Guardie Informate = Guardie Giurate :: Forum http://www.guardieinformate.net/ Portale di informazione per le guardie particolari giurate :: Modulo Forum per XOOPS Mon, 26 Oct 2020 06:04:33 +0100 http://backend.userland.com/rss/ CBB 1.16 Forum [email protected] [email protected] it Guardie Informate = Guardie Giurate :: Forum http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/images/xoopsbb_slogo.png http://www.guardieinformate.net/ 92 52 Re: <3 GLOCK <3 [da ADMIN ] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=20458&forum=68 Schede tecniche armi:: <3 GLOCK <3<br /> michele77 ti invito cortesemente a leggere il regolamento.<br />hai scritto tutto il messaggio in maiuscolo continui a postare nuove discussioni nella stanza:SCHEDE TECNICHE ARMI.<br />TI sembra una scheda tecnica questa?<br />discussione chiusa. Sat, 26 Apr 2014 08:25:56 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=20458&forum=68 Re: beretta px4 vs glock 19 [da Antonio-92] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=20395&forum=68 Schede tecniche armi:: beretta px4 vs glock 19<br /> In certi servizi una px4(o comunque una DA, con colpo in canna e sicura inserita) è sempre una ottima scelta! <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" /> Wed, 16 Apr 2014 16:45:38 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=20395&forum=68 Re: Denunzia di armi in luogo diverso dall'abitazione [da nicar54] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=287&forum=68 Schede tecniche armi:: Denunzia di armi in luogo diverso dall'abitazione<br /> ok, grazie farò come dite...mi informo e posto la soluzione che potrà servire ad altri ciao a tutti Tue, 28 Aug 2012 14:49:50 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=287&forum=68 Re: Pietta 1873 SAA [da Colt_boy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12459&forum=68 Schede tecniche armi:: Pietta 1873 SAA<br /> Grazie a molta buona volontà sono riuscito ad adattare le guancette originali della Colt Peacemaker alla mia Pietta!,<br />con un risultato che personalmente considero eccellente.<br /><br />Trovo stupendo l'abbinamento "tartarugato" al "madreperla"... Wed, 8 Aug 2012 15:03:16 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12459&forum=68 Re: Colt M1991 A1 [da Colt_boy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12513&forum=68 Schede tecniche armi:: Colt M1991 A1<br /> Alla mia bella ho sostituito il grilletto con uno metallico alleggerito con regolazione retroscatto.<br />Le tacche di mira sono sostituite con quelle della Kimber.<br />Ho montato la sicura ambidestra (sono mancino).<br />Lucidato scatti.<br /><br />Salvo una lavorazione a fresa sul carrello per adattare i nuovi organi di mira tutto il resto l'ho fatto io con componenti acquistati alla Midway.<br /><img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d6422f04.gif" alt="" /> Tue, 10 Apr 2012 21:10:08 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12513&forum=68 Re: S&W Modello 500 Magnum e S&W Model 629 44 Magnum [da Colt_boy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=588&forum=68 Schede tecniche armi:: S&W Modello 500 Magnum e S&W Model 629 44 Magnum<br /> ma guarda il 500 SW<br /><br />300 gr FTX LEVERevolution (632 m/s) 2,868 ft·lbf (3,888 J)<br />350 gr JHP (Jacketed Hollow Point) (<strong>602</strong> m/s) 3,031 ft·lbf (<strong>4,109</strong> J)<br />400 gr JHP (Platinum Tip Winchester (550 m/s) 2,877 ft·lbf (3,901 J)<br />500 gr JSP/Hard Cast 1,500 ft/s (460 m/s) 2,500 ft·lbf (3,400) Fri, 6 Apr 2012 17:04:13 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=588&forum=68 Re: Smith & Wesson 342 PD cal.- 38 special [da fabiobosco] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=216&forum=68 Schede tecniche armi:: Smith & Wesson 342 PD cal.- 38 special<br /> Io ho la versione tutta acciaio inox che pesa poco più di mezzo Kg. la 640 Centenial ed è portabilissima, però credi più è leggera e più rincula e fa male con le cartucce più potenti, la 342 con 306 gr. di peso fa male anche con 38 normali con palla da 158 gr., se non l^hai già fatto prima provala è meglio. Ciao. Tue, 6 Mar 2012 14:51:04 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=216&forum=68 Re: tanfoglio 9x21 force police [da fabiobosco] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12550&forum=68 Schede tecniche armi:: tanfoglio 9x21 force police<br /> Sempre pronto a giocare, tu porti la Force ed io la CZ compact D, una sfida tra cuginette l^italiana e la ceca, io sabato dopodomani sto al poligono di Roccamassima (Velletri)tutto il giorno, se vuoi.Però la mia è l^originale, invece la Tanfoglio ha copiato CZ, furbetti aiaiai.Ciao. Thu, 1 Mar 2012 23:06:22 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12550&forum=68 Re: Beretta 21 Bobcat cal 22 [da charlieid] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=212&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta 21 Bobcat cal 22<br /> Grazie, sei stato gentilissimo, ora la portero' dietro con più tranquillità, sarà la mia seconda bambina, la prima è ormai grande, la mia glock 17 mi segue ormai da 8 anni, un saluto a te e a tutti gli affezionati di questo fantastico sito! Sun, 26 Jun 2011 22:34:59 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=212&forum=68 Re: smith & wesson 327 Trr-8 [da Colt_boy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=380&forum=68 Schede tecniche armi:: smith & wesson 327 Trr-8<br /> Catalogo Bignami: sportiva. Sun, 19 Jun 2011 11:47:31 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=380&forum=68 Re: GLOCK 19 [da bope1474] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2194&forum=68 Schede tecniche armi:: GLOCK 19<br /> io.. molte volte al campo di tiro<br />le ho usate entrambe..<br /><br />la 19 nell acquisizione e un filo piu' rapida<br />rispetto alla 17 "meno brandaggio"<br />ma la 17 e un po' piu' controllabile<br />e precisa oltre i 20 mt Wed, 18 May 2011 23:07:22 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2194&forum=68 Re: Smith Wesson 629 44 magnum [da Colt_boy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12209&forum=68 Schede tecniche armi:: Smith Wesson 629 44 magnum<br /> Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />Gianluca84 ha scritto:<br />tu facevi servizio con quel cannone?<br />peccato che la desert eagle in 5ae non sia comune...</blockquote></div><br /><br />Ho fatto tre anni sempre al fianco, adesso se non faccio TV prediligo altro.<br />La desert mi risulta comune cat:16111<br /><br /><br /><br />Citazione:<div class="xoopsQuote"><blockquote><br />merfitroll ha scritto:.... O l' ignoranza la scambierebbe per una finta?</blockquote></div><br /><br />Non è proprio cosi ma ora vedo di aprire un post specifico. <br />Ti prego non dire "caricatore a rullo" ma di a tamburo... <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif" alt="" /><br /><br /><br />Ciao Mon, 16 May 2011 21:04:45 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12209&forum=68 Re: Glock 27 .40SW [da merfitroll] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12183&forum=68 Schede tecniche armi:: Glock 27 .40SW<br /> Ma la classica bruni 92 sf 9 mm andrebbe bene? Sat, 14 May 2011 19:02:07 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12183&forum=68 CZ 97B .45acp [da Colt_boy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12170&forum=68 Schede tecniche armi:: CZ 97B .45acp<br /> MODELLO: CZ 97B<br />Calibro: .45acp/.45auto<br />Caricatore: 10+1<br />Lunghezza canna: mm 122<br />Lunghezza dell'arma: mm 211<br />Peso scarica: 1090 gr<br />Prezzo (Armi e Tiro 2011) : 764€<br /><br /><img src='http://digilander.libero.it/magnum044/Cz_97b.jpeg' border='0' alt='' onload="JavaScript:if(this.width>300) this.width=300" /><br /><br /><br />Prodotta dalla Česká Zbrojovka (in italiano Armeria Ceca) in Repubblica Ceca è un arma con alcune interessanti accorgimenti. Come indica il nome l'anno di inizio produzione è il '97. Come prima interessante caratteristica di avere un caricatore bifilare. Normalmente pistole di questo calibro sono monofilari e hanno una capienza di massimo 8 colpi (se si escludono armi tipo Glock). Il funzionamento dell'arma come pure l'estetica è simile a quello della Colt 1911 (progetto di John Browning) ma con l'interessante caratteristica di avere il funzionamento in azione mista del cane, questo consente di avere l'arma pronta senza essere obbligati a tenere il cane armato come una normale 1911.<br />Ho avuto modo di tenerla al fianco per un anno e posso dire che è un'arma sincera. Abbastanza precisa, brunitura un pò delicata e scatto in singola buono in doppia un pò lungo.Più larga rispetto a una 1911 (a causa del caricatore bifilare) ha un'impugnatura che preferisce mani medie-grandi. Insomma per i puritani amanti del progetto 1911 fa storcere un pò il naso, ma per una GpG che cerca una pistola in "ferro" in alternativa al "plasticone" Glock con una buona capienza in .45 mi sento di consigliarla. Wed, 11 May 2011 11:38:12 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12170&forum=68 Beretta Tomcat 7,65 [da Colt_boy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12164&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta Tomcat 7,65<br /> MODELLO: Beretta Tomcat 3032<br />Calibro: 7,65/ 32 auto<br />Numero colpi : 7+1<br />Lunghezza canne: mm 61<br />Lunghezza dell'arma: mm 125<br />Peso scarica: 410gr<br /><br /><img src='http://3.bp.blogspot.com/-SNpoRfGjFvo/TbVw0damL5I/AAAAAAABe6U/ISYyYwAtFzA/s1600/Schermata+2011-04-25+a+15.00.16.png' border='0' alt='' onload="JavaScript:if(this.width>300) this.width=300" /><br /><br />Questa pistola l'ho tenuta per 5 mesi dandomi molte soddisfazioni.<br />La piccola in casa Beretta calibro 7,65. Dotata di 7+1 colpi molto precisa e ha come unico limite la linea di mira corta.Questa versione italiana della più famosa PPK ha la canna basculante: durante l'azione di tiro è ferma e questo da una notevole precisione paragonabile a un revolver. Facilmente si resta nel 10 a 15 mt nel tiro lento a due mani.<br />Con 125mm di canna e 410g ne rendono molto facile il porto anche in una tasca della giacca della divisa.<br />Con mani medio-grosse il mignolo non appoggia sull'impugnatura data le piccole dimensione della stessa.Consigliata come seconda arma o come porto occasionale. Tue, 10 May 2011 14:12:18 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=12164&forum=68 Re: info su quale calibro beretta 90 two tra 9x21 e 40sw [da Simeon] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7129&forum=68 Schede tecniche armi:: info su quale calibro beretta 90 two tra 9x21 e 40sw<br /> Quello che ti posso dire da quello che so è che ho letto soprattutto, è che il calibro 40 è un calibro che ultimamente negli USA maggiormente (dove credo esistano esigenze diverse dalle nostre) stia o abbia già bell'e che soppiantato il cal. 9x21 poiché il motivo semplicemente risiede nel fatto che, sia dal punto di vista della difesa personale che da quello per uso in poligono ,risulta essere un calibro più devastante del 9x21 nel primo caso, e non esasperato e gestibile nel secondo caso tale da non pregiudicare il risultato, come appunto di contro sacrificando precisione in poligono per maggior potenza. Io stesso ultimamente stavo meditando di passare da un cal 9x21, ottimo per la difesa personale perché se non al primo ma al secondo una persona la stendi (speriamo mai ce ne sia bisogno!), cosa che di sicuro non otterresti con un 22, e sia per il poligono, ad un 40SW che secondo me risulta alla fine un ottimo compromesso fra le due cose: difesa, precisione e gestibilità. Per la Beretta 90Two credo sia una ottima pistola... personalmente mi piace ma non so dirti davvero un granché. Quello che penso che il mercato oggi dispone di ottime pistole, io le proverei tutte se fosse possibile, sarebbe anche l'ideale per scoprirne peculiarità, difetti e soprattutto stabilirne con una o con l'altra, il giusto feeling, calibro compreso.<br />Lascio tuttavia la parola agli esimi e più esperti colleghi che di sicuro qui dentro sapranno dirti cose più tecniche e più dettagliate delle mie. Thu, 24 Mar 2011 16:06:35 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7129&forum=68 Re: Tutto o quasi sulla beretta px4 storm. [da Simeon] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=700&forum=68 Schede tecniche armi:: Tutto o quasi sulla beretta px4 storm.<br /> Infatti se ad una pistola che ho acquistato nuova e con sacrificio, della quale me ne servo prettamente per andare in servizio ma soprattutto in poligono e non ho ambizioni particolari, mi riferisco a modifiche varie, ne soldi da spendere in più, devo poi modificare e spenderci tempo che non ho ma nemmeno voglia, facevo prima a comprarmi una pistola più costosa e più affidabile. La glock, la mia nel caso, quando faccio per muovere il carrello e scaricare il caricatore, noto che ad un certo punto la cartuccia si incastra! In poligono resta il carrello aperto e la cartuccia sempre incastrata. In oltre quella tacca di mira... a voglia a perderci tempo... si muove come un'altalena. Assurdo!! Poi spari e ogni volta un disastro. L'istruttore mi ha detto che avendo una corsa molto lunga devo muovere il dito lentamente per non strappare. O risolvo questo problema o con la Glock nulla da fare. Decisamente con una S.W., ripeto, mi sono trovato davvero a mio agio e più tranquillo. Non so, è come esser morsicati dal proprio cane.. perdi la fiducia e stai sempre con l'ansia. Wed, 16 Mar 2011 18:37:39 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=700&forum=68 Re: questa me la compro..SIG SAUER 232 SL INOX [da Fred] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=414&forum=68 Schede tecniche armi:: questa me la compro..SIG SAUER 232 SL INOX<br /> marmass69, la leva di disarmo è appunto una levetta (solitamente coincide con la levetta della sicura manuale dell'arma) tramite la quale si "disarma" la pistola, ovvero di abbatte il cane senza dare luogo alla percussione del proiettile camerato... Sun, 6 Mar 2011 14:16:22 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=414&forum=68 Re: SMITH & WESSON - Military & Police [da caktus79] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5614&forum=68 Schede tecniche armi:: SMITH & WESSON - Military & Police<br /> ciao, io ho cercato in rete (per non rivolgermi all'armeria direttamente) ma non son riuscito a reperire informazioni circa accessori opzionali per la S&W mp9 per non parlare di una guida alla manutenzione e smontaggio in italiano (ve ne è una in inglese ma non è per nulla completa), la guida mi servirebbe nell'eventualità volessi vendere la stessa arma.<br />Spero in un vostro aiuto grazie mille. Tue, 30 Nov 2010 21:45:47 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5614&forum=68 Re: GLOCK mod. 36 cal.45 ACP [da marmass69] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1185&forum=68 Schede tecniche armi:: GLOCK mod. 36 cal.45 ACP<br /> mi piace, siccome mi hanno detto che è per esperti, io non sono tanto esperto, mi hanno consigliato Beretta PX4 TYPE F sicura, mentre la TYPE C è per esperti. complimenti Tue, 9 Nov 2010 14:41:29 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1185&forum=68 RUGER SUPER REDHAWK [da buldozer] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=6278&forum=68 Schede tecniche armi:: RUGER SUPER REDHAWK<br /> Produttore: Sturm Ruger & c. inc., 1 Lacey place, Southport, CT 06890, Usa, tel. 00.12.03.25.97.843, fax 00.12.03.25.63.860, <a href="http://www.ruger.com" title="www.ruger.com" rel="external">www.ruger.com</a><br />Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.0.899, <a href="http://www.bignami.it" title="www.bignami.it" rel="external">www.bignami.it</a>, <a href="mailto:[email protected]" title="[email protected]">[email protected]</a><br />Modello: Super redhawk<br />Tipo: pistola a rotazione<br />Calibro: .454 Casull<br />Impiego specifico: tiro informale (caccia negli Usa)<br />Meccanica: telaio chiuso, tamburo basculante sul lato sinistro<br />Numero colpi: 6<br />Scatto: Singola e Doppia azione<br />Percussione: indiretta mediante cane esterno e percussore flottante ubicato nel fusto<br />Sicure: automatica al percussore; a tamburo aperto lo scatto è bloccato; a cane armato è impossibile aprire il tamburo<br />Canna: lunga 7,5” (190 mm), a 6 righe con passo destrorso di un giro in 24”<br />Mire: tacca di mira regolabile in elevazione e derivazione; mirino intercambiabile (il castello è predisposto per il montaggio degli anelli originali per l’installazione dell’ottica)<br />Lunghezza totale: 333 mm<br />Peso: 1.516 g<br />Materiali: acciaio inossidabile; guancette in gomma con pannelli in legno laminato<br />Finitura: target grey<br />Numero del Catalogo nazionale: 12.961 (arma comune)<br />Prezzo: 947 euro, Iva inclusa Thu, 19 Mar 2009 17:06:32 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=6278&forum=68 REGOLAMENTO [da william] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5961&forum=68 Schede tecniche armi:: REGOLAMENTO<br /> REGOLAMENTO DEL FORUM “GUARDIE INFORMATE”:<br /><br />E’ VIETATO: aprire nuove discussioni che trattino temi già affrontati.<br /><br />E' VIETATO: aprire nuove discussioni che abbiano per titolo una sola parola, o il cui titolo non richiami l'argomento della discussione stessa.<br /><br />E' VIETATO: inserire in una discussione messaggi non in tema con l'argomento trattato.<br /><br />E’ VIETATO: scrivere più volte lo stesso messaggio in stanze differenti.<br /><br />E’ VIETATO: cambiare il tema della discussione in corso - nel caso in cui nella discussione si faccia riferimento ad altri temi, aprire una nuova discussione nella stanza adeguata.<br /><br />E’ VIETATO: scrivere tutto il testo dei messaggi in maiuscolo.<br /><br />E' VIETATO: pubblicizzare, direttamente o indirettamente, siti ed attività commerciali che non siano pertinenti ad eventuali e lecite richieste di aiuto di altri utenti.<br /><br />E' VIETATA: qualsiasi forma di spam.<br /><br />E' VIETATO: utilizzare avatar o immagini offensive nei confronti di altri iscritti e/o di terzi.<br /><br />E' VIETATO: offendere, provocare, usare un linguaggio volgare o eccessivamente sarcastico, nonché aprire discussioni di natura politica, religiosa, sportiva che possano essere interpretate come insulti verso qualsiasi altro partecipante e/o terzi.<br /><br />E' VIETATO: contestare, criticare o commentare l’operato dell'Admin e dei moderatori sul forum nei casi inerenti la cancellazione di messaggi e/o discussione.<br />PER SPIEGAZIONI contattarli via mail o MP.<br /><br />E’ VIETATA: la propaganda politica e qualsiasi forma di vilipendio alle Istituzioni, al Governo ed ai suoi rappresentanti, nonché alle Forze dell’Ordine.<br /><br />E’ VIETATO: menzionare a scopo di propaganda e/o diffamazione le sigle sindacali – eventuali messaggi, pubblicati a scopo propagandistico, dovranno essere approvati dall’ADMIN.<br /><br />E’ VIETATA: qualsiasi forma di apologia di associazioni mafiose, criminose, eversive, terroristiche, oltre che di incitamento alla violenza sessuale, alla discriminazione, all’odio etnico, nazionale, razziale e religioso.<br /><br />E' VIETATO: inserire annunci di vendita armi nella sezione "Mercatino", pena la cancellazione immediata dell'account.<br /><br />E’ VIETATO: pubblicare foto che ritraggano l’autore o terzi – questa regola è valida anche nella sezione “Le mie foto”.<br /><br />E’ OBBLIGATORIO: nella sezione “Invia notizie”, inserire il link alla fonte dalla quale e’ stata prelevata la notizia pubblicata nonché, qualora fosse indicato, anche il nome dell’autore.<br /><br />Le notizie e le foto pubblicate, che non rispettino tali regole, non saranno approvate. <br /><br />SUGGERIMENTI:<br /><br />Prima di aprire una nuova discussione, verificare sul forum che lo stesso argomento non sia già stato trattato, mediante la funzione “Cerca nel sito”: in caso negativo, aprire una nuova discussione nella stanza appropriata.<br /><br />Il forum e’ diviso in stanze e ogni stanza tratta un argomento specifico, pertanto le nuove discussioni devono essere inserite nelle stanze appropriate<br /><br />I messaggi e le discussioni che non osserveranno il regolamento verranno cancellati senza preavviso, l’autore di tale inosservanza verrà dapprima avvisato e poi sospeso/bannato dal sito.<br /><br />NOTA BENE:<br /><br />Si declina ogni responsabilità in merito al contenuto dei messaggi e/o di ogni altro illecito commesso attraverso il Forum.<br /><br />Per tutto quant'altro non specificato nel regolamento, si fa riferimento alle regole della NETIQUETTE, ossia quella serie di tradizioni e di principi di buon comportamento che si sono sviluppati nel tempo fra gli utenti di internet.<br /><br />Per maggiori informazioni leggete qui: <a href="http://www.nic.it/NA/netiquette.txt" title="http://www.nic.it/NA/netiquette.txt" rel="external">http://www.nic.it/NA/netiquette.txt</a><br /><br />L'inosservanza del presente regolamento autorizza i moderatori a spostare, modificare, cancellare <br />singoli post o intere discussioni, nonché a bannare temporaneamente gli utenti colpevoli di comportamenti censurabili, a seconda della loro gravità.<br /><br />Nei casi più gravi, un comportamento reiterato verrà segnalato all’autorità giudiziaria ed ai preposti organi di controllo.<br /><br />Il presente regolamento potrà essere modificato e/o integrato dall'amministratore del sito e dai moderatori. Wed, 11 Feb 2009 22:22:51 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5961&forum=68 S&W 686-5 6" powerport [da gabriele_m] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5378&forum=68 Schede tecniche armi:: S&W 686-5 6" powerport<br /> Salve a tutti <br />Ho appena aqcuistato una s&w 686 6" powerport (compensata)<br />in 357m mi è sembrata un ' ottima arma anche se non troppo giovane ma comunque in ottimo stato dovrebbe essere del 2000 circa ed è il modello 5 <br />cosa ne pensate?<br />che tipo di gare posso fare?<br />un saluto a tutti Gabriele Mon, 1 Dec 2008 17:14:03 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=5378&forum=68 BERETTA 9000 S Type F [da toffy] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4223&forum=68 Schede tecniche armi:: BERETTA 9000 S Type F<br /> Questa e la mia fedelissima compagna:<br /><br /><br /><a href="http://www.beretta.it/index.aspx?m=74&idc=2&ids=22" rel="external" title=""><a href="http://www.beretta.it/index.aspx?m=74&idc=2&ids=22" title="http://www.beretta.it/index.aspx?m=74&idc=2&ids=22" rel="external">http://www.beretta.it/index.aspx?m=74&idc=2&ids=22</a></a> Wed, 20 Aug 2008 02:21:06 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4223&forum=68 Norinco 1911 A1 [da Goestaf] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3032&forum=68 Schede tecniche armi:: Norinco 1911 A1<br /> Clone della ben più blasonata Colt (madre legittima di tutte le armic orte moderne, civili o militari che siano), di fabbricazione cinese, mostra una qualità di fabbricazione alta nella sostanza e bassa nella apparenza.<br />Cosa significa?<br />A vederla è grezza, con delle guancette in plastica troppo economica, con una lavorazione esterna non troppo curata, con qualche visibile traccia di armeggio all'interno.<br />Ma è una pistola affidabilissima e precisa.<br />E' talmente uguale all'originale Colt, che i maligni hanno immaginato che i cinesi abbiano acquistato nel passato i macchinari industriali delle linee di produzione Colt per produrre oggi queste fedeli ed economiche copie.<br />Economiche, sì, poichè costano dai 350 euro ai 450 euro nuove in armeria, sia nella versione arma comune che nella versione sportiva che viene comunque modificata in Italia.<br />Questa è una signora arma corta.<br />In calibro .45 ACP e fornita con doppio serbatoio da 7 colpi.<br />E' però difficile reperire info su questa arma, in quanto la Norinco ne è solo l'azienda esportatrice dell'arma.<br />Se qualcuno riesce ad avere notizie in merito a questa signora, è pregato di farsi avanti.<br />Io, adoro questa arma.<br />Guardare questo filmato per credere:<br /><a href="http://it.youtube.com/watch?v=xwbtXnNbbDg" title="http://it.youtube.com/watch?v=xwbtXnNbbDg" rel="external">http://it.youtube.com/watch?v=xwbtXnNbbDg</a><br />Gustavo 1911 Thu, 17 Apr 2008 14:42:48 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3032&forum=68 Re: weiraucht [da Armaiolo] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2642&forum=68 Schede tecniche armi:: weiraucht<br /> Dovrebbe essere weihrauch ti do l'idirizzo web dove ci sono le schede di tutte le armi prodotte da questa casa, personalmente di questa casa conosco solo le carabine ad aria compressa tra le migliori del mercato..<br /><a href="http://www.weihrauch-sport.de" title="www.weihrauch-sport.de" rel="external">www.weihrauch-sport.de</a> Wed, 9 Apr 2008 21:15:22 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2642&forum=68 SMITH & WESSON 329 PD [da Smittino] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1873&forum=68 Schede tecniche armi:: SMITH & WESSON 329 PD<br /> PRODUTTORE SMITH & WESSON<br />MODELLO 329 PD<br />CALIBRO .44 MAGNUM<br />CAPACITA' 6 COLPI<br />TELAIO LEGA D'ALLUMINIO ARRICCHITA CON SCANDIO<br />TAMBURO TITANIO<br />LUNGHEZZA CANNA 101 MILLIMETRI<br />PESO 700 GRAMMI<br />SCATTO SA\DA<br />CATALOGAZIONE ARMA COMUNE<br />IMPORTATORE BIGNAMI S.P.A.<br />PREZZO 984€ (VERSIONE BLUE AIRLITE 1160 €) Tue, 18 Dec 2007 01:45:22 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1873&forum=68 FUCILE BERETTA - Modello: 682 LTD Trap [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1254&forum=68 Schede tecniche armi:: FUCILE BERETTA - Modello: 682 LTD Trap<br /> Modello: 682 LTD Trap<br />Calibro: 12<br />Camera: 70/2 mm<br />Bindella: 10<br />Strozzature: Fisse<br />Lunghezza: 76 cm<br />Peso medio: 3,650 kg Sun, 23 Sep 2007 10:30:34 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1254&forum=68 GLOCK mod. 22 cal. 40sw [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1184&forum=68 Schede tecniche armi:: GLOCK mod. 22 cal. 40sw<br /> Modello : GLOCK 22<br />Calibro: .40 Smith & Wesson<br />Numero colpi nel caricatore: 15<br />Lunghezza canne: mm 114<br />Lunghezza dell'arma: mm 188<br />Materiale fusto : tecnopolimero<br />Carrello: acciaio<br />peso:650gm<br />Lunghezza: 186mm<br />Funzionamento: safe action<br />Stato o Stati in cui l'arma è prodotta: Austria<br />Note: L'arma può essere corredata di: caricatore con capacità di n.17 colpi; conversione (canna lunga mm 114 e caricatore da n.19<br />colpi) idonea ad impiegare la cartuccia in calibro mm 9 x 21 I.M.I. Thu, 13 Sep 2007 10:01:54 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1184&forum=68 “GT45” calibro .45 ACP(sportivo) [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=978&forum=68 Schede tecniche armi:: "GT45" calibro .45 ACP(sportivo)<br /> e schede di Armi<br />Costruttore: Pardini Armi srl – Via Italica, 154/A – Lido di Camaiore (LU) – Tel. 0584/90121 – Fax 0584/90122 – Internet: <a href="http://www.pardini.it" title="www.pardini.it" rel="external">www.pardini.it</a><br />Modello: GT45<br />Tipo: pistola semiautomatica<br />Funzionamento: a sfruttamento del rinculo con chiusura stabile a corto rinculo di canna<br />Canna: lunga 128,5 mm (5”); 8 righe destrorse con passo di 450 mm<br />Sistema di percussione: indiretto, a mezzo cane esterno su percussore a lancio inerziale<br />Alimentazione: caricatore bifilare amovibile capace di 13 colpi<br />Congegno di scatto: ad azione singola<br />Peso dello scatto: 1.580 g<br />Estrattore: a gancio, interno al carrello-otturatore<br />Espulsore: a lamina, solidale alla parte dorsale dell’impugnatura<br />Mire: mirino fisso a rampa, tacca di mira regolabile micrometricamente nei due sensi; linea di mira lunga 179 mm<br />Congegno di sicurezza: manuale a leva ambidestra che blocca lo scatto<br />Impugnatura: guancette di legno zigrinate<br />Dimensioni: lunghezza 230 mm, altezza 139 mm, spessore 38 mm<br />Peso: 1.080 g<br />Materiali: fusto di lega leggera, il resto d’acciaio<br />Finitura: anodizzazione nera del fusto, brunitura del carrello (con supplemento di 35,00 euro anodizzazione grigia del fusto e cromatura del carrello)<br />Prezzo di listino al pubblico: 1.170 euro<br />Numero d’iscrizione al Catalogo nazionale: 10682<br />Nota: arma classificata per uso sportivo<br /><br />Note conclusive<br />La pistola Pardini “GT45” è consegnata in una robusta valigetta di plastica che contiene anche un caricatore di riserva, il manuale d’istruzioni, il certificato di garanzia, quattro chiavi esagonali e una molla di recupero di ricambio con due spire in più. È una pistola costruita con cura eccezionale che, per la sua particolare genesi che abbiano spiegato in apertura, non ha una “storia” militare (o cinematografica, o letteraria) e quindi è priva di una parte di quel fascino che molte armi, spesso inferiori tecnicamente, hanno e sfruttano per il loro successo; sotto quest’aspetto l’analogia con Tanfoglio è evidente. Inoltre, pur avendo concepito questa pistola per il tiro dinamico, la Pardini – per sua stessa ammissione – non ha mai seguito adeguatamente questo settore partecipando direttamente alle gare o sponsorizzando squadre; la piccola azienda toscana, grazie a una gestione oculata che in un paio di decenni le ha garantito una crescita continua, ha sempre preferito investire risorse nel tiro a segno, peraltro con risultati eccezionali. Tutto ciò nonostante, la “GT45” è un ottimo attrezzo per fare punti (o, semplicemente, per divertirsi a sparare bene) che, grazie anche a un prezzo interessante, raccoglie l’interesse di diversi tiratori e appassionati sparsi per il mondo.