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In ricordo dei nostri colleghi Caduti in servizio e non..

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Pesaro, 20/10/2007 Francavillese uccide ex compagna e poi si toglie la vita Solitudine, disperazione, passione e gelosia sono alla base del terribile omicidio/suicidio avvenuto intorno alla mezzanotte di ieri a Pesaro. Savino Agostino, 42 anni, ex guardia giurata di Francavilla Fontana (Brindisi), ha ucciso a colpi di pistola l'ex compagna e poi si è tolto la vita. L'uomo, 42 anni, era rimasto senza occupazione dopo aver lavorato alle dipendenze di un istituto di vigilanza privato. Alle spalle aveva un matrimonio fallito (l'ex moglie ed i tre figli sono rimasti in Puglia) e non ce l'ha fatta a superare l'abbandono subito da Anna Maria Serpentino, 42 anni, che tre mesi fa lo aveva lasciato per trasferirsi a Pesaro dove aveva trovato lavoro come cameriera in un ristorante di un centro commerciale. Ieri, l'ex guardia giurata ha acquistato una calbibro 9 parabellum in un'armeria del luogo ed intorno a mezzanotte ha messo in atto il tragico proposito. Ha avvicinato la donna in via Mameli ed ha aperto il fuoco raggiungendola al torace ed alla testa. Poi ha rivolto l'arma contro la sua tempia ed ha posto fine alla sua esistenza. Quando i Carabinieri sono giunti sul posto, l'uomo e la donna erano a terra agonizzanti. Trasportati nell'ospedale del capoluogo marchigiano sono deceduti poche ore dopo. le indagini sull'episodio sono condotte dai Carabinieri di Pesaro coordinati dal pm Monica Garulli che ha disposto le autopsie sul corpo dei due francavillesi ed ha ascoltato parenti e colleghi di lavoro delle vittime. http://www.brundisium.net

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ROMA - E' morto Luigi Zippo, la guardia giurata ferita sabato sera a Guidonia da Angelo Spagnoli, l'ex ufficiale dell'Esercito che ha sparato all'impazzata dalla sua abitazione. Il bilancio della strage diventa cosi' di due morti e sette feriti. A Zippo, che era ricoverato nel reparto rianimazione dell'ospedale San Filippo Neri di Roma, saranno espiantati gli organi, cosi' come hanno autorizzato i familiari. Gia' stamani la direzione del nosocomio aveva annunciato che era entrato in coma irreversibile e che rimaneva solo da aspettare la morte cerebrale. Un proiettile sparato dal cecchino aveva trapassato il cranio della guardia giurata. ''Solitamente Luigi - ha raccontato un collega - copriva il turno di notte, sabato sfortunatamente era in servizio il pomeriggio: davvero una fatalita'. Lavoravamo insieme da due anni e mezzo, nel nostro lavoro si corrono dei rischi, ma prevedere quanto accaduto l'altra sera era davvero impossibile''. Nel pomeriggio e' stata eseguita nell'Istituto di medicina legale dell'universita' La Sapienza di Roma, l'autopsia sul corpo di Giuseppe Di Sanfelice, l'uomo di 46 anni ucciso con un colpo di pistola alla testa e prima vittima della strage. Gli investigatori della polizia oggi hanno eseguito altri sopralluoghi nell'abitazione e sul terrazzo, trasformati in fortino, dal quale l'ex ufficiale ha sparato sui passanti. Il cecchino di Guidonia sara' interrogato mercoledi' dal Gip del tribunale di Tivoli, Elvira Tamburelli. Nella procura della cittadina alle porte di Roma gli investigatori di polizia e carabinieri hanno consegnato questa mattina un rapporto contenente la ricostruzione di quanto avvenuto sabato sera. www.ansa.it 2007-11-05 20:19

