pressione a cui sono sottoposti dalla malavita organizzata che controlla tutto e tutti.<br />E per mantenere un posto di lavoro si arriva anche a respirare la "#censured#".<br />Ma chi dovrebbe chiedere veramente scusa al Dott. Del Giudice e a tutti gli italiani onesti è lo Stato che è complice di questi delinquenti che inquinano senza alcuno scrupolo la nostra terra.<br />I veri parassiti si annidano nelle Istituzioni e nella politica e di conseguenza infettano l'intera società civile.<br />Andrebbero arsi vivi, anzi no, li farei marcire tra quei rifiuti tossici.
Sat, 12 Oct 2013 00:31:50 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=19071&forum=16
-
Degrado Campo Rom Certosa :: Segnalazione a Milano „Gli rubano la bici davanti agli occhi. La polizi [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=19028&forum=16
SEZIONE FREE:: Degrado Campo Rom Certosa :: Segnalazione a Milano „Gli rubano la bici davanti agli occhi. La polizi<br />
Degrado Campo Rom Certosa :: Segnalazione a Milano<br />„<br />Andrea- martedì, 1 ottobre alle 10:12<br />in Via Perin del Vaga, 16 a MilanoVedi su mappa<br /> <br />"Venerdi sono rimasto deluso da un fatto che mi riguarda in prima persona... Con molta pazienza e sacrificio mi sono fatto una bicicletta dato che amo molto le due ruote. Anche se c'è traffico la uso per andare al lavoro. Da a Milano Zona Viale Certosa. La lego ad un albero e la sorveglio tramite la telecamera della mia azienda che punta all'esterno".<br /><br />"Verso le 18 vedo uno che si china e poi sale in sella, scappo giù urlando che mi stanno rubando la bici! lo rincorro a piedi ma si allontana! Una mia amica mi vede che corro, prende lo scooter e me lo lascia per seguirlo, so già dove sta andando! Mi dirigo verso il campo nomadi qua dietro in via Brunetti! Eccoli entrano! Parcheggio lo scooter ed entro! Ridatemi la bici! In un attimo urlano e mi vengono incontro in 20/30 zingari, scappo fuori accendo lo scooter e scappo!". <br /><br />"Ho chiamato la polizia che ha mandato una pattuglia! Venitemi ad aiutare a riprendere la bici, ma loro se non hanno un autorizzazione e non sono almeno in 20/30 agenti non entrano… A parte prendere le generalità hanno saputo solo dirmi: hai avuto un bel coraggio ad entrare li dentro da solo! Saranno più di 200, potevano darti una cacciavitata nella schiena!"<br /><br />"Bel posto viviamo... chi ci tutela? Chi aiuta noi? Avevo già fatto il 90% del loro lavoro, dovevano solo andare dentro a prenderla... e arrestare i due ladri... niente... Addio bici nuova, per un mese siamo stati inseparabili".<br /><br />Andrea<br /><br />“<br /><br /><a href="http://www.milanotoday.it/social/segnalazioni/degrado-campo-rom-certosa-2012094.html" title="http://www.milanotoday.it/social/segnalazioni/degrado-campo-rom-certosa-2012094.html" rel="external">http://www.milanotoday.it/social/segn ... -rom-certosa-2012094.html</a>
Sat, 5 Oct 2013 20:29:56 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=19028&forum=16
-
Re: Il cral di GuardieInformate [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=186&forum=16
SEZIONE FREE:: Il cral di GuardieInformate<br />
si tratta di una convenzione che ho seguito un po di anni fa,poi nn ho avuto più tempo per starci dietro.<br />mi dispiace
Fri, 2 Aug 2013 20:36:07 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=186&forum=16
-
Re: Non sarebbe meglio scriverli gli articoli, piuttosto che copiarli? [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18362&forum=16
SEZIONE FREE:: Non sarebbe meglio scriverli gli articoli, piuttosto che copiarli?<br />
ok LEO grazie.
Sun, 7 Jul 2013 22:27:06 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18362&forum=16
-
Re: nuova stanza:reportage e inchieste dal mondo della vigilanza [da Bafometto]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18387&forum=16
SEZIONE FREE:: nuova stanza:reportage e inchieste dal mondo della vigilanza<br />
<img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" />
Sat, 6 Jul 2013 00:14:25 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18387&forum=16
-
Re: Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più [da nardy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18355&forum=16
SEZIONE FREE:: Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più<br />
Infatti...
Sun, 30 Jun 2013 18:21:49 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18355&forum=16
-
Re: Un arsenale dentro casa [da Bafometto]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18343&forum=16
SEZIONE FREE:: Un arsenale dentro casa<br />
Uhm. La "difesa legittima" non è in virtù della Denuncia di detenzione. Ma è sempre una "giustificata effrazione di divieto". Bisogna sempre tenerlo a mente, anche nella difesa legittima con Licenza di PdA per difesa.<br />Nessuna Legge o Licenza ti autorizza a sparare a qualcuno; invece col PdA puoi "solo" portare l'arma che in caso di difesa sarai "giustificato" ad usare solo in caso di necessità. <br />In tribunale non si discuterà sulla Denuncia o Licenza, ma piuttosto sulla "giustificazione" che ti ha portato a evadere la Legge che proibisce di tentare alla vita di altro individuo.
Sat, 29 Jun 2013 20:41:45 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18343&forum=16
-
Il Consorzio Guardie Giurate si rinnova. Ampliata l’offerta dei servizi con una moderna Centrale Ope [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18339&forum=16
SEZIONE FREE:: Il Consorzio Guardie Giurate si rinnova. Ampliata l’offerta dei servizi con una moderna Centrale Ope<br />
Pubblicato da RedazioneNEWS FUORI REGIONE28 giugno 2013<br />Massafra. Sono passati 65 anni dall’inizio dell’attività del Consorzio Guardie Giurate e negli anni si sono susseguite centinaia di persone che con il proprio apporto personale hanno fatto di questa aggregazione una istituzione presente saldamente nel territorio in grado di rispondere ad ogni esigenza dei cittadini.<br />Un successo costruito nel tempo dall’esperienza di persone che hanno fondato un saldo rapporto di fiducia con gli associati. Ed è su questa fiducia, riposta in questa istituzione, che si continua a costruire, per fornire un servizio più efficiente.<br />Il consorzio guardie giurate ha infatti introdotto una moderna Centrale Operativa H24 corredata di innovativi software ed avanzati sistemi di videosorveglianza.<br />In questo modo l’associato è sicuro di avere 2 occhi sempre bene aperti sulla propria proprietà, passaggi continui della pattuglia ed un addetto di centrale operativa pronto a rispondere a qualsiasi segnalazione.<br />Dopo 65 anni le persone sono cambiate. Si rinnoveranno ancora e si aggiorneranno, ma non cambierà l’attenzione verso l’esigenza dell’associato, da sempre legato al Consorzio Guardie Giurate. Di generazione in generazione, in molti casi infatti, si continua a scegliere di affidare la vigilanza dei propri beni ad una istituzione legata a Massafra ed ai massafresi.<br />“Il 65enne Consorzio guardie giurate (dice il predente prof. Antonio Izzinosa) ha in serbo molte novità ed iniziative perché nonostante le difficoltà dei tempi attuali, ed i piccoli ostacoli, non smetterà di far sentire la propria presenza nell’agro di Massafra e nella zona industriale ampliando l’offerta dei servizi, unendo alla tradizione la giusta innovazione”.<br />Ricordiamo che le cariche dell’attuale Consiglio di Amministrazione del Consorzio Guardie Giurate, sono le seguenti: presidente il prof. Antonio Izzinosa, vice presidente il sig. Michele Di Gioia, economo-cassiere il dott. Gennaro Leogrande. Del Collegio Sindacale fanno invece parte il perito agrario Andrea Recchia, il rag. Giampiero Termite e la dr.ssa Serafina De Monte.<br />Nella foto il presidente prof. Antonio Izzinosa.<br />(Nino Bellinvia)<br /><a href="http://www.liguria2000news.com/il-consorzio-guardie-giurate-si-rinnova-ampliata-l%E2%80%99offerta-dei-servizi-con-una-moderna-centrale-operativa-h24-opera-a-massafra-dal-1948.html" title="http://www.liguria2000news.com/il-consorzio-guardie-giurate-si-rinnova-ampliata-l%E2%80%99offerta-dei-servizi-con-una-moderna-centrale-operativa-h24-opera-a-massafra-dal-1948.html" rel="external">http://www.liguria2000news.com/il-con ... -a-massafra-dal-1948.html</a>
Sat, 29 Jun 2013 09:37:12 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18339&forum=16
-
Re: La Guardia Giurata agli occhi di un bambino. [da fearful]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18280&forum=16
SEZIONE FREE:: La Guardia Giurata agli occhi di un bambino.<br />
Sono momenti che restano nel cuore cosi come mi fa piacere quando sono di piantone ad uan banca passano i ragazzini che vanno o tornano da scuola si fermano e tii salutano guardandoti con ammirazione !
Sat, 22 Jun 2013 23:24:56 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18280&forum=16
-
Il problema dei rapimenti alieni: il parere di un esperto [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18269&forum=16
SEZIONE FREE:: Il problema dei rapimenti alieni: il parere di un esperto<br />
Giovedì, 20 giugno 2013 - 08:31:00<br /><br />IL VIDEO: Reperti misteriosi: "starchild"<br />Di Angelo Carannante, ufologo e Presidente C.UFO.M. (Centro Ufologico Mediterraneo)<br /><br />Simon Parkes, racconta una storia fuori dall’ordinario e come tale sicuramente difficile da accettarsi. Paradossalmente, più che la straordinarietà di quanto afferma, colpisce che le dichiarazioni provengano da un uomo politico che,in quanto tale, si presume persona pragmatica e poco incline alle fantasticherie, a meno che non sia impazzito. Nessuno mai ha filmato un rapimento alieni o in ogni caso ha potuto dimostrare un tale fatto.<br /><br />A differenza degli avvistamenti ufo che si contano a migliaia ogni anno, i rapimenti alieni o abduction sono difficilmente verificabili se non impossibili a provarsi. Gli ovni, o oggetti volanti non identificati, li vedi in cielo, li filmi, li fotografi e spesso vi è una miriade di testimoni presenti all’evento fino ad arrivare agli avvistamenti di massa come ad esempio quello straordinario di Los Angeles del 1942. Niente di tutto questo nei rapimenti alieni. Insomma gli avvistamenti sono “più scientifici” o, per dirla in termini ufologici, si presentano “dadi e bulloni” e come tali sono fenomeni materiali, da indagare, misurare, approfondire e con una casistica tangibile. Il dato ancor più sconcertante è che, in rapporto agli oramai milioni di avvistamenti ufo, gli avvistamenti di alieni in “carne ed ossa” quasi non esistono, e pure quelli che sono stati filmati sono a dir poco dubbi. Intendiamoci, non che contino solo le immagini che tuttavia sono un ottimo punto di partenza pur nell’odierna era digitale.<br /><br />Mi risulta che non esistono avvistamenti di massa di alieni, e questo dato la dice lunga. A ben vedere questa riflessione mette in dubbio la paternità degli ovni: siamo sicuri che in definitiva siano pilotati da esseri intelligenti? Oppure abbiamo preso tutti un grande abbaglio? Insomma, ragionando da un punto di vista dell’attribuibilità degli ufo ad intelligenze extraterrestri, rileva il problema delle prove o meglio degli indizi, perché in definitiva tutta l’ufologia è pervasa dalla costante indiziaria. Simon Parkes, per dirla in termini giuridici, dice ma non prova. Tutti, una mattina, possono alzarsi e dire: “Stanotte sono stato rapito dagli alieni”.<br /><br />Bene: e le prove? Al C.UFO.M., Centro Ufologico Mediterraneo, diverse volte siamo stati contattati da persone che sostenevano senza mezzi termini di essere state rapite dagli extraterrestri. Tuttavia, sistematicamente, abbiamo riscontrato la mancanza assoluta di elementi tangibili, tanto è vero che, regolarmente, questi presunti addotti affermano che vedono “solo essi” i loro rapitori di un altro mondo. Con questo, non voglio negare il fenomeno, che invece meriterebbe maggiore attenzione da parte della scienza accademica che liquida tutto come roba da psicologi o peggio ancora da psichiatri. Il metronotte Zanfretta ebbe un’esperienza del genere con episodi davvero inspiegabili razionalmente, come un’impronta gigantesca sul terreno,la corrente elettrica che venne a mancare proprio in occasione del suo primo incontro “con gli alieni”.<br /><br />E di questi, ma anche di altri episodi, esistono addirittura dei rapporti ufficiali delle autorità. Si potrebbero enumerare altri casi. Microchip inseriti nel corpo umano o in posti inaccessibili della testa, addirittura come sistema di controllo da parte degli extraterrestri. Mappe di sistemi stellari disegnate da uno dei famosi coniugi Hill e da cui nacque il mito di Zeta Reticuli in ambito ufologico. Inoltre, vi sono delle innegabili costanti che si ripetono regolarmente nei racconti dei rapiti anche di persone completamente a digiuno di ufologia ed in diversi luoghi del mondo, e quindi senza alcun retaggio culturale o condizionamenti mentali di sorta.<br /><br />Tornando alla nostra storia odierna, mi piacerebbe sapere come fa il sig. Simon Parkes a ricordare degli incontri con gli alieni avuti nel grembo materno prima di nascere e poi nei primi sei mesi di vita. Ipnosi regressiva? Sappiamo che non sempre è affidabile. Mettiamoci infine, in questo quadro, il fenomeno dell’ “archeologia aliena”, con ritrovamenti di strani reperti come lo “Starchild”, per comprendere che, probabilmente, c’è una grande verità che sfugge all’umanità tutta, e che la scienza ufficiale preferisce evitare e negare in ogni caso. Troppo comodo, o meglio troppo scomodo.<br /><br /><a href="http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/mia-madre-un-alieno-il-parere200613.html" title="http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/mia-madre-un-alieno-il-parere200613.html" rel="external">http://www.affaritaliani.it/culturasp ... ieno-il-parere200613.html</a>
Fri, 21 Jun 2013 00:06:00 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18269&forum=16
-
Re: Eravamo più rispettati quando andavamo in bicicletta. [da Giorgio90]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18222&forum=16
SEZIONE FREE:: Eravamo più rispettati quando andavamo in bicicletta.<br />
Secondo me ho ci danno una giusta figura professionale o così è una presa in giro,non si puo' lavorare con il panico di rischiare lavoro soldi e magari anche la vita.<br />Così come andiamo adesso dovremmo guardare da lontano con binoccoli senza avvicinarci minimamente al pericolo,e sempre guardando in 2 se no si rischia ancora la falsa testimonianza in caso di denuncia.<br />Per non parlare della gente,quando gli serve aiuto sei un pubblico ufficiale quando non gli serve nulla sei trattato come una pietra.
Sun, 16 Jun 2013 19:42:29 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18222&forum=16
-
QUELLI DELLA NOTTE..... [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18209&forum=16
SEZIONE FREE:: QUELLI DELLA NOTTE.....<br />
<a href="http://www.focus.it/Allegati/2011/3/018_023-lavoratori-notte_36715.pdf" title="http://www.focus.it/Allegati/2011/3/018_023-lavoratori-notte_36715.pdf" rel="external">http://www.focus.it/Allegati/2011/3/0 ... avoratori-notte_36715.pdf</a>
Sat, 15 Jun 2013 07:14:40 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18209&forum=16
-
Non è la divisa che fa l’uomo, ma è l’uomo che fa la divisa [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18158&forum=16
SEZIONE FREE:: Non è la divisa che fa l’uomo, ma è l’uomo che fa la divisa<br />
Cari colleghi, voglio raccontarVi questa storiella. Parliamo di una stupidaggine ma nasconde una vera e propria realtà<br /><br />Riceviamo e volentieri pubblichiamo<br />da Guardie Riunite d’Italia - Tempo fa ero responsabile delle Pattuglie e tra le consegne varie prendevo in dotazione il cellulare relativo alla reperibilità dei servizi, una sorta di centrale operativa mobile. Per divergenze private venni messo fuori da uno dei responsabili, e pensate, il grande uomo lo fece… addirittura nel periodo che era morto il mio caro amico e collega Rachid Graiem (a cui abbiamo dedicato la sede A.G.R.I. Associazione Guardie Riunite d’Italia), poichè mi ero allontanato per stare vicino alla famiglia. Tralasciando il tutto – velo pietoso – entrai in un altro reparto che si occupa di soli presidi, ed essendo un servizio collettivo, covo di ex appartenenti ad un altro Istituto che abbiamo incorporato, avevano formato una sorta di Clan. Questi colleghi mi conoscevano sotto alcuni aspetti, ma la cosa particolare e che gli era rimasta impressa, era quella della precedente posizione che occupavo. Queste persone parlavano molto di attualità del settore, ricollocata alla loro precedente esperienza ultradecennale al precedente Istituto, ritenendo superfluo qualunque proposta di riconoscimento, sia Aziendale che Istituzionale, manifestando la propria rassegnazione sotto forma di intolleranza.<br />Una sera mi ritrovavo li con un mio caro collega, detto in gergo militare – pari corso – e notai che all’interno della scrivania vi erano dei gradi di Appuntato che forse nemmeno sapevano che si trovavano li. Erano le 21.30, ancora ricordo. Io e il mio amico andammo all’ufficio adiacente dove erano site le macchinette, e dopo una carica di caffeina per dare inizio alla serata, indossai i gradi e notando che erano arrivati quasi tutti i “colleghi”, usci tranquillamente dall’ufficio portandomi al presidio per ritirare il materiale inerente il servizio. Quei 18 metri di distanza li ho sentiti tutti, persone che addirittura si lamentavano della scarsa vista, quella sera l’avevano più acuta di un’aquila. Avvicinatomi alla solita cerchia – sapete – quella che troviamo all’ora dei cambi nei servizi collettivi dove si ascolta “Radio Vigilanza”, ho notato una grande indifferenza nei loro occhi, un silenzio assordante dalle loro labbra, e un respiro di gola profondo tanto da lasciarli senza parole, tranne qualcuno, il classico collega uomo vero che parla per la categoria e critica l’incriticabile solo per invidia – testuali parole – “si vabbè, ma mo nun te penzà che se ciai li gradi te metti a comannà perchè a me nun me frega un c..BIP…o e sulle disposizzzzzioni cè scritto che qui commanno io” – Quel Suo sforzo a porsi con l’essere simile mi ha lasciato perplesso. Lo guardai e gli feci un sorriso, quasi sarcastico, e gli risposi – Caro collega, non capisco come mai hai ti fai problemi, anzi, Vi fate problemi dato che i gesti delle mani degli altri confermano la tua asserzione/ipotesi, visto che Voi stessi ritenete che nella Vigilanza i gradi non hanno nessun tipo di valore – risposta – “perchè io sò piu de ventanni che faccio sto lavoro e mo arivi te e voi commanna…te sbaji amico, qui a gestione der commanno è a mia” – io – D’accordo, mi hai dato una dimostrazione della Vs ottica verso i gradi. Quindi ritenete superficiale il grado nella vigilanza non perchè non ha un’utilità, ma per il semplice fatto che non avendo avuto modo di prenderli nella vostra carriera, allora scaricate la colpa verso il sistema e non verso Voi stessi, che tra l’altro non ne dovete fare nessuna visto che 90 su 100 li prendono per attività esterne al servizio. Quindi Voi mi giudicate cosi senza conoscermi. Bene. Buonaserata. – Affaticato e stancato della spiegazione, il gruppo di colleghi rivoluzionari andarono a prendersi un caffe nello stesso ufficio, senza invitare, e quel silenzio assordante era diventato un bisbiglio. (“Radio Vigilanza solo musica lecchina”).<br />Rimisi i gradi nel loro posto, presi il materiale, ed insieme al mio caro amico e collega, iniziavamo il nostro servizio che prevedeva una bella passeggiata sulle pietre di un noto sito in costruzione in una zona periferica della Capitale. Dopo qualche minuto, mentre il discorso per me ed il mio collega si era spostato sul più e sul meno, iniziò a squillarmi il telefono ed era un altro dei nostri che non vedevo e sentivo da tempo, e iniziò a dirmi – auguri, mi raccomando ora non fare come gli altri e ricordati che sei sempre uno dei nostri – Driiiinn – messaggio – altro collega – auguri Massimè, poi nà sera s’annamo a beve nà cosa. Driiiiiiin – Max, ho saputo, ma che fine hai fatto??Non te ricordi piu degli amci. Inutile ammorbarVi oltre, le telefonate in totale erano 6 e tutte della stessa portata. Al ritorno mi videro senza i gradi e quando capirono che si trattava di uno scherzo, tutto tornò alla normalità con la classica frase – mo potevi di che stavi a scherza, viè annamose a pià er caffè – La giornata terminava con la classica relazione di fine turno e la firma di consegna materiale.<br />Salii in macchina e mezzo assonnato mi ritornarono in mente alcune vicende accadute con i tizi che si erano selezionati come potenziali amici di fiducia. Il primo lo contattai una sera che eravamo di pattuglia insieme gli chiesi se poteva coprire alcuni giri visto che ne erano scoperti 2. Risposta? – No, se vuoi faccio l’opposto di quello che dici, sennò scendi tu e lo fai tu o fallo fare a quell’altro – e dava sfogo alle proprie doti dirigenziali, a mio dire, repressioni mentali. Il secondo invece lo ricordo quando a un collega serviva il cambio perchè aveva la moglie che stava partorendo, e lui, nonostante fu sollecitato dalla C.O., aveva deciso di finire i giri di controllo di sua iniziativa, e di portarsi al Bar per affrontare l’ora e mezza di presidio. L’altro che si mise in malattia appena venuto a conoscenza che non doveva fare la sua zona ma un’altra, e quell’altro che si sceglieva i servizi avvalendosi dell’amicizia del precedente capo servizi, caduto in declino per via di una grave negligenza. Arrivando al dunque, ho sentito un senso di schifo e di menefreghismo verso i colleghi, che alle spalle fanno gli uomini e davanti sono amici, realizzando il vero il motivo per cui ad oggi questa categoria è sottovalutata da tutti. C’è molta invidia ragazzi. Abbiamo molti tesserati ma di altri Istituti, quando parlavo ai miei colleghi dell’AGRI, o mi criticavano perchè avrebbero voluto farla loro, oppure dal sorriso decifravo che tanto non mi avrebbero mai appoggiato perchè sono uno di loro.<br />Tornando a noi, un consiglio, quando sentite il collega che dice peste e corna dell’altro, sta parlando del suo migliore amico. Quando ritiene tutto controproducente, è perchè ci ha provato e non c’è riuscito. Quello che sputa contro i sindacati, che allude che sono tutti corrotti – parlo degli RSA – e che lo fanno solo per il posto fisso o per i giorni di permesso, è perchè lo sono stati in precedenza, oppure vorrebbero avere l’opportunità per avvalersi dei “privilegi” (come asseriscono loro), e comunque sono iscritti. Iniziate a realizzare che lavoro svolgete e documentatevi su normative Vigenti e consultate la 269/2010 che molti non hanno ancora capito che si tratta di una vera e propria riforma, e non date adito a chiacchiere sul chi siamo o chi non siamo, operai o poliziotti, perchè la nostra professione ha la propria importanza nella società. Concentratevi su questo, realizzate chi siete, e fate diventare “legge” quelle “sentenze di cassazione” che emergono dai vostri pensieri o dai vostri desideri. Quanti di noi vorrebbero, quanti raccontano. Un’altra cosa. Quando vi dicono che hanno fatto questo e quello, e che la vicenda si è conclusa con l’arrivo delle Forze dell’Ordine e il classico “tranquillo collè ci pensiamo noi”, credeteci ma al 10% perché è tutto registrato e quindi se c’è un fermato, anche la Guardia Giurata deve recarsi al Commissariato o al Comando per la deposizione, come noi quando compiliamo la relazione di fine turno delle Pattuglie, e dobbiamo giustificare se ci sono stati ritardi o anomalie varie. Volete un cambiamento? Iniziate Voi (noi), come mi disse il vecchio M.llo Caruso all’epoca in forza presso la Stazione di P.zza Dante di Roma – non è la divisa che fa l’uomo, ma l’uomo che fa la divisa. Ragazzi ci vuole davvero poco, siamo sottovalutati semplicemente perché siamo quello che siamo, egoisti, menefreghisti, ignoranti, superficiali, falsi, vipere e tante altre cose che non rientrano nei canoni di uno che indossa una divisa. Scusate per lo sfogo, e non prendetelo come una critica ma come uno spunto per realizzare e far prevalere i nostri diritti. Buonanotte…e occhi sempre aperti!!!
Sat, 8 Jun 2013 19:36:51 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18158&forum=16
-
Re: Anche i prefetti piangono ! [da fearful]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18147&forum=16
SEZIONE FREE:: Anche i prefetti piangono !<br />
sarebbe giusto !Non puo fregarsene di sentenze e leggi !!
Fri, 7 Jun 2013 22:22:28 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18147&forum=16
-
Le notizie 'pazze' della settimana [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18144&forum=16
SEZIONE FREE:: Le notizie 'pazze' della settimana<br />
07-06-201310:13<br />Credits: Getty Image<br />La gelosia è 'davvero' cieca. Un marito geloso mette il gps sotto l’auto dell’amante della moglie ma sbaglia vettura e scatta l’allarme bomba in un supermercato. Sembra quasi fantascienza ma un romano di 50 anni, accecato dalla gelosia, segue l’amante della moglie fino al parcheggio di un supermercato di Roma. L’uomo-amante scende senza accorgersi di niente e parcheggia la sua Smart affianco ad un’altra auto identica: stesso modello, stesso colore. Ed ecco che il marito, assieme ad un complice, si avvicina all’auto armati di cavi e gps. Apre il cofano comincia a collegare i fili alla batteria, posiziona il marchingegno e se ne va. Peccato però che abbia sbagliato vettura e che l’abbia posizionato su quella di un ignaro o ignara proprietaria. <br />Ma la storia che poteva avere complicazioni ben peggiori coinvolgendo, con il gps, nel triangolo amoroso un'altra persona, ha avuto nell’immediato uno sviluppo davvero imprevisto anche per il marito stratega. I vigilantes del supermercato avevano visto i due uomini armeggiare vicino all’auto e hanno pensato ad una bomba. Così hanno chiamato i carabinieri e quest’ultimi il Gruppo artificieri. In men che non si dica, il parcheggio del supermercato è stato chiuso e interdetto alla circolazione in attesa di disinnescare l’ordigno. Ovviamente, dopo aver scoperto il gps, qualcuno a sorriso altri tra cui il marito e l’amante si sono messi a piangere. <br /><a href="http://news.panorama.it/cronaca/Le-notizie-pazze-della-settimana-giugno" title="http://news.panorama.it/cronaca/Le-notizie-pazze-della-settimana-giugno" rel="external">http://news.panorama.it/cronaca/Le-no ... ze-della-settimana-giugno</a>
Fri, 7 Jun 2013 19:49:08 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18144&forum=16
-
TECNOLOGIE-IntuVision, più veloce della videosorveglianza "i [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18122&forum=16
SEZIONE FREE:: TECNOLOGIE-IntuVision, più veloce della videosorveglianza "i<br />
La necessità di tutelarsi in modo efficace da furti, atti di violenza e terrorismo sta facendo aumentare molto velocemente la diffusione dei sistemi per la videosorveglianza.<br /><br />Poiché i campi d'applicazione stanno ulteriormente ampliandosi, andando dalla ricognizione militare al controllo dei furti nei centri commerciali, l'istituto di ricerca MarketandMarkets ha previsto che il mercato mondiale della videosorveglianza supererà i 25 miliardi entro il 2016.<br /><br />A supporto di questa crescita sono le nuove tecnologie, tra cui quelle di ultima generazione che consentono di acquisire le immagini digitali, registrarle ed effettuarne lo streaming, garantendo al contempo una qualità di molto superiore ai vecchi sistemi analogici e la possibilità di estrarre importanti dati per scopi militari o per indagini giudiziarie.<br /><br />La sfida<br />Oggi la maggioranza delle videocamere registra immagini 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana e spesso non è disponibile abbastanza personale per vedere e analizzare le sequenze in tempo reale e decidere se occorre agire. Inoltre, buona parte delle registrazioni video sono analizzate solo per indagare su un fatto dopo che è accaduto. Chi si occupa delle analisi, inoltre, ha normalmente bisogno di parecchi giorni di registrazioni video provenienti da diverse telecamere per valutare e trovare indizi, rendendo quasi impossibile un'azione tempestiva.<br /><br />Le caratteristiche della soluzione<br />Il software Panoptes di IntuVision sfrutta la potenza delle GPU NVIDIA® Tesla® per velocizzare sensibilmente le analisi delle sequenze video registrate. Rende possibile, quindi, un'analisi video "intelligente", che consente di individuare eventi sospetti, oggetti rubati o mancanti oppure l'intrusione in un'area sorvegliata con un elevato livello di accuratezza, trovando spesso nel video dettagli che gli occhi umani non sono normalmente in grado di notare.<br /><br />Grazie alle GPU NVIDIA, Panoptes può analizzare una notevole quantità di sequenze video registrate contemporaneamente, anche se provenienti da fonti diverse, andando ben oltre la potenza messa a disposizione dai tradizionali sistemi basati su CPU. Infatti, un sistema di fascia alta dual-CPU può analizzare un solo video HD (1080p) a 15 frame al secondo. Aggiungendo una GPU Tesla a un server con CPU il lavoro del software Panoptes viene, invece, accelerato di 12 volte.<br />In questo modo, 24 ore di video HD possono essere analizzate più velocemente rispetto al tempo reale, velocizzando di 12 volte i tempi di intervento.<br /><br />Impatto<br />Grazie all'accelerazione delle GPU, il software Panoptes consente alle forze militari e agli organi di giustizia di individuare velocemente le minacce alla sicurezza con un elevato livello di accuratezza.<br />Panoptes è stato recentemente utilizzato per l'analisi post-evento delle immagini provenienti da 29 diverse videocamere, che erano installate nel centro di una grande città. Con le GPU il video è stato analizzato e indicizzato da 3 a 5 volte più velocemente rispetto a un sistema paragonabile basato su CPU, riducendo, quindi, in modo significativo il tempo di analisi.<br /><br />"La possibilità di effettuare analisi delle sequenze provenienti dai sistemi di videosorveglianza in modo così rapido ha numerose applicazioni e va dalle indagini forensi alla raccolta di dati per la business intelligence.", ha affermato Sadiye Guler, Presidente fondatore di IntVision. "L'accelerazione GPU consente agli analisti di ottenere un numero maggiore di informazioni da un video e averle in tempi minori, così da migliorare notevolmente la tempestività delle analisi delle informazioni critiche, che sono elementi chiave per risolvere un caso o per raccogliere dati importanti per la sicurezza o il marketing".<br /><br />la Redazione<br /><br />04.06.2013<br /><br /><a href="http://www.snewsonline.com/notizie/tecnologie_e_servizi/intuvision_piu_veloce_della_videosorveglianza_intelligente_in_real_time-1061" title="http://www.snewsonline.com/notizie/tecnologie_e_servizi/intuvision_piu_veloce_della_videosorveglianza_intelligente_in_real_time-1061" rel="external">http://www.snewsonline.com/notizie/te ... ligente_in_real_time-1061</a>
Wed, 5 Jun 2013 19:26:27 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18122&forum=16
-
Quanto prenderò di pensione? (E a partire da quando?) [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18113&forum=16
SEZIONE FREE:: Quanto prenderò di pensione? (E a partire da quando?)<br />
<a href="http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-05-29/quanto-prendero-pensione-partire-205339.shtml?uuid=AbKPPW0H&fromSearch" title="http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-05-29/quanto-prendero-pensione-partire-205339.shtml?uuid=AbKPPW0H&fromSearch" rel="external">http://www.ilsole24ore.com/art/finanz ... ?uuid=AbKPPW0H&fromSearch</a>
Wed, 5 Jun 2013 10:04:38 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18113&forum=16
-
Re: Dm269/2010 e diritti dei lavoratori,tutto nell'immondizia? [da nardy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18093&forum=16
SEZIONE FREE:: Dm269/2010 e diritti dei lavoratori,tutto nell'immondizia?<br />
Ciao<br /><br />E' difficile che un dipendente assunto da anni a tempo indeterminato (presumo) venga licenziato in tronco, ci vuole una causa più che valida..<br />Comunque esiste una via piu' veloce per farlo..la famosa "giusta causa". Per giusta causa molte volte le ditte quando si vogliono "liberare" di qualcuno utilizzano come motivazione la diminuzione del fatturato.<br />L'unico consiglio che posso darti e di parlare con un consulente di lavoro, così ti tuteli.<br /><br />Comunque c'e' qualcosa che non va, non è normale questo comportamento da parte del datore di lavoro..
