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21.05.2008 - Messaggero Veneto
Dopo l’incidente di Gianluca Zamolo Ronchis, si apre la polemica sui mezzi in dotazione agli agenti di sicurezza
Sono sempre stazionarie, nella loro estrema gravità, le condizioni di Gianluca Zamolo, la Guardia Giurata coinvolta in un incidente stradale a Ronchis, mentre era alla guida della Fiat Panda di servizio, e ricoverato nella terapia intensiva dell’ospedale di Udine. L’uomo ha riportato ferite molto gravi in tutto il corpo e la sua situazione, nonostante il prodigarsi dei medici del reparto, appare compromessa. Non mancano tuttavia amici e colleghi che in queste ore continuano a stargli vicino sperando nel miracolo. Zamolo, 36 anni, risulta residente in via del Din, a Tolmezzo, dove abita ancora con il padre, Silvano, che gestisce un piccolo negozio di articoli militari. Da due anni, si era trasferito a Udine, in un appartamento del quartiere di Baldasseria, dove viveva da solo. Riguardo all’incidente che ha visto protagonista la sfortunata Guardia Giurata, il Sindacato Autonomo Guardie Giurate, il SAGG, è tornato alla carica su un argomento che aveva già affrontato con altri istituti di vigilanza. Senza entrare nel merito della dotazione dell’automobile che Zamolo stava guidando, quando si è rovesciata finendo la sua corsa contro un palo della luce, i membri del sindacato chiedono in dotazione macchine “più robuste”, come avveniva nemmeno molto tempo fa. “Il SAGG – si legge in una nota – non entra nel merito specifico dell’incidente. Tuttavia è contrario alla decisione di alcuni istituti di vigilanza di dare in uso ai lavoratori, per svolgere il servizio di pattuglia, un certo tipo di veicolo, a nostro dire non adeguato assolutamente allo svolgimento di tale attività”. Per il SAGG una guida confortevole è un fattore determinante per dare la possibilità al vigilante stesso di controllare meglio il territorio. “C’è una vettura in particolare che, per caratteristiche tecniche e dimensioni complessive, benché omologate, si rivelano poi pericolose in caso di incidente – prosegue nella nota il sindacato – non salvaguardando l’incolumità dei lavoratori.” In particolare il segretario nazionale Sandro Ceccato, dalla sede di Concordia Sagittaria (Venezia) chiede “alle società di vigilanza di sospendere immediatamente l’ordine delle nuove automobili aziendali. Chiediamo l’intervento – aggiunge Ceccato – degli enti preposti al controllo della sicurezza dei luoghi di lavoro” (r.s.)
Data invio: 27/5/2008 12:12
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