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Re: Vigilanza privata, rinnovo contratto in salita per 50mila addetti
Matricola
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ho letto con molto interesse quanto scritto da voi tutti in questa discussione e mi permetto di esprimere la mia opinione solo perchè penso che troppi luoghi comuni siano riprodotti in maniera automatica e, sostanzialmente, senza cognizione di causa... in primis la denigrazione, sostanzialmente generalizzata, del sindacato. Mi spiego:

1 - Il sindacato è ancora l'unico strumento nelle mani dei lavoratori per esprimere e far valere i propri diritti (pur con tutti i difetti di cui possiamo discutere all'infinito)... denigrarlo non è sempre una soluzione, specie con una trattativa in corso di questa portata; l'effetto più immediato che si ottiene è una diminuzione del potere contrattuale dello stesso nel corso di quella stessa trattativa, dando alla controparte la sensazione che chi rappresenta i lavoratori non è in realtà capace di tale rappresentanza;

2 - purtroppo la storia delle azioni di lotta nazionali, nella nostra categoria, non lascia sperare in una mobilitazione massiccia dei lavoratori e, a parere mio, questo spiega perchè le OO.SS. siano restie a dichiarare uno sciopero nazionale del settore... in caso di scarsa partecipazione la battaglia sarebbe praticamente persa e quindi si tende, giustamente, ad intraprendere tutte le vie negoziali possibili prima di arrivare ad una rottura;

3 - a proposito di contrattazione territoriale... perchè ci sono territori che non hanno, o che non riescono a rinnovare, un CIP decente?... Nel 90% dei casi è perchè non si è mai riusciti in quei territori ad organizzare la mobilitazione partecipata dei lavoratori (nonostante le OO.SS. ci abbiano provato in moltissime occasioni)... perchè quegli stessi lavoratori dovrebbero ora impegnarsi in una guerra che non sono disposti a fare?... se su tutti i territori i lavoratori si battessero per il rinnovo dei CIP anche la trattativa nazionale avrebbe un clima del tutto diverso, non credete?

4 - la soluzione non è denigrare l'unico strumento che si ha a disposizione, ma utilizzarlo al meglio ed in prima persona... proponendosi come rappresentante sindacale e prendendosi tutte le rogne che questo comporta (smettendola di fare solo i soliti grilli parlanti), non avendo timore di mettersi contro il proprio istituto (esponendosi in prima persona... solo così si acquista credibilità e si è seguiti nella lotta dai lavoratori), partecipando alla vita dell'organizzazione sindacale e partecipando alle sue scelte (assumendosene la responsabilità e non criticando dall'esterno che è tanto facile quanto inutile), lavorando per una linea comune tra i lavoratori dei vari istituti innanzi tutto per il rinnovo dei CIP territoriali (se non si riescono a sbrogliare le matasse di casa propria, perchè dovremmo essere credibili nel tentativo di sbrogliare la matassa condominiale?).

Come vedete, sulla maggior parte delle mie riflessioni, la categoria è notevolmente in ritardo... se cominciamo oggi a lavorare in tal senso ci vorranno anni per raggiungere un pur giusto obiettivo e recuperare anni di stasi... fortunatamente non tutti i territori sono uguali e ce ne sono alcuni che si distinguono per una tendenza opposta e positiva in tal senso... ed è da questi esempi che dobbiamo partire, tenendo conto che non esiste solo il risultato che essi hanno raggiunto, ma innanzitutto l'immenso lavoro di base che è stato fatto in mesi e mesi di preparazione della lotta tra i lavoratori... lavoro organizzato e portato a termine da quelle stesse OO.SS. che oggi stiamo frettolosamente e grossolanamente denigrando.