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Una tragedia che dalle strade della provincia di Ravenna si riverbera sulla comunità di Monteroni di Lecce. Una tragedia della strada che lascia sul campo tre vittime ed un ferito gravissimo, una bimba di appena 6 anni. Giusy Caione, 33 anni, ha perso la vita in mattinata nel micidiale impatto frontale tra la sua Fiat Brava e la Polo guidata da Federico Brighi, 19enne, residente a Gambellara, anch’egli purtroppo deceduto. Ma il bilancio è ancor più tragico: fra le lamiere i soccorritori hanno infatti scoperto che con Giusy Caione è morto anche il figlio Alessandro, di soli 3 anni, mentre l’altra figlia, di 6 anni, pur respirando ancora, è stata estratta dall’abitacolo in condizioni gravissime. I primi rilevamenti sono stati eseguiti dalla polizia stradale di Ravenna. Teatro della tragedia, via Ravegnana, fra il capoluogo Ravenna e Longana. Particolarmente violenta la collisione fra le due auto: la Polo si è ribaltata finendo al centro della carreggiata, mente la Brava è caduta nel fosso che la fiancheggia. Sul posto, oltre alle ambulanze del 118, anche i vigili del fuoco che hanno dovuto tagliare le lamiere per poter estrarre i corpi dalle auto. Unica sopravvissuta, la figlia di Giusy Caione, di 6 anni, trasportata presso l’ospedale Maurizio Bufalini” di Cesena in prognosi riservata. La tragica notizia ha sconvolto la comunità di Monteroni di Lecce, dove abitano i genitori di Giusy. Il padre, Paolo Caione, responsabile della polizia municipale del comune salentino, è partito in mattinata per raggiungere l’Emilia-Romagna. La 33enne si era trasferita al Nord circa 10 anni fa per lavoro. Sposata, era dipendente di un istituto di vigilanza privata. http://lecceprima.it 11-11-2007

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2007-11-27 15:02 Guardia giurata suicida con colpo di pistola a Genova Esclusa ogni possibile ipotesi diversa da suicidio (ANSA) - GENOVA, 27 NOV - Una guardia giurata di 30 anni, genovese, si e' tolto la vita questa notte sparandosi un colpo di pistola alla testa. Il fatto e' avvenuto nella sua abitazione di Corso Martinetti a Genova-Sampierdarena. Dopo gli accertamenti del caso, i carabinieri hanno escluso ogni possibile ipotesi diversa dal suicidio per la morte del giovane.

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2007-12/03 08:30 CUNEO «Così mi rovinate». Lo ripete più volte agli agenti che gli ritirano la patente. Piange, si dispera. «Faccio l’autista, perderò il mio lavoro». E’ notte, e lui ha bevuto. Non tanto da essere ubriaco, abbastanza per non passare l’esame dell’etilometro, il più temuto dagli automobilisti del sabato sera, quelli che tornano dalle discoteche, dalle cene con gli amici, dal divertimento non necessariamente eccessivo. Gabriele Aimar è terrorizzato: ha paura di essere licenziato, di perdere il posto da autista di furgoni alla Mondialpol. Su quella strada, davanti a quegli agenti, si vede perduto. Appena tornato a casa, nel suo paesello in alta Val Maira, prende la pistola da guardia giurata e si spara un colpo in testa. Muore così, per una multa. A ventinove anni. Adesso gli uomini della stradale non dice quanto avesse bevuto Gabriele. Oltre i limiti stabiliti dalla legge, e tanto basta. Raccontano solo delle sue lacrime davanti allo strumento che segnava la sua colpa. Quando chiama il padre è ancora sconvolto: «Mi hanno ritirato la patente - singhiozza -. Venite a prendermi...». Sono le cinque del mattino. Gabriele aspetta i genitori lungo la strada, senza smettere di pensare al futuro. Poi si siede sulla sua «Alfa 156» al posto del passeggero. Dietro la mamma e l’amico ingegnere con cui ha passato la serata. Al volante, il papà. Con lui, Gabriele si sfoga: «Senza patente perdo il lavoro. E anche se trovassi un altro posto, a Cuneo come ci vado?». Parla di continuo, fino all’arrivo a casa, a Cartignano, neanche cinque chilometri dal punto dove era stato fermato. Scende e sale in camera di corsa. I genitori hanno appena il tempo di portare la macchina in garage e di sentire un colpo. Il primo a entrare è il padre: prende in braccio Gabriele. Urla, riprende l’auto e vola all’ospedale di Cuneo. Tutto inutile, poche ore dopo e il suo ragazzo muore. L’ultima notte di Gabriele era stata tranquilla: era andato a cena, poi una tappa al pub lungo la strada fra Dronero e Cartignano. Da queste parti la «movida» comincia e finisce nel giro di una decina di chilometri: in tutta la valle non ci sono discoteche. «Era un ragazzo per bene, solare, socievole - dicono i vicini di casa - non aveva problemi. Se beveva? In modo occasionale, nelle serate tra amici, niente di più. Parlava spesso del suo lavoro: fare la guardia giurata gli piaceva. Era innamorato di quella divisa».