Tue, 4 Jun 2013 15:26:48 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18093&forum=16
-
Anniversario A.G.R.I. Un successo [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18097&forum=16
SEZIONE FREE:: Anniversario A.G.R.I. Un successo<br />
Vogliamo ringraziare tutti i partecipanti al raduno del primo giugno, in particolare il Presidente dell’Associazione Guardie Giurate in Congedo Giordano Lacasella per la Sua illustrissima presenza, sinonimo di esperienza, dedizione e professionalita della Guardia Giurata. Il M.llo Glosa Jean Francois che anche questa volta ha creato l’atmosfera familiare e soprattutto per il contributo fraterno nel realizzare l’evento nei minimi dettagli. Il grande Brigadiere Guerrieri che ha superato se stesso disponendoci dell’aula magna della sede. Ringrazio le famiglie dei colleghi che hanno sostenuto l’iniziativa, tutte le Guardie Giurate presenti, il Consiglio Direttivo A.G.R.I. , il segretario Paolo Longo, cuore e fuoco, sempre in prima linea. Il Presidente Regionale Paolo D’elpidio che non conosce limiti e ostacoli, l’illustrissimo Coordinatore Gianluca Mazzei quale ringrazio tutt’oggi di avere con noi, il realizzatore Stefano Putzolu, e per ultimo, ma anche per primo, e a nome di tutte le Guardie Giurate d’Italia, l’amico, collega e socio AGRI, il Presidente Esecutivo Alexandro Adamu, quale abbiamo conferito la targa di Encomio solenne per l’accaduto del 6 maggio scorso, e che oggi capiamo quanto è meraviglioso averlo come amico. Proprio due anni fà eravamo partiti da zero,ci sono stati spiacevoli inconvenienti, persone allontanate che ambivano a tutt’altro che a un bene collettivo, altre che hanno provato a truffare l’associazione, personaggi politici che hanno tentato di avvicinarsi per strumentalizzare l’associazione. Ci siamo fermati, siamo caduti, ma abbiamo capito che cadere serve per rialzarsi, e adesso non ci ferma piu nessuno, perchè noi mettiamo la faccia, ma soprattutto il cuore, e quello che per altri è un evento, per noi è normalità. L’A.G.R.I. esiste e oggi ci rendiamo conto che quello zero di partenza, oggi grazie a Voi ha un immenso valore. L’A.G.R.I. siamo NOI!! GRAZIE A TUTTI.<br /><br /><br /><br />Associazione Guardie Riunite d’Italia<br /><br />La voce di chi ha partecipato: “Ieri bellissima serata dell’anniversario alla quale sono lieto di aver partecipato….<br />Come al solito il calore “familiare” che ti avvolge e il clima di solidarietà tra colleghi (cosa rara nel nostro ambiente..) ti cancella un pò la sensazione di “solitudine lavorativa ” che spesso ci pervade…. Ma A.G.R.I. nn vuol dire solo qst…<br />Rappresenta un ideale di forza e compattezza! Ma x essere forti dobbiamo essere tanti!…ancora di piu!..<br />Xciò cari colleghi siate pronti di gambe cosi come lo siete cn le parole! partecipate cn la PRESENZA FISICA alle varie iniziative dell’associazione! bisogna “battersi” x il cambiamento…tutti siamo capaci di lamentarci e poi?? Facciamolo x noi stessi…x nn essere invisibili! x il FUTURO! forza Agri!”<br />Giordano Lacasella Gpg : Devo ringraziare la dirigenza dell’AGRI per l’attestato e l’amicizia che ha voluto concedermi.<br />E’ stata un bellissima serata con la presenza di tanti colleghi accompagnati dalle loro famiglie.<br />Vedere i figli di GPG giocare assieme è stata la cosa migliore, fino a poche ore prima non si conoscevano e in pochissimo tempo hanno fatto amiciza.<br />Ottima la grigliata e ottimo il vino. Grazie AGRI a presto.<br /><a href="http://bloggers.com/post/anniversario-agri-un-successo-14424580" title="http://bloggers.com/post/anniversario-agri-un-successo-14424580" rel="external">http://bloggers.com/post/anniversario-agri-un-successo-14424580</a>
Tue, 4 Jun 2013 12:12:14 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18097&forum=16
-
Quando la mafia trattava col tritolo [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18066&forum=16
SEZIONE FREE:: Quando la mafia trattava col tritolo<br />
Posted on 30 maggio 2013 di casarrubea<br /><br />strage di via D’Amelio. Palermo come Beirut<br /><br />Finalmente siamo arrivati al dunque con l’inizio del processo nell’aula bunker dei Pagliarelli di Palermo. Una parola, “trattativa”, che segna la conclusione di una lunga fase durata oltre vent’anni e l’inizio di almeno un fatto concreto: la presenza, in questa battuta di avvio, di testimoni eccellenti e di mafiosi in parte inutilizzabili e in altra parte latitanti.<br /><br />Come Matteo Messina Denaro, il capo della Cosa Nostra nell’epoca della globalizzazione, del riciclaggio, degli investimenti criminali, dei grandi profitti derivanti dal traffico di stupefacenti e d’armi.<br /><br />Tra testimoni e sospettati la vicenda parte con il piede storto, con poche certezze, con una carica di coraggio sufficiente da parte della magistratura di Palermo, ma anche con una qualche sicumera di quelle autorità, soprattutto politiche e militari, che in modo non certamente sparso, ma direi gerarchicamente preordinato, hanno costituito la struttura di potere dell’Italia degli anni della fin de siècle, e di quelli successivi, del XXI secolo. Fino ai nostri giorni.<br /><br />Anni terribili che l’ex presidente della Repubblica Ciampi visse direttamente, come del resto Oscar Luigi Scalfaro e parecchie altre personalità istituzionali, sulla loro pelle. E della mafia sentirono gli effetti violenti e, persino, il fragore delle bombe. Da Palermo a Roma, da Firenze a Milano.<br /><br />La parola più in uso che definisce quella temperie, che ebbe il suo acme nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio, è ‘trattativa’. Un termine che anch’io ho talvolta usato, ma che, a pensarci bene, rischia di essere depistante se serve a dare l’idea di due soggetti, sostanzialmente estranei, che, ad un certo punto, entrano in una sorta di patteggiamento utile a definire rivendicazioni e forme di accondiscendenza valide a spiegare uno scambio, a concordare i punti di una vertenza, l’accettazione di un ‘papello’. Questa impostazione è errata perché, nella storia della mafia la sua organicità con lo Stato è segnata da una lunga sequenza di atti più o meno ufficiali. Atti che sono serviti a legittimarla nel sistema di potere del nostro Paese e a riservarle degli spazi che sono stati necessari alle due parti, lo Stato e l’organizzazione criminale di cui parliamo, a trarre da tale organicità reciproci benefici. Il concetto di trattativa è perciò depistante in quanto ammette la reciproca estraneità dei due interlocutori, quando al contrario ci troviamo di fronte a una interazione funzionale, a un do ut des. A documentare tale connivenza bastino i seguenti esempi.<br /><br />La funzione svolta dai cugini Salvo di Salemi nella gestione delle esattorie siciliane; il rapporto che con loro aveva un pluridesignato capo di governo come Giulio Andreotti; la funzione assolta dal sindaco di Palermo Vito Ciancimino, e a livello più generale da Salvo Lima; il ruolo assolto nel tempo dai capi dell’Arma dei carabinieri per assicurare il blocco antipopolare; la legittimazione al potere operata dalle autorità dell’Amgot (Amministrazione militare alleata al tempo dello sbarco del 1943) a favore dei capicosca, con il ricorso diretto di Charles Poletti a un boss di spicco come Vito Genovese.<br /><br />Dopo un’analisi della situazione il capitano inglese W.E. Scotten, in un documento del 1943, fa il suo resoconto al Resident Minister ad Algeri, Harold Macmillan, poi primo ministro di Sua Maestà britannica, e propone “una tregua negoziata con i capimafia”– che i governi di Londra, Washington e Roma finiranno per attuare. E’ un punto che lo stesso Scotten illustra nel dettaglio al paragrafo 15 del suo Memorandum. Leggiamo che la buona riuscita dell’operazione dipende “dalla personalità del negoziatore e dalla sua abilità nel conquistare la fiducia dei capimafia”. Temi, questi, che acquistano una loro grande attualità nel quadro delle nuove ricerche, come, ad esempio quella che uscirà il 19 giugno nelle librerie, su “Operazione Husky, guerra psicologica e intelligence nei documenti segreti inglesi e americani sullo sbarco in Sicilia” di cui sono autori chi scrive e Mario J Cereghino (Editore Castelvecchi).<br /><br />Grazie alle carte top secret, sappiamo chi è questa figura. Nelle stesse settimane Vito Genovese – ex Big Boss della mafia siciliana a New York, in losche attività in Italia dal 1936 con vari gerarchi fascisti – incontri a Napoli il capo del GMA Charles Poletti e ne divenga subito l’“interprete” ufficiale. Sarà don Vitone il “negoziatore” con la mafia siciliana, fino alla data del suo arresto (agosto 1944). E’ in questo frangente che l’Intelligence Usa promuove la nascita del Fronte democratico per l’ordine siciliano (Fdos), uno strano e potente partito presieduto da don Calò Vizzini, capomafia di Villalba. Ma il gangster che lo sostituirà, nell’aprile ’46, sarà un capo molto più spregiudicato e con una visione del futuro lungimirante: Salvatore Lucania, in arte Lucky Luciano.<br /><br />Possiamo dire che il peccato originale dei livelli di comando affidati alla Mafia è la funzione attribuita dall’intelligence angloamericana alla struttura familistica ed estesa socialmente delle varie cosche che avevano costituito in Sicilia, come anche negli States, vere e proprie società di mutuo soccorso. Queste nulla avevano a che fare con le organizzazioni solidaristiche delle società operaie e contadine o artigiane che avevano caratterizzato la Sicilia della fine dell’Ottocento e del primo Novecento. Un esempio classico dei tempi nuovi preannunciato dalla politica di Vittorio Emanuele Orlando, dal suo controllo sulle organizzazioni del lavoro, e dal sistema clientelare-mafioso che doveva poi perfezionarsi negli studi di Danilo Dolci e di Anton Blok sulla Sicilia ancora arcaica e feudale.<br /><br />In termini di analisi storica due errori appaiono, dunque, evidenti: il primo è che non può parlarsi affatto di ‘trattativa’ tra Stato e Mafia, avendo avuto la negoziazione iniziale un valore del tutto fondativo della reciproca coesistenza organica. E ciò perché, proprio in coincidenza con le politiche di guerra non ortodossa, lo Stato che doveva nascere, nacque con la connotazione dell’assunzione della Mafia come forza sociale egemonica, delegando ad essa alcune funzioni sue proprie, come il monopolio della violenza sul territorio e la legittimazione della sua rappresentanza in sede governativa e parlamentare, oltre che negli apparati burocratici. Il secondo errore è che la distorsione concettuale della “trattativa” impedisce di dare un valore causale e temporale al processo che è servito a strutturare tale organicità fino al punto che la lotta alla mafia dentro le istituzioni porta a squilibrare il sistema politico nazionale facendolo piombare in qualcosa di pericoloso per l’ordine costituito.<br /><br />In definitiva occorre cambiare lo Stato per sconfiggere la Mafia. Se questo non accade, a perdere saranno sempre tutti i cittadini onesti e, soprattutto, quei magistrati che, lottando contro singoli personaggi e aspetti del problema, finiscono alla lunga con l’essere schiacciati dal peso di fatti che sono, ad un certo punto, molto più grandi di loro.<br /><br />Giuseppe Casarrubea<br /><a href="http://casarrubea.wordpress.com/2013/05/30/quando-la-mafia-trattava-col-tritolo/" title="http://casarrubea.wordpress.com/2013/05/30/quando-la-mafia-trattava-col-tritolo/" rel="external">http://casarrubea.wordpress.com/2013/ ... fia-trattava-col-tritolo/</a><br /><br />occorre conoscere il passato per dare risposte al futuro
Fri, 31 May 2013 22:10:54 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=18066&forum=16
-
Re: Lettera d’amore di una moglie alla “sua” Guardia Giurata [da gaspare]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17718&forum=16
SEZIONE FREE:: Lettera d’amore di una moglie alla “sua” Guardia Giurata<br />
Bellissimo.<br /><br />Signora, a Napoli si dice: à femmn fa l'omm; <br />lei, mia moglie e tante come voi, siete il regista della vita, il creatore dell'essere umano e il futuro della nazione, grazie a voi le G.P.G. mantengono quella forza per non mollare, combattere e cercare di migliorare.<br /><br />Auguro nuovamente un grande in bocca al lupo.
Wed, 15 May 2013 18:02:12 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17718&forum=16
-
I Racconti del Metronotte. Cap. 3 [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17814&forum=16
SEZIONE FREE:: I Racconti del Metronotte. Cap. 3<br />
La vita alla rovescia<br /><br />Il Pullman riscaldò il motore sotto i portici di Porta Venezia e puntò il muso verso il sole. I Gitanti chiaccheravano con composta allegria: le impiegate, alcuni produttori, qualche comandante, pochi capisquadra e il direttore Argenziano. Una splendida giornata del giugno 1952. A Piacenza li aspettava Fortunato Zanè. Il consiglio dell’IVCM aveva posto in vendita le filiali di Piacenza, Pavia e varese, una scelta suggerita da ragioni di bilancio ma anche dai programmi di sviluppo che dopo il cambio di gestione potevano contare su prospettive commerciali più precise. Dopo il consulto di famiglia, soppesati i rischi, Fortunato e Roberto avevano optato per l’Istituto di Piacenza perchè era meno oneroso degli altri. Le licenza dei tre piccoli figli di provincia dell’IVCM appartenevano alla Combattenti e Reduci. Formalmente la filiale piacentina era intestata a Domenico Bernabei, già maresciallo dei carabinieri: venti/trenta guardie, un mercato quasi assorbito dalla guardiania campestre, dalle sconfinate distese di coltivazioni attorno al capoluogo e ai poli agricoli di Casalpusterlengo e Codogno. Ormai il morso della repressione si era allentato, dopo lo spostamento dell’asse polotico verso il centro sinistra, e le autorità non fecero obiezioni all’ingresso di un partigiano di razza nella proprietà di un Istituto di Vigilanza. Allietata dalla squisita ospitalità di Fortunato, la scampagnata fu piacevole. Lo stesso Argenziano, con la sua innata eleganza, si fece portavoce di messaggi di buon auspicio da parte di tutti. Il direttore era particolarmente di buon umore, sembrava aver miracolosamente accantonato perfino l’enigmatica aureola di riserbo, che a tratti poteva apparire diffidenza, di cui si faceva scudo negli uffici di via Salvini. Soprattutto nel primo periodo, soltanto pochi mesi prima, lo si sarebbe giudicato un tipo scorbutico, fermamente refrattario alla confidenza. Un uomo magrolino, nè alto nè basso, con due occhi neri e mobilissimi che incutevano timore reverenziale, sospettosi e perennemente impegnati a frugare ovunque, perfino a scandagliare il cervello degli interlocutori. Anche se a tavola il tacito patto di non toccare l’argomento era stato rispettato, il motivo vero da cui scaturiva l’incontenibile soddisfazione di Argenziano era risaputo: non era solo una spontanea manifestazione di buona educazione verso gli ospiti, un dovere dal quale egli non si sarebbe sottratto in nessun caso, ma il legittimo orgoglio per il primo colpo grosso che Fortunato aveva consentito alla sua esordiente carriera, poichè si era appropriato del gioiello dell’Istituto di Piacenza, il capo della produzione Della Mano, sul quale l’IVCM contava per rilanciare la sua corsa tra i ceti medio alti della metropoli. Quanto a zanè, un Ferruccio Della mano non gli occorreva: non erano forse, lui e il fratello Roberto, una coppia di fuoriclasse nell’arte sottile del porgere la propria merce in modo convincente? Del cogliere il segnale debole del potenziale cliente, azienda artigiana o commerciale che fosse? Un’arte che richiedeva intuizione esensibilità. Il minuscolo Istituto di Piacenza non avrebbe inoltre mai rappresentato uno scomodo concorrente per la ex casa madre, una volta strappato il cordone ombelicale. La sua prosperità si sarebbe limitata alle campagne che lambivano il Po. Fortunato avrebbe contemplato per tutta la vita lo stesso paesaggio. Più che soddisfatto, il direttore tornò in ufficio l’indomani deciso a completare l’organigramma della direzione. Nominò il nuovo capo del personale, poi avrebbe ristrutturato la sezione vigili fissi per fronteggiare la crescente domanda di controlli speciali che esulavano dalla vigilanza generale di cui erano competenti i comandi di zona. Meglio dunque prevedere una gestione centralizzata dei piantonamenti diurni e notturni, delle ispezioni, dei servizi di portierato ed eventualmente della scorte armate di cui in Italia si vociferava appena, mentre all’estero costituivano una voce consolidata dell’offerta. Ma a chi affidare il nuovo centro di comando? Argenziano non ebbe dubbi: il capitano mario Pochintesta, gentiluomo e manager d’anteguerra, che da qualche anno gestiva lo spaccio al piano terra di via Salvini, accanto al salone: conosceva bene i vigili, anche i nuovi assunti, perchè nei giorni di paga tutti facevano ressa al suo mercatinoper acqustare salumi e formaggi a prezzi scontati.<br /><br />Anche il 15 giugno 1952 era domenica. Ottocento uomini in divisa sfilarono in corteo, un tratto dalla cerchia dei Navigli fino ai portici di corso Vittorio Emanuele, poi Piazza Duomo e la Chiesa di via Torino, gremita all’inverosimile. Gli uomini marciavano mesti, in silenzio, tra ali di folla che applaudivano la bara avvolta nella bandiera d’Istituto. Il collega Pallavera era stato aggredito lassù, di notte, mentre ispezionava le vertiginose impalcatureche ingabbiavano l’elegante palazzo in costruzione. Forse era stato attirato in alto dai rumori sospetti, chissà. Le guardie non lo sapevano con certezza. Le prime indagini avevano escluso che si trattasse di un tragico errore, un piede in fallo o altre cause fortuite. Il collega era stato ammazzato ed ora il muto corteo funebre chiedeva giustizia. benchè tutti fossero consapevoli delle insidie connaturate al mestiere come il companatico, nessuno era stato sinora disposto a credere che si potesse veramente morire. Per la prima volta la morte era dunque apparsa non più come soltanto una improbabile ipotesi da esorcizzare. Il delitto, il primo del dopoguerra, aveva suscitato un’enorme ondata di commozione di cui i capi si fecero interpreti, dopo il funerale, nella solenne adunata al parco Sempione durante la quale fu consegnata alla vedova una medaglia d’oro alla memoria. Pietro Francia ne sapeva qualcosa sul conto dei ladri dei cantieri edili. Doveva ringraziare la buona sorte se era sempre uscito incolume dalle trappole micidiali che cento volte gli avevano teso. Il primo faccia a faccia, la notte dell’epifania del 1950, gli aveva inculcato il senso della cautela che gli era utile ogni volta che si avventurava tra gli scheletri di cemento armato sparpagliati lungo le strade del settore. Si era addentrato alcuni metri nel cortile di via Morigi, uno dei quartieri più antichi di Milano tra via Meravigli e via Torino. Un’ombra furtiva stava fuggendo destreggiandosi tra pile di laterizi e cementiere, badili e mucchi di sabbia. “Altolà”, aveva subito intimato. Il ladro non si era dato per sconfitto, si era liberato le spalle dal cesto e gliel’aveva scagliato addosso facendolo ruzzolare assieme alla bicicletta. Francia era stato rapido a dare l’allarme e il furfante era stato catturato. Era uno che lavorava nel cantiere. Ma se, anzichè nel cortile, l’aggressione fosse avvenuta nei piani alti, come era accaduto allo sfortunato collega? E l’anno prima, al deposito dei ponteggi in via Gonin? Un dipendente della Dalmine l’aveva avvisato che gli autisti stavano scaricando i materiali in piazza Tirana invece che al magazzino di viale Mugello. Stavano rubando? Anche se non rientrava strettamente nelle sue mansioni, aveva deciso di recarsi sul posto a verificare di persona: “stiamo scaricando, abbiamo l’autorizzazione”. francia non si era accontentato delle garanzie verbali ed aveva fatto intervenire i carabinieri che avevano arrestato tutti quanti. A lui era toccato piantonare per diverse ore i materiali rubati. E quell’altra volta che aveva sorpreso in strada uno stranissimo tipo che si divertiva a sparare alle lampadine? Quando l’avevano fermato, si era finto ubriaco: ” sa, mi deve perdonare, ho bevuto un po troppo”. Francia non si era fidato: ” favorisca i documenti”. Doveva identificarlo, gli avrebbe fatto addebbitare i lampioni frantumati. ” i documenti non li ho con me, li ho appunto dimenticati al ristorante”. ” quale ristoranet?2, aveva chiesto la guardia. Il giovanotto aveva fornito nome e indirizzo di una trattoria della zona. “allora andiamoci insieme”. L’aveva preso sottobraccio. La trattoria era in subbuglio perchè una decina di minuti prima erano stati rapinati da un bandito mascherato. Il rapinatore mascherato era proprio il finto ubriaco, i clienti l’avevano riconosciuto subito dai vestiti. Dopo il colpo si era dato alla pazza gioia, aveva voluto festeggiare il bottino scaricando la tensione contro le luci della città.<br /><br />Il battipaglia Iodice della Monforte si era imboscato in una pizzeria del casoretto, spinto dai crampi allo stomaco. Il tempo di trangugiare un boccone e avrebbe ripreso la ronda. Si era seduto a un tavolino volgendo le spalle al muro. Poteva osservare i movimenti in sala e soprattutto in ingresso. messo piede nel locale, Serse capì che Carlo Iodice lo aveva notato, prima di volgere lo sguardo altrove. Ebbe la netta sensazione che, colto in flagranza, il battipaglia avesse deliberatamente scelto di fingere. Lo avrebbe punito? Era uno degli uomini più in gamba del reparto. Altri comandanti non avrebbero esitato a fargli rapporto, provocandogli grane serie con la direzione che aveva inasprito la disciplina. Malgrado un crescente senso di irritazione, Serse decise che non avrebbe fatto ricorso al bastone, per quella volta, ma nemmeno avrebbe lasciato correre. Ingoiò il caffè e uscì. La sera successiva durante l’adunata, dopo la lettura degli ordini del giorno, all’elenco delle disposizioni di servizio Di Giuseppe aggiunse un suggerimento che, in apparenza, non era diretto ad un destinatario preciso. Disse: ” mi raccomando, ragazzi, non fatevi vedere ai tavoli delle pizzerie. Lo so che al massimo ci fate una capatina veloce, ma per quel minuto date l’impressione di non aver voglia di lavorare”. Salutò le guardie e rientrò nella baracchetta che ospitava il suo ufficio. Iodice bussò. Aveva chiesto di presentarsi a rapporto. Se anche non lo avesse fatto, non per questo Di Giuseppe l’avrebbe rimproverato. ” Comandante, non lo farò più”. Serse gli lesse in viso un sorriso disarmante, quasi infantile. Gli spiegò che nel suo caso non era questione di fiducia, nè che era in discussione il suo impegno. Ma doveva essere più cauto, poichè proprio in quei giorni la direzione era stata subissata dalle telefonate dei clienti che lamentavano la scarsa puntualità dei controlli. Di frequente Serse si sorprendeva a riflettere su come il lavoro dei metronotte avesse mutato radicalmente fisionomia in così pochi anni. Dal 1953 in poi anche la ronda, il più elementare tra tutti i servizi, si era tramutata in una frenetica corsa contro il tempo. Ora i vigili gli sembravano automi manovrati da un congegno selvaggio, spinti come forsennati a battere orologi, una miriade di apparecchi installati nei posti più impensabili. Avevano invaso la città mentre anche lo sviluppo abnorme dei piantonamenti fissi aveva spostato in maniera preponderante l’asse commerciale verso la vigilanza particolare ai patrimoni privati fino a prosciugare, quasi, la tendenza originaria che invece privilegiava l’utenza pubblica. Quand’era stata l’ultima volta? Solo pochissimi anni prima, quando in concomitanza con l’alluvione delò Polesine la pioggia aveva allagato il Gallatarese e il Cimitero Monumentale, e le guardie dell’IVCM erano state mobilitate per organizzare i posti blocco. Insieme ai vigili urbani. Anche l’iniziale incentivo economico era stato rosicchiato dal crescente costo della vita. Dal gradino di relativo vantaggio il salario della guardie era scivoltao nella retroguardia e per risalire la china quasi tutti si aggrappavano allo straordinario: tre/quattro ore al mattino dopo le immani fatiche della notte. Ma non era più libera scelta, come nel biennio 52/53. Ora era un “consiglio” calato dall’alto assieme alla cultura da caserma.: chi si sottraeva al supplemento sapeva di rendersi inviso agli occhi dei superiori. Anche il diritto al riposo aveva smarrito i connotati della certezza. Ora era una variabile, condizionata dalla buona fortuna: quando i negozi riaprivano al mattino e veniva scoperto il saccheggio, mentre tu eri a casa a dormire ci pensavano i graduati dell’Istituto oppure la Polizia a svegliarti di soprassalto. Morto di sonno com’eri e in pigiama ti interrogavano nella cucina dove li avevi fatti accomodare.: ti chiedevano cosa avevi visto, cosa non avevi visto, a che ora e a quale minuto. Tu non vedevi l’ora che se ne andassero via. Addio sonno, addio sole ristoratore. Per il resto della giornata ti rodeva la rabbia di dentro come un tarlo fastidioso e la pace in famiglia ne subiva spesso le conseguenze. In pochi anni l’egualitarismo che prima garantiva pari diritti e doveri per tutti era sparito. Rispetto alla fatica, i vigili fissi erano più fortunati, non erano costretti a marcire sotto le intemperie e poichè solitamente consumavano le dodici ore nella stessa postazione, nessuno li poteva costringere a fare i saltimbanchi da un capo all’altro della città come invece accadeva agli stradali, tra i quali nessuno avrebbe potuto affermare che ci fossero discriminazioni, tutti accomunati com’erano da turni interminabili, insidiosi, estenuanti. A chi sorvegliava il centro, ora perfino la bicicletta era inservibile per lunghi tratti poichè porte e portoni da controllare erano allineati uno dopo l’altro come filari di un vigneto sterminato, dei quali non si poteva indovinare il capo e la coda. Ad ogni numero civico ti aspettavano le medesime operazioni ripetitive, molto spesso lasciavi la bicicletta fuori dal portone per infilarti sulle scale e controllare uno ad uno gli accessi delle abitazioni, a piedi fino ai piani più elevati.<br /><br />Era notte fonda, autunno 1955, il giovane collega della Centro aveva raggiunto la porticina di un attico dai balconi spaziosi alla sommità di un edificio lussuoso. Come al solito, aveva appoggiato la bicicletta accanto al portale, all’inizio di via Meravigli. La porta dell’attico era ben chiusa, perciò la guardia si tuffò sulle scale in discesa. Anche l’ingresso dell’appartamento al sesto piano era a posto. Mentre tastava la maniglia, la guardia ebbe l’impressione che qualcuno lo stesse guardando dall’occhio di vetro. Si avviò nuovamente alle scale, ma una vocina esile alle sue spalle lo costrinse a voltarsi, con lo sguardo colse l’attenta occhiata di apprezzamento della signora: “non vuole entrare un minuto? Sarà stanco, immagino, e poi mi fa compagnia. sa, anch’io sono sempre tanto sola…”. Dovette ricredersi circa l’idea che il seso non fosse interessante durante il servizio. Un euforia più fugace di una meteora. Mezz’ora dopo uscendo dal portone trovò ad attendarlo il caposquadra messo in agitazione dai colleghi che avevano subito rilevato la scopertura della ronda. Ripercorrendo a ritroso l’itinerario della guardia misteriosamente scomparsa il graduato si era imbattuto nella bicicletta abbandonata in via Meravigli, ai piedi dell’edificio le cui luci erano tutte spente, tranne quelle del sesto piano. “Certe prestazioni non rientrano nei doveri istituzionali”. Il tono era venato di ironia, ma dallo strano bagliore negli occhi la guardia capì che non era il caso di dire bugie. Avrebbe potuto inventare una storia qualsiasi, ad esempio che era stato trattenuto da un cliente bisognoso di delucidazioni su come comportarsi con i ladri, ma sarebbe stato peggio perchè il caposquadra gli avrebbe chiesto il nome del cliente e prima o poi avrebbe scoperto la verità. Che avrebbe pensato la moglie dell’ingegnere? “Racconterò tutto, ma al comandante”, rispose sfordandosi di celare l’imbarazzo. Afferrò il manubrio come per riprendere il giro, ma il graduato lo bloccò di nuovo: “allora dal comandante ci vai subito. Ti sta già aspettando. Quanto al tuo percorso non ti preoccupare. Ti ho già sostituito”. Una manciata di minuti più tardi erano entrambi in via Rovello. Il comandante ascoltò la relazione del caposquadra e fece entrare la guardia da sola, la quale non accampò scuse. “Se soffriva d’insonnia, potevi consigliarle un farmaco, potevi dirle che li vendono in tutte le farmacie. Queste cose non sono consentite, oltretutto mettono a repentaglio il buon nome dell’Istituto. Ti immagini se tutti si comportassero allo stesso modo? Per stavolta non prenderò provvedimenti, ma che sia la prima e l’ultima”. Il collega si sarebbe preso a calci: aveva rischiato il posto di lavoro per una fuggevole avventura. Quindi fu molto grato verso il comandante per la comprensione. Promise e tornò a casa. In tutta la sua vita quella fu l’unica occasione in cui gli fu permesso un sonno saporito.<br /><br />Incontri galanti potevano verificarsi solo nelle fasce centrali, dove era considerato un colpo di fortuna imbattersi, nelle strade adiacenti a Piazza Duomo, in un orologio guasto, perchè ti risparmiava la fatica di alcune puntate. le sostituivi con il bigliettino, che appiccicavi in mezzo ai battenti del portone, in modo che al passaggio successivo avresti capito se qualcuno era entrato nel frattempo. In centro si riusciva in breve tempo a conoscere le abitudini degli inquilini, chi usciva la sera e chi trascorreva in famiglia il tempo libero, chi aveva l’amante e chi no. Soprattutto nei quartieri abitati da ceti popolari, anche il rapporto tra noi e gli inquilini era molto più intriso di piacevoli contatti umani di quanto non potesse accadere nelle lande di periferia, dove invece prevaleva il sospetto e l’isolamento. Soprattutto all’approssimarsi delle feste natalizie, la gente ti invitava volentieri in casa: venga a prendere un bicchierino. Accettavi una volta, poi basta. Grazie, scusate tanto, se dico a tutti di si poi mi ubriaco. Ma a mezzanotte di capodanno era un disastro, perchè tutti ti offrivano la coppa di spumente. Un calore umano impensabile in periferia. da via Meda 44, sede della Ticinese, ciascuna guardia usciva da sola, vagava da sola per due o tre ore, frugava ogni angolo anche i più misteriosi e meno raccomandabili. Di notte all’una i vigili del settore estremo si riunuvano al bar tabacchi di Corsico: breve sosta e via, ciascuno tornava a tessere la propria tela fino all’alba, quando si rientrava al comando. Già allora Corsico era territorio battuto dalla malavita: molti vigili circolavano con i cani lupo al guinzaglio. Come la bicicletta, anche il cane era di proprietà della guardia e l’Istituto contribuiva al suo mantenimento con una quota modesta, a titolo di indennità. Solo alla fine degli anni 50 fu istituita la pattuglia di due vigili per il controllo delle periferie reseimpraticabili dal teppismo.<br /><br />Tra le sei e le sette smontavi dalla ronda notturna. Soprattutto quando all’indomani ti aspettava il turno di riposo, nelle ultime ore prima del rientro si sgravava come d’incanto la fatica. D’estate assaporavi ilritmo lento di una passeggiata spensierata, i fruscii della notte che moriva, pregustavi i sapori della tua casa, la famiglia, i bambini. Un appuntamento che tutti aspetavano con ansia, dopo sette giorni consecutivi di lavoro. Ma a metà degòi anni 50 il riposo era soltanto un miraggio ossessivo da inseguire nel vuoto pneumetico. Non ti lasciavo nemmeno il tempo di prendere fiato, il caposquadra ti aspettava per avvisarti che il tuo turno di parcheggio era stato sospeso. Sospeso da chi e perchè? Sospeso e basta. E zitti, perbacco. Vietato protestare, proibite le obiezioni, niente scuse. Le esigenze inderogabili dell’Istituto avevano la precedenza su qualsiasi velleità della ragione. Se non sei d’accordo te ne puoi anche andare, ti ammonivano. Anche il diritto al riposone era morto e sepolto. Il riposone equivaleva a due giorni consecutivi di pausa, il sabato e la domenica. In teoria doveva scatatre ogni sette settimane: almeno una volta ogni due mesi ce lo concedete il permesso di ritemprarci dalle sfacchinate? Nossignori, qui c’è da lavorare, non c’è tempo per riposi e riposoni. Tornavi a casa con alfaccia scura, tua moglie capiva e preparava la colazione comem tuttele altre mattine. Qualche minuto per sciaquarti la faccia e raderti, un bacino a moglie e figli e alle otto di nuovo in servizio. Se abitavi nell’hinterland non potevi nemmeno concederti la figgevole sosta casalinga: trascorrevi un oretta al bar in attesa di montare di guardia davanti alle banche o ai negozi del centro, uno dei primi servizi speciali che all’inizio impiegava solo una ventina di vigili. Proteggevi le botteghe dai rapinatori e nello stesso tempo imponevi loro il rispetto degli orari di apertura e chiusura. Se l’esercizio lavorava durante la ore vietate, con garbo entravi e fingevi di verificare che fosse presente il proprietario, il quale capiva il vero motivo della tua visitina e abbassava la seranda. dalle 8 alle 13.30 passeggiavi su e giù per via Torino senza aspettarti un domani diverso. Meglio non pensarci. Quando fugacemente ti stuzzicava il desiderio di un futuro migliore, un pochino più rispettoso del senso umano, a volte ti bastava specchiarti nelle cento vetrine e scoprire migliaia di cose curiose.