Data invio: 4/7/2010 9:35
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Re: Vigilanza privata, rinnovo contratto in salita per 50mila addetti
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La denigrazione che evidenzi tra le sfaccettature dei “luoghi comuni” che intendi, sono tutt’altro che frutti riprodotti in maniera automatica e sostanzialmente senza cognizione di causa, essendo solo la migliore ipotesi finora formulata che può spiegare i fatti fino ad adesso osservati.

Luogo comune come antitesi del metodo scientifico.

Le prove che numeri sono alla fin-fine queste delle vere e proprie ovvietà divenute obsolete. In conclusione il rapporto tra luoghi comuni e verità è tutt'altro che banale e scontato.

Per te, il “succo” della questione sarebbe che la forza del sindacato sono i lavoratori.

Vero. Ma ciò è ormai divenuta mera propaganda (luogo comune) di un “sindacato corrotto e malato” che non tutela neppure più gli iscritti e organizza alla bisogna scioperi di facciata destinati al solito “flop” quindi di comodo per il datore rincarando la dose delle colpe su dipendenti, invece così voluti, elaborati e ottenuti fin dall’assunzione come i medesimi che li rappresentano e da cui, oltre tutto, scaturiscono, impantanando la categoria sempre allo stesso modo!

Volendo, alla meno peggio, credere che rappresentanti di categoria e sindacalisti professionisti cui i primi si rifanno, sono dei semplici sprovveduti, ma volendo più verosimilmente rivolgermi a quei pochissimissimi che fanno sindacato per l’interesse della categoria, allora è il caso che si cominci a guardare oltre il proprio naso e capire che il meccanismo è più grave della “non partecipazione” dei lavoratori. Anzi, questo “effetto finale” è semplicemente causato di una ben più complessa e acuta macchinazione!

Il punto di partenza sono i burattinai assolutamente possibilitati, che innescano nell’ombra un meccanismo perverso a suon di leggi, circolari e normative spesso filtrate da prefetti, questori e aziende che ripropongono in altre chiavi ordinanze inadeguate alle guardie. Un Ordinamento di Ordinanze volatili, divise e suddivise. Regolamenti del momento sempre pronti a sbilanciare il tentativo di raggiungere un possibile equilibrio. Vecchi e potenti. Ma attenzione, tutti promettono ma nessuno dà... la risposta è elementare: tantissimi politici hanno le mani nel nostro settore. Secondo voi aumentano la paga delle Guardie?

Potrei continuare e alzare il tiro, facendo emergere come i politici sono semplici camerieri del potere economico, ma andiamo troppo oltre, e sforiamo nella politica.
Bello il sindacato apolitico. Ma dal momento che sindacati e partiti mirano a medesimi obiettivi delle classi lavoratrici, spesso i sindacati ed i partiti dei lavoratori si trovano in posizioni molto vicine o coincidenti, con le logiche conseguenze a seconda della tendenza.

Quindi, andiamo per ordine, cercando di non andare oltre il dovuto.

Gli ivp sono una esigenza irrinunciabile in una società democratica, ma assolutamente surclassati dagli enti statali che li regolano.

Il modo più facile di "controllare" a loro “prò” la situazione è quella di lasciare carta bianca sulla professionalità dei servizi agli ivp che ovviamente, resosi conto di quanto accade, si regolano di conseguenza con mere finalità di business, coltivando un certo humus di dipendenti, quindi poi alcuni rappresentanti di categoria, immancabilmente guidati da sindacalisti professionisti che vanno a braccetto coi burocrati sopra; clienti che corrispondono a determinate deprecabili esigenze, sicuramente non professionali, basate sul risparmio, sull’orlo della legalità e spesso oltre. Una virulenta situazione che non fa altro che portare ad una concorrenza sleale, causa di vita breve per le aziende serie ovviamente a maggiori spese e costi, che sono costrette a liquidare le guardie, per questi scorretti motivi e non certo per mancanza di lavoro: proprio in un periodo come questo, dove il bisogno di vigilanza raggiunge toni allarmanti.