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ASTI 14/12/2008 Un incidente mortale è avvenuto sulla strada che collega Asti a Torino. A perdere la vita un ragazzo di 25 anni, che in località Bramairate, ha perso il controllo della propria auto finenedo in un fosso. La vittima, una guardia giurata, abitava ad Asti, ed era diretto a Villanova per prestare servizio notturno di sorveglianza, quando, a una curva, la sua auto e' e' uscita di strada e si e' capovolta in un fosso. Soccorso da alcuni automobilisti di passaggio, e' morto in pochi minuti.

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(AGI) - Massa Marittima (Grosseto), 7 gen. - Si chiamava Raffale Baldanzi ed aveva 42 anni la guardia giurata rimasta uccisa nello scontro a fuoco. E' morto sul colpo, raggiunto da proiettili alla testa ed all'addome, dopo che i banditi, appena speronato il furgone portavalori, hanno subito aperto il fuoco. Il collega, ferito in modo lieve ad una mano, si chiama Fabrizio Masini ed ha 44 anni. (AGI)

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CESENA - Schianto in E45, morto il vigilantes 25enne CESENA – Non c’è l’ha fatta il 25enne Giacomo Gonnellini, il vigilantes della “Sekurimini” di Città della Pieve (Perugia) vittima mercoledì pomeriggio attorno alle 16 di un bruttissimo incidente nel tratto di strada che collega il casello autostradale di Cesena Nord con lo svincolo che porta lo stesso nome della E45. Saranno gli agenti della Polizia Stradale del reparto infortunistica del Caps di Cesena a chiarire le cause (forse l’asfalto viscido) e la dinamica del sinistro. Secondo una prima ricostruzione, il 25enne stava percorrendo a bordo di un Fiat Doblò della “Sekurimini” la rampa dell’uscita dell’E45 di Cesena Nord. Probabilmente, per effetto dell’asfalto reso viscido dalla pioggia caduta nelle prime ore del pomeriggio, ha perso il controllo del mezzo, scontrandosi contro un la motrice di un camion a rimorchio che proveniva dalla parte opposta, il cui conducente è rimasto illeso. La forza della collisione ha spinto il furgone a diverse piroette, concludendo la folle corsa contro il guard-rail nella sua corsia di marcia. Il giovane vigilantes è stato sbalzato fuori dal mezzo, riportando gravissime lesioni. Il ferito è stato soccorso dai sanitari del 118 che hanno provveduto al trasporto all’ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena dove è stato ricoverato presso il reparto di Rianimazione a causa del gravissimo trauma cranico patito nello scontro. Con il passare delle ore le condizioni del giovane sono peggiorate. Poi il dramma, con il cuore del 25enne che ha cessato di battere. http://www.romagnaoggi.it

