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 “Tieniti Forte sta arrivando il Fondo For.Te.” 

03 novembre 2017


 “Tieniti Forte sta arrivando il Fondo For.Te.” 

Il Fondo For.Te. incontra le aziende a Milano il 16 novembre

Il Fondo For.Te., Fondo interprofessionale di riferimento di FederSicurezza e Confcommercio, organizza una serie di eventi dedicati a tutte le aziende che vogliono crescere e centrare i propri obiettivi attraverso la formazione continua dei propri collaboratori.

I primi tre appuntamenti si terranno a Milano, Bologna e Venezia nel mese di novembre, per poi proseguire anche nel corso di tutto il 2018.

Gli eventi saranno condotti da Anthony Smith, Executive Business Coach, Motivational Coach e Inspirational Speaker per numerose aziende del panorama italiano e internazionale.

Un’occasione da non perdere per capire come usufruire al meglio degli indiscutibili vantaggi che offre una formazione ben articolata alla crescita professionale delle risorse umane e delle aziende, ma anche per mettere concretamente a frutto, e far rientrare in azienda sotto forma di formazione per i dipendenti, un contributo che in ogni caso va corrisposto mensilmente, per legge, all’Inps.

Il prossimo appuntamento è previsto il 16 novembre a Milano, dalle ore 18, presso la Star Hotel Rosa Grand.

La partecipazione è a numero chiuso.

Vi invitiamo pertanto a prenotarvi il prima possibile cliccando sul seguente link: http://www.fondoforte.it/tieniti-fort ... o-il-fondo-for-te-milano/ o compilando direttamente la scheda di iscrizione in allegato, da reinviare all’indirizzo email [email protected].

Guarda il video
http://www.federsicurezza.it/news.aspx?newId=177

FederSicurezza e l’Università Parthenope insieme per la formazione della vigilanza privata 

FederSicurezza e l’Università Parthenope insieme per la formazione della vigilanza privata 

Ad ottobre un evento per il lancio della proposta formativa

FederSicurezza, Federazione del Settore della Vigilanza e Sicurezza Privata aderente a Confcommercio, e l'Università degli Studi di Napoli "Parthenope" (dipartimento di Giurisprudenza), lanciano una triplice proposta formativa da presentare al Fondo For.Te e proporre agli operatori del settore.

I tre piani formativi messi a punto prevedono sia la somministrazione di corsi che le guardie giurate devono seguire obbligatoriamente (es. corsi di formazione e aggiornamento), sia corsi di inglese, privacy e primo soccorso.
L'accordo prevede anche la somministrazione di corsi specifici per gli operatori di sicurezza sussidiaria (direttore tecnico di servizi di sicurezza sussidiaria in ambito portuale e marittimo, addetto ai servizi di sicurezza sussidiaria in ambito portuale e marittimo; direttore tecnico di servizi di sicurezza in ambito ferroviario; addetto ai servizi di sicurezza in ambito ferroviario; direttore tecnico di servizi di sicurezza in ambito di trasporti terrestri in concessione; addetto ai servizi di sicurezza in ambito di trasporti terrestri in concessione; addetto ai servizi di sicurezza per la tutela dei beni).
Infine, una terza proposta formativa riguarda i Titolari di licenza, Institori, Direttori Tecnici e Security Manager in forma di corso di perfezionamento in materia di sicurezza privata.


Nel mese di ottobre, in occasione dell’evento in corso di organizzazione con l’Università Parthenope, verrà illustrato il dettaglio del progetto, insieme alle speciali condizioni riservate agli Associati Federsicurezza.
http://www.federsicurezza.it/news.aspx?newId=168

FederSicurezza insieme ad AISS e Federpol: conferenza stampa alla Camera


03 agosto 2017

FederSicurezza insieme ad AISS e Federpol: conferenza stampa alla Camera

Le Federazioni del mondo della sicurezza privata riunite in un’ottica di filiera

Con riferimento alle recenti circolari ministeriali in materia di servizi di sicurezza nell’ambito delle manifestazioni sportive, culturali e musicali, AISS, l’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, con il supporto e la partecipazione di Federpol e di FederSicurezza, ha tenuto questa mattina una conferenza stampa presso la Camera dei deputati.

Franco Cecconi, Presidente di AISS, ha ripercorso cronologicamente gli step che, dal 23 maggio ad oggi, passando per i gravi fatti di Piazza San Carlo a Torino, hanno determinato la situazione di “confusione” regolamentare che ha indotto l’Associazione a richiedere un intervento urgente da parte del Ministero dell’Interno. Le Circolari richiamate - rispettivamente del 23 maggio, 7 e 19 giugno -, nell’individuare tra le misure atte a far fronte sia all’aumento delle manifestazioni pubbliche, tipico della stagione estiva, sia a situazioni critiche quale quella occorsa a Torino il 3 giugno scorso, la possibilità di ricorrere tanto a “servizi di stewarding” quanto a non meglio precisati “operatori appositamente formati con compiti di accoglienza, instradamento, regolamentazione dei flussi anche in caso di evacuazione, osservazione ed assistenza al pubblico”, hanno infatti ingenerato un’anomala situazione di irregolarità nella gestione dei controlli di sicurezza nell’ambito dei pubblici spettacoli ed intrattenimenti.

“Gli steward - ha chiarito Cecconi - sono certamente figure addette alla sicurezza, ma ai sensi del Dm 8 agosto 2007 la loro attività è circoscritta alle manifestazioni sportive calcistiche. Il Dm 6 ottobre 2009 e s.m.i., invece, specifica espressamente che nelle manifestazioni musicali, culturali e di intrattenimento i servizi di sicurezza debbano essere affidati agli addetti ai servizi di controllo, personale qualificato e opportunamente formato a tale scopo. Una commistione indiscriminata tra attività apparentemente simili, ma sostanzialmente diverse, anche sotto il profilo della normativa che ne regola lo svolgimento - ha spiegato -, rappresenta un danno non solo economico per le aziende titolari di regolare autorizzazione di polizia ex art. 134, che si vedono illegittimamente sostituite nei servizi, ma anche un rischio per la sicurezza e l’incolumità pubblica: abbiamo perciò chiesto che sia fatta chiarezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, che questo tipo di attività debba essere svolta dagli addetti ai servizi di controllo, e non dagli steward. E abbiamo ottenuto un risultato: il Ministero, con grande attenzione e disponibilità, ci ha fatto sapere che a breve verrà diramata una nuova Circolare esplicativa volta a fare il punto della situazione per tutte le Prefetture e Questure d’Italia, sottolineando - ha concluso - l’assoluta necessità che le attività in questione siano svolte esclusivamente dagli addetti ai servizi di controllo”.

A sostenere la causa di AISS anche FederSicurezza, rappresentata dal consigliere Giuseppe Gabriele, e Federpol, le tre Federazioni maggiormente rappresentative del settore della sicurezza così detta “complementare”. “Una definizione - ha dichiarato Gabriele - alla quale preferiamo quella più ampia e moderna di “filiera della sicurezza”: l’obiettivo principale del percorso comune che abbiamo intrapreso è quello di creare una “massa critica” consistente per attirare quanto più possibile l’attenzione delle Istituzioni su un tema, quello della sicurezza, che mai quanto in questo momento storico merita di non essere sottovalutato, e di conseguenza deprezzato. Continueremo a chiedere interventi, tanto “chiarificatori”, come in questo caso, che di tipo normativo, augurandoci in tal modo di riuscire ad anticipare e quindi anche a prevenire il verificarsi di gravi fatti di cronaca come quello di Torino. L’interlocuzione di alto livello - ha proseguito - per noi è estremamente importante, e apprezziamo la notizia del solerte riscontro che il Ministero è in procinto di dare alle note che, congiuntamente, gli abbiamo inviato di recente. Altrettanto importante - ha concluso - è che siano tutte e tre le Federazioni del mondo della sicurezza privata ad unirsi e a muoversi nella stessa direzione, come storicamente, fino ad oggi, non si era mai verificato: si apre così un nuovo percorso univoco, e siamo certi fruttuoso, per tutti”.

Per finire anche Federpol, rappresentata da Ernesto Petrolà, ha dichiarato il proprio sostegno “al collega di AISS, con il quale, insieme a FederSicurezza, abbiamo intrapreso un percorso congiunto sotto il denominatore comune dell’autorizzazione ex art. 134 del Tulps. Siamo contenti del riscontro ottenuto rispetto alla Circolare, e condividiamo in pieno la necessità che determinati servizi vengano affidati esclusivamente ad operatori adeguatamente formati e autorizzati in tal senso. Senza nulla togliere agli steward, ma non sono loro le figure deputate per legge alla sicurezza nei locali e nelle manifestazioni pubbliche”.

A.G.
http://www.federsicurezza.it/news.aspx?newId=166

Spath: “La difesa è sempre legittima”



Spath: “La difesa è sempre legittima”



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24 ottobre 2015, 0:01


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La vicenda di Francesco, pensionato di Vaprio d’Adda, che per difendersi ha ucciso un ladro di origine albanese (già espulso e che non doveva trovarsi in Italia), fa scaturire alcune riflessioni circa lo stato dell’arte del rapporto fra cittadini e sicurezza.

Fa riflettere soprattutto il fatto che il signor Francesco sia ora accusato di eccesso di legittima difesa e omicidio volontario. Questo caso mette a nudo alcune fragilità, o per meglio dire mancanze, di leggi appropriate o idonee a far fronte ad un momento storico, come quello che in Italia viviamo, in cui il cittadino è sostanzialmente lasciato a se stesso, specie in fatto di difesa. La legge sulla legittima difesa esiste, giustamente, ma il rapporto fra proporzione dell’offesa e della difesa è il punto nodale che lascia quantomeno perplessi.

Se seduti su una sedia e a freddo è possibile agire con lucidità, appare molto più difficile farlo quando una persona si trova aggredita in casa, in negozio, per strada e non sa le intenzioni di chi si trova di fronte. Come è possibile, in situazione di stress elevato, di scarsa lucidità in cui magari si teme per la propria incolumità o per quella delle persone care, agire con freddezza. Una persona comune, come può essere un gioielliere, un benzinaio (come ci ricorda la vicenda del benzinaio Stacchio e del Gioelliere Zancan), un pensionato non è avvezzo a sparare a qualcuno, ma è costretto a farlo da condizioni estreme, come estremo gesto per salvarsi la vita.
Oltre alla lacuna in materia di legittima difesa, appare evidente un altro fatto: la facilità con la quale chi è sottoposto ad espulsione dal nostro Paese, riesce ad eludere questo provvedimento, semplicemente fregandosene e rimanendo impunito fino al prossimo reato, se gli inquirenti sono in grado di provarlo. Per il ladro entrato in casa del signor Francesco, dispiace umanamente in quanto è un persona che è stata uccisa, ma non c’è nessuna pena da provare nei suoi confronti, se le cose fossero andate secondo logica: 1. Non avrebbe dovuto trovarsi in Italia; 2. Se non avesse tentato di rapinare il pensionato di Vaprio d’Adda, non sarebbe incorso nella causa incidentale del proprio decesso.
Provo molto disgusto per quei politici che si sono preoccupati subito di levare la propria voce, in un cordoglio ipocrita, per un delinquente e non hanno degnato di una parola di conforto la vera vittima, il pensionato Francesco. Noi siamo dalla sua parte, dalla parte di chi si difende, perché crediamo che l’incolumità delle persone e la proprietà privata siano beni sacri e che nessuno abbia la disponibilità di poterli mettere in pericolo. Siamo dalla parte di chi si difende, perché crediamo che esistano delle leggi e chi non le rispetta, chi entra in casa altrui quando non dovrebbe entrarci, chi invece di stare a casa propria mette in pericolo l’incolumità altrui, se ne assume le responsabilità. Pallottole comprese.