La risultanza è un formidabile muro di gomma per chi esige la professionalità. E lo stato può sempre sedersi sugli allori pronto ad ogni richiesta del cittadino a decantare la grande differenza tra statale e privato....

Non a caso, quindi, comportamenti inqualificabili trovano terreno fertile e alleati in altre situazioni.
Il meccanismo alla base consiste nella sopravvivenza non casuale di certe situazioni che non permettono al nostro “Status sociale” di crescere nelle giuste proporzioni.

Conclusione: è una situazione malsana creata ad hoc dai vertici statali!

Ora, dopo circa un secolo di bistrattamento del settore, dico a chi lo rappresenta e pretende di esserne difensore:

Errare humanum est
perseverare autem diabolicum

Caro ianuario, tra le competenze necessarie per svolgere il ruolo sindacale vi sono anche quelle relazionali! La forza non deriva solamente dal potere assegnato dal contratto e dalle leggi ma anche dalla capacità di creare consenso intorno alle sue proposte e azioni e una ampia condivisione degli obiettivi. Chi tra il sindacato si ferma a “un quarto di strada” concludendo che se i lavoratori non partecipano il sindacato è inefficiente, senza guardare perché i dipendenti sono fantasmi, è corrotto oppure è meglio cambi mestiere!

Bisogna affrontare la questione a monte e non a valle! I lavoratori che non scioperano è un problema a valle! A monte c’è il perché di questo dilemma! Poteri forti. Di mezzo ci sono le aziende “moey oriented” e un sindacato marcio!

Con una classe di Guardie a rappresentare un settore unico nella disunione (per l’unicità propria della “branca decretata” che permette ai poteri forti - burocrati e imprenditori - di attuare un piano di disadattamento ad hoc), non si va proprio da nessuna parte: non si riesce a obbligare chi amministra la materia a ordinamenti specifici, ne a controlli adeguati; ne diviene possibile imporre a datori capitalisti regole e contratti calibrati; ma neppure la categoria può pretendere di essere rappresentata da certe delegazioni sindacali che, in tutto questo contesto si inseriscono a pennello, costituite da dipendenti che trovano più convenevole assecondare le aziende piuttosto che iniziare una lotta schierati dalla parte di lavoratori, che certo non garantiscono un gruppo forte, di fiducia e compatto, per i motivi sopraesposti. Va da se che regole e contratti non trovano mai il soddisfacente risultato sperato da chi di vigilanza ne capisce qualcosa.

E il cerchio si chiude.

Ma non sto dicendo di arrendersi, anzi, dico che bisogna “aggiustare il tiro”! Basta con le solite scuse che il sindacato non può perché i lavoratori non appoggiano: è tutto voluto e misurato! È una catena forte!

Ma una catena è forte quanto lo è il suo anello più debole: le Guardie!

Le Guardie sono il “mezzo”, il “fulcro”, l’”ombelico del mondo” di tutta questa faccenda.

Tutto questo è stato reso possibile da una tecnica socio-politica quale metodo e archetipo di approccio che viene applicato praticamente in ogni ambito umano (e non solo, anche nell'ambito animale e dell'intelligenza artificiale), ogni qualvolta non si costruisca la soluzione di un problema in un singolo gesto, ma si lavori distintamente su diverse parti di essa fino a giungere alla sua completezza mettendo insieme il tutto:

DIVIDE ET IMPERA

La “lotta prima” del sindacato è quella di UNIFORMARE la categoria, oggi divisa e suddivisa da irresponsabilità, non professione sulla soglia dell’illecito e spesso oltre.

Le guardie sono divise, suddivise e ridivise e divise ancora da postazioni di comodo, composte da mansioni e orari svenduti in cambio di cieca disponibilità e assoluta remissione, un sistema che oltre tutto indottrina e inquadra ogni singolo lavoratore a vivere per il lavoro e non viceversa, come dovrebbe. Un ordine ottenuto con sistema del bastone e della carota.