<br /><br />Se poi davvero volevi evadere dalla routine massacrante, potevi pur sempre tentare la scappatoia della malattia, sperando nella sorte. Donato masella si era proposto di non rinunciare a qualunque costo ale emozioni della Juventus in trasferta, gli sembrava un desiderio logico. Aveva spedito il certificato medico, ma qualcuno l’aveva notato sugi spalti di san Siro e aveva fatto la spia. Ancora una volta Di Giuseppe si ritrovò nei panni del giudice, ordinaria amministrazione dei comandanti. Punire o non punire? Di GIuseppe decise che lo avrebbe arrostito a fuoco lento, ma senza adottare misure irrevocabili. Era il suo sport preferito quello di vincolare i vigili alla disciplina senza far leva sullo spauracchio del licenziamento, che gli avrebbe procurato solo inimicizie. Poteva andare a colpo sicuro, poichè conosceva fin troppo bene il punto nevralgico, gli incentivi dello straordinario.Al rientro dal periodo di malattia, Masella si presentò al comandante: ” quando riprendo lo straordinario? Domani posso?” ” no, aspetta qualche giorno, non sei ancora guarito bene”. Aveva parlato in tono affettuoso, come un padre. La guardia non aveva nemmeno sospettato il risvolto velenoso. Tornò la settimana seguente: “comandante adesso sono guarito, sto benissimo. Quando posso riprendere?”. ” per ora no, torni tra quindici giorni”. La risposta risoluta scompigliò le aspettative della guardia. Maledizione, non ci voleva. Si rivolse a Mario Pochintesta, chiese e ottenne un lavoretto supplementare tra i vigili fissi. Ma il suo comandante era Di Giuseppe, le decisioni sull’impiego del reparto spettavano a lui. E Di Giuseppe non appena fu informato intervenne sulla direzione per fargli togliere anche quelle poche ore di straordinario. Masella si presentò di nuovo a Serse. Stavolta piagnucolava: ” ma comandante, io ho bisogno di fare lo straordinario, ho le cambiali che scadono”. Di Giuseppe lo inceberì, due acuti occhi lampeggianti: ” ha le cambiali? E allora che ne dice della Juventus?”. Masella abbassò lo sguardo, era mortificato. Non si era stupito per l’asprezza vibrata del rimprovero. Aveva tentato di fare il furbo e gli era andata male. La quarantena se l’era cercata con le sue mani. Ed ora? Anche il destino delle cambiali dipendeva non dalle sue gambe, ma dagli umori del superiore gerarchico. Si sentì graziato quando Di Giuseppe lo congedò: ” ora hai capito perchè ti ho trattato in quel modo? Da domani puoi riprendere lo straordinario”.<br /><br />La lezione gli era stata utile. Non avrebbe più fatto affidamento sulle scorciatoie. Di Giuseppe avrebbe ricambiato la sua correttezza aiutandolo a risolvere le difficoltà economiche, concedendogli tutti gli straordinari che gli avrebeb richiesto, e lo avrebbe incoraggiato nei momenti del rischio. L’occasione si presentò pochi mesi dopo: Masella in tribunale aveva testimoniato contro un delinquente che aveva fatto arrestare, un energumeno alto e tarchiato: “quando esco ti faccio la pelle a te e alla tua famiglia”. Anche le minacce dei malavitosi facevano parte della routine. Erano frequenti, nè poteva essere diversamente. Chi più chi meno, quasi tutti erano stati bersagli di avvertimenti. Noi cercavamo di non pensarci. Non era così difficile, perchè lo stress non ce lo permetteva, la corsa agli straordinari ci stordiva e ci allettava come un premio della lotteria anche se ci strappava agli affetti e scatenava furibonde gelosie tra colleghi, innescava torbide rivalità come cani che si scannano per l’osso. Anche saltare il riposo significava qualche soldarello in più nella busta paga e a volte ti procurava una pacca sulle spalle. Che bravo, ti diceva il caposquadra. L’Istituto ti rubava la vita, in cambio ti garantiva l’automobile e l’ostentazione di un benessere effmero. Ti serve un milione? Eccotelo in prestito: lo potrai restituire in fretta lavorando trecentosessantadue giorni all’anno senza fiatare.<br /><br />Nel maggio 1952 l’allievo vigile Fiorenzo Gandini aveva saggiato la tempra dell’anziano comandante di ferro Ernesto Ogliari ormai vicino alla pensione. Nonostante la cortina autorevole sulla quale faceva leva per imporre la meticolosa osservanza degli ordini che impartiva meticolosamente, Ogliari tallonava da vicino i suoi vigili, non consentiva loro il minimo sgarro. Un modus operandi ereditato dagli antichi maestri, forse risaliva addirittura al 1906 agli albori della Vigilanza privata milanese. Lo scrupolo lo induceva a porsi alle calcagna delle guardie e a verificare, inosservato, se trascuravano il controllo anche di una sola porta. Quando gli balzava agli occhi un portone sguarnito di bigliettino, accertava se era stato il portinaio a togliere lo scontrino, oppure se si era trattato di una dimenticanza del vigile. Gli altri comandanti d’anteguerra si comportavano in modo analogo. Gli ispettori di notturna, prima Mariani poi Cirillo, non conoscevano il verbo perdonare. Solo il vecchio colonnello Maccarrone avvicinava nottetempo le guardie per infondere loro coraggio. Terminato alla Centro l’anno di gavetta, Gandini era stato dirottato alla garibaldi nella giungla di case e fabbriche che da Niguarda, accanto alla fascia abitata di Viale zara e Viale Fulvio Testi, si estendeva fino alla Bovisa e a Bruzzano. Con un’attenzione quasi rituale, allineava la bicicletta con cura ai muri scrostati degli stabilimenti, appena dentro le portinerie, e a piedi setacciava uffici e capannoni. Poi rimontava in sella fino alla prossima fabbrica. Routine, ordine, abitudine. Una vita dinamica che egli certo non disprezzava, anche se il ricordo del tirocinio alla Centro lo induceva amaledire le furie delle notti fredde e soliatarie della periferia. Non era del tutto sicuro che avrebbe voluto vivere così. I colleghi della Centro almeno non erano tenuti a vagare fuori dal monda civile, sotto il ricatto cinico della neve edei nebbioni. Questi erano i veri castighi, non le chiassate dei capisquadra, dalle quali egli non aveva nulla da temere, ligio com’era al dovere. Certo, quando spuntava un reclamo erano guai perchè il comandante di zona doveva risponderne alla direzione, poi se la pigliava coi subalterni a cominciare dai graduati che al loro volta scaricavano la bile sui gradini inferiori. Certo, le scenate lasciavano il segno, ma poi si correva ai ripari.<br /><br />Per difenderti dalle nottacce infami invece non potevi far conto nemmeno sui santi. Allalba Gandini li vedeva, i colleghi, rientrare mogi in via Guerzoni. Intirizziti, semicongelati, stremati. rassegnato alla sconfitta, il vigile assunto da pochi giorni si chiedeva se era ammattito quando aveva accettato quel mestiere. Per chi aveva indossato la divisa come un ripiego, la riserva mentale si scioglieva in modo automatico. Avrebbe subito cercato un altro lavoro, qualsiasi altro. Non si può far la Guardia Giurata e sperare di vivere a lungo, sentenziavano. Le notti all’adiaccio erano il più severo filtro alla selezione, molto più efficiente dei rischi e del giudizio dei capi. Ecco perchè, pur mantenedosi intorno alle ottocento unità, l’organico subì un massicio ricambio a partire dal ’58, allorchè lo sviluppo industriale consentì a moltissime guardie una scelta alternativa. Per molti altri, tra i quali Gandini, l’affetto per la divisa prevalse sulla tenatazione di gettare alle ortiche carriera e speranze di pro,ozione. Dopotutto a fine mese i soldi non mancavano. Certo, a parte la faccenda non trascurabile del freddo, avrebbe preferito essere esonerato da qualche sgradita incombenza, come punzonare l’orologio della camera mortuaria. L’immenso ospedale richiedeva tre guardie fisse al giorno che venivano sostituite tre volte la settimana. Ogni ora perlustravano i padiglioni in lungo e in largo, corsie e cameroni dall’alto in basso, infine il reticolo inestricabile dei budelli sotterranei lugubri e stretti dove gli orologi parevano giocattolini irreali sotto la tremolante luce delle lampade. Non appena gli era possibile, Gandini riservava per sè i controlli serali alla camera mortuaria e affidava volentieri ai colleghi le ore della notte poichè sopportava a fatica l’idea di gironzolare da soli on quell’ambiente desolato ed era allergico al sottile e penetrante fetore agrodolce dei cadaveri e dei fiori appassiti che irritava le sue narici sensibili.<br /><br />Il sette gennaio millenovecentocinquantotto Luisa Santagostino riprese il lavoro d’ufficio, puntuale come sempre. Si era concessa una pausa, il giorno prima, approfittando della festa tradizionale ai bambini dei dipendenti. Trattandosi dell’epifania, una festività consacrata, il riposo le sarebbe spetato in ogni caso. Nei giorni festivi, tranne il corpo di guardia e il locale al piano terra riservato al comando dei vigili fissi, gli uffici di via Archimede 73, dove tre anni prima Argenziano aveva trasferito la direzione, erano chiusi. Non si aspettava dunque alcun rimprovero. Rimase sconcertata quando, incrociandola lungo il corridoio, il direttore generale la rimbrottò bruscamente: ” come mai ieri non è venuta?”. Le teneva il broncio. “Non sono stata bene”, rispose. Era vero. Oltre ai normali impegni d’ufficio, Luisa era stata duramente provata, come le altre ragazze dell’amministrazione, nei preparativi delle feste. Forse la sua replica era stata troppo secca, forse Argenziano aveva equivocato il tono troppo deciso e ne aveva dedotto, erroneamente, che sentendosi in fallo la ragazza volesse tagliare corto sull’argomento. nello sguardo guizzante Luisa lesse l’irritazione del direttore. A sua volta questi la rimbeccò aspro: “lei non si deve permettere nè strafottenza nè menefreghismo”. Il botta e rsposta stava ssumendo decisamente la sciagurata piega di uno scontro aperto. Era il caso, per una simile inerzia? Gli occhi d’azzurro lucente esprimevano voglia di battaglia, di difendersi contrattaccando: “guardi direttore che la sottoscritta ha anche allestito l’albero di Natale”. Non c’era dunque motivo che Argenziano insistette nell’attribuire significati inesistenti alla sua assenza dell’epifania, nel cinema teatro dove, circostanza rarissima, senza uniforme la le colleghe d’ufficio avevano collaborato nella distribuzione dei regali della befana ai bambini delle guardie. Trattandosi comunque di una festa religiosa, che anche sotto il profilo profano evocava significati mistici, anche se apocrifi, forse Argenziano aveva interpretato l’assenza di Luisa come una diserzione premeditata, poichè era al corrente delle sue simpatie laiche e socialiste. Luisa tornò alla scrivania intimamente offesa, ma non vinta. Argenziano se ne avvide quando più tardi convocò nel suo ufficio tutti gli impiegati ai quali intendeva consegnare personalemte il pandoro. Venne il turno di Luisa: ” io non lo merito “, disse tra il risentito e l’ironico. ” E io glielo dò ugualmente, ma più piccolo degli altri “. Il timbro di voce era velatamente scherzoso. Luisa sapeva benissimo che lo stile paternalistico del direttore poteva giocare spiacevoli tiri a chi come lei propendeva per natura a esigere chiarezza nei diritti come nei doveri. D’altro canto ella non si sentiva affatto prevenuta nei confronti degli appuntamenti che trascinavano in piazza la massa di uomini inblu. L’interminabile corteo di divise sgargianti non riscuoteva forse l’ammirazione dei milanesi mentre sfilava in piazza Duomo tra il 7 e l’8 dicembre di ogni anno per onorare il vescovo aAmbrogioe ricordare i morti prima di confluire al Piccolo Teatro di via Rovello dove i capi dell’Istituto, L’Automobil Club e le autorità premiavano i vigili più anziani? Per la prima volta anche il capufficio di Luisa, Giuseppe Pastore, aveva ottenuto l’ambito riconoscimento. Era festa anche per il 29 settembre, dedicato all’Arcangelo Michele patrono dei metronotte ai quali l’Istituto elargiva pacchi di pasta e biscotti. Era festa soprattutto il 29 dicembre, quando i regali dei negozianti, da giorni ammucchiati sotto l’albero di Natale nell’atrio di via Archimede, venivano sorteggiati tra i vigili. Anche in quella occasione la tradizione fortemente maschilista imponeva alle impiegate la rinuncia al giorno festivo. Toccava a loro consegnare gli omaggi che Argenziano aveva fatto confezionare fin da ottobre per tutte le guardie con panettone, torrone, due bottiglie di vino, caffè e cioccolato, zampone per capodanno.<br /><br />Quel Natale del ’58 avrebbe scavato un amaro ricordo indelebile nella memoria di Mario Lieti. Assunto da pochi mesi, quando non si erano ancora spenti i clamori suscitati dalla “rapina del secolo” in via Osoppo a febbraio, Lieti si era distinto per l’eccesso di entusiasmo sgobbando come un mulo, ma per nessuna ragione a mondo avrebbe rinunciato a trascorrere il 25 dicembre insieme alla moglie Ornella. La sorte l’aveva premiato, la sua massima aspirazione combaciava con il turno di riposo. A scanso di rogne, alla vigilia si era messo a rapporto dal comandante Mario Pochintesta: ” domani rimango a casa “, aveva deciso con l’espressione decisa di un turnista esasperato dalla catena di montaggio. Ma il caposquadra se ne infischiava delle formule preliminari di cortesia, non ne aveva voluto sapere di fronte al buco nell’organizzazione dei servizi. Con chi l’avrebbe colmato? E poi non pretendeva un po troppo quel Lieti che dopotutto era un novellino? Suo malgrado Pochintesta spedì al direttore un rapporto disciplinare sul “caso Lieti”: insubordinazione. Certo la guardia non temeva l’inchiesta, poichè il giorno di riposo gli spettava di diritto. Ne paventava però i prevedibili strascichi: avrebbero macchiato il suo curriculum e gli avrebbero attirato l’inimicizia del caposquadra, il quale gliel’avrebbe fatta pagare alla prima occasione. Memore dunque della vecchia massima secondo cui il sistema più efficace di sbarazzarti di un nemico è riuscire a fartelo amico, Lieti non riservò rancore al comandante, anzi prese le sue difese discutendo del caso con i colleghi. Aveva le sue buone ragioni per farlo, anche perchè tutti sapevano che Pochintesta era un buono, dunque era probabile che avesse inoltrato il rapporto con lo scopo esclusivo di coprirsi le spalle dalla pletora di graduati arrivisti che lo avrebbero volentieri sgozzato per soffiargli il posto. Animo dolce e sensibile, pacche sulle spalle ai vigili solerti, chiamava tutti per nome enon lesinava a nessuno una parola di incoraggiamento esprimendosi alla buona, in dialetto. Certo a Lieti non erano sufficienti la tremolante spalla del comandante per ottenere più tempo da dedicare a Ornella. Due giorni in due anni. A modo suo, anzi, Pochintesta sapeva spremere le guardie fino all’ultima goccia di energia. Avvicinava Lieti e lanciava l’amo: ” senti Mario, fammi un piccolo favore: già che devi passarci per quella srada, ricordati di infilare un bigliettino anche nel tal portone, sai quello accanto a tal altro”. Avresti potuto deludere un esempio tanto lampante di garbo e gentilezza?<br /><br />Nei primi tre mesi di iniziazione l’ambiente della Centro gli aveva riservato calore e affetto. I colleghi erano stati affabili e comprensivi con lui, generosamente gli avevano istillato il piacere di scoprire i mille minuscoli segreti del mestiere, ma soprattutto nessuno si era permesso di ricavare vantaggio dalla sua inesperienza, come invece in altri casi era accaduto. Sapevano che Lieti faceva il pendolare da da Pero con il trnvai, e dunque era più disagiato di loro. Mario Berneri, guardia semplice, l’aveva introdotto in quel mondo a lui sconosciuto, ne aveva seguito i primi passi ritmati dall’eccitazione, spesso dalla sensazione di trionfo tipica dei dilettanti: “lovedi quel tale laggiu?”, gli chiedeva, ” secondo te è una persona perbene o un ladro?”. In poche settimane Lieti era già in grado di distinguere l’ombra di un malintenzionato cinquanta metri avanti. Se si agitava guardandosi attorno senza motivo, potevi giurarci che era un ladro. Lieti gli si avvicinava sornione pigiando adagio sui pedali e se l’uomo era vicino a un’auto sbirciava nell’abitacolo per individuare gli arnesi da scasso. Due anni dopo poteva dirsi soddisfatto del lavoro, era convinto che il suo istinto l’avesse servito benissimo. Solo la sua parte affettiva ne soffriva, poichè all’amore di Ornella non poteva imporre il veto come una scelta inesorabile di disciplina, ma solo come l’ineluttabile conseguenza di una stato di necessità irrazionale, peraltro reciproco perchè Ornella faceva i turni alla FACE, rientrava a casa alla sera quasi sempre un minuto dopo che lui era uscito per essere puntuale all’adunata. Avrebbero odiato quella vita che li divideva di fatto per intere settimane se non fosse stato robusto il desiderio della stabilità economica. Avrebbero fermato il tempo, le rare occasioni in cui gli orari combaciavano con i rispettivi rientri in famiglia. Quanto al bisogno di dialogo, rimediavano affidando messaggi e baci affettuosi ai bigliettini di carta. Li deponevano bene in vista sul tavolo del salotto.<br /><br />I foglietti volanti erano i più diffusi strumenti di comunicazione tra guardie giurate e rispettive consorti. L’amore quasi per corrispondenza di Lieti non era un eccezione, tutt’altro. Rispetto a molti altri colleghi, che la gelosia indotta anche dalla lontananza forzata rendeva vulnerabili, Lieti poteva dirsi privilegiato, poiché il suo rapporto affettivo con Ornella era solido e rispettoso, nutrito dalla fiducia reciproca. Lieti era sereno, mentre molti altri mascheravano a fatica il rodimento interiore, il tarlo velenoso del sospetto che aveva già mietuto una vittima proprio quell’anno, il ’59. Il collega era uno sgobbone, un mastino stakanovista di notte e di giorno. Come al solito era rientrato frettolosamente a casa alle 7 di mattina, i minuti contati per la colazione e il fugace relax. Alle 8.30 si era rimesso in viaggio per l’antirapina che avrebbe iniziato alle 9 davanti allo sportello, ma non appena raggiunta la banca aveva telefonato al comando: “ scusatemi tanto, ma oggi non mi sento bene”. Era stato colto da un malore durante il percorso oppure aveva subodorato che sua moglie lo tradiva? Quasi certamente un malessere fisico, poiché non aveva insistito nel chiedere l’esonero del turno: “ se potete sostituirmi è meglio, altrimenti rimango”. Il caposervizio non aveva avuto bisogno di controllare la scheda del vigile. Non era un lavativo, se asseriva che stava male doveva per forza essere vero. “ Vai pure a casa”. La risposta non si era fatta attendere. A casa aveva scoperto la moglie a letto con un altro. In quella casa non aveva mai potuto organizzare il proprio spazio, non ne aveva avuto il tempo, e neanche la propria vita. Ed ora l’esplosione incontenibile di rabbia di un solo attimo aveva determinato il suo destino: sparò all’impazzata diversi colpi per ammazzare la coppia che gli stava rubando la voglia di vivere, stava profanando il letto. Lo aveva comperato, assieme agli altri mobili, sfacchinando quattordici ore al giorno per trecentosessantacinque giorni all’anno per sei anni. Quando la polizia venne per arrestarlo, trovò un essere inebetito accovacciato sul pavimento che si teneva la testa tra le mani, aveva la giubba slacciata e gli occhi infossati e assenti di una larva.<br /><br />Se gli avessero riferito che Mario Lieti aveva in un certo senso preso il suo posto, Pietro francia non si sarebbe offeso di sicuro. Forse l’aveva incrociato qualche notte negli ultimi tempi. Forse, perché ormai da due anni il comandante della Centro utilizzava quasi decennale di Francia per i servizi più complicati. Bravo Francia, un ottimo battipaglia. Allo scadere del decennio aveva chiesto un posticino più tranquillo, possibilmente un impiego diurno. Ne aveva diritto, poiché il regolamento del 1951 stabiliva che dopo dieci anni di strada il vigile poteva pretendere una collocazione più consona alle proprie aspirazioni. Alle Smalterie di via Giorgio Stephenson, una stradina tra Quarto Oggiaro e Roserio che costeggiava per un lungo tratto l’autostrada dei Laghi nei pressi dello svincolo Fiorenza, avevano appunto richiesto un guardiano affidabile. Fu convocato dai comandanti dei vigili fissi: “ il turno è di 12 ore, okey?” Devi guardare la portineria , ma soprattutto devi fare l’uomo di fiducia del principale. Ti darà tutto nelle tue mani, tutti i suoi beni mobili ed immobili”. Francia non fece una grinza. Non c’era niente di insolito in tutto questo. Pregustava il nuovo rovesciamento che si profilava per il resto dei suoi anni. Non aveva tutto il diritto di starci in quel mondo che tornava a girare anche per lui in modo favorevole? E allora? Se c’era dell’altro voleva saperlo. Qualcos’altro in effetti c’era: “ guarda Francia che là non possiamo mandarci uno qualsiasi. Devi sostituire un collega che ha combinato qualche pasticcio….e ora vogliono uno di completa fiducia. Cerca di meritartela”. Ora il comandante era stato chiaro. Francia era in grado di decifrare i mezzi silenzi, le reticenze. Non c’era bisogno di spiegare proprio tutto, non sarebbe stato confacente allo stile di un capo. Controllava gli operai quando uscivano. Poteva anche perquisirli. Era o non un agente di polizia giudiziaria quando operava nei limiti del suo servizio? Questa era l’interpretazione dominante a quei tempi, prima dello Statuto dei Lavoratori, e rispecchiava i rapporti di forza dentro e fuori la fabbrica. A Francia interessava solo l’area delimitata dal muro fino ai cancelli. Era territorio suo. Se sospettava che un operaio stava per asportare qualcosa illecitamente, gli balzava addosso e senza indugio lo tastava da capo a piedi sul posto. Quanto a distinguere gli onesti dai presunti disonesti, questo per lui non costituiva un problema, grazie al fiuto professionale allenato dalle ronde stradali. Poteva anche ricorrere a trucchi ingenui. Ad esempio manovrando a suo piacimento l’imparziale, un rudimentale marchingegno a due lampadine, una rossa e una verde, l’archetipo preistorico del metal detector, che accostava ad ognuno degli operai in uscita. Premeva il pulsante: se sprizzava la luce rossa, il malcapitato – anche se non esisteva nessun dubbio nei suoi confronti – veniva invitato nella guardiola e perquisito minuziosamente. Ma quella dell’imparziale era per lo più una messinscena, poiché pigiando il pulsante con una certa intensità, Francia era in grado di inserire il contatto con il colore preferito. Gli serviva per attribuire un significato di causalità ai controlli che invece egli selezionava in base alla sua lista di indiziati che non voleva divulgare. Più che imparziale, era il fidato intuito ad alimentargli quel senso inconscio del potere che la dimensione amorfa della fabbrica gli permetteva di gestire in modo vario e gratificante. Immaginava che per il suo scomodo ruolo i lavoratori lo guardassero in cagnesco, ma era altrettanto certo che gli onesti lo avrebbero capito. Faceva solo il suo dovere, non era cattivo, anche quando verificava che ad ogni cartellino corrispondesse un uomo in movimento. Che ci poteva fare se l’istinto lo rendeva guardingo verso chi cercava di conquistarsi la sua amicizia ad ogni costo? “ A questo non devo dargli confidenza”, pensava. Memorizzava le anomalie come i bambini raccoglierebbero le biglie colorate. Potevano anche non servirgli nell’immediato, ma prima o poi gli sarebbero tornate utili. Qualunque suo atteggiamento eccentrico gli faceva scattare una molla. Il suo cervello schedava facce, nomi, mansioni, pettegolezzi, sguardi, perfino il modo di camminare e di gesticolare. Quando un operaio in procinto di varcare il cancello gli rivolse un saluto insolitamente confidenziale, Francia balzò fuori dalla guardiola per bloccarlo. Non aveva detto niente di strano: “salve capo! Sempre con gli occhi puntati eh?”. La venatura stridula della voce, quella sì era stranissima, ed aveva scosso il riflesso condizionato della guardia come la stonatura forzata di un campanello di allarme. Nascosta sotto la giacca c’era una lattina d’olio per la miscela della moto. Contava con scrupolo, una ad una, tutte le vasche da bagno che ogni giorno prendevano il largo. Le comparava con diligenza alle quantità indicate dalle bolle. Tutti i documenti passavano dalle sue mani, nessun oggetto poteva entrare o uscire senza il suo benestare. Lo stesso magazziniere si rifiutava di scaricare la merce in arrivo al deposito senza l’assenso della guardia dopo che, in una occasione, il titolare delle Smalterie aveva ostinatamente respinto il mandato di pagamento per una fornitura che era stata immagazzinata senza il visto di Francia. Gli davano fiducia cieca. Rannicchiato nel suo ufficio dominava la fabbrica con quegli occhi poliedrici sempre pronti a scattare, allergici agli intrighi. Era contento di consumare al sole le sue dodici ore quotidiane di fatiche. Per quanto snervanti, non le avrebbe scambiate per nulla al mondo con quel’altra vita da nottambuli.<br /><br />La luna che si stagliava nel cielo d’azzurro intenso inondava di luce argentea la facciata chiara di Palazzo Dugnani, accarezzava le foglie della Magnolia e si rifletteva sul piedistallo della statua del Rosmini, indifferente ai conciliaboli notturni dei Cittadini dell’Ordine che proprio nel ’58 avevano collocato la testa di ponte nello snodo strategico di via San Pietro all’Orto. Dapprima un pugno di uomini, l’avanguardia che Cremonte Pastrello aveva catapultato da Torino e che, secondo gli ordini, i nostri vigili ignoravano, poiché erano ancora troppo lontani gli anni in cui loro e noi avremmo capito che avevamo gli stessi diritti. Anzi, fondati o meno che fossero, i motivi che ci inducevano a considerare i Cittadini alla stregua di un invasore, e a criticarli avidamente, con la acredine con cui l’avversario guarda il proprio nemico, erano stati forniti quasi subito da uno scontro casuale tra un nostro vigile ed uno dei loro, i cui percorsi si erano incrociati nei pressi di una saracinesca. Il ladro era fuggito lasciandosi dietro gli echi del duello, i due metronotte a contendersi a pugni e calci il merito di aver sventato il furto. Certo, se si fosse risaputa, la cosa avrebbe potuto sbiadire l’alone di rispetto che allora l’uniforme sapeva irradiare, e per questo i graduati imposero la tregua. Ma il clima di diffidenza non si attenuò. I più riottosi sostenevano che gli uomini con a mostrina verde erano sleali perché strappano i nostri bigliettini per indurre i nostri abbonati a cambiare bandiera. Forse non era vero, anzi quasi certamente si trattava di un comodo alibi per coprire inefficienze, ma poiché i due Istituti non si degnavano di uno sguardo d’intesa, era impossibile verificare le rispettive malelingue.<br /><br />Alla fragilità umana indotta dalle spinte di rivalsa, a loro volta ispirate dalle leggi meccaniche della concorrenza imbevute di spirito di corpo, erano sicuramente estranei i vigili di Farfallino. Alla chetichella, preceduti da Roberto Zanè che setacciava i paesi a caccia di contratti con la borsa sottobraccio, i metronotte del Padana Milanese erano comparsi nei grossi centri industriali dell’Hinterland, a ridosso della metropoli, lungo la fascia sud est, da San Donato ad Agrate. Senzxa trascurare le campagne di Piacenza la silenziosa avanzata verso nord dell’Istituto di Fortunato si era ormai incuneata, aveva stabilito una miriade di piccole roccaforti, quanti erano i suoi abbonati, una vastissima terra di nessuno baciata dalla crescita economica ma dimenticata dagli altri Istituti. Le guardie di Zanè giravano in bicicletta, ogni notte una cinquantina di chilometri ai quali chi abitava in città doveva aggiungerne altri quindici per recarsi sul posto di lavoro. Si immergevano in quelle stradette desolate fuori dal mondo affidandosi in caso di allarme ai telefoni dei bar aperti fino alla mezzanotte, poi alla buona sorte e alla simpatia umana che riuscivano ad infondere, aiutati talvolta dall’età giovane battagliera.<br /><br /> Angelo Giani, sbucando dal valloncello alle spalle dello stabilimento, aveva illuminato con il fiotto di luce i tre ladri che si erano subito dati alla fuga. Trafelato aveva raggiunto il telefono: “ se vi spicciate li prendete di sicuro “, aveva detto ai carabinieri. Ma quando la pattuglia era arrivata, i ladri si erano dileguati. Non era come in città, dove era più agevole organizzare le battute. Ed anche il tasso di paura e diffidenza era molto più intenso nei paesi, come Giani aveva sperimentato la notte che aveva sorpreso un balordo tradito da un guasto al motore. Erano rimasti loro due soli, in balia dell’oscurità, tra le ombre che la torcia ingigantiva sulla strada. A tratti la guardia faceva spiovere la luce di striscio per evitare i cespugli. Al paese, Giani aveva bussato a molte porte, ma invano. “ Quando hai davvero bisogno, quello è il momento che nessuno ti aiuta”, aveva commentato roso dalla rabbia. Siccome le ditte usavano togliere la corrente ogni sera, Giani e i suoi colleghi si servivano delle torce elettriche per ispezionare gli uffici. Il buio fitto li costringeva a imparare a memoria i percorsi, a districarsi tra brancolando tra armadi e scrivanie. Spesso lungo i chilometri di deserto che staccavano un paese dall’altro si imbattevano negli ubriachi. Li caricavano sulla canna per ricondurli a casa. Era tutta un’avventura affrontata alla buona, disarmata di qualunque impulso venale, mossa solo da un ricco senso di umanità. Giani si meravigliò molto, un giorno che uno sconosciuto suonò il campanello di casa sua. Era venuto apposta per ringraziarlo, non ricordava? Era quel tale che Giani aveva portato all’ospedale una notte che lui aveva avuto l’incidente con la macchina.<br /><br />Ma dai malviventi bisognava guardarsi, non si scherzava con quelli. Non avevano inseguito per chilometri e chilometri il loro maresciallo Gattinoni per fargli la pelle? Anche Giani una volta era scappato a zigzag tra le stradette fuori Pioltello con i fari del’auto dell’inseguitore alle calcagna. Quello voleva vendicarsi perché il vigile aveva interrotto il lavoro nel momento più bello, quando già i ladri assaporavano il ricco bottino. Ma dovevano essere dei pivelli. Così li aveva giudicati Giani. Non si erano nemmeno informati, ignoravano che la ditta era sorvegliata da Guardie Giurate. Un’altra volta invece i banditi erano ancora negli uffici della SMA di Pioltello e non avevano esitato a sparargli addosso: stavano rubando sacchi di caffè, avevano parcheggiato il camion dietro il muro di cinta, in un fazzoletto d’erba invisibile sulla strada principale. “ Ai balordi non date mai confidenza”, era il consiglio che Fortunato ripeteva spesso alle sue guardie. I pregiudizi diffusi anche nella grande città rimbalzavano con l’effetto devastante di una cannonata nei bar dei paesini, nei quali era frequente imbattersi nei commenti avvilenti che smantellavano la tua dignità. Chi ti compativa:” io quel mestiere lì non lo farei mai, neanche morto”. Oppure il dileggio:” tu non lavori mai”. Anche la cerchia degli amici tendeva a disconoscere la fatica dei metronotte, anzi talvolta era indotta a diffamarla: “ anche quello è un ladro”. Se accadeva al bar, la tazzina di caffè ti andava giù di traverso, e per evitare discussioni inutili te ne andavi via taciturno e umiliato. <br /><br />Continua….