Siamo invece di fronte a un mondo che sembra girare decisamente al contrario, e in cui la vittima viene accusata alla stregua di un criminale. Ci troviamo davanti a dei Pubblici Ministeri che rilasciano dopo poche ore criminali presi in flagrante, vanificando le azioni delle Forze di Polizia. Ci troviamo davanti ad un governo che continua a tagliare le risorse per la Pubblica Sicurezza e allo stesso tempo depenalizza reati gravi come la rapina e il furto in appartamento.
Non è questa l’Italia che vogliamo. Non è questa la giustizia che desideriamo.

A livello locale, come a livello nazionale non è più possibile continuare ad eludere il problema sicurezza, la domanda principale che i cittadini rivolgono allo Stato. Altrimenti casi come quelli del pensionato di Vaprio d’Adda, o come il tabaccaio di Ostia, o come il benzinaio di Vicenza sono destinati a ripetersi. Fino ad arrivare alle conseguenze più tragiche, come il caso Tartari a Ferrara, massacrato nel peggiore dei modi. Tra le nostre case.
Due sono le opzioni in campo: o si potenzia veramente chi è preposto a svolgere compiti di pubblica sicurezza e ordine pubblico, o si lavora perché il cittadino possa provvedere da se all’autodifesa.
Il problema è non trasformare l’Italia in Far West, non far diventare il nostro paese come gli Stati Uniti. Ma allo stesso tempo non è possibile da parte dello Stato compensare le proprie lacune scaricando le colpe sui cittadini che tentano di difendersi. Accusare di omicidio volontario chi tenta di difendersi è un grave errore: per Fratelli d’Italia la difesa è sempre legittima! Noi siamo dalla parte di chi si difende!

Paolo Spath
http://www.estense.com/?p=490732

Cassazione: licenziare chi fuma uno spinello sul posto di lavoro è legittimo


Cassazione: licenziare chi fuma uno spinello sul posto di lavoro è legittimo



14 Ottobre, 2015, 14:06 | Autore: Serafina Zamana






















Il licenziamento di un dipendente aziendale che si allontana dalla sede di lavoro basato sui rilievi del GPS installato sull'auto in dotazione è legittimo.

Per i giudici distrettuali, va confermata la giusta causa del licenziamento “in relazione alla fiducia che il datore di lavoro doveva porre nella corretta esecuzione delle future prestazioni lavorative – ritenendo la sanzione adottata - proporzionata al comportamento addebitato poiché avuto riguardo al contenuto specifico delle mansioni di manutentore affidategli, il comportamento del lavoratore contrastava con i doveri di diligenza e fedeltà del lavoratore dipendente connessi al suo inserimento nella struttura e nell’organizzazione aziendale”. La Suprema corte ha respinto il ricorso di un coordinatore di addetti alla nettezza urbana della provincia di Torino. Al lavoratore era stato addebitato di essersi allontanato dalla sede aziendale in orario lavorativo - tra le 6,30 e le 6,45 e tra le 10,45 e le 11,30 - e di trattenersi in bar o tavole calde "per conversare, ridere o scherzare coi colleghi". Secondo il giudice di merito, il dipendente aveva l'incarico di dare disposizioni agli operai e di verificare lo svolgimento del ritiro dei rifiuti indifferenziati, con una pausa di lavoro dalle ore 9 alle 9.10. Inoltre, è lecito il controllo svolto dal datore, al di fuori dell'azienda, tramite guardie giurate o con investigatori privati o con l'uso di uno strumento di localizzazione come il Gps. Comunque importante è che la tecnologia, nel suo costante progresso, sia resa funzionale ai diritti coinvolti nel processo lavorativo: "i diritti alla proprietà e all'iniziativa economica da un lato; il diritto alla protezione dei dati personali dei lavoratori, dall'altro, specificando che secondo la Corte di Giustizia europea il diritto alla privacy prevale sugli interessi economici".
http://rosarossaonline.org/2015/10/14 ... inello-sul-posto-di_25801

 Pignoramento stipendi e pensioni, nuove regole 

22 settembre 2015

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 Pignoramento stipendi e pensioni, nuove regole 

La legge 132 del 6 agosto 2015, “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’Amministrazione giudiziaria”, ha introdotto importanti novità per quanto riguarda il pignoramento dello stipendio e della pensione, modificando gli artt. 545 e ss. del c.p.c. e introducendo così regole e limiti nuovi.

La novità principale consiste nell’innalzamento dello storico limite massimo di pignorabilità, fissato nella tradizionale misura del “quinto”.

Partendo dalle pensioni, ai sensi del nuovo comma dell’art. 545 c.p.c., “le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima dell’assegno sociale, aumentato della metà. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti del terzo (per crediti alimentari, nella misura autorizzata dal tribunale), quarto (per i tributi e ogni altro credito, nella misura del quinto) e quinto comma (concorso simultaneo di cause alimentari e altre cause, nella misura del 50%), nonché dalle speciali disposizioni di legge”.

In altre parole, la parte di pensione corrispondente ad una volta e mezzo la misura dell’assegno sociale – per una somma pari a € 672,78 per il 2015 – è ora assolutamente impignorabile; resta invece assoggettabile a pignoramento, nei limiti del quinto, la parte residua – cioè l’importo totale della pensione meno quello dell’assegno sociale aumentato della metà –.

Per quanto riguarda invece gli stipendi, un ulteriore nuovo comma dell’art. 545 c.p.c. prevede che “le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza, nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore, possono essere pignorate, per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale, quando l’accredito ha luogo in data anteriore al pignoramento; quando l’accredito ha luogo alla data del pignoramento o successivamente, le predette somme possono essere pignorate nei limiti previsti dal terzo, quarto, quinto e settimo comma (v. sopra), nonché dalle speciali disposizioni di legge”.

In sostanza, se stipendio o pensione sono accreditati sul conto corrente bancario o postale in data anteriore al pignoramento, gli stessi sono pignorabili, nei limiti dell’art. 545 c.p.c., per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale – pari a € 1.345,56 per il 2015 –; se invece l’accredito avviene alla data del pignoramento, o successivamente, le somme possono essere pignorate nei limiti ordinari di cui all’art. 545 c.p.c.

Il pignoramento eseguito in violazione dei divieti e dei limiti previsti è parzialmente inefficace – cioè è annullato con riferimento alle sole somme eccedenti la soglia di non pignorabilità –, e l’inefficacia è rilevata dal giudice anche d’ufficio.

22-09-2015

A.G.
http://www.federsicurezza.it/news.aspx?newId=29

Daspo a chi consuma o spaccia droga in discoteca, Camera al lavoro

Daspo a chi consuma o spaccia droga in discoteca, Camera al lavoro




Roma, 15 set. (askanews) - Divieto di accesso alle discoteche e ai locali da ballo - sul modello del Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive - per i soggetti riconosciuti responsabili di illeciti legati al consumo o alla cessione di sostanze stupefacenti. La proposta di legge arriva da Forza Italia, la firmano Francesco Paolo Sisto e Renato Brunetta, e, a dieci mesi dall'avvio dell'esame in commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia alla Camera, riprende domani il suo iter. L'appuntamento è alle 14 in sala del Mappamondo.

Il testo, di cui sono relatori David Ermini, responsabile Giustizia del Pd, e l'azzurra Elena Centemero, stabilisce le diverse ipotesi di Daspo per le discoteche che possono essere disposte dal questore: quest'ultimo adotta obbligatoriamente il divieto di accesso ai locali nei confronti di persone di cui la polizia giudiziaria abbia accertato - all'interno delle discoteche - il consumo, la detenzione o il flagrante spaccio o cessione di stupefacenti. La violazione del Daspo disposto dal questore è sanzionata, a titolo di contravvenzione, con la multa da 3mila a 10mila euro.

La proposta di legge prevede tre ulteriori ipotesi in cui il Daspo è a discrezione del questore: persone che, negli ultimi 5 anni sono state condannate, anche in via non definitiva, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti o solo denunciati per importazione, esportazione, acquisto, ricezione a qualunque titolo e detenzione di stupefacenti per uso personale; persone che negli ultimi 5 anni sono stati condannati, anche in via non definitiva, o denunciati per aver partecipato a "episodi di violenza su persone o cose" all'interno di discoteche o locali da ballo; persone che all'interno delle sale da ballo sono colti in flagranza e il cui comportamento, accertato dall'autorità di pubblica sicurezza, sia segnalata al questore dal responsabile della sicurezza del locale. In queste tre ipotesi, la violazione del divieto di accesso costituisce un delitto sanzionato con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10mila a 40mila euro. Il Daspo è esteso anche al minorenne che abbia già compiuto 14 anni.

L'articolo 2 del testo introduce la figura del responsabile della sicurezza all'interno delle discoteche. Una ruolo diverso da quello dei cosiddetti buttafuori, disciplinati invece nell'attuale ordinamento. I proprietari di discoteche e locali di ballo avranno l'obbligo di nominare un responsabile della sicurezza, individuandolo tra le guardie giurate, e di comunicare i dati identificativi del responsabile alla questura. La pdl precisa che nell'esercizio della loro attività, i responsabili della sicurezza rivestono la qualifica di incaricato di pubblico servizio. I responsabili di sicurezza hanno funzioni di controllo al fine di prevenire lo spaccio e il consumo di droga nelle discoteche e possono inibire l'accesso al locale a persone che possano creare situazioni di pericolo.
http://www.firstonline.info/a/2015/09 ... 80-4be3-8856-99b841e9b18f

Via l'altezza minima per arruolarsi in polizia, forze armate e vigli del fuoco


Via l'altezza minima per arruolarsi in polizia, forze armate e vigli del fuoco

Il consiglio dei ministri ha approvato il regolamento esecutivo della legge del 2 gennaio scorso. Il requisito dell'altezza sarà sostituito da una valutazione sull'idoneità fisica che prenderà in esame diversi parametri: dalla composizione corporea alla forza muscolare, ecco quali sono























31 luglio 2015















(ansa)ROMA - Tra le altre misure adottate dal consiglio dei ministri oggi c'è anche l'abolizione del limite minimo di altezza per entrare nelle forze armate e di polizia. Su proposta del premer Renzi, il consiglio ha approvato il regolamento "in materia di parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle forze armate, nelle forze di polizia a ordinamento militare e civile e nei vigili del fuoco".