È necessario che siano tutelati quei lavoratori in prova o a contratto determinato, ora sulla soglia dello schiavismo. Tutti i dipendenti siano turnati (giorno e notte; portinerie e pattuglie; piantonamenti e scorte; eccetera). Siano impossibilitati gli straordinari folli e una scorretta amministrazione di riposi e ferie dovuti a un deficit di personale sempre tarato in difetto. Non sia permesso di ordinare turni ripetuti irrispettosi del dovuto riposo e con stacchi impossibili. Vietare turni doppi o semplicemente settori doppi. Ordinare la vergogna attuale de servizio a bigliettazione, degli orologi elettronici e dei vari altri sistemi di controllo tipo gps. Le dotazioni siano nelle regole e gli equipaggi pure. Impiegare una dovuta reperibilità per contratto che ora è imposta in modo irregolare, vietando lo straordinario dell’ultimo minuto per mansioni in allarme non calibrate. Corsi ed aggiornamenti (visite mediche comprese) retribuiti nell’orario di lavoro e non gratuiti in quello del dipendente.

Queste e molte altre sono problematiche nazionali quotidiane che dividono e suddividono ogni singolo dipendente dalla categoria rendendo ogni lavoratore dipendente a se stante e soprattutto tenuto per le palle dal datore!

Queste e molte altre sono problematiche nazionali quotidiane che per essere risolte non necessitano del consenso dei dipendenti perché sono già regolamentate: basta che i sindacalisti non siano svenduti e non facciano parte di quelle Guardie tenute per le palle, svendute in postazioni di comodo, cioè che non si nascondano dietro le solite scuse di facciata pretendendo una impossibile partecipazione, consapevoli che mai accadrà, e invece si tirino su le maniche, facciano lavorare gli avvocati di ogni singola segreteria, diano via a massicce vertenze, denunce, querele e quanto altro possa finire oltre che sul tavolo dei magistrati anche sulle scrivanie dei giornalisti locali e scandalistici e satirici…

Queste e molte altre sono problematiche nazionali quotidiane che non richiedono nuove proposte, nuovi ordinamenti… basta fare applicare le leggi già vigenti!!!! Basta che i rappresentanti muovano il c.ulo e soprattutto lo mettano per aria in primis! E non aspettino che qualcuno altro lo sventoli al loro posto!

Impossibilitando le aziende di bistrattare le Guardie, queste ultime si ritroveranno a vivere medesime problematiche quotidiane, come una paga misera e servizi pure scomodi (sindacalisti compresi…), vanificando quel “divide et impera” e anche quel metodo “del bastone e della carota”.

In una parola si UNIFICHERÀ la categoria nelle questioni.

Solo allora i lavoratori saranno pronti e uniti a risolvere medesimi argomenti: solo allora il sindacato potrà mediare pestando i pugni sulla tavolo delle trattative.

Come vedi ianuario, l’unione della categoria è possibile non spaparanzando discorsi di rito (luoghi comuni) sulla solita forza del sindacato con l’appoggio di guardie tenute fin da subito per le palle, ma tirandosi su le maniche e guadagnandosi questa unità con strategie di contro ad altre che vogliono il contrario! Le Guardie sono la materia su cui imprenditori e burocrati hanno saputo (loro si!) lavorare coinvolgendo, aimè, pure il sindacato.

Quindi, nella migliore delle ipotesi, pretendere che rappresentanti di sigle importanti si adoperino diversamente, è utopia, visto che devono comunque fare riferimento a professionisti delle segreterie che ben si accordano con quei certi burocrati e imprenditori.

Servono nuovi leader che sappiano cominciare dal basso e puntino a propagarsi come la peste a suon di sentenze uniformando il settore con inequivocabili precedenti.

Quanti di buona volontà sono stati stoppati sul nascere da sindacalisti di professione perché non “si può” andare a cozzare con certi poteri forti, quindi costretti a lasciare….