<br /><br />da:armimagazine Sat, 4 Aug 2007 19:08:18 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=978&forum=68 Telemetro Ranger Eyes 800 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=597&forum=68 Schede tecniche armi:: Telemetro Ranger Eyes 800<br /> Nuovo telemetro della casa americana ATN<br /> <br />Distanza misurata: 15-800 m<br />Tolleranza: ±1 m<br />Ingrandimento: 6x<br />Obiettivo: 24 mm<br />Campo visivo: 7°<br />Batterie: DC3 (in dotazione)<br />Peso: 180 gr<br />Prezzo: 225,00 EUR Thu, 31 May 2007 18:39:09 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=597&forum=68 Taurus PT-Pro 9x21 [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=541&forum=68 Schede tecniche armi:: Taurus PT-Pro 9x21<br /> Taurus PT-Pro <br /> <br />Calibro 9x21 <br /> Canna 127mm <br /> Capacitá 15+1 <br /> Azione Doppia e Singola <br /> Sicure Manuale, Automatica sul Percussore, Decocker e Taurus Lock System <br /> Mire Combat Low Profile <br /> Guancette Hogue Ultra Grip in Gomma <br /> Peso 969 grammi <br /> Materiali Acciaio (Carrello) Lega (Castello) Con Slitta Picatinny per Torcia <br /> Lunghezza 216mm <br /> Altezza 140mm <br /> Passo 1:9,84" <br /> Prezzo 609 Euro Tenox <br /> 659 Euro OD-Green <br /> 659 Euro Desert Tan <br /> 619 Euro Inox Sun, 20 May 2007 15:19:06 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=541&forum=68 nuove cuffie [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=540&forum=68 Schede tecniche armi:: nuove cuffie<br /> Queste nuovissime cuffie funzionano elettronicamente e vi consentiranno di sentire, sotto la soglia di 85db di rumore, di sentire normalmente, oltre si chiuderanno in una frazione di secondo proteggendo il vostro udito.. Sun, 20 May 2007 15:07:46 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=540&forum=68 Springfield Armory 1911.A1 TRP [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=539&forum=68 Schede tecniche armi:: Springfield Armory 1911.A1 TRP<br /> Springfield Armory 1911-A1 TRP Operatorx<br /><br />Calibro .45 A.C.P. <br /> Canna 127mm Conica <br /> Slitta Picatinny 1913 <br /> Cane Combat <br /> Capacitá 7+1 <br /> Grilletto Match Regolabile <br /> Scatto 2.100gr <br /> Sicura Dorsale Maggiorata <br /> Sicura Laterale Ambidestra Maggiorata <br /> Dorsalino Zigrinato 25 Lpi <br /> Minigonna Solidale al Dorsalino <br /> Front Strap Zigrinato 25 Lpi <br /> Tacca di Mira Bo-Mar Regolabile al Trizio <br /> Finitura Armory Kote <br /> Teflon <br /> Sistema J.M.B. 1911 <br /> Guancette Micarta <br /> Caricatori 2 di Serie con Pad <br /> Prezzo 2.223 Euro Sun, 20 May 2007 14:53:47 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=539&forum=68 wildey 45 wincester magn [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=529&forum=68 Schede tecniche armi:: wildey 45 wincester magn<br /> Costruttore: Wildey Inc. – Brookfield (Connecticut) – USA – Importatore: Armeria Internet: <a href="http://www.bersagliomobile.com" title="www.bersagliomobile.com" rel="external">www.bersagliomobile.com</a><br /><br />Modello: Wildeyum<br />Tipo: pistola semiautomatica<br />Calibro: .45 Winchester Magnum<br />Funzionamento: a sottrazione di gas<br />Canna: lunga 178 mm (7”)<br />Sistema di percussione: indiretto, a mezzo cane esterno su percussore flottante nell’otturatore<br />Alimentazione: caricatore monofilare estraibile capace di 7 cartucce<br />Congegno di scatto: ad azione mista (singola e doppia)<br />Mire: mirino fisso a rampa, tacca di mira regolabile micrometricamente nei due sensi; linea di mira lunga 254 mm<br />Congegni di sicurezza: manuale a leva, automatici incorporati nello scatto<br />Impugnatura: guancette di legno<br />Peso: ca. 1.900 g<br />Dimensioni: lunghezza 280 mm, altezza 152 mm<br />Materiali: acciaio inossidabile<br />Prezzo di listino al pubblico: 2.300,00 euro<br /><br /><br />SCUSA MARZIANO TI HO CANCELLATO I DATI RELATIVI AL SITO INTERNET E RECAPITI DELL'IMPOORTATORE, ADMIN NN VUOLE PUBBLICITA SUL FORUM <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" /> Sat, 19 May 2007 16:24:21 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=529&forum=68 Arriva la Beretta Px4 Subcompact [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=525&forum=68 Schede tecniche armi:: Arriva la Beretta Px4 Subcompact<br /> Presentata in anteprima a Shot show la supercompatta della linea Storm, sviluppata dalla Beretta Usa di Accokeek. Fusto polimerico, canna di 3 pollici (76 mm) e ben 13 colpi nel caricatore. Con gli scatti C/D (Semi-Doppia azione o sola Doppia azione) pesa appena 715 grammi scarica, 740 invece con le tipologie di scatto F/G (Azione mista con sicura, Azione mista con solo abbatticane). Nel 2008 dovrebbe arrivare anche la versione Compact della Px4, a completamento della linea. La meccanica della Px4 Subcompact impiega un più semplice sistema a canna oscillante tipo Browning modificato da Beretta, chiusura nel riquadro della finestra di espulsione tramite blocchetto prismatico. Notare (sotto) la doppia molla di ritorno prigioniera alla guida, la corta rampa di alimentazione all’imbocco della camera e la strombatura conica in volata per il centraggio della canna. Cliccate sulle immagini se volete ingrandirle. Fri, 18 May 2007 21:39:20 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=525&forum=68 tecnica di mira [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=462&forum=68 Schede tecniche armi:: tecnica di mira<br /> Le armi utilizzate per la difesa personale, vengono equipaggiate con mire fisse di basso profilo dalla forma arrotondata e priva di spigoli che potrebbero risultare d' impedimento durante le operazioni di estrazione da una fondina o da un paio di pantaloni. Gli organi di mira, in questo caso, non permettono (o quasi) nessun tipo di regolazione. Per facilitare l' acquisizione del bersaglio, presentano quasi sempre inserti in forte contrasto con il corpo (es. Bianco su nero) anche in materiale luminescente al buio (trizio). La loro conformazione deve garantire una veloce acquisizione del bersaglio. <br /><br /> <br />Nelle armi molto compatte o 'tascabili', gli organi di mira sono assenti o ricavati dalla fresatura della parte superiore del carrello o del castello. In questo caso, si tratta di armi da utilizzare velocemente in spazi molto ristretti ed in situazioni in cui non si mira ma si tira praticamente d' istinto.<br /><br />La tacca di mira REGOLABILE per arma corta <br />Le armi destinate all' uso sportivo, difficilmente verranno infilate in un paio di pantaloni o, almeno, ci auguriamo che a nessuno venga in mente di farlo... Gli organi di mira quindi, non vengono realizzati in funzione del porto bensì per assicurare una migliore e più precisa acquisizione del bersaglio. In linea di massima, la rapidità di acquisizione del bersaglio non è determinante quanto la precisione. Vengono realizzati così mirini e tacche di mira di molteplici forme e dimensioni poichè le combinazioni arma, pratica sportiva, esigenza e gusto del tiratore sono veramente tante. <br /><br /> <br /> <br />Esiste l' errata convinzione che la mira regolabile sia indispensabile per assicurare la precisione poiché permette una regolazione ed una taratura altrimenti impossibile con mire tradizionali. Sento molti i tiratori (a cui qualcuno ha detto che la mira fissa è tarata per la difesa personale, quindi 10-15 metri) che si fanno montare una tacca di mira regolabile per sparare sulla linea dei 25 metri). L' arma in realtà non ha bisogno di nessuna regolazione. A 50-70 metri il tiro è infatti ancora ben teso. il tiratore principiante non ancora in grado di dominare lo scatto della sua pistola, noterà che la rosa dei colpi andrà a concentrarsi, di volta in volta, in un particolare settore del bersaglio (generalmente in basso a sinistra) ed andrà ad attribuire la colpa di ciò nella non perfetta taratura delle sue mire fisse. Andrà quindi ad acquistare un set di costosissime mire regolabili modificando la regolazione in modo da colpire il centro del bersaglio. Questa pratica è assai diffusa. Sarebbe necessario però andare più a fondo e 'leggere' bene il proprio bersaglio analizzando il punto in cui i colpi si concentrano e correggendo quindi la postura, la presa e la posizione del dito sul grilletto. Se i colpi non entrano nel centro del bersaglio un motivo c' è sempre. Inutile quindi dare la colpa alle mire... <br /><br />TECNICHE DI MIRA<br />La linea di mira è una linea teorica che allinea l' occhio del tiratore, la tacca di mira, il mirino ed il punto del bersaglio che si desidera colpire. Generalmente il mirino viene quindi puntato sul centro del bersaglio. Alcuni tiratori accademici però utilizzano un sistema differente: regolano la tacca di mira in modo che la linea di mira allinei l' occhio del tiratore, la tacca, il mirino e la base di quel barilotto nero che appare al centro dei bersagli per tiro accademico. (ovviamente l' arma colpirà sempre il centro del bersaglio) Sun, 6 May 2007 07:39:52 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=462&forum=68 meccanica armi corte da fuoco [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=461&forum=68 Schede tecniche armi:: meccanica armi corte da fuoco<br /> Le armi corte da fuoco, possono essere suddivise secondo la loro meccanica in tre grandi macrocategorie: <br /><br />ad alimentazione manuale <br />ad alimentazione meccanica <br />ad alimentazione automatica. <br /><br /><br />Pistole ad alimentazione manuale<br />Si tratta di armi in cui tutte le operazioni di caricamento, estrazione ed espulsione dipendono esclusivamente dall'operato manuale del tiratore. Sebbene ormai tecnicamente superate da decenni, vengono ancora prodotte e commercializzate.<br />Troviamo per esempio armi subcompatte tipo derringer mono o bicolpo o armi di grande pregio e precisione come la Thompson Contender. In questo ultimo caso, la semplicità costruttiva di queste armi permette di garantire una robustezza elevata necessaria a pistole che devono sopportare cartucce particolarmente vivaci ed esuberanti ed una precisione ineguagliabile. <br /><br />Pistole ad alimentazione meccanica <br />In questa categoria rientrano armi ad una o più canne in cui tutte le operazioni di alimentazione dei proiettili avvengono meccanicamente per mezzo della forza applicata dal tiratore. Nei moderni revolver ad esempio, (che rientrano in questa categoria) premendo il grilletto si avvia la rotazione del tamburo. <br /><br />Pistole ad alimentazione automatica <br />In questa categoria rientrano le normali pistole semiautomatiche e quelle automatiche dove l'azione manuale nelle operazioni di caricamento è ridotta al minimo. In queste armi, è un sistema automatico non dipendente dalla forza applicata del tiratore bensì dipendente da quella dell' esplosione della carica che provvede al caricamento dell' arma. <br /><br />Questa categoria di armi può funzionare sfruttando la forza dei gas o quella del rinculo stesso dell' arma. In ogni caso, un sistema di chiusura deve provvedere a mantenere l'otturatore bloccato durante lo sparo. <br /><br />Funzionamento a Gas <br />In queste armi, uno stantuffo viene spinto dall' azione di una parte dei gas sviluppati durante l'esplosione ed esercita la forza necessaria sui meccanismi di alimentazione (per esempio spingendo indietro l' otturatore). Questo meccanismo di estrema semplicità ha degli svantaggi: Le incrostazioni possono ostruire i fori per il passaggio dei gas causando spesso inceppamenti e la sottrazione di una parte dei gas di combustione provoca uno scadimento nelle prestazioni di un proiettile. <br /><br />Funzionamento a rinculo <br />Le armi funzionanti a rinculo sono più complesse ma, generalmente, più affidabili e diffuse. In questo caso, è la forza di reazione prodotta dal movimento del proiettile che esercita sulla culatta dell' arma la forza necessaria a muovere i meccanismi di alimentazione. Sun, 6 May 2007 07:34:57 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=461&forum=68 armi corte [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=441&forum=68 Schede tecniche armi:: armi corte<br /> Atlante storico delle armi corte - Historisches Atlas der Handfeuerwaffen - Historical Atlas of hand guns <br /><br /><br />--------------------------------------------------------------------------------<br />8-6 - Nuovo revolver Bernardelli 9-2 - Revolver olandese <br />8-7 - Nuovo revolver Bernardelli 10-1 - Nagant 1895 per Polonia, Ng 30, cal. 7,62 N.<br />9-1 - Ordinanza olandese 1873 11-1 - Ordinanza portoghese 1878-1886, tipo Abadie <br /><br /><br /><br />preso da <a href="http://www.earmi.it" title="www.earmi.it" rel="external">www.earmi.it</a>..!!!!! Thu, 3 May 2007 10:48:26 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=441&forum=68 glock mod 37 cal. 45gap [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=424&forum=68 Schede tecniche armi:: glock mod 37 cal. 45gap<br /> Produttore: Glock, Nelkengasse 3, po box 9, A-2232 Deutsch-Wagram, Austria, tel. +43/22.47.90.30.00, fax +43/22.47.90.30.03.12, <a href="http://www.glock.com" title="www.glock.com" rel="external">www.glock.com</a><br />Messa a disposizione da: armeria Bersaglio mobile, via Zacchetti 14, 42100 Reggio Emilia, tel. 05.22.51.51.75, fax 05.22.51.83.54, <a href="mailto:[email protected]" title="[email protected]">[email protected]</a>, <a href="http://www.bersagliomobile.com" title="www.bersagliomobile.com" rel="external">www.bersagliomobile.com</a><br />Modello: 37<br />Tipo: pistola semiautomatica<br />Calibro: .45 Gap<br />Impiego specifico: difesa personale<br />Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Colt-Browning modificato<br />Alimentazione: caricatore bifilare con presentazione singola della cartuccia<br />Numero colpi: 10+1<br />Scatto: sola Doppia azione denominata Safe-action<br />Percussione: mediante percussore lanciato che viene armato al momento dello sparo dalla trazione del grilletto<br />Sicura: automatica al percussore; automatica al grilletto; automatica anticaduta al sistema di scatto<br />Canna: lunga 114 millimetri con rigatura semipoligonale a otto principi e andamento destrorso<br />Mire: tacca di mira regolabile in altezza e derivazione; mirino sostituibile<br />Lunghezza totale: 186 mm<br />Altezza: 140 mm<br />Larghezza: 32,5 mm<br />Linea di mira: 165 mm<br />Peso: 810 grammi (con caricatore vuoto)<br />Materiali: canna e carrello in acciaio; fusto in polimeri<br />Finitura: antiriflesso Tenifer<br />Numero di catalogo: 14.064 (arma comune)<br />Prezzo: 620 euro, Iva inclusa Sun, 29 Apr 2007 08:43:20 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=424&forum=68 Atlante storico delle armi corte 3 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=412&forum=68 Schede tecniche armi:: Atlante storico delle armi corte 3<br /> 38-17 Beretta (Armi Roma) mod. 90 cal. 7,65<br />38-18 Beretta mod. 84 cal. 9 corto (anche 81, 81 BB, 84 BB, 82 BB, 85 BB, 87 BB in calibri minori)<br />38-19 Beretta mod. 92, cal. 9 para<br />38-20 Sosso, Giulio Sosso, Torino, 1934 (I) e 1938 (II), cal. 9 para<br />38-21 Galesi 1923 (Industria Armi Galesi - IAG Collebeato, Brescia), vari calibri<br />38-22 Galesi 1930, vari calibri<br />38-23 Galesi mod. 1930 <br />38-24 Galesi mod. 6, vari caibri Fri, 27 Apr 2007 12:40:35 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=412&forum=68 Atlante storico delle armi corte 2 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=411&forum=68 Schede tecniche armi:: Atlante storico delle armi corte 2<br /> 38-8 Beretta mod 1934, cal. 9 corto<br />38-9 Beretta mod. 949 Cougar, cal.9 corto<br />38-10 Beretta mod. 318, cal. 6,35 (il mod. 1919 in piccolo)<br />38-11 Beretta mod. 418 Bantam, cal. 6,35<br />38-12 Beretta mod. 418 Pantera, cal. 6,35<br />38-13 Beretta mod. 950 cal. 6,35<br />38-14 Beretta mod. 951 Brigadier, cal.9 para<br />38-15 Beretta mod. 70 cal. 7,65 (71, 72, 73, 74 simili in calibri diversi)<br />38-16 Beretta mod. 74, cal. 22 l.r. ( simile il mod. 74/A o100 Berben in cal. 7,65) Fri, 27 Apr 2007 12:39:10 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=411&forum=68 Atlante storico delle armi corte [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=410&forum=68 Schede tecniche armi:: Atlante storico delle armi corte<br /> Italia<br />38-1 Glisenti 1906 e 1910, Metallurgica Bresciana già Temprini, cal.7,65 para e 9 Glisenti<br />38-2 Brixia 1912, cal. 9 Glisenti<br />38-3-4 Beretta mod. 1915, cal. 7,65 e 9 Glisenti<br />38-5 Beretta mod. 1915-19, cal. 7,65<br />38-6 Beretta mod. 1923 cal. 9 Glisenti<br />38-7 Beretta mod. 1931, cal.7,65 (in figura il modello per la marina) Fri, 27 Apr 2007 12:37:47 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=410&forum=68 tanfoglio custom 40 s&w inox [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=396&forum=68 Schede tecniche armi:: tanfoglio custom 40 s&w inox<br /> Produttore: Tanfoglio <br />URL Produttore: <a href="http://www.tanfoglio.it" title="http://www.tanfoglio.it" rel="external">http://www.tanfoglio.it</a> <br />Modello: Stock Custom 40 <br />Denominazione: FRATELLI TANFOGLIO MOD. STOCK CUSTOM 40 (MIRE REGOLABILI) <br />Cat. Nazionale: n°. 14910 , Anno 2004 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Sportiva <br />Calibro: .40 S&W <br />Altri Calibiri: 10 Auto, .38 SA, .45 Acp <br />Impiego Specifico: Tiro IPSC <br />Meccanica: Chiusura geometrica a corto rinculo di canna <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 15,00 <br />Azione: Mista <br />Percussione: Cane esterno <br />Sicure: informazione non disponibile <br />Lunghezza Canna: 119,00 <br />Misure: 220,00 x 0,00 x 0,00 (mm). Peso: 1160,00 <br />Mire: Regolabili e sostituibili <br />Pred. Ottica: No <br />Materiali: informazione non disponibile <br />Finitura: Inox <br />Versioni: Nessuna Mon, 23 Apr 2007 11:56:42 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=396&forum=68 tanfoglio combat sport 9x21 [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=395&forum=68 Schede tecniche armi:: tanfoglio combat sport 9x21<br /> Produttore: Tanfoglio <br />URL Produttore: <a href="http://www.tanfoglio.it" title="http://www.tanfoglio.it" rel="external">http://www.tanfoglio.it</a> <br />Modello: Combat Sport <br />Denominazione: F.LLI TANFOGLIO MOD. COMBAT SPORT (MIRE REGOLABILI) <br />Cat. Nazionale: n°. 14763 , Anno 2004 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Sportiva <br />Calibro: 9x21 Imi <br />Altri Calibiri: 10 Auto, .40 S&W, .38 SA, .45 Acp <br />Impiego Specifico: Tiro informale <br />Meccanica: informazione non disponibile <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 15,00 <br />Azione: Mista <br />Percussione: Cane esterno <br />Sicure: informazione non disponibile <br />Lunghezza Canna: 116,00 <br />Misure: 216,00 x 0,00 x 0,00 (mm). Peso: 1150,00 <br />Mire: Regolabili e sostituibili <br />Pred. Ottica: No Mon, 23 Apr 2007 11:54:39 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=395&forum=68 STI RANGER II [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=384&forum=68 Schede tecniche armi:: STI RANGER II<br /> Produttore: STI International <br />URL Produttore: <a href="http://www.stiguns.com" title="http://www.stiguns.com" rel="external">http://www.stiguns.com</a> <br />Modello: Ranger II <br />Denominazione: STI INTERNATIONAL MOD. RANGER II <br />Cat. Nazionale: n°. 14271, Anno 2003 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: .45 Acp <br />Altri Calibiri: No <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura Geometrica a corto rincilo di canna <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Monofilare <br />Colpi: 8,00 <br />Azione: Singola <br />Percussione: Cane esterno <br />Sicure: Manuale sul fusto, automatica sul percussore, dorsale <br />Lunghezza Canna: 105,00 <br />Misure: 197,00 x 0,00 x 0,00 (mm). Peso: 840,00 <br />Mire: Fisse <br />Pred. Ottica: No <br />Materiali: Acciaio Fri, 20 Apr 2007 19:04:40 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=384&forum=68 Cz 75 compact [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=383&forum=68 Schede tecniche armi:: Cz 75 compact<br /> Produttore: Cz <br />URL Produttore: <a href="http://www.czub.cz/" title="http://www.czub.cz/" rel="external">http://www.czub.cz/</a> <br />Modello: 75 Compact <br />Denominazione: CESKA ZBROJOVKA UHERSKY BROD MOD. CZ 75 COMPACT <br />Cat. Nazionale: n°. 7774, Anno 1992 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: 9x21 Imi <br />Altri Calibiri: No <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura geometrica con corto rinculo di canna Sistema Colt-Browning modificato <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 13,00 <br />Azione: Mista <br />Percussione: Cane esterno <br />Sicure: Manuale sul fusto Automatica al percussore <br />Lunghezza Canna: 100,00 <br />Misure: 186,00 x 128,00 x 35,00 (mm). Peso: 920,00 <br />Mire: Fisse <br />Pred. Ottica: No <br />Materiali: Acciaio <br />Finitura: Nera Fri, 20 Apr 2007 19:02:21 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=383&forum=68 beretta 9000s [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=382&forum=68 Schede tecniche armi:: beretta 9000s<br /> Produttore: Beretta <br />URL Produttore: <a href="http://www.beretta.it" title="http://www.beretta.it" rel="external">http://www.beretta.it</a> <br />Modello: 9000S type F <br />Denominazione: BERETTA MOD. 9000 S <br />Cat. Nazionale: n°. 12587, Anno 2000 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: 9x21 Imi <br />Altri Calibiri: No <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura Geometrica a canna oscillante <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 12,00 <br />Azione: Mista <br />Percussione: Cane esterno e percussore inerziale <br />Sicure: Manuale sul carrello - Automatica sul percussore - Abbatticane <br />Lunghezza Canna: 88,00 <br />Misure: 168,00 x 122,00 x 42,00 (mm). Peso: 760,00 <br />Mire: Mirino fisso e sostituibile, tacca di mira Fissa e removibile <br />Pred. Ottica: No <br />Materiali: Canna e carrello in acciaio, fusto in polimeri <br />Finitura: Nera Opaca <br />Versioni: Versioni D in sola Doppia Azione. Fri, 20 Apr 2007 18:58:00 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=382&forum=68 Desert Eagle [da ADMIN ] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=361&forum=68 Schede tecniche armi:: Desert Eagle<br /> La Desert Eagle o più semplicemente Deagle è una pistola semi-automatica azionata a gas di grosso calibro prodotta in Israele dall' IMI (Israel Military Industries) per la Magnum Research Inc.. La Magnum Research Inc.,con sede negli Stati Uniti,ha sviluppato e detiene il brevetto del design originale della Desert Eagle successivamente rifinito dall'IMI. La produzione venne trasferita nello stabilimento Saco Defense,nello stato del Maine,dal 1995 al 2000 ma riportata in Israele quando la Saco venne acquisita dalla General Dynamics. La Desert Eagle ha un funzionamento inusuale rispetto alla maggior parte delle pistole semi-automatiche a breve rinculo o a vampa di ritorno;il meccanismo di riciclo dei gas utilizzato nella Desert Eagle è di utilizzo più comune nei fucili. Infatti la rotazione dell'otturatore e il meccanismo di bloccaggio presentano una consistente somiglianza con i fucili della serie M16. Il vantaggio del riciclo dei gas dello scoppio risiede nel fatto che è possibile l'utilizzo di proiettili di gran lunga più potenti di quelli specifici per le tradizionali pistole semi-automatiche, e permette alla desert Eagle di competere in un mercato dapprima dominato dai revolver Magnum. Mon, 16 Apr 2007 19:23:04 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=361&forum=68 beretta mod 81FS in 7,65 browning [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=357&forum=68 Schede tecniche armi:: beretta mod 81FS in 7,65 browning<br /> Produttore: Beretta <br />URL Produttore: <a href="http://www.beretta.it" title="http://www.beretta.it" rel="external">http://www.beretta.it</a> <br />Modello: 81FS <br />Denominazione: P. BERETTA MOD. 81F <br />Cat. Nazionale: n°. 5585, Anno 1988 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: 7.65 Browning <br />Altri Calibiri: No <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura a corto rinculo di canna <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore Bifilare <br />Colpi: 12,00 <br />Azione: Mista <br />Percussione: Cane esterno e percussore inerziale <br />Sicure: Manuale sul fusto - Automatica sul percussore <br />Lunghezza Canna: 97,00 <br />Misure: 172,00 x 122,00 x 35,00 (mm). Peso: 685,00 <br />Mire: Mirino fisso, tacca di mira fissa removibile <br />Pred. Ottica: No <br />Materiali: Canna e carrello in acciaio, fusto il lega leggera <br />Finitura: Nera o Inox Sun, 15 Apr 2007 16:22:56 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=357&forum=68 glock mod21 cal45Acp [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=341&forum=68 Schede tecniche armi:: glock mod21 cal45Acp<br /> Produttore: Glock <br />URL Produttore: <a href="http://www.glock.com" title="http://www.glock.com" rel="external">http://www.glock.com</a> <br />Modello: Glock 21 <br />Denominazione: GLOCK MOD. 21 <br />Cat. Nazionale: n°. 10392, Anno 1997 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: 45 Acp <br />Altri Calibiri: .45 ACP - cat. 7145 <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Browning Petter <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 13,00 <br />Azione: Safe Action System <br />Percussione: Percussore lanciato <br />Sicure: Automatica sl percussore - automatica sul grilletto <br />Lunghezza Canna: 117,00 <br />Misure: 193,00 x 139,00 x 32,50 (mm). Peso: 745,00 <br />Mire: Mirino fisso sostituibile, Tacca di mira regolabile e sostituibile <br />Pred. Ottica: Rail nel fusto <br />Materiali: Canna e carrello in acciaio, fusto in polimeri <br />Finitura: Nera opaca Sat, 14 Apr 2007 13:15:55 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=341&forum=68 glock mod 30 cal 45 Acp [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=338&forum=68 Schede tecniche armi:: glock mod 30 cal 45 Acp<br /> Produttore: Glock <br />URL Produttore: <a href="http://www.glock.com" title="http://www.glock.com" rel="external">http://www.glock.com</a> <br />Modello: Glock 30 <br />Denominazione: GLOCK MOD. 30 <br />Cat. Nazionale: n°. 10396, Anno 1997 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: .45 Acp <br />Altri Calibiri: .45 ACP - cat. 10396 <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Browning Petter <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 10,00 <br />Azione: Safe Action System <br />Percussione: Percussore lanciato <br />Sicure: Automatica sl percussore - automatica sul grilletto <br />Lunghezza Canna: 96,00 <br />Misure: 172,00 x 121,00 x 32,50 (mm). Peso: 680,00 <br />Mire: Mirino fisso sostituibile, Tacca di mira regolabile e sostituibile <br />Pred. Ottica: Rail nel fusto <br />Materiali: Canna e carrello in acciaio, fusto in polimeri <br />Finitura: Nera opaca <br />bellissima............. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4dbc14f3f.gif" alt="" /> Fri, 13 Apr 2007 18:08:46 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=338&forum=68 walthe p99 [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=335&forum=68 Schede tecniche armi:: walthe p99<br /> Produttore: Walther <br />URL Produttore: <a href="http://www.carl-walther.de" title="http://www.carl-walther.de" rel="external">http://www.carl-walther.de</a> <br />Modello: P99 <br />Denominazione: WALTHER MOD. P 99 <br />Cat. Nazionale: n°. 10319, Anno 1997 <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: 9x21 Imi <br />Altri Calibiri: .40 S&W <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura geometrica a corto rinculo di canna <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 16,00 <br />Azione: Mista <br />Percussione: Percussore lanciato <br />Lunghezza Canna: 102,00 <br />Misure: 180,00 x 137,00 x 32,00 (mm). Peso: 605,00 <br />Mire: Fisse <br />Pred. Ottica: Si, rail nel fusto <br />Materiali: Canna e carrello in acciaio, fusto in polimeri <br />Finitura: Brunita <br />Versioni: Versione DAO in doppia azione Thu, 12 Apr 2007 00:02:02 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=335&forum=68 Spray Antiaggressione [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=334&forum=68 Schede tecniche armi:: Spray Antiaggressione<br /> » Il principio attivo dei nostri spray<br />Il principio attivo presente nei nostri spray è l’estratto naturale di peperoncino denominato Oleoresin Capsicum (O.C) con una concentrazione del 10% . Questa sostanza crea una momentanea irritazione sulla pelle e sulle mucose con cui viene a contatto. Nel caso del viso provoca tosse forte, lacrimazione degli occhi, abbondante produzione di muco nasale e un bruciore intensissimo. Dopo diversi minuti dalla contaminazione gli effetti passano senza lasciare nessuna traccia e nessun danno, sia sulla persona che sui suoi abiti. Questo<br />genere di prodotto è indicato sia per le persone che per gli animali feroci o molesti. Tutti i nostri prodotti sono realizzati nella comunità europea secondo le leggi qualitative e di salvaguardia ambientale che ci governano. L’importanza dell’estratto naturale risiede nella legalità e nella sicurezza dello stesso. Esistono prodotti illegali reperibili a prezzi inferiori<br />realizzati con principi attivi di derivazione chimica (CS \ CN) che in Italia vengono considerati “aggressivi chimici” e se usati contro le persone “armi da guerra”in quanto possono lasciare danni permanenti sugli intossicati. Il consiglio è di stare lontani da questi prodotti e di acquistare gas irritanti solo sul territorio italiano e con le dovute garanzie (marchiature CE, assenza di CFC, nome del distributore e avvertenze per l’uso).