Il Regolamento - in base alla legge approvata lo scorso 2 gennaio - indica, al posto del previsto requisito dell'altezza, i parametri fisici "della composizione corporea, della forza muscolare e della massa metabolicamente attiva" che i candidati dovranno avere per poter indossare una divisa. "Si è deciso quindi - si legge nella nota del Cdm - di non precludere l'accesso alle forze armate, alle forze di polizia e al corpo dei vigili del fuoco in ragione della mancanza del requisito dell'altezza minima prevista dalle attuali disposizioni, ma di consentire la valutazione dei soggetti in base a differenti parametri dai quali possa comunque desumersi la più generale ma imprescindibile idoneità fisica del candidato allo svolgimento del servizio militare o d'istituto".

I nuovi parametri fisici sono indicati in una tabella che prevede naturalmente limiti differenti per uomini e donne. Ad esempio, la percentuale di massa grassa nell'organismo dovrà essere non inferiore al 7% e non superiore al 22% per i candidati di sesso maschile e non inferiore al 12% e non superiore al 30% per quelli di sesso femminile. E la forza muscolare - misurata in kg - dovrà essere non inferiore a 40 kg per gli uomini e a 20 kg per le donne. Il terzo parametro da tenere in considerazione è la massa metabolicamente attiva, misurata in percentuale di massa magra teorica presente nell'organismo: non inferiore al 40% per i maschi ed al 28% per le femmine. Apposite direttive tecniche definiranno in modo omogeneo tra forze armate e di polizia le modalità con cui verranno accertati i requisiti.

Il regolamento non entrerà subito in vigore perché ora dovrà passare all'esame del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari competenti per un parere. Nell'attesa restano vigenti i limiti di altezza fissati dai vari corpi. Ad

esempio, per gli ufficiali, sottufficiali e volontari delle forze armate, 1,65 cm per gli uomini e 1,61 per le donne e, solo per la Marina, non superiore a 1,90 cm; per gli ufficiali dei carabinieri, 1,70 per gli uomini e 1,65 per le donne; per la polizia 1,65 cm per gli uomini e 1,61 per le donne.
http://www.repubblica.it/politica/201 ... ate-120202223/?refresh_ce

Convocazione per l’Osservatorio della Vigilanza Privata

Convocazione per l’Osservatorio della Vigilanza Privata

19 luglio 2014 17:32


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Autore:
Ado Antonellini

Tags:
guardie giurateosservatorioprefetturaservizi fiduciariugl sicurezza civilevigilanza privata

Finalmente è arrivata la tanto attesa convocazione per l’Osservatorio della Vigilanza Privata presso la Prefettura di Roma.

Lo scorso 3 giugno la UGL Sicurezza Civile ha manifestato davanti alla Prefettura di Roma, tra le varie richieste esposte sulle problematiche di settore, c’era, fra le più importanti, la necessità di ottenere un Osservatorio della Vigilanza Privata sul territorio Romano.
Ad oggi possiamo ritenere quasi raggiunto questo obiettivo, queste le parole della Prefettura di Roma destinate a tutte le sigle sindacali e alle associazioni datoriali coinvolte:
“Il giorno 29/07/2014 alle ore 10,00, presso la Sala Giunta di questo Ufficio Territoriale del Governo, si terrà una riunione dell’Osservatorio Provinciale per la Vigilanza Privata, concernente problematiche relative agli Istituti di Vigilanza cui le SS.LL., in qualità di componenti, sono invitate a partecipare”.

Una vittoria importante sta per essere messa a segno dalla UGL Sicurezza Civile.

Alleghiamo a questo articolo solo una parte della lettera ricevuta, occultiamo, per motivi di privacy, il resto del documento.
http://www.uglguardiegiurate.net/fina ... -della-vigilanza-privata/

Alloggi di servizio, topi in caserma e auto ferme


Alloggi di servizio, topi in caserma e auto ferme


Sandro Chiaravalloti · 9 giugno 2015




Consiglia


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Tempo fa, in più occasioni, il Siap piacentino ebbe modo di sollevare la questione "alloggi", e in particolare modo su quelli di servizio ancora chiusi in questura a causa di alcune infiltrazioni che avevano inumidito i muri. Le infiltrazioni dal tetto sono state eliminate, ma gli alloggi sono ancora chiusi a causa di presunte, e ripeto presunte, perdite che si notano aprendo i rubinetti. Queste perdite restano ancora presunte in quanto i rubinetti non si aprono, mentre i preventivi di spesa superano i duecentomila euro. Noi, a casa nostra, le avremmo già riparate con 100 euro.

Aldilà di tutto questo, ebbi sempre modo di dire che tale situazione poteva incidere negativamente sulla sicurezza, e così è stato. Ultimamente, a causa delle pessime scelte dirigenziali che mi appaiono per lo più una mancata responsabilizzazione e volontà piena di risolvere il problema, il reparto Prevenzione crimine di Reggio Emilia, tanto pubblicizzato quando presta servizio a Piacenza e che effettua un eccellente lavoro, poiché non ci sono apopunto alloggi idonei, ogni volta - su sei ore di servizio - ne presta a Piacenza solo tre in quanto i colleghi nelle sei ore devono partire da Reggio Emilia, effettuare il servizio e poi ritornare a Reggio Emilia per poi ritornare a Piacenza il giorno successivo.

Tutto ciò a discapito della sicurezza e con uno sperpero di soldi che a mio parere è degno di attenzione da parte delle autorità preposte. E mentre accade tutto ciò, niente si fa per i topi avvistati presso la caserma della Polstrada di via Castello, in quanto pare non si trovino 250 euro per risolvere un problema al quale sarebbe potuto ovviare con la donazione di una cittadina privata che è stata però rifiutata. Inoltre, gli alloggi della Stradale sono ancora chiusi e non ci sono nemmeno i soldi per aggiustare le lavastoviglie della mensa della scuola di Polizia. Mentre scrivo questo, presso la Polstrada esiste solo un'auto a disposizione che - se si rompesse - l’unico posto di controllo che potremmo fare, installando eventualmente anche l’autovelox, sarebbe in via del Castello.
http://www.ilpiacenza.it/blog/sicurez ... caserma-e-auto-ferme.html

Security management, l'evoluzione della sicurezza – Di N. Clementi

Security management, l'evoluzione della sicurezza – Di N. Clementi

02/05/2015


«La sicurezza deve essere sempre un passo avanti rispetto alla criminalità»: ne parliamo con il dott. Vincenzo Circosta, titolare di Homeland Securnet Srl



Il Novecento è stato definito «il secolo breve» per via delle grandi guerre, delle rivoluzioni e della bomba atomica, ma è stato anche il secolo della ricostruzione e dell’affermazione del cosiddetto «American Dream», nel quale ogni uomo e ogni donna avevano non solo il diritto di sentirsi al sicuro ma anche il dovere di difendere se stessi, la famiglia e la Nazione.

Il Terzo Millennio si è invece aperto con un attacco in diretta mondiale alla patria della libertà. Con l’11 settembre 2001 è ufficialmente iniziata un’epoca di insicurezza a ogni livello: privato, personale e pubblico. Pochi anni dopo, nel 2008, crolla la borsa americana e in meno di dieci anni la democrazia più potente del mondo si è vista ferita nel suo cuore civile ed economico.
Chi poteva dirsi più al sicuro?
Non meglio identificati terroristi mediorientali sembravano vagare come ombre minacciose in ogni angolo del mondo libero. Lettere all’antrace, bombe sui treni e kamikaze non sono più scene da telegiornale provenienti da qualche polveroso paese arabo.
I terroristi sono tra noi e anche i sanguinosi eventi degli ultimi mesi (vedi Charlie Hebdo in Francia e la sparatoria al Museo Bardo in Tunisia) confermano questa inquietante minaccia.
In tempi come questi, la percezione della sicurezza personale si modifica rapidamente, in tutti i sondaggi donne e giovani si sentono poco sicuri ad uscire di casa da soli e di notte, le famiglie temono maggiormente i furti e aumentano esponenzialmente le vendite di sistemi d’allarme.

In questo contesto si inserisce anche la figura del Security Manager e le società di vigilanza privata. Non si tratta più di soli ex poliziotti o militari che decidono di mettere al servizio dei privati cittadini le proprie conoscenze in fatto di sicurezza, ma di autorevoli professionisti della sicurezza anticrimine.
Queste persone risultano anche una risorsa utile per la pubblica amministrazione: recentemente le autorità provinciali sono state invitate ad esaminare l'esistenza e l'adeguatezza dei sistemi passivi di sicurezza, come impianti di allarme e videosorveglianza, nonché la formazione del personale incaricato.
Nel mirino dei terroristi, secondo i servizi segreti, ci sarebbero anche le redazioni dei giornali, sedi di culto, monumenti, acquedotti, centrali elettriche, depositi carburanti, industrie strategiche e luoghi frequentati dal pubblico, come musei, centri commerciali e stazioni.
I controlli da parte delle forze dell'ordine sono stati intensificati, ma in alcuni casi il numero di uomini non è sufficiente. Pertanto ognuno di noi dovrà fare la propria parte consolidando quel percorso ormai irreversibile di partnership tra pubblico e privato, che consente di fare solida "rete" per il raggiungimento di un maggior senso di sicurezza.

Per approfondire questi aspetti, estremamente attuali, abbiamo incontrato il dottor Vincenzo Circosta, stimato Manager con esperienza trentennale nel campo della sicurezza privata.
Egli ha infatti operato presso i più importanti gruppi del settore nel nostro Paese, quali la sicurezza armata e non, le investigazioni private, le scienze tecnologiche applicate alla sicurezza. In qualità di titolare della Homeland Securnet srl, unendosi ad un team di manager professionisti sia in ambito civile che militare, offre a istituzioni e privati un servizio di sicurezza a 360°.



Chi è il dott. Vincenzo Circosta
Professionista della Security Aziendale – c/o Centro Interdipartimentale di Sudi sulla Pubblica Amministrazione - Università degli Studi di Roma Tor Vergata - Facoltà di Giurisprudenza - Iscrizione n.1117 - rif.to SH41 CEPAS vigente, conforme ai requisiti formativi richiesti per il profilo professionale di Security Manager ai sensi della UNI 10459 del 1995 adempiendo a quanto previsto dall’Allegato “B” del D.M. n. 269 del 01.12.10.
Specifica esperienza nelle attività di:
Crisis Manager: specialista nella gestioni di situazioni critiche e complesse.
Projet Manager: responsabile della gestione operativa e responsabile unico della valutazione, pianificazione, realizzazione e controllo di rilevanti progetti di sicurezza.
Investigatore Privato Titolare di istituto, in possesso dei requisiti professionali e capacità tecnica - di cui all’art. 4 del D.M. 269 del 01/12/2010 - e concessionario di licenza di Polizia.
Autorizzato ad esercitare, in ambito nazionale, l’attività ex Art.134 Tulps di investigazione privata prevista dall’art.5, comma 1, lettera “a” del citato D.M. nr. 269/2010, per le attività d'indagine in ambito privato, aziendale, commerciale, assicurativo.

