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SINDACATI DIVISI!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
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26/4/2007 11:29 Gruppo:
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Contratti, accordo separato anche per gli artigiani
Nuova firma senza la Cgil, questa volta per i dipendenti delle imprese artigiane. Ok da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai e da Cisl e Uil alle regole del Protocollo del 22 gennaio. Camusso (Cgil): “È un’intesa peggiorativa” Prosegue la corsa dell’accordo separato sui modelli contrattuale, e con essa la divisione tra i sindacati. Oggi (23 luglio) è stato il turno degli artigiani a dire addio alle vecchie regole. Imprese e sindacati del settore hanno infatti firmato un’intesa che mettere in pratica il nuovo modello basato sul Protocollo di Palazzo Chigi del 22 gennaio scorso: a siglare il nuovo documento c’erano Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai e da Cisl e Uil. Non la Cgil, che continua a ritenere inopportuno assecondare regole che a suo giudizio peggiorano le condizioni dei lavoratori. I rinnovi contrattuali, dunque, anche per i dipendenti delle imprese artigiane verranno effettuati sulla base del nuovo indice previsionale dell’inflazione (Ipca) depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati e costruito sulla base di un parametro europeo. “L’obiettivo - si legge in una nota sul sito web di Confartigianato – è quello di mettere le imprese al riparo dagli incrementi degli oneri derivanti dalle impennate del costo dei prodotti energetici e, nel contempo, di migliorare i salari dei lavoratori, contenendo le spinte inflazionistiche”. L’accordo attuativo, spiega ancora la nota, “conferma la contrattazione di secondo livello, valorizzando il livello regionale”. Così “si aiuteranno i territori a distribuire ricchezza dove viene prodotta e a fronteggiare meglio le situazioni di crisi attraverso una contrattazione mirata”. Viene inoltre avviato inoltre un processo di semplificazione dei contratti esistenti che passano, fin dalla prossima tornata contrattuale, dagli attuali 16 a 9 aree contrattuali. Come spiega Giorgio Merletti, vicepresidente vicario di Confartigianato, il welfare verrà affidato agli enti bilaterali: “Il nuovo modello – sottolinea – è in grado di attuare finalmente il federalismo contrattuale e di valorizzare la bilateralità per costruire un nuovo welfare ‘a misura’ della nuova realtà sociale, economica ed occupazionale e delle esigenze dell’artigianato e delle piccole imprese”. auspicando “un ripensamento della Cgil “considerato che – afferma ancora –l’accordo firmato oggi contiene molti aspetti condivisi anche dalla stessa Cgil”. IL NO DELLA CGIL. “Un’intesa peggiorativa del modello contrattuale artigiano”. Con queste parole Susanna Camusso, segretario confederale Cgil, commenta l’intesa che il sindacato di corso d’Italia non ha voluto firmare. “Una scelta esplicitamente politica, di divisione delle organizzazioni sindacali. L’assumere l’accordo separato del 22 gennaio diverso dal modello artigiano e l’esplicito rifiuto a scorporare la parte sulla bilateralità per trovare una soluzione condivisa e coerente con precedenti accordi non hanno, infatti, nessuna spiegazione, se non la volontà di rottura”. Per questo, conclude, “suonano inutili appelli a ripensare. Mediti chi pensa che la divisione sia foriera di buoni frutti”. Del tutto diversa l’analisi di Paolo Pirani, segretario confederale della Uil: “La contrattazione regolamenterà la nuova bilateralità e diffonderà le nuove tutele e prestazioni a tutti i lavoratori artigiani. A tal proposito, tra le misure concordate, sono di particolare rilevanza, la costituzione di un fondo sanitario integrativo, e il contributo della bilateralità all’intervento pubblico in materia di ammortizzatori sociali”. 23/07/2009 15:26 fonte: www.rassegna.it
Data invio: 23/7/2009 22:22
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