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MILANO (29/01/2008) - Lo hanno trovato riverso in un canale nelle campagne che da via Ripamonti portano a Opera, con un proiettile conficcato nella tempia e un altro a terra, il volto e il corpo ormai resi irriconoscibili dalla lunga permanenza nell’acqua. Poco distante dal cadavere, la pistola e il telefono cellulare con cui, quasi un mese fa, aveva detto addio alla moglie. Marco L., 33 anni, guardia giurata presso una grande impresa di sicurezza, era scomparso da casa il 17 dicembre. La moglie aveva sporto regolare denuncia presso la stazione dei carabinieri di San Donato, dove risiedevano entrambi. La scomparsa L’ultima telefonata alla moglie risale dunque alla notte del 17 dicembre. «Sto male, ho un tumore - avrebbe detto la guardia giurata per telefono - ho deciso di farla finita». Da allora di lui non si sono più avute notizie. Marco L., in effetti, era stato allontanato dalla propria azienda, la “Sicuritalia Ilvi” di San Donato, proprio qualche mese fa, per motivi di salute. Sembra infatti che il 33enne avesse dato segni di squilibrio tali da preoccupare i dirigenti dell’azienda e da far decidere per una sua temporanea rimozione dall’incarico. Problemi comportamentali forse dovuti alla scoperta di avere una malattia incurabile, come lui stesso ha confidato alla moglie, e che ora i carabinieri che si occupano del caso stanno cercando di chiarire. Il giallo Ma la vicenda, sebbene gli inquirenti parlino di «suicidio quasi certo», presenta ancora qualche contorno oscuro. Innanzitutto, non è ancora chiaro il perché la guardia giurata abbia deciso di uccidersi proprio in uno spiazzo di terra così isolato e buio, in piena campagna, a ridosso di un canale, dove di notte si tengono incontri sessuali e trattative per compravendita di droga. Inoltre, dalla pistola d’ordinanza trovata a poca distanza dal cadavere, sono stati esplosi non un colpo ma due, sebbene solo uno lo abbia colpito alla testa. E un terzo è rimasto inceppato in canna. Vista la lunga permanenza dell’arma nel canale, sarà pressoché impossibile riuscire a risalire alle impronte digitali di chi l’ha toccata per l’ultima volta. Il ritrovamento E’ stato un cacciatore, domenica sera intorno alle 19, a fare la macabra scoperta nelle campagne di via Ripamonti, a pochi passi dal carcere di Opera. Mentre passeggiava lungo la roggia, ha visto delle gambe affiorare dall’acqua. E dopo essersi reso conto di trovarsi davanti un cadavere ha telefonato al 112. I vigili del fuoco e i carabinieri hanno impiegato molto tempo prima di riuscire a estrarre il cadavere dal canale. Visto l’avanzato stato di decomposizione del corpo gli inquirenti ritengono che la morte violenta possa risalire allo stesso giorno della scomparsa. Arianna Giunti - [email protected]

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Cremona 24/02/2008 31 anni bella presenza,ragazzo serio e gentile spesso considerato un'icona delle guardie,di sicuro un'icona del corpo vigili dell'ordine (c.v.o.) Rosa Alessandro spesso era lui a posare per i deplian e calendari,non e' un caso che un famoso gruppo musicale rap lo aveva inserito nel loro videoclip,a rappresentare la figura della guardia,era il classico modello che fa la guardia....e una guardia modello;ma la vita non e' sempre quella facciata che si vede, e spesso nasconde altre verita' che se non ci sei a contatto non puoi nemmeno immaginare......cosi stamattina Alessandro dopo una lite....l'ennesima lite con la moglie ha deciso di togliersi la vita con un colpo della sua pistola.........addio Alessandro .......icona di tutti noi

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Torino 02/03/2008 La tragedia, ieri sera, lungo la linea ferroviaria a Chivasso Torino, guardia giurata si suicida gettandosi sotto un treno L'uomo recentemente era stato denunciato per il furto di un monitor ma non è chiaro se il suo gesto sia legato a questo episodio - (Adnkronos) - Si e' tolto la vita gettandosi sotto un treno. Il suicidio e' accaduto ieri sera lungo la linea ferroviaria a Chivasso, nel torinese, e la vittima e' una guardia giurata che prestava servizio all'aeroporto di Caselle. A quanto sembra l'uomo recentemente era stato denunciato per il furto di un monitor ma non e' chiaro se il suo gesto sia legato a questo episodio.

