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La Nuova Venezia - 28/06/2008
Alessio Maggio, 32 anni, di Sant’Elena lavorava per la Sicurglobal. Con lui un dipendente dell’azienda di trasporto che non ha potuto salvarlo
Passerella si stacca dall’imbarcazione mentre controlla i mezzi Actv
Morire a 32 anni per una passerella malridotta mentre si lavora a quattro passi da piazza San Marco dove centinaia di turisti si stanno gustando le bellezze di uno dei più nobili salotti del mondo. E’ morto così Alessio Maggio, 32 anni, di Cannaregio, vigilante della «Sicurglobal srl» caduto in acqua mentre era impegnato in un normale controllo di tre mezzi Actv alla Pietà. E’ successo ieri poco dopo mezzanotte. Alessio Maggio se lo ricordano bene a Cannaregio. Da 5 anni lavorava alla «Sicurglobal» di Mestre, ex «Vigile San Marco». L’altra sera era già passato due volte davanti alla motonave «Bragora» per controllare l’imbarcazione trasformata in uffici e altri due mezzi dell’Actv. Entrambi ormeggiati a fianco della motonave. Sul posto ha trovato Moreno Spolaor dipendente dell’azienda di trasporti pubblici e addetto agli uffici per la notte. I due hanno iniziato il controllo, il terzo della serata, scendendo dalla Bragora a un motoscafo e quindi su un vaporetto della linea 18. Per passare da un’imbarcazione all’altra sono saliti su una passerella: in realtà si tratta di tavole di legno, che di «passerella» hanno solo il nome. Dopo la verifica i due tornano indietro. Spolaor precede Maggio di qualche metro. E’ lui il primo a salire sulla «Bragora». Ed è anche l’ultimo a vedere vivo Maggio. Infatti qualche attimo dopo essere entrato negli uffici galleggianti sente un rumore provenire dall’esterno. Ritorna indietro. Chiama Alessio. Ma il giovane non risponde. Vede che la tavola usata come passerella è caduta in acqua. Guarda giù, ma non vede il vigilante. Il buio non permette di distinguere nulla. Chiama ancora. Ma non arriva alcuna risposta. Sono attimi, ma sembra l’eternità per Spolaor. A quel punto chiama i soccorsi. Avverte i vigili del fuoco, la polizia e il Suem. Sul posto una prima squadra dei pompieri si mette alla ricerca del giovane. Ma dall’acqua non emerge nulla. Sembra svanito nel nulla. Le ricerche durano ore, senza esito. Riprendono di buon’ora ieri mattina. Verso le 10 il corpo senza vita di Maggio viene ripescato, dai sommozzatori del vigili del fuoco. Si era incastrato sotto la poppa della «Bragora». Le indagini sono affidate agli agenti del commissariato San Marco. Il pm di turno ha disposto l’autopsia per capire cosa ha causato la morte del giovane. Maggio sapeva nuotare: quindi o è stato vittima di un malore o cadento in acqua ha battuto la testa contro una delle due imbarcazioni, dopo che la tavola che fungeva da passerella si è staccata da dove era bloccata. Inquientante quanto dichiarato da Spolaor alla polizia: «Avevamo segnalato all’Actv che la passerella era ridotta male. L’abbiamo segnalato già il 2 di giugno». Quindi era una morte evitabile? Il dubbio per ora rimane. Marina, la sorella di Maggio, dice: «E’ assurdo morire a 32 anni per un passerella non in regola. Deve essere fatta chiarezza». I sindacalisti delle guardie giurate e colleghi di lavoro di Alessio non usano mezzi termini per condannare l’ennesima morte sul lavoro. «E’ assurdo morire perchè si scivola da una tavola che si rompe. Era una passerella norma? Non c’è da meravigliarsi di questo quando dei capiservizio fanno lavorare i colleghi anche 16 ore senza sosta», dichiara Sandro Ceccato, segretario nazionale del Sindacato autonomo guardie giurate. «Voglio vedere se Alessio aveva in dotazione l’equipaggiamento idoneo. Siamo solo carne da macello».
CHI ERA. Lavorava come guardia giurata da 7 anni
Nato e cresciuto a Sant’Elena giocava a calcetto vicino a casa
Alessio Maggio viveva con la madre e la sorella a Sant’Elena, in Calle Pasubio 10. Nato nel 1975, era conosciuto in zona, dove abitava sin da quando era giovane. Lo descrivono con un ragazzo buono, sempre disponibile, che frequentava il patronato in via Garibaldi. Lascia due fratelli e due sorelle. Il fratello Gianpaolo abita in via Garibaldi, non lontano dalla casa della madre. Alessio lavorava come guardia giurata da circa sette anni e i colleghi lo ricordano come una persona sempre attenta al lavoro, meticolosa, che svolgeva la sua mansione con interesse. Il testimone che ha visto per l’ultima volta Alessio Maggio lo ricorda come un amico: «Lo incontravo la sera durante il lavoro, magari prima di iniziare il turno o quando finiva: andavamo al bar e si facevano due parole assieme. Una persona davvero gentile, mai arrogante e da sempre appassionata di computer. La notte che l’acqua lo ha inghiottito gli avevo dato un dépliant di un ipermercato, perché voleva guardare i prezzi dei telefonini di nuova generazione, sua grande passione. Sono davvero triste per quanto accaduto, perché ieri è morto un amico», spiega Moreno, marinaio dell’Actv. Alessio aveva la patente nautica, anche perché spesso conduceva l’imbarcazione della Sicuglobal, ex Vigile San Marco. Inoltre stare in barca gli piaceva. I parenti ieri si sono chiusi nel dolore. «Gli avevo detto di alleggerire la divisa, proprio poche ore prima che cadesse. Gli avevo chiesto se non avesse caldo con la pistola e gli scarponi addosso, ma lui voleva rispettare le regole», racconta sempre il marinaio Moreno. Alessio aveva lavorato, oltre che in riva degli Schiavoni, anche ai cantieri Actv di Sant’Elena, che lo ricordano esprimendo il proprio cordoglio alla famiglia. Gli amici ricordano i momenti vissuti da giovani: «Gli piaceva tanto giocare a calcetto nel campo di Sant’Elena. Quando aveva trovato lavoro alla San Marco era stato felice». Il responsabile della Sicurglobal ieri ha espresso il cordoglio proprio e dell’azienda alla famiglia di Alessio Maggio.
(Giacomo Cosua)
Data invio: 28/6/2008 7:34
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