Impresa difficile ma non certo ardua: dipende dai leader….

Data invio: 5/7/2010 20:48
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Re: Vigilanza privata, rinnovo contratto in salita per 50mila addetti
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Caro Bafometto... ho letto con molta attenzione la tua analisi e, al di là della retorica, mi pare che non diciamo cose molto diverse... forse io sono un tantino più pragmatico e non sono sempre concorde nell'assolvere in ogni caso "il povero lavoratore" che, in situazioni di natura rivendicativa, non è mai esente da responsabilità. Comunque la macchina sindacale nel nostro settore tende a rispecchiare quello che è il settore stesso e siamo in accordo nel ritenere opportuna un'inversione di tendenza, ma dovrai pur riconoscere che ci sono realtà sul territorio nazionale che, pur con i limiti che si possono necessariamente riconoscere, non rispecchiano il degrado di cui parliamo... partire da lì e da alcune recenti esperienze (mi riferisco ad esempio al percorso che ha portato al rinnovo del CIP milanese, ma anche di quello regionale del Piemonte)mi sembra più verosimile che non cercare un improbabile "leader-Masaniello"... la lotta paga se tutti, lavoratori in primis, sono disposti a sostenerla (al di là delle chiacchiere)... sai meglio di me che questo non sempre è vero e non solo per responsabilità sindacale. Gli intrecci tra poteri forti, politica, capitale... non sono una prerogativa della nostra categoria, ma una caratteristica del nostro stesso sistema sociale e la contraddizione contrattuale del confronto tra le parti trova la sua ragion d'essere proprio nel contesto di interessi diversi che si confrontano (capitale e lavoro)... la storia del movimento sindacale non è mai estranea a questo contesto e non avrebbe ragione di esistere al di fuori di esso, ma l'obiettivo è un buon contratto nazionale e non la rivoluzione amico mio...

Data invio: 7/7/2010 9:20
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Re: Vigilanza privata, rinnovo contratto in salita per 50mila addetti
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La pragmatica è una disciplina che si occupa dell'uso della “lingua” come azione. Credo però, la maggiore parte dei nostri beneamati rappresentanti abbiano inteso troppo simbolicamente la questione, facendone proprio un significato distorto del contesto. Spero di essermi spiegato.

Francamente fare distinzione tra significato dell´enunciato e intenzione del parlante non aiuta ulteriormente a fare chiarezza. Pragmatica e sindacalese fra sindacalisti. Parole chiare alle guardie.

Siamo entrambe consci che la partecipazione dei lavoratori è decisiva: ma i tuoi interventi mirano a colpevolizzare i dipendenti a non “essere uniti” (pure!... dalle mie parti si dice: “becchi e contenti!”); mentre io riaffermo che la “disunione” è il risultato di un efficace politica aziendale (il braccio), e più a monte di una acuta strategia di burocrati (la mente). Una differenza sostanziale che rivaluta la posizione delle Guardie vittime e ovviamente svaluta quella del sindacato, incapace o peggio, corrotto.

I risultati che proponi fanno parte della storia della categoria: è da oltre un ventennio che vedo e rivedo manipoli di Guardie speranzose che cercano quanto loro spetta con manifestazioni anche molto più eclatanti di quanto hai scritto. Ma le realtà milanesi, piemontesi e quelle che io ho accennato sono solo crepitii di braci quasi spente a confronto dell’esplosione che dovrebbe scaturire! Crepitii puntualmente raggirati, sopraffatti e imbavagliati. Ti faccio un esempio: nella provincia dove lavoro prima le delegazioni di rappresentanza pressate dalle guardie (quei certi manipoli) hanno firmato un CIP che prevedeva la loro partecipazione nelle ispezioni aziendali, sbandierando il risultato ai quattro venti; quando tutto si è calmato e nuove leve hanno smorzato i toni, le medesime rappresentanze (medesime persone) hanno firmato un nuovo accordo senza che alcuno sapesse, che le ispezioni aziendali non necessitano l’accompagnamento di delegati sindacali…. Il contrario con il rincaro dello disfattismo!

