Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi


 In fondo   Discussione precedente   Discussione successiva  Registrati per inviare messaggi



Il tempo per indossare la divisa va retribuito, riconosciuti gli arretrati
Donatore GuardieInformate
Iscritto il:
5/8/2016 23:57
Da Piemonte
Gruppo:
Utenti registrati
Collaboratore
Messaggi : 1058
Offline
di Maurizio Caprino

Chi ha l’obbligo di lavorare indossando una divisa o una tuta ha diritto a vedersi pagato anche il tempo necessario per cambiarsi. Lo ha stabilito il Tribunale di Bari, che ha condannato la locale Asl a pagare 165mila euro di arretrati a 13 dipendenti protagonisti di quella che il sindacato Usppi definisce «una causa pilota». E, se questo principio dovesse prendere piede, potrebbe riguardare anche tante altre categorie. A partire dalle forze dell’ordine, nel cui ambito talvolta si instaurano prassi a prima vista discutibili proprio per compensare gli agenti per il tempo in più che è necessario a indossare e togliere la divisa.

Il principio stabilito dal Tribunale di Bari è che il cosiddetto tempo tuta rientra nell’orario di lavoro e quindi va retribuito. Così l’Asl è stata condannata a pagare (oltre alle spese processuali) il salario equivalente a 20 minuti di lavoro, cioè i 10 prima del turno di servizio ritenuti necessari per indossare l’abbigliamento da lavoro e altri 10 dopo il turno per toglierlo. Il tutto per ogni giorno di servizio effettivo dal 1995 ad oggi.

«Questo tempo non era mai stato retribuito dall’amministrazione
sanitaria», spiegano in una nota il segretario nazionale Usppi, Nicola Brescia, e il segretario provinciale, Gianfranco Virgilio, che aggiungono: «Da questo momento molti altri dipendenti vedranno riconosciuto questo diritto comprensivo del risarcimento retroattivo per gli emolumenti non versati dall’azienda sanitaria, rispetto all’orario effettivamente realizzato».

In effetti, il problema si potrebbe porre per tante categorie professionali. Anche a chi ha contratti di lavoro privato (basti pensare a chi lavora in hotel e ristoranti, per compagnie aeree eccetera). E infatti in alcuni casi per i quali il problema è stato già posto sono state trovate soluzioni. Non necessariamente quelle più lineari come quella di riconoscere e retribuire un tempo prestabilito per cambiarsi.

Per esempio, nella Polizia locale di Milano non si utilizzano i sistemi di rilevamento delle presenze, anche se sono stati installati in tutti i presìdi del corpo sul territorio. Ciò si deve a un’intesa tra Comune e sindacati, raggiunta per risolvere non solo il problema del cambio indumenti ma anche quello del raggiungimento del luogo in cui prestare servizio quando vigili che appartengono a un certo comando di zona vengono “dirottati” in altre parti della città (come accade tipicamente in occasione di eventi critici come partite di calcio e fiere) senza che l’amministrazione garantisca loro un servizio di trasporto dall’ufficio al luogo di lavoro effettivo per quel giorno. Resta però il problema che la mancata rilevazione delle presenze, oltre ad aver determinato una spesa per apparecchi che non vengono utilizzati, si presta ad abusi da parte di alcuni dipendenti, che possono autocertificare anche molte ore di lavoro in più di quelle effettivamente svolte, andando oltre la compensazione informale riconosciuta dal Comune per il servizio di trasporto che non viene loro offerto.

http://mobile.ilsole24ore.com/solemob ... uid=AEXOIbgB&refresh;_ce=1

Data invio: 21/6/2017 2:42
_________________
Cadi sette volte, rialzati otto.
Crea PDF dal messaggio Stampa



 Top   Discussione precedente   Discussione successiva

 Registrati per inviare messaggi



Invia la tua risposta?
Account*
Nome   Password    
Messaggio:*


Non puoi inviare messaggi.
Puoi vedere le discussioni.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Pubblicita

Disclaimer

"Questo portale viene aggiornato senza alcuna periodicità e non rappresenta una testata giornalistica né un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001. Gli autori non hanno alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti ai quali è possibile accedere tramite eventuali link o collegamenti posti all'interno del portale o del forum di discussione, o per i siti che forniscono link o collegamenti alle risorse qui contenute. Il semplice fatto che questo portale fornisca eventuali collegamenti a siti esterni non implica tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Gli utenti sono i soli responsabili dei contenuti, contributi e commenti pubblicati; i moderatori si impegnano a rimuovere o oscurare i contenuti considerati falsi, lesivi di altrui dignità o diffamatori, ma data la natura interattiva degli strumenti utilizzati è impossibile operare un controllo in tempo reale di tutto il materiale pubblicati dagli utenti. Per segnalazioni o richieste di rimozione contenuti scrivere una mail all'indirizzo [email protected] con oggetto "Richiesta rimozione contenuti" "

Police Privacy di Guardieinformate