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(ANSA) - FABRIANO (ANCONA), 18 APR - Un vigilante di 41 anni, Fabio Marcello, originario del Molise ma residente a Jesi, e' morto stroncato da un malore. E' avvenuto nello stabilimento delle Cartiere di Fabriano. La guardia giurata, dipendente della Fides di Jesi, era arrivata con un collega a Fabriano per scortare fino a Roma con un furgone della Fides un carico di carta di sicurezza (per valuta e documenti). Improvvisamente, l'uomo si e' accasciato al suolo, ucciso probabilmente da un infarto.

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06-06-2008 Senese, muore contro il guard-rail Terribile schianto dopo una sbandata L'incidente è avvenuto sul nuovo tratto di strada al bivio di Campagnatico. L'auto viaggiava in direzione Paganico. La vittima era una guardia giurata e lavorava da circa un anno. I colleghi lo descrivono come una persona tranquilla e molto riservata Grosseto, 5 giugno 2008 - Una sbandata di una ventina di metri e poi l’impatto, violentissimo, contro il guard-rail. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi e il medico del '118', arrivato con Pegaso, ha deciso di portarlo all’ospedale di Siena dove, però, è morto poco dopo il suo arrivo. L’incidente è accaduto intorno alle 16.45 di ieri sulla Senese, nei pressi del bivio per Campagnatico, nel tratto a quattro corsie inaugurato nei giorni scorsi. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, la Fiat Bravo condotta da Massimiliano De Riu, 35 anni, originario di Civitavecchia ma residente a Grosseto, in via dei Barberi, è sbandata e dopo una ventina di metri si è schiantata contro il guard-rail. Un urto terribile nel quale la parte anteriore dell’auto è andata distrutta. L’uomo è stato estratto dall’abitacolo ancora in vita, ma le sue condizioni sono peggiorate velocemente e i tentativi di salvarlo sono risultati purtroppo vani. Per consentire i soccorsi e i rilievi, la cordia nord della Senese è rimasta chiusa per circa un’ora e il traffico è stato deviato sulla strada laterale. Massimiliano De Riu da circa un anno era un dipendente dell’Istituto maremmano Guardie giurate per il quale lavorava con un contratto a tempo determinato, anche se alla scadenza gli sarebbe stato rinnovato. I colleghi lo descrivono come una persona tranquilla e molto riservata. Ieri era il suo giorno di riposo e, in auto da solo, stava viaggiando in direzione Paganico. A Grosseto divideva l’abitazione con una compagna, mentre a Civitavecchia aveva i familiari e due figli nati da un precedente legame. Lanazione.it

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05-06-2008 LEGNARO - Era in corsia di sorpasso lungo la Vigorovea, all’altezza di Legnaro (nella foto), quando si è schiantato contro un Tir ed è morto sul colpo. Questa la tragica fine di una giovane guardia giurata, Massimo Michelon, 24 anni, residente con la famiglia a Fossò (Venezia). L’impatto all’alba, poco prima delle cinque, ora in cui Michelon avrebbe dovuto smontare dopo il turno di sorveglianza iniziato alle 22 per la Padova Controlli. Ancora da chiarire le cause dell’incidente che ha bloccato la circolazione sulla statale 516 dei Pescatori per più di tre ore. Forse Michelon ha avuto un colpo di sonno, forse ha azzardato un sorpasso. Illeso l’autista italiano del camion di una ditta di Brescia. Michelon lavorava alla Padova Controlli da 4 anni e un paio d’anni fa, sempre durante il turno di notte, ebbe un altro terribile incidente: dopo un mese di coma e sei mesi di convalescenza tornò al volante della Fiat Punto Van d’ordinanza. Fino all’alba di ieri. leggo

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La Nuova Venezia - 28/06/2008


Alessio Maggio, 32 anni, di Sant’Elena lavorava per la Sicurglobal. Con lui un dipendente dell’azienda di trasporto che non ha potuto salvarlo