<br /> <br /><br /><br />» Ma sono legali?<br />Questa è la domanda che ci siamo sentiti fare più spesso all’atto della vendita. La risposta è SI seguita da una condizione: NON deve essere usato impropriamente o per gioco contro animali o persone. Per il resto non essendo una sostanza atta ad offendere ha la stessa valenza giuridica di un pacchetto di fazzoletti di carta o di un accendino. Prova ne sono<br />le 13 Sentenze a nostro favore che confermano la validità’ del nostro prodotto. Tali sentenze sono state avvalorate da perizie medico legali richieste sia dal Giudice sia dai Pubblici Ministeri, nella quali risultava che lo spray non ha attitudini all’ offesa e non puo’ cagionare danni alla persona. Gli stessi Giudici hanno inoltre piu’ volte ribadito il concetto che<br />solo ed esclusivamente la magistratura è competente nel settore delle non armi. Infatti lo spray Mod. Pepper Fog è stato ritenuto nei piu’ autorevoli Tribunali uno strumento di autodifesa del quale sia la vendita che il porto in pubblico è consentito. Analoga situazione per i Dissuasori elettrici anch’ essi ritenuti dall’Autorità Giudiziaria di libera vendita e di libero porto in pubblico alla stregue degli spray Mod. Pepper Fog. Wed, 11 Apr 2007 23:00:29 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=334&forum=68 pistola da palmo [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=326&forum=68 Schede tecniche armi:: pistola da palmo<br /> Pistole da palmo (Palm - Pistol, Squeeze Pistol)<br />Sono pistole che si sparano facendo sporgere la canna fra le dita e "spremendola" con lo stringere la mano a pugno; quella sotto indicata è basta su brevetto George Webber U. S. Patent Nr. 788 866 in ca. 32 S&W Sun, 8 Apr 2007 18:11:05 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=326&forum=68 glock ai raggi x [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=325&forum=68 Schede tecniche armi:: glock ai raggi x<br /> E' opinione ormai diffusa che le armi prodotte dall'austriaca Glock, essendo dotate di fusto in polimeri, siano in grado passare inosservate attraverso i metal detector degli aeroporti e delle banche e che siano invisibili ai raggi X. Si tratta di una bufala. Tale leggenda circola grazie anche ai numerosi film che descrivono quest'arma come l'indispensabile strumento del perfetto terrorista. <br /><br />Ogni pistola prodotto da Glock è composta da un fusto in polimeri ma anche da parti in acciaio di peso non indifferente: Canna, Carrello, molla, componenti del Caricatore e munizioni farebbero suonare qualunque metal detector. Per sfatare il mito dell' invisibilità sotto i raggi X, ecco una foto che ben evidenzia come questa sia ben visibile ed identificabile... Sun, 8 Apr 2007 17:54:59 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=325&forum=68 kimber polimer gold match [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=324&forum=68 Schede tecniche armi:: kimber polimer gold match<br /> Produttore: Kimber <br />Modello: Polymer Gold MATCH<br /> (TACCA DI MIRA REGOLABILE) <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Sportiva <br />Calibro: .40 S&W <br />Altri Calibiri: 9x21 Imi, .38 Sa, .45 Acp <br />Impiego Specifico: Tiro informale <br />Meccanica: Chiusura Geometrica <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore monofilare <br />Colpi: 16,00 <br />Azione: Singola <br />Percussione: Cane esterno <br />Lunghezza Canna: 127,00 <br />Misure: 221,00 x 0,00 x 0,00 (mm). Peso: 0,00 <br />Mire: Regolabili e sostituibili <br />Materiali: Canna e carrello in acciaio. Fusto in lega Polimeri <br />Finitura: Nera o Inox Sun, 8 Apr 2007 17:50:14 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=324&forum=68 browning HP pratical [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=323&forum=68 Schede tecniche armi:: browning HP pratical<br /> Produttore: Browning <br />Modello: HP Practical <br />Tipo: Pistola Semiautomatica <br />Tipo: Comune <br />Calibro: 9x21 Imi <br />Altri Calibiri: No <br />Impiego Specifico: Difesa personale <br />Meccanica: Chiusura Geometrica <br />Funzionamento: Semiautomatico <br />Caricatore: Caricatore bifilare <br />Colpi: 13,00 Sun, 8 Apr 2007 17:37:22 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=323&forum=68 Taurus Tracker mod 455 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=322&forum=68 Schede tecniche armi:: Taurus Tracker mod 455<br /> Modello: Tracker 455<br />Calibro: 45 ACP<br />Lunghezza canna: 101 mm<br />Colpi: 5<br />Peso: 1016 gr<br />Azione: mista<br />Materiale: Acciaio inox<br />Prezzo: da 669 € Sun, 8 Apr 2007 17:32:51 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=322&forum=68 Taurus mod 605 cal 357 magnum [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=321&forum=68 Schede tecniche armi:: Taurus mod 605 cal 357 magnum<br /> Modello: 605<br />Calibrio: 357 magnum<br />Lunghezza cnna: 51 mm<br />Colpi: 5<br />Peso: 684 gr<br />Azione: mista<br />Materiale: acciaio<br />Prezzo: da 421 € Sun, 8 Apr 2007 17:27:19 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=321&forum=68 Re: Glock 23 spec. cal 40 S&W [da xxxxxxxxxxxx] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=274&forum=68 Schede tecniche armi:: Glock 23 spec. cal 40 S&W<br /> ma perche' vuoi fare il primo della classe?????ho mai corretto qualcosa di tuo ......<br />facciamo meno gli spiritosi,quasi gpg,e facile copiare dai libri Thu, 5 Apr 2007 19:07:29 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=274&forum=68 Re: Guardie volontarie venatorie - Agenti di polizia giudiziaria? No! [da FFS] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=291&forum=68 Schede tecniche armi:: Guardie volontarie venatorie - Agenti di polizia giudiziaria? No!<br /> Interessante la precisazione che segue:<br /><br />Domanda n. 6: Vorrei maggiori informazioni sulle funzioni e i compiti delle guardie volontarie dei circoli venatori.<br /><br />Risposta: I riferimenti normativi relativi alla disciplina delle guardie volontarie venatorie sono recati dalla legge 11 febbraio 1992, n.157, avente ad oggetto: "norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio"; in particolare dagli artt.27 e 28, qui di seguito sintetizzati. Innanzitutto si rileva che la legge, al contrario di quanto prevede per gli agenti dipendenti dagli enti locali diversi dalle regioni, non attribuisce alle guardie venatorie volontarie alcuna qualifica pubblicistica: esse rivestono unicamente la qualità di guardia particolare giurata. La qualifica di guardia volontaria può essere concessa, a norma del TULPS, a cittadini in possesso di un attestato rilasciato dalle regioni previo superamento di un apposito esame. A tutti gli agenti venatori è vietato l'esercizio venatorio nell'ambito del territorio in cui esercitano le funzioni ed in particolare alle guardie volontarie è vietato l'esercizio venatorio nell'esercizio delle loro funzioni. L'attività delle guardie volontarie venatorie delle associazioni agricole, venatorie e ambientaliste non ha carattere autonomo, ma viene coordinata dalle Province. I soggetti preposti alla vigilanza venatoria possono chiedere a qualsiasi persona trovata in possesso di armi o arnesi atti alla caccia, in esercizio o in attitudine di caccia, la esibizione della licenza del porto di fucile per uso di caccia, del tesserino di caccia, del contrassegno della polizza di assicurazione nonché della fauna abbattuta o catturata. Gli organi di vigilanza che non esercitano funzioni di polizia giudiziaria (le guardie volontarie), i quali accertino, anche a seguito di denuncia, violazioni delle disposizioni sull'attività venatoria, redigono verbali, conformi alla legislazione vigente, nei quali devono essere specificate tutte le circostanze del fatto e le eventuali osservazioni del contravventore, e li trasmettono all'ente da cui dipendono ed all'autorità competente ai sensi delle disposizioni vigenti.<br /><br />Data: 19-07-2003<br /><br /><br /><a href="http://www.poliziastato.it/pds/faq_new/index.php?idr=1&idcat=19&id=6" title="http://www.poliziastato.it/pds/faq_new/index.php?idr=1&idcat=19&id=6" rel="external">http://www.poliziastato.it/pds/faq_ne ... x.php?idr=1&idcat=19&id=6</a> Sun, 1 Apr 2007 23:42:11 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=291&forum=68 Re: Trasporto di armi - modalità [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=290&forum=68 Schede tecniche armi:: Trasporto di armi - modalità <br /> Io SINCERAMENTE, quando vado al poligono col le armi corte, le trasporto montate col caricatore tolto e privo di colpi, il tutto chiuso in una valigetta con combinazione e le cartucce le tengo in un sacchetto aparte.... <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" /> Sun, 1 Apr 2007 15:33:23 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=290&forum=68 Re: Sintesi del diritto delle armi [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=284&forum=68 Schede tecniche armi:: Sintesi del diritto delle armi<br /> Io trovo che la limitazione a tre armi comuni e sei sportive, sia una vera sciocchezza per due semplici motivi:<br />1° un soggetto e pericoloso anche con una sola arma....<br />2° si limita il mercato....<br />per non parlare del limite dei 200 colpi che è semplicemente assurdo, nemmeno una scatola per calibro!!!<br /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> Sun, 1 Apr 2007 15:20:20 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=284&forum=68 Caricatore per armi da caccia [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=289&forum=68 Schede tecniche armi:: Caricatore per armi da caccia<br /> Qual è la capacità massima per il caricatore delle armi da caccia a canna rigata?<br /><br />La legge sulla caccia 1992/157 ha stabilito le seguenti distinzioni:<br />- fucili a colpo singolo; possono essere ad una o due o a tre canne; per questi ultimi non sono consentite tutte e tre le canne rigate o tutte e tre le canne ad anima liscia, ma una deve essere diversa dalle altre due.<br />- fucili a canna liscia a ripetizione (ad esempio a pompa o a leva) oppure semiautomatici: il serbatoio o il caricatore non deve poter contenere più di due cartucce. Quindi complessivamente l'arma non deve poter sparare più di tre colpi (uno in canna e due nel serbatoio).<br />- fucili a canna rigata a ripetizione ordinaria (la cartuccia viene camerata manovrando a mano l'otturatore): non vi è limite alla capacità del serbatoio, salvo ovviamente il limite stabilito nel provvedimento di catalogazione. Rientrano tra questi i fucili a leva e i fucili a canna rigata con ripetizione a pompa<br />- fucili a canna rigata a ripetizione semiautomatica (ivi compresi quelli slug): in base alla convenzione di Berna essi non possono avere il caricatore con più di due colpi.<br /><br />In conclusione: non si possono mai superare i tre colpi complessivi salvo che nei fucili a canna rigata a ripetizione manuale (otturatore con manubrio, a leva a pompa ecc.). Ma siccome avere più di tre colpi non serve a nulla con queste armi, è meglio dimenticarsi di questa eccezione e sul terreno di caccia limitare il serbatoio a due colpi!<br /><br />Il caricatore può avere in origine una capacità maggiore, ma sul terreno di caccia esso deve essere limitato in modo stabile alla capacità prescritta, vale a dire che il limitatore non deve poter essere eliminato sul posto. Sun, 1 Apr 2007 11:47:52 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=289&forum=68 Pericoli in caso di incendio di polveri o munizioni [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=286&forum=68 Schede tecniche armi:: Pericoli in caso di incendio di polveri o munizioni<br /> Pericoli in caso di incendio di polveri o munizioni<br /> ---------......----------..........-----------<br /> L'esperienza insegna che il pericolo rappresentato da munizioni o loro componenti in caso di incendio è estremamente ridotto. Sicuramente in una abitazione o in un garage costituiscono un pericolo maggiore i recipienti contenenti sostanze infiammabili e tutte le bombolette sotto pressione.<br /><br />Unica eccezione è costituita dalla polvere nera che può dar luogo a vere e proprie esplosioni. Invece la polvere da sparo infume si limita a bruciare e lo sviluppo dei gas può portare ad esplosione dei recipienti in cui essa è contenuta, solo se essi sono molto resistenti, così che si crei in esso in eccesso di pressione. La polvere va quindi sempre conservata nei contenitori in cui viene venduta, di sottile lamierino.<br /><br />La polvere e le munizioni non devono perciò essere chiuse in armadi blindati (come purtroppo spesso impongono le questure e i vigili del fuoco!) perché il vero pericolo è rappresentato proprio da questi, che potrebbero esplodere. In genere è consigliabile conservare questi prodotti in armadi di robusto legno che, in caso di incendio sviluppatosi nell'ambiente, isolano dal calore per un tempo sufficiente a consentire lo spegnimento dell'incendio. Altrettanto utile può essere un vecchio frigorifero con chiusura magnetica della porta: isola anch'esso il contenuto dal calore e, se questo diventa eccessivo e riesce ad incendiare la polvere, la pressione dei gas apre la porta.<br /><br />Gli esperimenti compiuti da più parte dimostrano che le munizioni cariche non scoppiano cumulativamente (salvo casi anomali di intasamento), ma singolarmente con proiezione del proiettile, assolutamente non pericolosa, dell'innesco e talvolta di frammenti di bossolo a due o tre metri di distanza. Le schegge di bossolo possono provocare ferite in quanto taglienti. L'innesco può essere proiettato con notevole forza a 4 o 5 metri di distanza e può ferire.<br /><br />Tra i vari componenti di cartuccia, gli inneschi sono i prodotti a cui fare maggiore attenzione. Gettati nel fuoco possono venire proiettati con notevole forza fino a 4 o 5 metri di distanza; se chiusi sfusi in un recipiente, possono esplodere cumulativamente con proiezione pericolosa di frammenti del recipiente e con una certa onda d'urto. Gli inneschi vanno perciò sempre conservati nei contenitori in cui sono venduti e studiati apposta per separarli l'uno dall'altro.<br /><br />La polvere nera va conservata separatamente dagli altri prodotti, possibilmente divisa in piccoli quantitativi e in recipienti di debolissima resistenza,<br />Polveri che si siano alterate vanno maneggiate con cautela ed eliminate al più presto. Sun, 1 Apr 2007 11:19:02 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=286&forum=68 scuola di polizia [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=285&forum=68 Schede tecniche armi:: scuola di polizia<br /> Scuola di polizia<br /><br />Quanto segue è un breve estratto di frasi di un'opera che è considerata un classico dell'umorismo involontario in materia di armi. Conosco alcuni che non sono mai riusciti a leggerlo interamente perché dopo poche righe vengono colti da riso irrefrenabile ed isterico. Perciò lo tengono in libreria e gli basta guardarlo nei momenti di depressione.<br />Il libro dal titolo "Classificazione delle Armi e nozioni di merceologia balistica applicata (sic!) alle indagini di polizia" venne pubblicato nel 1976 dal prof. Aldo Luzi, insegnante di diritto di polizia presso l'Accademia del Corpo della Guardie di PS e Direttore dell'Ufficio Studi della Scuola di Polizia. E venne usato e commentato come testo di insegnamento. E questo spiega da dove molti Questori e Commissari derivino il loro sapere.<br />Le evidenziazioni di parole in grassetto sono mie, per indicare l'errore principale, così come i commenti in corsivo.<br /><br />*<br />Per fucile deve intendersi quell'arma da fuoco lunga che ha la canna o le canne ad anima liscia, capace di montare cartucciamento a pallini, a pallettoni, a palla unica; per carabina deve intendersi quell'arma da fuoco lunga che ha la canna o le canne con anima rigata, capace di montare cartucciamento per proiettili di forma allungata.<br /><br />*<br />Un fucile da caccia di calibro 12 indica un'arma il cui diametro di canna consente l'impiego di una cartuccia il cui diametro corrisponde a quello di una sfera (di quale materiale?) che costituisce la dodicesima parte di una libbra.<br /><br />*<br />Da notare che la produzione commerciale offre anche un calibro, il 410 magnum che, con il 12 magnum, non è molto diffuso nel nostro paese, mentre, conosciuto ed apprezzato nel tipo express tra gli appassionati di caccia grossa. (Ricordo che il 410 è la più piccola cartuccia a percussione centrale per fucili a canna liscia e corrisponde al calibro 36)<br /><br />*<br />Nei fucili a due canne queste sono parallele o sovrapposte (chissà, forse queste sono intrecciate!)<br /><br />*<br />L'acciaio delle canne dei fucili deve avere una speciale lega che consenta alle canne stesse una certa elasticità. La mancanza di tale requisito determinerebbe lo scoppio delle canne; ecco perché i vecchi armaioli ed artigiani costruivano le canna "a pelle di serpente" o "a tagliatelle" e che sono efficientissime sia per potenza che per gittata. (Adesso capisco perché ci sono i maccheroni lisci e quelli rigati!)<br /><br />*<br />La lupara consente un maggior allargamento della rosata a più breve distanza della rosata anche perché si viene a perdere parte della strozzatura. (L'autore crede che la canna strozzata sia conica per tutta la sua lunghezza!)<br /><br />*<br />Molti corpi di polizia americana hanno in dotazione fucili cal. 12 a canne raccorciate, conosciuti in commercio come Doppio Safari, capaci di impiegare cartucce a pallettoni idonee a fracassare anche gruppi interi di apparato motore di grossi automezzi.<br /><br />*<br />Altra caratteristica della canna è la strozzatura che può essere: piena, piena a sinistra e mezza destra, canna destra cilindrica.<br /><br />*<br />Il peso dei fucili varia a seconda della lunghezza delle canne.<br /><br />*<br />Tra i cacciatori il "ripetitore" come viene comunemente chiamato il fucile automatico o, per essere esatti, semiautomatico, non trova generalità di consensi… I calibri sono i classici: 410, 12, 16, 20 e 28.<br /><br />*<br />Non è quindi da escludere che un cacciatore preferisca acquistare un combinato con determinati calibri invece di altri, nella certezza di poter contare su rifornimenti di munizioni facenti parte di residuati bellici.<br /><br />*<br />L'otturatore Mauser è un meccanismo di perfettissima precisione perché consente la chiusura quasi ermetica della camera di scoppio, per cui più potente è la forza di lancio del proiettile. (L'otturatore non chiude nulla; tiene solo fermo il bossolo)<br /><br />*<br />La carabina Enfield è meno ricercata del Mauser, ma le su prestazioni sono veramente straordinarie perché consente l'impiego di cartucce nitro.<br /><br />*<br />Le carabine a percussione anulare sono nei calibri europei (5,6, 6, 9 a pallini per canne lisce) e nei calibri americani (22 short , 22 long ecc.) (Come se Flobert e cal. 22 fossero la stessa cosa!)<br /><br />*<br />Un tempo le cal. 22 erano escluse dal novero di quelle per le quali era stabilita la preventiva autorizzazione dell'autorità di PS per l'acquisto (La legge del 1956 aveva esentato da nulla osta aria compressa e Flobert, non le 22!)<br /><br />*<br />Le pistole semiautomatiche sono pure armi comuni purché il loro calibro non superi il 7,65.<br /><br />*<br />Le cartucce cal. 38 sono dotate di un proiettile che giunge sul bersaglio con una potenza d'urto di circa tre tonnellate e mezzo, pertanto capaci anche di abbattere un animale di notevoli dimensioni. (Ottimo quindi per elefanti; peccato che ricadano troppo lontano! L'affermazione del libro venne utilizzata in una sentenza delle Corte d'Assise di Latina per condannare come un mostro un imputato)<br /><br />*<br />È opportuno sapere che tra un discreto tiratore di revolver ed un ottimo tiratore di pistola semiatomatica, che non sia a doppia azione, impegnati in un eventuale scontro tra di loro, il secondo non ha scampo nell'ipotesi che la sua arma non sia pronta allo sparo. Ed è per questo motivo che la polizia di paesi più turbolenti hanno adottato modernissimi revolver.<br /><br />*<br />Per quanto concerne il cane dei revolver si deve far presente che tale parte può essere interna o esterna; agli effetti balistici la differenza non ha molta importanza.<br /><br />*<br />Nei moderni revolver la canna più corta che si registra in produzione è di appena 5 cm, per cui l'arma si presenta vista di fronte come un cane bull-dog, dalla grinta temibile e prova di ogni vezzo estetico. E proprio bull-dog vennero in un primo tempo chiamate tali armi dalla malavita dei tempi di Petrosino. (Il nome fu dato dalla Webley ad un suo modello nel 1878; Petrosino opera nei primi anni del 1900!)<br /><br />*<br />Subito dopo il generale impiego (mai adottata ufficialmente!) della Mauser C96 gli esperti militari si interessarono per esaminare la possibilità della realizzazione di una pistola più maneggevole e meno impegnativa per il trasporto della persona. Si trattava in altri termini di poter realizzare un'arma alquanto più corta, per cui si pensò di spostare il caricatore nell'interno del calcio. Vi provvide Hugo Borchardt (sic) (Miracoloso, Borchard riesce nel 1883 a migliorare un'arma che sarebbe stata creata solo nel 1896!).<br /><br />*<br />La Luger è stata e rimane la parabellum per eccellenza e deve il suo nome al motto latino "si vis pacem, para bellum" che in tedesco suona "Bereite den Krieg vor Parabellum" (Traduzione delle frase in tedesco: Prepara la guerra prima della parabellum!!!).<br /><br />*<br />La canna di una pistola semiautomatica può essere montata in modo da rimanere ben ferma oppure di avere un certo gioco su apposita rotaia. È quest'ultimo il sistema della P38 e della Beretta Para che consente non solo una maggior precisione di tiro, ma elimina certe sollecitazioni che si estrinsecano nei cosiddetti sobbalzi. Inoltre l'azione della canna non fissa consente una più sollecita estrazione del bossolo.<br /><br />*<br />Le pistole da guerra, come nei revolver dello stesso tipo, (non ci sono revolver da guerra!) hanno canne di una certa lunghezza, sia per assicurare maggior gittata e sia perché l'impiego di munizionamento di particolare potenza esige che il proiettile abbia notevole forza di rotazione, tanto maggiore quanto più lunga è la canna.<br /><br />*<br />Sotto il profilo dell'impiego criminale distingueremo le pistole in a) pistole automatiche da taschino; b) pistole automatiche da cintura; b) pistole automatiche sottoascellari. (E le pistole sottotetta per signora?) Sun, 1 Apr 2007 11:13:13 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=285&forum=68 Congegni di mira [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=270&forum=68 Schede tecniche armi:: Congegni di mira<br /> Al contrario di ciò che vediamo nei film nessun soldato aprirebbe il fuoco prima di aver accuratamente preso la mira. Un fucile automatico spara circa 700 colpi al minuto e bastano tre secondi per finire il caricatore standard da 30 colpi. Se contate che ogni Marine ha in dotazione “solo” 8 caricatori e che per sostituire un caricatore sono necessari diversi secondi capirete che sparare a caso non è una via percorribile. Oltre a ciò è assai improbabile che colpiate un bersaglio mirando a istinto(è necessario almeno il tempo per portare l’arma in posizione di puntamento) e se sparate a raffica dopo il quarto colpo non riuscirete più a mantenere stabile il tiro.<br />Da anni gli sforzi per rendere i fucili più stabili proseguono ma il rinculo è una componente fisica non eliminabile se si vuole conservare l’energia cinetica di un proiettile. Nonostante questo fucili da cecchino come il Barret o il PSG1 e mitra come l’Mp5 rappresentano lo stato dell’arte dell’attuale ingegneria balistica e apportano miglioramenti davvero netti rispetto a fucili più vecchi e meno curati come l’M16 o il Kalashnikov (sebbene il paragone non è proprio corretto a causa della tipologia differente di arma).<br /><br />Un'altra direzione fondamentale in cui muoversi, per aumentare la probabilità di un soldato di colpire il nemico, è quella di produrre congegni di mira sempre più pratici e precisi. Vediamo brevemente la storia, i pregi e i difetti di queste attrezzature tutt ’altro che secondarie. <br /><br />Tacca di mira<br />È il congegno di mira più semplice ed è anche il primo a essere stato usato, è ancora oggi il meccanismo fornito come standard su fucili, pistole e armi automatiche di ogni tipo. In pratica consiste di due sottili sporgenze in metallo allineate (tacche), poste ciascuna all’estremo opposta dell’arma che formano una linea parallela a quella percorsa dal proiettile appena uscito dalla canna. Per prendere la mira si devono far coincidere le due tacche di mira. Esistono due varianti: tacca di mira fissa o regolabile. La seconda, molto utile, è presente nella maggior parte dei fucili e in diverse pistole.<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Diottra<br />La diottra è, se vogliamo, una leggera variante della tacca di mira: al posto di far coincidere l’estremità delle due tacche, qui per colpire il bersaglio dobbiamo vedere l’estremità della tacca posta sulla canna allineata col sottile foro praticato nello schermo di metallo posto in corrispondenza dell’altra estremità dell’arma. Solitamente la diottra è precisissima e molto usata dai tiratori esperti, purtroppo però richiede una certa abilità nell’uso ed è poco pratica, pregiudica troppo la rapidità di tiro a favore della precisione. La grande precisione della diottra è dovuta sia alla sua particolare struttura che permette di collimare perfettamente diottra, tacca di mira sulla canna e centro del bersaglio (per questo è usata nelle gare di tiro a segno) sia alla regolazione molto precisa(1 click sposta il tiro di 0.2 mm a 10m) che si può fare dell’ alzo e della deriva. Un difetto della diottra è invece il fatto di oscurare leggermente la visione periferica.<br /><br />Cannocchiale<br />Il cannocchiale con il reticolo di mira è fondamentale nel caso si debba sparare a una certa distanza, ma dà i suoi frutti anche nel tiro di precisione già a distanze relativamente brevi. Per dare un’idea concreta, già a cinquanta metri è utilissimo. Sebbene il fuoco automatico renda quasi inutile (e inutilizzabile per qualche secondo) il cannocchiale dopo il primo colpo di ogni raffica, la comodità di poter vedere il nemico in faccia e rendersi conto se si sia stati visti o meno, in alcuni casi fa la differenza tra la vita e la morte.<br />Sebbene la presenza dell’ottica penalizzi il fuoco da distanza ravvicinata (in quanto non è solitamente possibile unire al cannocchiale altri congegni di mira più rapidi) ritengo che a parte ambienti specifici l’ottica sia fondamentale anche per mitra che coprono brevi distanze e assolutamente necessaria per almeno tre membri in una squadra di otto persone. Il fattore di ingrandimento di un cannochiale è molto variabile, si va da 2 a 40 ingrandimenti, ma i valori più utilizzati vanno da 4x a 6x. Alcune ottiche hanno uno “zoom” (ingrandimento) regolabile che può passare solitamente da 2 a 6 ingrandimenti con la rotazione di un’apposita ghiera. Tutte i cannocchiali hanno alzo e deriva regolabile.<br /><br />Introduzione del Trizio<br />La principale limitazione dei congegni di mira appena citati è quella di essere inutilizzabili di notte. Infatti al buio è impossibile vedere le tacche di mira o il reticolo di un binocolo, per questo motivo è stato introdotto in queste parti un materiale fosforescente (brilla di notte) che risolve in parte l’inconveniente. Il trizio infatti non richiede batterie per produrre luce, né tanto meno necessita di essere illuminato precedentemente (come il fosforo che siamo abituati a vedere). Inoltre il trizio può essere usato ovunque (anche in ambienti esplosivi, infiammabili o sottacqua) cosa che non deve essere sottovalutata in ambiente militare.<br /><br />Puntatore Laser<br />Chiunque abbia visto un qualsiasi film sui reparti speciali avrà certamente notato l’effetto, altamente coreografico, prodotto dai mirini laser montati su mitra o pistole. L’utilità di questo congegno per il puntamento rapido è enorme per l’irruzione in un interno o anche per gli esterni di notte. Risulta invece inutilizzabile di giorno, in quanto la presenza di luce forte anche non diretta riduce fortemente l’individuabilità del puntino rosso del laser. <br />Laser è una sigla, sta per “light amplifier by stimulated emission of radiation” (amplificatore di luce basato sul fenomeno dell’emissione stimolata da radiazioni), le sue caratteristiche principali sono la coerenza, la non dispersione (il raggio presenta lo stesso diametro a un metro come a 1 km), e l’intensissima luminosità (che lo rende visibile anche alla luce del giorno). I moderni laser hanno varie colorazioni (non si può cambiare il colore di un laser con un filtro, ma si possono costruire laser di colori diversi), costano pochissimo e possono essere montati su un gran numero di armi.