Mon, 6 May 2013 11:21:22 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17814&forum=16
-
I Racconti del Metronotte. Capitolo 2 [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17731&forum=16
SEZIONE FREE:: I Racconti del Metronotte. Capitolo 2<br />
Tre neofiti a pedale tra centro e periferie<br /><br />Zigzagando nel labirinto del settore ovest, Pietro Francia aveva di nuovo imbucato la pancia larga del Cordusio, ne aveva costeggiato l’emiciclo destro irto di edifici eclettici fino al cannello dell’imbuto comunicante con via Dante, sulla quale proiettò un’occhiata indagatrice. Nessuno, non un’anima viva, solo ombre immobili sullo sfondo sfarzoso dominato dalla torre nera del Castello Sforzesco. Largo Cordusio corrispondeva all’incirca al giro di boa del suo percorso. Per la quarta volta in due ore e mezza stava per svoltare a sinistra e tuffarsi tra le facciate compatte dei palazzi ottocenteschi di via Meravigli.<br /><br />Complici i turbamenti della primavera incipiente, la guardia pedalava di malavoglia. I primi tepori avevano risvegliato il richiamo disperato ai piaceri e ai dolori della vita normale. Quanto avrebbe pagato per esser a casa, nel suo letto. Non che disdegnasse la fatica, tutt’altro. Solo non riusciva a rassegnarsi allo scambio, che gli sembrava assurdo, tra notte e giorno, le stelle e il sole: ne pativa, come di una travolgente intromissione del destino alla quale intuiva che presto o tardi si sarebbe arreso, ma che finora non gli era riuscito di accettare benchè fossero trascorsi ormai undici mesidall’aprile 1949, quando era stato assunto. Svoltò l’angolo. Una ventina di metri davanti a lui, sulla destra, qualcuno stava richiamando la sua attenzione con movimenti energici. “Menomale, è un pezzo che la stavo aspettando”. All’uomo alto e arcigno sfuggì un sospiro di sollievo. Francia provò l’impulso di chiedergli che cosa volesse, ma si trattenne. L’istinto di ex poliziotto gli suggerì di scaricare sull’interlocutore l’onere delle spiegazioni. Meglio non fidarsi. Con noncuranza abbozzò la domanda trabochetto: “Un pezzo? Da quando esattamente?”. Se l’altro non gli avesse risposto che era lì da mezz’ora, Francia avrebbe dedotto che mentiva. Dal suo ultimo passaggio non erano trascorsi che venti minuti. “Oh, circa un quarto d’ora, un’eternità. Suonare il campanello, non posso…..sa, per non svegliare mia moglie”. Pronunciò le ultime parole sottovoce, come per lasciar trasparire un inconfessabile sottinteso. Proseguì: “abito al sesto piano, proprio sotto l’attico. Ho dimenticato la chiave, uscendo. So che voialtri avete un’altra chiave. Potrebbe aprirmi lei per favore? Lei è la mia unica ancora di salvezza….”. La richiesta non lo stupì. Anzi Francia l’aveva già prevista. Non capiva però come mai i ricchi fedifraghi fossero così smemorati. La chiave di casa, poi, mai e poi mai l’avrebbe scordata. Aveva appoggiata al muro la bicicletta tirata a lucido: ” a me i problemi di sua moglie non interessano, non mi pagano per impicciarmi dei fatti altrui. Piuttosto favorisca i documenti. Però l’avverto: se lei non è in grado di dimostrare che è un inquilino, io non le posso aprire”. Lo sconosciuto sfilò dalle tasche il documento d’identità. era un ingegnere, l’indirizzo corrispondeva. “Eh, però, quanta diffidenza”. Francia rispose con un cenno di assenso mentre controllava i dati anagrafifi. Individuò la chiave numero 24 tra le sessantatrè del mazzo appeso al cinturone. Il portone si aprì. “Però è giusto che sia così, anzi complimenti, lo sa fare bene il suo mestiere”. Era sempre l’inquilino a parlare, stavolta frenando l’impazienza. Ringraziò e svanì nel lussuoso androne in punta di piedi. “Niente, dovere mio”. La guardia riprese la marcia verso il gruppo di case popolari risparmiate dalle bombe e dalla speculazione. Aveva trascritto su un foglietto i dati del richiedente. Con discrezione, come al solito, avrebbe consegnato il biglietto al caposquadra.<br /><br />La mia amicizia con Pietro Francia era nata da un incontro casuale l’anno prima. Poichè ero stato assunto ad aprile, lo avevano spedito alla Fiera per il tirocinio. Ai cancelli di Porta Domodossola mi ero trovato a fianco quel collega inesperto e giovane, ventire anni ricchi di idee e di battaglie. A soli 17 anni, nel ’43, era stato alla Grazioli macchine utensili. L’anno dopo, ricevuta la cartolina per l’avvio obbligatorio in Grmania, si era dato alla macchia ma i fascisti l’avevano acciuffato e inquadrato nei battaglioni del lavoro con l’incarico di spazzare le strade. Aveva combattuto con il gruppo partigiano che si era formato in seno al reparto e l’anno successivo, nell’aprile 1945, si era preso la rivincita nell’assalto ai magazzini militari di viale Forze Armate. Per trenta giorni, fino a maggio, era stato membro della polizia partigiana, poi confluita nella pubblica sicurezza, dalla quale si era dimesso nel ’48. Terminata la Fiera ci separammo, ma senza interrompere la reciproca amicizia. Rimase stupefatto quando scoprì che la sede della zona centro, in via Rovello 2, era nello stesso palazzo che aveva ospitato i comandi della Muti. “Però, come cambiano i tempi”, aveva commentato incredulo davanti al portone, accanto al Piccolo Teatro e al cortile Bramantesco del broletto nuovissimo, dove si diceva che alegiasse la leggenda passionale di Cecilia e Ludovico il Moro. Presentandosi al comandante Ernesto Ogliari, dopo quella piacevole scoperta, sentì la fiducia gonfiargli le vene, una ventata vitalizzante, frizzante come la prima boccata d’aria del mattino. Ora lo aspettala rutine. Avrebbe saputo aderire alle pieghe di quel mestiere disumano? La prima notte uscì in coppia con un vigile esperto. Imparò in fretta a far combaciare orari e percorsi, a controllare saracinesche, a punzonare orologi, a distinguere le chiavi per aprire i negozi che doveva ispezionare ogni due ore. Ma com’era strana la città dei nottambuli. Non che gli importassero la struttura urbanistica, i monumenti e la storia. Lo incuriosiva la mutevole animazione nei dintorni dei caffè e dei ristoranti, la tonalità dei rumori che differenziava un locale dall’altro in sintonia, pensava, con lo scalino sociale dei rispettivi avventori.<br /><br />Fosse dipeso da lui, avrebbe assegnato il punteggio più basso ai bordelli, ma senza distinguere tra alcove di lusso e postriboli proletari. Certo però via San Carpoforo era fuori dal mondo civile a causa dei tre casini allineati uno dopo l’altro da via Madonnina a Piazza del Carmine, da dove Francia imboccava la viuzza accolto dalle fetenti zampate di urina, soprattutto quando i soldati facevano ressa. In via San Carpoforo le tariffe erano contenute. neanche da paragonare con i portafogli ben muniti di chi frequentava il salotto buono, , tra fiumi di luci rutilanti e affascinanti baiadere, di via Fiori Chiari 17 dove le persiane chiuse contendevano il primato a via Chiaravalle, un tempo la casa di tolleranza più celebre d’Italia. Il malvezzo di sporcare il pubblico suolo suolo adiacente ai santuari carnimoniali era diffuso ovunque e francia non guardava in faccia a nessuno. Qualsiasi discriminazione gli avrebbe procurato crucci di coscienza, nè poteva chiudere gli occhi perchè sarebbe venuto meno al dovere, proprio lui che aveva accettato le fatiche della bicicletta anche per appagare un bisogno di ordine e sicurezza. Sisarebbe turato volentieri il naso, questo sì. ma non poteva, perchè gli sporcaccioni cercavano di impietosirlo coi pretesti più fantasiosi.”vergogna, la strada non è una fogna”. Li zittiva puntando l’indice implacabile verso le pozzanghere puzzolenti del selciato. La sua abnegata dedizione alla causa del pubblico decoro, che fuori dai postriboli era onorata in forme quasi maniacali, non si arrestava sulla soglia. Quando alla cassa si accendeva una zuffa tra ragazza e cliente, i tenutari lo pregavano affinchè intervenisse. Di solito erano beghe sul prezzo e la vista della divisa incoraggiava l’accordo. ma a volte, sopratutto quando il cliente non poteva pagare, la rissa degenerava. Allora Francia invitava entrambi a seguirlo al commissariato. In queste occasioni la rissa della coppia proseguiva lungo la strada.<br /><br />La malavita invece era implacabile. Benchè squinternate dalle bombe, le viuzze romantiche conservavano, oltre al fascino delle epoche scomparse, nugoli di negozietti e botteghe artigiane, bocconi prelibati per la variegata tipologia dell’emarginazione di allora. Il furto veniva a volte scoperto troppo tardi. “hai notato qualcosa di strano nel tal posto alla tal ora?”, gli chiedeva il caposquadra. “Ti hanno svaligiato un negozio in via Cerva, tra le due e le tre”. Per Francia la spiegazione era ovvia: “Sono loro che ci curano a noi. Calcolano i tempi dei nostri passaggi. E pi se vedi un tizio per strada, mica puoi pensare sempre che sia un ladro. E poi, se è davvero un ladro e tu lo fermi, stai pur sicuro che non gli trovi in tasca nulla di compromettente”. Non si sentiva rassegnato, anzi. Dopotutto era ancora un neofita. La corsa contro il crimine, nella quale qualsiasi guardia, a prescindere dall’esperienza, partiva da una posizione dis vantaggio, sotto sotto lo ammaliava, alieno com’era da ogni sentimentalismo. Anche il caposquadra era certo che gli mancava soltanto un po più di eperienza. In quei pochi mesi aveva già intercettato i contrabbandieri, li aveva riconosciuti a vista tra una falange di volti grigi. Aveva imparato, quando gli balenava un’ombra sospetta, a fingere di ignorarla. poi passava la parola al collega: “nel tal posto un tizio appena mi ha visto è girato alla larga. Siccome ormai mi conosce, è meglio che lo segui tu, ma stai attento”. Oppure, se il pedinamento andava per le lunghe, trasmetteva la segnalazione al comando, per suggerire l’intervento della polizia. Questa sua predisposizione al lavoro d’equipe gli aveva procurato numerose amicizie sincere. Nessuno avrebbe potuto accusarlo di protagonismo, anche se non era il tipo che rifuggiva dai rischi. Era lui, semmai, a diffidare di chi voleva primeggiare a tutti i costi, arrogandosi meriti altrui. Entro l’anno, Pietro Francia era diventato amico di tutti e , tranne qualche eccentrica primadonna, tutti erano amici suoi.<br /><br />Ma il suo vero cruccio, la causa del malessere, quello non era riuscito a soffocarlo: “dormire di giorno, non è una cosa normale”, rimuginava tra sè, preoccupato di un esistenza che gli si prospettava ostile. Il dubbio lo aveva tormentato tutto l’inverno. Forse anche per questo motivo, quando gli altri toccavano il tasto dei pericoli sempre in agguato, Francia deviava la conversazione quasi senza volerlosulle condizioni di lavoro, e i suoi commenti assumevano un tono canzonatorio: “il mio nemico principale non sono i banditi ma è l’acqua”. sapeva cosa significava padalare tutta la notte sotto la pioggia, avvolto nel mantello inzuppato, smontare fradicio all’alba, rientrare a casa con i brividi. Quell’inverno, il primo, aveva fatto tutto il possibile per tacitare la frustazione, per sopire gli spasmi di quel suo amletico, intimo dilemma. Ma non c’era riuscito, anche perchè gli amici di prima lo riportavano irrimediabilmente alla nuda concretezza. Soprattutto le sere di sabato. Erano seduti ai tavolini mentre lui sorseggiava il caffè al bancone. Li vedeva ridere e scherzare, avrebbero trascorso la serata al cinema oppure a caccia di compagnie femminili.Lui invece a macinare chilometri sotto la pioggia battente a combattere contro cielo e terra. Come non bastasse, quella ferita interiore veniva lacerata dale battutine idiote che lo accompagnavano alla porta: “ciao Pierino. Però la tua è proprio una vita da cani”.<br /><br />Il quattro dicembre millenovecentocinquanta fu memorabile. dalle prime ore dell’alba centinaia di Guardie giurate animavano gli ingressi della Rinascente. Stavano per essere inaugurati i grandi magazzini e per arginare una manifestazione di studenti erano stati mobilitati gli uomini blu in servizio d’ordine pubblico in aiuto alle forze dell’ordine. A torcere il naso fummo in pochi, nessuno avanzò obiezioni di rilievo. Per l’Istituto fu un occasione di rilancio d’immagine. la ricostruzione del ventre di Milano era in pieno corso, qua e là colate di cemento avevano crivellato i goielli dell’architettura anche con il nostro contributo: spettava ai colleghi della Centro, tra i quali Pietro Francia, avventurarsi di notte tra le macerie scavandosi una pista luminosa con le torce, per punzonare gli orologi dei cantieri, prestando la massima attenzione a dove mettevano i piedi, oltre che ai ladri. A mezzogiorno furono sciolte le file. Come tutti i colleghi, anche Francia aveva lavorato tutta la notte precedente. Ma non potè dormire come avrebbe desiderato, perchè la sua abitazione nel condominio popolare era sempre aggredita dal chiasso. Lo sgradevole circostanza lo avrebbe indotto, due anni dopo, ad accettare un supplemento di lavoro: chi voleva guadagnare qualche soldino in più piantonando le banche, la mattina? La proposta aveva destato molta curiosità. era stata un’idea del nuovo direttore generale Biagio Argenziani. Una semplice precauzione, per garantire sicurezza agli Istituti di Credito e ai loro clienti, anche se le bande del dopoguerra erano state decimate. Non avevavo letto i giornali? Il questore Vincenzo Agnesina aveva dichiarato che qualsivoglia recrudescenza della rapine sarebbe stata stroncata dalla polizia. E infatti da un paio d’anni le armi tacevano.<br /><br />“Anche se torno a casa la mattina, poi non posso dormire”, pensò Francia. decise di acettare. Si riteneva privilegiato di fronte ai colleghi delle zone periferiche. A lui erano risparmiate le insidie della solitudine e della nebbia. Sotto questo profilo, la Centro era un paradiso. la sua ronda era scandita da ritmi ormai abituali che coincidevano con gli orari in cui bar e ristoranti abbassavano le saracinesche, di solito entro la una. Poi incontravi solamente cacciatori sfrenati di avventure, oppure i reduci delle delle beldorie con il cervello alticcio e la foscaggine negli occhi. Ritardatari, oziosi, gente anonima mescolata a facce da galera, questa era fauna da night. L’ordine era di stare alla larga, anche quando in via Durini esplodevano le risse per la donna all’ultimo coltello.Quando tra il Verziere e Piazza San Babila si spegneva il frastuono, di solito alle tre e trenta, solo allora apparivano i primi segnali della nuova giornata. Per primi i prestinai che si recavano al forno, tra le 4 e le 5 era il turno degli edicolanti, infine i cronisti che rincasando ti regalavano il giornale sporco d’inchiostro, mentre tra le strade già si spandeva il profumo del pane.<br /><br />Marianino Vitale non perdeva mai di vista l’incrocio. Per scacciare il gelo invernale passeggiava a rapidi passettini davanti alle vetrate dell’agenzia con le mani sprofondate nel giaccone. Ogni tanto si stirava i muscoli del torace scrollando le spalle ingobbite. Non si reputava un veterano dell’antirapina, poichè aveva indossato la divisa solo un anno prima o poco più, esattamente il 26 gennaio 1952. Trascorreva le notti all’adiaccio nei paraggi di Corso Indipendanza, una fascia semi periferica della Vittoria-Monfaorte e, non appena gli era possibile, il mattino successivo rimontava in servizio al crocicchio tra via Solferino e via Montebello, a proteggere dai predatori a due zampe l’agenzia 26 del Credito Italiano. Per ciascuna ora di banca guadagnava 250 lire. Le rimanenti 150-200 lire che Argenziano aveva spuntato con la Banca Comerciale e il Credito Italiano, quelle le incassava l’Istituto: un guadagno irrisorio, vero. Ma il direttore si era ritrovato da ripianare un buco di 70 milioni. E poi le guardie armate davanti le banche non erano forse altrettanti formidabili messaggi pubblicitari dai quali l’Istituto avrebbe tratto consistenti vantaggi? Col suo faccione sereno che ispirava fiducia, Marianino incarnava l’efficiente modello dell’uomo sandwich. Era assolutamente tranquillo, perchè riteneva che i rapinatori non fossero così cattivi: non sparavano mai, tutt’alpiù brandivano un innocuo coltello. In ogni caso, non potevano competere con una pistola.<br /><br />Non cambiò opinione nemmeno il giorno di San Valentino, nonostante la storia in persona si fosse scomodata per lui. Gli era passata al fianco, o meglio sotto i piedi, poichè al momento dell’irruzione Marianino era appena salito al piano superiore. Razziarono sette milioni e si dileguarono a bordo di un auto superveloce seminando le vecchie camionette del “777″, il pronto intervento della polizia. Era stato l’esordio milanese del crimine motorizzato. Vitale temeva assai più i ladri della notte. Quelli autentici, scaltri più del diavolo, gli avevano giocato un brutto tiro due mesi prima. da via Bezzecca 16, sede del comando di zona, aveva raggiunto come al solito il proprio settore e , all’angolo tra Piazza Risorgimento e Corso Indipendanza, come al solito aveva appiccicato il bigliettino sulla saracinesca al centro delle sei vetrine dell’oreficeria Viganò dopo avere verificato che tutte le serrande erano state ermeticamente chiuse a chiave dall’interno. Aveva svoltato l’angolo e proseguito la ronda ma duecento metri più avanti un collega napoletano lo aveva chiamato per nome: “Marianino, torna subito indietro, ti stanno facendo il Viganò”. Sbraitava evidentemente eccitato. “Possibile? Ma se ho appena controllato io”. Il collega voleva forse tirargli un bidone di cattivo gusto? “Eppure ti dico che ti stanno rubando. Anzi, ho già telefonato al comando e ora sta arrivando la polizia”. Era perplesso, indeciso. La lancia Astura della squadra volante gli sfrecciò davanti gli ochi inebetiti, lo schiodò da ogni incertezza. Ritornò sui suoi passi fissando con dolorosa intensità il fondo opaco del viale. Strada facendo gli giunse l’eco del trabusto metallico di una saracinesca che si riavvolgeva beffarda. Si era arrotolata docile su se stessa non appena il poliziotto aveva alzato la maniglia. Accanto al cordolo del marciapiede, Marianino raccolse il suo bigliettino.<br /><br />I ladri erano ancora dentro, in tre. Avevano forzato la serratura con il piede di porco, avevano sollevato la serrande di quaranta centimetri senza il minimo rumore, l’avevano riabbassata dopo essere penetrati quatti quatti.. Tempo dell’operazione: un minuto e mezzo, forse meno. Marianino non ci credeva. Stava sognando? La vista dei tre ladri che uscivano con le mani in alto gli procurò una cocente delusione: “Abbiamo tentato. Se ci andava bene….”, sibilava il capo. Come avessero potuto fargliela sotto il naso, rimase per lui un mistero. Fu trasferito al settore numero 8, sul fianco opposto di Viale Indipendenza, tra via Castelmorrone e via Bronzetti da dove svicolava sulla macedonio Melloni e un brandello di viale Premuda. Si premurò di contattare tutti i clienti per stabilire rapporti di fiducia reciproci.<br /><br />In pochi mesi gli abbonamenti erano talmente aumentati di numero al punto che l’Istituto era stato indotto a ristrutturare la zona per poter fronteggiare le nuove richieste senza ingrossare gli organici. La catena di montaggio, studiata a tavolino, funzionava in modo inecepibile, ma le conseguenze sui carichi individuali non si erano fatte attendere. Non solo si era allungato l’elenco dei clienti, e quindi dei bigliettini e degli orologi, ma per stuzzicare l’appetito del mercato potenziale, ed anche per stringere ulteriormente le meglie della rete protettiva, obiettivi e misure tutt’altro che disprezzabili, anche le modalità del servizio avevano subito sostanziosi ritocchi: anzichè ogni ora, gli orologi dovevano essere punzonati allo scoccare della mezz’ora, ed erano stati istituiti i posti-cuscinetto per cui, oltre al collega che normalmente incrociava agli angoli del perimetro, Marianino era tenuto a d incontrare una terza guardia in punti cruciali del percorso. Così ridisegnata, la macchina della sicurezza notturna, la sua qualità indiscutibilmente migliorata, poteva pompare ingenti profitti. Ma ora la ronda non concedeva più tregue, nemmeno pochi attimi. Per sua fortuna Marianino conosceva uno ad uno i suoi clienti, anche gli sbadati che dimenticavano le chiavi nella toppa: “noi siamo gli angeli custodi”, si scherniva mentre finivano di ringraziarlo. Senza volerlo, e quasi senza rendersene conto, era diventato un personaggio popolare, e forse anche il catalizzatore di molti sensi di colpa: del resto si era accorto degli sguardi che, dietro le tendine, spiavano i suoi movimenti mentre inperterrito e puntuale compiva il proprio dovere, come un carro armato insensibile agli umori del tempo. Se ne accorse l’inverno seguente, a Natale. Sembrava che tutti facessero a gara per contendersi la sua amicizia: “venga, venga dentro, mangi assieme a noi una fetta di panettone”. Con garbo, ma a malincuore, era costretto a declinare gli inviti: “grazie ma non posso, il dovere mi aspetta”. Dalle mascelle decise sprizzava simpatia. salutava portando la mano al berretto accennando a scoprirsi il capo. Si sentiva oltremodo soddisfatto, poichè percepiva quanto profonda e diffusa fosse la fiducia che tutti nutrivano in lui. I suoi clienti amici, gli stessi caseggiati anonimi della semiperiferia, erano parte integrante della sua vita. Del resto, Marianino non aveva motivi per non sentirsi a proprio agio in quell’ambiente. Anzi, spesso si soffermava a riflettere sui disagi ben più devastanti che la sorte, o chissà che altro, aveva scaricato sulle spalle dei colleghi di Piazza Ovidio, due settori oltre il suo in direzione est, tra viale Corsica e Viale Fontanini. Quella sì era una zona pericolosa, solo campagne punteggiate di casupole. Era il regno della nebbia più fitta, una cortina temibile che non lasciava mai distinguere il cielo dagli orti. Non a caso quel settore era stato affidato ad un anziano vigile infrangibile e famoso tanto da essere conosciuto più come “il Re di Lambrate” che non con il proprio cognome.<br /><br />Quando sventava un furto, e accadeva spesso, Marianino sembrava una calamita. Non chiedeva mai nulla, neanche una lira, ma il suo modo cortese e sottomesso di porgere di porgere i frutto gradevole dei suoi scrupolosi controlli invogliava la scampata vittima di turno a mettere mano al portafogli. Per arrotondare lo stipendio e insieme acquistare prestigio agli occhi sempre critici dei comandanti, Marianino aveva escogitato un sistema molto semplice. Ogni sera, all’adunata, prendeva nota delle targhe rubate, segnalate dal Ministero dell’Interno. Gli elenchi erano affissi alle bacheche del Comando. Dedicava la prima ronda agli orologi, sette puntate. Al secondo giro appiccicava i bigliettini ai portoni. Poi, mentre tornava ad occuparsi nuovamente degli orologi, dava il via alle ispezioni all’interno degli stabili e intanto circolava le targhe nei cortili e accanto ai marciapiedi. Ai ringraziamenti del proprietario si aggiungeva il riconoscimento pubblico molto ambito dell’Automobil Club. L’amara avventura alla gioielleria Viganò gli era servita, gli aveva insegnato a non fidarsi mai delle apparenze. Aveva assimilato una dote fondamentale del mestiere, che è la modestia, il vero antidoto alla superficialità. Ecco perchè ora sventava i furti a raffica: aveva appreso a decifrare il muto linguaggio della notte.