Vigilante cade in Bacino e muore

Passerella si stacca dall’imbarcazione mentre controlla i mezzi Actv
Morire a 32 anni per una passerella malridotta mentre si lavora a quattro passi da piazza San Marco dove centinaia di turisti si stanno gustando le bellezze di uno dei più nobili salotti del mondo. E’ morto così Alessio Maggio, 32 anni, di Cannaregio, vigilante della «Sicurglobal srl» caduto in acqua mentre era impegnato in un normale controllo di tre mezzi Actv alla Pietà. E’ successo ieri poco dopo mezzanotte.
Alessio Maggio se lo ricordano bene a Cannaregio. Da 5 anni lavorava alla «Sicurglobal» di Mestre, ex «Vigile San Marco». L’altra sera era già passato due volte davanti alla motonave «Bragora» per controllare l’imbarcazione trasformata in uffici e altri due mezzi dell’Actv. Entrambi ormeggiati a fianco della motonave. Sul posto ha trovato Moreno Spolaor dipendente dell’azienda di trasporti pubblici e addetto agli uffici per la notte. I due hanno iniziato il controllo, il terzo della serata, scendendo dalla Bragora a un motoscafo e quindi su un vaporetto della linea 18. Per passare da un’imbarcazione all’altra sono saliti su una passerella: in realtà si tratta di tavole di legno, che di «passerella» hanno solo il nome. Dopo la verifica i due tornano indietro. Spolaor precede Maggio di qualche metro. E’ lui il primo a salire sulla «Bragora». Ed è anche l’ultimo a vedere vivo Maggio.
Infatti qualche attimo dopo essere entrato negli uffici galleggianti sente un rumore provenire dall’esterno. Ritorna indietro. Chiama Alessio. Ma il giovane non risponde. Vede che la tavola usata come passerella è caduta in acqua. Guarda giù, ma non vede il vigilante. Il buio non permette di distinguere nulla. Chiama ancora. Ma non arriva alcuna risposta. Sono attimi, ma sembra l’eternità per Spolaor. A quel punto chiama i soccorsi. Avverte i vigili del fuoco, la polizia e il Suem. Sul posto una prima squadra dei pompieri si mette alla ricerca del giovane. Ma dall’acqua non emerge nulla. Sembra svanito nel nulla. Le ricerche durano ore, senza esito. Riprendono di buon’ora ieri mattina. Verso le 10 il corpo senza vita di Maggio viene ripescato, dai sommozzatori del vigili del fuoco. Si era incastrato sotto la poppa della «Bragora».
Le indagini sono affidate agli agenti del commissariato San Marco. Il pm di turno ha disposto l’autopsia per capire cosa ha causato la morte del giovane. Maggio sapeva nuotare: quindi o è stato vittima di un malore o cadento in acqua ha battuto la testa contro una delle due imbarcazioni, dopo che la tavola che fungeva da passerella si è staccata da dove era bloccata. Inquientante quanto dichiarato da Spolaor alla polizia: «Avevamo segnalato all’Actv che la passerella era ridotta male. L’abbiamo segnalato già il 2 di giugno». Quindi era una morte evitabile? Il dubbio per ora rimane.
Marina, la sorella di Maggio, dice: «E’ assurdo morire a 32 anni per un passerella non in regola. Deve essere fatta chiarezza». I sindacalisti delle guardie giurate e colleghi di lavoro di Alessio non usano mezzi termini per condannare l’ennesima morte sul lavoro.
«E’ assurdo morire perchè si scivola da una tavola che si rompe. Era una passerella norma? Non c’è da meravigliarsi di questo quando dei capiservizio fanno lavorare i colleghi anche 16 ore senza sosta», dichiara Sandro Ceccato, segretario nazionale del Sindacato autonomo guardie giurate. «Voglio vedere se Alessio aveva in dotazione l’equipaggiamento idoneo. Siamo solo carne da macello».

