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Giornata in memoria del vigilante di Ottaviano ucciso a Napoli lo scorso anno. |
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4/1/2007 19:21 Da VERONA
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Giornata in memoria del vigilante di Ottaviano ucciso a Napoli lo scorso anno. Ad officiare la messa Don Tonino Palmese. Presenti all’incontro l’assessore Pasquale Sommese e il sindaco di Ottaviano Mario Iervolino.
“In ricordo di Gaetano Montanino” è la giornata, divisa in un momento religioso e in uno civile, promossa dalla Fondazione Pol.i.s. (Politiche Integrate di Sicurezza per le vittime innocenti di criminalità e i beni confiscatii) e l’Associazione Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafia) a Napoli in occasione del primo anniversario della morte di Gaetano Montanino, il vigilantes di Ottaviano che, mentre svolgeva il suo dovere, fu assassinato all’alba del 4 agosto 2009 a Napoli, in Piazza Mercato, da due malviventi che volevano sottrargli la pistola. Gaetano, meglio conosciuto come Mimmo, meritò la morte perché si rifiutò di consegnare l’arma, perché decise di onorare e difendere fino alla fine la divisa che indossava. Ad officiare la messa in suffragio di Montanino è stato Don Tonino Palmese, referente campano di Libera, sacerdote in prima linea contro la criminalità organizzata. Parole di speranza e di pace, ma anche un messaggio chiaro ed inequivocabile, che ha incoraggiato la famiglia di Mimmo a non perdere mai la fede in Cristo, "perché Cristo non ha mai mandato indietro nessuno, non ha mai pretesto favori in cambio e né sudditanza, come fanno tanti signorotti che ci circondano; Cristo non scende dalla croce per scendere a patto con la camorra. Quando andiamo a confiscare i beni dei camorristi- incalza Don Tonino- non troviamo libri e, soprattutto, non troviamo il Libro, al massimo qualche immaginetta, qualche statuina. Niente libri perché questi uomini, più vicino alla bestialità che all’umanità, non hanno la logica del pensare ma la bastardaggine dell’ignoranza e della violenza. Mimmo, vittima innocente, -conclude il sacerdote- profuma di vita anche se non è più qui fisicamente. I criminali, invece, puzzano di morte, anche se possono ancora vedere la luce del sole". Coraggio, condivisione, accoglienza, impegno. Questi i temi toccati nella sede della Fondazione Pol.i.s. "Questa fondazione- ha esordito il presidente del coordinamento, Lorenzo Clemente- è una comunità ma soprattutto una roccaforte, qui i familiari delle vittime innocenti trovano sostegno psicologico, legale, fiscale. Qui si condivide la sofferenza per sopportarla meglio, qui il dolore accomuna e si fa impegno affinchè, uniti, si spossa arrivare ad una svolta culturale, si possa arrivare a sanare le ferite della nostra città”. "La Fondazione Pol.i.s. – ha aggiunto l’assessore regionale Pasquale Sommese- è il braccio operativo della Regione, che ha promosso questa struttura e che sostiene con forza la sua azione. Scegliendo questa fondazione, la Regione Campania ha scelto di essere e di restare vicino ai familiari delle vittime innocenti". "Sono qui - ha dichiarato nel suo intervento il sindaco di Ottaviano, Mario Iervolino, - per motivi personali ed istituzionali. Io e Mimmo eravamo amici, abbiamo vissuto la stessa piazza e , quindi, non potevo mancare. Ma sono qui anche per testimoniare lo sforzo quotidiano di una città, Ottaviano, che benché abbia vissuto anni terribili, sta facendo di tutto per recuperare la dignità che merita. Negli anni ‘80- chiarisce Iervolino- è cresciuta una generazione che si sta impegnando senza mai chiudere gli occhi, che cerca di tenere distante la criminalità organizzata. Mi piace sottolineare che in questi anni, da quando sono sindaco, mai la magistratura ha sequestrato atti comunali". "Certo - conclude Iervolino - amministrare nei comuni vesuviani non è facile ma, come giustamente ha detto Don Tonino, credo che le nostre armi debbano essere la cultura e l’informazione, attraverso le quali possiamo mirare ad una comunità forte, capace di contribuire alla svolta, al cambiamento”. Da parte della famiglia Montanino, ancora troppo provata, lacrime silenziose e composte, lacrime che non si danno pace, che chiedono e sperano di capire il perchè. In risposta, l’abbraccio e la comprensione di tanti altri familiari di vittime innocenti presenti all’incontro. Autore: Carmela D’Avino http://www.ilmediano.it/
Data invio: 5/8/2010 11:02
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