<br /><br />Una sera d’inverno del 1954 il caposquadra gli consegnò una chiave nuova. “Un’altra? ma io ho già un mazzo enorme. Come faccio a controllare tutto?” “devi farlo, ma stai bene attento. Questa è la chiave della calzoleria di via Fiamma, civico 40. Occhio, marianino, perchè quel negozio sarà un bersaglio”. Aggiunse la chiave al mazzo. L’avrebbe usata per ispezionare il locale ogni due ore. Alla una e trenta eseguì il primo controllo: tutto regolare. Tornò due ore dopo: una casa di ringhiera con il cortiletto all’interno sul quale si affacciava la porta del retro. Si tolse i guanti incrostati dal ghiaccio, infilò la chiave e aprì. Anche stavolta tutto a posto. Al lieve tepore le dita rattrappite si distesero. Strofinò le mani per scigliere il formicolio. Guardò l’orologio: erano già trascorsi tre minuti da quando era entrato. Troppi. Lo aspettavano altri ottantaquattro negozi. Stava per spegnare la luce quando gli sembrò di udire dei rumori quasi impercettibili provenire dalla scala che portava al piano superiore parallela alla parete di sinistra della calzoleria e che sbucava accanto alla porta, verso l’angolo interno del cortile. Spense, chiuse la serratura a più mandate, afferrò il manubrio e girò a sinistra, sotto l’androne. Appoggiò la bicicletta al muro, attese una frazione di secondo, sbattè forte il portone chiudendolo forte davanti a sè. Impugnò la calibro 12 e ritornò indietro in punta di piedi trattenedo il respiro. “Mani in alto”. L’intimazione risuonò come una scoppiettata nell’oscurità del cortile, colse di sorpresa i tre ladri che stavano armeggiano accnto alla porticina. Il calzolaio, un certo Zanni, era raggiante. Abitava al quarto piano, sopra il negozio, ed anche quella notte, come tutte le notti da un anno, si era invano appollaiato accanto alla finestra della cucina con la coperta sulle spalle ad aspettare i ladri fino alle quattro del mattino. Due giorni prima una mico l’aveva convinto ad abbonarsi alla vigilanza. Quella notte in particolare lo Zanni era preoccupatissimo perchè da due sere aveva notato un camion gironzolare nei pressi. Il calzolaio potè dormire in pace e molti altri bottegai della zona si aggiunsero al listino clienti. Ormai marianino era infallibile. Se sbagliava era solo per eccesso di zelo, come accadde qualche settimana dopo. davanti al bar del civico 15 di corso Indipendanza avava notato quattro individui appisolati in un’auto. Li aveva già visti all’una, ora si erano fatte le tre e la vettura sospetta era ancora allo stesso posto. decise che era il caso di dare una controllatina. Si avvicinò guardingo sbirciando nei finestrini. dal cappotto di uno dei due che occupavano il sedile posteriore spuntava la canna di un mitra. Si mise subito in contatto con il Comando: al telefono più vicino compose il 584962:”c’è uno con il mitra”, comunicò al centralinista. “Ricevuto.Non farti vedere”. Marianino si accoccolò accanto alla cabina, accese una sigaretta: da un momento all’altro avrebbe visto sfrecciare le nuove Alfa Romeo 1900 di cui la Polizia si era dotata negli ultimi mesi del ’53. I minuti passavano. Ma perchè non arrivava nessuno? Ritelefonò al comando. “Lascia perdere quell’auto. E’ la Guardia di Finanza. Stanno piantonando il bar, aspettano un camion di contrabbandieri che deve scaricare le bionde”. Per Marianino non fu una delusione, ma un insegnamento. Aveva dato l’allarme troppo presto. Gliel’aveva detto il Comandanti di non lasciarse mai sopraffarre dalla fretta. Si rimise in cammino, scrutando tra i cespugli e le erbacce di fronte alle ultime case di corso Indipendanza, in fondo, dove anni dopo sarebbe sorto il parco di Pinocchio. Era buio. Avava lasciato alle spalle gli ultimi lampioni. Ai margini del prato si imbattè nelle consuete scene desolanti che ogni volta gli procuravano una fitta al cuore, i volti emaciati di ragazzine che si prostituivano. Svoltò a destra in via Poma.<br /><br />Quel famoso bar dei contrabbandieri, Marianino lo conosceva benissimo. Tutte le sere ci prendeva il caffè gratis. Non era un grazioso omaggio del barista, ma del droghiere accanto che aveva voluto sdebitarsi con generosità. Era stato un sabato notte. La saraconesca della drogheria era abbassata fino alla predella di granito. Dal lucchetto incastrato alla maniglia spuntava il tirante metallico che, bloccato dalla serratura, avrebbe impedito al malintenzionato di violentare la serranda. Marianino tastò il fermaglio a forma di di chiodo per accertarsi che fosse solidamente ancorato al lucchetto. Invece il chiodo si sfilò come da un pane di burro. Marianino sollevò la saracinesca, diede l’allarme al negoziante e al comando. Il telefono era accanto al cassetto dei soldi, semichiuso. Straripava di banconote. I capisquadra Belloni e Federico piombarono sul posto a volo di falco: “ora guardano nel cassetto, e magari sospettano che ne ho approfittato”, pensò Marianino vedendoli arrivare. se si fossero mostrati diffidenti, non gliene avrebbe fatta una colpa: era loro dovere verificare l’onesta delle guardie. D’altro canto se i graduati lo avessero perquisito, presagiva che ne avrebbe sofferto la sua dignità. Intuì che, se voleva togliersi da un dilemma imbarazzante ma inevitabile, doveva essere lui a giocare la prima carta. Si fece loro incontro sulla soglia alzando le mani: “per favore, perquisitemi, io non ho toccato niente”. La coppia di graduati decise di aspettare il proprietario, che giunse dopo qualche minuto. Quasi squittiva per l’eccitazione: “colpa mia, ho dimenticato di fermare il fermaglio. Manca qualcosa?”. Nessuno gli aveva spiegato come si erano svolti i fatti. Era convinto, sbagliando, che la drogheria fosse stata visitata dai ladri. Controllò meticolosamente merce e soldi: “ma come è possibile? Non hanno toccato niente, neanche una lira”. Marianino gongolava, fiero di quell’attestato di onestà che gli veniva da un testimone insospettabile. Il negoziante afferrò dal cassetto una banconota da mille lire e, dopo molte insistenze, riuscì ad infilarla nel taschino di Marianino che ripeteva: “ma no, ma lasci stare, ma non è il caso, non si disturbi”. A loro volta Belloni e Federico si ritrovarono con le mani impegnate da una bottiglia di cognac ciascuno. Marianino ebbe l’ulteriore privilegio del caffè gratis tutte le sere e di altre mille lire di mancia la settimana. la magnanimità non era molto diffusa tra i negozianti e Marianino lo sapeva. Non gli era forse andata buca in quel rinomato negozio che insaccava le caramelle? Luci accese e chiave infilata nella toppa. Notte fonda. “permeso? Permeso?”. Era il suo modo educato di farsi strada. La bottega era deserta. Il proprietario si battè la fronte con il palmo della mano. Il solito rito: “ho dimenticato di chiudere”. tanti bei sorrisi, tanti complimenti, tante scuse”. Marianino Vitale rimontò in sella con la bocca amara. Una sola caramella di riconoscenza gli avrebbe addolcito almeno il cuore.<br /><br />Integgerrimo, di inossidabile esperienza, il comandante Ernesto Ogliari, uomo della vecchia guardia e tutto d’un pezzo, non amava il cosmopolitismo etnico del suo reparto, e non ne faceva mistero. ma che colpa ne aveva Giuseppe Volonnino se era nato a Potenza? A trent’anni suonati si era presentato all’austero comandante della Centro e gli aveva esibito credenziali e tanta voglia di lavorare. Per tre notti uscì in pattuglia con un vigile maestro, poi si ritrovò da solo nel corso dei primi tre mesi. Spesso incrociava Pietro Francia nei cantieri impegnati a sostituire antiche memorie coi palazzoni postbellici. Era il 1953. Il capo del personale Domenico Di Piazza aveva letto con attenzione la lettera di presentazione della Combattenti e Reduci che gli aveva consegnato Volannino. Poi, alzati gli occhi verso il candidato che gli stava di fronte, aveva sorriso: “buongiorno, lei domani si presenti al Comando con una bicicletta”. Lo aveva congedato con una cordiale stretta di mano. Tre mesi dopo, Volonnino, ricordava l’incontro con la stessa intensità, soprattutto il momento in cui, uscendo da via Salvini, aveva capito d’aver scelto bene e che quello era proprio il lavoro che faceva per lui. Non riusciva a capire il motivo per cui Ogliari dopo il periodo di prova non voleva confermargli l’assunzione. Di nuovo disoccupato? Non erano bastate le traversie sconvolgenti del recente passato? Quattro anni nel campo di prigionia Tambu sul Don e nei campi dei lavoratori sugli Urali? Solo nel ’46 era rientrato al paese, a fare il calzolaio. Finchè l’ufficio della Combattenti e Reduci di via Bagutta gli aveva prospettato quest’altra opportunità di lavoro. Volonnino bussò alla porta del Colonnello Argenziano: “altri tre mesi di prova, ma stavolta alla Ticinese”, sentenziò il direttore. Afferrò al volo il salvagente. La sera stessa si presentò all’adunata in via Meda, 44. Comandante era Luigi Carusi, gran pignolo e grande cuore. Volonnino sarebbe rimasto in forza alla Ticinese per ventun anni.<br /><br />Era di ronda nella fascia mediana tra Corso san Gottardo e la Darsena fitta di zanzare nella notte d’agosto, forse una della più afose dell’anno. Aveva girovagato per due ore e meza. In attesa del caposquadra si era rintanato sotto le colonne granitiche del propileo di Porta Ticinese assieme al giovane collega Di Francesco che vegliava sul settore meridionale. le solite chiacchere di circostanza, il fumo delle sigarette mischiato agli odori dei corpi accaldati, delle facce lustre di sudore. Il brusio discreto della conversazione fu interrotto da un lamento di donna, un guaito stridulo e modulato, insistente, ritmato da improvvisi scatti di toni acuti e disperati. Proveniva dal fondo della piazza, alla’angolo tra via Col di Lana e una stradina secondaria. “Vai tu a vedere. Io devo assolutamente parlare con il caposquadra. Ti raggiungo tra pochi minuti”. Volonnino aveva rivelato a Di Francesco che poco prima aveva notato un tipaccio nei pressi di una fabbrica. per questo non poteva mancare l’appuntamento con il graduato. Mantenne la promessa. Pochi minuti più tardi, anzichè riprendere il giro consueto, si incamminò verso l’angolo buio per dar man forte al collega.<br /><br />Era molto giovane, bionda, i lineamenti duri del volto le conferivano una bellezza singolare, quasi una scultura. Tra un singhiozzo e l’altro stentava a trovare il fiato. Gridava: “Se ne vada, mi lasci stare”. Manifestava con rabbia la sua avversione per l’intrusione della divisa, verso la pretese di Di Francesco di rovistare nella sua privacy. “ma signorina, cosa è successo? L’hanno per caso derubata?” Ormai era chiaro che qualsiasi insistenza si sarebbe rivelata controproducente. Volonnino aveva imparato a riconoscere la cocciutaggine di quel tipo di donna. Spostò su una diversa lunghezza d’onda le capacità reattive della ragazza: “sia gentile, almeno la smetta di gridare. La gente ha diritto di dormire”. Come un fantasma, dall’oscurità era emersa una faccia da galera. Volonnino e Di Francesco non se n’erano accorti. Una voce sprezzante li investì alle spalle: “ma di che vi impicciate voialtri, spazzini con la pistola che non siete altro”. Volonnino gli si avvicinò senza esitare. Ai magnaccia non bisognava concedere nessun vantaggio. Passò al contrattacco: “e lei di che s’impiccia? Che c’entra con questa ragazza? Perchè non si fa i fatti suoi?”. Un tremendo pugno lo colpì alla mascella sinistra. Non era riuscito a scansarlo, l’energumeno era stato fulmineo. Avrebbe potuto estrarre la Beretta, ma era sicuro che anche l’accersario era armato. Non gli avevano spiegato di ricorrere all’arma solo in caso di legittima difesa? Avrebbe toccato la pistola solo un attimo dopo aver visto l’arma nel pugno dello sfruttatore. Gli balzò addosso tempestandolo di botte. Legge del taglione. Quando era scatenato, Volonnino picchiava duro. Nel frattempo aveva urlato a Di Francesco di chiamare la Polizia. Di Francesco si era allontanato per cercare un telefono, ma intanto della Polizia non si vedeva l’ombra, i minuti passavano e i due continuavano a pestarsi. Anche la ragazza se n’era andata. Mentre menava botte da orbi, Volonnino sentì avvicinarsi voci ostili. erano due amici del balordo, probabilmente avvisati dalla donna. proprio in quell’istante il silenzio fu squarciato dalle sirene. Gli agenti stavano finalmente arrivando. “scappiamo andiamo via”. I due complici volevano convincere il macrò ad allontanarsi insieme a loro. Stavolta Volonnino sfoderò la calibro 12: ” fermi tutti. Non potete andarvene. O aspettate la Polizia oppure vi sparo”. Le spiegazioni furono rapide. I poliziotti decisero di caricare in auto l’aggressore e portarlo in Questura. ” Fate venire anche la guardia”, gridava il magnaccia in tono di sfida. Il capo equipaggio lo zittì torcendogli il braccio dietro la schiena. Per un istante Volonnino, vicinissimo, credette di sentire lo schianto delle ossa. Trascorse la notte al pronto soccorso cn la faccia gonfia e segnata dai lividi. Non potè sottrarsi al dovere, che peraltro non gli dispiaceva, di ripetere ai colleghi il resoconto della scazzottata. Concludeva con la stessa frase, ad effetto: “ma io ho pichiati più duro”. Negli occhi si vedeva un guizzo di compiacimento.<br /><br />Il Ticinese brulicava già allora di #censured# e sfruttatori. Per questo motivo Volonnino non si meravigliava affatto quando si imbatteva in una ragazza sanguinante afflosciata sulla strada come uno straccio. Altri colleghi tiravano dritto, chi per indifferenza, chi per non sporcarsi con faccende estranee al servizio. Per principio, non abbandonava mai nessuno. Impregnato com’era di senso umanitario, aiutava chiunque avese bisogno. Non avevano letto, gli altri, il regolamento? Una notte inciampò nel corpo di una sventurata mezza tramortita. La soccorse pur presagendo la scena conclusiva. “Signorina, si rialzi, ma che le è succeso?” “niente, è stato il mio ragazzo”. Era il pretesto più in voga. “Venga con me allora, la porto al Commissariato. Il suo ragazzo non è autorizzato a ridurla in questo stato”. la prese sottobraccio con delicatezza. “Lo faccia per me, la prego, mi lasci andare. Dopotutto lui non è cattivo”. “E allora facciamo insieme un pezzetto di strada. Fino al Commissariato. Va bene? Non vorrà che lui torni a picchiarla di nuovo!”. A metà strada la lasciò al suo destino. Lei ringraziò. La osservò per qualche secondo. si era fermata all’angolo a rifarsi il trucco. Era un battipaglia perfetto. Anche se i vocabolari più dotti lo ignorano, nella vigilanza iltermine è comunissmo per indicare il vigile adibito alla sostituzione dei colleghi assenti, i cui posti di servizio resterebbero altrimenti scoperti. E’ un compito che richiede fatica, modestia e disponibilità a qualsiasi impiego, dal più facile al più complesso. In veste di battipaglia, Volonnino vagava spesso nella estrema periferia, dal Giambellino al Gratosogli. L’ultimo contatto con la civiltà era un bar di via Chiesa rossa, affollato fino alle ore piccole, che trasudava disprezzo per la divisa blu: “ohè, Berna, fai ancora quello schifo di mestiere?”. respingeva la celia, la compassione, ma per fortuna sua e degli altri, egli non capiva l’insulto: “berna” infatti significava bernaccia, un epiteto che i balordi usavano rivolgere alle Guardie Giurate in segno di scherno. Per noi era un segnale d’allarme, oltretutto ci era utile perchè ci permetteva di individuare il malavitoso. Volonnino salutava, con a bicicletta puntava verso il Gratosoglio. Avvistava, a volte, gruppi di sbandati. Pensava tra sè: “ecco la marmaglia”. E girava al largo. Pigiava in silenzio sui pedali, tra orti e cascine, nella desolata solitudine notturna dei prati neri sui quali emergevano qua e là le mandibole grigiastre delle escavatrici.<br /><br />Continua….
Mon, 29 Apr 2013 12:54:31 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17731&forum=16
-
Re: I Racconti del Metronotte. (1.2) [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17729&forum=16
SEZIONE FREE:: I Racconti del Metronotte. (1.2)<br />
lo sto leggendo...meraviglioso!<br />sembra scritto ieri..le stesse cose di oggi raccontate pero 30 anni fa e successe 50 anni fa..incredibile!<br />ci siamo evoluti come settore rimanendo sempre gli stessi...
Mon, 29 Apr 2013 10:24:22 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17729&forum=16
-
Poesia “Guardie Giurate” di Marina Sirolla. [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17719&forum=16
SEZIONE FREE:: Poesia “Guardie Giurate” di Marina Sirolla.<br />
Giorni di vita<br />di silenzi tormentati,<br />pensieri e l’attesa,<br />di una vita che corre veloce.<br />Di mancate attenzioni<br />giorni di rabbia<br />e giorni di offese,<br />una vita che ditrugge anche gli amori.<br />Guardie giurate<br />nessuno pensa o riflette<br />cosa fanno rischiano la vita,<br />dal mattino alzandosi alla notte del ritiro.<br />E un ritorno sereno accanto alle famiglie<br />riuscire ha riposare senza la paura del domani.<br />All’alba si alza<br />non sa che servizio lo aspetta,<br />ma sa che che deve stare all’erta,<br />non si sa mai cosa può succedere.<br />Noi non sappiamo<br />e non vogliamo sapere,<br />tanto loro fanno il loro mestiere<br />a riflettere loro portano sicurezza,<br />rischiano la pelle.<br />Qualcuno si domanda<br />è ora di rispettare,<br />la divisa delle GUARDIE GIURATE!!!!<br />Troppe ingiustizie<br />troppi morti,<br />per lo stres e per servizi di …..,<br />o per pazzi che decidono di ammazzarli.<br />Eppure loro sono li a fare il proprio sevizio<br />rispettiamoli finalmente tutti,<br />anche le istituzioni.!!!!<br />ONORE A VOI RAGAZZI!!!!!!!<br /><br />Marina Sirolla
Sun, 28 Apr 2013 11:32:53 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17719&forum=16
-
Torneo Interforze Polizia Penitenziaria-Vigilanza Privata 3-0 [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17717&forum=16
SEZIONE FREE:: Torneo Interforze Polizia Penitenziaria-Vigilanza Privata 3-0<br />
<a href="http://www.tusciasportlife.it/prima-pagina-mobile/2827-torneo-interforze-conclusa-la-2-giornata-netto-6-0-della-polizia-di-stato-sul-corpo-forestale-risultati-classifica-e-marcatori" title="http://www.tusciasportlife.it/prima-pagina-mobile/2827-torneo-interforze-conclusa-la-2-giornata-netto-6-0-della-polizia-di-stato-sul-corpo-forestale-risultati-classifica-e-marcatori" rel="external">http://www.tusciasportlife.it/prima-p ... ti-classifica-e-marcatori</a>
Sun, 28 Apr 2013 10:50:34 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17717&forum=16
-
Re: ECCO I SEGRETI DEI FURGONI BLINDATI [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17709&forum=16
SEZIONE FREE:: ECCO I SEGRETI DEI FURGONI BLINDATI<br />
atil ma scherzi?<br />non l hai scritto mica te l articolo..<br />ti sei solo limitato a ripotare una delle tante news,<br />devo solo che ringraziarti!<br />se mi chiedi scusa di nuovo ti banno eh :)
Sun, 28 Apr 2013 07:23:19 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17709&forum=16
-
Re: Abruzzo: tutti gli IVP fuorilegge. [da FFS]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17702&forum=16
SEZIONE FREE:: Abruzzo: tutti gli IVP fuorilegge.<br />
Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />grumpy ha scritto:<br />___Qui da noi leggiamo quotidianamente di GPG che protestano, scioperano e ecc...ma non cambia nulla e non interviene nessuno.<br />Chissà dove andremo a finire.......___</blockquote></div><br /><br />Siamo già a un punto di non ritorno.<br />Peggio di così si muore e alcuni ci hanno già lasciato!<br />E non credo assolutamente che la situazione migliori a breve, ci sono troppi parassiti in Italia che andrebbero sterminati.<br />Il dovere, l'onore e la passione sono virtù ormai di un passato remoto.
Sat, 27 Apr 2013 12:55:34 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17702&forum=16
-
Re: Riprese amatoriali di una guardia privata americana. [da jeeg71]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17369&forum=16
SEZIONE FREE:: Riprese amatoriali di una guardia privata americana.<br />
Mooolto coraggioso......mi spiace dirlo, ma visto con chi ha a che fare, tutti i giorni prima o poi <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb4ce92ea8.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb46018312.gif" alt="" />
Mon, 25 Mar 2013 19:37:29 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17369&forum=16
-
Stato,Sindacati non sfruttate la nostra ignoranza! [da Dango]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17147&forum=16
SEZIONE FREE:: Stato,Sindacati non sfruttate la nostra ignoranza!<br />
Tutti ci hanno preso sempre in giro Stato,sindacati,sindacalisti e altri.Sfruttano la nostra ignoranza e noi ci facciamo sempre prendere in giro.L'ultima notizia di questo sindacato autonomo dei lavoratori che parla denuncia,descrive come siamo regolamentati e cc. Ma lo sa che cosa e' la vigilanza privata?Sa cosa e' una GpG?Parlano descrivono ma non sanno cosa fare.Sindacalisti cosa ne capite di sicurezza privata... Anche alcuni colleghi iscritti a questo sito danno un contribbuto tipo Atil e altri ma scometto se gli dai carta e penna e gli dici:scrivimi una riforma,non sanno da dove iniziare.Io non sono un genio in diritto,ma se so qualcosa e' grazie al mio studio.La v.p. nasce ai tempi dell'antica Roma e le guardie fino ai nostri tempi siamo stati sempre impiegati per vigilare su beni sia pupplici e privati anche se sono cambiate varie forme di governo,anche il vigile urbano nasce nell'antica Roma ma a differenza nostra lui era guardia con competenze di polizia urbana anche cambiando varie forme di governo fino ai tempi nostri chiamandosi polizia locale.Noi GpG e siamo tanti non sappiamo nemmeno che la figura della guardia del corpo qui in Italia non c'e' nell'ordinamento giuritico,perche' la protezione della persona e' prerogrativa delle forze di polizie statali,lo Stato non delega a privati cittadini la protezione della persona.Il sindalalista,il politico che ci promette vi facciamo diventare pubblici ufficiali e altro sono 83 anni di bugie per infinocchiarci.Quello che ci devono riconoscere come nel resto dell'UE e' la qualifica per fare la guardia del corpo tipo ai vip,magistrati e cc. Scordiamoci P.U. P.G. non ci servono perche' se noi ci qualificano P.U. il nostro titolare diventa nu prefetto?E i clienti privati cittadini comandano noi P.U. su come dobbiamo svolgiergli il servizio?Vi ricordate che lo Stato voleva impiegare i soldati nelle navi private per la pirateria e i soldati lamentavano che ordini da un comadante assunto da una S.p.A (privato) non ne prendevano.Noi dobbiamo puntare in quella qualifica di guardia del corpo perche' e dai tempi di Roma che anche se eravamo assunti dal senato il nostro compito e' stato sempre vigilare su beni a maggior raggione con la caduta dell'impero Romano e rimasero le corporazioni (commercianti privati) noi siamo stati assunti da privati cittadini.Ricordatevi il nostro Stato non ci dara mai poteri di pubblica funzione come non ce la dati in migliaglia di anni.
Thu, 7 Mar 2013 00:16:36 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=17147&forum=16
-
Re: Masochismo elettorale [da BEPPEX]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16821&forum=16
SEZIONE FREE:: Masochismo elettorale<br />
Umberto condivido ciò che hai scritto ma non siamo NEL POSTO GIUSTO qui non si parla di POLITICA.
Sun, 3 Feb 2013 18:44:09 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16821&forum=16
-
Re: ex guardia giurata [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16795&forum=16
SEZIONE FREE:: ex guardia giurata<br />
risposte cancellate,<br />manca il titolo,<br />stanza sbagliata<br /><br />LO SO CHE E' UNA ROTTURA DI BALLE LEGGERE IL REGOLAMENTO,MA SI TRATTA DI POCHI PUNTI MOLTO SEMPLICI.
