|
Tre interrogazioni per la vigilanza privata presentate alla Commissione del Parlamento Europeo |
|
---|---|---|
Webmaster
![]() ![]() Iscritto il:
4/1/2007 19:21 Da VERONA
Gruppo:
Webmasters Utenti registrati Messaggi : 21895
![]() |
Come mediare gli interessi dell'Italia dell'era delle liberalizzazioni?
L'impegno di 4 Commissioni del Parlamento Europeo Pubblichiamo di seguito copia di tre interrogazioni presentate in queste settimane al Parlamento Europeo dalle onorevoli Roberta Angelilli e Cristiana Muscardini, rispettivamente membro della Commissione Libertà, Giustizia e Affari Interni e vicepresidente della Commissione per il Commercio Estero, dall’onorevole Giuseppe Gargani, presidente della Commissione giuridica, e dall’onorevole Pier Antonio Panzeri, vicepresidente della Commissione per l’Occupazione e gli Affari Sociali. Si tratta evidentemente di tre importanti atti politici, sviluppati sulla scia dei contatti e del confronto avviatisi durante l'ultimo convegno SicurEurope del 15 e 16 novembre scorso, organizzato dalla nostra rivista La Ronda. L’intento, a questo punto quasi raggiunto, è stato quello di rivolgersi alle istituzioni europee con una serie ben precisa di interrogativi, tesi all'evidenziazione, nel contesto comunitario, di alcune fondamentali distinzioni di cui tenere conto nell'ambito dell'armonizzazione normativa delle legislazioni europee in materia di sicurezza privata. L’obiettivo è quello di attirare l’attenzione della politica europea sul nostro settore, così da poter ottenere risposte pratiche a diversi dei dubbi circolanti fra gli addetti ai lavori. Viene certo da chiedersi se magari non sarebbe stato possibile adoperarsi allo stesso modo in cui noi abbiamo cercato di fare in queste settimane negli scorsi anni. Più volte nel corso dei nostri colloqui con i rappresentanti istituzionali dell’Italia in Europa ci siamo infatti trovati di fronte ad una disponibilità che lamentava però una scarsa conoscenza dei problemi del settore, causata, evidentemente, dal mancato dialogo con le associazioni di categoria del nostro comparto. Crediamo insomma di aver fatto un buon lavoro, nonostante non fosse di nostra pertinenza abbiamo infatti insistito lungo la strada dei fatti per continuare a porre come prioritaria un’idea di vigilanza privata dalla quale riteniamo non sia possibile prescidere, e che può muovere soltanto da una forte tutela dei lavoratori, delle imprese e dei consumatori. Tali risultati possono raggiungersi solo chiarendo in maniera definitiva il quadro del settore in Europa, e soprattutto armonizzando oltre alle normative di caratterizzazione economica, anche e specialmente la disciplina legislativa legata alle autorizzazioni, individuali ed alle imprese. Si resta ora in attesa delle risposte che le commissioni interpellate saranno tenute ad esporre nel corso delle prossime settimane, e delle quali, ovviamente, vi daremo immediata notizia. Nel contempo, vi invitiamo a voler proseguire nell’appoggiarci in questa battaglia, seguendoci sulla rivista e sul nostro sito internet, e facendoci pervenire ogni eventuale consiglio ed/o informazione, che riteniate di interesse nel prosieguo del nostro dialogo con il Parlamento Europeo all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e/o [email protected] Allega: ![]() ![]() ![]()
Data invio: 15/1/2008 20:19
|
|
![]() ![]() |