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1 Utenti anonimi
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Re: solo chiacchiere e distintivo |
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Utente Vip
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21/12/2007 13:07 Gruppo:
Utenti registrati Utente Vip Messaggi : 2666
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1. Lo sciopero è la forma di protesta più efficace per il solo fatto che causa un disagio, sia a chi usufruisce dei servizio, sia al titolare dell'ente che lo offre.
Non lo dice Bafometto ma è una ovvietà risaputa come l'acqua che bagna... 2. Le questioni che cadenzano la nostra categoria sono molteplici: dalle più banali, alle più interessanti, alle più importanti e annose come qualifica, salario, contratto eccetera. Giusto che ognuna abbia uno spazio di trattamento. Ed è quello che succede. Se poi capita che le tematiche d'interesse sono quasi esclusivamente quelle meno importanti per la formazione corretta di un nostro stato sociale come lavoratori, la disputa trova riscontro nella problematica stessa. E' come un gatto che si morde la coda: le gpg sono selezionate con volontà intellettuali rivolte ad altro. 3. Non ho mai detto che l'unica soluzione è lo sciopero generale. Invece ho sempre scritto che lo sciopero generale è l'ultima meta (che trova sicuramente riscontro nel disagio della categoria) e che attualmente prima di puntare ad una simile soluzione bisogna formare le guardie, altrimenti si ripetono flop di scioperi che servono solo a demoralizzare i pochissimi soliti partecipi e a rafforzare le altre parti contro di questi. Una politica pure questa, abilmente manovrata da certe delegazioni maggioritarie, che salvano la faccia da sindacalisti, organizzando scioperi... flop; a braccetto col datore. 4. I corsi sono una manna per chi intende imparare: i soliti pochissimi di cui sopra. Se non sono ordinati e regolamentati a dovere è come lavare la barba all'asino. E si torna a quel bisogno di ordinare la materia. 5. Certe competenze Statali, formate da lobby di burocrati che si intrecciano con certi imprenditori, regolano apposta con poche attenzioni la funzionalità effettiva degli istituti, trovando più opportuno lasciare apparire all’opinione pubblica, quello che potrebbe essere una potenziale sinergia d’appoggio con le Forze dell’Ordine come un’armata brancaleone: abbassare gli uni (gpg) per far apparire più alti gli altri (ff.oo.). Così i tagli emersi ai tutori dell'ordine risulteranno meno gravi e per quei certi ministri che hanno le mani in pasta nella VP, quel certo business è sempre garantito. Non a caso il terreno è fertile per aziende di un certo tipo; sindacati nelle stesse proporzioni; conseguentemente lavoratori selezionati - nel tempo e dai fatti - della stessa pasta. 6. Quel certo sindacato, fin troppo spesso maggioritario, è formato da rappresentanti guardie succupi per opportunità al datore e non da meno ai delegati sindacali professionisti, che sono a loro volta succubi di quelle lobby sopra, quindi di parte e non certo dei lavoratori. Il cerchio si chiude. 7. Il cliente. In un epoca dove la vigilanza è intesa come cavillo assicurativo e non per quello che dovrebbe essere, l’azienda che decide di fornire personale formato e adeguatamente attrezzato, quindi ad un costo non indifferentemente maggiore, risulta perdente da subito, perché il cliente stesso è interessato al massimo risparmio senza dimostrare interesse ne conoscenza di cosa significhi vigilanza privata, preferendo un uomo in divisa tutto fare, piuttosto che una persona che per mansione altro non fa che vigilare. Se non predominasse quella certa concorrenza sleale, il cliente si attaccherebbe al tram e avrebbe poco da scegliere e dettare. 8. Spiegato quanto sopra, la soluzione non si prospetta semplice. Si è praticamente pochissimi e completamente "circondati" da un nemico numeroso, forte e potente! Bisogna che persone capaci e disposte, comprendano che la soluzione non può essere basata in utopiche condivisioni volontarie. Siamo selezionati come ottimi formatari di una categoria bistrattata! Quindi la spiegazione va ricercata in un sistema attuabile da quelle certe poche eccezzioni (questa è la reale disponibilità). Pochi che riescano a insidiarsi nelle aziende come rsu o rsa e che mirino per primo di fare rispettare le leggi e i regolamenti attualmente esistenti con particolare attenzione alle turnazioni per tutti, al divieto dei tour de force, al controllo dello schiavismo tra nuovi assunti e contratti determinati e alla formazione, anche regolamentando la materia dove lacunosa. E tutto questo per mandato e non col vecchio trucco di pretendere che siano le gpg ad esporsi con dichiarate denunce! Questi non sono problemi di singoli: sono la piaga della categoria!!! Solo in questo modo azienda dopo azienda, provincia dopo provincia, regione dopo regione, i fatti diveranno precedenti dopo precedenti che non potranno essere ignorati, fino a farle divenire regole in tutto il territorio. Sperando nell'abilità di pochi leader, che potranno colizzare in una unica voce che ci rappresenti con serietà. Quando la maggior parte di certe guardie, non per propria volontà, ma perché obbligate da regole applicate e verificate: non poltreranno sui soliti posti di comodo in cambio di quella certa sudditanza (rappresentanti compresi); non potranno eseguire turni ad oltranza; non saranno schiavizzate in prova o a contratto determinato; non subiranno dei corsi nella maggiore delle ipotesi inutili; allora la categoria sarà unita da cose concrete (non dal solo fatto di essere decretati) e i dipendenti vivranno le medesime problematiche di vita quotidiana: Allora si potrà parlare di UNIONE e lo sciopero diverrà una forma di protesta che nel nostro caso, anche nella forma più pacifica (per l'importanza del nostro settore e dei numeri da cui è composto), farà veramente paura! ![]()
Data invio: 28/4/2010 4:04
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![]() http://www.guardieinformate.net/modul ... id=125516#forumpost125516 Saluti. Bafometto ![]() |
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