<br />Se avete provato la praticità di un puntatore laser, difficilmente tornerete indietro. C’è però un altro problema che va considerato: i laser sono visibili da chiunque e il nemico/criminale sarà immediatamente cosciente della presenza dei soldati/polizia. Questo toglie un notevole vantaggio tattico…<br /><br />Dotsight<br />Il dotsight è un puntatore laser virtuale: il punto luminoso è infatti visibile solo guardando in una specie di cannocchiale che però non ingrandisce. L’utilità di questo sistema è duplice: da un lato il laser non viene realmente proiettato sul bersaglio e quindi è più difficile essere individuati, in secondo luogo, può essere utilizzato anche in pieno giorno (sebbene con forte luce diventi poco visibile). Per contro, il puntamento è meno immediato del puntatore laser, ma è comunque possibile tenere entrambi gli occhi aperti e la praticità è molto superiore a quella ottenuta con la tacca di mira.<br /><br />Per darvi un’idea, nel caso in cui tutti i tipi di sistemi siano utilizzabili (interni o esterni con luce non troppo intensa) il puntatore laser consente di puntare il bersaglio all’istante e calibrare il movimento del braccio e del polso in modo da prendere la mira già mentre si sta alzando il braccio. Il dotsight richiede solo la posizione di puntamento, cioè di tenere l’arma allineata con la testa (altrimenti il punto luminoso non è visibile). La tacca di mira richiede qualche secondo in più e un’attenzione particolare (si deve costantemente controllare che le due tacche siano allineate) soprattutto se si vuole continuare a tenere il bersaglio sottomira. Tue, 27 Mar 2007 22:37:25 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=270&forum=68 Tiratore scelto o cecchino [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=269&forum=68 Schede tecniche armi:: Tiratore scelto o cecchino<br /> Introduzione<br />I cecchini (sniper) sono soldati di fanteria addestrati nel tiro a lunga distanza e nella ricognizione a lungo raggio. La pattuglia sniper è composta generalmente da due elementi, un osservatore e un cecchino anche se in alcuni casi i cecchini sono mandati in missione anche da soli. Questo significa che una pattuglia sniper deve essere in grado, una volta infiltrata, di raggiungere il luogo dell’appostamento che può distare oltre 30km, attendere li il bersaglio, anche per settimane e una volta eliminatolo, tornare al luogo di recupero. Per questo motivo non è solamente l’abilità nel tiro a contraddistinguerli ma anche la loro resistenza fisica e psicologica all’ ambiente dove si trovano ad operare. I cecchini sono molto abili anche nel mimetismo e conoscono alla perfezione le regole fondamentali che sono: forma, colore, riflesso, ombra. <br /><br />Equipaggiamento<br />L’equipaggiamento base di una pattuglia comprende un fucile di precisione (m 40), un mitra leggero (m4, mp5), due pistole semi automatiche (browning, beretta), telemetro, cannocchiale, ghillie suit, diversi tipi di granate e creme mimetiche oltre ad acqua, viveri e materiale per il bivacco.<br />Il fucile di precisione è indispensabile per la missione del cecchino che dovrà eliminare un bersaglio alla distanza anche di 800 metri. Sebbene esistano fucili anche più precisi dell’m40, dotati di ammortizzatori o pesi di ponderazione, va considerata anche la robustezza del fucile che si troverà ad operare in condizioni critiche.<br />Durante la marcia verso il luogo di appostamento cecchino e osservatore si alternano per portare il pesante fucile m40, in modo che chi porta il mitra leggero possa recuperare le forze. La presenza del mitra leggero è necessaria in caso di scontro a fuoco con una pattuglia nemica data la capienza del caricatore ( 30 colpi) e la maggiore rapidità di fuoco.<br />Il telemetro è un binocolo che rileva la distanza fino a 20km, è molto preciso fino ad un chilometro che è in genere la distanza utile di tiro. Le creme mimetiche servono a scurire faccia, collo,orecchie e mani se non si hanno guanti. Inoltre possono essere usati anche prodotti per neutralizzare l’odore (come Ghost Human scent neutralizer), necessari se ci sono dei cani da guardia nella zona.<br />La ghillie suit è la migliore, anche se la più ingombrante di tutte le divise mimetiche. Sebbene ne esistano numerosissime varianti, ogni cecchino la personalizza a seconda dell’ambiente in cui si troverà ad operare. Essenzialmente la Ghillie suite consiste in una serie di parti in stoffa, rete o sacco legate ad un poncho o a una tuta mimetica completa (giacca e pantaloni uniti). Il primo tipo è sicuramente più pratica in quanto può essere indossata o riposta nello zaino con facilità. L’altra è consigliabile solo per azioni di breve durata. La ghillie suite viene usata quasi esclusivamente dai cecchini in quanto limita i movimenti ed è molto pesante (e calda). Questa mimetica rappresenta un’ottima soluzione in quanto risolve tre delle quattro regole fondamentali del mimetismo: sagoma, colore, riflesso e ombra. Infatti la ghillie spezza totalmente la forma (da umana diviene irregolare), elimina gli sbalzi di colore netti delle normali mimetiche e non riflette la luce (ottima quindi per mimetizzare anche fucili e ottiche). Nonostante questo l’ombra è sempre presente e un cecchino dovrà porre particolare attenzione a non esporsi a zone illuminate ed esposte. Restare in ombra è una cosa essenziale per un cecchino perché gli permette di essere praticamente invisibile.<br />Il materiale per il bivacco e i viveri sono indispensabili nel caso in cui la missione abbia durata di più giorni. Le razioni comprendono cibi in scatola e liofilizzati, pasticche potabilizzatrici, ecc.<br />Per il bivacco si evita l’uso di tende e si predilige il sacco a pelo e il bivy bag.<br /><br /><br />Infiltrazione e tecniche<br />Prima di essere infiltrata una pattuglia sniper deve decidere il luogo di appostamento, i rally point (punti di raccolta), il luogo di rendezvous, le coordinate dell’ esfiltrazione. Per fare questo studia attentamente carte topografiche, foto aeree o da satellite e informazioni ricevute da piloti o pattuglie in ricognizione. I rally point sono dei punti di raccolta lungo il percorso in cui si devono rincontrare osservatore e cecchino se si dovessero separare per uno scontro a fuoco con una pattuglia nemica.<br />Il luogo di rendezvous è un punto abbastanza vicino al nascondiglio/postazione di appostamento dove vengono lasciati gli zaini e il materiale non strettamente necessario. L’esfiltrazione è il luogo di recupero della pattuglia., che avviene in genere in elicottero.<br />Mentre si marcia verso la postazione stabilita e più ci si avvicina ad essa la pattuglia sniper presterà sempre più attenzione a non farsi individuare. Si muoverà quindi molto lentamente, cercando di non fare rumore, passando sempre in luoghi coperti e difficoltosi (rovi, vegetazione fitta, terreno accidentato e scosceso) e fermandosi spesso a osservare e soprattutto a sentire rumori sospetti. Si pensi che in genere le pattuglie di osservazione prediligono le strade e il terreno non accidentato.<br />La formazione di una pattuglia è tale per cui lo sniper armato con m4/mp5 procede avanti seguito dal secondo a una distanza di non più di 25 m. La comunicazione verbale è ridotta al minimo e avviene per lo più attraverso dei cenni. In caso di contatto con una pattuglia nemica, se non si è individuati si effettua il congelamento, si rimane cioè immobili nella propria posizione lasciando allontanare la pattuglia. Se invece si viene individuati o se si cade in un imboscata si effettua una manovra di fuga e ci si rincontra al rally point stabilito. Esistono vari tipi di ripiegamento ma hanno tutti in comune la reazione immediata con un grosso volume di fuoco. Nel caso della pattuglia sniper l’elemento che procede davanti inizierà a sparare dato che può generare più volume di fuoco, lo sniper che si trova dietro lancerà una granata fumogena(non a frammentazione) tra la pattuglia nemica e il compagno. Una volta esplosa la granata lo sniper1 si metterà a correre indietro, mentre lo sniper 2 inizierà a sparare con il fucile. Una volta raggiunto il compagno lo sniper lancerà una granata incendiaria per poi separarsi. Osservatore e cecchino si rincontreranno al rally point. Anche se sembrano complicate, queste manovre evasive eseguite con coordinazione possono fare la differenza tra la vita e la morte.<br />Una volta raggiunto il luogo di appostamento la pattuglia sniper dovrà attendere l’arrivo del bersaglio e il momento più opportuno per colpirlo. Mentre il cecchino tiene sotto tiro il bersaglio, l’ osservatore controlla la situazione generale e conferma la distanza e lo spostamento laterale dovuto al vento. Una volta eliminato il bersaglio la pattuglia procede al luogo dell’esfiltrazione dove sarà recuperata con un elicottero. Tue, 27 Mar 2007 22:33:03 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=269&forum=68 Comè fatto un giubbotto antiproiettili?? [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=268&forum=68 Schede tecniche armi:: Comè fatto un giubbotto antiproiettili??<br /> Dyneema: il futuro<br />Molti di voi sapranno che i giubbetti antiproiettili sono realizzati in misto Kevlar e reti metalliche. Pochi però sapranno che oggi anche questo materiale è stato superato. Infatti la continua ricerca militare ha portato alla scoperta del Dyneema ancora più resistente (100% in più) del già rivoluzionario predecessore. Questo materiale, 15 volte più forte dell’acciaio, è stato reso pubblico (declassificato) da pochissimo tempo ed è ad oggi il miglior materiale per la protezione balistica, infatti fornisce protezione anche contro colpi obliqui, raffiche e oggetti appuntiti..<br /><br />Il Dyneema è una fibra di polietilene originariamente studiato per usi in campo aerospaziale e non è suscettibile all’attacco da parte di microrganismi o umidità, pertanto non subisce danni di alcun tipo a contatto con acqua o sudore. Il suo punto di fusione è intorno ai 150° e non subisce danni a temperature comprese tra -150° e 80° circa.<br /><br />Mentre i tradizionali giubbotti antiproiettile non sono in grado di fornire un’adeguata protezione contro armi automatiche, a meno di continuare ad aggiungere un sempre maggior numero di strati, questo nuovo materiale ci riesce grazie alla sua particolare struttura unidirezionale (senza punti di incrocio) che fa sì che ogni strato assorba buona parte dell’energia del proiettile prima che questo passi allo strato successivo. Il trauma da impatto è notevolmente ridotto grazie alla grande aderenza tra uno strato e l’altro.<br /><br />Kevlar: il presente<br />Nonostante il Dyneema sia una realtà già da alcuni mesi il Kevlar è attualmente la soluzione più diffusa. La domanda sorge spontanea: perché non usare l’acciaio? In fin dei conti un vassoio o una portiera di alluminio riescono a parare un proiettile di piccolo calibro e l’acciaio non dovrebbe aver problemi nel fermare un calibro maggiore…<br />Il problema nasce dal peso e dall’assenza di flessibilità di questo materiale, dovuto anche allo spessore necessario per parare un colpo di medio calibro di arma da fuoco. Indossare un giubbetto di acciaio non solo limita enormemente i movimenti, ma pesa incredibilmente. E non è nemmeno pienamente efficace.<br /><br />Il Kevlar al contrario è leggero, flessibile (è un tessuto a base di resina arammidica) e molto resistente (più dell’acciaio). Le sue peculiarità sono la resistenza al taglio e alle alte temperature, oltre ovviamente ai proiettili. Per questo viene usato anche nel settore civile per la realizzazione di scarponi e tute da sci antistrappo.<br /><br />Il Kevlar è due volte più leggero del cuoio e offre una protezione dal calore fino a 500° inoltre non si deforma a quelle temperature (altri materiali si restringono). Infine è cinque volte più resistente del cuoio al taglio. <br /><br />Vetri antiproiettili: Lexan<br />Al contrario del Kevlar il Lexan non è flessibile, viene infatti usato nelle case e nelle automobili. L’uso nei caschi è limitato agli artificieri, in quanto le squadre antiterrorismo preferiscono una piccola quantità di rischio aggiuntiva alla forte distorsione ottica prodotta dalle spesse visiere in questo materiale.<br /><br />Il Lexan non è altro che una fibra di policarbonato utilizzata per diversi scopi grazie alla sua resistenza oltre che agli urti anche ad agenti chimici e intemperie. A spessori alti diventa pressoché indistruttibile, nelle banche viene usato anche fino allo spessore di 6 cm. Nulla riesce a penetrare, rompere un vetro di quello spessore: le prove mostrano che i proiettili di pistola lo scalfiscono appena, mentre quelli di fucile ne rendono necessaria la sostituzione. Ma nessun proiettile riesce a penetrare prima di almeno tre colpi nello stesso punto, e per una pistola (anche di grosso calibro) non bastano venti colpi (è sottinteso che queste prove sono state realizzate da esperti e la pericolosità di una tale operazione è altissima in quanto i proiettili rimbalzano indietro). Nemmeno i fucili caricati a pallettoni riescono a perforarlo, sebbene riescano a scheggiarlo in più punti dando l’impressione che stia per cedere, tuttavia nemmeno diversi colpi consecutivi riescono a sfondarlo.<br />Dopo più colpi ripetuti il Lexan tende a fratturarsi in più pezzi, ma difficilmente si lascia attraversare. <br /><br />Il Lexan e altri materiali simili possono resistere anche all’urto contro i proiettili di un’arma automatica di medio calibro, a patto ovviamente di avere un certo spessore, che comunque solitamente non rappresenta un problema su veicoli blindati. Tue, 27 Mar 2007 22:29:44 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=268&forum=68 Calibri e misure dei proiettili [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=267&forum=68 Schede tecniche armi:: Calibri e misure dei proiettili<br /> Calibri e misure di proiettili<br /><br />Il calibro è la misura, espressa in millimetri o pollici, del diametro interno di una canna di arma da fuoco misurata tra i pieni delle rigature.<br /><br />Innanzitutto dato che stiamo parlando di misure di lunghezza e di peso sarà bene introdurre le più usate e le unità di conversione tra l’una e l’altra.<br /><br />Per prima cosa va detto che il Sistema Internazionale di pesi e misure riconosce oggi solo ed esclusivamente il sistema mks: metri, chilogrammi e secondi come unità fondamentali. Il sistema cgs (centimetri grammi secondi), usato spesso in ingegneria, è stato eliminato in seguito a un costosissimo incidente occorso alla Nasa (l’ente spaziale americano).<br /><br />Il Pollice si indica con le virgolette (es. 14” si legge 14 pollici) ed equivale a 2,54 cm. Attenzione che il simbolo accanto al nome del calibro es. 22” non equivale a 22 pollici, ma va diviso per 100. <br />Un sottomultiplo del metro, molto usato nel misurare i calibri dei proiettili, è il millimetro (abbreviato mm).<br /><br /><br />I calibri possono essere sia in millimetri che in pollici o in centesimi di pollice.<br /><br />Il proiettile a cartuccia è un’invenzione recente, risale all’inizio del novecento, i primi fucili sparavano sfere in piombo e non avevano la canna rigata. Tralasciando le numerose scoperte e invenzioni che hanno portato ai fucili automatici moderni preferiamo invece parlare della situazione attuale.<br /><br />Parlare di calibri è davvero complesso: nella storia hanno visto la luce quasi tutte le misure, per di più la misura espressa dal numero può essere sia in millimetri che in pollici e come se ciò non bastasse a fare confusione in passato il calibro non indicava il diametro, ma il peso del proiettile! <br /><br />Questi elencati qui di seguito sono i calibri più attualmente in uso:<br /><br />Aria compressa<br /><br />Calibro 4,5<br />È usato nelle carabine ad aria compressa. Ha una potenza limitata rispetto a una pistola ma non va comunque sottovalutato. Dato che la spinta proviene dall’aria compressa e non dalla polvere da sparo contenuta nel bossolo la sua energia cinetica dipende dall’arma. Su una Diana 50 risulta essere di poco inferiore ai 7 joule.<br /><br />Armi a fuoco<br /><br />Calibro 22”:<br />È un calibro usato sia nelle pistole che nelle carabine, soprattutto nelle gare, a causa del debole rinculo prodotto e della conseguente precisione. Ovviamente è il più piccolo e il meno potente di tutti i proiettili; le carabine calibro 22 hanno un tiro utile di 100 metri.<br />Il diametro è di 0,22 pollici cioè 5,6 mm. Tra le carabine cal.22 sono da ricordare le Anschutz.<br /><br />Calibro 6,35 mm<br />È un calibro che assicura un giusto equilibrio tra potenza e precisione.<br /><br />Calibro 9 mm<br />E’ il calibro di molte pistole semi automatiche utilizzato dalle Forza Armate. Esso ha una maggiore capacità di penetrazione rispetto ad altri proiettili e riesce a perforare alcuni giubbotti antiproiettile. L’impatto risulta inoltre più devastante rispetto a calibri minori, cosa che lo rende l’arma ideale per fermare un uomo. Da ricordare la pistola semi automatica beretta 9x21. Il grosso calibro applicato alle pistole ha il difetto di generare un forte rinculo; richiede quindi una maggiore esperienza nel tiro.<br /><br />Calibro 10<br />Sotto richiesta dei corpi d’elite la Heckler&Koch ha prodotto una variante del suo mitra leggero MP5 che utilizza questo calibro: l’MP5 SD10 <br /><br />Calibro 357<br />9,06 mm<br /><br />Calibro 38”<br />9,6 mm<br /><br />Calibro 40”<br />10,01mm<br /><br />Calibro 44”<br />11,17 mm<br /><br />Calibro 45”<br />11,43 mm<br /><br />Carabine - fucili<br /><br />Calibro .222 rem<br /><br />Calibro. 223 rem<br /><br />Calibro .243<br /><br />Calibro .308<br /><br />Calibro .338 lapua magnum<br />8,58 mm<br /><br />Calibro 5.56<br />Calibro usato in diverse armi automatiche, standard USA e Europa occidentale.<br /><br />Calibro 7,62<br />È la misura standard del proiettile NATO.<br /><br />Fucili a canna corta<br /><br />Calibro 12: <br />Si basa sul numero di pallottole sferiche che si possono ricavare da una libbra (454 grammi) di piombo.<br /><br /><br />In artiglieria il calibro si usa anche per determinare la lunghezza della canna Tue, 27 Mar 2007 22:27:16 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=267&forum=68 calcolare la potenza di un'arma [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=266&forum=68 Schede tecniche armi:: calcolare la potenza di un'arma<br /> Come si misura la potenza di un’arma?<br />L’unità di misura più usata è il Joule e indica l’energia. La misurazione viene ricavata facilmente tramite la misurazione della velocità del proiettile all’uscita della canna. L’energia posseduta dal proiettile è infatti strettamente dipendente dalla sua velocità istantanea e dal suo peso. Lo strumento con cui si esegue la misurazione della velocità è detto cronografo e costa intorno ai 150€, in pratica consiste di due fotocellule molto sensibili che misurano il tempo che intercorre tra l’attraversamento della prima e della seconda fotocellula. Per eseguire la misurazione si spara pochi centimetri al di sopra di tale strumento. Ovviamente è possibile eseguire tale misurazione solo in un poligono di tiro ove potrete anche richiedere (di solito gratuitamente) lo strumento in questione.<br /><br />La velocità fornita dallo strumento è solitamente misurata in m/s secondo lo standard internazionale. Tale standard denominato SI (sistema internazionale) prevede 4 unità di misura dirette e numerose altre che derivano da queste: metri (spazio), secondi (tempo), chilogrammi (peso), Ampere (intensità di corrente). Esempi di unità derivate sono la velocità (metri/secondi), l’energia ( ), ecc[1]. <br />L’energia di una pallottola in fisica indica esattamente un concetto ben preciso, indica la possibilità da parte dell’oggetto che la possiede di compiere un “lavoro”, termine fisico che indica uno spostamento moltiplicato “scalarmene” per una direzione. Tralasciando di approfondire questi concetti rispondo subito alle domande che possono essere di maggior interesse generale: <br /><br />È possibile calcolare dall’energia di una pallottola cosa riesce a perforare? È un calcolo facile?<br />Si il calcolo è possibile, ma è tutt’altro che facile richiede dati precisi sui materiali e fornisce comunque risultati imprecisi. <br /><br />L’energia di una pallottola è costante?<br />No, anzi varia continuamente dato che l’attrito con l’aria rallenta ogni secondo che passa la velocità della pallottola. Quindi tale energia è massima all’uscita della canna e scende man mano che ci si allontana dal proiettile.<br /><br />A cosa serve avere molta energia?<br />Dipende… innanzitutto all’aumentare dell’energia il proiettile aumenta di precisione, poi riesce a perforare bersagli più spessi, inoltre provoca più danni colpendo una persona o un animale. Per i corpi antiterrorismo a volte è necessario sparare attraverso muri o vetri di aereo ed è già capitato che una pallottola non sia riuscita a perforare un impedimento tra il tiratore e il bersaglio, il vetro di un Boeing 747 (Karachi 1986).<br /><br />Perché aumenta la precisione?<br />Nonostante i proiettili si abbassino ugualmente (e alla stessa velocità) la maggiore energia se ottenuta dall’aumento di velocità (non dall’aumento di peso) implica un tempo minore per raggiungere il bersaglio e quindi non da il tempo alla pallottola di abbassarsi. In altre parole l’abbassamento del proiettile dipende solo dalla forza di gravità (non dipende dalla velocità e nemmeno dal suo peso!) e fa sì che il proiettile si abbassi di tot centimetri in tot secondi. Se dimezziamo i secondi necessari a colpire il bersaglio diminuirà anche l’abbassamento del proiettile.<br /> <br /><br />Perché all’aumentare dell’energia aumentano i danni nei tessuti viventi? Avevo sentito dire che era il contrario…<br />Effettivamente è da poco che è stato scoperto. Ma sembra che l’alta velocità produca un effetto ultrasonico nei tessuti in grado di espandere il danno ben oltre la zona circostante la pallottola. Sebbene possa sembrare crudele studiare come essere più letali, immaginate cosa significhi colpire un terrorista armato senza ucciderlo all’istante mettendo cosi a rischio la vita degli eventuali ostaggi presenti. <br /><br />Di quanto rallenta un proiettile al secondo?<br />Anche questo calcolo è piuttosto complesso perché chiama in causa l’aereodinamica (che può essere studiata solo tramite esperimenti) e le equazioni differenziali. In pratica vi basti sapere che la velocità si abbassa tanto più velocemente quanto più il proiettile è veloce. Quindi scenderà velocemente appena sparato e poi scenderà sempre più lentamente.<br /><br />In fisica l’energia si conserva, come fa quella del proiettile a scomparire?<br />La cosa non è esatta: non scompare ma si trasforma prima in energia termica (durante il percorso) per attrito con l’aria poi quella rimanente viene ceduta all’oggetto colpito.<br /><br />L’energia di un proiettile è detta “energia cinetica” ne esistono di altri tipi (elettrica, potenziale, termica, ecc.) ed è legata al fatto che il proiettile si muove. Tale energia è pari a dove m sta per massa (si misura con la bilancia) [2] e v per velocità. <br /><br />Volendo fare un esempio di come si calcola l’energia di una pallottola possiamo eseguire tale calcolo per una ipotetica pistola che spari proiettili da 20g a 90m/s. Il peso della pallottola può essere ottenuto con una bilancia elettronica da cucina (si deve usare proprio il valore riportato dalla bilanci, si veda la nota a fondo pagina). Per effettuare una misurazione più precisa potete pesare 10 proiettili e dividere il peso così ottenuto per dieci. Per prima cosa convertiamo i grammi in chilogrammi dividendo il valore per mille: 20g = 20/1000 kg = 0,02 kg. La velocità è già in metri al secondo (m/s) quindi procediamo col calcolo (supponiamo che la velocità iniziale della pallottola sia di 300 m/s).<br /><br /> dove quindi Energia = 900 J<br /><br />Ovviamente è possibile eseguire anche il calcolo contrario: ho un fucile (da softair) che fa 0,98 Joule, la pallottola pesa 0,20g. A che velocità esce la pallottola?<br /><br /><br /><br />Una velocità (99m/s) in fin dei conti più che discreta.<br /><br />Vediamo un ultimo esempio giusto per sincerarci di non avere più dubbi: prendiamo un caso reale: una carabina ad aria compressa diana. Usiamo le munizioni Diana standard, peso di dieci munizioni = 78 g. Peso di una munizione = 7,8/10 = 0,78 g (pesarne 10 ci permette di essere 10 volte più precisi rispetto a pesarne solo una). Il peso in Kg si ottiene dividendo per mille ed è pari a 0,0078 kg.<br />La velocità misurata dall’apparecchio è stata di: 235 m/s. Per la precisione abbiamo ripetuto la misurazione della velocità sei volte ottenendo ogni volta un valore leggermente diverso, la media[3] dei valori era di circa 235.<br /><br /><br />Per rendervi conto dell’energia in joule che possiede un proiettile pensate che una pistola semiautomatica come la beretta 92 F ha una velocità di uscita del proiettile superiore ai 300 m/s e produce 500 joule di potenza. Si pensi inoltre che i fucili d’assalto possono imprimere un energia di oltre 3500 joule ed una velocità di 900m/s. Le carabine ad aria compressa producono circa 7 joule di energia.<br /> <br /><br /> <br />--------------------------------------------------------------------------------<br /> <br />[1] Per chi fosse a digiuno di matematica ricordiamo che il simbolo “.” indica la moltiplicazione, il simbolo “/” la divisione e il numero 2 in alto a destra indica l’elevamento a potenza. L’elevamento a potenza si calcola grazie al simbolo “^” nella maggior parte delle calcolatrici scientifiche (in alternativa potrebbe comparire il simbolo “x^y” o xy).<br /><br />[2] La massa è pari al peso diviso per l’accelerazione di gravità terrestre (9,8) ma non serve dividere per tale valore il peso misurato da una bilancia poiché tutte le bilance del mondo dividono il peso per 9,8! In altre parole quello che chiamiamo “peso” di un oggetto e misuriamo con la bilancia è in realtà pari al peso diviso per 9,8. Se una bilancia segna 60 Kg quella persona ha un peso di 60*9,8 Kg = 588 Kg. Le bilance danno infatti un valore che è pari alla massa di quella persona! (ps: sulla luna le bilance dovrebbero essere ritarate dato che 9,8 è un valore diverso dall’accelerazione di gravità lunare).<br /><br />[3] La media di tot valori si calcola come la loro somma divisa per il loro numero Tue, 27 Mar 2007 22:23:29 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=266&forum=68 Acessori per la difesa [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=265&forum=68 Schede tecniche armi:: Acessori per la difesa<br /> Premettiamo che alcuni dei prodotti che vedete in questo articolo non sono attualmente di libero utilizzo in Italia. Tuttavia sono già utilizzati per la difesa personale in altri stati e la legge italiana ne sta attualmente valutando la legalizzazione.<br /><br />Oggi che la criminalità è un fenomeno diffuso e in aumento sia a livello di borseggio, che di rapine, aggressioni e stupri è bene essere pronti e premuniti.<br /><br />La regola di base prevede ovviamente di mantenere sempre un minimo d’allerta e di non diventare nevrotici davanti al pericolo. Bisogna anche valutare la situazione ed evitare i gesti avventati: non vale la pena di rischiare la vita, magari addirittura per pochi spiccioli ed è stupido fare gli eroi quando si è in una posizione di netto svantaggio.<br /><br />Arti marziali e difesa personale<br />Anche se molti le sottovalutano le arti marziali sono di estrema utilità in caso di aggressione. Soprattutto se si è disarmati. Purtroppo però diventare esperti in una qualsiasi delle varie discipline (Karaté, Kung Fu, Judo, ecc.) richiede molto impegno e anni di pratica. Per questo motivo è consigliabile frequentare dei corsi specifici di difesa personale: molto efficace e rapida da apprendere, la difesa personale è basata su leve e permette di atterrare, immobilizzare o comunque neutralizzare avversari anche più grossi di noi. <br />Ricordiamo comunque che la conoscenza approfondita delle arti marziali o della difesa personale non autorizza all’eccesso di legittima difesa.<br /><br />Coltello<br />Ne esistono infinite varianti: a lama fissa o pieghevole, a serramanico, a scatto, multiuso, ecc. La lunghezza della lama può variare da pochi centimetri (6 cm) a più di 18 cm.<br />Possedere un coltello non significa necessariamente doverlo usare: la sua funzione deterrente potrebbe essere sufficiente a evitare lo scontro, la sua funzione è nella maggior parte dei casi quella di deterrente.<br />La legge che regola il porto di armi bianche è molto confusa e la sua interpretazione si è impostata secondo alcune linee guida: sicuramente non si possono portare né coltelli a serramanico, né a scatto, né a lama fissa. I coltelli multiuso a lama pieghevole di lunghezza inferiore ai 7 cm sono al limite della legalità, ma di fatto si possono tranquillamente trasportare…<br />In casa si possono detenere tutti i tipi di coltello senza licenze o permessi di alcun tipo. Per difendersi sono sconsigliabili i coltello multiuso (nel momento di panico trovare ed estrarre la lama può richiedere attimi preziosi) e quelli che non a serramanico (i coltelli a serramanico hanno un dispositivo di sicurezza che impedisce alla lama di richiudersi una volta aperta, evitando di ferirsi alle dita).<br /><br />Pistola scacciacani o fischietto<br />Un fischietto non è certo il deterrente ideale, ma sicuramente fa molto rumore e attira l’attenzione. Questo potrebbe bastare, in molti casi a mettere in fuga l’aggressore. <br />Una pistola scacciacani spara munizioni a salve. In pratica fa moltissimo rumore e una fiammata, ma non provoca danni all’aggressore. Tuttavia è difficilissimo distinguerla da una pistola vera, ma fate attenzione perché questo potrebbe rivoltarvisi contro in caso l’aggressore sia armato di una pistola vera.