È, in particolare, investigatore autorizzato all’attività d'indagine difensiva, volta all'individuazione di elementi probatori da far valere nell'ambito del processo penale, ai sensi dell'articolo 222 delle norme di coordinamento del codice di procedura penale e dall'articolo 327-bis del medesimo Codice.
Esperto in Scienze Criminologiche e Investigative: Alta Formazione in Scienze Criminologiche e Metodologie di indagine c/o Campus Universitario CIELS di Padova - Scuola Superiore degli Studi Criminologici e Investigativi. Ha svolto studi interdisciplinari negli ambiti della criminologia, della sicurezza e dell’investigazioni, attraverso i quali ha perfezionato l’uso degli strumenti di analisi e ha sviluppato capacità utili ad affrontare problemi complessi legati alla progettazione di politiche di sicurezza nelle diverse strutture pubbliche e private; quali pianificazioni di attività, in aree anche eterogenee, al fine di organizzare l’utilizzo di tecnologie per la sicurezza e per istituire reti di sostegno a tutela delle vittime del crimine.

Esperto in Sicurezza Marittima: ha conseguito le abilitazioni di Port Facility Security Officer e Company Security Officer, concludendo la formazione per Ufficiale di Sicurezza della Nave Ship Security Officer, formazioni conformi a quanto indicato nella Parte B, del International Ship and Port Facility Security Code ed al Programma Nazionale di Sicurezza Marittima contro eventuali azioni illecite intenzionali del Comitato Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti Marittimi e dei Porti (C.I.S.M.) del Ministero dei Trasporti.
Docente a contratto di Security presso Università telematica Unitelma Sapienza Roma – Corso di Perfezionamento Teorico-Pratico: «Investigazioni Private, Pubbliche, Informazioni Commerciali e della Sicurezza Privata – Security», ad indirizzo di diritto e procedura penale, di diritto e procedura civile, di criminologia, di sociologia e psicologia forense, di privacy, di computer forensics e security riferito alle competenze tecnico specialistiche anche di risk analisis, audit, crisis management, business continuity A.A. 2013/2014.

RSPP - Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione: Professionista esperto in sicurezza, in protezione e prevenzione designato dai datori di lavoro per gestire e coordinare le attività del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (SPP) - art. 2 comma 1 lettera l del d.lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni-.
Formazione abilitante realizzata presso Agenzia del Lavoro – Provincia Autonoma di Trento, conformemente a quanto previsto dal Decreto Legislativo 81/08 – art. 32, commi 2 e 4 e agli indirizzi e requisiti minimi dei corsi individuati in sede di Conferenza permanente per i rapporti con lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.


Dott. Circosta, in quali ambiti opera un security manager?
«Il Professionista della security aziendale è la persona in possesso dei requisiti e dell’esperienza per assicurare la sicurezza. Quest’ultima è intesa come lo studio, lo sviluppo e l’attuazione delle strategie, delle politiche e dei piani operativi volti a prevenire, fronteggiare e superare eventi in prevalenza di natura dolosa e/o colposa che possono danneggiare le risorse materiali, immateriali, organizzative e umane di cui l’azienda dispone o di cui necessita per un’adeguata capacità concorrenziale nel breve, medio e lungo termine.»
«Il Professionista della Security (Security Manager) rientra tra le attività professionali non regolamentate (Legge 14.01.2013 n. 4 , G.U. 26.01.2013) che sono oggi disciplinate dalla UNI (Ente Italiano di Normazione), nello specifico, la UNI 10459/2015. La norma, allineata allo schema di quelle sulle professioni non regolamentate che l’UNI ha definito nell’Aprile 2011, definisce i requisiti relativi all’attività professionale coinvolta nel processo di security, ossia la persona le cui conoscenze, abilità e competenze sono tali da garantire la gestione complessiva del processo.»

Ma la specializzazione sempre più verticalizzata della criminalità viene presa in considerazione dalle organizzazioni private della sicurezza?
«Nel caso del Professionista della Security vanno presi in considerazione fattori di natura sia economico-competitiva sia socio-politica determinano dinamismi e complessità sempre crescenti, alimentati dal convergere e dall'intrecciarsi di fenomeni come l'instabilità sociale.
«I mutamenti politici ed economici, il rapido e incessante sviluppo tecnologico, i continui processi di ristrutturazione, la progressiva dematerializzazione delle attività dell’Organizzazione, la crescente apertura geografica alla competitività, l'intensificarsi dei rapporti internazionali e il continuo proliferare di norme e leggi a livello locale, nazionale ed internazionale.
«La conseguenza è il costante moltiplicarsi dei fronti verso cui le organizzazioni sono costrette a impegnarsi al fine di conservare la competitività e di mantenere integra nel tempo la capacità di ottenere soddisfacenti risultati economici.»
«In particolare si è acquisita la consapevolezza che, indipendentemente dall'ambito di attività, l'equilibrio gestionale può essere alterato, se non addirittura definitivamente compromesso, da una serie di eventi di diversa natura.
«Ogni tipo di Organizzazione è costantemente esposta a minacce di natura dolosa, colposa o accidentale; ciò in relazione ai processi produttivi, alle azioni dei dipendenti, ai rapporti con l'esterno e, più in generale, all'essere parte di un mondo globalizzato caratterizzato dall'incertezza e dalla conflittualità.
«Accanto, quindi, all'efficace gestione delle variabili competitive tradizionali di un’azienda, le organizzazioni hanno come obiettivo la tutela del patrimonio tangibile e intangibile, inteso nel significato più ampio del termine e quindi anche, e non in modo secondario, delle persone, che con questa interagiscono, che si pone alla base dei processi di creazione del valore, assicurando così il mantenimento della capacità reddituale nel tempo.
«Questa attività si realizza anche attraverso il ricorso alle tecniche di gestione per la qualità e il contributo che esse possono dare sia alla riduzione dei costi, sia alla qualità stessa di prodotti e servizi.»

Quali sono gli ambiti principali di chi opera nella sicurezza aziendale?
«I principali compiti del professionista della security aziendale possono essere esposti in una tabella, sempre in evoluzione. Me li lasci elencare meglio qui di seguito.»
• Definizione delle politiche di Security aziendale;
• Adattamento/attuazione delle politiche nell’ambito delle singole funzioni;
• Definizione e verifica di un corretto utilizzo delle procedure e delle norme di security all’interno dell’impresa;
• Valutazione delle dinamiche ambientali, di natura criminosa, che possono avere ricaduta sull’impresa;
• Studio costante delle nuove tecnologie che possono introdurre nuovi rischi e potenziali crisi;
• Analisi dei rischi;
• Rilevazione sistematica degli incidenti e successivo studio delle cause e delle modalità di evenienza, ad esempio mediante analisi statistica dei casi storici;
• Studio e attuazione di procedure e di supporti tecnici e impiantistici e delle relative ricadute anche procedurali con correlate valutazioni costi/benefici o altre tecniche discriminanti appropriate;
• Gestione della situazione di emergenza;
• Pianificazione dei dispositivi di emergenza;
• Attività investigativa, nei limiti consentiti dalla legge;
• Mantenimento dei contatti con le Forze dell’Ordine al fine di coordinare la prevenzione e la risoluzione dei casi di specie:
• Collaborazione, in ambito specialistico, con le istituzioni;
• Gestione delle tematiche afferenti la tutela del segreto di Stato;
• Definizione di programmi di sensibilizzazione e formazione ai dipendenti sui temi di Security:
• Definizione di programmi di formazione ed addestramento del personale della Security aziendale;
• Gestione delle tematiche afferenti la tutela dei dati.

Dovere imparare a conoscere il business del soggetto per cui svolgete il servizio?
«Le funzioni del professionista della security aziendale devono tenere sempre presente l’orientamento agli aspetti economici, l’attenzione alla missione aziendale e la piena consapevolezza delle tematiche relative all’etica degli affari e professionale.»



Cos’è che vi chiedono esattamente? Che ruoli dovete riuscire a ricoprire?
«Oggi, a differenza di un tempo, sono richieste conoscenze in materie molto specifiche. Mi lasci ancora elencarle schematicamente.»
• Legislazione afferente la security, la safety e la privacy;
• Legislazione del lavoro;
• Gestione del personale;
• Tecnologie utilizzate per la security;
• Analisi e gestione dei rischi;
• Sicurezza di reti e strutture informatiche;
• Tecniche investigative;
• Tecniche di audit;
• Principi e strumenti per la gestione della qualità;
• Elementi di pianificazione economica.»

Nello scenario italiano è diffusa tale figura? Ci sono paesi in Europa che sono di riferimento?
«Nel nord dell’Europa e negli Stati Uniti d’America il ruolo e l’importanza nella strategia aziendale del Professionista della Security Aziendale sono riconosciuti e impiegati da molto tempo. Nel nostro Paese il mercato sembra aver compreso la valenza di una figura fondamentale per garantire la sicurezza e dunque la continuità operativa dell’azienda.
«Pertanto si tratta di una professione in fase di crescita. Per questo motivo sono nati vari corsi di studio legati a tale figura, erogati sia da Università che da società specializzate, riconosciute e accreditate al Ministero dell’Interno.
«Il professionista della sicurezza può operare sia come consulente, libero professionista, o far parte di una società specializzata che si occupa, tra le attività, di garantire questo tipo di servizio, come, precisamente, la Homeland Securnet S.r.l.»

Quali sono le aziende pubbliche e private più interessate a queste figure?
«L'attività del Security Manager, in generale, è ancora poco utilizzata all'interno delle aziende, che la considerano un costo e non un investimento. Il trend sta tuttavia cambiando.
«Il Security manager è la figura di riferimento per l'organizzazione, la gestione e l'assunzione di responsabilità della sicurezza di un qualunque ente, sia pubblico che privato. In questa professione si deve essere in grado di presidiare rischi e minacce a tutto campo in relazione agli scenari sempre in evoluzione in campo tecnico, informatico, economico, finanziario, ecc., dato che oggi giorno ci troviamo in un contesto sempre più globalizzato ed interconnesso con le realtà più disparate.
«Il Security Manager deve possedere, quindi, una buona padronanza del business, delle tecniche per garantire la sicurezza fisica, la privacy e la governance. Deve essere quindi un soggetto di riferimento in grado di operare nell'azienda in modo trasversale, fornendo rilevanti attività di supporto e di comunicazione verso i terzi. Importantissima per quest'ultima, la capacità di gestire un partenariato pubblico-privato a tutto campo.

Un concetto di sicurezza piuttosto sofisticato…
«Il concetto contemporaneo di sicurezza che chiama in causa il Security Manager abbraccia un contesto molto ampio, che va dalla sicurezza fisica dell'infrastruttura al controllo della protezione delle strategie produttive dell'impresa, alla sicurezza delle infrastrutture critiche, alla sicurezza nazionale, alla sicurezza informatica, alla sicurezza sul lavoro, alla fedeltà dei dipendenti, della rete di informazione-comunicazione, dell'introito merci, del trasporto protetto e sicuro dei prodotti, della privacy, etc.»

