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Trattativa per il rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata, Filcams Cgil
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27 gennaio 2010

Trattativa per il rinnovo della Contratto nazionale della Vigilanza Privata

Si è tenuto venerdì 22 gennaio il previsto incontro tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali per il rinnovo del CCNL del settore della vigilanza privata scaduto ormai da un anno.
Le associazioni datoriali hanno presentato un loro documento che, come evidenziato dalla Filcams, non fa il minimo riferimento piattaforme sindacali presentate ormai da mesi.
Nessuna garanzia viene data per il secondo livello di contrattazione, nessuna risposta concreta è stata data sulle garanzie in caso di cambio di appalto, tema affrontato approfonditamente nei mesi precedenti ed ora scomparso dal tavolo. Inoltre, le proposte contenute nel documento, evidenziano la chiara volontà di recuperare integralmente l’incremento salariale, già molto contenuto e lontanissimo dalle nostre richieste, con la riduzione dei diritti e con maggiori flessibilità.
“Le proposte avanzate nel documento dalle controparti” spiega Maurizio Scarpa segretario nazionale della Filcams Cgil “risultano complessivamente “irricevibili” ed inadeguate, quindi, a rappresentare una buona base di confronto”.
I prossimi incontri sono previsti per le giornate del 8 e 9 febbraio, per verificare possibili modifiche radicali nell’impostazione negoziale delle associazioni padronali; mentre il giorno 12 febbraio sarà convocato a Roma un attivo nazionale dei delegati e delle delegate per dare una valutazione complessiva sullo stato della trattativa.
“Qualora non vi fossero significativi cambiamenti nell’atteggiamento delle controparti” dichiara Scarpa “riteniamo indispensabile, dopo che il contratto è scaduto da 13 mesi, avviare una mobilitazione generale della categoria con l’indizione di uno sciopero generale del settore”.


FILCAMS-Cgil
Federazione lavoratori
commercio turismo servizi
UFFICIO STAMPA

www.filcams.cgil.it

Data invio: 28/1/2010 10:35
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Re: Trattativa per il rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata, Filcams Cgil
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Quello che vogliono i padroni:
-flessibilità degli orari a loro piacimento.
-straordinari liberi.
-dequalificazione del personale.
-non pagare i primi 3 giorni di carenza malattia (accollati a noi lavoratori visto che gli enti bilaterali li paghiamo noi).
-aumenti secondo indice IPCA depurato dai costi energetici (indice voluto nel nuovo modello contrattuale da Cisl, Uil, Ugl (che prevede anche la depurazione della vacanza contrattuale!!!) sono circa 58 euro in 3 anni.
-depotenziamento del 2° livello sia economicamente che giuridicamente.
-cambio appalto praticamente libero come nel pulimento con perdita di anzianità livelli ecc.!!!

Aspettiamo l'esito dell'attivo generale a Roma!

Data invio: 11/2/2010 0:07
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Re: Trattativa per il rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata, Filcams Cgil
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la colpa è solo la nostra!!!!!!!!!!!!!!!(me compreso)
io mi domando cosa possiamo fare noi pochi? xchè nel forum siamo in tanti,ma quando bisogna battere i pugni siamo sempre quelli un saluto a tutte le GPG

Data invio: 11/2/2010 10:37
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BARCOLLO MA NON CROLLO
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Re: Trattativa per il rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata, Filcams Cgil
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Rinnovo C.C.N.L. Vigilanza Privata

Le associazioni datoriali hanno presentato un loro documento che, come evidenziato dalla Filcams, non fa il minimo riferimento piattaforme sindacali presentate ormai da mesi.

Le associazioni datoriali hanno presentato un loro documento che, come evidenziato dalla Filcams, non fa il minimo riferimento piattaforme sindacali presentate ormai da mesi. Nessuna garanzia viene data per il secondo livello di contrattazione, nessuna risposta concreta è stata data sulle garanzie in caso di cambio di appalto, tema affrontato approfonditamente nei mesi precedenti ed ora scomparso dal tavolo. Inoltre, “Le proposte avanzate nel documento dalle controparti” spiega Maurizio Scarpa segretario nazionale della Filcams Cgil “risultano complessivamente “irricevibili” ed inadeguate, quindi, a rappresentare una buona base di confronto”.I prossimi incontri sono previsti per le giornate del 8 e 9 febbraio, per verificare possibili modifiche radicali nell’impostazione negoziale delle associazioni padronali; mentre il giorno 12 febbraio sarà convocato a Roma un attivo nazionale dei delegati e delle delegate per dare una valutazione complessiva sullo stato della trattativa.“Qualora non vi fossero significativi cambiamenti nell’atteggiamento delle controparti” dichiara Scarpa “riteniamo indispensabile, dopo che il contratto è scaduto da 13 mesi, avviare una mobilitazione generale della categoria con l’indizione di uno sciopero generale del settore”.

Analizzando il testo delle parti datoriali si possono mettere in risalto alcuni punti:

1) flessibilità degli orari a loro piacimento.
2) straordinari liberi
3) dequalificazione del personale.
4) non pagare i primi 3 giorni di carenza malattia.
5) aumenti secondo indice IPCA depurato dai costi energetici
6) depotenziamento del 2° livello sia economico che giuridico
7) cambio appalto sul modello di quello del comparto pulimento.

Analizziamo questi punti;

1) Orario flessibile che si coniuga perfettamente con la libertà di straordinario. Questa formula nasconde un’insidia pericolosissima. Infatti la quadratura di questa formula porterebbe anche ad effettuare le normali 7 ore di servizio e poi lo straordinario anche ad ore di differenza del tipo un 7-14 e poi un 18- 21. In pratica il lavoratore Guardia Giurata non avrebbe più una vita privata perché
sempre più a disposizione dell’istituto di vigilanza. Già oggi i servizi vengono cambiati anche senza preavviso utile pensiamo un po’ cosa potrebbe succedere
con lo straordinario regolato in questo modo.