<br /><br />Manganello telescopico<br />Un manganello è una sbarra di metallo pesante rivestita in gomma e dotata di impugnatura. Viene generalmente usata dalla polizia e dai reparti antisommossa. Un manganello telescopico è molto più sottile, meno pesante e più corto. Si può allungarlo all’occorrenza e utilizzarlo come un bastone.<br /><br />Spray al peperoncino<br />Ultimamente è diventato di moda. Spesso lo vediamo nei film americani utilizzato come strumento di difesa da parte delle donne. Ne esistono già numerose varianti: a forma di bomboletta, di penna, ecc. Lo spray utilizzato è un estratto di capsicum (peperoncino), l’effetto sugli occhi è molto intenso e dura circa trenta minuti, è efficace anche contro soggetti sotto l’effetto di droghe o alcool, cani e altri animali feroci. <br /><br />Non lascia effetti permanenti, ma si sconsiglia vivamente di infierire sull’aggressore. Provoca dolore e irritazione e impedisce di tenere gli occhi aperti, inoltre alcuni modelli contengono una leggera dose di colorante che rende facile l’identificazione dell’aggressore. Molti modelli sono dotati di sicura e il getto arriva a poco meno di un metro di distanza.<br /><br />Torcia abbagliante<br />Persino in America è poco diffusa, emette un lampo di intensità enorme in grado di abbagliare l’avversario per alcuni istanti. Seguito da un allarme a sirena che ha lo scopo di confonderlo e lasciarlo spaesato per il tempo necessario a scappare. <br /><br /><br />Paralizzatore elettrico (apparecchio che da la scossa)<br />Ne esistono due varianti: una funziona a contatto mentre l’altra arriva a colpire l’aggressore a qualche metro di distanza con l’ausilio di cavi metallici che vengono sparati contro il soggetto.<br />Emette una scarica elettrica di intensità enorme, ma di breve durata (fino a 200.000 Volt). La scarica elettrica è così forte da generare rumore ed essere visibile in aria. Ma non dovrebbe lasciare danni permanenti se usato secondo le istruzioni. I punti più sensibili sono le spalle, il collo e la pancia. La scossa riesce ad attraversare anche uno strato piuttosto spesso di vestiti, è dunque efficace anche d’inverno sotto maglioni o cappotti spessi. Gli effetti variano a secondo della durata del contatto: un contatto di durata brevissima produce solo un lieve dolore, simile a un crampo. Dopo circa 5 secondi la sensazione è di un forte tremore (ma di breve durata) seguito da perdita di orientamento e di equilibrio.<br />In Italia non è possibile trasportarlo con se, e può essere usato solo in casa. <br /><br />Pistola o fucile<br />In casi particolari può essere opportuno munirsi di un’arma da fuoco (una pistola o un fucile) da tenere in casa o richiedere il porto d’armi e portarla con se.<br />Portare in giro un’arma da fuoco non significa poterla usare. Si ricordi sempre che la difesa deve essere proporzionata alla minaccia e che l’eccesso di legittima difesa è punito dalla legge.<br /><br />In ogni caso quando si maneggia un’arma, carica o scarica che sia, l’attenzione deve essere massima. Vale sempre la regola di presumere che un’arma sia sempre carica (anche quando si è certissimi del contrario). Un detto popolare potrebbe aiutarvi a tenerlo presente: “Sapete qual è l’arma più pericolosa? Una pistola scarica!”<br />Mai puntare un’arma contro di voi né contro un’altra persona. E attenzione a non sparare contro un presunto ladro che si rivelasse in seguito un vostro familiare.<br /><br />Consigli chiave:<br />- tenere l’arma in luogo sicuro ma facile da raggiungere e possibilmente chiuso a chiave (la cosa tra l’altro è obbligatoria per legge) e non alla portata dei bambini<br />- tenete sempre l’arma in sicura<br />- conoscete la vostra arma, utilizzatela al poligono almeno alcune volte all’anno<br />- non date in escandescenza se qualcuno vi si introduce in casa di notte. Nervi saldi e sinceratevi di non sparare per sbaglio (senza che sia necessario o peggio a un vostro familiare)<br />- scegliete con cura l’arma da acquistare (una pistola calibro .22 è molto più precisa e meno letale di una calibro 9”)<br /><br />Nell’acquisto di un’arma bisognerebbe tenere in considerazione: il tipo (fucile o pistola), il calibro, il modello, il tipo di automatismo, l’affidabilità e la precisione.<br /><br />I fucili garantiscono di colpire il bersaglio più facilmente: ammortizzano il rinculo contro la spalla, si impugnano meglio e hanno una “rosa” di dimensioni consistenti grazie al munizionamento a pallini. Per questo stesso motivo impediscono un tiro selettivo e discriminante, infliggendo danni ingenti. Per colpire un bersaglio con una pistola è richiesta una maggiore abilità, anche se il calibro .22 consente di piazzare colpi precisi anche a tiratori inesperti. Tue, 27 Mar 2007 22:13:51 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=265&forum=68 Visore notturno [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=264&forum=68 Schede tecniche armi:: Visore notturno<br /> Che cos’è un visore notturno e come funziona<br />Un visore notturno è un apparecchio in grado di intensificare la luce presente di migliaia di volte in modo da produrre un immagine chiara e definita. I fotoni vengono raccolti nel fotocatodo attraverso la lente frontale, trasformati in elettroni e amplificati per poi passare attraverso lo schermo al fosforo che ne conferisce la tipica colorazione sul verde. Il visore per funzionare ha bisogno di una quantità minima di luce (stellare o lunare). In assenza di fonti di luce viene utilizzato in genere un emettitore di raggi infrarossi (total darkness tecnology), che ha però il difetto di essere visibile attraverso altri visori notturni.<br />Esistono quattro generazioni di visori notturni, la prima e la seconda generazione sono di libera vendita mentre la terza e la quarta sono riservate alle forze armate.<br /><br />Illuminatore infrarosso<br />Quasi tutti i visori notturni sono dotati di illuminatore infrarosso che consente il loro utilizzo in condizioni di buio assoluto( ad esempio dentro interni o grotte). Nelle caratteristiche viene indicato con la dicitura Built-In Infrared Illuminator. Quello fornito di serie è in genere debole e garantisce una visibilità introno ai 15-20 metri. La luce infrarossa è invisibile ad occhio nudo ma ben visibile attraverso altri visori notturni, inoltre il diodo che emette il fascio di luce produce una debole luce rossa visibile solamente frontalmente a pochi metri di distanza. In alcuni modelli invece l’illuminatore IR è completamente invisibile ad occhio nudo. Gli illuminatori IR più potenti garantiscono una visibilità intorno ai 100 metri.<br /><br />Prima generazione<br />I visori di prima generazione sono i più economici, con un prezzo che parte dai 200 euro per arrivare fino a 1500 euro per i modelli più costosi. Il principale difetto di questi visori è la bassa amplificazione della luce presente che è pari a 6000-15000 volte. L’immagine prodotta da questi visori ha i bordi sfocati (distorsione geometrica), ma questo difetto è stato risolto nei visori di prima generazione ad alta risoluzione. I visori di prima generazione emettono un leggero sibilo durante il funzionamento inoltre l’immagine prodotta è visibile per pochi istanti anche quando si spegne il visore. Garantiscono una visibilità intorno a 80 metri o 150 metri per i modelli migliori.<br /><br />Seconda generazione<br />I visori di seconda generazione hanno un prezzo che va dai 1200 euro per i modelli base ai 3000 euro per quelli avanzati. Nei visori di seconda generazione viene aggiunta un amplificatore di luce costituito da tubi di vetro detto MCP (micro channel plate) che consente di amplificare la luce da 20000 a 65000 volte. Garantiscono quindi un immagine più nitida e brillante e una visibilità che va dai 250 ai 600 metri. <br /><br />Terza generazione<br />I visori di terza generazione funzionano con una tecnologia all'arseniuro di gallio che consente di avere immagini più chiare e una visibilità maggiore. La terza generazione è riservata alle forze armate. I tubi di intensificazione dei visori di terza gen. hanno una vita di ore maggiore dei visori di prima e seconda generazione grazie a un filtro di ioni.<br /><br />Quarta generazione<br />Nella quarta generazione il film di ioni viene rimosso consentendo un immagine di una nitidezza eccezionale a scapito di una durata minore della vita del tubo di intensificazione. La visibilità raggiunge valori superiori a un chilometro. Inoltre l’immagine non viene disturbata da presenza di fonti luminose, e la nitidezza e la luminosità dell’immagine sono superbe.<br /><br />Made in Europe <br />Se i visori di prima generazione sono quasi tutti prodotti in Russia e quelli di seconda, terza e quarta sono prodotti in america, l’Europa produce invece due tecnologie note come XD-4 e XR-5.<br /><br /><br />Come procedere all’acquisto di un visore notturno<br />Nell’ acquisto di un visore notturno si devono tenere in considerazione diversi fattori. Prima cosa l’utilizzo che se ne vuole fare e quanto si è disposti a spendere, fattori questi che determinano in modo preponderante la scelta del modello. Fra i possibili utilizzi troviamo sicuramente escursionismo, campeggio, esplorazione di grotte, uso in barca, caccia, osservazioni naturalistiche, soft air fino ad arrivare a usi più professionali come sorveglianza della propria abitazione, guida notturna, osservazione a lunga distanza. I vari modelli in circolazione si adattano perfettamente a queste varie attività a patto che si scelga il modello giusto.<br /><br />Tra un visore di prima generazione e un visore di seconda generazione vi è un’ enorme differenza in termini di qualità dell’immagine prodotta, amplificazione della luce presente e distanza d’osservazione. Però va detto che i visori di prima generazione partono da 200-300 euro mentre i visori di seconda costano sempre oltre i 1000 euro, quindi sta a voi decidere quanto volete spendere.<br /><br />Se vi occorre un modello che vi consenta l’utilizzo con entrambe le mani libere vi dovrete orientare su un visore che si possa montare in testa. Se si tratta di un visore bioculare il prezzo sarà praticamente il doppio di un visore monoculare, perché appunto si tratta di due visori affiancati.<br /><br />Un altro fattore importantissimo è l’impermeabilità (waterproof), se pensate di utilizzare lo strumento in condizioni avverse di tempo. Gli strumenti per uso in barca sono in genere di un colore vivace come il giallo e galleggianti, in modo da poter essere recuperato in caso di caduta in acqua.<br /><br />Per osservazioni a lunga distanza è preferibile un modello con uno zoom di almeno 5 ingrandimenti ed è d’obbligo un seconda generazione che consente un detection range di oltre 400 metri. La maggior parte dei visori notturni ha comunque un ingrandimento di 3X mentre i visori progettati per la navigazione hanno uno zoom di 1X o 1,5X in modo da potersi render conto della distanza reale degli oggetti osservati. Se si pensa di utilizzare lo strumento in movimento è preferibile un visore da navigazione.<br /><br />I visori di seconda generazione hanno il controllo automatico della luminosità, caratteristica che manca nei visori di prima generazione ma che viene risolta in alcuni modelli con un circuito di spegnimento automatico in caso di abbagliamenti (ICT).<br /><br />Altri fattori da tenere in considerazione sono la dimensione e la maneggevolezza del visore, la presenza o meno dell’illuminatore infrarosso e la potenza di quest’ultimo, il guadagno del tubo intensificatore, la possibilità di poter usare il visore con gli occhiali o comunque di poter regolare le diottrie. I visori notturni durante il funzionamento proiettano una debole luce verde che se non coperta da una guarnizione in gomma potrebbe rivelare la propria posizione. <br /><br />La messa a fuoco è quasi sempre manuale ma deve comunque risultare veloce e comoda. La possibilità di aggiungere vari accessori, come adattatori fotografici, obiettivi, IR a lunga distanza è un altro fattore importantissimo. I visori notturni possono avere due pulsanti o uno solo: i due pulsanti consentono di poter accendere il visore e l’IR indipendentemente e quindi sono da preferire.<br /><br />Tra le marche più conosciute di visori notturni troviamo AMT, Bushnell, Night Owl Optics, ITT, Zeiss Tue, 27 Mar 2007 22:08:07 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=264&forum=68 LA FOSFATAZIONE [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=260&forum=68 Schede tecniche armi:: LA FOSFATAZIONE<br /> La fosfatazione<br /> <br /> <br /> <br /> <br /> <br /><br />Queste le mie esperienze per una fosfatazione “casalinga”. Se deciderete di seguire queste istruzioni ricordate che anche io sono partito senza nessuna esperienza e sono un autodidatta in questo campo, per cui declino ogni responsabilità da danni che possono derivare da quanto scritto.<br /><br /> <br /> <br /> <br /> Attrezzatura: <br /> Contenitore in acciaio inox (tassativo) o pirex ( vetro resistente al fuoco) <br /> Termometro <br /> Fornello a gas o piastra elettrica <br /> Filo di acciaio inox per sospendere le parti nella soluzione <br /> <br /> <br /><br />Ingredienti:<br /> <br /> Acqua distillata <br /> Acido fosforico 85% <br /> Biossido di manganese o biossido di zinco ( a seconda del colore che si vuole ottenere) <br /> Paglietta di acciaio o limatura di acciaio ( o attivatore) <br /> <br /> <br /><br />Il primo problema che si pone quando si vuole fare una fosfatazione è dove poter reperire gli ingredienti, al momento è molto difficile poter acquistare le soluzioni pronte dagli Stati Uniti, ma è possibile farsi inviare il biossido insieme ad uno speciale attivatore. L’acido è di facile reperibilità in Italia, specialmente in negozi di prodotti chimici.<br /> <br /> <br /><br />Per il biossido io mi sono rivolto a questa ditta americana <a href="http://www.phosphatesolutions.com" title="www.phosphatesolutions.com" rel="external">www.phosphatesolutions.com</a><br /> <br /> Il titolare Tony è molto disponibile e gentile a dispensare consigli e suggerimenti per la buona riuscita dell’operazione. Mio consiglio è di acquistare sia il biossido di manganese sia quello di Zinco. Entrambi i prodotti completi di attivatore costano all’incirca 50$ e si possono fosfatare molti pezzi. <br /> <br /> <br /><br />Il secondo problema arriva quando volete fosfatare fucili con azione e canna montate, per cui avete bisogno di un contenitore molto lungo e stretto e di un bruciatore adatto a scaldare uniformemente la vasca.<br /> <br /> La vasca bisogna costruirsela o acquistarla in america su questo sito <a href="http://www.parkerizingtanks.com" title="www.parkerizingtanks.com" rel="external">www.parkerizingtanks.com</a> , per il bruciatore dovete costruirlo o dovete reperire un fornello con almeno 3 fuochi di uguale dimensione disposti in linea. Io ho scelto di costruirmelo partendo da un tubo ed installando un ugello montato sui fornelli da campeggio, dopo vari tentativi di miscelazione aria gas sono riuscito ad avere una buona fiamma facilmente regolabile. <br /> <br />Questo è il mio progetto:<br /><br />La mia vasca è lunga circa 95 cm e può contenere quasi tutte le armi lunghe, il bruciatore è composto da un tubo di ferro chiuso alle estremità, dove ho praticato una serie di fori di 2,5 mm, ho installato un ugello di 1 mm ed ho praticato un bel foro di ventilazione in prossimità dell’ugello, il tutto installato su un supporto dove poi appoggio la vasca.<br /> <br /> <br /> <br /><br />Una volta che l’attrezzatura è pronta dovete passare alla preparazione dei pezzi prima del bagno.<br /> <br /> È fondamentale sgrassare a fondo i pezzi, essi vanno lasciati a bagno per un notte dentro uno sgrassante. <br /> Potete usare acetone/diluente/trielina o ancora meglio il solvente usato per pulire i freni delle macchine, il cosiddetto “brake cleaner”. Bisogna anche munirsi di uno spazzolino morbido per pulire anche gli angoli più nascosti. <br /> <br /><br />Dopo che le parti sono state sgrassate conviene spagliettarle con lo scoth brite, o anche usare quelle spugnette verdi per pulire le pentole. Per la fosfatazione il miglior trattamento ai pezzi prima del bagno è la sabbiatura, che rende le superfici perfette per la fosfatazione.<br /> <br /> <br /><br />Dopo averle sabbiate bisogna sgrassarle ancora. Da questo punto dovete maneggiare i pezzi “esclusivamente” con guanti, ottimi quelli in lattice, in quanto la nostra pelle è unta e toccando i pezzi a mano nuda li ungeremo di nuovo compromettendo la uniforme “colorazione” delle parti.<br /> <br />Questi sono i miei pezzi prima e dopo la sabbiatura pronti per il bagno <br /><br />Suggerimento: prima di riempire il recipiente con la soluzione, specialmente se si usa la vasca, conviene preparare a misura il filo di acciaio inox per sospendere i particolari nel bagno e prendere le debite misure , anche perché i pezzi non devono toccare il fondo del recipiente ma rimanere sospesi nella soluzione.<br /> <br /> Io per i piccoli pezzi ho costruito due cestelli di rete di acciaio inox da immergere nella soluzione. <br /> eccoli qua: <br /> <br /><br />Ora veniamo alla preparazione della soluzione, questa è la formula “master” da rispettare:<br /> <br /> <br /><br /> * 1000 ml di acqua distillata<br /> * 30 ml di acido fosforico<br /> * 14 grammi di Biossido di Zinco (polvere bianca) o Manganese (polvere marrone scuro)<br /> * 3 grammi di attivatore<br /><br /> <br /> Per quantità maggiori moltiplicate le dosi <br /> <br /> <br />Attenzione: aggiungere l’acido all’acqua e mai l’acqua nell’acido<br /> <br /> <br /> <br /><br />Mettete l’acqua e l’acido nel recipiente e portate lentamente la soluzione a 180° F (82° C), questa temperatura è quella ottimale, comunque esiste una temperatura minima da rispettare di 170° F (76° C) ed una massima di 190° F (87° C) e queste non vanno mai superate.<br /> <br /> A questo punto aggiungete il biossido e lasciatelo bollire per 10 minuti, dopo aggiungete l’attivatore e lasciate la soluzione a raffreddarsi fino temperatura ambiente. Io la lascio una notte. <br /> <br /> <br /><br />Quando mettete il biossido nella soluzione questo cadrà sul fondo della vasca, tutto ciò è normale.<br /> <br /> Una parte viene assorbita dalla soluzione fino a saturazione, la quantità di biossido in eccesso si posa sul fondo del recipiente. <br /> Quando immergerete i pezzi nel bagno il biossido passerà dalla soluzione ai pezzi. A questo punto il biossido posato sul fondo verrà assorbito dalla soluzione e cosi via. <br /> <br /> <br /><br />Quando aggiungerete l’attivatore ci sarà una piccola reazione nella soluzione che comincerà a bollire, tutto questo e normale, questo passaggio si chiama attivazione della soluzione. <br /> <br /> Fino a questo punto la soluzione era inattiva! <br /> <br /><br />Se non disponete dell’attivatore potete usare della comune paglietta d’acciaio, opportunamente sgrassata. Immergete nel bagno un batuffolo di lana di acciaio e lasciatela dentro fino a quando non comincia ad arrugginirsi, dopo toglietela. Al posto della paglietta potete anche usare della limatura di acciaio.<br /> <br /> Dopo aver lasciato la soluzione a riposare per un bel po’ di tempo è arrivato il momento di fare la tanto sognata fosfatazione. <br /> <br /> <br /><br />Se intendete fosfatare molti pezzi occorre misurare quanta soluzione avete, questo serve per poter rimpiazzare l’acqua che evapora.<br /> <br /> Io misuro la distanza fra la superficie della soluzione ed il bordo del recipiente e la annoto, durante il bagno bisognerà aggiungere acqua per mantenere sempre lo stesso livello e quantità di soluzione. <br /> (Aggiungere solo acqua perché l’acido non evapora!) <br /> <br /> <br /><br />Riscaldate la soluzione e portatela lentamente a 180° F<br /> <br /> Una volta che siete riusciti a mantenere costante la temperatura del bagno prendete le vostre parti e immergetele. <br /> Immediatamente vedrete una quantità enorme di bollicine provenire dai vostri pezzi, questo è normale, significa che il bagno sta funzionando. <br /> <br /><br />Attenzione: se immergete nel bagno pezzi molto grossi, come fucili interi, prestate particolare attenzione alla temperatura che potrebbe abbassarsi notevolmente.<br /> <br /> La cosa migliore sarebbe poter scaldare i pezzi per mezzo di un bagno con acqua bollente prima di immergerli. <br /> <br /> <br /><br />Ecco la reazione: <br /> <br /> <br /><br />Lasciate in bagno per minimo 10 minuti, e mai per più di 20 minuti.<br /> <br /> Controllate spesso le parti per vedere che non subiscano danni da parte dell’acido. <br /> <br /> <br /><br />Ogni acido, anche se 85%, reagisce in modo diverso. Consiglio di immergere prima un pezzo di poco valore e controllare la reazione per vedere se ci sono danni sul metallo.<br /> <br /> Appena terminato il bagno, passate i pezzi sotto acqua corrente e sciacquateli molto bene, asciugateli e cospargeteli di olio antiumidità. Io uso il WD40 che è molto buono per questo genere di lavori <br /> Lasciate i particolari belli unti per almeno un giorno. <br /> <br /> <br /><br />Ecco il risultato che ho ottenuto sul mio Garand <br /> <br /> Colore <br /> <br /><br />A seconda del tipo di biossido usato otterrete una differente colorazione del metallo.<br /><br /> *<br /><br /> Il biossido di Zinco da un colore grigio scuro (colore topo)<br /> *<br /><br /> Il biossido di manganese da un colore grigio molto scuro, quasi tendente al nero <br /><br />Sta a voi scegliere quello che preferite.<br /> <br /> <br /> Il Garand <br /> <br /><br />Quando parliamo di fosfatazione non possiamo non nominare il mitico M1 Garand, tutto il fucile è fosfato ad eccezione della presa dei gas, costruita di un acciaio che non si può fosfatare, e verniciata con un particolare procedimento.<br /> <br /> Nel Garand è stato usato sia il bagno allo zinco sia quello al manganese. <br /> Nei fucili costruiti durante la 2° Guerra mondiale è stato usato il bagno allo zinco. <br /> Per quelli post Guerra è stato utilizzato quello al manganese. <br /> Oltre al colore, la differenza fra i due biossidi sta nella diversa resistenza che hanno. <br /> l manganese è molto più resistente e protettivo rispetto allo zinco. <br /> <br /> La domanda sorge spontanea: come mai tutti i Garand sono di colore verdastro? <br /> La tanto famigerata colorazione verde si ottiene con il passare del tempo a da una combinazione di solventi e lubrificanti usati per pulire ed oliare il fucile. <br /> Normalmente il verde viene fuori più marcatamente in quelle armi che sono state immagazzinate per lungo tempo e ricoperte dal Cosmoline, uno speciale di grasso protettivo, usato nel passato. <br /> La sua composizione reagisce con la fosfatazione e trasforma il colore da grigio a verde. <br /> Chi crede che i Garand venissero fosfatati con questo colore è completamente fuori strada!! <br /> Bisogna anche precisare che il “ verde” si può ottenere solo sui fucili fosfatati con lo zinco e non con quelli al manganese. <br /> Esistono vari “trucchi” , che io non ho provato, per poter dare quel colore verdastro al fucile. <br /> Il più semplice ( anche se non so se funziona) e quello di prendere il fucile appena uscito dal bagno di fosfatazione, immergerlo in acqua bollente, e poi immergerlo in un grasso color verde . <br /> L’unico grasso verde che io conosco e quello per cuscinetti della Fiat. <br /> Seguendo i vari forum americani sull’argomento, ho appreso che i grassi contenenti lanolina sono molto indicati per ricreare questa patina. <br /> Sono a conoscenza che sono allo studio bagni di fosfatazione che danno immediatamente questo risultato. <br /> Ma credo che difficilmente riusciremo ad averli in Italia. <br /> <br /> D. C, Tue, 27 Mar 2007 20:32:53 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=260&forum=68 Remington Rand 1911 a1 [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=259&forum=68 Schede tecniche armi:: Remington Rand 1911 a1<br /> Remigton Rand 1911 A1<br /><br /> <br /><br />Questa non è una pistola.<br /><br />E’ un mito.<br /><br />E come diavolo si fa a parlare di un mito?<br /><br />Dalla sua adozione, nel 1911, è stata l’arma da fianco dell’esercito degli Stati Uniti fino al 1985. Presso alcuni reparti speciali dello stesso esercito, lo è tuttora (pur nelle sue varianti più recenti). Ha preso parte a due guerre mondiali, alla Corea ed al Vietnam, oltre che ad una miriade di altri scontri minori. È stata ed è l’ordinanza di molte Forze Armate e Polizie, non solo americane. I suoi “cloni”, cioè le armi che ne riprendono il progetto e l’impostazione di base (a volte solo limitandosi a copiarli totalmente) sono decine e decine, per un totale di molti milioni di esemplari. I libri che le sono stati dedicati, in ogni lingua, sono centinaia. Gli articoli sulle riviste specializzate, migliaia. E’ stata camerata praticamente per tutti i calibri possibili, ma è nata insieme ad una cartuccia altrettanto mitica, con la quale forma una coppia da leggenda: “la” 45 per eccellenza. È figlia di John Moses Browning, da tutti considerato “il genio” delle armi da fuoco. È la pistola che chiunque vorrebbe avere se dovesse naufragare su un’isola deserta. Infine, è la pistola che ho sempre desiderato avere da quando avevo dieci anni… <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d6422f04.gif" alt="" /><br /><br /> Come diavolo si fa a parlare di un mito? Per scrivere tutto quello che ci sarebbe da sapere non basterebbe un’enciclopedia. D’altra parte, qualunque cosa si scriva, si ha sempre l’impressione di aver lasciato fuori qualcosa. Eppure, se si vuole fare una scheda, qualcosa bisogna dire. Partiamo quindi nel modo più classico, dalla storia di quest’arma. <br /><br /> Le radici dello sviluppo della 1911 affondano nella dirette conseguenze della guerra ispano-americana, quella rivolta delle Filippine (1899-1902) in cui i Moros Juramentados, esaltati dal fanatismo e molto probabilmente anche da droghe di vario tipo, si dimostrarono del tutto in grado di massacrare a colpi di machete i soldati americani anche dopo essere stati raggiunti da diversi proiettili di quella che era all’epoca l’arma corta d’ordinanza dell’esercito USA, il revolver camerato nell’anemico .38 Long Colt. Oltre a distribuire rapidamente alle truppe le vecchie Single Action Army in calibro .45 Colt ed a fare ampio uso dei Winchester 1897 calibro 12, che riequilibrarono la situazione, l’amministrazione militare provvide ad istituire nel 1904 un’apposita commissione, la famosa Thompson-Lagarde, che al termine di una serie di esperimenti forse poco scientifici (con i criteri di oggi), ma sicuramente cruenti, condotti su cadaveri umani ed animali vivi giunse alla conclusione che l’unico calibro accettabile per l’impiego militare era il .45. Il War Department iniziò quindi a cercare un’arma in quel calibro, e le varie aziende si dedicarono attivamente a studiare e proporre nuovi modelli. Naturalmente, tutte semiautomatiche, la cui diffusione su larga scala iniziava giusto allora. Fra le grandi nazioni, solo la Gran Bretagna rimase legata al revolver fino alla seconda guerra mondiale. <br /><br /> La Colt affidò il compito di ideare la nuova arma al suo miglior progettista, quel John Moses Browning che per le sue realizzazioni si basava, fra l’altro, su due concetti fondamentali e intimamente legati fra loro: “ogni pezzo deve svolgere il maggior numero possibile di funzioni” e “quello che non c’è non si può rompere”. Si partì modificando la Colt 1902 in calibro .38 ACP per giungere nel 1905 alla realizzazione di una semiautomatica, la modello 1905 appunto, che camerava anche una nuova cartuccia appositamente studiata, la .45 ACP. Iniziò quindi una lunga trafila, fatta di continue migliorie e incessanti prove da parte dell’esercito americano (mai del tutto soddisfatto), che portò infine alla messa a punto della modello 1909 che, superando la Mauser C96 e la nostra Glisenti (scartate in partenza per il calibro) e la Luger Parabellum camerata per l’occasione in .45 ACP, dopo alcune ulteriori modifiche vinse la finale contro un’altra concorrente americana, la Savage.<br /><br /> Il 29 marzo 1911 l’arma della Colt venne quindi adottata ufficialmente con la denominazione di AUTOMATIC PISTOL CALIBER .45 – MODEL OF 1911. Nasceva una leggenda.<br /><br /> <br /><br />La pistola ottenne ben presto l’approvazione di personaggi importanti…<br /><br /> <br /><br /> La casa di Hartford mise subito in produzione la nuova arma ed il 4 gennaio del 1912 iniziò le consegne all’US Army. Il modello 1911 venne prodotto dalla Colt fino al 1923, per un totale di circa settecentomila esemplari. Inoltre, l’arma fu costruita anche presso l’arsenale governativo di Springfield (dal 1912 al 1918, per circa 25.000 esemplari), dalla Remington (negli anni della prima guerra mondiale, per poco più di 21.000 pezzi) e dalla canadese North American Arms (per un totale di circa cento pistole; naturalmente queste ultime sono comunissime, se qualcuno ne ha una e vuole liberarsene sarò lieto di aiutarlo… <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif" alt="" /> ).