CHI ERA. Lavorava come guardia giurata da 7 anni

Nato e cresciuto a Sant’Elena giocava a calcetto vicino a casa

Alessio Maggio viveva con la madre e la sorella a Sant’Elena, in Calle Pasubio 10. Nato nel 1975, era conosciuto in zona, dove abitava sin da quando era giovane. Lo descrivono con un ragazzo buono, sempre disponibile, che frequentava il patronato in via Garibaldi. Lascia due fratelli e due sorelle. Il fratello Gianpaolo abita in via Garibaldi, non lontano dalla casa della madre. Alessio lavorava come guardia giurata da circa sette anni e i colleghi lo ricordano come una persona sempre attenta al lavoro, meticolosa, che svolgeva la sua mansione con interesse. Il testimone che ha visto per l’ultima volta Alessio Maggio lo ricorda come un amico: «Lo incontravo la sera durante il lavoro, magari prima di iniziare il turno o quando finiva: andavamo al bar e si facevano due parole assieme. Una persona davvero gentile, mai arrogante e da sempre appassionata di computer. La notte che l’acqua lo ha inghiottito gli avevo dato un dépliant di un ipermercato, perché voleva guardare i prezzi dei telefonini di nuova generazione, sua grande passione. Sono davvero triste per quanto accaduto, perché ieri è morto un amico», spiega Moreno, marinaio dell’Actv.
Alessio aveva la patente nautica, anche perché spesso conduceva l’imbarcazione della Sicuglobal, ex Vigile San Marco. Inoltre stare in barca gli piaceva. I parenti ieri si sono chiusi nel dolore. «Gli avevo detto di alleggerire la divisa, proprio poche ore prima che cadesse. Gli avevo chiesto se non avesse caldo con la pistola e gli scarponi addosso, ma lui voleva rispettare le regole», racconta sempre il marinaio Moreno. Alessio aveva lavorato, oltre che in riva degli Schiavoni, anche ai cantieri Actv di Sant’Elena, che lo ricordano esprimendo il proprio cordoglio alla famiglia. Gli amici ricordano i momenti vissuti da giovani: «Gli piaceva tanto giocare a calcetto nel campo di Sant’Elena. Quando aveva trovato lavoro alla San Marco era stato felice». Il responsabile della Sicurglobal ieri ha espresso il cordoglio proprio e dell’azienda alla famiglia di Alessio Maggio.

(Giacomo Cosua)

 

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Altamura: tampona auto vigilante e lo uccide, arrestato per positività ad alcool e cocaina Scritto da Pasquale Dibenedetto sabato 30 agosto 2008 Un vigilante di Matera, Paolo Acquaviva, 44 anni, e' morto mentre era a bordo della Fiat Punto dell'Istituto di Vigilanza 'Sivisi' di Santeramo in Colle dopo essere stato tamponato sulla statale 96 nei pressi di Altamura da una Audi A6 station wagon condotta da un giovane, A.C., di 23 anni, che poi e' risultato positivo agli esami del sangue sia per la cocaina che per l'alcool. E' accaduto questa notte. Verso le 3 il giovane conducente dell'Audi, residente ad Altamura e' stato arrestato dai carabinieri della Compagnia della citta' murgiana: l'ipotesi di reato e' omicidio colposo. Secondo quanto accertato la vettura procedeva a velocita' sostenuta. La vittima era sposata e aveva due figli. Per estrarlo dalle lamiere dell'abitacolo sono intervenuti i vigili del fuoco. http://www.notizie-online.it

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NAPOLI (7 settembre) - Stava cenando in una pizzeria a Pozzuoli, nel Napoletano, quando due persone, una delle quali armate, con il volto coperto da un casco, sono entrate nel locale per una rapina. Ha estratto la pistola ma uno dei rapinatori gli ha sparato colpendolo con due colpi al torace uccidendolo. La vittima è Giuseppe Minopoli, 37 anni, del luogo. Il tentativo di rapina è avvenuto nella pizzeria Il Regno dei Sapori in via Allodi, 70, nella frazione Monteruscello di Pozzuoli. Nel locale si trovava anche il proprietario, un uomo di 41 anni incensurato. I due rapinatori si sono allontanati, forse a bordo di una moto. Sul posto, per le indagini, i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli e del reparto scientifico.

http://www.ilmessaggero.it

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Che riposino in pace

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L'Eterno riposo dona loro o Signore e splenda ad essi la Luce Perpetua, riposino in pace. Amen

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