2) Che sarebbe il punto 3, dequalificazione del personale: le parti datoriale hanno molto a cuore questo punto in quanto permetterebbe di non tenere conto del livello lavorativo di un lavoratore ( III livello o IVs ed anche II livello) ma di tenere conto solo del tipo di servizio che il lavoratore presta in un determinato periodo. In pratica se un III livello, a causa di una rimodulazione degli incarichi, per esempio) dovesse essere destinato ad un servizio di antirapina o di piantonamento, perderebbe la retribuzione da III livello per percepire quella da IV livello per tutto il periodo in cui rimarrebbe in quel servizio pur offrendo tutta l’esperienza che un III livello ha acquisito. In pratica si vuole vanificare tutto quello che si è conquistato con le cause di lavoro per il riconoscimento del livello e mettiamocelo pure vanificare anche il “lavoro” di alcuni colleghi che hanno conquistato il livello non per la bravura sul lavoro ma per “altre doti” non legate al lavoro.

3) Carenza malattia, altra mossa geniale della organizzazioni datoriali. Infatti fino ad oggi i primi 3 giorni di malattia sono a carico delle aziende, si vorrebbe portare questo addebito dalla aziende all’Ente Bilaterale. Qualcuno potrebbe dire: e a noi che interessa ? Basta che ci venga retribuita la carenza malattia.

Non è proprio cosi perche di 3 giorni di carenza malattia 1,5 lo pagheremmo noi in quanto anche noi contribuiamo alla sopravvivenza dell’Ente Bilaterale. Già si è cercato di limitare la malattia con il premio di produzione, dove appunto la malattia è uno dei parametri di calcolo del premio, ora la si vuole combattere ancor di più facendo in modo che metà della carenza malattia sia a nostro carico. Che lo dicessero apertamente che vogliono che i lavoratori sul posto di lavoro anche moribondi.

4) aumenti secondo indice IPCA depurato dai costi energetici : su questo le aziende sono d’accordo con Fisascat Uiltucs e Ugl e non con la Filcams che aveva indicato un aumento più consistente.

Fati i dovuti calcoli non si arriverebbe che a meno di 20 €uro di aumento.

5) Depotenziamento del 2° livello contrattuale a livello economico che giuridico: questo punto è nebuloso in quanto fa riferimento alla riforma del settore che è di la da venire e quindi ininfluente però anche qui si vogliono limitare alcune conquiste abolendo le lettere i e j dell’art. 10 del CCNL. Che dicono questi due punti? Il punto i dice: i) inserimento di eventuali nuove qualifiche non previste dalla classificazione nazionale del personale. Se da una parte èvero che mai questa voce è stata usata ousata molto raramente è anche vero checosì si limita la crescita professionale deilavoratori ma anche si limita lo sviluppodell’azienda stessa. Il punto j dice:indennità di cassa e maneggio denaro, dicui all’art. 118. Art. 118 - Indennità dicassa e/o maneggio denaroIl personale adibito a operazioni di cassa oalla riscossione delle quote di abbonamentoalla vigilanza, avrà diritto ad una indennità dicassa o maneggio denaro, che sarà fissata ne contratti integrativi locali. Il lavoratore è responsabile di eventuali ammanchi. In praticaqui si vanno a colpire quei lavoratori che sonoin sala conta e quelli che sono adibiti almaneggio del denaro.

6) Cambio d’appalto: l’idea datoriale è il modello del comparto del pulimento dove i lavoratori non hanno scatti d’anzianità se non uno scatto forfettario. Infatti, nel contratto del pulimento si dice: In considerazione della specificità del settore caratterizzato da appalti di durata predeterminata agli operai sarà riconosciuta una anzianità forfettaria di settore che viene erogata nelle misure fisse riportate nella tabella (ex incremento automatico biennale maturato al 1.1.82). Tale anzianità forfettaria di settore è stabilita in unica quota fissa, non
prevedendo ulteriori scatti, così come disposto nell’articolo 22 del C.C.N.L. 25 maggio 2001.

Il valore corrispondente all’anzianità forfettaria di settore sarà tenuto distinto dalla retribuzione tabellare e sarà computato ai fini dello straordinario, ferie, festività, 13a, 14a, indennità sostitutiva di preavviso, indennità di fine rapporto, malattia e infortunio. L’anzianità forfettaria di settore non sarà corrisposta per i primi tre anni di anzianità nel settore. A partire dal 4° anno di anzianità, senza interruzione del rapporto di lavoro nel settore, sarà corrisposto secondo gli importi previsti dalla tabella allegata al presente C.C.N.L.. Dietro richiesta del lavoratore, l'impresa rilascerà una certificazione attestante l'anzianità di servizio del dipendente medesimo presso l'impresa.

Le richieste datoriali sono totalmente irricevibili perché minano le basi retributive dei lavoratori della vigilanza costringendo questi lavoratori a turni di lavoro massacranti e alla totale perdita di libertà personale con l’attuazione della flessibilità dell’orario di lavoro per di più pure se malati visto che pagherebbero loro metà della carenza malattia e dello straordinario ed a una seccaperdita economica per la dequalificazione professionale e dell’annullamento degli scatti d’anzianità.

per"COMITATO NAZIONALE" a "DIFESA" dei "50.000 Lavoratori della "VIGILANZA"

Data invio: 15/2/2010 1:06
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