Quali sono le linee guida e i concetti principali per la realizzazione di un sistema di sicurezza studiato per un Ente Pubblico? E quale per un'azienda privata?
«La consulenza professionale prevede un’accurata analisi e successiva valutazione dei rischi e dei pericoli di origine criminosa, effettuate all'interno di ogni contesto, azienda, enti pubblici, privati, ecc. mediante sopralluogo in sito.
«Particolare attenzione viene rivolta ai rischi collegati a furti, aggressioni/rapine, illeciti accessi, minacce provenienti dall’esterno, tentati incendi dolosi, azioni dimostrative e ad atti vandalici commessi dalla criminalità comune (ovvero mirati ad azioni di manifestanti, nel corso di scioperi e/o tumulti socio-politici, oppure collegati alle minacce terroristiche pervenute da parte di estremisti di matrice politico-religiosa).
«A seguito della suddetta analisi, vengono forniti i necessari suggerimenti migliorativi riguardanti le misure messe in atto o da attuare, finalizzate a ridurre la probabilità dell’accadimento dell’evento criminoso e, ove ciò non bastasse, a mitigare il danno.
«Il concetto, diventato obbligo normativo ex art. 17, 28 e 29 del D.lgs. 81/2008 e s.m.i., di valutare tutti i rischi e quindi anche di quelli di origine criminosa, rende il Datore di Lavoro il vero soggetto responsabile, considerando anche i fattori soggettivi e personali come elementi necessari per integrare la valutazione. Pertanto egli deve potersi avvalere di specialisti in grado di consentirgli di ottemperare alle disposizioni legislative senza che si creino pericolose situazioni di incertezza.
«In considerazione del fatto che non è realistica una descrizione e quantificazione di tutti i rischi possibili, si può scegliere una scala di valori quantitativi relativi alla minaccia e all’effetto. Con questi valori è possibile tracciare un ordine di grandezza del pericolo, compilando le matrici del rischio per tutte le componenti delle attività esaminate valutando, con i risultati ottenuti, l’entità del rischio stesso.»

Come fa la Homeland Securnet a offrire un servizio di sicurezza a 360°? Vuole spiegarci la mission della sua azienda?
«Homeland Securnet S.r.l. è una società di consulenza che nasce con l’idea di offrire a istituzioni e privati un servizio di Sicurezza a 360°. La società assicura prestazioni di primo livello grazie alla personalizzazione del servizio e alla presenza di personale altamente qualificato; inoltre si avvale di contatti a livello internazionale al fine di garantire il migliore risultato per i propri clienti.
«Mi lasci riassumere la nostra Mission con il seguente schema.»



«Il concetto circolare si concreta nella struttura organizzativa e operativa in grado di svolgere attività di:
• Security Management, Risk Management (Risk assessment);
• Investigazioni;
• Business Continuity, Disaster Recovery;
• Sicurezza Marittima, Aeroportuale e Ferroviaria;
• Tecnologie Applicate alla Sicurezza;
• Infomation Technology Security;
• Security Network (progettazione, coordinamento e controllo di tutti i servizi nel campo della Security sull'intero territorio nazionale);
• Formazione Operativa e Avanzata.

Che tipo di professionisti vi servono?
«Noi ci avvaliamo di uno staff di professionisti di comprovata esperienza e abilità, sia in ambito civile che penale, tra i quali gli investigatori privati, ex appartenenti alla Forze di Polizia, già in servizio nelle sezioni di Polizia Giudiziaria presso le Procure della Repubblica, normalmente impegnati nell'attività investigativa senza limiti di materia, ai quali vengono affidate le indagini più delicate; stimati esperti criminologi, psicologi, biologi forensi, esperti in criminal profiling, analisi comportamentale, criminalistica forense, analisi scena del crimine e balistica, studiosi delle sette religiose. Information Security Technology e Security Manager, con specifiche competenze in tema di Business Continuity e delle contenute procedure di Crisis Management e Disaster Recovery
«In particolare la Homeland Securnet offre servizi di formazione professionale qualificata e avanzata sulle tematiche di maggiore attualità ed interesse specialistico, rivolti al personale, di ogni grado, operante nell'ambito della Security.
«Si avvale della collaborazione di docenti esperti nelle materie di settore della security e safety; di istruttori certificati e formatori della sicurezza aeroportuale, portuale e ferroviaria; di esperti in armi ed esplosivi, in apparecchiature radioscopiche e rilevatori di esplosivi, in falso documentale e in tecniche operative e di ordine pubblico; nonché di psicologi specializzati nelle materie afferenti all'ambito della security.»

Dovete avere particolari autorizzazioni per operare a questi livelli?
«Homeland Securnet è necessariamente in possesso di autorizzazione ex art. 115 T.U.L.P.S. - Servizio Polizia Amministrativa Provinciale Trento, 04 marzo 2014 - che svolge attività di progettazione, organizzazione, coordinamento e verifica di tutti i servizi riguardanti il settore della security sull'intero territorio nazionale.
«Opera come General Contractor garantendo soluzioni di sicurezza per ogni tipologia di utente, per mezzo di primarie aziende e professionisti qualificati, opportunamente selezionati secondo rigorosi standard qualitativi e un rigido percorso di pre-qualificazione.»

È così delicato il servizio che svolgete?
«Beh, provi a pensare che la società ricerca e individua, per conto terzi, aziende per lo svolgimento di servizi nel campo della vigilanza armata, portierato reception, delle investigazioni private, delle informazioni commerciali, delle analisi criminologiche e della sicurezza in ogni ambito;
«Incarica aziende in grado di svolgere servizi di progettazione, fornitura, manutenzione ordinaria e non di impianti antintrusione, videosorveglianza, controllo accessi, antincendio e quant'altro inerente alla sicurezza in ogni ambito.
«D’altronde, l’autorizzazione ex art. 115 T.U.L.P.S, serve proprio per dare al cliente la possibilità di operare con un unico interlocutore qualificato in grado di assicurare mediante la propria struttura organizzativa, composta da un esperto team di manager della security, un elevato standard di qualità del servizio, assicurando una tempestiva risposta per ogni mutata esigenza, con assoluta trasparenza contrattuale.
«Homeland Securnet è in grado di assistere lo staff dedicato al management della security, offrendo, in particolare, la specifica esperienza nella ricerca di ottimizzazioni strutturali ed economiche.»

http://www.ladigetto.it/permalink/43455.html

METODO PER LA SICUREZZA A LIVELLO COMUNALE...

ULTIMAMENTE SONO STATO IN UN COMUNE NELL'HINTERLAND MILANESE, BASIGLIO, TRA L'ALTRO FONTE IL SOLE 24 ORE è IL 2°COMUNE PIù RICCO DI ITALIA, (IL 1° è PORTOFINO), QUELLO CHE MI è SUBITO BALZATO ALL'OCCHIO è STATA LA TOTALE ASSENZA DI BIVACCHI, CLOCHARD, ROM... LA RISPOSTA è STATA PRESTO DATA IN AIUTO DELLE FORZE DELL'ORDINE DELLO STATO C'ERANO AUTO DI UNA VIGILANZA PRIVATA IN CONTINUO PATTUGLIAMENTO... NON SAREBBE IL CASO PER CREARE PIù OCCUPAZIONE MA SOPRATTUTTO PIù SICUREZZA FARLO D'APPERTUTTO? UN COMUNE COME IL MIO SAN DONATO MILANESE (33000 ABITANTI) SE CI AUTO TASSASSIMO DI 2€ PROCAPITE QUANTE PATTUGLIE POTREMMO AVERE??? IO PERSONALMENTE SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE SAREI CONTENTO DI PAGARE UNA TASSA...
http://www.beppegrillo.it/listecivich ... a-a-livello-comunale.html

No Expo, guerriglia a Milano fra black bloc e polizia: devastazione e scontri

'No Expo', guerriglia a Milano: bombe carta, molotov e barricate. Auto e negozi in fiamme
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Il corteo è partito in tranquillità, poi qualche vetrina spaccata ed imbrattata. In corso Magenta è scoppiato il caos, quando hanno peso il sopravvento i black bloc. La polizia ha fermato e portato in Questura alcuni manifestanti. Undici feriti tra le forze dell'ordine
FOTO - Il corteo No Expo / Le prime tensioni / Vetrine imbrattate / Tensioni con la polizia / Auto e negozi in fiamme / Devastazioni in città



No Expo, guerriglia a Milano fra black bloc e polizia: devastazione e scontri










Milano, 1 maggio 2015 - E' partito alle 15 da piazza XXIV Maggio a Milano il corteo della tradizionale 'May Day', che quest'anno protesta contro l'Expo. Dopo un inizio tranquillo, è iniziata una vera guerriglia urbana tra manifestanti e forze dell'ordine: negozi, banche, auto in fiamme, vetrine infrante, gente e turisti in fuga terrorizzati, scontri con la polizia, alcuni agenti feriti. È così sfociata in terrore e devastazioni nel cuore della città la giornata inaugurale di Expo, l'evento universale che ha aperto a Milano. Al corteo del No Expo Mayday Parade organizzato nel pomeriggio, hanno preso il sopravvento i Black bloc e le fasce più violente e la manifestazione è ben presto degenerata. La situazione è ancora tesa e si temono nuove derive anche in vista del concerto inaugurale di stasera per Expo alla Scala. Da un oprimo bilancio del 118, sette carabinieri e quattro poliziotti sono riamsti feriti. Si tratta di persone curate sul posto, per oggetti lanciati contro le forze dell'ordine. Non risultano, invece, feriti tra i manifestanti.

SCALA BLINDATA - Piazza della Scala e le vie limitrofe sono già blindate a due ore dall'inizio della 'Turandot'. Nel cuore di Milano, chiuse al traffico via Verdi, parte di via Manzoni e corso Matteotti, decine di camionette di polizia e carabinieri presidiano il teatro, dove stasera, alle 20, arriveranno i rappresentanti di istituzioni e mondo economico per assistere all'inaugurazione della stagione 'speciale' per Expo. Dopo gli scontri del pomeriggio, il timore e' che la protesta si possa riversare davanti al Piermarini, dove e' atteso anche il premier Matteo Renzi. Un simile schieramento non si era mai visto neppure in occasione delle tradizionalmente 'movimentate' prime del 7 dicembre. Decine di agenti in tenuta anti-sommossa controllano l'accesso alla piazza, bloccando anche chi e' in possesso del biglietto, e la polizia locale ha deviato il traffico a diverse centinaia di metri dalla piazza.

BOMBE CARTE E MOLOTOV - In corso Magenta è scoppiato il caos. Manifestanti incappucciati hanno cominciato a divellere cassonetti, fioriere, pali stradali. Poi hanno lanciato bombe carta, prima contro vetture parcheggiate alcune delle quali hanno preso fuoco, poi nei negozi e nei box dai quali si sono alzate alte colonne di fumo. Proprio qui il corteo si è così spezzato a metà, la prima parte ha proseguito verso zona Pagano, un'altra è rimasta bloccata in via Carducci. Il fumo dei lacrimogeni, lanciati copiosamente dalle forze dell'ordine, ha invaso tutta la zona rendendo l'aria irrespirabile. A fuoco automobili e negozi e la filiale della Bnl in piazza Virgilio (FOTO). I black bloc hanno preso di mira le auto di lusso: Bmw Mercedes e Audi sono gli obiettivi preferiti dei contestatori mentre i vigili sono in azione per spegnere le fiamme. Petardi e bombe carta sono esplose tra via Boccaccio e piazza Virgilio. La polizia in tenuta antisommossa ha cercato di isolare la coda del corteo senza riuscirci. Gli antagonisti sono arretrati in via Vincenzo Monti e dopo aver lanciato fumogeni e razzetti anche all'altezza degli appartamenti delle case ai primi piani, si sono dispersi nelle vie circostanti. Alcune centinaia di anarchici e antagonisti ormai identificabili come black bloc hanno proseguito il loro corteo in zona Pagano e sulla loro strada hanno distrutto quasi tutto ciò che incontravano inseguiti da polizia e carabinieri che li allontanavano dal centro a colpi di lacrimogeni. Via Pallavicino e via Guido d'Arezzo sono state ridotte un campo di battaglia, con macerie, vestiti e caschi lasciati, bastoni, maschere anti gas e fumogeni abbandonati dai manifestanti che si sono cambiati i vestiti evidentemente per evitare di essere identificati. Una zona totalmente sconvolta.

