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Nuovo libro su armi da fuoco e caccia | 25/10/2011
Il libro "Armi da fuoco. Tendenze e contraddizioni italiane." analizza l'uso delle armi, specie da caccia, e la legislazione che lo permette. Di recente uscita, il volume "Armi da fuoco. Tendenze e contraddizioni italiane", del dott. Massimo Tettamanti, analizza l'uso delle armi in Italia e la legislazione vigente, sulla base delle informazioni quantitative e qualitative ufficiali disponibili in Italia, in Europa e nel mondo. Per i settori di utilizzo di armi in campo "civile" (vale a dire diversi dall'uso militare e di Pubblica Sicurezza), che sono appunto quelli presi in esame dal libro di Massimo Tettamanti, i dati ufficiali riportano: 34mila privati posseggono il porto d'armi, 50mila guardie giurate, 178mila permessi per uso sportivo (tiro a volo o tiro a segno) e circa 800mila cacciatori con licenza per abilitazione all'esercizio venatorio. Tra questi, il settore di gran lunga più pericoloso, sia per la numerosità dei praticanti che per l'ambito di utilizzo delle armi (luoghi pubblici) e della tipologia di utilizzatori, è quello venatorio. Eppure, nonostante le numerose ricerche svolte e i dati ufficiali, sono state promulgate o sono al momento in discussione al Parlamento Italiano proposte di legge per agevolare l'uso di armi; tra le più recenti, una proposta di legge che intende ad avvicinare anche i minorenni alle armi da fuoco, permettendone l'uso per la caccia. Che quello venatorio sia in proporzione l'ambito nettamente più pericoloso si evince chiaramente dalle conclusioni del libro/inchiesta di Massimo Tettamanti: "Nei 5 mesi dell'apertura della caccia, normalizzando rispetto alla popolazione globale, il numero di morti per arma da fuoco indica che i cacciatori sono, come minimo, 10 volte più pericolosi rispetto alla persona media, considerando nella media anche la criminalità comune e quella organizzata". Aggiunge il dott. Tettamanti: "A peggiorare la situazione e ad aumentarne la pericolosità, esiste l'ingiustificabile privilegio accordato ai cacciatori di entrare armati nelle proprietà private senza il consenso del proprietario. E non esiste, al momento attuale, volontà politica di eliminarlo". Afferma nella prefazione del libro il prof. Sandri, docente di Sociologia della devianza, Università degli Studi di Brescia: "Massimo Tettamanti queste contraddizioni, legate soprattutto al problema della sicurezza 'interna', le coglie perfettamente, e criticamente, tutte; lo fa descrivendo i problemi e citando i numeri reali del fenomeno. Si tratta di numeri che i più ignorano: ma sono numeri spaventosi. Questo di Massimo Tettamanti è un libro documentato: è un libro che racconta, attraverso le nude cifre (anche) della cronaca, il dramma legato all'industria delle armi, al loro uso improprio in un contesto 'civile' (?), avulso dalle ragioni militari e di Pubblica Sicurezza di cui sopra. E' un libro che rende conto delle centinaia di vite spezzate nel corso degli anni, uccise da colpi di pistola o di fucile. E' un libro importante perché denuncia apertamente la responsabilità della Politica rispetto alla scelta di non intervenire dal punto di vista legislativo su un fenomeno che, almeno in Parlamento, deve essere già conosciuto". "Armi da fuoco. Tendenze e contraddizioni italiane" è un libro vivamente consigliato a chi è interessato ad ambiti criminologici in generale e/o, nello specifico, ai danni causati dagli 800 mila cacciatori italiani e dei politici che li sostengono. Il volume è acquistabile on-line presso ScriptaWeb: http://scriptaweb.eu/Catalogo/armi-da-fuoco Massimo Tettamanti Armi da fuoco Tendenze e contraddizioni italiane Pagine 127 ISBN 978-88-6381-158-2 Multimedia 2 Anno di prima pubblicazione: Pubblicazione online 08/09/11 INDICE Presentazione Introduzione Capitolo 1 Legislazione Italiana Capitolo 2 Crimine e armi – la situazione italiana Capitolo 3 Crimine e armi – la situazione americana Capitolo 4 Ricerche scientifiche europee Capitolo 5 Categorie armate Capitolo 6 Contraddizioni Capitolo 7 Conflitto di interessi Capitolo 8 Conclusioni È un libro che renderà conto delle centinaia di vite spezzate nel corso degli anni, uccise da colpi di pistola o di fucile. È un libro importante perché denuncia apertamente la responsabilita della Politica rispetto alla scelta di non intervenire dal punto di vista legislativo su un fenomeno che, “almeno in Parlamento, deve essere già conosciuto”. Quasi un italiano su 10 possiede un arma da fuoco. Tutti i più avanzati studi dimostrano che ad un aumento del numero di armi corrisponde, in maniera quasi perfettamente lineare, un aumento dei morti. In Italia, già adesso, il 43,2% dei femminicidi viene commesso con un’arma da fuoco. Nonostante le numerose ricerche svolte e i dati ufficiali, sono state promulgate o sono al momento in discussione al Parlamento Italiano proposte di legge per agevolarne l’uso, l’ultima delle quali porta ad avvicinare anche i minorenni alle armi da fuoco. Sembrerebbe esserci, associata alla tendenza ad armarsi, una contraddizione nella risposta politica a tale tendenza; contraddizione diretta a creare i presupposti per un aumento del crimine invece che a un aumento della sicurezza. Massimo Tettamanti: Direttore del Nutrition Ecology International Center e Advisor del Mahatma Gandhi Center del Governo Indiano. Autore di vari testi e pubblicazioni scientifiche. Con Scriptaweb ha già pubblicato “Vittimologia del reato ambientale”, scritto insieme al criminologo Marco Monzani
Data invio: 25/10/2011 14:12
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