Il CCNL, prevede 2 sistemi d'orario di lavoro (art. 76/77) il 5+1 e il 6+1+1, però ultimamente si sta assistendo a nuovi accordi, anzi a secche pretese di vari IV che vogliono stravolgere tali orari, giustificando un esubero di gpg in alcuni specifici impieghi.
Il mio IV non è da meno e da poco ha fatto un accordo (anche se in via sperimentale) con i sindacati e i colleghi interessati.
In breve, prevede un turno apparentemente simile al 5+2 (tipo amministrativo) ma con orario di 7:15 h giornaliero, dal Lunedì al Venerdì, spostando al Sabato il permesso e il riposo alla Domenica.
Così facendo, per rispettare il monte ore del 6+1+1, dovremo recuperare 13 giorni all'anno e guarda caso, proprio di Sabato con la media di uno al mese a loro scelta, ulteriori Sabati lavorati saranno retribuiti come permesso mentre essendo le Domeniche di riposo fisso, difficilmente lavoreremo.
Davvero una bella mossa: risparmieranno sui costi inerenti le varie maggiorazioni degli eventuali straordinari, sui mancati/spostati riposi e ci faranno lavorare i 13 Sabati, quando ne avranno bisogno e ci collocheranno a casa nei giorni festivi nei quali non sanno che farsene di noi.
Nel caso uno non volesse lavorare il Sabato, può richiedere un giorno di ferie, oppure può portarlo a scarico, usufruendo dei permessi derivanti dalla "banca ore" maturata.
Il tutto non sarebbe male se non fosse che con questo metodo, oltre che ad assottigliare il già magro salario, ci usano a loro discrezione.
Allora, mi chiedo: perché non includere nel prossimo CCNl un sistema 5+2 veramente normale, composto da 8 ore giornaliere, senza applicare questi guazzabugli orari?
Questa richiesta non intende creare una disparità di trattamento tra i vari colleghi che fanno turni ben diversi, infatti, è scontato che se da una parte ci guadagna la vita privata, dall'altra ci saranno degli ovvi storni ma che almeno ne valga la pena!
Non credete?
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