Ma di esempi anche in questo sito ce ne sono a bizzeffe che probabilmente denunciano storie oltre la legalità. In vero sono la storia stessa della nostra categoria.

Le guardie sono tenute per le palle e per chi alza la cresta è stabile la legge del bastone e della carota; il mobbing imperversa e lo schiavismo per chi in prova o a contratto determinato dilaga. Io sono un capo-settore, e le ispezioni nel settore di competenza abbisognano della mia presenza: non c’è un sindacalista (tutti!) che non goda di un servizio di comodo! E dei problemi anche minimi se ne strafregano! Una verità ben nota a tutti da nord a sud!

Ma soprattutto, ho scritto:

«È necessario che siano tutelati quei lavoratori in prova o a contratto determinato, ora sulla soglia dello schiavismo. Tutti i dipendenti siano turnati (giorno e notte; portinerie e pattuglie; piantonamenti e scorte; eccetera). Siano impossibilitati gli straordinari folli e una scorretta amministrazione di riposi e ferie dovuti a un deficit di personale sempre tarato in difetto. Non sia permesso di ordinare turni ripetuti irrispettosi del dovuto riposo e con stacchi impossibili. Vietare turni doppi o semplicemente settori doppi. Ordinare la vergogna attuale de servizio a bigliettazione, degli orologi elettronici e dei vari altri sistemi di controllo tipo gps. Le dotazioni siano nelle regole e gli equipaggi pure. Impiegare una dovuta reperibilità per contratto che ora è imposta in modo irregolare, vietando lo straordinario dell’ultimo minuto per mansioni in allarme non calibrate. Corsi ed aggiornamenti (visite mediche comprese) retribuiti nell’orario di lavoro e non gratuiti in quello del dipendente»

Credo di avere indubbiamente presentato un indiscutibile metodo di dominio assoluto del dipendente che bene si associa con la realtà assoluta quotidiana della categoria: come si può pretendere una partecipazione dei lavoratori?????????????????????

Quindi mi ripeto:

«Queste e molte altre sono problematiche nazionali quotidiane che per essere risolte non necessitano del consenso dei dipendenti perché sono già regolamentate: basta che i sindacalisti non siano svenduti e non facciano parte di quelle Guardie tenute per le palle, svendute in postazioni di comodo, cioè che non si nascondano dietro le solite scuse di facciata pretendendo una impossibile partecipazione, consapevoli che mai accadrà, e invece si tirino su le maniche, facciano lavorare gli avvocati di ogni singola segreteria, diano via a massicce vertenze, denunce, querele e quanto altro possa finire oltre che sul tavolo dei magistrati anche sulle scrivanie dei giornalisti locali e scandalistici e satirici…»

Fintanto che ciò è possibile, non ci sarà mai una partecipazione massiccia di lavoratori volutamente castrati!

In definitiva se la disunione dei lavoratori è arcinoto frutto di una politica di “burocrati-imprenditori-datori” cui i primi sono resi vittime per le indiscusse possibilità e capacità dei secondi, la colpa è certo che si del sindacato, organismo per eccellenza che dovrebbe difendere i dipendenti con strategie opposte, invece di svendersi vergognosamente.

Credi invece sia giusto abbindolarsi e sprofondare nella più completa depressione dove i lavoratori cercano il sindacato e il sindacato cerca i lavoratori?!!... Una favoletta che dura ormai da quasi un secolo!

Errare humanum est
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Preferisco sperare in un Leader Masaniello che credere alle “tre scimmiette sagge” che ci rappresentano!