Thu, 31 Jan 2013 18:07:51 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16795&forum=16
-
La vera storia dei due marò [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16651&forum=16
SEZIONE FREE:: La vera storia dei due marò<br />
Mi è stato segnalato questo post pubblicato da libreidee.org sulla vicenda dei due marò in attesa di giudizio in India. Un pò lungo da leggere, ma ne vale la pena. E fa riflettere..dov'è la verità?<br /><br /> "Hanno davvero ucciso due pescatori innocenti scambiandoli per pirati, sparando da una nave che non si trovava affatto in acque internazionali ma vicina alla costa indiana. Una volta arrestati, non hanno trascorso un solo giorno in carcere ma sono stati sempre ospitati in strutture confortevoli e hotel di lusso. Il governo italiano ha ammesso il loro errore e, intanto, ha provveduto in via extragiudiziale a risarcire le famiglie delle vittime. Questa la vera storia dei due marò del San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trasformati in eroi nazionali: per “Giap”, il magazine curato dalla Wu Ming Foundation, si tratta di «una delle più farsesche “narrazioni tossiche” degli ultimi tempi». <br />Verso Natale, la “narrazione tossica” «ha oltrepassato la soglia dello stomachevole, col presidente della Repubblica intento a onorare due persone che comunque sono imputate di aver ammazzato due poveracci (vabbe’, di colore…), ma erano e sono celebrate come… eroi nazionali. “Eroi” per aver fatto cosa, esattamente?». La fonte della ricostruzione di “Giap” è il giornalista Matteo Miavaldi, che vive in Bengala ed è caporedattore per l’India del sito “China Files”, specializzato in notizie dal continente asiatico. «Il 22 dicembre scorso – scrive Miavaldi – Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò arrestati in Kerala quasi 11 mesi fa per l’omicidio di due pescatori indiani, erano in volo verso Ciampino grazie ad un permesso speciale accordato dalle autorità indiane. L’aereo non era ancora atterrato su suolo italiano che già i motori della propaganda sciovinista nostrana giravano a pieno regime, in fibrillazione per il ritorno a casa dei “nostri ragazzi”, promossi in meno di un anno al grado di eroi della patria», anche se il semplice resoconti dei fatti – ormai accertati dal tribunale indiano e di fatto accettati anche dalle autorità italiane – racconta tutta un’altra storia, dolorosa e tragica ma non certo eroica.<br /> E’ il 15 febbraio 2012 e la petroliera italiana Enrica Lexie viaggia al largo della costa del Kerala, India sud-occidentale, in rotta verso l’Egitto. A bordo ci sono 34 persone, tra cui sei marò del Reggimento San Marco col compito di proteggere l’imbarcazione dagli assalti dei pirati: un rischio concreto, lungo la rotta che passa per le acque della Somalia. Poco lontano, il peschereccio indiano St. Antony trasporta 11 persone. Intorno alle 16.30 si verifica l’incidente: l’Enrica Lexie è convinta di essere sotto un attacco pirata, i marò sparano contro la St. Antony e uccidono Ajesh Pinky (25 anni) e Selestian Valentine (45 anni), due membri dell’equipaggio. La St. Antony riporta l’incidente alla guardia costiera del distretto di Kollam che subito contatta via radio l’Enrica Lexie, chiedendo se fosse stata coinvolta in un attacco pirata. Dall’Enrica Lexie confermano e viene chiesto loro di attraccare al porto di Kochi. La Marina Italiana ordina ad Umberto Vitelli, capitano della Enrica Lexie, di non dirigersi verso il porto e di non far scendere a terra i militari italiani. Il capitano – che è un civile e risponde agli ordini dell’armatore, non dell’esercito – asseconda invece le richieste delle autorità indiane. La notte del 15 febbraio, sui corpi delle due vittime viene effettuata l’autopsia. Il 17 mattina vengono entrambi sepolti. Il 19 febbraio Massimiliano Latorre e Salvatore Girone vengono arrestati con l’accusa di omicidio. La Corte di Kollam dispone che i due militari non finiscano in un normale carcere ma siano tenuti in custodia presso una “guesthouse” della Cisf (Central Industrial Security Force), il corpo di polizia indiano dedito alla protezione di infrastrutture industriali e potenziali obiettivi terroristici. «Questi i fatti nudi e crudi. <br />Da quel momento – continua Miavaldi – è partita una vergognosa campagna agiografica fascistoide», capitanata dal quotidiano “Il Giornale”, che ha coinvolto persino l’ufficio stampa della Ferrari di Luca Cordero di Montezemolo, pronto a sventolare il tricolore mescolando Formula Uno e marò del San Marco. Per il governo Monti, scrive il giornalista italiano di “China Files”, il caso dei due marò ha rappresentato il primo grosso banco di prova davanti alla comunità internazionale, «escludendo la missione impossibile di cancellare il ricordo dell’abbronzatura di Obama, della culona inchiavabile, del lettone di Putin, della nipote di Mubarak, dell’harem libico nel centro di Roma e tutto il resto del repertorio degli ultimi 20 anni». <br />Qualche esempio di strumentalizzazione? Margherita Boniver, senatrice Pdl, il 19 dicembre «riesce finalmente a fare notizia, offrendosi come ostaggio per permettere a Latorre e Girone di tornare in Italia per Natale». La segue a ruota Ignazio La Russa, Pdl, che il 21 dicembre annuncia di voler candidare i due marò nelle liste del suo nuovo partito, “Fratelli d’Italia”. «L’escamotage, che serve a blindare i due militari entro i confini italiani, è rimandato al mittente dagli stessi Latorre e Girone, irremovibili nel mantenere la parola data alle autorità indiane». Il governo italiano, continua Miavaldi nella sua ricostruzione, ha sostenuto che l’Enrica Lexie si trovasse a 33 miglia nautiche dalla costa del Kerala, ovvero in acque internazionali, il che avrebbe dato diritto ai due marò ad un processo in Italia. La tesi è stata sviluppata basandosi sulle dichiarazioni dei marò e su non meglio specificate “rilevazioni satellitari”. Secondo l’accusa indiana, l’incidente si era invece verificato entro il limite delle acque nazionali: Girone e Latorre dovevano essere processati in India. Nonostante la confusione causata dai contrapposti campanilismi della stampa indiana e italiana, la posizione della Enrica Lexie non è più un mistero: hanno ragione gli indiani. Lo hanno dimostrato il 18 maggio gli investigatori: secondo i dati recuperati dal Gps della petroliera italiana e le immagini satellitari raccolte dal Maritime Rescue Center di Mumbai, l’Enrica Lexie si trovava a 20,5 miglia nautiche dalla costa del Kerala, nella cosiddetta “zona contigua”, cioè il tratto di mare che si estende fino alle 24 miglia nautiche dalla costa, entro le quali è diritto di uno Stato far valere la propria giurisdizione. Sgombrato il campo da un’altra tesi fantastica (non sono stati i marò a sparare, ma qualcun altro, a bordo di una seconda nave che incrociava nelle vicinanze), a inchiodare i militari italiani è anche la perizia balistica, che parte dai 16 fori di proiettile rilevati sul peschereccio: gli esami confermano che a sparare contro la St. Antony furono due fucili Beretta in dotazione ai marò, fatto supportato anche dalle dichiarazioni degli altri militari italiani e dei membri dell’equipaggio a bordo sia dell’Enrica Lexie che della St. Antony, precisa sempre Miavaldi. Lo ammette persino il diplomatico Staffan De Mistura, sottosegretario agli Esteri del governo Monti: «La morte dei due pescatori è stato un incidente fortuito, un omicidio colposo: i nostri marò non hanno mai voluto che ciò accadesse, ma purtroppo è successo».<br /> A questo punto, conclude “China Files”, possiamo tranquillamente sostenere che l’Enrica Lexie non si trovava in acque internazionali, e che i due marò hanno effettivamente sparato e ucciso. «Sono due fatti supportati da prove consistenti e accettati anche dalla difesa italiana, che ora attende la sentenza della Corte suprema circa la giurisdizione». Questo infatti è l’unico punto ancora in discussione: secondo la legge italiana e i suoi protocolli extraterritoriali, in accordo con le risoluzioni dell’Onu che regolano la lotta alla pirateria internazionale, i marò a bordo della Enrica Lexie devono essere considerati personale militare in servizio su territorio italiano (la petroliera batteva bandiera italiana) e dovrebbero godere quindi dell’immunità giurisdizionale nei confronti di altri Stati. La legge indiana dice invece che qualsiasi crimine commesso contro un cittadino indiano su una nave indiana – come la St. Antony – deve essere giudicato in territorio indiano, anche qualora gli accusati si fossero trovati in acque internazionali. A livello internazionale, spiega Miavaldi, vige la Convention for the Suppression of Unlawful Acts Against the Safety of Maritime Navigation (Sua Convention), adottata dall’International Maritime Organization (Imo) nel 1988, che a seconda delle interpretazioni, indicano gli esperti, potrebbe dare ragione sia all’Italia sia all’India. «La sentenza della Corte Suprema di New Delhi, prevista per l’8 novembre ma rimandata nuovamente a data da destinarsi, dovrebbe appunto regolare questa ambiguità, segnando un precedente legale per tutti i casi analoghi che dovessero verificarsi in futuro», aggiunge il reporter di “China Files”. «Il caso dei due marò, che dal mese di giugno sono in regime di libertà condizionata e non possono lasciare il paese prima della sentenza, sarà una pietra miliare del diritto marittimo internazionale». Descritti come “prigionieri di guerra in terra straniera” o militari italiani “dietro le sbarre”, Latorre e Girone in realtà «non hanno speso un solo giorno nelle famigerate carceri indiane». I due militari del San Marco, in libertà condizionata dal mese di giugno, come scrive Paolo Cagnan su “L’Espresso”, in India sono trattati col massimo riguardo e, in più di otto mesi, hanno sempre evitato le terribile celle dell’India, «alloggiando sempre in guesthouse o hotel di lusso con tanto di tv satellitare e cibo italiano in tavola». Tecnicamente, “dietro le sbarre” non ci sono stati mai. Un trattamento di lusso, accordato fin dall’inizio dalle autorità indiane che, come ricordava Carola Lorea sempre su “China Files” il 23 febbraio, si sono assicurate che il soggiorno dei marò fosse il meno doloroso possibile. Tutto questo, mentre in Italia si scatenava la peggiore propaganda sciovinista. <br />Lo stesso governo Monti non è rimasto certo con le mani in mano, cercando in ogni modo di «evitare la sentenza dei giudici indiani», ricorrendo persino all’intercessione della Chiesa. «Alcune iniziative discutibili portate avanti dalla diplomazia italiana, o da chi ne ha fatto tristemente le veci, hanno innervosito molto l’opinione pubblica indiana», rivela Miavaldi, che racconta come le autorità italiane abbiano coinvolto un prelato cattolico locale nella mediazione con le famiglie delle due vittime, entrambe di fede cattolica. Lo stesso De Mistura «si è più volte consultato con cardinali ed arcivescovi della Chiesa cattolica siro-malabarese, nel tentativo di aprire anche un canale “spirituale” con i parenti di Ajesh Pinky e Selestian Valentine, i due pescatori morti il pomeriggio del 15 febbraio». L’ingerenza della Chiesa di Roma «non è stata apprezzata dalla comunità locale» che, secondo il quotidiano “Tehelka”, «ha accusato i ministri della fede di “immischiarsi in un caso penale”, convincendoli a dismettere il loro ruolo di mediatori». Il culmine dell’ipocrisia risale al 24 aprile, quando il governo italiano e i legali dei parenti delle vittime hanno raggiunto un accordo economico extra-giudiziario: alle due famiglie, col consenso dell’Alta Corte del Kerala, vanno 10 milioni di rupie ciascuna, in totale quasi 300.000 euro. Dopo la firma, aggiunge Miavaldi, entrambe le famiglie hanno ritirato la propria denuncia contro Latorre e Girone, lasciando solo lo Stato del Kerala dalla parte dell’accusa. «Raccontata dalla stampa italiana come un’azione caritatevole, la transazione economica è stata interpretata in India non solo come un’implicita ammissione di colpa, ma come un tentativo, nemmeno troppo velato, di comprarsi il silenzio delle famiglie dei pescatori».<br /><br /><br /> Tanto che il 30 aprile la Corte Suprema di Delhi ha criticato la scelta del tribunale del Kerala di avallare un simile accordo tra le parti, dichiarando che la vicenda «va contro il sistema legale indiano, è inammissibile». Eppure, secondo il ministro della difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola, si è trattato solo di «una donazione», di «un atto di generosità» addirittura «slegato dal processo». Commovente, no?<br /><br /><a href="http://lippopotamo.blogspot.it/2013/01/la-vera-storia-dei-due-maro.html" title="http://lippopotamo.blogspot.it/2013/01/la-vera-storia-dei-due-maro.html" rel="external">http://lippopotamo.blogspot.it/2013/0 ... -storia-dei-due-maro.html</a>
Thu, 17 Jan 2013 13:10:18 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16651&forum=16
-
Manuale su salute e sicurezza per la guardia giurata [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16545&forum=16
SEZIONE FREE:: Manuale su salute e sicurezza per la guardia giurata<br />
<a href="http://issuu.com/guardieparticolarigiurate/docs/salutesicurezzagpg" title="http://issuu.com/guardieparticolarigiurate/docs/salutesicurezzagpg" rel="external">http://issuu.com/guardieparticolarigiurate/docs/salutesicurezzagpg</a>
Mon, 7 Jan 2013 01:42:18 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16545&forum=16
-
Re: Auguri a Tutte le gpg e non [da nardy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13702&forum=16
SEZIONE FREE:: Auguri a Tutte le gpg e non<br />
Auguriii di Buon Anno a tutti voi!!!!!
Mon, 31 Dec 2012 21:44:09 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13702&forum=16
-
L'obbligatorietà di aggiornamento periodico per quanto concerne la formazione antincendio [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16305&forum=16
SEZIONE FREE:: L'obbligatorietà di aggiornamento periodico per quanto concerne la formazione antincendio<br />
Le statistiche riferiscono di come la prima causa di incendio all’interno dei luoghi di lavoro sia da imputare all’errore umano. Da questo dato si coglie subito l’importanza di una corretta formazione del personale lavoratore in merito alle misure e alle condotte da adottare tanto per prevenire l’insorgenza di un incendio quanto per fronteggiarlo in caso di necessità. <br /><br />Ogni azienda italiana, secondo la normativa di legge, deve annoverare in organico un addetto antincendio. Una persona correttamente formata da adeguato corso antincendio che avrà il compito di prevenire gli incendi, monitorare le misure di emergenza, e reagire alla nascita improvvisa di un focolaio. In ogni azienda la formazione antincendio è obbligatoria, prevista e voluta dalla normativa italiana, come elemento fondamentale per la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei lavoratori.Con il D.Lgs. 81/08 è stato disposto un generico obbligo di aggiornamento periodico per quanto concerne gli aspetti della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.<br /><br />La normativa però non è stata particolarmente chiara in merito alla frequenza con cui deve essere effettuato l’aggiornamento dei corsi antincendio, rimandando al datato D.M. 10 marzo 1998.<br /><br />A tal proposito, nell’ultimo periodo, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile-Direzione Generale per la Formazione ha reso nota una circolare (circolare prot. 12653 del 23 febbraio 2011 emessa dal Ministero dell’Interno-Direzione Centrale per la Formazione) per chiarire gli aspetti relativi alla formazione degli addetti antincendio: “…com’è noto il D.Lgs. 81/2008 ha previsto l’obbligatorietà dell’aggiornamento periodico per i corsi in qualità di addetto antincendio e gestione delle emergenze…”.<br /><br />La frequenza con la quale seguire l’aggiornamento periodico del corso antincendio si potrebbe indicare come triennale, seguendo l’onda del primo soccorso ma si ricorda che deve essere ripetuta in caso di variazione sostanziale dell’attività lavorativa (se per esempio, nel cambio mansione, vado ad eseguire una lavorazione che comporta un maggiore rischio di incendio).<br /><br /><a href="http://www.gonews.it/articolo_168350_Lobbligatoriet-di-aggiornamento-periodico-per-quanto-concerne-la-formazione-antincendio.html" title="http://www.gonews.it/articolo_168350_Lobbligatoriet-di-aggiornamento-periodico-per-quanto-concerne-la-formazione-antincendio.html" rel="external">http://www.gonews.it/articolo_168350_ ... rmazione-antincendio.html</a>
Sun, 9 Dec 2012 23:09:59 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16305&forum=16
-
Come diventare guardia giurata [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16298&forum=16
SEZIONE FREE:: Come diventare guardia giurata<br />
Lavorare nel campo della sicurezza può essere una buona opportunità per chi ha i requisiti giusti. Ad esempio quella della guardia giurata è una figura professionale abbastanza richiesta. Ma come si fa a diventare guardia giurata e quali requisiti sono necessari? Diamo un’occhiata al percorso per diventare guardia giurata e ad alcune risorse utili per chi decidere di intraprendere questa carriera.<br /><br /><br />Collegamenti sponsorizzati <br /><br /> La guardia giurata agisce per conto di un Istituto privato di vigilanza per prevenire reati contro beni mobili e immobili di privati o anche di enti pubblici. La differenza sostanziale fra una guardia giurata e un agente di polizia è che la prima non ha la facoltà di tutelare le persone ma soltanto beni. <br /><br />La prima cosa da fare per chi vuole diventare guardia giurata è cercare un Istituto di vigilanza o un ente che siano alla ricerca di personale. Avranno più possibilità di essere presi quelli che hanno fatto il servizio militare o comunque hanno avuto già qualche esperienza con le armi, quelli che conoscano le tecniche di difesa personale; il fisico e il suo allenamento sono elementi molto importanti per chi vuole diventare guardia giurata. Per trovare un Istituto di Vigilanza, vi consigliamo di dare un’occhiata al sito dell’Unione Nazionale Istituti di Vigilanza, dove troverete un elenco di Istituti divisi per Regioni. Una volta trovato un istituto presso il quale lavorare, il titolare dovrà redigere il cosiddetto Decreto di Nomina, che andrà consegnato controfirmato in Prefettura insieme ad una istanza su carta da bollo, firmata e datata, dove si dichiarino le generalità del candidato e l’Istituto di vigilanza o l’Ente presso il quale si vuole prestare servizio. Inoltre bisogna presentare un certificato che attesti la partecipazione ad un corso teorico pratico di tiro a segno.<br />La Prefettura autorizza le guardie giurate al porto della pistola per difesa personale tramite il rilascio di un libretto con una validità di sei anni e di una licenza che va rinnovata ogni due anni. Ogni due anni, inoltre, la guardia giurata si dovrà sottoporre a controlli per verificare la sua idoneità psico-fisico-attitudinale. <br />Per chi vuole diventare guardia giurata esistono anche dei corsi di preparazione alla professione. Chi fosse interessato può consultare la pagina del portale Roma Explorer dedicata ai corsi per diventare guardia giurata o anche dare un’occhiata al sito Special Training Service. <br /><br />Un’altra fonte di informazioni utili per chi vuole diventare guardia giurata è il sito Guardie informate, il portale di informazione per le guardie giurate. Su questo sito è presente anche un forum: chi vuole diventare guardia giurata si può iscrivere e chiedere suggerimenti a chi questo mestiere lo fa già. Un’altra risorsa utile è il sito del Sindacato Nazionale delle Guardie Giurate dove chi vuole diventare guardia giurata può trovare news, informazioni su leggi e sentenze, video e altre cose. <br /><a href="http://www.lavoro-formazione.it/ricerca_lavoro/guardia_giurata.html" title="http://www.lavoro-formazione.it/ricerca_lavoro/guardia_giurata.html" rel="external">http://www.lavoro-formazione.it/ricer ... voro/guardia_giurata.html</a>
Sun, 9 Dec 2012 04:30:11 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16298&forum=16
-
Responsabilita' e lavoro: la figura giuridica della Guardia Particolare Giurata [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16258&forum=16
SEZIONE FREE:: Responsabilita' e lavoro: la figura giuridica della Guardia Particolare Giurata<br />
<a href="http://www.legalefacile.it/nuovosito/pubblicazionigiuridiche/responsabilitaelavoro/responsabilitaelavorolafiguragiuridicadellaguardiaparticolaregiuratagpg.asp" title="http://www.legalefacile.it/nuovosito/pubblicazionigiuridiche/responsabilitaelavoro/responsabilitaelavorolafiguragiuridicadellaguardiaparticolaregiuratagpg.asp" rel="external">http://www.legalefacile.it/nuovosito/ ... particolaregiuratagpg.asp</a>
Wed, 5 Dec 2012 22:21:26 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16258&forum=16
-
L’appello di Napoli e la rapina malriuscita [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16144&forum=16
SEZIONE FREE:: L’appello di Napoli e la rapina malriuscita<br />
25 novembre 2012<br />I punti chiave dell’Appello di Napoli, siglato qualche giorno fa – a Villa Rosebery – tra i Capi di Stato di Italia, Germania e Polonia sono sei: 1) prevenire la pericolosa tendenza al nazionalismo di alcune forze politiche antieuropee; 2) accelerare in direzione di un’autentica “unione politica”; 3) fondare la solidarietà sul rispetto di regole comuni;<br /><br />Lucia Murgolo<br />4) proseguire la politica di allargamento dell’Unione in direzione dei Paesi balcanici e dell’Area mediorientale; 5) declinare l’economia sempre più nel senso di una “crescita sostenibile”; 6) dare effettiva priorità alla scienza e alla ricerca come “condizioni indispensabili per assicurare prosperità e futuro. In un inedito summit tra i tre Paesi membri dell’Unione Europea, Giorgio Napolitano, Joachim Gauck e Bronislaw Komorowski lanciano dal capoluogo partenopeo un messaggio d’incoraggiamento ai cittadini e soprattutto ai giovani europei “nella convinzione che l’Europa riuscirà a superare la grave crisi economica”. Il summit rappresenta una novità nelle formazioni d’incontri intraeuropei. Due Paesi fondatori e il più importante dei paesi dell’Est si sono riuniti a Napoli per concentrare l’attenzione su cosa hanno in comune e su come, partendo da questa comune consapevolezza, si possano ripensare le linee direttrici di una nuova governance delle strutture economiche dell’area continentale. Non semplici petizioni di principio, ma precise richieste a chi dovrà intervenire operativamente sulla fisionomia dell’Europa del futuro. Napolitano, Gauck e Komorowski fanno riferimento al Premio Nobel per la pace ottenuto dall’Unione Europea, per dire che si tratta di un incoraggiamento “a far avanzare ancora di più l’Europa a essere all’altezza delle sue responsabilità”. Mentre era in corso l’incontro, un corteo non autorizzato di oltre 200 giovani ha tentato di raggiungere piazza Plebiscito, lanciando uova, pomodori e frutta contro la polizia. Le solite proteste, ma l’episodio più significativo dell’evento – a mio avviso – è capitato a una guardia del corpo del presidente tedesco: durante una passeggiata serale nelle strade intorno all’Hotel Excelsior, a ridosso del lungomare di via Caracciolo, uno degli addetti alla sicurezza del presidente Gauck è stato rapinato dell’orologio. In questura non ci sono denunce dell’episodio, ma a riferirlo ad alcuni colleghi italiani sarebbe stato lo stesso poliziotto tedesco, che avrebbe preferito non denunciarlo ufficialmente, perché, a suo dire, l’orologio era la copia di un Rolex, e non un originale. Ad aggredire l’addetto alla sicurezza sarebbero stati alcuni giovani napoletani che gli hanno puntato contro una pistola e gli hanno sfilato dal polso l’orologio. Si potrebbe dire – a commento – che gli italiani hanno rapinato i tedeschi, ma il bottino è stato un “tarocco” di scarso valore. Sembra la metafora di tante malriuscite intese su patto di stabilità ed equilibri finanziari tra Italia e Germania. Intanto, il Consiglio dei ministri europei, a Bruxelles, sta negoziando il Quadro finanziario pluriennale 2014-2020, la bussola da cui dipenderà l’orientamento di tutte le prossime scelte strategiche dell’Unione. Lì, probabilmente, gli italiani dovranno restituire il maltolto e qualcosa di più.<br />Lucia Murgolo<br /><br /><a href="http://ilnuovomolise.it/42414/lappello-di-napoli-e-la-rapina-malriuscita" title="http://ilnuovomolise.it/42414/lappello-di-napoli-e-la-rapina-malriuscita" rel="external">http://ilnuovomolise.it/42414/lappell ... i-e-la-rapina-malriuscita</a>
Sun, 25 Nov 2012 16:48:01 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16144&forum=16
-
Forze dell'ordine attaccate da più fronti, ma i poliziotti si mobilitano rivendicando il diritt [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16141&forum=16
SEZIONE FREE:: Forze dell'ordine attaccate da più fronti, ma i poliziotti si mobilitano rivendicando il diritt<br />
Dubbi, ipotesi e sopattuto le chiare e forti accuse di un sindacalista ed ispettore della polizia di stato<br /><br />Guardando le scene di guerriglia che ci vengono proposte dai vari servizi nei tg televisivi, se non fosse per le immagini a colori e per un diverso abbigliamento, a volte si ha l'impressione di essere ripiombati negli anni 60/70, quando gli scontri con i poliziotti erano all'ordine del giorno.<br />Oggi, forse complice la crescente crisi economica, la dilagante disoccupazione, che neanche il governo dei tecnici è riuscito ad abbassare, le piazze d'Italia sono tornate a riempirsi di manifestanti, diventando teatro di azioni di guerriglia urbana facilmente strumentalizzata da black bloc e centri sociali.<br />Così, mentre gli attivisti dei centri sociali scendono in piazza, con le conseguenti devastazioni di vetrine e negozi, a cui sempre di più siamo costretti ad assistere, il bersaglio non è il governo contro cui dichiarano di manifestare per il caro tasse, ma le forze dell'ordine contro cui non risparmiano lanci di pietre sprangate e quant'altro fino alle bombe carta.<br />I servitori dello stato, chiamati a sedare le rivolte si trovano a fronteggiare una vera e propria guerra, attaccati da più fronti in uno spazio di azione ristretto, che richiede una risposta immediata per salvaguardare l'ordine pubblico, ma anche la propria incolumità personale.<br />Eppure no, ogni volta i feriti tra i le forze di polizia vengono puntualmente ignorati, come se fosse normale che un poliziotto, o carabiniere che sia, possa prendere le bastonate o sassate dai “manifestanti”, perchè si pensa che loro siano pagati per quello. Perfino certa pseudo stampa, sembra faccia a gara per bloccare immagini dell'agente violento o altri errori commessi e, sicuramente se ne commettono, in quei frangenti.<br />Ma avete mai visto rientrare questi uomini “violenti” nelle caserme dopo ore ed ore di servizio in piazza, dopo uno scontro? Tra di loro non si contano i feriti a vario titolo, divise strappate, mezzi danneggiati, ma ancor di più morale a pezzi. Questi uomini dovranno rientrare nelle loro famiglie e raccontare le “gesta epiche” a cui hanno dovuto, loro malgrado partecipare, e poi l'indomani essere ancora pronti a combattere il crimine, ognuno per le mansioni che gli sono affidate.<br />A loro è affidato il compito di assicurare la sicurezza eppure c'è chi ha perfino proposto di disarmarli. Ma come dovrebbero assicurarla la sicurezza, mentre sono aggrediti da orde di barbari, facinorosi che tutto fanno tranne che manifestare civilmente il dissenso contro il governo, cosa più che lecita in un paese democratico. Ma a tutto c'è un limite, oltre il quale non si possono più adottare reazioni da buon samaritano se vuoi portare la pelle a casa. <br />Così tutte le volte si aprono inchieste e c'è sempre qualcuno che deve fare da capro espiatorio per placare le ire del dio “disordine”, nonostante il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, a cui sono state sottoposte delle foto scandalistiche di poliziotti violenti avesse detto con fermezza: "Io porto le foto del poliziotto cui hanno spaccato il casco in testa. Foto per foto, parliamone...". <br />Giornali che fanno a gara per far notizia pubblicando foto e video di ignari operatori, che senza criterio filmano o fanno scatti su immagini, che estrapolate dal contesto in cui si svolgono vogliono dire tutto e niente. Che senso ha vedere manifestanti fuggire quando non si hanno le scene precedenti che hanno generato tale fuga? Tutto può essere falsato nelle percezioni sensorie se volutamente vogliano dare un peso diverso a delle immagini. Questa è manipolazione, non informazione. Così lacrimogeni lanciati dalla polizia a parabola, proprio per non colpire i manifestanti ma raggiungere comunque lo scopo per cui sono stati autorizzati e dotati le forze dell'ordine, risultano “falsamente” essere stati lanciati dalle finestre del Ministero della Giustizia e non rimbalzati sulla sua facciata, come era più verosimile. <br />San Francesco di Sales protettore dei giornalisti consigliava che una notizia venisse data nella giusta ottica, non per il gusto di provocare un danno altrui, perchè in quel caso sarebbe meglio non darla. Per questi principi chi scrive una notizia dovrebbe avere un grande rispetto della dignità umana di ogni persona, indipendentemente dall’età, posizione sociale, livello culturale o credo politico. Ma la realtà è ben diversa ed i principi a cui spesso ci si ispira non si sa di quale “santo” siano.<br />Di certo si sa che il ministro della Giustizia ha aperto un'inchiesta, la ministra Cancellieri ha assicurato che i poliziotti, se hanno commesso atti di violenza gratuita, verranno puniti, così come la procura di Roma ha già avviato accertamenti sull'operato delle forze dell'ordine. <br />Ma come si possono ricostruire i fatti sulla base di un filmato operato così come abbiamo detto, se non si tratta di filmati integrali che riprendomo l'intera scena fin dall'inizio? Questo presuppone che le piazze, teatri della manifestazioni, siano preventivamente attrezzate per riprese neutre, ma questo non solo è impensabile, anche se tecnicamente possibile, ma equivarrebbe a tasforrmare le nostre città in un “Grande Fratello”, in un grande set cinematografico. E questo che vogliamo, è questo che vuole il popolo italiano? <br />Piuttosto invece chi vuole provocare la disaffezione delle forze dell’ordine che ogni giorno si trovano a svolgere un compito difficilissimo, in un clima sociale certamente ancora più difficile? <br />Come può un poliziotto operare serenamente con professionalità cui è chiamato secondo la formazione che ha ricevuto, sapendo che gli occhi di tutti sono puntati su di lui, spesso occhi che guardamo in una sola direzione e pronti a scattare foto e filmare solo quello che vogliono vedere, trascurando quello che fa comodo non vedere riguardo agli antagonisti. Tutto ciò verrebbe usato contro di lui e quindi sarebbe in continua osservazione. Ma a fino a prova contaria le persone da osservare sono gli altri, chi scende in piazza a manifestare non per niente una volta si chiamavano “guardie”, termine che ha come radice guardare, ovvero vedere e non certo essere visti, altrimenti si sarebbero chiamati “guardati”.<br />E vero che il mondo ultimamente va al rovescio, ma fermianoci e riflettiamo per mettere i puntini al posto giusto perchè tutto possa trovare la giusta conotazione.<br />Stiamo perfino vivendo la contraddizione che mentre i poliziotti che caricano i manifestanti violenti di Roma, di Milano, di Torino e Palermo sono dei violenti picchiatori, poi gli stessi poliziotti se la domenica manganellano gli ultrà negli stadi sono lodati, anzi perfino compatiti perchè si dice vengono mandati allo sbaraglio a prendere insulti per pochi euro (forse l'unica verità).<br />Per cercare di capirci noi qualcosa di più , ma soprattutto perchè ci piace che chi legge possa farsi una sua propria opinione abbiamo voluto sentire un addetto ai lavori e ascoltare dalla sua voce come si vive dall'inteno questo problema.<br />Il Segretario Regionale Lombardia della Ugl polizia di stato Emanuele Brignoli, che è anche un ispettore di polizia in servizio alla Questura di Milano, ci sottopone un documento della sua segreteria sul quale si legge:<br />“In questo periodo di polemiche conseguenti ai disordini di piazza e ai successivi provvedimenti giudiziari nei confronti di molti operatori delle Forze dell'Ordine, indagati per presunti eccessi connessi all'uso della forza, ognuno ha espresso le sue considerazioni e molti hanno indicato le “ricette” per trovare una soluzione, ma nessuno ha individuato la soluzione nel doveroso rispetto delle leggi già esistenti”.<br />A Brignoli poi chiediamo cosa ne pensa delle inchieste in corso e ci risponde: “Tralasciando le ovvie considerazioni sull'inopportunità di identificazione degli appartenti alle Forze dell'Ordine, che li esporrebbe a possibili ritorsioni, è da sottolineare che la responsabilità penale è personale e pertanto, anche una identificazione effettuata attraverso un'etichetta apposta sul casco dovrebbe essere comunque confermata da una identificazione effettiva dell'autore di eventuali abusi o reati. Appare pertanto superfluo dibattere su un argomento di nessuna utilità, se non quella “politica” e ideologica di alcuni benpensanti, tenuto conto che, ancora una volta, la risposta può essere individuata nell'applicazione corretta delle norme esistenti”. <br />Appare singolare, infatti, il gran parlare di identificazione delle Forze di Polizia quando, invece, l'attenzione dovrebbe essere indirizzata sulle violazioni della norma penale e delle leggi speciali in materia di O.P., commesse sin dall'inizio di un corteo, i cui partecipanti si presentino travisati nel volto ed equipaggiati come delle vere armate ed istruiti ad arte secondo strategie di guerra.<br />Il solo utilizzo di caschi protettivi o travisamento nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, prevede l'arresto da uno a due anni e l'arresto facoltativo in flagranza, ai sensi dell'articolo 5 L.152/75, senza parlare del porto di oggetti atti ad offendere, l'oltraggio e la resistenza a P.U., l'oltraggio a corpo politico amministrativo o giudiziario, il danneggiamento etc etc..<br />Così detto molti cortei e manifestazioni dovrebbero essere sciolti già alla partenza, invece succede sistematicamente il contrario, dando così un'approvazione implicita ai comportamenti “contra legem” commessi da parte dei manifestanti e ingenerando in loro un sentimento di vittoria sulle Istituzioni.”<br />Il segretario Brignoli inoltre aggiunge: “Queste gravi omissioni, commesse da parte dei Dirigenti dei servizi di O.P. e indirettamente dai Questori della Repubblica, successivamente sembrano avallate dai P.M. delle varie Procure che, nonostante la commissione di reati procedibili d'ufficio, molte volte non aprono nemmeno delle indagini o le successive inchieste vengono spesso archiviate.<br />In tutto queste plurime violazioni della legge penale, chi paga le conseguenze è il singolo operatore di Polizia che viene colto nell'atto di sferrare una “manganellata”, ritenuta inutile ed eccessiva e per la quale “l'inflessibile” norma penale deve essere applicata con grande condanna su molti quotidiani e tv.<br />Addirittuta i vertici della Polizia si accapigliano per emettere immediate scuse verso chiunque avanzi pretese per presunti torti subiti, senza prima informarsi sugli accadimenti e l'effettiva commissione di atti illeciti o disciplinarmente rilevanti, vedasi i noti fatti di Padova. <br />Ed insieme all'indagine penale viene anche aperto il procedimento disciplinare, che vede nel 99% dei casi il poliziotto soccombere sotto il peso di pregiudizi e procedure prive del più elementare diritto di difesa.”.<br />Infine Brignoli conclude: “Tanto i poliziotti e i carabinieri sono abituati e anche se protestano, lo fanno 'allineati e coperti' nel senso che, liberi dal servizio o in ferie, si presentanto alle manifestazioni indette dalle O.S. e, in maniera disciplinata, gridano il loro dissenso senza provocare alcun disordine, ovviamente!!!<br />La voce dei poliziotti italiani, che non possono per legge ricorrere allo sciopero, è una voce flebile e poco incisiva, proprio perchè educata e riguardosa delle norme di legge, che non arriva alle orecchie di chi Governa o di chi amministra la Giustizia. Ritengo sia arrivato il momento per tutta la categoria di ricompattarsi attorno a poche e semplici richieste di riforma, dall'introduzione del diritto di sciopero, alla riforma delle norme sulla disciplina per arrivare alla richiesta di maggior tutela, legale e di sostegno da parte delle autorità pubbliche, per coloro che, nel bene o nel male, continuano con sacrificio e magari anche commettendo qualche errore, a garantire la sicurezza di questo Paese che, spesso e volentieri, appare molto irriconoscente.”.<br />Cos'altro possiamo aggiungere se non l'auspicio che chi ha il potere di farlo guardi nella giusta direzione e non sia strabico come gli occhi di chi guarda gli scontri di piazza in cerca di trovare un colpevole, la dove c'è solo chi vuole servire lo stato a cui ha giurato fedeltà ed ha dato la propria vita fin dalla giovane età, ma a questo non si può certo richiedere per contratto di immolarsi.<br /> <br />Sebastiano Di Mauro<br />25 novembre 2012<br /> <br /><br /><a href="http://www.2duerighe.com/attualita/7038-forze-dell-ordine-attaccate-da-pi%C3%B9-fronti" title="http://www.2duerighe.com/attualita/7038-forze-dell-ordine-attaccate-da-pi%C3%B9-fronti" rel="external">http://www.2duerighe.com/attualita/70 ... accate-da-pi%C3%B9-fronti</a>,-ma-i-poliziotti-si-mobilitano-rivendicando-il-diritto-di-sciopero.html
Sun, 25 Nov 2012 15:26:46 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16141&forum=16
-
Con le parole giuste: in tanti all'incontro sulla 'banda della Uno bianca' [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16132&forum=16
SEZIONE FREE:: Con le parole giuste: in tanti all'incontro sulla 'banda della Uno bianca'<br />
Per il ciclo di incontri "Con le parole giuste", venerdì 23 novembre, alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano, si è tenuta la conferenza su "La banda della uno bianca". Un incontro moderato dal giornalista Piero Corsini, responsabile di Rai Storia, che ha visto la partecipazione dell'ispettore capo Luciano Baglioni, del vice sovrintendente Pietro Costanza e del magistrato Daniele Paci.<br />Una Sala Verdi gremita di persone, soprattutto ragazzi, ha accolto le toccanti testimonianze dei protagonisti di una delle più tragiche vicende di cronaca nera italiana, quella della "banda della Uno bianca". Un racconto che ha ripercorso fatti drammatici che sconvolsero l'Italia negli anni '90, dalla strage di Capaci a quella di via d'Amelio, ed ha approfondito le dinamiche di alcuni crimini che terrorizzarono l'Emilia Romagna per anni.<br /><br />Le testimonianze, alternate da video-ricostruzioni, si sono soffermate sul nome attribuito alla "Banda della Uno bianca", un nome derivante dal modello di auto generalmente utilizzata per le azioni criminali: una Fiat Uno di colore bianco, un veicolo allora molto diffuso, quindi, in grado di passare inosservato, difficilmente individuabile dalle forze dell'ordine. Così, quella Uno bianca divenne un vero e proprio simbolo per i giornalisti.<br /><br />Luciano Baglioni, Pietro Costanza e Daniele Paci hanno ripercorso l'escalation di crimini compiuti dalla banda: dai furti nelle tabaccherie e nei supermercati, alle rapine a benzinai e caselli autostradali, fino all'assalto a portavalori, banche e raid razzisti. Un percorso fatto di sangue e morte, tra Bologna, Forlì, Rimini, Cesena e Riccione, lungo il quale hanno perso la vita molte persone, tra cui anche l'allora direttore della Cassa di Risparmio di Pesaro, Ubaldo Paci, freddato il 24 maggio del 1994 mentre stava aprendo la sua filiale alle otto del mattino.<br /><br />La parola chiave "ricerca" è emersa con forza durante il dibattito, infatti, la vicenda della "Banda della Uno bianca" è fatta anche di indagini difficili e spesso prive di coordinamento, delitti efferrati ogni volta diversi, differenze caratteriali tra colleghi e ritardi nelle ricerche. Unico elemento in comune, oltre alle armi utilizzate dai killer: la ricerca della verità e la certezza di riuscire a prendere i colpevoli.<br /><br />Il racconto è terminato nel 1994, anno in cui venne istituito un pool d'investigatori per volontà del magistrato di Rimini, Daniele Paci, e di due poliziotti della Questura di Rimini, Baglioni e Costanza, che portò alla sbalorditiva scoperta dell'insospettabile identità dei colpevoli, quasi tutti poliziotti: i fratelli Savi, Roberto, Fabio e Alberto, Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti e Luca Vallicelli. Infine, i ragazzi presenti in salai si sono esibiti in un coro gospel.<br /> <br /><a href="http://www.viverefano.com/index.php?page=articolo&articolo_id=381448" title="http://www.viverefano.com/index.php?page=articolo&articolo_id=381448" rel="external">http://www.viverefano.com/index.php?p ... ticolo&articolo_id=381448</a>
Sat, 24 Nov 2012 16:45:10 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16132&forum=16
-
Re: Ruba cibo per 1,5 euro, condanna 11 mesi [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16127&forum=16
SEZIONE FREE:: Ruba cibo per 1,5 euro, condanna 11 mesi<br />
Come si dice, chi ruba poco va'in galera,chi ruba tanto fa'carriera....