<br /><br /> La 1911 venne adottata anche dalla Norvegia (che la produsse su licenza come modello M/1914) e si diffuse ampiamente sul mercato civile, col nome di Government Model. Proprio da questa produzione civile la Colt trasse le pistole che utilizzò per onorare i contratti con il governo britannico (che nel 1915-16 acquistò una serie di circa 10.000 Government camerate in .455 Webley Auto per assegnarle ai Royal Flying Corps, i precursori della RAF) e con quello russo (1916, 14.500 pistole in .45 ACP).<br /><br /> Il 6 aprile del 1917 gli USA intervengono nella Grande Guerra e la 1911 è al loro fianco. Inizialmente pensata come semplice arma di difesa personale per gli ufficiali e gli artiglieri, dimostrò ben presto tutto il suo valore negli scontri ravvicinati all’interno delle trincee e nei fitti boschi francesi, dove un’arma corta, semiautomatica, maneggevole e con un buon potere d’arresto risultava sicuramente superiore ai lunghi fucili a ripetizione manuale della prima guerra mondiale. Fu proprio utilizzando una di queste pistole, insieme ad un fucile P17, che la mattina dell’8 ottobre 1918 l’allora caporale Alvin York riuscì praticamente da solo a neutralizzare una postazione di mitragliatrici tedesche, eliminare 25 soldati nemici e catturarne 132 (compresi 3 ufficiali), guadagnandosi la promozione a sergente, la Medaglia d’Onore del Congresso e l’ingresso nella leggenda, sancito anche dalla realizzazione di un film a lui dedicato.<br /><br /> <br /><br /> Al termine dell’immenso massacro che fu la prima guerra mondiale, i superstiti tornarono a casa. Si dice che gli americani avessero apprezzato così tanto le loro 1911 da “dimenticarsi” in massa di restituirle al momento del congedo, provvedendo invece a far rimuovere la scritta “US PROPERTY” dalle proprie armi e a ribrunirle. La metà circa delle 1911 inviate in Europa non tornò negli arsenali governativi … <br /><br /> La quantità di pistole rimaste in possesso dell’esercito USA era comunque sufficiente alle esigenze del tempo di pace, per cui si poté provvedere con calma a rivalutare l’intero progetto, visto che non c’era bisogno di ordinare immediatamente una nuova produzione. Nel 1924, sulla base delle esperienze maturate con l’uso pratico, la pistola venne sottoposta ad un “restyling” meccanico che introdusse varie modifiche e portò ad una nuova configurazione, adottata nel 1926 come modello 1911 A1.<br />Ai circa 10.000 pezzi di nuovo tipo acquistati dalla Colt nel 1924 seguirono altri tre ordini, nel 1937, 1938 e 1939, per un totale complessivo di poco meno di altri 10.000. Nel frattempo, la casa di Hartford continuò anche la produzione per il mercato civile; nuovi contratti (sia per la vendita di pistole prodotte in USA che per la cessione dei diritti per la produzione in proprio) giunsero dal Brasile e dall’Argentina. Intanto, in Europa, si andava preparando, e poi scatenando, un’altra mattanza… <br /><br /> Il 7 dicembre del 1941, la storia del mondo cambia. I giapponesi bombardano Pearl Harbour e “svegliano il gigante addormentato”, provocando l’intervento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Il potenziale economico ed industriale della nazione si dimostrò enorme. Con uno sforzo immenso, ogni azienda utile venne riconvertita alla produzione di materiale bellico. Complessivamente, dall’inizio alla fine della guerra furono costruiti circa due milioni di 1911 A1. Il Governo USA acquistò anche la produzione civile della Colt ancora invenduta, che venne rimarcata e inviata all’estero, nell’ambito della legge affitti e prestiti, insieme a molte vecchie 1911 presenti nei magazzini. Benché inferiore a quello della prima guerra mondiale, il numero di militari americani armati di pistola fu elevatissimo anche nella seconda.<br />Molti ufficiali e soldati che vennero equipaggiati con la carabina M1 acquistarono personalmente la grossa semiautomatica, da utilizzare anche solo come arma di riserva. Oltre alla Colt ed all’arsenale di Springfield, durante il secondo conflitto mondiale produssero la 1911 A1 la Union Switch & Signal Company, la Singer Manufacturing Co., la Ithaca Gun Co. e, soprattutto, la Remington Rand Inc. che, con circa 900.000 esemplari realizzati, superò persino la produzione della Colt ed anzi arrivò quasi a realizzarne tante quanto la Colt e la Ithaca insieme. <br /><br /> La Remington Rand era un’azienda di costruzioni meccaniche nata nel 1927 dalla fusione della Rand Kardex Bureau Inc. (che produceva calcolatrici e sistemi di archiviazione) con la Remington Typewriter Company (che produceva macchine da scrivere e, prima di essere scorporata e venduta, era nata come linea di produzione della Eliphalet Remington & Sons, famosa fabbrica di armi da fuoco). Pur discendendo dalla stessa azienda d’origine, non era quindi la stessa Remington che aveva prodotto le 1911 della prima guerra mondiale.<br />Quando l’Ordnance Department si mise alla ricerca di ditte private in grado di affiancare la Colt e gli arsenali governativi nella costruzione di pistole, la Remington Rand, che aveva già iniziato a produrre pezzi di ricambio, ma nessuna arma completa, propose la propria candidatura.<br />La risposta, dopo le verifiche dell’amministrazione, fu un primo ordine di 125.000 pezzi, che la ditta ricevette il 16 marzo del 1942. Venne quindi realizzata una divisione apposita dell’azienda (la “Divisione C”) e fu approntato uno specifico stabilimento a Syracuse, New York, che nel novembre dello stesso anno iniziò a consegnare le prime pistole realizzate sui disegni della Colt. All’inizio i componenti più difficili da fabbricare vennero forniti dall’esterno (canne High Standard, Colt e Springfield Armory, controleve di sicura Colt, hold open Colt e Springfield Armory, disconnettori Union Swithch & Signals), poi la ditta divenne in sostanza autosufficiente, fatta eccezione per le canne.<br /><br />Poco dopo l’inizio, la produzione si arrestò, nel periodo compreso fra marzo e maggio del 1943, per il mancato superamento dei test di intercambiabilità dei componenti delle armi, su cui il Bureau of Ordnance esercitava un controllo dalla severità quasi maniacale. Il risultato di questa attenzione fu che, presso i vari reparti, era possibile smontare contemporaneamente diverse pistole prodotte da aziende diverse, sottoporle tutte insieme ad interventi di manutenzione ordinaria, e poi rimontarle prendendo i pezzi praticamente alla rinfusa. Dal punto di vista logistico era un grosso vantaggio (da due armi rotte se ne poteva fare una buona senza problemi), da quello collezionistico un po’ meno, perché spesso si trovano delle pistole che non sono altro che dei “miscugli” di varie componenti e non corrispondono ad alcun modello originale. Se fosse limitata unicamente ad interventi effettuati sul campo o in arsenale la cosa potrebbe anche essere accettabile (ed anzi riflettere una particolare caratteristica storica di queste armi), ma chi può garantire che queste pistole non siano state ottenute raschiando il fondo del barile di un mucchio di rottami dismessi e non siano quindi delle vere ex-ordinanza? Torneremo su questo aspetto.<br /><br />Una volta risolti i problemi di intercambiabilità la produzione decollò completamente e continuò senza altri problemi, utilizzando materiali e livelli di finitura di altissima qualità (come richiesto dall’Ordnance Department), fino al 1945, cioè fino al termine del conflitto, quando uscì dallo stabilimento la pistola col numero di matricola 2465139, l’ultima prodotta. Il totale di 1911 A1 fabbricate dalla Remington Rand nel corso della guerra fu di 877.751 pezzi. In seguito, l’azienda non si dedicò più alla produzione di armi e nel 1955 scomparve, fondendosi con la Sperry Corporation per dare origine alla Sperry Rand Corporation. <br /><br />Gli Stati Uniti (insieme ad altre nazioni e con l’aiuto di moltissimi uomini liberi di ogni paese) avevano vinto…<br /><br /> <br /><br /> <br /><br /> … ma il costo, non solo in termini economici, era stato altissimo: <br /><br /> <br /><br /> Ovviamente, non solo gli americani sono caduti in quella guerra e non erano angeli salvatori, ma – al massimo – uomini di buona volontà. Tuttavia non fa male, ogni tanto, soffermarsi a ricordare e pensare… Il sonno della ragione genera mostri, e quello della memoria anche. <br /><br /> Terminata la seconda guerra mondiale, il numero di pistole a disposizione dell’US Army era enorme. Non ne venero quindi acquistate altre e non ci furono nuove produzioni militari. I pezzi rimasti furono sufficienti ad affrontare la Corea, il Vietnam e gli altri conflitti minori di quegli anni. Nel 1985 la 1911 A1 venne sostituita dall’adozione della M9, ma in realtà rimase in servizio ancora per anni, fino a che non venne completata la consegna ai reparti delle nuove armi. <br /><br /> La Remington Rand fotografata in questa scheda potrebbe quindi aver preso parte ai conflitti della WWII in Europa e/o nel Pacifico, alla Corea, al Vietnam o a chissà che altro, oppure essere rimasta in un magazzino o in qualche corpo di guardia per oltre 40 anni, non c’è modo di saperlo… E’ al tempo stesso il bello e il brutto delle ex-ordinanza: di solito, si può immaginare quello che si vuole, ma gli oggetti non parlano e non raccontano.<br /><br /> A questo punto, vediamola questa veterana. Il lato sinistro è quello dell’immagine di apertura. Il destro è questo:<br /><br /> <br /><br /> Come si vede, la pistola è parkerizzata (fosfatata), come deve essere per le pistole prodotte nel corso della seconda guerra mondiale. Le 1911 (non A1) erano invece brunite. Le Remington Rand della prima produzione erano caratterizzate da una finitura particolare, detta Du-lite, ottenuta con un complesso trattamento a caldo che portava ad ottenere, sostanzialmente, una colorazione grigio-blu su superfici sabbiate. Tuttavia, a partire dal 1943 e dalla matricola 995000 circa, anche le armi di questa ditta furono parkerizzate. <br /><br /> Passiamo quindi ad esaminare le scritte. Sul lato destro del fusto, dietro la guancetta, si trova questo punzone:<br /><br /> <br /><br /> Si tratta del punzone di ispezione dell’Ordnance Department, utilizzato dalla metà del 1942 in poi su tutte le pistole, fatta eccezione per quelle della US&S. E’ impresso solo parzialmente, ma questa è quasi la regola. Comunque, deve sempre essere visibile, anche se non completo. Il disegno intero era questo:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br /> Sempre sullo stesso lato del fusto, ma davanti alla guancetta, si trovano invece queste scritte:<br /><br /> <br /><br /> I marchi di queste pistole venivano impressi in parte prima della finitura ed in parte dopo. Questa immagine è un buon esempio dei due casi: la scritta “UNITED STATES PROPERTY”, quella “M 1911 A1 US ARMY” ed il prefisso “NO.” sono state impresse prima, il numero di matricola è stato punzonato dopo. Oltre a questo, venivano impressi dopo la finitura anche i marchi degli Ispettori degli Arsenali, quello dell’Ordnance Department e, talvolta, quelli delle prove a fuoco.<br /><br /> Ricorderete che abbiamo detto che all’inizio del 1943 la Remington Rand sospese la produzione a causa di problemi con l’intercambiabilità delle parti. Le pistole realizzate prima di questa pausa recavano il prefisso “No” davanti al numero di matricola, mentre in quelle successive alla ripresa delle consegne entrambe le lettere sono maiuscole. Tuttavia, nell’intervallo matricolare compreso approssimativamente fra 955000 e 1015000 si possono trovare alternativamente i due prefissi. Inoltre, nel 1943 venne prodotto a scopi sperimentali un centinaio di pistole che portavano davanti alla matricola il prefisso “NO. ERRS”, che significava Experimental Remington Rand Series. Difficile trovarne una.<br /><br /> Dal numero di matricola si possono trarre delle indicazioni per risalire all’anno di produzione, come spiegato qui<br /><br /> “Remington Rand_Matricole”<br /><br /> <br /><br /> Sul lato sinistro, le scritte sono tutte raggruppate intorno ai comandi principali: <br /><br /> <br /><br /> Le lettere FJA sono le iniziali del colonnello Frank J. Atwood, ispettore dell’intera produzione Remington Rand e Ithaca.<br /><br /> Il marchio TRA appartiene invece ad un distributore tedesco presso il quale la pistola è passata dopo il “congedo” e non riflette la vita militare dell’arma.<br /><br />Le diciture sul carrello sono del cosiddetto “Terzo Tipo”, utilizzato dal 1943 (matricola 980000 circa) fino alla fine della produzione. La scritta (su due righe) è più corta della lunghezza dell’hold open. Le scritte del “Primo Tipo” (1942-43, dalla matricola 916405 alla 955000 circa) riportavano invece le diciture “REMINGTON RAND INC.” sulla riga superiore e “SYRACUSE, NEW YORK” su quella inferiore. Il marchio del “Secondo Tipo” era identico al terzo tipo, ma sensibilmente più grande (di lunghezza leggermente superiore a quella dell’hold open). I tre marchi sono messi a confronto qui<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Primo Tipo<br /><br />Anni: 1942-43<br /><br />Matricole: 916405-955000 circa<br /><br />“NEW YORK” e non “N.Y. U.S.A.”<br /><br /> <br /> <br /><br />Secondo tipo<br /><br />Anni: 1943<br /><br />Matricole: circa 955000-circa 980000<br /><br />Scritta poco più lunga dell’hold open<br /><br /> <br /> <br /><br />Terzo tipo<br /><br />Anni: 1943-45<br /><br />Matricole: circa 980000-2465139<br /><br />Scritta più corta dell’hold open<br /><br /> <br /><br /> La lettera “P” sotto il pulsante di sgancio del caricatore è il marchio che veniva impresso il giorno della prova a fuoco della pistola e si trova anche sul carrello, di fonte alla tacca di mira. Si conoscono “P” di diverse dimensioni, ma quello che è importante è che nelle armi che ne portano più di uno questi marchi siano tutti uguali, dato che venivano impressi con il medesimo punzone. La pistola fotografata, come tutte le Remington Rand, ha la “P” anche sul carrello:<br /><br /> <br /><br /> Come ricorderete, abbiamo detto che la rigorosa intercambiabilità delle parti faceva sì che fosse possibile smontare contemporaneamente più armi e poi rimontarle più o meno alla rinfusa, ottenendo combinazioni collezionisticamente non corrette. In particolare, bisogna prestare attenzione a varie minuterie che, inizialmente zigrinate, vennero in seguito prodotte da diverse fabbriche con una semplice rigatura, in modo da consentire di risparmiare una lavorazione. La foto qui sotto riporta le caratteristiche dei vari pezzi così come si potevano riscontrare nelle Remington Rand all’uscita dalla fabbrica:<br /><br /> <br /><br /> Il cane è zigrinato, come fu per l’intera produzione. I primi esemplari, di solito con finitura Du-Lite, montavano cani forniti dalla Colt, del tipo a cresta larga (stile mod. 1911), in seguito si passò al cane più stretto della 1911 A1. In ogni caso, nelle Remington Rand questo pezzo deve essere sempre zigrinato.<br /><br /> Analogamente, deve essere zigrinata la leva della sicura manuale, che non fu mai rigata.<br /><br /> Il mainspring housing e la leva dell’hold open, invece, furono inizialmente zigrinate ed in seguito solo rigate. In entrambi i casi, la variazione avvenne intorno al maggio del 1943, poco dopo l’introduzione del logo di Terzo Tipo, più o meno a partire dal numero 1350000.<br /><br /> <br /><br /> Come funziona e come si smonta una 1911 lo sanno anche i sassi; non sarà quindi il caso di dilungarci su questo argomento, dato che questa scheda è già di per sé piuttosto corposa. Vale solo la pena di ricordare come la semplicità (che non vuol dire grossolanità) del progetto di Browning si veda, ad esempio, dal fatto che la pistola è stata deliberatamente studiata in modo da poter essere smontata senza l’aiuto di alcun attrezzo, semplicemente utilizzando il guidamolla del cane come cacciaspine. Chi volesse fare un rapido ripasso e, soprattutto, verificare quest’ultima affermazione, può fare un salto qui<br /><br /> <a href="http://www.coolgunsite.com/disassembly/disassembly.htm" title="http://www.coolgunsite.com/disassembly/disassembly.htm" rel="external">http://www.coolgunsite.com/disassembly/disassembly.htm</a><br /><br /> Quella che segue è un’immagine classica, che corrisponde all’esito finale dello smontaggio da campagna della pistola:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br /> Sulle parti così disassemblate è possibile fare ancora qualche rilievo. Sul fusto è visibile una “G”, impressa prima della finitura dei pezzi, che costituisce un marchio di ispezione e indica che la pistola è stata prodotta per soddisfare un contratto Governativo:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br /> Il caricatore è quello standard della 1911; sulla parte sporgente della sua base si deve trovare impressa una lettera, che indica la ditta che lo ha prodotto:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br /> Sulle Remington Rand si possono trovare solo quattro lettere, corrispondenti ad altrettante aziende:<br /><br />L = M.S. Little Mfg. Co., di Hartford<br /><br />R = Risdon Mfg. Co., di Naugatuck<br /><br />S = Scovill Mfg. Co., di Waterbury<br /><br />G = General Shaver Division.<br /><br />L’ultima era una divisione della stessa Remington Rand, che produceva i caricatori esclusivamente per la casa madre. I primi tre erano invece fornitori esterni, i cui prodotti si possono trovare anche su pistole Ithaca ed US&S. <br /><br />Anche le guancette, in plastica marrone, erano prodotte da una ditta esterna, la Keyes Fibre Co., che le contrassegnava sulla faccia interna con il proprio marchio, una “K” dentro una stella a cinque punte:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br /> La pistola fotografata monta, giustamente, delle guancette del secondo tipo, riconoscibili per la presenza di anelli di rinforzo intorno ai fori di passaggio delle viti. Nelle guancette del primo tipo, tipiche della produzione iniziale, tali rinforzi sono assenti. <br /><br /> Infine, la canna. La Remington Rand non ne ha mai prodotta nemmeno una. Le acquistava invece presso fornitori esterni, che le contrassegnavano imprimendo il proprio marchio sulla faccia esterna dello zoccolo su cui è fulcrata la bielletta. Nelle prime pistole (Primo e Secondo Tipo) venivano montate normalmente canne fornite dalla Colt (e marcate “Colt .45 AUTO” sul lato sinistro della camera di cartuccia, subito sopra lo zoccolo) e dalla Springfield Armory (marchio S P sul lato sinistro dello zoccolo). Analogamente, negli ultimi esemplari prodotti (fra le matricole 1700000-1800000) si trovano canne della Flannery Bolt Co. (marchio F sul lato destro dello zoccolo e P sul sinistro). Tuttavia, la grande maggioranza delle pistole Remington Rand è stata realizzata con canne prodotte dalla High Standard e contrassegnate da una P (che di solito si vede male) a sinistra e dal marchio HS sulla destra dello zoccolo:<br /><br /> <br /><br /> Siamo arrivati alla fine. Per concludere, non resta che inserire la tabella dei dati tecnici…<br /><br /> <br /><br />Marca e Modello<br /> <br />Remington Rand 1911 A1<br /><br />Calibro<br /> <br /><br />.45 ACP<br /><br />Numero di colpi<br /> <br /><br />7 + 1 in canna<br /><br />Lunghezza complessiva<br /> <br /><br />215 mm<br /><br />Peso (arma scarica)<br /> <br /><br />1105<br /><br />Lunghezza della canna<br /> <br /><br />127 mm<br /><br />Rigatura<br /> <br /><br />6 righe sinistrorse<br /><br /> <br /><br /> … e lasciarci con una foto d’insieme di due vecchi “compagni d’armi”: Tue, 27 Mar 2007 20:09:52 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=259&forum=68 Beretta 1915-17 [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=258&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta 1915-17<br /> Beretta 1915-17<br /><br /> <br /><br /><br />È nato prima l’uovo o la gallina? Non lo sanno nemmeno alla Beretta.<br /><br />Tranquilli, non sono impazzito. Non più del solito, almeno. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4d6422f04.gif" alt="" /><br /><br />In realtà, il problema è che di “Beretta 15” (nome generico e improprio, come vedremo) ne esistono due, una in calibro 9 Glisenti ed una in 7,65 Browning, e non si sa con chiarezza quale sia stata progettata per prima. Neppure la stessa ditta produttrice dispone di dati precisi in grado di fugare questa incertezza. <br /><br />Per comprendere la situazione in cui nacquero queste armi, è importante collocarle storicamente nel loro tempo. Al termine del primo decennio del ’900 si andava delineando un nuovo sviluppo degli armamenti individuali che, soprattutto in campo militare, avrebbe portato al trionfo della pistola semiautomatica, che ormai stava uscendo dalla sua fase iniziale, nella quale si erano visti anche progetti e modelli a dir poco astrusi, per trasformarsi in un oggetto affidabile e di ampia diffusione. Questi progressi tecnologici diventavano ancor più importanti man mano che sull’Europa che si avviava ad uscire tragicamente dalla Belle Époque si andavano addensando nubi tempestose ed iniziavano a spirare venti di guerra sempre più forti. I comandi militari di tutte le Nazioni si sforzavano di adeguare i loro armamenti, per evitare di farsi cogliere impreparati da un eventuale conflitto, e l’Italia non faceva eccezione. <br /><br />Alla vigilia dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, le pistole in dotazione alle forze armate del nostro Paese formavano un gruppo variegato ed eterogeneo, al quale corrispondeva una varietà di calibri che certamente non aiutava dal punto di vista logistico. Accanto alle vecchie rivoltelle ’89 e ’74, alle Mauser ’99 assegnate alla marina e ad un numero significativo di semiautomatiche di piccolo calibro e di basso costo mai adottate ufficialmente, ma comunque utilizzate, le semiautomatiche assegnate agli ufficiali del Regio Esercito erano le Glisenti Modello 1910 e le Brixia, entrambe camerate per il calibro 9 Glisenti. Queste armi, pur non essendo del tutto inadeguate, risultavano viziate da parecchi difetti che le rendevano ormai inaccettabili per un uso generalizzato in una guerra: erano infatti caratterizzate da una progettazione complessa, che le rendeva di difficile produzione e manutenzione, costose da realizzare e relativamente poco robuste. Tutti aspetti inaccettabili in un’arma militare. L’amministrazione regia si mise quindi alla ricerca di un’arma che fosse di facile manutenzione, grazie ad uno smontaggio da campagna semplice, nonché robusta ed affidabile e che potesse essere prodotta in grandi quantità in tempi brevi e ad un costo contenuto. La trovò in un modello proposto dalla fabbrica d’armi più antica del mondo, la ditta Pietro Beretta. <br /><br />All’epoca, la casa bresciana realizzava e commercializzava quasi esclusivamente fucili da caccia ad anima liscia, anche se non era del tutto estranea alle forniture militari perché produceva per altre ditte parti di armi (canne per mitragliatrici e mitragliatori, ad esempio) e lavorava per l’Arsenale di Gardone Valtrompia. Tuttavia, lo studio di una nuova pistola, con la quale affacciarsi tanto sul mercato militare quanto su quello civile, doveva già essere stato intrapreso da un po’ di tempo perché la nuova arma venne brevettata il 29 giugno 1915, poco più di un mese dopo l’entrata in guerra dell’Italia, e si trattava di un progetto già compiuto e ben definito. Già l’11 novembre dello stesso anno venne stipulato un contratto per la fornitura di 5.000 pistole all’Esercito, seguito da un secondo per altre 5.000 il 20 dicembre. La distribuzione ai reparti iniziò nel 1916. Una nuova fornitura, in due contratti da 5.000 e 300 pezzi venne ordinata alla fine del 1917. La “Pistola Beretta Brevetto 1915” in calibro 9 Glisenti venne prodotta dal 1915 alla fine del 1918, per un totale di 15.670 pezzi, 15.300 dei quali destinati al Regio Esercito ed i restanti al mercato civile, e restò in servizio fino alla fine degli anni 30. <br /><br />Tuttavia, esiste un’altra “Brevetto 1915”, la “modello 1917” fotografata in questa scheda e camerata per il calibro 7,65 Browning. Si tratta di una pistola più piccola e più leggera della sorella maggiore, rispetto alla quale presenta anche alcune semplificazioni. In particolare, è priva della sicura a leva posteriore, della molla ammortizzatrice di rinculo e dell’espulsore, la cui funzione viene svolta dal percussore. Inoltre, nella modello 17 il ponticello del grilletto è ovale invece che rotondo e le guancette presentano il monogramma PB in un ovale e sono caratterizzate dal rigature verticali invece di essere zigrinate.<br /><br />La “Modello 1917” venne accettata dal Ministero della Guerra il 14 settembre del 1917, stipulando il 12 ottobre successivo un primo contratto che prevedeva la fornitura di 10.000 pezzi, ognuno dotato di due caricatori di scorta. La serie matricolare si inserì, un po’ confusamente, in quella della sorella in calibro 9 Glisenti; la prima 17 nota è la 15.649, ma la vera produzione dovrebbe essere iniziata col numero 16.000 circa. L’ultima matricola nota è la 71.744 e la produzione dovrebbe essere terminata intorno al 1921, continuando ben oltre la fine della guerra (soprattutto per il mercato civile) ed arrivando ad un totale di circa 55.700 pezzi. Un lotto venne anche destinato alla Regia Marina e marchiato con un punzone recante la sigla RM ed il disegno di un’ancora. Negli anni ’40, un lotto di 1.500 pezzi venne inviato all’esercito della Finlandia e marcato SA (Suomen Armejia, cioè Esercito Finlandese) sul fusto, davanti alla leva della sicura. <br /><br />Sulle date di produzione, quindi, a parte qualche incertezza, sembrano esistere pochi dubbi. Ma quale delle due pistole è stata ideata per prima? Come già detto, nessuno può rispondere con certezza. Sono state formulate varie ipotesi, ed a me non resta che presentare la mia, sottolineando che si tratta di una semplice supposizione, non sostenibile (ma neppure confutabile) con prove certe. Come abbiamo visto, ai tempi del brevetto, nel 1915, la pistola era già molto ben delineata, tanto da rendere poco credibile l’idea di un’arma progettata in fretta e furia. Sembra invece che il titolare della ditta (Pietro Beretta) ed il progettista (Tullio Marengoni, all’epoca Capo Officina della casa bresciana) avessero studiato molto bene lo “stato dell’arte” delle pistole semiautomatiche dell’epoca, riprendendone varie caratteristiche (ad esempio, il carrello aperto anteriormente, come sulla Mauser modello 10/14, e dotato di una finestra di espulsione differenziata) ed armonizzandole in un disegno curato e, per certi versi, innovativo. Per quanto riguarda il calibro, il 9 Glisenti non trovava impiego al di fuori dell’Italia, mentre il 7,65 Br, pur non essendo stato adottato ufficialmente da nessun esercito, era già molto diffuso ed apprezzato per l’impiego civile. Personalmente, ritengo quindi che il progetto originale fosse quello di una semiautomatica moderna, semplice, di dimensioni abbastanza ridotte e realizzata in un calibro molto apprezzato e diffuso per la difesa personale, con un occhio alle commesse militari delle armi di supporto. Quando il Regio Esercito si mise alla ricerca di una pistola con caratteristiche simili, ma nel suo calibro d’ordinanza e con una sicura dorsale simile a quella della Glisenti modello 1910, alla Beretta non dovettero fare altro che adattare un progetto già esistente “gonfiando” la pistola intorno al calibro maggiore (peraltro, abbastanza debole da consentire la realizzazione di armi con chiusura a massa) ed inserendo i dettagli (come la sicura), richiesti dai militari. Nel 1917 (che, non dimentichiamolo, è l’anno di Caporetto), l’enorme richiesta di armi di ogni genere, meglio se valide e a basso costo, consentì di avviare e portare al successo la produzione di questa piccola semiautomatica che, rispetto alla valanga di “attrezzi da sparo” a volte quasi artigianali che venivano sfornati per gli alleati dalla miriade di fabbriche spagnole, costavano di più (65 lire nel 1918, contro le 37 lire di una “tipo Ruby” nel 1914), ma garantivano una qualità sicuramente superiore. <br /><br />Terminato l’inquadramento storico, non resta che vedere le immagini dell’arma. Il lato sinistro della pistola è quello dell’immagine di apertura. Il destro è questo:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />L’aspetto che colpisce maggiormente è l’impugnatura nettamente diritta, con un’inclinazione di appena 9 gradi.<br /><br /> <br /><br />Sono chiaramente visibili le scritte riportate sul carrello: <br /><br /> <br /><br />Nella pistola in calibro 9, si legge invece (su due file): pietro beretta – brescia – casa fondata nel 1680 / cal. 9 m. – brevetto 1915. <br /><br />In questa immagine si possono vedere i numeri di matricola (che datano l’arma alla metà del 1918) e, sulle guancette, il logo PB in un ovale:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Nella stessa posizione, ma sul lato opposto dell’arma, è chiaramente impresso il marchio di accettazione militare; oltre a quella raffigurata (DR), le altre punzonature degli ispettori che si possono trovare sono PS ed AB. Sulla calibro 9 si trovano soprattutto (ma non esclusivamente) le sigle IF e PS.<br /><br />Il mirino è realizzato direttamente sulla canna, in corrispondenza dell’anello che ne circonda l’estremità vicina alla volata. In questa immagine si vede bene anche la parte anteriore del carrello, aperta come nella Mauser 1910. <br /><br />La tacca di mira è invece inserita a coda di rondine.