Data invio: 7/7/2010 21:08
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Re: Vigilanza privata, rinnovo contratto in salita per 50mila addetti
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L'Utopia mi spinge ad affermare che con persone giuste -al posto giusto- si potrebbero raggiungere miglioramenti delle problematiche nel Mondo...Tant'è ...Che Non è Così!
Io dico: la vita è una sola, la si deve rispettare!!
-David-
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Re: Vigilanza privata, rinnovo contratto in salita per 50mila addetti
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Rispondo alla discussione con qualche tempo di ritardo, del quale spero mi perdonerete, ma tale tempo ha permesso anche alla situazione di evolvere, portando a verifica molte situazioni che necessitavano della giusta maturazione. Non ultimo il Dm sui requisiti tecnici che sta contribuendo a produrre un' evoluzione, secondo me, che tende nella giusta direzione. Le guardie che più di tutte sono sotto scacco padronale sono indubbiamente quelle dei piccoli istituti e proprio il dm sui requisiti tecnici sta producendo un fenomeno di aggregazione di questi che o si aggregano, o sono fagocitati dai più grandi, in un caso o nell'altro, portando un beneficio non indifferente alla situazione, anche in materia di potere contrattuale, delle guardie...
Mi dispiace che consideri la capacità sindacale delle guardie milanesi come un "crepitio" , innanzitutto perché nella provincia di Milano si concentra il 10% di tutte le guardie italiane, gli istituti più grandi (io stesso sono Dell' IVRI che conta nella sola provincia di Milano 1200 guardie, 250 pattuglie notturne, e la migliore centrale operativa d'Italia e non solo tra gli IVP) ed una prassi operativa integrata con il sistema di sicurezza pubblica in maniera forse unica in Italia.
Per quanto riguarda il tuo accenno ai posti di "comodo" , in relazione al posizionamento in azienda dei sindacalisti, mi hai dato un altro dispiacere... Vedi, io sono un sindacalista della UilTucs, sono in servizio ogni notte sulle pattuglie notturne con turni di 10 ore, in una zona della provincia di Milano tutt'altro che tranquilla e con competenze che prevedono un centinaio di ispezioni per turno... Alla faccia del posto di comodo!
Credimi amico mio forse dovremmo tutti cominciare a lavorare insieme liberandoci innanzitutto dei luoghi comuni di cui ci siamo autoconvinti, senza dimenticare che lo strumento sindacale e' ancora l'unico nelle mani dei lavoratori per incidere sulla propria situazione professionale e la tutela dei propri diritti... A Masaniello tagliarono la testa.

Data invio: 18/10/2012 23:36
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Re: Vigilanza privata, rinnovo contratto in salita per 50mila addetti
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A noi padri di famiglia che faticano ad arrivare a fine mese, poco importa dei DM, dei requisiti minimi e di tutte le altre favolette che ci raccontano. Cominciassero a darci questi sporchi 100€ lordi al mese e poi ne riparliamo. Abbiamo stipendi da fame e c'è ancora gente che pensa ad altro, non è possibile che di sera parlando con i colleghi questi si soffermano a inutili sfaccettature quali lampeggianti, palette e secchielli... Sono stufo di una categoria di pecoroni! Ho avuto una breve esperienza come RSA di un sindacato autonomo, ho provato a combattere delle ingiustizie, mi sentivo con le spalle forti, gli iscritti mi sostenevano, per poi capire che alle mie spalle qualcuno ha addirittura detto che li ho costretti a firmare questo e quello... Risultato? Sono stato punito, trasferito e buonanotte ai suonatori, il sindacato non esiste solo perchè, come detto sopra, siamo una categoria di pecoroni!

Data invio: 21/10/2012 20:07
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ARMI: Beretta 98FS 9x21
EX ARMI: Tokarev TT33 7.62x25 - Glock 17 9x21 - Beretta 90 Two 9x21 - FN FAL L1A1 308Win - S&W; 1911 45ACP - S&W; 10 HB 38special - Pompa Optima cal.12
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