Sat, 24 Nov 2012 13:20:30 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16127&forum=16
-
Il Comune di Quart de Poblet accordo con le indicazioni per la creazione di posti di lavoro Prosegur [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16123&forum=16
SEZIONE FREE:: Il Comune di Quart de Poblet accordo con le indicazioni per la creazione di posti di lavoro Prosegur<br />
Il Comune di Quart de Poblet ha firmato un accordo di collaborazione con la società di sicurezza privata Prosegur, dal Concistoro possono partecipare al processo di reclutamento che conterrà l'entità, collaborando nel lavoro di reclutamento del personale soddisfare il profilo richiesto e fornire orientamenti per lo sviluppo del processo di selezione. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Quart de Poblet, Carmen Martinez, direttore di stabilimento all'interno della Comunità Prosegur Valencia, Jose Gil.<br /><br /><br /><br /><br /><br />Questo accordo, l'azienda quinta multinazionale che si stabilirono in città, è parte del piano di 25 Misure per la ripresa economica e l'occupazione sviluppato dalla sessione. Attraverso l'accordo, Prosegur ha ribadito il suo impegno a lavorare con il Concistoro a coprire il fabbisogno di personale derivanti in azienda, promuovendo l'integrazione o la reintegrazione del lavoro locale. Per effettuare questa operazione, eseguire il reclutamento tramite il Centro per l'occupazione e lo sviluppo, che selezionerà e fornire alla società un elenco di persone in possesso di profili richiesti e requisiti in ogni momento, al fine di facilitare le operazioni di selezione e assunzione. © Hortanoticias Ultimo aggiornamento 22/11/2012 @ 13:27:00 GMT +1<br /><br /><br /><a href="http://www.vigilantesdeseguridad.com/content/2895-http-www-hortanoticias-com-noticia-876789-quart-de-poblet-el-ayuntamiento-de-quart-de-poblet-firma-un-convenio-con-prosegur-para-la-creacion-de-empleo-en-el-municipio-html.html" title="http://www.vigilantesdeseguridad.com/content/2895-http-www-hortanoticias-com-noticia-876789-quart-de-poblet-el-ayuntamiento-de-quart-de-poblet-firma-un-convenio-con-prosegur-para-la-creacion-de-empleo-en-el-municipio-html.html" rel="external">http://www.vigilantesdeseguridad.com/ ... en-el-municipio-html.html</a>
Sat, 24 Nov 2012 09:19:53 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=16123&forum=16
-
Re: Ora è GUERRA con il mio IVP. [da nicola74]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15829&forum=16
SEZIONE FREE:: Ora è GUERRA con il mio IVP.<br />
Mi associo....
Sat, 24 Nov 2012 07:27:48 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15829&forum=16
-
Re: Sciacallaggio il reato più vile. [da fearful]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15980&forum=16
SEZIONE FREE:: Sciacallaggio il reato più vile.<br />
sono degli INFAMI con le mamme che danno piacere a pagamento ! gente cosi' non merita di stare al mondo rubare è brutto di suo ma farlo sulla pelle e sulle disgrazie altrui è VILE e B::::
Mon, 12 Nov 2012 10:23:33 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15980&forum=16
-
Re: Ristospedale "finiamola con questo dilettandismo" [da bat]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15723&forum=16
SEZIONE FREE:: Ristospedale "finiamola con questo dilettandismo"<br />
Le mele marcie sono ovunque nord sud centro, io spero che tutta questa voglia di litigare venga messa in atto per arrivare ad uno scopo comune.contratto nazionale e una riforma adeguata,buon servizio a tutti.
Sat, 20 Oct 2012 20:17:50 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15723&forum=16
-
Re: in 10 contro una guardia giurata [da opel1972]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15647&forum=16
SEZIONE FREE:: in 10 contro una guardia giurata<br />
Se io ero la GPG mi facevo "spingere" per terra !
Thu, 11 Oct 2012 06:25:56 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15647&forum=16
-
Re: Ma avete visto "Squadra Antimafia 4 " Palermo oggi? [da Mimmo83]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15529&forum=16
SEZIONE FREE:: Ma avete visto "Squadra Antimafia 4 " Palermo oggi?<br />
ti voglio assicurare che di mele marce c'e ne sono piu tra di loro che tra di noi...
Sat, 22 Sep 2012 13:08:13 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15529&forum=16
-
Re: guardie giurate americane,hanno piu poteri [da nardy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15522&forum=16
SEZIONE FREE:: guardie giurate americane,hanno piu poteri<br />
Partiamo dall' atteggiamento da parte delle forze dell 'ordine che è completamente diverso, nel caso di un intervento da parte di una gpg americana, che è un aspetto molto importante...la risposta è semplice. Tutto quello che non puoi fare qui, lì si può fare, ovviamente rispettando la legge. <br /><br />Se cerchi nel sito, troverai sicuramente le risposte. L'argomento l'abbiamo già ampiamente trattato non so quante volte.
Sat, 22 Sep 2012 07:51:04 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=15522&forum=16
-
Re: L'ho fatta proprio bella!!! :-) [da bulagna]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12066&forum=16
SEZIONE FREE:: L'ho fatta proprio bella!!! :-)<br />
se il cane era randagio lo potevate portare in in canile
Sat, 25 Aug 2012 01:52:05 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12066&forum=16
-
Re: sprechi e privilegi di un'altra casta!!! [da fearful]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13997&forum=16
SEZIONE FREE:: sprechi e privilegi di un'altra casta!!!<br />
nula da dire quando il capo della polizia guadagna il doppio del presidente degli stati uniti !! Ora calcolate quanto è lo spread tra un nostro e un loro stipendio
Sun, 3 Jun 2012 21:54:39 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13997&forum=16
-
Re: "IMPORTANTE": Petizione per la qualifica di P.G. per noi G.P.G. [da marcom66]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=14474&forum=16
SEZIONE FREE:: "IMPORTANTE": Petizione per la qualifica di P.G. per noi G.P.G.<br />
Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />marcom66 ha scritto:<br /><a href="http://www.firmiamo.it/riconoscimento-della-qualifica-per-le-g-p-g-" rel="external" title=""><a href="http://www.firmiamo.it/riconoscimento-della-qualifica-per-le-g-p-g-" title="http://www.firmiamo.it/riconoscimento-della-qualifica-per-le-g-p-g-" rel="external">http://www.firmiamo.it/riconoscimento ... a-qualifica-per-le-g-p-g-</a></a><br /><br />Potete firmare la petizione anche e più facilmente tramite <span style="color: #000099;">Facebook</span>.</blockquote></div><br /><br /><strong> <span style="color: #FF0000;"> Scusate se insisto, ma vorrei riproporre ancora questa petizione. </span> </strong>
Mon, 9 Apr 2012 21:10:12 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=14474&forum=16
-
Re: motociclette... 110 hp [da Colt_boy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3006&forum=16
SEZIONE FREE:: motociclette... 110 hp<br />
Aprilia Tuareg 50 (2)<br />Aprilia Extrema125<br />Yamaha xt 600<br />Yamaha Tundercat 600<br />Gilera runner 180 2t<br />Aprilia sportcity 200<br />Aprilia pegaso 650<br /><br />Ora Yamaha Fz 600 S2<br /><br />Quattro ruote spostano il corpo, due ruote muovono l'anima.
Thu, 22 Mar 2012 20:18:14 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3006&forum=16
-
Re: ho inviato una informativa al ministero,che ne dite?? [da blubull78]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7554&forum=16
SEZIONE FREE:: ho inviato una informativa al ministero,che ne dite??<br />
E alla fine? Come è finita? Si è avuta una risposta da Strasburgo? E i nostri politici di m...a? ;)
Thu, 22 Mar 2012 16:57:27 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7554&forum=16
-
Re: PIANO NEVE [da Findus]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13998&forum=16
SEZIONE FREE:: PIANO NEVE<br />
Che volo!!!! <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb46018312.gif" alt="" />
Mon, 13 Feb 2012 18:58:24 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13998&forum=16
-
Re: Connestabile?E se provassimo con la corte costituzionale evidenziando "Mille occhi sulla citta'"? [da angelo11]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13990&forum=16
SEZIONE FREE:: Connestabile?E se provassimo con la corte costituzionale evidenziando "Mille occhi sulla citta'"?<br />
visto che per la prima volta della storia della repubblica italiana abbiamo al parlamento un governo tecnico (fatto da tecnici competenti di ogni settore) credo che se ci impegnamo veramente qualcosa si potrebbe muovere... credo che la miglior cosa è farci sentire cercando di parlare con qualcuno che conta....con i volantini non si risolve niente ..è solo carta buttata....bisogna parlare con quelli che contano affinchè si prendano a cuore la nostra causa, e che spingano veramente per risolvere la nostra drammatica situazione.... ecco perchè serve un leader....capace ,competente,serio,non coinvolto con i sindacati,che sa alzare la voce e battere i pugni quando serve.....che spieghi alle rappresentanze istituzionali i nostri problemi....solo così forse potremo fare qualcosa perchè gli scioperi efficienti non si faranno mai a causa della disunità della categoria- neanche i blocchi degli straordinari....quindi il nostro unico modo per farci sentire è questo....il governo sta facendo molto, a colpito i poteri forti, e sta facendo molte liberalizzazioni.....SE FACCIAMO UN PO' DI PRESSIONE QUALCOSA LA OTTERREMO MA BISOGNA SBRIGARCI PERCHE' I POLITICI sono pronti a rientrare in parlamento...e ritorneremo a tutte chiacchere e distintivi...
Sat, 11 Feb 2012 17:36:06 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13990&forum=16
-
Re: SIPRO ROMA CRISIS........... [da jeeg71]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13879&forum=16
SEZIONE FREE:: SIPRO ROMA CRISIS...........<br />
Possibile che un istituto del genere si trovi in queste condizioni <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d8676346.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d8676346.gif" alt="" />!!!
Mon, 6 Feb 2012 00:31:30 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13879&forum=16
-
Re: che ne pensate di una mozione chiamata "Garibaldi" [da nardy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13892&forum=16
SEZIONE FREE:: che ne pensate di una mozione chiamata "Garibaldi"<br />
Dando forse era meglio inserire il tuo commento qui:<br /><br />"I° nuovo inquadramento professionale: CONNESTABILE"
Tue, 31 Jan 2012 06:49:44 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13892&forum=16
-
Re: da gpg a investigatore privato [da whitehat]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13791&forum=16
SEZIONE FREE:: da gpg a investigatore privato<br />
Aspetto buone nuove anche io da quel fantastico mondo...meno pericoloso e secondo me, ci si sente piu' realizzati.<br /><br />Ho anche grosse esperienze di pedinamenti e piazzamenti di ambientali, microfoni e quant'altro... ma non come investigatore privato.<br /><br />In bocca al lupo giannivano :)
Sun, 15 Jan 2012 23:08:02 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13791&forum=16
-
Re: Ancora oggi mi vien voglia di gridare : GOLDRAKE ! [da fearful]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10392&forum=16
SEZIONE FREE:: Ancora oggi mi vien voglia di gridare : GOLDRAKE !<br />
NON siamo vecchi ma diversamente giovani ! e poi visto che ci tocchera' lavorare sino a chissa quando siamo dei ragazzini !!
Sun, 27 Nov 2011 17:35:27 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10392&forum=16
-
Re: I sindacati sono svegli,dobbiamo svegliarci noi! [da Findus]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13464&forum=16
SEZIONE FREE:: I sindacati sono svegli,dobbiamo svegliarci noi!<br />
<a href="http://www.poliziadistato.it/articolo/view/10422/" title="http://www.poliziadistato.it/articolo/view/10422/" rel="external">http://www.poliziadistato.it/articolo/view/10422/</a>
Wed, 23 Nov 2011 12:03:38 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13464&forum=16
-
Re: Sparare un colpo in aria anche se per difesa è un reato [da Findus]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13076&forum=16
SEZIONE FREE:: Sparare un colpo in aria anche se per difesa NON è un reato<br />
Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />ersa ha scritto:<br />....ALLELUYA.....<br /><br />ALLA FINE L'EPILOGO....<br /><br />udite udite.....<br />......sparare un colpo in aria a scopo intimidatorio è LEGITTIMO.... <br />il tribunale del riesame con sentenza del 01/10/2011 ha annullato il provvedimento di fermo e ha ordinato la riconsegna del porto d'armi e di tutte le armi poste in sequestro penale ed amministrativo.....annullando di fatto l'operato degli agenti di polizia di stato intervenuti su richiesta della parte lesa, cioè il sottoscritto......<br /><br />....attenzione però.....<br /><br />....per provare questo il sottoscritto a dovuto sostenere spese legali pari ad euro 5.500,00 e la sospensione dal servizio per 2 mesi e 21 giorni cioè dal 06/08/2011 al 28/10/2011, dove in questa ultima data e stato rimesso immediatamente in servizio....<br /><br />....visto quanto sopra, dalla esperienza sostenuta un consiglio che posso dare ai colleghi.... <br /><br />.....LE PISTOLE TENETELE IN FONDINA....<br /><br />e se nel caso vi venisse in mente di estrarle valutate bene quali possono essere le conseguenze che gravano sui vostri interessi...<br /><br />...un saluto di cuore a tutti voi e in particolare a tutti quelli che mi hanno sostenuto moralmente.....</blockquote></div>Un consiglio che terrò sempre presente e a cuore.
Wed, 9 Nov 2011 16:31:14 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=13076&forum=16
-
Re: SCORTA ESPLOSIVI [da carlino82]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3205&forum=16
SEZIONE FREE:: SCORTA ESPLOSIVI<br />
una bella sfacchinata eh!!!!...
Mon, 7 Nov 2011 09:38:23 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3205&forum=16
-
Re: Parlano di noi... [da carlino82]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11638&forum=16
SEZIONE FREE:: Parlano di noi...<br />
ci vorrebbero sempre piu' articoli che parlassero di questa nostra stupenda categoria di lavoratori......continuate a "leggerci"....
Wed, 2 Nov 2011 23:06:03 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11638&forum=16
-
Re: Lettera di M. Fusco ai politici. [da ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12310&forum=16
SEZIONE FREE:: Lettera di M. Fusco ai politici.<br />
DANGO MARCO FUSCO è stato fin troppo gentile,forse non sei a conoscenza di tante lettere di denuncie richieste di incontrare vari ministri etc etc,che puntualmente venivano ho ignorate oppure minimizzate.MARCO è la sola persona che si occupa seriamente dei nostri problemi e merita stima e rispetto ,i signori che governano questo paese e i rappresentanti sindacali confederali stanno dando il colpo di grazia alla categoria delle guardie.ogni giorno si spera che qualcuno si svegli e prenda seriamente in considerazione i molteplici problemi che ha il mondo della vigilanza ,ma nessuno vede e sente ho forse non vogliono ne vedere ne sentire.p.s. dango aspettavo una tua replica sulla vecchia discussione sulla p.l. spero che tu hai letto e capito il senso delle risposte che di sicuro non erano attacchi alla tua persona ciao.RINGRAZIO ANCORA MARCO FUSCO PER TUTTO IL SUO IMPEGNO.
Fri, 27 May 2011 07:32:02 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12310&forum=16
-
Re: Replica sull' argomento di ieri(opinione sulla P.L.). [da ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12272&forum=16
SEZIONE FREE:: Replica sull' argomento di ieri(opinione sulla P.L.).<br />
DANGO hai frainteso ,non è un discorso di convenienza magari avessimo la qualifica di p.u. ti dicevo che non si possono fare paragoni semplicemente perchè noi siamo privati e non credo che possiamo confrontare le due categorie.ti assicuro che non provo nessuna invidia e molti dei miei amici sono propio c.c. semplicemente non capisco perchè ti sei offeso mi sembra di non aver detto nulla contro la tua persona,anche io indosso con passione e vado fiero del mio lavoro ,ma non mi sognerei nemmeno lontanamente di paragonarmi alle ff.oo. e se leggi qualche vecchio post vedrai che faccio nette distinzioni tra noi e le ff..oo semplicemente perchè ci sono un milione di cose che tutti i santi giorni mi ricordano che sono una gpg e lavoro per un privato.mi spiace che ti sia offeso ma forse hai frainteso il senso del mio post spero che tu rifletta su quanto detto ,io ho risposto alle tue domande facendo un paragone sugli stipendi e ti dicevo che le gpg rispetto ad altre categorie e uno dei più bassi, mentre quando tu citavi il ministero ti ho risposto che a nessuno interessano le gpg ,mi sembra che siano state queste le mie risposte .e propio per queste motivazioni io credo che non ci siano i presupposti per un paragone tra noi e gli agenti della p.l. comunque spero che adesso io sia stato più chiaro e che tu capisca che non era mia intenzione offenderti.ciao DANGO.
Tue, 24 May 2011 08:15:52 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12272&forum=16
-
Re: Che opinione avete sulla polizia locale(vigili urbani)? [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12260&forum=16
SEZIONE FREE:: Che opinione avete sulla polizia locale(vigili urbani)?<br />
Per ovvie ragioni devo chiudere questa discussione,in quanto so giA conegliano andrà a finire.
Mon, 23 May 2011 07:56:14 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12260&forum=16
-
Rilevatore Raggi infrarossi [da Colt_boy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12172&forum=16
SEZIONE FREE:: Rilevatore Raggi infrarossi<br />
Alcuni raggi infrarossi sono per scelta del produttore visibili ad esempio certe telecamere della video sorveglianza.<br />Ma ci sono altre fonti non visibili ad occhio umano : telecamere (meno invasive), alcune fotocellule cancelli ecc.<br /><br />Potrebbe essere utile avere uno strumento che consenta in modo rapito di vedere la luce a infrarosso (invisibile ad occhio umano) per capire se l'apparecchiatura funziona. La soluzione è un qualsiasi cellulare dotato di videocamera. Quasi tutti i cellulari hanno una videocamera che "vede" infrarosso e che potrebbe tornare utile. Per fare una prova inquadrate il telecomando di casa della TV e premete un pulsante....<br /><br />ciao
Wed, 11 May 2011 13:30:37 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12172&forum=16
-
Sperare solo non basta. [da Dango]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12069&forum=16
SEZIONE FREE:: Sperare solo non basta.<br />
Salve colleghi!Ieri ho notato che su quando ho scritto la mia previsione su quello che ci tocchera' e cioe' la qualifica di P.U.,alcuni o perche' sperano o non hanno letto bene art. 357 del codice penal,sono convinti che ci daranno quella qualifica.Io spero come voi,ma siamo in un paese dove le cse girano al contrario,la legge tutela i deliquenti,Cinese ha sritto che in Spagna e' diverso,ma voi conoscete una Nazione in cui vigili urbani(polizia locale)non fa' servizio di sicurezza h24?Fare il poliziotto ola guardia significa garantire all'utenza o al cittadino sicurezza h24 e in alcuni paesi non hanno nemmeno la centrale operativa e ci fanno anche le multe quando lavoriamo.Non pensate queste cose?Che potere di comando devono darci?Quella e' una polizia locale pubblica e lo stato la mantiene dipende le stagioni.Immaginiamo noi che siamo a carattere privato cosa ci riconosceranno e facciamo servizi piu' rischiosi della polizia locale(vigili urbani).Ripeto riflettete su queste cose che abbiamo in questo paese.
Tue, 26 Apr 2011 15:02:03 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12069&forum=16
-
Re: Pubblici ufficiali? [da sicurezza]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12061&forum=16
SEZIONE FREE:: Pubblici ufficiali?<br />
Scusa cinese, che vuol dire che ora noi stiamo sotto il ministero degli interni?
Mon, 25 Apr 2011 13:50:02 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12061&forum=16
-
Re: TEST FINALE [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11797&forum=16
SEZIONE FREE:: TEST FINALE<br />
cortesemente info dettagliate sul test ve le passate in privato,<br />son pur sempre informazioni riservate.<br />grazie.
Sat, 26 Mar 2011 08:10:36 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11797&forum=16
-
Re: Superate 10.000 discussioni nel forum! [da David-PX4]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11637&forum=16
SEZIONE FREE:: Superate 10.000 discussioni nel forum!<br />
<img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil470319e8aa747.gif" alt="" /> Guardie Informate, GRANDE Leon <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb4f042f70.gif" alt="" />
Tue, 1 Mar 2011 17:49:23 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11637&forum=16
-
Re: Opinione generale sul nostro lavoro [da kio73]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11316&forum=16
SEZIONE FREE:: Opinione generale sul nostro lavoro<br />
Beh, 50.000 voti, + familiari votanti, son sempre 50.000 voti e più...fanno gola a tutti!<br /><br />Se ripensiamo che non molto tempo fa fu un politico campano di FLI a manifestare interesse per la nostra categoria e promettere il suo impegno a nostro favore...<br />...ogni dubbio è lecito!!!<br /><br />Comunque ritengo che la riforma della vigilanza, che contempli anche una collocazione giuridica definita e adeguata qualifica per le G.P.G. sia urgentemente necessaria per nostro interesse e tutela, non tanto per chissà quale futuro servizio saremo chiamati a svolgere, ma per quelli che svolgiamo già ora senza le dovute tutele e con le conseguenze che la cronaca ci sbatte in faccia ogni giorno.
Thu, 20 Jan 2011 02:51:23 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11316&forum=16
-
Re: Armi softair e aria compressa [da whitehat]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1103&forum=16
SEZIONE FREE:: Armi softair e aria compressa<br />
Ciao skyzenauer, scusa ma non sono d'accordo con te, ma naturalmente accetto la tua opinione.<br /><br />Io pratico softair da 4 anni (la Domenica mattina dalle 8.30 alle 13.00) e fatti dire che non lo conosci assolutamente, altrimenti sapevi che è uno sport a tutti gli effetti riconoscuto dal CONI e il CSEN (Centro sportivo educativo nazionale).<br /><br />Non si tratta di andare a sparare nei boschetti sotto casa, ma il tutto è autorizzato da chi di dovere con cadenza annuale (CC,Questura,Vigili,Comune ecc...), i quali sanno esattamente i giorni e gli orari delle nostre giocate.<br /><br />Il tutto è organizzato come non tutti sanno, ed è parecchio divertente in quanto si tratta di simulazione di tecniche militari, a volte si ricostruiscono anche scenari e nessuno è un guerrafondaio.<br /><br />E' uno sport privo di violenza e contatto fisico, basato tutto sul fairplay...chi non possiede quest'ultimo non è accettato in squadra.<br />Non inquina nessuno l'ambiente in quanto utilizziamo solamente pallini biodegradabili.<br /><br />Inoltre nel gioco, si vengono a creare delle situazioni dove capisci che nella realta' basta davvero un secondo e non ci sei piu'.<br /><br />Tengo ad aggiungere che la mia squadra è iscritta all'ASNWG (associazione nazionale wargames) dove partecipiamo anche al campionato Regionale.<br /><br />La cosa è piu' seria di quello che pensi, io so che chi non conosce bene questo sport pensa tipo questa frase "Il softair è uno sport per quattro Rambo esaltati"...niente di piu' sbagliato.<br /><br />Chi pratica questo sport è tutt'altro che un Rambo, anzi è gente normalissima appassionata di armi e militaria.<br /><br />Recentemente ho fatto anche fare un corso di CQB alla mia squadra, impartito da un istruttore di un corpo speciale italiano, mio grandissimo amico.<br /><br />Just my 2 cents.
Mon, 10 Jan 2011 11:05:55 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1103&forum=16
-
Re: BIGLIETTI/ CALENDARI DI GUARDIEINFORMATE [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10591&forum=16
SEZIONE FREE:: BIGLIETTI/ CALENDARI DI GUARDIEINFORMATE<br />
ne ho ancora qlcn, se ne volete inviatemi i vostri dati via mail.<br />li spedisco a spese mie.<br />l importante che li passate anche ad altri colleghi del vostro ivp o anche di altri ivp.
Mon, 10 Jan 2011 07:08:20 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10591&forum=16
-
Re: ..e abbiam superato quota 8.000 [da kio73]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10975&forum=16
SEZIONE FREE:: ..e abbiam superato quota 8.000<br />
Complimenti Leo e complimenti a tutte le G.P.G. e non, utenti di GuardieInformate.
Sat, 27 Nov 2010 01:47:24 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10975&forum=16
-
Re: Superenalotto, sbancato il jackpot [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10746&forum=16
SEZIONE FREE:: Superenalotto, sbancato il jackpot<br />
CHE dire...auguri ai 70 nuovi miliardari....<br /><br />se si tratta di qlc collega...ricordatevi di Guardieinformate!
Sun, 31 Oct 2010 05:21:22 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10746&forum=16
-
Re: Video scherzo a gpg [da kio73]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10463&forum=16
SEZIONE FREE:: Video scherzo a gpg<br />
Che rompiballe!!!<br /><br />...che giuggiolone!!!
Sun, 3 Oct 2010 23:25:00 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10463&forum=16
-
Re: Convenzioni? [da ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2653&forum=16
SEZIONE FREE:: Convenzioni?<br />
Di convenzioni non ne conosco ma!<br />Per quanto riguarda la Beretta noi GPG abbiamo lo sconto su armi e accessori che possono variare fino al 25%!<br />fonte: Numero verde Beretta al quale ho chiamato per info!!
Sun, 26 Sep 2010 10:16:07 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2653&forum=16
-
Re: AZIENDE CHE SVOLGONO SERVIZI DI VIGILANZA SENZA TITOLI [da --F--]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7634&forum=16
SEZIONE FREE:: AZIENDE CHE SVOLGONO SERVIZI DI VIGILANZA SENZA TITOLI<br />
In questi casi l'aspetto piu' drammatico e' che le "guardie improvvisate"possano risultare colpevoli mentre i soliti furbi che hanno organizzato la sceneggiata abbiano intascato la loro fetta e scaricato la responsabilita' sui poveracci di turno.
Mon, 6 Sep 2010 05:02:59 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7634&forum=16
-
ORIGINI STORICHE [da shaki]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10022&forum=16
SEZIONE FREE:: ORIGINI STORICHE<br />
FONTE: da wikipedia<br />Nel 1996, su richiesta di alcuni appartenenti alla vigilanza privata, il Vescovo di Piacenza, Mons. Luciano Monari, si fece promotore verso i vertici ecclesiastici per fare riconoscere San Giorgio martire di Lydda come patrono della Guardie Particolari Giurate. Il Vescovo propose San Giorgio perché in vita svolgeva un lavoro che potrebbe paragonarsi a quello delle GPG.<br />Secondo l'iconografia dei Santi, San Giorgio era un personaggio che difendeva terreni e villaggi tanto che uccise un drago per salvare una fanciulla d'un villaggio da lui difeso. Giorgio è uno dei Santi Cristiani più popolari, venerato in epoche diverse nelle tradizioni cristiane, orientale ed occidentale; occupa anche un posto nell'agiografia islamica che gli dà il titolo onorevole di Profeta. È conosciuto principalmente come l'uccisore del drago e il salvatore della fanciulla.
Fri, 23 Jul 2010 18:57:51 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10022&forum=16
-
Re: Donazione per ADMIN !!! [da nardy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10017&forum=16
SEZIONE FREE:: Donazione per ADMIN !!!<br />
Io ci sto!!!