<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />In questa posizione, nell’arma di calibro maggiore si trova la leva della sicura posteriore, il cui meccanismo di funzionamento è illustrato nella figura sottostante. [Non ricordo da dove ho tratto questa immagine; se qualcuno ritiene di averne la proprietà non ha che da farmelo sapere.] Più che di una miglioria, sembrerebbe trattarsi di un’inutile complicazione, mai più ripresa dalla casa produttrice nei numerosi modelli realizzati negli anni successivi.<br /><br /> Per procedere allo smontaggio da campagna della pistola, bisogna in primo luogo bloccarla in apertura servendosi dell’apposito gancio della leva della sicura. Infatti, non esiste un hold-open e dopo l’ultimo colpo l’arma resta aperta perché il carrello appoggia sull’elevatore del caricatore.<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Con la pistola così bloccata, la parte superiore della canna viene ad essere completamente scoperta…<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />… permettendo di sfilare la canna stessa semplicemente tirandola verso l’alto. Si vede bene il piolo di fissaggio, sulla quale è praticata la scanalatura in cui, ad arma chiusa, si inserisce il perno della leva della sicura .<br /><br /> <br /><br />Ora si libera il carrello dalla sicura, stando attenti ad evitare che venga “sparato” in avanti, e lo si sfila tirandolo anteriormente, fino a liberarlo del tutto…<br /><br /> <br /><br />…per poi estrarre dal suo interno la molla di recupero ed il guidamolla.<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />L’estrazione della leva della sicura (se non è già caduta a terra) completa lo smontaggio da campagna.<br /><br /> <br /><br />Visto che l’arma è smontata, si può apprezzare il cane interno:<br /><br /> <br /><br />Infine, rimuovendo le guancette, sul lato sinistro risulta visibile il disconnettore, che agisce “a scappamento”, passando da un’iniziale fase di aggancio<br /><br /> ad una di disconnessione.<br /><br /> <br /><br />Questa è la situazione che si ha dopo lo sparo: la pistola è carica, il colpo in canna e il cane armato, ma, se il grilletto non viene rilasciato prima di essere nuovamente premuto, il meccanismo di scatto non può agire. In questo modo si evita la raffica. Si tratta di un sistema che, opportunamente migliorato, si ritroverà su numerose Beretta successive. <br /><br />Il caricatore della pistola in calibro 9 Glisenti era inizialmente caratterizzato dalla presenza, per il conteggio dei colpi rimasti, di una serie di fori praticati nelle superfici laterali, che in seguito sono stati sostituiti da un’ampia fenestratura longitudinale; le due forme vengono indicate, rispettivamente, col nome di caricatore di primo e secondo tipo. È possibile vederli nell’immagine sottostante. <br /><br /> <br /><br />La “modello 1917” venne invece realizzata sin dall’inizio con il caricatore di secondo tipo, come quello visibile in questa immagine:<br /><br /> <br /><br /> In origine doveva averne tre, uno in dotazione e due di scorta, come da contratto militare. Tuttavia, con gli anni e le varie vicissitudini, belliche e non, che hanno attraversato, queste armi sono spesso andate incontro ad un notevole rimescolamento dei caricatori. Così, quella che stiamo esaminando ne ha due, che però non sono quelli originali. Il primo apparteneva probabilmente ad una modello 1922, come si rileva dalle differenze relative alla forma dell’elevatore ed al sistema di ritegno del fondello:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Il secondo presenta invece delle differenze ben più evidenti:<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Che sia un Beretta non ci sono dubbi…<br /><br /> <br /><br />…ma appartiene ad un modello successivo e, utilizzandolo, la linea dell’arma cambia completamente:<br /><br />Ovviamente, cambia anche l’impugnabilità (che migliora molto, specie per chi ha mani medio-grandi). Forse, uno dei suoi precedenti proprietari, che evidentemente contava di usarla e non di collezionarla, deve aver apportato questa miglioria con un “colpo di genio” basato principalmente sull’“arte di arrangiarsi”. O forse questa mescolanza è solo un caso, chissà … Tuttavia, va detto che nell’autunno 2005 è comparso sul sito di una nota armeria italiana un altro esemplare con un caricatore identico. Può darsi che due persone diverse avessero avuto la stessa idea, oppure che questa modifica avesse trovato una certa diffusione (capita ai progetti validi…).<br /><br />La pistola fotografata comunque veniva tenuta in una fondina, che non è quella militare originale, perché queste erano dotate di apposite tasche per accogliere i caricatori di scorta.<br /><br /> <br /><br />Per finire, qualche dato numerico:<br /><br /> <br /><br />Denominazione:<br /> <br />Pistola Automatica Beretta Brevetto 1915<br /><br />Modello:<br /> <br /><br />15-17<br /> <br /><br />15<br /><br />Calibro:<br /> <br /><br />7,65 mm (7,65 Browning)<br /> <br /><br />9 mm Glisenti (9 M10)<br /><br />Numero di catalogo:<br /> <br /><br />Arma non catalogata<br /> <br /><br />8089<br /><br />Numero di colpi:<br /> <br /><br />8<br /> <br /><br />7<br /><br />Lunghezza canna:<br /> <br /><br />85 mm (6 righe destrorse)<br /> <br /><br />95 mm (6 righe destrorse)<br /><br />Lunghezza complessiva:<br /> <br /><br />150 mm<br /> <br /><br />171 mm<br /><br />Altezza:<br /> <br /><br />114 mm<br /> <br /><br />131 mm<br /><br />Spessore:<br /> <br /><br />26 mm<br /> <br /><br />29 mm<br /><br />Peso scarica:<br /> <br /><br />570 g<br /> <br /><br />850 g<br /><br /> <br /><br />Per chi fosse interessato, qui c’è l’esploso. È relativo al modello in calibro 9 Glisenti e, quindi, si vedono bene la molla ammortizzatrice di rinculo, l’espulsore e la sicura posteriore. Per il resto, le due pistole sono identiche. Tue, 27 Mar 2007 19:56:53 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=258&forum=68 WALTHER P38 [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=257&forum=68 Schede tecniche armi:: WALTHER P38<br /> Walther P38<br /><br /><br />Benché le armi rappresentative in calibro 9 Para siano molte, è doveroso un accenno ad una delle più famose : la Walther P38.<br /><br />Piccola digressione polemica: negli anni 70 il termine P38 è stato usato fuori luogo per indicare le armi corte utilizzate dai cosiddetti “autonomi” o “partito armato” e la P38 stessa una sorta di arma di ordinanza delle brigate rosse, mentre sovente si trattava di revolver in calibro 38 special.<br /><br />Come già detto altrove questo sito è apolitico quindi non voglio addentrarmi in altre considerazioni, tuttavia, a mio parere, il terrorismo degli anni 70 (ad onta di certe riabilitazioni postume) è una delle pagine più vergognose e sanguinose della nostra storia recente.<br /><br />Oplologicamente la P38 ha un ruolo storico importante : realizzata nei primi anni 30 come progetto privato per una pistola militare rappresenta una svolta nella progettazione della Walter; per la prima volta la casa produsse un arma a culatta chiusa capace di sparare una cartuccia potente come la 9 Para.<br /><br />La canna non è più fissata al fusto ma è libera di rinculare per un breve tratto insieme al carrello poi la canna si arresta e si sblocca dal carrello che continua a rinculare, arma il cane ed è riportato in batteria da due piccole molle di recupero.<br /><br />Venne mantenuta ed ovviamente rinforzata la doppia azione delle PP e PPK ma con il cane totalmente annegato tra fusto e carrello; questa configurazione nota come AP ( Armee Pistole pistola per l’esercito) venne prodotto in numero molto piccolo, non oltre i 200 pezzi per le valutazioni da parte dell’esercito e molto criticata proprio per il cane nascosto.<br /><br />La riprogettazione portò alla HP ( Heere Pistole sempre pistola per l’esercito) identica alla AP ma con cane esterno che venne adottata dalla Wehrmacht nel 1938 da cui la designazione di P(istole)38<br /><br />E’ interessante notare che la P38 nacque con un progetto praticamente perfetto : tra AP HP e P38 le differenze sono davvero minime.<br /><br /> <br /><br />La P38 venne scelta per affiancarsi e sostituire le P08 perché prometteva di essere una pistola più adatta alla produzione in serie, meno costosa e meno suscettibile ai guasti; prodotta in circa un milione di pezzi è considerata una delle migliori, se non la migliore, pistola di ordinanza del periodo 1940-1970 : già, perché nel dopoguerra , con castello in lega leggera e denominazione di P1 è tornata ad essere arma di ordinanza della Bundeswehr<br /><br /> <br /><br />Tra le caratteristiche peculiari vi sono: peso medio (circa 960 gr scarica), potenza della munizione ritenuta sufficiente (Vo circa 340 m/sec) , buona capacità del caricatore (8 colpi), cane esterno, doppia azione, avvisatore di cartuccia in camera, facilità di smontaggio. Il progetto è talmente valido che alcune sue soluzioni (in particolare il blocchetto di chiusura) hanno ispirato un'altra grande pistola : la nostra Beretta 92<br /><br />Punti negativi pochi : l’impossibilità di montaggio del silenziatore e soprattutto una certa debolezza della molla di ritegno della slitta.<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Marchi : i primi tipi militari (le AP sono sparite tutte purtroppo) portavano il nastro con la scritta Walter, il P38 ed una matricola iniziante con O; poi vennero adottati i codici dei fabbricanti per ingannare lo spionaggio straniero ed alla Walter venne assegnato il numero 480 : un certo numero di P38 (numero ignoto ma sicuramente basso) costruite negli ultimi mesi del 1939 porta tale 480 sul carrello.<br /><br />Dal 1940 il sistema a numeri fu sostituito con lettere, la Walther di Zella Mehlis ebbe il codice ac seguito da due cifre indicanti l’anno di produzione ; all’inizio del 41 anche Mauser iniziò la produzione della P38 e quelle da essa prodotte hanno codici byf e svw (non è noto il motivo dell’alternanza ma i codici byf sono più numerosi), più tardi la produzione venne iniziata anche dalla Spreeewerke di Spandau ( codici cxq e cyq) .<br /><br />Verso la fine della guerra la fabbricazione dell’arma fu decentrata in diversi piccoli stabilimenti per sfuggire ai bombardamenti, quali la FN di Herstal o l’arsenale di Brno ed altri ancora che non riuscirono ad organizzarsi prima della fine del conflitto.<br /><br /> <br /><br />Varianti della P38 se ne conoscono pochissime: era un’arma nata perfetta !! Esistono poche P38 kurz con canna quasi dimezzata di uso sconosciuto (l’arma da una vampata ed un rilevamento impressionanti) ed alcune rare P38 in 7,65 a singola azione con guance in legno e mire singolari: tale versione non è mai stata effettivamente prodotta ma sono assemblaggi postbellici compiuti con gli avanzi del saccheggio dello stabilimento di Zella Mehlis. <br /><br />Ancora un dettaglio: la P38 nasce in 9Para, ovviamente l’arma di questa scheda è in 9x21IMI: come ben sapete una differenza di 2mm del bossolo (da 9x19 a 9x21) basta a trasformare un’arma detenibile in una pericolosissima arma da guerra ... senza commenti ...<br /><br />Caratteristica di quest’arma è la parte inferiore della canna foggiata in modo da portare un separato blocco di chiusura (blocchetto oscillante) mentre il carrello è costituito dalla solita sezione otturatore che reca percussore, leva di sicurezza ed estrattore; ad arma montata la canna è sistemata in modo che la culatta poggi sull’ otturatore; la canna stessa scorre in apposite solcature del carrello,che, a sua volta, muove lungo guide nel fusto.<br /><br />Con la pistola pronta al fuoco le superfici di supporto del fusto spingono in alto il blocchetto di chiusura, facendo sì che le sue alette entrino nei relativi recessi del carrello e lo uniscano saldamente alla canna.<br /><br />Sparata la cartuccia, il rinculo fa arretrare il complesso lungo il fusto finché l’asta dell’ammortizzatore va ad urtare la barra trasversale sul fusto stesso davanti al vano caricatore.<br /><br />La pressione sull’asta dell’ammortizzatore forza in basso la camma di bloccaggio e libera le alette dal carrello. Data la molla di fissaggio del blocco di chiusura che funge da ammortizzatore, la canna è portata in posizione con scioltezza, ma il carrello è ora libero di proseguire nel suo movimento all’indietro, comprimendo le molle di recupero ed armando il cane.<br /><br />Nella corsa di ritorno del carrello, appena l’otturatore camera una nuova cartuccia ed esercita una certa pressione sul complesso-camma, anche questa riprende ad avanzare; grazie alla camma nel fusto, il blocco di chiusura è ora riportato in alto per inserire di nuovo le alette nei loro alloggiamenti ed unire di nuovo saldamente canna ed otturatore.<br /><br />Il meccanismo della doppia azione è quello delle PP e PPK ma irrobustito; oltre alla sicura manuale che agisce anche da abbatticene vi è poi una sicurezza automatica costituita da una levetta connessa al cane che preme contro un pistoncino a molla; questo scorre verticalmente presso il percussore.<br /><br />Quando il cane è in posizione diversa dal sollevamento completo , tale pistoncino scende sotto la pressione della molla e blocca il percussore automaticamente. Per tutto il tempo in cui il grilletto viene premuto il pistoncino di sicurezza resta poi disimpegnato dal percussore<br /><br /> <br /><br />La scomposizione campale della P38 è molto semplice : basta arretrare il carrello e bloccarlo con l’hold open, togliere il caricatore e ruotare in avanti la leva di smontaggio, si fa avanzare il complesso canna-carrello e si abbatte il cane altrimenti il pistoncino di sicura automatica rimene sollevato e blocca l’uscita del carrello.<br /><br />Le molle di recupero, che sono uno dei punti deboli, non andrebbero tolte.<br /><br />In particolare bisogna fare molta attenzione , (per quanto improbabile, ma la madre dei cretini è sempre incinta) a non rimontare la pistola priva del blocchetto di chiusura : l’arma potrebbe essere ricomposta anche così ma diventerebbe un’arma a chiusura labile ad azione ritardata il che è pericolo con una cartuccia potente come il 9 para. E’ vero che priva del blocchetto l’arma “balla” con rumore di ferraglia…… ma meglio avvertire !!!! Tue, 27 Mar 2007 19:45:52 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=257&forum=68 Beretta CX4 STORM cal 9x21 / 40 S&W / 45 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=242&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta CX4 STORM cal 9x21 / 40 S&W / 45<br /> Produttore: Pietro Beretta Spa, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia (Bs), tel. 03083411, <a href="http://www.beretta.it" title="www.beretta.it" rel="external">www.beretta.it</a>, <a href="mailto:[email protected]" title="[email protected]">[email protected]</a><br />Modello: Cx4 Storm<br />Tipo: carabina semiautomatica<br />Calibro: 9 Parabellum, 9x21, .40 Smith & Wesson, .45 Acp<br />Funzionamento: chiusura labile con otturatore a massa avanzata<br />Alimentazione: caricatori bifilari a presentazione singola della cartuccia, intercambiabili con quelli delle pistole Beretta serie 92 e 8000<br />Numero colpi: 10 (8 in .45 Acp)<br />Mire: tacca di mira a diottra con fogliette a 50 e 100 metri, regolabile in deriva; mirino a palo regolabile in altezza e deriva; predisposizione per slitte Picatinny per il fissaggio di ottiche e accessori<br />Scatto: Singola azione<br />Percussione: cane interno<br />Sicura: manuale a traversino al grilletto, blocco automatico dell’otturatore in caso di urti<br />Canna: lunga 422,5 mm, con sei righe ad andamento destrorso<br />Lunghezza totale: da 755 mm a 810 mm (a seconda del numero di spaziatori applicati al calcio)<br />Lunghezza linea di mira: 327 mm<br />Spessore: 63 mm<br />Altezza: 190 mm<br />Peso: 2.570 grammi scarica<br />Prezzo: 1001 euro circa, Iva inclusa Sun, 25 Mar 2007 16:52:52 +0200 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=242&forum=68 Beretta 98 G Elite II calibro 9x21 [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=233&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta 98 G Elite II calibro 9x21<br /> Beretta 98 G Elite II calibro 9x21 <br /><br /> <br /> <br /> <br /> <br /><br /><br /><br />La Beretta 98 G Elite II è una pistola semiautomatica con chiusura geometrica a corto rinculo di canna con blocchetto oscillante. Il vincolo meccanico tra canna e carrello si attua mediante l’inserimento delle alette laterali del blocchetto di chiusura nelle sedi corrispondenti, ricavate ai lati del carrello. Quest’ultimo, rispetto alla normale Beretta 98 Fs è sensibilmente irrobustito in corrispondenza delle sedi del blocchetto, analogamente ai modelli Brigadier, Stock e Combat Combo. Il caricatore è bifilare a presentazione singola della cartuccia e ha la capacità di 15 colpi. Con l’arma sono forniti due serbatoi, uno con il classico fondello piatto in metallo e l’altro con un pad più spesso e bombato, in gomma. Entrambi i caricatori hanno il corpo cromato satinato. Lo scatto è ad Azione mista facoltativa: il cane, dalla cresta arrotondata, è profondamente alleggerito, allo scopo di abbreviare il tempo di percussione. Improntate alla massima operatività, le sicure sono costituite dalla mezza monta del cane e dal blocco automatico al percussore. La leva ambidestra ubicata sul carrello ha, infatti, la funzione di solo abbatticane, e torna automaticamente in posizione di riposo dopo l’azionamento. Questo evita il rischio che l’arma possa rimanere in sicura inavvertitamente quando si scarrella. La mezza monta intercetta il cane in caso di sgancio accidentale. Il blocco automatico al percussore, a ragione considerato un must per una semiautomatica moderna, non permette la partenza del colpo se il grilletto non è arretrato a fondo corsa. Conclude la dotazione di dispositivi di sicurezza l’avvisatore di colpo in canna, costituito da una appendice dell’estrattore che, a cartuccia camerata, fuoriesce dalla propria sede mostrando una zona dipinta di rosso. La canna, misura 119 mm, quindi, rispetto alle altre full size della serie 92, risulta leggermente più corta (125 mm). L’anima è solcata da sei righe ad andamento destrorso. Il vivo di volata, nettissimo, è profondamente incassato a protezione dagli urti accidentali. Sul guidamolla di plastica, a sezione cruciforme, scorre la molla di recupero, non vincolata alle estremità e avente sezione circolare. Il carrello ha alette inclinate doppie (anteriori e posteriori) di presa. Le alette sono sottili, ravvicinate e nette al punto da essere grippanti ma non taglienti. Molto piacevole il contrasto tra il carrello e la canna in bianco e i numerosi particolari neri, come la tacca di mira, il mirino, la leva ambidestra di solo disarmo, il cane, il blocco automatico al percussore, l’hold open e il chiavistello della canna. Caratterizzano l’aspetto formale le scritte, molto curate e raggruppate tra le alette di presa del carrello. Il pulsante di sgancio caricatore, reversibile per l’utilizzo da parte di tiratori mancini, è maggiorato. La soluzione è valida per l’impiego sportivo. Le guancette sono fermate da viti Allen inox satinate. I profondi intagli verticali del front strap della 98 Fs sono stati sostituiti quasi totalmente da cuspidi, abbastanza grippanti. Le stesse interessano, sull’Elite II, l’intera superficie del dorso dell’impugnatura. Le svasature dell’imbocco dell’impugnatura agevolano l’inserimento del caricatore.<br />Entrambi i riferimenti di mira, di colore nero opaco, sono innestati a coda di rondine e possono essere sostituiti con relativa facilità. La tacca fissa, tipo Novak, è di piccole dimensioni ed è fermata in posizione con un grano Allen ubicato in posizione centrale. Il profilo sfuggente facilita l’estrazione dell’arma, poiché riduce il rischio di impigliamenti. Per quanto concerne l’affidabilità di funzionamento, l’Elite II ha confermato la proverbiale efficienza delle Beretta serie 92. Le cartucce provate sono state camerate in modo assolutamente fluido, a prescindere dalla forma del proiettile e dal livello di caricamento. L’estrazione e l’espulsione dei bossoli spenti sono state decise e regolari. Dagli stessi abbiamo rilevato tracce di affumicatura quasi nulle. Particolarmente contenute sono state le deformazioni anelastiche, anche quando i bossoli sono stati impiegati per le ricariche massime a palla blindata. Le impronte di percussione sono state potenti e centrate. La craterizzazione dell’impronta di percussione, apparentemente dovuta a valori pressori anomali, in realtà è determinata dalla conformazione del foro di egresso del percussore, ed è comune a tutte le armi della serie 92. Le ricariche hanno spinto la leggera palla Fiocchi Fmj di 115 grs a 375 m/sec, erogando un’energia media di 53 kgm. Con all’attivo 348 m/sec e 49 kgm di energia, le ricariche con la palla Fiocchi blindata troncoconica di 123 grs hanno fornito prestazioni di buon livello. Risultati simili si sono avuti con le Fiocchi teflonate, che hanno spinto la palla in lega troncoconica di 123 grs a 345 m/sec. La non disprezzabile energia corrispondente è stata di 48 kgm. Le ricariche con la palla Schwarzkopf hanno soddisfatto le nostre aspettative: con una velocità media d’esercizio di 303 m/sec e 37 kgm di energia, infatti, si sono dimostrate precise, economiche e poco stressanti sia per l’arma sia per il tiratore, ma senza inficiare il funzionamen<br />Rosata eseguita a 25 metri con cartucce commerciali Fiocchi 123 grs LtctflProduttore: Pietro Beretta spa, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia (Bs), tel. 03.08.34.11, fax 03.08.34.14.21, <a href="http://www.beretta.it" title="www.beretta.it" rel="external">www.beretta.it</a>, <a href="mailto:[email protected]" title="[email protected]">[email protected]</a><br />Modello: 98 G Elite II<br />Tipo: pistola semiautomatica<br />Calibro: 9x21<br />Impiego specifico: difesa personale<br />Funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo di canna con blocchetto oscillante<br />Alimentazione: caricatore bifilare ad andamento alternato con presentazione singola della cartuccia<br />Numero colpi: 15+1<br />Scatto: azione mista facoltativa<br />Percussione: indiretta mediante cane esterno e percussore inerziale<br />Sicura: automatica al percussore, mezza monta del cane<br />Canna: lunga 119 mm, a 6 principi destrorsi con passo di un giro in 250 mm<br />Mire: tacca di mira tipo Novak innestata a coda di rondine, mirino innestato a coda di rondine<br />Lunghezza totale: 211 mm<br />Spessore: 38 mm<br />Altezza: 137 mm con caricatore con soletta standard<br />Peso: 985 grammi<br />Materiali: canna e carrello in acciaio inox, fusto in lega leggera (Ergal), componenti minori in acciaio al carbonio<br />Finitura: inox satinata per canna e carrello, opaca antiriflesso per il fusto, caricatori cromati satinati<br />Numero del Catalogo nazionale: 12.998 (arma comune)<br />Prezzo: 1.207 euro, Iva inclusa Wed, 21 Mar 2007 21:43:50 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=233&forum=68 Taurus mod 415 calibro 41 Magnum [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=218&forum=68 Schede tecniche armi:: Taurus mod 415 calibro 41 Magnum<br /> Modello: 415<br />Calibro: 41 magnum<br />Lunghezza canna: 51 mm<br />Colpi: 5<br />Peso: 789 g<br />Azione: Singola/doppia<br />Materiale: Acciaio<br />Prezzo: da 600 € Wed, 14 Mar 2007 22:55:15 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=218&forum=68 Taurus mod 605 cal 357 revolver [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=217&forum=68 Schede tecniche armi:: Taurus mod 605 cal 357 revolver<br /> Modello: 605<br />Calibro: 357 Magnum<br />Lunghezza canna: 51 mm<br />Colpi: 5 <br />Peso arma scarica: 684<br />Azione: singola/doppia<br />Materiale: acciaio<br />Prezzo: da 421<br /><br />Bella, economica, ma pesantuccia (la smith 637 pesa 2 etti meno!!) Wed, 14 Mar 2007 22:45:00 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=217&forum=68 Beretta 96 Brigadier cal 40 S&W [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=215&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta 96 Brigadier cal 40 S&W<br /> Modello: 96 Brigadier<br />Calibro: 40 S&W<br />Lunghezza canna: 125 mm<br />Chiusura: Stabile/blocco oscillante<br />Funzionamento: semiautomatico<br />Colpi: 11<br />Peso arma scarica: 965 g<br />Azione: singola/doppia<br />Fusto/ Lega leggera<br />Prezzo: da 975 €<br />catalogata arma COMUNE Wed, 14 Mar 2007 22:05:08 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=215&forum=68 Smith & Wesson mod 410 cal 40 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=213&forum=68 Schede tecniche armi:: Smith & Wesson mod 410 cal 40<br /> Modello: 410<br />Calibro: 40 S&W<br />lunghezza canna: 102 mm<br />Chiusura: Stabile/ canna oscillante<br />Funzione: Semiautomatica<br />Colpi: 11<br />Peso arma scarica: 800 g<br />Azione: singola/doppia<br />Fusto: Lega leggera<br />Prezzo da 680 €<br />Non son riuscito a trovare altre informazioni a riguardo <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e02c5440.gif" alt="" /> Wed, 14 Mar 2007 21:51:08 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=213&forum=68 Kevin ZP 98 cal 9 corto [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=211&forum=68 Schede tecniche armi:: Kevin ZP 98 cal 9 corto<br /> Le schede di Armi<br />Costruttore: ZVI – Zbrojovka Vsetìn Indet a.s. – Vsetìn (Repubblica ceca) – Internet: <a href="http://www.zvi.cz" title="www.zvi.cz" rel="external">www.zvi.cz</a><br />Importatore: Prima Armi – Viale Kennedy, 8 – 10064 Pinerolo (TO) – Tel. 0121/321422 – Fax 0121/398739 – Internet: <a href="http://www.primarmi.it" title="www.primarmi.it" rel="external">www.primarmi.it</a><br />Modello: Kevin ZP 98<br />Tipo: pistola semiautomatica<br />Calibro: 9 mm Corto<br />Funzionamento: a sfruttamento del rinculo con chiusura labile (a massa)<br />Canna: lunga 57 mm (2” 1/4); 6 righe destrorse<br />Sistema di percussione: indiretto, a mezzo cane esterno su percussore a lancio inerziale<br />Alimentazione: caricatore amovibile capace di 6 colpi<br />Congegno di scatto: a sola doppia azione (DAO)<br />Estrattore: a gancio<br />Espulsore: a lamina<br />Mire: mirino fisso a rampa, tacca di mira fissa<br />Congegno di sicurezza: incorporato nello scatto<br />Impugnatura: guancette di legno zigrinate<br />Peso: 400 g<br />Dimensioni: <br />lunghezza 116 mm <br />altezza 95 mm <br />spessore 23 mm<br />Materiali: fusto di lega d’alluminio, il resto d’acciaio<br />Finitura: anodizzazione del fusto, brunitura nera delle parti d’acciaio, doratura di cane, canna, grilletto, pulsante del caricatore ed estrattore<br />Prezzo indicativo al pubblico: 530 euro (395 euro la versione standard senza dorature)<br />Numero d’iscrizione al Catalogo nazionale: 13343 Wed, 14 Mar 2007 12:23:42 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=211&forum=68 Beretta 3032 Tomcat cal 7,65 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=210&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta 3032 Tomcat cal 7,65<br /> Calibro: mm 7,65 Browning<br />Numero delle canne: una<br />Numero colpi nel caricatore: 7<br />Lunghezza canne: mm 61<br />Lunghezza dell'arma: mm 125<br />Peso arma scarica: g 410<br />Fusto: Lega leggera<br />Funzionamento: semiautomatico singola e doppia azione<br />Stato o Stati in cui l'arma è prodotta: Italia<br />Stato da cui l'arma è importata: Italia<br />Classificazione: Arma Comune<br />Prezzo: da 710 €<br />Catalogo nazionale armi: nr. 9310 Wed, 14 Mar 2007 12:16:19 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=210&forum=68 Ruger GP100 cal 357 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=207&forum=68 Schede tecniche armi:: Ruger GP100 cal 357<br /> Modello: GP 100<br />Calibro: 357 Magnum<br />Lungjezza canna: 102 mm<br />Colpi: 6<br />Peso arma scarica: 1.020 gr<br />Azione: Singola/doppia<br />Materiale: Acciaio<br />Prezzo da 670 €<br />Catalogata arma SPORTIVA<br />PER IL NOSTRO LAVORO NON VA BENE X' E' SPORTIVA!!!<br />Asservazione personale dato che l'ho avuta, molto precisa e dal grilletto sensibile, ottima arma da poligono.. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> Mon, 12 Mar 2007 22:51:16 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=207&forum=68 Smith & Wesson 4006 cal 40 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=206&forum=68 Schede tecniche armi:: Smith & Wesson 4006 cal 40<br /> Modello: 4006<br />Calibro: 40 S&W<br />Lunghezza canna: 102 mm <br />Chiusura: Stabile/canna oscillante<br />Funzionamento: Semiautomatico<br />Colpi: 10<br />Peso ad arma scarica: 1.071 gr<br />Azione: Singola/doppia<br />Fusto: Acciaio inox<br />Prezzo da 1.770 € Mon, 12 Mar 2007 22:46:10 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=206&forum=68 Glock 17 cal 9 x 21 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=205&forum=68 Schede tecniche armi:: Glock 17 cal 9 x 21<br /> Glock 17 specifiche <br />Calibro 9x19 millimetro <br />Azione Azione sicuro (doppio modo costante di azione) <br />Lunghezza totale (scorrevole) 186 millimetri <br />Altezza, compreso lo scomparto 138 millimetri<br />Larghezza 30 millimetri <br />Lunghezza del barilotto 114 millimetri<br />Raggio di vista 165 millimetri <br />Rifling Profilo esagonale con una torsione destra di una girata in 250 millimetri <br />Peso, senza scomparto 625 g <br />Peso, scomparto vuoto 78 g <br />Peso, scomparto pieno 280 g <br />Capienza dello scomparto 17 tondi <br />Tiro standard di innesco 2.5 chilogrammi <br />Lunghezza di tiro di innesco 12.5 millimetri<br />Catalogata comune <br />Prezzo da 620 € Mon, 12 Mar 2007 22:31:24 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=205&forum=68 Glock 20 cal 10mm [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=204&forum=68 Schede tecniche armi:: Glock 20 cal 10mm<br /> Glock modello 20 <br />specifiche <br />Calibro 10 mm Auto <br />Azione singola <br />Lunghezza totale 193 mm <br />Altezza totale 139 mm <br />Larghezza 32.5 mm <br />Lunghezza canna117 mm<br />Fusto in tecnopolimero<br />Raggio di vista 172 mm <br />Peso, senza scomparto 785 gr<br />Peso, scomparto vuoto 75 gr <br />Peso, scomparto pieno 325 gr <br />Capienza dello scomparto 15 colpi <br />Tiro standard di innesco 2.5 chilogrammi <br />Lunghezza di tiro di innesco 12.5 millimetri <br />Catalogata comune<br />Prezzo da 710 € <br /><img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e4c2e742.gif" alt="" /> Mon, 12 Mar 2007 22:26:43 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=204&forum=68 Beretta 98 FS 9 x 21 forse la più usata [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=202&forum=68 Schede tecniche armi:: Beretta 98 FS 9 x 21 forse la più usata<br /> Modello: Beretta 98 FS<br />Calibro 9 x21 <br />Colpi: 15 + 1 Bifilare<br />Azione: Singola/doppia<br />Lunghezza Totale: 211 mm<br />Lunghezza canna: 119 mm<br />Spessore Totale: 38 mm<br />Altezza Totale: 150 mm<br />Linea di mira: 161 mm<br />Peso arma scarica: 980 gr<br />Prezzo: da 868 €<br />Catalogata arma COMUNE<br /><br />Quattro sistemi operativi, una gamma incredibile. <br />Ciascuno dei quattro sistemi operativi con i quali sono disponibili le pistole serie 98 vanta specifiche funzioni di sicurezza:<br />FS - Doppia/singola azione, sicura manuale ambidestra con dispositivo di abbattimento cane, svincolo del grilletto dal gruppo di scatto, rotazione della parte posteriore del percussore. Sicura automatica sul percussore.