I PRIMI SCONTRI 'NO EXPO'-POLIZIA - In piazza Resistenza partigiana si sono registrati i primi momenti di tensione: i manifestanti, vestiti di nero con il volto coperto, hanno lanciato alcuni petardi oltre le reti di protezione che bloccavano la via, dietro le quali era schierata la polizia. Gli agenti in tenuta anti sommossa hanno risposto azionando gli idranti. Alcuni antagonisti hanno rotto un marciapiede in via De Amicis, muniti di martelli, per armarsi di sanpietrini che hanno poi lanciato contro alcune vetrine danneggiandole (FOTO). Poi è stato il turno di via Carducci, presa d'assalto dai black bloc che, con maschere antigas e incappucciati, hanno lanciando fumogeni e pietre contro polizia, edifici e auto. Colpita anche la sede dell'Enel. Lancio di pietre e bottiglie in corso Magenta contro gli agenti disposti in un cordone. Le forze dell'ordine hanno risposto con un lancio di lacrimogeni disperdendo il blocco che intanto sta spaccando vetrine con mazze simili a quelle sequestrate nei giorni scorsi.

FERMI ED IDENTIFICAZIONI - La polizia ha bloccato e identificato alcune persone in via Giotto, in prossimità con piazza Buonarroti e le ha portate in Questura. Un giovane è stato caricato su una volante. Insulti e sputi contro gli agenti della polizia che hanno fermato in strada una ragazza che ha partecipato al corteo No Expo. La giovane è stata fermata per il reato di "resistenza e lancio di oggetti", come ha spiegato uno degli agenti dialogando con altri manifestanti che hanno assistito alla scena. I manifestanti hanno chiesto a piu' riprese ai poliziotti di togliere le manette alla giovane perche' non aveva fatto niente. Accanto a lei ci sono anche gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Traini, che fanno parte del 'legal team'. Gli agenti hanno provato a spiegare ai partecipanti al corteo che la ragazza era stata giustamente fermata, suscitando cosi' l'ira di alcuni giovani.

STRISCIONI DI PROTESTA E IMBRATTAMENTI - Sfilano così, verso via Mario Pagano, alcune migliaia di persone (FOTO), tra le quali una ventina di bande e formazioni musicali di tutta Europa che protestano contro l'Expo e festeggiano i 30 anni della formazione milanese della Banda degli Ottoni. Presenti anche diversi gruppi di antagonisti e anarchici provenienti da tutta Europa. Ma anche una pettorina con la scritta "Legal Team Europa" e un numero di telefono che i manifestanti "potranno chiamare in caso di bisogno". Tra gli avvocati in piazza, di cui alcuni difendono già degli antagonisti, spiegano che la squadra europea di legali serve a garantire "il libero diritto di esercizio di manifestare". Dopo un inizio tranquillo, gli animi si sono scaldati e la tensione è salita, fino a scontri veri e proprio tra manifestanti e polizia. La testa del corteo è guidata da una banda che suona 'Bella ciao' e da un gruppo di clown che ironizzano sul tema dell'esposizione e sulle polemiche che l'hanno interessata. Molte famiglie con bambini stanno sfilando nella parte iniziale accompagnati dalla musica della 'Banda degli ottoni a scoppio', che si è posizionata subito dietro lo striscione di apertura. Il gruppo NoTav e gli antagonisti si trovano invece al centro del corteo e un gruppo di loro ha già iniziato a lasciare la propria firma sulle facciate dei palazzi e sulle vetrine delle banche incontrate sul percorso. Accesi alcuni fumogeni all'ingresso di via De Amicis. Molti gli striscioni e le bandiere contro Expo e contro il governo Renzi. "Expo 2015: l'Italia da bere", recita un cartello sul quale è raffigurato Renzi che beve da un fiaschetto di vino. Pronto a sfilare anche un carro allegorico con raffigurata una fabbrica, allestito dagli operai della Rimaflow, azienda che ha ripreso a produrre dopo che gli operai che lavoravano l'hanno rilevata.

LE REAZIONI, SDEGNO E MILANESI IN STRADA A PULIRE - "Isolare, individuare, punire senza se e senza ma i delinquenti che stanno devastando Milano", ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Seguito dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: "Pieno sostegno alle forze dell'ordine che stanno fronteggiando a Milano la guerriglia urbana scatenata da imbecilli violenti che devono finire in galera". E ancora il laeder della Lega Nord Matteo Salvini: "Mi auguro che quelli che vengono arrestati per le violenze e le devastazioni a Milano paghino di tasca loro i danni. Vedere i danni che questi stanno facendo mi fa rabbia, mi auguro che i balordi passino qualche settimana in galera". Hanno già iniziato a ripulire e sistemare da soli, diversi titolari e dipendenti di bar e negozi danneggiati dall'azione dei black bloc. In zona Cadorna, in particolare, sui marciapiedi - con guanti e scope - stanno raccogliendo vetri e spazzatura, riposizionando i cestini dei rifiuti.

CHIUSE FERMATE METROPOLITANA - Sono tre le fermate della metropolitana milanese chiuse a causa degli incidenti in seguito alla manifestazione dei No Expo. Il presidente dell'Atm, l'Azienda Trasporti, Bruno Rota, ha sottolineato che sono chiuse le fermate di Wagner, Pagano e Conciliazione. Ci sarebbe anche l'ipotesi di una chiusura della fermata di Cadorna. Sono diverse anche le linee di superficie, di bus e tram, che sono state fermate o deviate, in alcuni casi anche disalimentate.

SICUREZZA, STRADE CHIUSE - Il corteo non sfila come ogni anno per le vie del centro. Per ragioni di sicurezza, infatti, è stato deviato in via De Amicis, via Carducci e passando per piazzale Cadorna terminerà in via Pagano, dove si ricongiungerà con la manifestazione indetta dai sindacati di base Cub contro Expo. Il timore è che centinaia di manifestanti stranieri che sono giunti a Milano tra ieri e la scorsa notte diano vita a violenze e danneggiamenti nel centro della città. Per questo motivo lungo tutto il percorso ma anche in alcune zone strategiche il dispiegamento di forze dell'ordine è imponente. Tutte le vie che intersecano il percorso del corteo e conducono verso le zone centrali sono state transennate dalle forze dell'ordine e, in quelle più larghe, sono state anche anche posizionate cancellate mobili. In attesa del passaggio del corteo alcuni bar che erano aperti stanno abbassando le serrande. Dietro le grate d'acciaio i nuovi grossi blindati in dotazione alla polizia compresi quelli che montano gli idranti. Dietro i blindati decine di poliziotti in assetto antisommossa sono pronti ad intervenire con già indosso le maschere antigas e i dispositivi per sparare i lacrimogeni. È probabilmente la prima volta che una struttura del genere viene montata a Milano in caso di manifestazioni. Passando davanti alle grate alcuni manifestanti hanno tirato degli oggetti e altri hanno lasciato delle scritte sulle vetrine della vicina filiale di Intesa San Paolo.

IN RETE RABBIA CONTRO I BLACK BLOC - C'è tanta rabbia contro i black bloc e tanta delusione per la piega presa dal corteo tra la gente comune, che si sfoga su Twitter commentando gli scontri alla May Day di Milano. "Rispetto chi protesta e manifesta. Non chi prende a martellate le città incappucciato. Delinquenti" commenta un utente. E ancora: "Manifestare per il lavoro distruggendo il lavoro di altri, bruciando le auto di chi non c'entra nulla #MayDay", "I giovani democratici #noexpo2015 stanno democraticamente sfasciando tutto", "Quello che sta succedendo a Milano non è protesta è pura inciviltà! Fate schifo", "Mi sfugge il nesso con il diritto di manifestare".
http://www.ilgiorno.it/milano/expo-20 ... teo-primo-maggio-1.907427

Pensioni ultimi atti, riforma Fisco, Anticipo TFR,quota 96,riforma pubblica amministrazione,amnistia: novità martedì Governo Renzi


Pensioni ultimi atti, riforma Fisco, Anticipo TFR,quota 96,riforma pubblica amministrazione,amnistia: novità martedì Governo Renzi






Dal primo maggio busta arancione, sì a uscita anticipata con pensioni più legge, riforma del Fisco pronta a settembre e al via possibilità di richiedere l’anticipo del Tfr in busta paga: novità e ultime notizie






Vediamo le novità e ultime notizie ad oggi martedì 21 aprile del governo Renzi su riforma pensioni, ma non solo.
Dal primo maggio busta arancione, sì a uscita anticipata con pensioni più legge, riforma del Fisco pronta a settembre e al via possibilità di richiedere l’anticipo del Tfr in busta paga e convenienza. Tutto tace, invece, ancora sul caso dei quota 96 e si attendono risposte alle misure di indulto e amnistia.





Pensioni: Non solo busta arancione a partire dal prossimo mese di maggio per permettere a tutti i lavoratori di conoscere la propria posizione pensionistica ma anche quando potranno andare in pensione e quanto percepiranno, ma anche l'annuncio che le pensioni verranno pagate per tutti ogni primo giorno del mese, e non più in date diverse, e maggiore flessibilità in uscita con pensioni più leggere, ricalcolo contributivo e reddito minimo per gli over 55. Chiare le intenzioni di intervento sulle pensioni del presidente dell'Inps Boeri. Ma il governo non ci sta, lo invita a riferire in Parlamento delle novità, e alcuni partiti non approvano ricalcolo contributivo e pensione anticipate con penalizzazioni. E mentre il dibattito in tal senso continua, dal primo maggio tutti i contribuenti potranno simulare quanto percepiranno di pensione. Nella prima fase, si potrà accedere al sito www.inps.it e cliccare sul link ‘La mia pensione’ solo per coloro già in possesso del pin Inps, circa 5,5 milioni di lavoratori. A maggio, si partirà con i possessori di pin che hanno meno di 40 anni, a giugno con gli under 50 e a luglio con gli altri, ed entro la fine dell’anno l’Inps dovrebbe rendere possibile la simulazione a quasi 18 milioni di lavoratori dipendenti, artigiani, commercianti e parasubordinati. Nel 2016 la possibilità sarà allargata prima ai lavoratori domestici e a quelli agricoli e poi ai dipendenti pubblici, ed entro la fine del 2016 sarà accessibile da tutta la platea degli iscritti all’Inps, circa 23 milioni e mezzo di lavoratori.

