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Verona-«Quel camion non esiste È stato un colpo di sonno» |
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4/1/2007 19:21 Da VERONA
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SAN PIETRO DI MORUBIO. Il cognato della guardia giurata morta nell’incidente di ponte Limoni contesta la dinamica ufficiale. I funerali verranno celebrati sabato
«Quel camion non esiste È stato un colpo di sonno» Il fratello della vittima, anche lui dipendente della Ronda, morì quattro anni fa a Pescantina in uno scontro frontale Daniela Andreis «Esiste davvero quel camion che mio cognato avrebbe superato sul ponte Limoni, finendo contro la Peugeot che arrivava dalla parte opposta? Oppure Simone ha avuto un colpo di sonno? Lui era prudente, in auto, non correva mai, perciò a me pare inverosimile che abbia potuto superare un camion in quel punto ed andare anche a velocità sostenuta, magari preso da incombenze di lavoro». È il giorno dopo la morte della guardia giurata Simone Mercurio, il trentadueenne che l’altra notte si è schiantato in un frontale contro una coppia che coniugi che, in auto, stavano andando all’ospedale di Legnago perché un’anziana parente stava male: nell’incidente è morta anche la legnaghese Mirella Carré, 58 anni. È il giorno perciò in cui nel dolore, nell’inspiegabilità della morte di una persona cara, si tenta di darsi delle risposte, si cerca una risposta ai tanti perché. Se, infatti, la prima ipotesi dei carabinieri del nucleo Radiomobile di Legnago, che ha effettuato i rilievi, è stata quella che Mercurio abbia superato un camion con la Panda di servizio, della ditta di sorveglianza la Ronda di Verona, non è da escludersi che la guardia giurata abbia invece avuto un colpo di sonno: erano le 3.35 del mattino e l’uomo era già in servizio dalle 18, quindi da oltre nove ore. A sostegno della presenza di un camion nella scena del frontale ci sono, per ora, un paio di elementi: una strisciata di gomme trovata sul guard rail fatta risalire alle ruote del tir che si sarebbe buttato tutto sulla destra al momento del sorpasso della Panda e le parole pronunciate prima dello scontro dalla signora Carré al marito Guerrino Ospizio alla guida della Peugeot: «Attento a quell’auto che sta superando un camion». Ospizio - ancora in Rianimazione, ancora in prognosi riservata anche se in lieve miglioramento dopo l’intervento subito a seguito delle ferite riportate nell’incidente - è l’unico testimone, almeno per ora. Il camionista che i carabinieri di Legnago stanno cercando di rintracciare per fornire particolari, non si è ancora fatto vivo. Ammesso, appunto, che esista. Intanto i funerali di Simone Mercurio sono stati fissati per sabato, alle 10.30, nella chiesa di Bonavicina di San Pietro di Morubio. Ieri da Palermo, da dove ha origine la famiglia, sono arrivati i genitori della giovane guardia giurata. «Sono corpi vaganti», riferisce ancora il cognato Roberto per descrivere lo stato di prostrazione di questi due genitori siciliani i cui figli si sono trasferiti tutti nel veronese, compresa una sorella, per lavoro. I signori Mercurio, infatti, hanno perduto il 6 dicembre 2004 il figlio più giovane, Giuseppe, 19 anni, anch’egli da poco dipendente de la Ronda. Giuseppe, che abitava a Sant’Ambrogio di Valpolicella, finì con una Y10 sotto un camion cisterna in uno scontro frontale avvenuto sulla statale 12 a Ospedaletto di Pescantina. «Oltre a quello dei miei suoceri», continua Roberto, «penso anche al dolore dei figli della signora Carré. Al di là di ciò che risulterà dalle verifiche sull’incidente e qualsiasi siano state le cause, di fondo c’è il fatto che un destino li ha tragicamente fatti incontrare l’altra notte. Mi auguro che il signor Guerrino Ospizio si riprenda e sono a disposizione della sua famiglia, anche solo per il sostegno morale che possiamo offrirci www.larena.it
Data invio: 26/9/2008 0:57
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