<br />DS - Solo doppia azione, sicura manuale ambidestra con dispositivo di rotazione della parte posteriore del percussore e di svincolo del grilletto dal gruppo scatto. Sicura automatica sul percussore.<br />D - Solo doppia azione, senza sicura manuale. Sicura automatica sul percussore.<br />G - Doppia/singola azione, dispositivo di abbattimento cane ambidestro, rotazione della parte posteriore del percussore, svincolo del grilletto dal gruppo di scatto e ritorno automatico del comando sicura in posizione di arma pronta al fuoco. Sicura automatica sul percussore. Tutti i modelli serie 98 dispongono, inoltre, di indicatore di cartuccia in canna.<br /><br />1) Otturatore di Tipo Aperto. L'otturatore di tipo aperto elimina praticamente la possibilità d’inceppamento. Permette anche di introdurre il colpo direttamente in camera di cartuccia nel caso in cui il caricatore si fosse danneggiato o fosse andato perduto.<br />2) Finitura Antiriflessi. L'esclusiva finitura nero opaco antiriflessi mediante Bruniton è garanzia di maggior resistenza alla corrosione e di minore attrito fra il fusto ed il carrello-otturatore.<br />3) Sicura Automatica mediante Blocco del Percussore. La parte anteriore del percussore è bloccata finchè il grilletto non viene azionato completamente a fondo. Anche in caso di eventuale caduta della pistola con la volata rivolta verso il basso il percussore, bloccato, non può percuotere la capsula. <br />4) Sicura Manuale Ambidestra. Facilmente accessibile anche da parte di tiratori mancini, è tenuta con precisione in posizione inserita o disinserita. (Non presente sui modelli D e non attiva sui modelli G).<br />5) Impugnatura Anatomica. Arrotondata e leggermente incavata nella parte posteriore alta per una salda presa e un corretto posizionamento della mano. La parte posteriore e anteriore dell'impugnatura sono scanalate, mentre la parte inferiore è leggermente incurvata per un migliore controllo all'atto dello sparo.<br />6) Bottone Sgancio Caricatore Reversibile. Posizionato lungo il ponticello, il bottone sgancio caricatore può essere facilmente invertito per uso di tiratori mancini. Consente una veloce sostituzione del caricatore vuoto che viene lasciato fuoriuscire rapidamente dall'impugnatura.<br />7) Fusto in Lega Leggera d'Alluminio con Ponticello Combat. Il ponticello è' scanalato per consentire una presa salda anche nel tiro a due mani o con l'utilizzo di guanti.<br />8) Chiavistello di Smontaggio. Posizionato e congegnato in modo da rendere semplice lo smontaggio. Grazie a ciò la 98FS è una delle armi di più facile manutenzione.<br />9) Eccezionale Sicurezza d'Uso. La leva ambidestra della sicura sul carrello-otturatore ha anche la funzione di abbattimento cane. Quando è azionata, la parte retrostante del percussore viene ruotata e quindi separata dal percussore vero e proprio. <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> Mon, 12 Mar 2007 20:36:51 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=202&forum=68 Smith & Wesson 637 [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=201&forum=68 Schede tecniche armi:: Smith & Wesson 637<br /> Modello: 637<br />Calibro: 38 special + P<br />Lunghezza canna: 51mm<br />Colpi: 5<br />Peso: 425 gr<br />Azione: mista<br />Materiale: Lega leggera<br />Prezzo: da 480 €<br />Ideale come 2° arma, ascellare o alla caviglia, potente ma precisione diciamo 10/15 metri poi va a fortuna!! <br /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> Mon, 12 Mar 2007 20:18:53 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=201&forum=68 Re: Colt Delta Elite 10 mm Auto BELLISSIMA [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=196&forum=68 Schede tecniche armi:: Colt Delta Elite 10 mm Auto BELLISSIMA<br /> Catalogata Arma COMUNE...la cifra del nuovo è di circa 1300 euro...ecco la foto nn bellissima della cromata (che ho io).... Mon, 12 Mar 2007 18:21:40 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=196&forum=68 Re: Desert Eagle 44 Magnum TROPPO BELLA [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=194&forum=68 Schede tecniche armi:: Desert Eagle 44 Magnum TROPPO BELLA<br /> Azz... mi son scordato due particolari importanti. Catalogata Arma COMUNE e la parte più dolente il prezzo del nuovo e di circa 1950 euro ma si trovano degli ottimi usati come nel mio caso l'ho pagata 800 euro la 44 magnum.. Mon, 12 Mar 2007 18:11:43 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=194&forum=68 NUOVA PISTOLA BERETTA 90TWO 9x21 e 40 s&w [da cucciolo13] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=195&forum=68 Schede tecniche armi:: NUOVA PISTOLA BERETTA 90TWO 9x21 e 40 s&w<br /> ARMI SPECIALI...PER IMPIEGHI SPECIALI<br />In un mondo pericoloso come quello d’oggi, i professionisti delle Forze dell’Ordine devono poter usufruire di tutti i possibili vantaggi. Armi che siano semplici, affidabili e sicure… dotate dell’elevata capacità di fuoco necessaria nelle situazioni ad alto rischio, resistenti alla fatica, alle peggiori condizioni atmosferiche ed al passare del tempo. <br />La nuova pistola semiautomatica Beretta 90two possiede nuove ed uniche particolarità, pur conservando tutte le elevate caratteristiche prestazionali, di sicurezza e di affidabilità che hanno fatto delle pistole 92 una leggenda internazionale. <br />Il look completamente nuovo è assicurato da linee innovative e spigoli arrotondati che consentono un porto comodo ed un’estrazione rapida ed agevole della pistola dalla fondina.<br />Progettata con estrema cura nei minimi particolari, la pistola Beretta 90two è dotata di una lunga lista di dispositivi di sicurezza, ognuno specificatamente studiato per quanto concerne l’ergonomia, il design e per ottenerne la migliore accessibilità della mano che impugna l’arma.<br />L’intercambiabilità e modularità delle parti, così come la guida integrale con il fusto e l’impugnatura amovibile, rendono quest’arma indicata per soddisfare qualsiasi esigenza operativa.<br />La pistola Beretta 90two è disponibile nella classica versione a singola/doppia azione e vanta caricatori di elevata capacità, 9mm x 21 IMI e .40 S&W.<br /><br />Calibro 9x21 40 s&w<br />Caricatore 15 colpi 12<br />Azione singola/doppia singola/doppia<br />Lunghezza TOT 216 mm 216 mm<br />Lunghezza canna 125 mm 125 mm<br />Spessore totale 38 mm 38 mm<br />Altezza totale 140 mm 140 mm<br />Line di mira 163 mm 163 mm<br />Peso arma scarica 920 gr 920 gr<br /><br />IO HO LA e mi trovo strabene <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> <img class="imgsmile" src="http://www.guardieinformate.net/uploads/smil3dbd4e5e7563a.gif" alt="" /> Sun, 11 Mar 2007 22:33:34 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=195&forum=68 Re: nuova pistola beretta px4 storm [da deleted] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=182&forum=68 Schede tecniche armi:: nuova pistola beretta px4 storm<br /> Salve,la PX4 in 40 S.W. è la mia arma di servizio,affidabilissima oltre ad avere un'estetica bellissima,inoltre con munizioni Federal blindate da 180 gr. ottengo rosate in poligono davvero eccellenti.Saluto! Sun, 11 Mar 2007 12:29:09 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=182&forum=68 colt defender 45 acp [da salswat] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=187&forum=68 Schede tecniche armi:: colt defender 45 acp<br /> Armi da Fuoco<br />Colt Defender calibro .45 ACP<br /><br /><br /><br />Dapprima fu la Commander. Una 1911 un po’ più piccola che sarebbe dovuta essere adatta per il porto dissimulato. Poi venne la Officer, ancora un po’ più corta, con la canna strombata ma ancora con il bushing. La precisione della Officer per la verità non era proprio entusiasmante, ma alle distanze alle quali si pratica il tiro per difesa la cosa non aveva proprio importanza. Poi vennero le due piccoline, tra cui una mini-Governement, in calibro .380, ma il mercato americano, il più importante per la Colt, pur se tutte le riviste definivano quel calibro come il compromesso ideale per difesa, con il giusto equilibrio tra potere d’arresto e portabilità, continuava a fidarsi del calibro .45 ACP, quello della vecchia e gloriosa “old reliable”.<br />Bisognava fare qualcosa di nuovo, anche perché la concorrenza era sempre in agguato. Il mercato istituzionale, quello della polizia e dell’FBI, continuava ad adottare pistole di altri costruttori. C’era il rischio che il nome della Casa del cavallino fosse associato solo alla 1911A1, un’arma dai molti pregi e carica di storia ma inevitabilmente datata. Ecco la proposta di questa Defender che, se ricorda nella meccanica la vecchia ordinanza USA, se ne differenzia per alcune soluzioni innovative e, a nostro avviso, decisamente ben studiate. La nuova arma è piccola, comoda a portarsi, potente e molto, molto precisa. In aggiunta, ha tutta l’affidabilità che la sua antenata militare ha dimostrato in quasi un secolo di vita. E che sta ancora dimostrando, a giudicare dall’elevato numero di cloni che ancor oggi il mercato ci propone.<br /><br />Questione di bushing<br />Un punto debole della Governement, si sa, è il bushing, cioè quella boccola assicurata in cima al carrello che provvede a centrare la canna. Se fosse troppo preciso non consentirebbe alla canna di basculare. I bushing elastici non si vedono più in circolazione. Non avevamo notato particolari difetti in queli componenti, ma se il mercato non li gradisce quasi più un motivo ci deve essere. Bushing con superficie interna torica erano - e sono tuttora - realizzati da elaboratori competenti, ma occorre mandare la propria arma, appunto, ad un preparatore. Una soluzione non gradita a chi, comunque, dall’arma appena estratta dalla scatola si aspetta prestazioni di qualità. Un interessante bushing con una ghiera torica interna si trova come prodotto aftermarket, ma anch’esso richiede che si mettano le mani sulla propria pistola nuova. Infine, un bushing deve essere aggiustato anche sul carrello, e questo comporta che per smontare l’arma si faccia ricorso all’apposita chiave. Non è il modo migliore per facilitare lo smontaggio da campagna, che per essere davvero facile e veloce deve poter essere eseguito senza uso di utensili se non, forse, una cartuccia o il fondello del caricatore. Sembrava che non ci fosse modo di uscirne con dignità fino a quando, su questa pistola, si è giunti alla soluzione radicale e definitiva. Se il bushing potenzialmente crea tanti problemi, aboliamolo. Detto, fatto. Il carrello resta sagomato come quello della progenitrice, aperto nella parte anteriore, ma il bushing che copriva l’apertura non c’è più.<br />Non c’è più o c’è ancora?<br />Dipende dai punti di vista. In effetti, un bushing c’è ancora, alloggiato all’interno del carrello nella sua parte inferiore. E provvede ancora, almeno in parte, a centrare la canna. Ma si tratta di un bushing che alloggia nella posizione in cui normalmente trova posto il tappo della molla di recupero e che è rivolto all’indietro. Con ciò, esso sostiene la canna a circa un centimetro dalla volata, spingendola conto il riferimento superiore, costituito dal cielo del foro anteriore del carrello. L’aggiustaggio può essere molto preciso perché il “controbushing”, chiamiamolo così, sostenendo la canna a qualche distanza dalla volata, ne consente comunque l’oscillazione. La canna è così perfettamente riferita nella sua parte terminale anteriore, con grande vantaggio per la precisione.<br /><br />Una canna particolare<br />La canna ha una forma particolare ed è scaricata nella sua parte superiore tra la volata e i ramponi. C’è, ovviamente, un motivo. La canna può essere accorciata a piacere, ma non così può essere per la corsa del carrello. Questo deve arretrare di una quantità sufficiente a consentire l’espulsione del bossolo e, in caso di inceppamento o quando si voglia scaricare l’arma, l’espulsione della cartuccia completa. Questo vuol dire che il carrello, nel corso del suo movimento retrogrado, passa sopra i ramponi della canna, che infatti, ad arma trattenuta in apertura dall’hold-open, si affacciano dal foro anteriore. Se la canna deve essere riferita nella sua posizione dalla precisione di questo foto, occorre che il diametro complessivo della canna nel punto in cui si trovano i ramponi sia uguale a quello della colata della canna stessa. Ma in questo caso i ramponi non sporgerebbero. Ecco il motivo per cui la canna è stata scaricata superiormente: per consentire ai ramponi di sporgere. A rigore sarebbe possibile tornire la canna più stretta per tutta la sua lunghezza davanti ai ramponi, lasciando solo una volata ingrossata per l’accoppiamento con il carrello. La canna, in questo modo, risulterebbe naturalmente strozzata e più precisa. La canna però, non l’arma. Infatti mancherebbe la possibilità di farla sostenere da sotto dal controbushing e la precisione dell’arma sarebbe decisamente inficiata.<br /><br />Una molla speciale<br />Una canna corta prevede uno spazio ridotto in cui alloggiare la molla di recupero. Si è risolto il problema con una molla a due stadi. Una sola molla si sarebbe impaccata se realizzata con un numero di spire sufficiente a garantire l’accumulo di energia necessario per il ritorno del carrello in batteria ed il completamento del ciclo di sparo. In questo caso abbiamo due molle coassiali che entrano in funzione in sequenza. Un tubetto d’acciaio determina la massima compressione delle molle che in questo modo non avranno mai sfiancamenti nonostante il carrello leggero. Peraltro,<br />quanto all’energia del rinculo, stabilito che esso sottostà alle leggi della conservazione della quantità di moto, ci sarebbe da pensare che un carrello corto e quindi leggero, come questo, rinculi più velocemente e in modo tormentoso. Ma non è così. È vero che è il carrello è corto, ma e anche vero che l’arma ha una canna corta che raccoglie meno energia, quindi il peso diminuito non comporta inconvenienti. Solo caricando le cartucce con polveri estremamente vivaci, in modo che la polvere finisca completamente di bruciare nel momento in cui il proiettile si affaccia alla volata, il rinculo diventerebbe piuttosto vigoroso. Ma questo non è un effetto desiderabile, tanto più che sarebbe ottenuto a prezzo di pressioni davvero eccessive e per conseguenza pericolose. Quest’arma, invece, accetta tranquillamente tutte le cartucce del commercio ed anche tutte le ricariche normali.<br /><br />Piccole differenze molto studiate<br />Il foro in cui passa il traversino dell’hold-open è ora completamente aperto, alla maniera di certe pistole spagnole. Ciò, verosimilmente, non è solo una semplificazione costruttiva, che non avrebbe senso visto che in casa Colt fanno il foro in maniera tradizionale da quasi cent’anni e sono perfettamente attrezzati per eseguirlo presto e bene. Fatto sta che il fusto di questa pistola è in lega leggera, per diminuire il peso e rendere più confortevole il porto. Il tormento del rinculo potrebbe produrre un rifollamento nella volta del foro tradizionale dell’hold-open. Questo rifollamento si produrrebbe nel senso dello spessore, frenando il carrello per attrito. In questo caso, se un rifollamento dovesse prodursi, tenderebbe a chiudere tra loro i culmini delle due pareti dell’apertura, venendo a formare - ovviamente sto esagerando in modo paradossale le deformazioni possibili, qui si tratterebbe tutt’al più di un paio di decimi di millimetro - un disegno simile a quello della volta del foro tradizionale. Il funzionamento resterebbe fluido e sicuro.<br /><br />Accorgimenti match<br />Alcuni dettagli dell’arma derivano direttamente dagli studi e dalle esperienze dei preparatori. La sicura dorsale, ad esempio, ha la cresta maggiorata. Il cane è alleggerito ed il grilletto è di tipo match, realizzato in alluminio ed alleggerito mediante fori. Le guancette avvolgono la parte anteriore dell’impugnatura al fine di determinare un buon grip e presentano le scanalature per il posizionamento delle dita della mano forte. Peraltro un’impugnatura di questo genere aumenta in qualche misura lo spessore dell’arma. Verosimilmente, sostituendo le guancette monolitiche in gomma con due guancette tradizionali dal profilo sottile, la portabilità dell’arma ne trarrebbe un grande giovamento.<br /><br />Sicurezza all’americana<br />L’arma è fornita con un lucchetto dal lungo laccio che serve a bloccarla non consentendone l’uso indesiderato. Per il maneggio, un blocchetto di plastica rossa, molto visibile, deve essere introdotto nella camera di scoppio, che in tal modo sarà sicuramente vuota, e lascia un pezzo sporgente all’esterno, molto visibile. In questo modo si è certi di maneggiare un’arma senza colpo in canna e, finché non sarà rimosso il blocchetto, senza possibilità di camerarne. Ovviamente l’arma dispone di sicura automatica al percussore.<br /><br />La prova a fuoco<br />Un’arma di questo genere, che manifesta già dal punto di vista costruttivo l’attenzione alla precisione, meritava una prova a fuoco per verificare se le premesse corrispondessero poi alla realtà dei fatti. La prova si è svolta in un afoso pomeriggio agostano ed è stata piuttosto breve, sia perché le conferme sono state ottenute subito sia perché il tiratore si stava sciogliendo per il caldo insopportabile. L’idea di fare ancora una volta alcuni metri sotto il sole per andare a cambiare un bersaglio era improponibile al punto di apparire nettamente masochista. La prova si è svolta con cartucce ricaricate, con palla cast semi-wadcutter da 200 grani spinta da 4.8 grani di Winchester 231, una polvere molto adatta a questo calibro. I bossoli erano Geco e gli inneschi CCI. Ricariche abbastanza tranquille, non esasperate, ma comunque in grado di sviluppare una potenza più che adeguata. Il tiro si è svolto a due mani alla distanza di dodici metri, ritenuta adatta per una piccola arma da difesa ed una linea di mira corta. L’arma salta con decisione, ma è comunque ben controllabile. Dopo un paio di serie di prova, per abituarsi allo scatto e al rinculo, è stata ottenuta la rosata che pubblichiamo. Bisogna dire che le promesse di precisione che ci era sembrato di riscontrare sono state completamente mantenute.<br />Si ringrazia l’armeria Patro di Roberto Palamà (<a href="http://www.robertopalama.com" title="www.robertopalama.com" rel="external">www.robertopalama.com</a>) per la preziosa collaborazione<br /><br /><br /><br />Scheda tecnica<br />Produttore: Colt, Hartford (Usa)<br />Distributore: Demarchi. Via Bidone 10 – 10125 Torino tel. 011/655659 fax 011/6687884<br />Modello: Defender<br />Tipo: pistola semiautomatica da difesa<br />Calibro .45ACP<br />Colpi: 7<br />Mire: fisse<br />Materiale del carrello: acciaio<br />Materiale del fusto: lega leggera<br />Prezzo al pubblico: circa 1360 Euro Thu, 8 Mar 2007 19:42:18 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=187&forum=68 LA PISTOLA A ROTAZIONE NAGANT M° 1895 [da ADMIN ] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=181&forum=68 Schede tecniche armi:: LA PISTOLA A ROTAZIONE NAGANT M° 1895<br /> LA PISTOLA A ROTAZIONE NAGANT M° 1895<br /><br /><br />Questa pagina è dedicata alla pistola a rotazione d'ordinanza russa (e poi sovietica) Nagant modello 1895.<br />Non intendiamo esaurire l'argomento, di farne la storia, o di affrontare problemi tecnici, ma solo di offrire la descrizione di un esemplare, osservato nelle sue caratteristiche peculiari, nei marchi e nei punzoni. Ovviamente alcuni particolari tra quelli qui trattati, i cenni alla particolare soluzione meccanica, e alcuni tra i marchi, sono generalizzabili. L'appassionato troverà forse interessante l'ampio corredo di immagini, anche se ciò influirà, evidentemente, sulla velocità di accesso, ma, si sa, Internet non è un giornale né si sfoglia con la stessa velocità delle pagine di una rivista. <br />Due parole sulla storia <br /><br />Come molti sanno i fratelli Emilio e Leone Nagant, attivi a Liegi, progettarono revolver che furono adottati dagli eserciti e dalle polizie di molti paesi: Belgio, Norvegia, Svezia, Argentina, Brasile. Nel 1892 Leon brevettò un meccanismo che permetteva di ovviare, in un revolver, alla soluzione di continuità tra la camera di scoppio (nel tamburo) e la canna. Il tamburo, dopo la rotazione, avanzava, fino a far entrare il colletto del bossolo (in cui la pallottola era completamente contenuta) nella canna stessa per 1,7 mm.. All'atto dello sparo la fuoriuscita della pallottola prima e la pressione poi facevano aderire il colletto del bossolo alla parte interna della canna, garantendo la tenuta dei gas. Un simile principio era già stato proposto e sperimentato da Witton & Daw, da Coller, da Lang e da altri, ma i f.lli Nagant furono i primi ad ottenere un soddisfacente funzionamento. <br />Vedremo in seguito i dettagli.<br />La Russia decise di adottare il sistema Nagant e fu prodotto il modello 1895, dapprima nelle fabbriche Nagant di Liegi e poi, dal 1898, nella fabbrica d'armi imperiale di Tula (Mosca); le armi fabbricate nell'arsenale di Izhvesk a partire dal 1943 (ma secondo certi testi dal 1939) sono caratterizzate dal marchio recante una freccia all'interno di un triangolo. Dopo il 43-44 il marchio diventa un triangolo iscritto in un cerchio<br />In alcuni vecchi testi l'arma è denominata ""Revolver da tre linee" poiché il suo calibro di 7,62 mm. corrisponde a tre "linee", vecchia misura russa pari a 2,54 mm. L'arma fu prodotta a Tula dal 1895 al 1950, dapprima solo ad azione singola (armamento manuale del cane), poi in entrambe le versioni (azione singola e azione doppia) e successivamente solo in doppia azione (l'armamento del cane può essere effettuato anche con la sola pressione del grilletto). <br />Vi furono anche una versione spagnola prodotta dalla ditta F. Arizmendi & Goeneaga, una versione polacca, dal 1930 al 1935 e una greca (ordinanza 1912, prodtta negli USA) mentre Nagant sovietiche di preda bellica furono utilizzate anche in Finlandia.<br />L'arma qui presentata è una 1895 d'ordinanza russa, fabbricata a Tula nel 1912.<br />Dati tecnici:<br /><br />lunghezza 230 mm. <br />lunghezza canna 114 mm. <br />peso 0.750 Kg. <br />camere del tamburo 7 <br />rigature 4, destrorse <br /><br />La meccanica:<br /><br /> 1 = leva di rotazione (e avanzamento) del tamburo, <br />2 = camma di avanzamento del blocchetto spingibossolo, <br />3 = blocchetto spingibossolo.<br /><br />Alla pressione del grilletto (e/o all'armamento del cane) la leva 1, dopo aver fatto ruotare il tamburo lo spinge in avanti per un tratto non sufficiente a inserire il colletto del bossolo nella canna; questa operazione è compiuta invece dal blocchetto spingibossolo 3, che viene fatto avanzare, con un piano inclinato, dall'elevazione della camma 2, di cui si vede, a cane armato, solo la parte inferiore.<br />Che l'avanzamento del cane sia dovuto a due diverse azioni è confermato dal fatto che esso risulta minore a tamburo scarico, potendosi notare come il blocchetto spingibossolo, a cane armato, non aderisce al tamburo quando in esso non vi è una cartuccia in corrispondenza della canna. <br /><br /><br /><br />Dati tecnici sulla cartuccia (fonte: Fiocchi)<br /><br /><br />Tipo palla camiciata Peso in grani 98 <br /><br /><br />VELOCITA' (m/s) ENERGIA (j) CADUTA (cm) <br />volata a 25 m. volata a 25 m. a 25 m. <br />330 300 345 285 - 30<br /><br />LA SCHEDA IN PDF CON LE IMMAGINI LA TROVI NELLA SEZIONE DONWLOAD Tue, 6 Mar 2007 21:48:36 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=181&forum=68 Le pistole spagnole Ruby [da ADMIN ] http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=180&forum=68 Schede tecniche armi:: Le pistole spagnole Ruby<br /> Le pistole spagnole Ruby<br /> <br /><br /><br />Nel corso della prima guerra mondiale, quando le truppe rimasero immobilizzate nelle trincee, la Francia si trovò a non avere in dotazione un’arma corta adeguata (aveva ancora il revolver mod. 1892). Decise di acquistare all’estero e si rivolse alla Gabilondo y Urresti fondata nel 1904 ad Eibar che dal 1909 produceva una pistola derivata dalla FN Browning mod. 1903 con un allungamento del caricatore a 9 colpi e con la sicura spostata tra guancetta e grilletto; nel 1915 essa venne registrata come pistola Ruby (Rubin in inglese) cal. 7,65. Era una pistola molto semplice da costruire, ma il problema era che la Gabilondo lavorava solo con cinque persone e non poteva certo fornire il quantitativo di 10.000 pistole (presto salito a 30.000) al mese! Per di più anche l’Italia comincio ad ordinare la Ruby. Quindi dovette rivolgersi a quasi tutte le altre officine della zona che producevano le singole parti che poi venivano montate dalla Gabilondo. La pistola venne poi prodotta e imitata con modeste varianti fino alla guerra civile (i baschi di Eibar erano per lo più repubblicani), spesso con nomi di fantasia come Venus, Union, Waldmann, Bufalo, Stösel, tanto per farle passare come americane o tedesche.<br />Alla fine della I° guerra mondiale ne erano stae prodotte circa 250.000 e i francesi dal 1923 continuarono a produrla nella Manufacture d'Armes des Pyrénées con il nome di Unique<br />La Gabilondo y Urresti cambia nome dopo il 1916 e diventa Gabilondo, Urresti y Cia con sede a Elgobair e forse Guernica; le armi recano ora il marchio Ruby Arms Co.. Nel 1920 diventa Gabilondo y Cia (pare si tratti di una fusione con una autonoma ditta di nome Gabilondo y Cia che già esisteva prima del 1906) e si trasferisce a Vitoria. Il marchio Ruby è stato usato per molte altre armi in diversi calibri, tra cui una carabina 22 (Ruby Six del 1923), una pistola in 7,65 con ben 22 colpi (Ruby Extra del 1930), una serie di revolver (Ruby Extra dopo il 1950) . Nel frattempo la Gabilondo aveva acquisto il marchio Llama.<br />Ecco una serie di nomi sotto cui è stata venduta la Ruby:<br />A & A (Azanza & Arrizabalaga), <br />Action (Modesto Santos), <br />Arizaga (Gaspar Arizaga), <br />Azul (Arostegui), <br />Bristol (Gregorio Bolumburu), <br />Bulwark (Beistegui), <br />Brunswig (Unceta), <br />Campeon (Arrizabalaga), <br />Cebra (Arizmendi, Zulaica y Cia), <br />Crucero (Ojanguren & Vidosa), <br />Destroyer (Gaztanga), <br />Express (Urizar), <br />Fortuna (Unceta), <br />Giralda (Gregorio Bolumburu), <br />Izarra (Star = Echeverria), <br />Le Secours (Urizar), <br />Leston (Unceta), <br />Liberty (Retolaza), <br />Looking-Glass (Acha), <br />Omega (Armero Especialistas Reunidas), <br />Paramount (Retolaza und Apaolozo Hermanos), <br />Perfect (Jose Mugica), <br />Phoenix (Urizar), <br />Princeps (Urizar), <br />Praga (S.E.A.M.), <br />Royal (Zulaica), <br />Salso (Unceta), <br />Silesia (S.E.A.M.), <br />Singer (Arizmendi), <br />Stösel (Retolaza), <br />Teuf-Teuf (Arizmendi), <br />Titanic (Retolaza), <br />Union (Urizar & Unceta), <br />Venus (Urizar), <br />Victor (Arizmendi), <br />Victoria (Unceta), <br />Vincitor (Zulaica), <br />Walman und Waldmann (Arizmendi), <br />Ydeal (Arizmendi).<br /><br />La Gabilondo y Urresti marchiava le sue armi con le lettere GU entro ad un ovale.<br />Qui di seguito alcuni marchi degli altri produttori:<br />A = Gaspar Arizaga, <br />AA = Azanza yArrizabalaga, <br />AH =Acha Hermanos, <br />AR = Alkartasuna (Alkar), <br />BH = Beistegui Hermanos,<br />EA = Echave yArizmendi, <br />EU = Esperanza y Unceta, <br />GB = Gregorio Bolumburu, <br />GN = Garate Anitua, <br />HE = Hijos de A. Echeverria, <br />I = Bonifacio Echeverria (I = Izarra, in basco “stella” da cui è poi derivata la Star), <br />IG = Isidro Gaztanga, <br />IS = Iraola Salaverria, <br />MB = Martin Bascaran, <br />MS = Modesto Santos, <br />RH = Retolaza Hermanos, <br />TM = Looking-Glass (forse la ditta Acha), <br />UC = Urrejola y Cia, <br />VB = Vincenzo (Victor?) Bernedo, <br />ZC = Arizmendi, Zulaica y Cia.<br /><br />LA SCHEDA IN PDF CON LE IMMAGINI LA TROVI NELLA SEZIONE DONWLOAD Tue, 6 Mar 2007 21:47:46 +0100 http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=180&forum=68