Riforma Pubblica Amministrazione: “Siamo orientati a non presentare modifiche del Governo. Sono molto soddisfatta del testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali” ha dichiarato in settimana il ministro Madia sulla riforma della P.A., definita “una riforma per il paese, per i cittadini e le imprese, e non solo per i dipendenti pubblici”. Diverse le novità riservate ai dirigenti pubblici, dalla possibilità che quelli privi di incarico decadano dal ruolo unico dopo un determinato periodo, fino a diventare licenziabili, al nuovo sistema di valutazione del loro operato. La Madia ha spiegato “Prima di presentare il disegno di legge in Consiglio dei Ministri avevamo davanti due strade legittime: uno era il modello dello spoil system, l’altro quello di una dirigenza autonoma dalla politica che entra nell’amministrazione per concorso. Abbiamo scelto di confermare il secondo modello. Si può essere valutati.” E infatti sarà introdotta la valutazione nello stesso percorso di carriera. Novità in arrivo anche per i concorsi pubblici, che si svolgeranno su una logica di fabbisogno e, ha precisato la Madia, “non basta fare un concorso iniziale ma servono percorsi di valutazione durante la carriera di chi lavora nella pubblica amministrazione”.

Riforma Fisco: Il premier Renzi ha annunciato cche la nuova riforma del fisco sarà pronta entro settembre e tra le novità previste anche possibili segnalazioni al Fisco di chi non paga i biglietti per il trasporto pubblico. La misura della bozza del disegno di legge prevede che chi non paga il biglietto dell’autobus rischia di essere segnalato al Fisco. E le guardie giurate potrebbero sostituire i controllori.

Anticipo Tfr: Partita da questo mese di aprile la possibilità di chiedere il Tfr in busta paga. Come stabilito dalla Legge di Stabilità, possono accedere al trattamento lavoratori con rapporto in essere di almeno sei mesi. Al via dal prossimo mese di aprile, bisognerà aggiungere ulteriori 50 giorni se l’azienda ha un numero inferiore a 50 addetti o ha presentato richiesta per accedere a finanziamenti bancari per esaudire la richiesta del lavoratore. La prestazione della domanda per l’accesso al Tfr in busta paga, che comporterà qualche decina di euro in più al mese, sarà valida fino al 30 giugno 2018, e una volta effettuato l’accesso a questa novità non si potrà tornare indietro. Non possono, invece, chiedere il Tfr in busta paga i lavoratori del settore agricolo, i dipendenti domestici e di quei settori in cui i contratti collettivi prevedano la ricezione del Tfr regolare.

Isee: Il ministro del Lavoro Poletti qualche giorno fa ha confermato l'intenzione del governo di ricorrere al Consiglio di Stato, dopo le recenti sentenze del Tar del Lazio che hanno dato ragione ad alcune associazioni di disabili, stabilendo che i contributi ricevuti ai fini assistenziali, fra cui pensioni di invalidità ed indennità di accompagnamento, non devono essere calcolati nel reddito totale. Non sarà sospeso però sospeso il nuovo Isee perché, ha spiegato Poletti, “interrompere questo percorso creerebbe più danni, che vantaggi, e consideriamo sia necessario continuare ad applicare l'Isee, e a fare un monitoraggio”. Intanto, l’Inps ha dato il via alla banca dati delle prestazioni sociali agevolate collegate all'Isee, grazie a cui le amministrazioni possono inserire, verificare e cancellare i dati riguardanti le prestazioni erogate e i relativi beneficiari.

Indulto e amnistia: I Radicali continuano a spingere perchè vengano approvate le misure di indulto e amnistia per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario, il senatore Falanga di Forza Italia continua a chiedere una calendarizzazione della discussione delle misure di clemenza, ma il governo non sembra intenzionato ad agire in tal senso. Del resto, sono ormai mesi che i quattro ddl sono fermi in Commissione Giustizia ed è chiaro che il ministro della Giustizia Orlando non approvi tale misure, continuando a ribadire che il numero dei detenuti è già diminuito, dichiarazione in netto contrasto con i numeri reali che, invece, attestano un nuovo aumento dei carcerati nelle strutture penitenziarie italiane nel mese di febbraio.

Quota 96: Il piano della Buona Scuola non contiene alcuna misura in favore dei quota 96 della scuola e al momento non sono previste soluzioni per i 4mila lavoratori della scuola bloccati ancora a lavoro dalla riforma pensioni Fornero, da ormai tre anni, nonostante il raggiungimento dei requisiti pensionistici necessari. E in questi ultimi giorni non è arrivata alcuna novità sulla questione. Tutto, dunque, ancora fermo e in attesa di risposte.
http://www.businessonline.it/news/324 ... a-oggi-governo-renzi.html

il 12° RADUNO NAZIONALE DELLE GUARDIE GIURATE si terrà domenica 19 APRILE 2015

il 12° RADUNO NAZIONALE DELLE GUARDIE GIURATE si terrà domenica 19 APRILE 2015 a Piacenza, unica città italiana dove esiste un monumento dedicato a tutte le GUARDIE PARTICOLARI GIURATE.
Il programma verrà pubblicato al più presto, comunque l'inizio della cerimonia avverrà verso le ore 10 con termine attorno alle ore 13.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI


guardiegiurate in congedo
Presidente Giordano Lacasella
Tel. 3476635025

Addio al Corpo forestale, le forze dell’ordine da 5 scenderanno a 4


Addio al Corpo forestale, le forze dell’ordine da 5 scenderanno a 4


by Stefania Chiofalo


18 marzo 2015

Italia, Ultime News





Marianna Madia ha annunciato che le forze dell’ordine scenderanno a 4 e che a farne le spese sarà il Corpo forestale. Ma assicura che verrà riorganizzato e probabilmente assorbito nella Polizia. Danilo Scipio: “Si sta compiendo un grave errore”



Il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha annunciato che i corpi delle forze dell’ordine passeranno da cinque a quattro. Lo ho confermato oggi anche il premier Matteo Renzi, che alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2015 della Scuola Superiore di Polizia ha detto: “Dopo la fine della riforma della Pubblica amministrazione è difficile che siano ancora cinque le forze di polizia. Stiamo lavorando a un pezzo di riforma che riguarda anche voi”.



Ad oggi la pubblica sicurezza è affidata a 305mila agenti divisi in Carabinieri (105 mila), Polizia (95 mila), Guardia di finanza (60mila), Polizia penitenziaria (38 mila), Corpo forestale dello Stato (settemila). Ma adesso a pagare la decisione del governo sarà proprio il corpo forestale, che verrà quindi estromesso anche se, come assicura la Madia, riorganizzato e probabilmente assorbito nelle altre forze.

Il corpo forestale conta circa 7.000 unità e 1.000 stazioni dislocate nelle zone rurali e montane, con Comandi provinciali e regionali in 15 Regioni, con un totale di oltre 1.200 strutture. Adesso il corpo sarà probabilmente assorbito nelle forze della Polizia.

“Nonostante le rassicurazioni e gli emendamenti di ogni partito politico volti a salvaguardare la piena autonomia operativa del Corpo nessun parlamentare evidentemente è stato in grado di resistere ai diktat governativi e a far scongiurare la sciagurata ipotesi dell’accorpamento nella Polizia di Stato”, ha detto Danilo Scipio, responsabile del Coordinamento Sicurezza UGL. “Abbiamo aspettato pazientemente di far comprendere alla politica il grave errore che si stava compiendo, un errore nei confronti dell’Italia, del nostro patrimonio naturalistico e agroalimentare, ma è evidente che l’esigenza dello spot ha prevalso sulla logica e il buonsenso. Anche oggi, infatti, il presidente del Consiglio ha dichiarato nuovamente di voler ridurre le forze di polizia, il problema è che lo si sta facendo nel peggiore dei modi” ha aggiunto. Per Scipio la situazione paradossale che si creerà è che “se dovesse sparire il Corpo forestale dello Stato rimarrebbero comunque 5 Corpi forestali delle regioni a statuto speciale”. “Questo per dare il senso della razionalità del disegno che si sta perseguendo”, ha concluso.
http://www.fanews.it/addio-al-corpo-f ... cenderanno-a-4/03/18/3639

ASSIV: due Seminari sulla Certificazione di Conformità degli Istituti di Vigilanza

ASSIV: due Seminari sulla Certificazione di Conformità degli Istituti di Vigilanza


martedí 10 marzo 2015, ore 17.17

ASSIV: due Seminari sulla Certificazione di Conformità degli Istituti di Vigilanza

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Indirizzati all’alta direzione degli Istituti associati, ai responsabili operativi (security managers) ed ai responsabili dei sistemi di qualità

redazione

È stato emanato di recente il disciplinare del Capo della Polizia, completo degli strumenti di verifica per la valutazione della conformità degli Istituti e dei servizi di Vigilanza Privata da parte degli organismi di certificazione indipendente, di cui al comma 8, dell’art. 6 del D.M. n. 115/2014.

Sul tema, ASSIV ha organizzato due importanti Seminari Tecnici, indirizzati all’alta direzione degli Istituti associati, ai responsabili operativi (security managers) ed ai responsabili dei sistemi di qualità.

“Stiamo vivendo un momento di svolta - evidenzia Maria Cristina Urbano, Vice Presidente ASSIV. Il Disciplinare del Capo della Polizia è di estrema importanza in quanto fissa: gli elementi significativi per la valutazione del livello di conformità degli Istituti di Vigilanza Privata; i relativi criteri di campionamento; i tempi delle verifiche in funzione delle dimensioni e dell’organizzazione degli Istituti di Vigilanza; i criteri di campionamento per gli Istituti che dispongono di più sedi sul territorio nazionale; i criteri di campionamento per i servizi oggetto della certificazione, in fase di prima certificazione, sorveglianza e rinnovo; le modalità di verifica e registrazione da parte degli organismi di certificazione indipendente.

Allo scopo, quindi - prosegue la Vice Presidente Urbano - di trasferire i dettagli del provvedimento e i conseguenti adempimenti per gli Istituti di Vigilanza Privata, l’Associazione ha pianificato due seminari tecnici che saranno tenuti dagli esperti di CERSA, Organismo di certificazione, che ha seguito di concerto con l’ASSIV tutto l’iter di formazione del sistema in oggetto.

Si tratta di un cambiamento epocale - conclude Urbano – poiché tramite questo meccanismo il Ministero dell’Interno si avvarrà di organismi di certificazione indipendenti da esso stesso accreditati, per svolgere l’attività di verifica ordinaria dei requisiti di legge. Pertanto l’Associazione vuole operare in modo tale da trasferire al meglio a tutti gli Associati le importanti informazioni relative all’iter, così che, quando l’Organismo di Certificazione arriva nelle aziende di Vigilanza, si sia informati in modo compiuto e preparati correttamente, per svolgere al meglio quanto previsto dal Disciplinare del Capo della Polizia”.