Fri, 23 Jul 2010 09:18:20 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=10017&forum=16
-
Tanti auguri! [da cb_mexicano]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9974&forum=16
SEZIONE FREE:: Tanti auguri!<br />
oggi 15 luglio il nostro Vice Segretario Vicario dell'organizzazione nazionale dei vigilantes GIUSEPPE CUCCURULLO compie gli anni!<br /><br />Felici Auguri!
Thu, 15 Jul 2010 00:19:22 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9974&forum=16
-
Re: cerco ragazzo vigilante che lavora per fidelitas aeroporto bergamo [da kio73]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9952&forum=16
SEZIONE FREE:: cerco ragazzo vigilante che lavora per fidelitas aeroporto bergamo<br />
Vengo anch'iooooooooooo!!!! <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" />
Tue, 13 Jul 2010 02:16:15 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9952&forum=16
-
Re: invito agli amici di Guardieinformate.net [da kio73]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9743&forum=16
SEZIONE FREE:: invito agli amici di Guardieinformate.net<br />
ok! grazie!
Sat, 5 Jun 2010 01:38:45 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9743&forum=16
-
Re: Se avete problemi con le newsletter [da NefeR]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=8919&forum=16
SEZIONE FREE:: Se avete problemi con le newsletter<br />
L'importante è aver risolto....un saluto.
Tue, 6 Apr 2010 22:51:57 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=8919&forum=16
-
Re: Festa delle donne [da David-PX4]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9158&forum=16
SEZIONE FREE:: Festa delle donne<br />
Auguriiii!!
Mon, 8 Mar 2010 14:39:01 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=9158&forum=16
-
Re: SIAMO IN 4.000!!! GRAZIE A TUTTI! [da Smittino]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5808&forum=16
SEZIONE FREE:: SIAMO IN 4.000!!! GRAZIE A TUTTI!<br />
<strong>Goestaf</strong>, la discussione è di gennaio '09...<br /><br />Veramente ora siamo quasi in 6000... <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> <br /><br />Vabbè, si vede che il veglione di capodanno lo hai passato così bene a brindare che... <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" />
Sat, 2 Jan 2010 16:27:23 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5808&forum=16
-
Re: Le GPG non hanno un'anima [da Goestaf]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2831&forum=16
SEZIONE FREE:: Le GPG non hanno un'anima<br />
Resta centrale il tema della mancanza di un "corpo" sia materiale che spirituale, sia sociale che comunitario, sia di riconoscimento giuridico che sociale alle GPG.<br />Ma non è possibile apsettare che l'essere riconosciuti come un corpo sociale sia una cosa da aspettare come si attende la pioggia, la neve o la manna.<br />Bisogna combattere per ottenere traguardi socialmente rilevanti.<br />A cominciare dal proprio piccolo orticello personale.<br />Siate fieri della divisa che indossate, rispettatela, onoratela.<br />Se farete questo, anche chi non la conosce farà altrettanto.<br />E questo, è solo il primo passo.<br />Ma lo dobbiamo fare noi guardie giurate, non possiamo che scenda dal cielo come Gesù nella notte di Natale.<br />Diamoci da fare.<br />Gustavo.
Wed, 30 Dec 2009 09:43:15 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2831&forum=16
-
Re: Cercavo lavoro come GPG .... [da Goestaf]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=8302&forum=16
SEZIONE FREE:: Cercavo lavoro come GPG ....<br />
Alla fine di questo anno, il primo che ho vissuto integralmente come una GPG, il mio pensiero ed il mio augurio torna a chi percorre la strada tortuosa della ricerca di lavoro come Guardia Particolare Giurata.<br />Non mollate ragazzi/e, non mollate mai.<br />Continuate ad inviare CV agli istituti di vigilanza, seguite le info di selelzione che sn disponibili su questo sito, chiamate, telefonate, chiedete info acnhe a quesgli IVP che pare nn stiano cercando guardie, non si sa mai.<br />In bocca al lupo e auguri.<br />Gustavo.
Wed, 30 Dec 2009 09:37:33 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=8302&forum=16
-
Re: Il calcio che passione... [da ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=8523&forum=16
SEZIONE FREE:: Il calcio che passione...<br />
be cosa dire passano gli anni ma la musica e sempre quella ,oggi siamo 54mila guardie?direi pecore mentre stiamo qui a discutere preferisci la glok la beretta ecc ecc ,c,è gente che trascorrerà il NATALE su di un tetto manifestando x un loro diritto.enoi?chiediamo una riforma ma cosa stiamo facendo per ottenerla? aspettiamo che il buon marco fusco risolva i nostri problemi.sono disgustato stanco dopo quasi 20 anni di servizio giuro che se potessi cambierei lavoro e de grave xchè io adoro questo lavoro,ma pultroppo come dicevo siamo una massa di pecore che sanno solo lamentarsi ma non facciamo nulla per prenderci quello che è un nostro diritto ,una riforma che tuteli delle persone che svolgono semplicemente il loro lavoro.concludo facendo i migliori auguri di buon NATALE a tutte le gpg di ITALIA e che il buon babbo natale ci regali un pò di palle per prenderci anche con la forza manifestando se necessario notte e giorno per ottenere quello che ci appartiene un briciolo di riforma.BUON NATALE RAGAZZI onore e gloria sempre e comunque portiamo avanti la nostra battaglia .BUON NATALE
Mon, 21 Dec 2009 16:02:34 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=8523&forum=16
-
Re: Le città che vi picciono di più [da 4mori]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4815&forum=16
SEZIONE FREE:: Le città che vi picciono di più<br />
io mi associo a z1000 ...la mia amata CAGLIARI !<br />anche se purtroppo come tanti l'ho dovuta lasciare per lavoro.<br />Un abbraccio a tutti i miei concittadini iscritti al sito ed a tutte le GPG nate sotto la nostra bandiera!
Wed, 9 Dec 2009 19:04:33 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4815&forum=16
-
Re: Colleghi di Napoli [da cb_mexicano]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5117&forum=16
SEZIONE FREE:: Colleghi di Napoli<br />
avete fatto paura al paesano..........
Tue, 17 Nov 2009 14:16:02 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5117&forum=16
-
Re: Favignana, Trapani. [da midnight72]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3882&forum=16
SEZIONE FREE:: Favignana, Trapani.<br />
Ragazzi,anche quest'anno mi troverò per qualche gg di vacanza a San Vito Lo Capo...se qualcuno <br />e da quelle parti in vacanza ci si prende un caffè assieme..<br />saluti a tutti!!!!!!!!!!!!
Sat, 29 Aug 2009 13:23:55 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3882&forum=16
-
Re: GuardieInformate vi fa risparmiare [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2855&forum=16
SEZIONE FREE:: GuardieInformate vi fa risparmiare<br />
<img src='http://images.youbuy.it/adv/fanta.jpg' border='0' alt='' onload="javascript:imageResize(this, 300)"/></a><br /><br /><a href="http://affiliatetracking.com/aeffemedia/a/843?redirect=http%3A%2F%2Ffantacalcio.youbuy.it%2FDefaultFantacalcio.aspx " rel="external" title="">CLICCA QUI</a>
Tue, 18 Aug 2009 18:47:13 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2855&forum=16
-
Re: buon ferragosto [da cristy]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7483&forum=16
SEZIONE FREE:: buon ferragosto<br />
...spero che lo sia stato anche per te...
Sun, 16 Aug 2009 19:35:03 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7483&forum=16
-
PER GLI APPASSIONATI DI NUMISMATICA [da RadomVis]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7412&forum=16
SEZIONE FREE:: PER GLI APPASSIONATI DI NUMISMATICA<br />
EURO BILL TRACKER RAGGIUNGE I 65.000.000 DI BANCONOTE REGISTRATE<br /><br />Il maggior sito che si occupa di tracciare le banconote di Euro ha annunciato che attualmente segue la rotta di un totale di 65.000.000 di banconote di Euro, registrate sul sito da utenti di vari paesi, principalmente dall'Euro zone. <br /><br />L'idea che sta alla base il sito è davvero semplice: vedere come viaggiano le banconote per il mondo e dare agli utenti la possibilità di scoprire dove sono state e dove finiranno le loro banconote. Un aspetto più scientifico del sito è la sezione "diffusione" dove grafici mensili mostrano come la proporzione di banconote straniere aumenta col tempo in ogni paese. Affinché ciò accada, gli utenti inseriscono le informazioni circa le banconote che hanno ed indicano dove hanno ottenuto ognuna di esse. Se la banconota è già nel database, gli utenti che hanno inserito quella banconota precedentemente vengono avvisati via @mail.<br /><br />Il successo del sito in così tanti paesi europei è probabilmente dovuto al fatto che il sito è stato progettato per essere multilingue dall'inizio. Il sito è disponibile in tutte lingue dell'Euro-zone grazie ad un gruppo di traduttori che offrono il loro tempo e aiuto per il sito.<br /><br />Eurobilltracker.com è un chiaro esempio dello spirito della Comunità Europea. E' stato creato da un Francese, successivamente sviluppato e finanziato da un programmatore Finlandese, e solo recentemente un webmaster Tedesco si è unito e più di 80 volontari da tutti i paesi dell'euro stanno collaborando.<br /><br />Il sito ha una attiva comunità di Europei che cresce in continuazione. Lo scorso Agosto si sono incontrati in un meeting internazionale ad Helsinki, in Finlandia. L'anno precedente andarono a Bruxellels, in Belgio.<br />-----<br />- Informazioni sul progetto eurobilltracker.com project sono disponibili sul sito <a href="http://www.eurobilltracker.com" title="http://www.eurobilltracker.com" rel="external">http://www.eurobilltracker.com</a><br />- La diffusione delle banconote di Euro è disponibile all'indirizzo <a href="http://www.eurobilltracker.com/diffusion" title="http://www.eurobilltracker.com/diffusion" rel="external">http://www.eurobilltracker.com/diffusion</a><br />- Il sito Eurobilltracker è stato ispirato dal sito "Where's George" (<a href="http://www.wheresgeorge.com" title="www.wheresgeorge.com" rel="external">www.wheresgeorge.com</a>) ma spera di superare il proprio fratello maggiore. Il sito è online dal 1 Gennaio 2002 per coincidere con l'introduzione dell'Euro nei paesi Europei.<br /><br />Statistiche del progetto al 4 agosto 2009:<br />o 147.429 utenti<br />o 64.917.857 banconote<br />o per un totale di 1.316.704.495€<br />0 323.559 doppi inserimenti di banconote<br />-----<br /><a href="mailto:[email protected]" title="[email protected]">[email protected]</a><br /><a href="http://www.eurobilltracker.com" title="www.eurobilltracker.com" rel="external">www.eurobilltracker.com</a>
Tue, 4 Aug 2009 14:24:20 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7412&forum=16
-
Re: cosa ne pensano i vostri compagni/e delk lavoro che fate?? [da cherry87]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7382&forum=16
SEZIONE FREE:: cosa ne pensano i vostri compagni/e delk lavoro che fate??<br />
scusa ma ancora non so bene il regolamento cmq grazie per avermelo spostato nella sezione giusta!!!! <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" /> <br /><br /><br /><br />per l'altro collega , è normale che tua moglie abbia paura proprio per i turni e per il fatto che si porta un'arma dietro !!!! per l'amante complimenti <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil470319e8aa747.gif" alt="" /> ihihihihihihihihi
Sat, 1 Aug 2009 11:14:34 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7382&forum=16
-
Re: 5.000 iscritti! [da gpg73]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7024&forum=16
SEZIONE FREE:: 5.000 iscritti!<br />
Un portale con queste caratteristiche non poteva che avere un successo simile.<br />Complimenti a chi ha avuto questa brillante idea, complimenti allo staff, sempre presente in ogni discussione, e complimenti a tutti quei colleghi che con la loro esperienza e le loro storie di vita vissuta fanno si che questi sia sempre attivo.
Fri, 26 Jun 2009 12:52:47 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7024&forum=16
-
Re: Per tutti gli utenti che si registrano! [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5052&forum=16
SEZIONE FREE:: Per tutti gli utenti che si registrano!<br />
Ragazzi rinnovo l invito ad inserire dati corretti e a confermare la registrazione.<br />Vi viene richiesto solo username password e indirizzo mail ,NESSUN ALTRO DATO PERSONALE.<br />LA REGISTRAZIONE E' GRATUITA E NON COMPORTA NESSUN VINCOLO,dandovi accesso a tutte le aree del sito.<br />GRAZIE
Fri, 19 Jun 2009 14:36:58 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5052&forum=16
-
Re: Vi presento la mia compagna. [da roberto71]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5129&forum=16
SEZIONE FREE:: Vi presento la mia compagna.<br />
Bhe, anche la px4 storm e' molto bella, ed ho avuto la fortuna di provarla ed e' molto precisa e leggera, ma con la 90two e' stato amore a prima vista, era in vetrina tutta sola e sconsolata, ed ho deciso di farla mia... <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" />
Fri, 10 Apr 2009 15:39:42 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5129&forum=16
-
Re: "indirizzi messenger" [da nexusnero]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=277&forum=16
SEZIONE FREE:: "indirizzi messenger"<br />
nexusnero msn:[email protected] ragazzi approfitto x farvi una domanda ,dopo aver seguito il vostro sito mi sono innamorato di questo lavoro..io sono del 1973 posso avere qualche speranza di far parte di voi?<br />grazie da Novara
Mon, 23 Mar 2009 10:07:27 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=277&forum=16
-
Re: Vi segnalo un link utile! [da alisia]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=6269&forum=16
SEZIONE FREE:: Vi segnalo un link utile!<br />
grazie admin finalmente ho trovato un cinturone che mi piace,spero solo di poterlo comprare presto...!!!<br />sarei ridicola ad indossarlo mentre faccio pulizie per casa...
Thu, 19 Mar 2009 18:50:38 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=6269&forum=16
-
Re: Guardieinformate festeggia il 2° compleanno [da montana]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5652&forum=16
SEZIONE FREE:: Guardieinformate festeggia il 2° compleanno<br />
auguri ed un grande in bocca al lupo x il futuro.
Wed, 14 Jan 2009 20:01:53 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5652&forum=16
-
Re: Stati Uniti: nuove regole per l'ingresso [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5729&forum=16
SEZIONE FREE:: Stati Uniti: nuove regole per l'ingresso<br />
Interessante,<br />grazie per l info.
Tue, 13 Jan 2009 19:45:46 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5729&forum=16
-
Re: Auto di zona a secco. [da roberto71]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5500&forum=16
SEZIONE FREE:: Auto di zona a secco.<br />
Personalmente, nella mia supercar x la zona, una fiammante 600 nuova, c'e' sempre il pieno di benzina, ed ogni sera, quando esco x la zona, faccio il pieno di metano. Vado al distributore, riempio la scheda carburante, e via.
Tue, 6 Jan 2009 11:59:18 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5500&forum=16
-
Re: Giocare sporco con i turni tra iscritti allo stesso sindacato. [da Smittino]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4176&forum=16
SEZIONE FREE:: Giocare sporco con i turni tra iscritti allo stesso sindacato.<br />
Sono ancora in fase di verifica ma, a pensare male, i miei timori potrebbero avere fondamento.<br />Mi auguro proprio di sbagliarmi.<br />In ogni caso, se ciò è vero, vorrei proprio scoprirne i motivi; perchè potrebbe non dipendere dalla sigla...
Mon, 22 Dec 2008 19:03:23 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4176&forum=16
-
Re: I Messaggi privati verranno cancellati [da ADMIN ]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5100&forum=16
SEZIONE FREE:: I Messaggi privati verranno cancellati<br />
promemoria,<br />cancellate cortesemente i pm che nn servono, le notifiche ecc ecc<br />grazie
Tue, 16 Dec 2008 13:22:12 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5100&forum=16
-
Re: Oggi do i numeri.. [da ombra42]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=82&forum=16
SEZIONE FREE:: Oggi do i numeri..<br />
Ormai siamo una realta'. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb42554ca2.gif" alt="" />
Sun, 16 Nov 2008 12:24:22 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=82&forum=16
-
Re: un proiettile più veloce della 44 magnum 357 [da asterisco]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5145&forum=16
SEZIONE FREE:: un proiettile più veloce della 44 magnum 357<br />
non si può fare la zona con quella 'macchina' perchè non è targata, ma con la Bugatti Veyron si può <a href="http://www.tecnocino.it/articolo/test-sulle-auto-piu-veloci-vince-la-bugatti-veyron/3055/" rel="external" title="">LINK</a> della bugatti vi sono anche diversi video su YOUTUBE per il momento il record lo detiene la trust ssc <a href="http://www.metspin.com/news_thrustssc.html" rel="external" title="">LINK</a>
Thu, 13 Nov 2008 06:03:20 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5145&forum=16
-
Re: E' online il sito www.portavalori.net [da ANUBYS]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4913&forum=16
SEZIONE FREE:: E' online il sito www.portavalori.net<br />
scommetto che e opera tua leon??
Tue, 11 Nov 2008 13:50:44 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4913&forum=16
-
Re: La rivista Economy menziona il nostro sito in suo articolo! [da montana]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4771&forum=16
SEZIONE FREE:: La rivista Economy menziona il nostro sito in suo articolo!<br />
è,onore x noi,grazie,speriamo che serve a diffondere la nostra categoria in bene grazie <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil470319e8aa747.gif" alt="" />
Tue, 4 Nov 2008 17:31:31 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4771&forum=16
-
Re: Guardia Giurata, la Storia. [da Golan]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4905&forum=16
SEZIONE FREE:: Guardia Giurata, la Storia.<br />
Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />alcatraz ha scritto:<br />In poche parole siamo i piu vecchi di tutti!</blockquote></div><br /><br />Sbagliato... il secondo mestiere più vecchio di tutti è quello del portiere.<br /><br />Nella preistoria, quando le "massaggiatrici" s'intrattenevano con i clienti dentro le caverne, fuori c'era chi faceva rispettare la fila, chiedeva circa il destinatario indirizzando il cliente verso la caverna giusta.<br /><br />Poi, per esigenze <em>particolari</em>, alcuni portieri sono stati provvisti di clava mettendoli a <em>guardia</em> di caverne private, facendogli <em>giurare</em> che le avrebbero custodite dai maleintenzionati.<br /><br /><img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" />
Wed, 29 Oct 2008 09:51:34 +0100
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4905&forum=16
-
Re: Il quotidiano L'Arena scrive di noi.. [da monza_13]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4892&forum=16
SEZIONE FREE:: Il quotidiano L'Arena scrive di noi..<br />
Complimenti Capo...
Sat, 25 Oct 2008 19:09:17 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4892&forum=16
-
Re: GRAZIE A TUTTI [da samuele]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4601&forum=16
SEZIONE FREE:: GRAZIE A TUTTI<br />
bravo forzista, avanti così!! ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutto!!
Tue, 14 Oct 2008 09:58:12 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4601&forum=16
-
Re: problema sul sito [da sicurezza]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4620&forum=16
SEZIONE FREE:: problema sul sito<br />
Era più semplice prima, anche perchè se non ricordavi bene il nome, scorrendo con la freccetta riuscivi a beccarlo.
Tue, 30 Sep 2008 15:58:21 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4620&forum=16
-
Re: Le valigie sono quasi pronte ..., si parte per le ferie. [da David-PX4]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4431&forum=16
SEZIONE FREE:: Le valigie sono quasi pronte ..., si parte per le ferie.<br />
...si ale <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" /> , ma di pittare i muri proprio non mi cala. Quando si deve fare mi viene la tristezza. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e02c5440.gif" alt="" /><br /> Le ferie sono le ferie.
Thu, 25 Sep 2008 09:15:31 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4431&forum=16
-
Re: Penultimo giorno di lavoro e poi feriee. [da ombra42]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4173&forum=16
SEZIONE FREE:: Penultimo giorno di lavoro e poi feriee.<br />
<img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" />
Fri, 12 Sep 2008 19:21:18 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4173&forum=16
-
Re: Tessera di riconoscimento [da Smammolato]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4118&forum=16
SEZIONE FREE:: Tessera di riconoscimento<br />
<a href="http://www.guardieinformate.net/site/cache/3272_48ca85d925b94.gif" title="http://www.guardieinformate.net/site/cache/3272_48ca85d925b94.gif" rel="external">http://www.guardieinformate.net/site/cache/3272_48ca85d925b94.gif</a>
Fri, 12 Sep 2008 17:01:43 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4118&forum=16
-
Re: Guardate cosa ho trovato in rete!!! [da Golan]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3328&forum=16
SEZIONE FREE:: Guardate cosa ho trovato in rete!!!<br />
Osservando il video, si notano alcune incongruenze. Tanto per cominciare, la madre spara troppo in alto, rispetto alla carrozzina, e comunque non si vedono i colpi arrivare al muro.<br />Sembrerebbe più che stia sparando a salve.<br /><br />In ogni caso, le immagini e la prova parlano chiaro: moglie marito, nonno(?) e chi tiene in mano la videocamera, sono una bella banda di teste di "cuoio" ad altissimo livello di demenza.<br /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil4703199c2a7f4.gif" alt="" />
Thu, 11 Sep 2008 08:14:34 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3328&forum=16
-
Re: Un film con trama sul trasportovalori [da Igor]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4156&forum=16
SEZIONE FREE:: Un film con trama sul trasportovalori<br />
Nuova discussione, più generica, sul tema GPG nei film: <a href="http://www.guardieinformate.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?post_id=58084#forumpost58084" rel="external" title="">QUI</a>.<br /><br />Cortesemente, continuiamo l'altra, grazie.<br /><br />Igor
Sun, 24 Aug 2008 20:24:56 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4156&forum=16
-
Re: pinne ...fucile ed occhiali... [da glock40]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3936&forum=16
SEZIONE FREE:: pinne ...fucile ed occhiali...<br />
..grazie ancora ragazzi , fa sempre piacere ricevere i saluti anche se in ritardo <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" /> <br /><br />Azz...stò gia pensando alle prossime ferieeeee <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" />
Fri, 22 Aug 2008 16:56:30 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3936&forum=16
-
Re: Non concordo la censura discrezionale nel forum [da Igor]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4078&forum=16
SEZIONE FREE:: Non concordo la censura discrezionale nel forum<br />
Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />gpgpt ha scritto:<br />L'articolo è stato pubblicato anche su questo sito, invece di cancellare le discussioni, indagate e fate chiarezza.</blockquote></div><br /><br />Non ne vedo lo scopo: questo è solo uno delle centinaia di argomenti discussi nel forum e lo approfondirà, per conto suo, solo chi ne è interessato.<br /><br />Qui si discute di "censura", siete invitati a rimanere in tema, grazie.<br /><br />Igor
Mon, 18 Aug 2008 18:32:20 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4078&forum=16
-
Re: Buon Ferragosto [da matrix23]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4161&forum=16
SEZIONE FREE:: Buon Ferragosto<br />
A Tutti
Fri, 15 Aug 2008 14:39:59 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4161&forum=16
-
Re: La stupidita' è black o white? [da KEN]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3797&forum=16
SEZIONE FREE:: La stupidita' è black o white?<br />
caro primo io sono metronotte e ne sono fiero!!<br />qui ho trovato tutto quello che da voi non c'è!!<br />quindi stai bene cosi!! <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e4c2e742.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e4c2e742.gif" alt="" />
Wed, 30 Jul 2008 17:51:20 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3797&forum=16
-
Re: sito con pessimo PESSIMO FORUM [da ombra42]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2965&forum=16
SEZIONE FREE:: sito con pessimo PESSIMO FORUM<br />
Ok credo che questa discussione sia andata ben oltre il regolamento.<br />Discussione chiusa.
Wed, 23 Jul 2008 22:03:11 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2965&forum=16
-
Re: Il sito del Sindacato Nazionale Guardie Giurate [da alcatraz]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3970&forum=16
SEZIONE FREE:: Il sito del Sindacato Nazionale Guardie Giurate<br />
Tranquilli è tornato operativo!!
Wed, 23 Jul 2008 18:57:07 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3970&forum=16
-
Re: Assegni Familiari [da alcatraz]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3969&forum=16
SEZIONE FREE:: Assegni Familiari<br />
Anche se personalmente ti suggerisco di recarti personalmente alla tua sede INPS di appartenenza.
Wed, 23 Jul 2008 18:54:49 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3969&forum=16
-
Re: pagare i giorni di sciopero?? [da xxxxxxxxxx]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3957&forum=16
SEZIONE FREE:: pagare i giorni di sciopero??<br />
<strong>lemaxx</strong>, per l'ultimo tuo intervento devi aprire una nuova discussione.<br /><br />Riguardo al precedente, interessante sapere l'ivp che si è adoperato con tanto amore per i dipendenti... <br /><br />manifestanti <img src='http://forum.nipogames.com/images/smilies/calmiii.gif' border='0' alt='' onload="javascript:imageResize(this, 300)"/></a>datore
Mon, 21 Jul 2008 20:53:08 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3957&forum=16
-
Re: Un'altra piccola vacanza [da roberto71]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3893&forum=16
SEZIONE FREE:: Un'altra piccola vacanza<br />
Grazie david..
Sat, 19 Jul 2008 16:06:36 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3893&forum=16
-
Re: ciao [da NefeR]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3911&forum=16
SEZIONE FREE:: ciao<br />
xmark83x,nella sezione free, dove appunto hai messo il tuo indirizzo Msn,c'è una stanza apposita.<br />"Indirizzi Messenger".<br />Ti consiglio di aggiungere lì il tuo indirizzo,insieme a quello degli altri.<br />Dopo che lo avrai fatto,cancellerò questo.<br />Grazie per la collaborazione.
Tue, 15 Jul 2008 19:05:52 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3911&forum=16
-
Re: finalmente si va in ferie [da cinese]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3718&forum=16
SEZIONE FREE:: finalmente si va in ferie<br />
buone vacanzeeeeee
Mon, 14 Jul 2008 23:43:59 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3718&forum=16
-
Re: A cosa servono le credenziali morali e penali se lo Stato poi non si fida? [da David-PX4]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3850&forum=16
SEZIONE FREE:: A cosa servono le credenziali morali e penali se lo Stato poi non si fida?<br />
Ceretezza della PENA detentiva, niente televisione, giornali e tutele varie per chi è delinquente. Maggiori garanzie , Autorità ecc., per le FF.OO ,anche per le GPG, questa è la soluzione semplice ed efficace da attuare . Altro che indulto , buonismo e quant'altro!
Sat, 12 Jul 2008 22:11:42 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3850&forum=16
-
Re: avete mai provato la melatonina? [da David-PX4]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3788&forum=16
SEZIONE FREE:: avete mai provato la melatonina?<br />
Effettivamente la melatonina può aiutare il ritmo biologico del ns organismo, accompagnato da altri prodotti come già accennato dai post prec.ti aiuta a riposare meglio.<br />Fortunatamente non la uso, certi miei colleghi sì, dicono di trovarsi bene.<br />Provare per credere. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" />
Thu, 3 Jul 2008 18:42:06 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3788&forum=16
-
Re: niente tv...perchè il pc si? [da walther]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1514&forum=16
SEZIONE FREE:: niente tv...perchè il pc si?<br />
non dormivo nemmeno sotto naja la mattina quando ero rimontante di guardia diana...figurarsi se mi addormento o mi distraggo col pc dove so che mi possono sorprendere.
Wed, 2 Jul 2008 16:13:45 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1514&forum=16
-
Re: Differenze [da opel1972]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3436&forum=16
SEZIONE FREE:: Differenze<br />
Beh la mia era solo una considerazione di fatto .<br />La saggezza agli altri !<br /><br />Ciao Panter !
Wed, 2 Jul 2008 15:32:43 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3436&forum=16
-
Re: italia uno premio sport: ma l'italia delle armi ??? [da David-PX4]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3726&forum=16
SEZIONE FREE:: italia uno premio sport: ma l'italia delle armi ???<br />
I Soldi, l'Anima del Commercio.<br />Meglio ,far vedere una partita di poker, che i sacrifici che devono affrontare ,anche i tiratori di armi da fuoco nelle varie specialità, oppure atleti di arti marziali, e altri sport meno seguiti.<br />Tanto..., che ci vuole, tutti sono bravi a sparare <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb4ce92ea8.gif" alt="" /> con un'arma... <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d8676346.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d8676346.gif" alt="" /> <br /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb42554ca2.gif" alt="" /> I Soldi l'Anima del Commercio. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d8676346.gif" alt="" />
Sun, 22 Jun 2008 18:26:58 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3726&forum=16
-
Re: Tecniche di scasso - Non c'è da stare tranquilli purtroppo . [da KEN]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3187&forum=16
SEZIONE FREE:: Tecniche di scasso - Non c'è da stare tranquilli purtroppo .<br />
io da ex fabro vi dico che se sanno che cè del valore entrano comunque!!<br />ho assistito a porte divelte, smurate,non toccate affatto ma con buchi affianco alla porta che dire!!<br />certo uno cerca di mettere in sicurezza la propria casa nel migliore dei modi.<br />mettete un bel cilindro europeo con chiave a conbinazione e gli resterà un pò piu' difficile, ma non è detto che non entrino<br /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil47031a01a9520.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb4ce92ea8.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb4ce92ea8.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb4ce92ea8.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil46abb4ce92ea8.gif" alt="" />
Sun, 22 Jun 2008 12:07:30 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3187&forum=16
-
Re: BASTA CON LE CITAZIONI NEI MESSAGGI [da roberto71]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3679&forum=16
SEZIONE FREE:: BASTA CON LE CITAZIONI NEI MESSAGGI<br />
direi semplice chiaro e graffiante... <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" />
Mon, 16 Jun 2008 16:52:20 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3679&forum=16
-
Re: Oggi perservero... [da ale]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3439&forum=16
SEZIONE FREE:: Oggi perservero...<br />
c'è bisogno di ridere.
Wed, 4 Jun 2008 14:22:08 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3439&forum=16
-
Re: La morale, questa forza inconscia. [da Panter]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3312&forum=16
SEZIONE FREE:: La morale, questa forza inconscia.<br />
Grande cosa...peccato che l'istinto abbia quasi sempre la meglio,prima o poi prevale.Fortunatamente c'è chi è moralmente e istintivamente corretto e buono...io mi faccio da parte.
Tue, 20 May 2008 05:35:14 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3312&forum=16
-
Re: l'ultimo libro che sto leggendo [da Federica]
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2823&forum=16
SEZIONE FREE:: l'ultimo libro che sto leggendo<br />
Lo pensavo noioso invece: "L'importanza di chiamarsi Ernest" di Oscar Wilde non è male, ne ho letto un estratto per la scuola e nonostante non legga niente di ciò che propongono a scuola questo mi è sembrato interessante perchè in questo libro sono tutti convinti di essere onesti ma infondo oltre che a mentire agli altri mentono anche a sè stessi
Wed, 14 May 2008 14:27:05 +0200
http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2823&forum=16