I seminari si terranno:

- il 19 Marzo a Roma, presso l’HOTEL ROYAL SANTINA, in via Marsala 22. (inizio ore 14:30, termine lavori entro le ore 18:00)

- il 25 Marzo a Milano, presso l’HILTON MILAN HOTEL , in via L. Galvani 13. (inizio ore 14:30, termine lavori entro le ore 18:00)
http://www.ilcorrieredellasicurezza.i ... tituti-di-vigilanza_10568

Jobs Act, da oggi addio all'articolo 18: il contratto a tutele crescenti è in vigore


Jobs Act, da oggi addio all'articolo 18: il contratto a tutele crescenti è in vigore
Matteo Renzi
I primi decreti attuativi sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale, saranno efficaci immediatamente. Fiat promette 1.500 assunzioni a Melfi, Telecom 4mila nuovi contratti in due anni. Preoccupati i sindacati che temono licenziamenti a catena
di GIULIANO BALESTRERI






















07 marzo 2015










MILANO - Sabato 7 marzo 2015: il contratto a tutele crescenti entra in vigore, così come la riforma degli ammortizzatori sociali e la rottamazione definitiva dell'articolo 18. Un anno dopo la presentazione del Jobs Act al Consiglio dei ministri del 12 marzo 2014, i primi due decreti attuativi sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale e sono entrati in vigore: dal 7 marzo tutti i nuovi assunti - anche chi passerà da un'azienda a un'altra - non avranno diritto alle tutele dell'articolo 18, che resta, invece, per tutti gli altri. Sull'effettiva efficacia della riforma il governo Renzi si gioca molta della sua credibilità. Il premier ha promesso il rilancio dell'occupazione e a cascata dei consumi, incassando i pareri positivi dell'Unione europea e le promesse di assunzione da parte delle grandi imprese. Renzi, però, si muove lungo un crinale pericoloso: il contratto a tutele crescenti cancella il diritto al reintegro in caso di licenziamento per motivi economici, anche quando sono illegittimi. Per i sindacati il rischio di licenziamenti a catena è dietro l'angolo, ma per il governo il paracadute dei sussidi alla disoccupazione estesi a tutti è più che sufficiente.

Tutti gli imprenditori in queste ore premettono che "la scelta di assumere o licenziare dipende innanzitutto dal mercato e dalle commesse. Nessuno aumenta l'organico perché c'è una nuova legge", ma le aziende di grandi dimensioni hanno già annunciato che intendono approfittare della nuova legge. A fine 2014 era stata Telecom a fare da apripista: "Con il Jobs Act assumeremo quattromila persone in due anni", aveva detto l'ad della società, Marco Patuano. Pietro Salini, ceo di Salini-Impregilo, ha parlato di "2.500 assunzioni in Italia nei prossimi 12 mesi". E Sergio Marchionne, al Salone di Detroit, aveva annunciato "1.000 nuove assunzioni a Melfi". Anche le piccole aziende promettono di fare la loro parte: "Se io so che non sono vincolato a tenere a vita i miei dipendenti in azienda, posso rischiare anche un investimento che nella condizione precedente avrei giudicato imprudente " dice Marco Gay, presidente dei giovani di Confindustria. .

Anche perché come segnala uno studio della Uil del dicembre scorso, conterà soprattutto quello che i giuristi chiamano il "combinato disposto ", tra l'abolizione dei contributi a carico delle imprese per i primi tre anni di assunzione e l'abolizione dell'articolo 18 sostituito con gli indennizzi previsti dal contratto a tutele crescenti. La simulazione dalla Uil spiega che gli sgravi fiscali previsti dalla legge di stabilità sono molto superiori agli indennizzi che le aziende sono obbligate a pagare in caso di licenziamento di un dipendente assunto con il contratto a tutele crescenti. Un vantaggio per le aziende che, nel caso di licenziamento senza giusta causa dopo tre anni, varia da 5 a 14 mila euro a seconda dell'inquadramento. Per la Cgia di Mestre in tre mesi è ipotizzabile che arrivino 8mila nuove assunzioni.

La scheda. Domande e risposte sul nuovo contratto.

Oltre al contratto a tutele crescenti, dal 6 marzo, sono in vigore anche i nuovi ammortizzatori sociali con la nuova Aspi che avrà una durata di due anni al termine dei quali è possibile avere una proroga al sostegno: entrerà in vigore dal primo maggio, non potrà superare i 1.300 euro al mese e verrà ridotta del 3% al mese dopo i primi quattro. Per quest'anno viene introdotta anche l'Asdi, l'assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. La durata dell'assegno, che sarà pari al 75% dell'indennità Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.

Contratti. Entra in vigore anche il riordino delle tipologie contrattuali. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha spiegato che per il contratto a tempo determinato resterà il limite attuale di 36 mesi: esclusa la riduzione a due anni e quella del numero possibile di proroghe (resteranno cinque). Stop, invece, ai vecchi contratti di collaborazione co.co.pro: dal 2016, su quelli ancora in essere, verranno effettuati dei controlli: "Nei casi previsti dalla legge diventeranno lavoratori dipendenti - dice Poletti -. La nostra scommessa è che l'assunzione a tempo indeterminato diventi la regola". Per il governo si intende lavoro dipendente quello ripetitivo all'interno di un'azienda coordinato direttamente dal committente. Giro di vite, dunque, anche sulla partite Iva fasulle. Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, all'interno, però, della nuova normativa.

Ricollocazione. Arriva che il "il contratto di ricollocazione: un voucher da 7mila euro con quale ci si rivolge all'agenzia per trovare un nuovo posto di lavoro". Cambia anche l'apprendistato: quando si fa formazione il costo a carico dell'aziende scende al 10% "perché si fa formazione".

Part time per malattia. Aumenta la flessibilità sul part-time: "In caso di grave patologia - ha spiegato il ministro Poletti - , in aggiunta a quelle oncologiche già previste, si potrà trasformare il lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale. Basta quindi con 'o stai a lavorare o vai a casa'. Lo stesso sarà possibile anche per i periodi di maternità o congedo parentale". Resta il contratto a chiamata se il tempo parziale avrà una maggior decontribuzione fiscale.

Maternità e congedo parentale. Due le novità previste dal decreto: viene esteso dai tre ai sei anni del bambino il diritto ad usufruire del congedo parentale retribuito al 30%, mentre i permessi non pagati potranno essere richiesti fino ai 12 anni (oggi la norma prevede un limite a otto anni). In questo contesto vengono equiparati figli adottivi a quelli naturali. Sarà inoltre possibile optare per il part-time al posto del congedo di maternità.
http://www.repubblica.it/economia/201 ... etta_ufficiale-108965931/

Esercito Italiano: “Progetto Sbocchi Occupazionali” consegnati attestati qualifica corso “Guardia Giurata”


Dettagli Giovedì, 05 Marzo 2015 13:52 Scritto da REDAZIONE

I volontari congedati di Esercito, Marina e Aeronautica hanno conseguito stamane la qualifica di Guardia Giurata nell'ambito del progetto "Sbocchi occupazionali".

Sant'Anastasia - Sono 40 in totale gli ex militari di Esercito, Marina e Aeronautica che hanno conseguito stamane la qualifica di Guardia Giurata nell'ambito del progetto "Sbocchi occupazionali", che ha visto il Comando Militare Esercito Campania impegnato al fianco dell'ente di formazione ACIIEF per fornire ai congedati senza demerito una qualifica spendibile nel mondo lavorativo, in pratica per non abbandonare quanti per motivi di bilancio non sono stati assorbiti nei ranghi delle forze armate.

"Un prezioso sostegno alla ricollocazione nel mondo del lavoro al giorno d'oggi sempre più difficile - lo descrive il Tenente Colonnello Domenico Russo, Capo sezione collocamento ed euro formazione ed orientatore professionale del Comando Militare Esercito Campania, che aggiunge - Il bagaglio che questi ragazzi portano con sé li aiuterà nel l'espletamento di lavoro complessi nella vita civile".

Il corso di Addetto alla Sicurezza a loro destinato durante quest'annualità inoltre presenta opportunità importanti per l'occupazione. Solo in Italia, secondo i dati ASSIV 2011, sono operative quasi 1000 imprese di vigilanza privata. Alcune di esse, impegnate per l'EXPO di Milano hanno già contattato questi nuovi professionisti con l'intenzione di impiegarli per l'importante kermesse.

"Merito di una formazione di qualità - sostiene Dolores Cuomo, responsabile didattica della scuola ACIIEF - tanto è vero che ci vede impegnati per la terza edizione, particolarmente interessante che ha visto i corsisti impegnati in un corso di 400 ore. Quello di Guardia Giurata, poi, lo riteniamo particolarmente indicato per questi giovani, il momento storico/sociale difatti richiede molta sicurezza e professionisti formati su tutto il fronte, oltre a dare buone possibilità di reinserimento lavorativo".
http://www.sciscianonotizie.it/index. ... ica-corso-guardia-giurata

Consultazioni CONSIP per bando di gara per servizi integrati di vigilanza presso gli immobili della PA

Consultazioni CONSIP per bando di gara per servizi integrati di vigilanza presso gli immobili della PA
3 marzo 2015

Consultazioni CONSIP per bando di gara per servizi integrati di vigilanza presso gli immobili della PA

Lo scorso 27 febbraio una delegazione ASSIV è stata ricevuta dai rappresentanti della CONSIP nell’ambito del programma di consultazioni pianificato dalla società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in relazione all’attività legata alla pubblicazione del bando di gara comunitario per una Convenzione di “servizi integrati di vigilanza presso gli immobili della PA.

Con la gara che intende bandire, la CONSIP si pone l’obiettivo di fornire uno strumento che sia adattabile alle diverse esigenze delle singole amministrazioni, offrendo servizi quali: vigilanza attiva, mediante l’ impiego di GPG per l’espletamento dei servizi di cui all’art.2 del DM 269/2010; vigilanza passiva – portierato – mediante l’impiego di addetti ai servizi fiduciari; servizi tecnologici, intesi come la fornitura con posa in opera e la manutenzione (ordinaria e straordinaria) degli impianti tecnologici per la sicurezza.

Nelle intenzioni della CONSIP, i servizi oggetto di gara dovranno essere offerti dall’aggiudicataria della gara previa progettazione di un “sistema integrato per la sicurezza” che consenta alla PA di adottare le soluzioni più efficaci (migliore tutela dei siti) e più efficienti (razionalizzazione della spesa).

A seguito della gara sarà stipulata una Convenzione con ciascun fornitore aggiudicatario dei singoli lotti.

La pubblicazione del bando è prevista per il mese di luglio prossimo e l’aggiudicazione per la fine del 2015/inizio 2016.

In occasione dell’incontro, l’ASSIV ha avuto modo di esporre ai rappresentanti della CONSIP la propria linea in materia di appalti. In particolare: preferenza per il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; chiara e definita capitolazione dei servizi in base alla loro natura giuridica, soprattutto rispetto alla vigilanza e al portierato-reception; assoluto rispetto dei costi derivanti dal contratto di lavoro e dai contratti di secondo livello, oltre che da quelli derivanti dalla sicurezza; considerazione dei costi di settore obbligatori per legge; bilanciamento della valutazione della parte economica e di quella di progetto; divieto di partecipazione alle gare da parte di società di intermediazione ex 115 TULPS; inserimento nei bandi di gare della clausola del cambio di appalto laddove si tratti di servizi già esistenti e coincidenti o parzialmente coincidenti.
http://www.assiv.it/2015/03/consultaz ... so-gli-immobili-della-pa/
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