Si era inventato un furto. L'accusa è di tentato omicidio
Guardia giurata colta da raptus spara al collega: arrestata

Albairate Tre colpi d’arma da fuoco. Tanta paura la notte scorsa ad Albairate, ma per fortuna nessuno ha riportato ferite. E una guardia giurata è stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo, un 39enne di origini meridionali e residente nella zona di Ossona si trovava in servizio notturno fuori da una ditta della località Faustina lungo la strada provinciale 114 ad Albairate. Ad un certo punto e inspiegabilmente, verso la mezzanotte, si sarebbe inventato un tentativo di furto all’interno dello stabilimento che stava sorvegliando facendo scattare l’allarme anti intrusione.

I suoi colleghi, tra i quali il suo capo, sono arrivati ad Albairate convinti di dover fronteggiare una situazione di emergenza. Una volta sul posto il capo, resosi conto che la guardia aveva simulato tutto, lo ha rimproverato scatenando però la sua arrabbiatura. La guardia, preso da un raptus, ha afferrato la pistola di ordinanza calibro 9 corto e ha esploso tre colpi verso il suo capo che è riuscito ad evitare danni scappando. Uno sparava e l’altro schivava i colpi nascondendosi dietro le auto. Solo per pura fortuna non si è verificata una tragedia, visto che i proiettili sono stati esplosi ad altezza d’uomo. Dopo alcuni secondo di vero terrore i colleghi sono riusciti ad afferrarlo e ammanettarlo allertando immediatamente i carabinieri. I militari del nucleo operativo radiomobile di Abbiategrasso sono arrivati immediatamente sul posto, lo hanno arrestato e condotto in caserma per accertamenti. A scopo precauzionale è stata allertata anche un’ambulanza della Croce Azzurra di Abbiategrasso, unitamente all’automedica del Fornaroli di Magenta.

Il responsabile preso di mira, a parte lo spavento, se l’è cavata. E’ un 50enne di Milano che non ha nemmeno avuto bisogno di un trasferimento al pronto soccorso. Nemmeno il 39enne ossonese ha riportato ferite. Sono ancora da chiarire i motivi che lo hanno spinto a simulare una situazione di emergenza facendo intervenire i colleghi. Dovrà spiegare al magistrato anche il suo comportamento dopo il diverbio con il suo capo. Una reazione tanto violenta quanto assurda che avrebbe potuto causare la morte di un uomo.




Graziano Masperi

http://www.cittaoggiweb.it/

Assurdo veramente!!!!!!!

Saranno rancori coltivati da anni,ed esplosi all'improvviso.

Senza parole, può esserci crisi o altro, ma per arrivare a tanto devi proprio essere partito di testa.

Crisi? no non credo.... anche la storiella messa in piedi non ha nulla a che vedere con soldi o quant'altro... secondo me la sua testa diceva cosi:

"Adesso faccio scattare l'allarme, il capo viene qui e tra un ombra e l'altra lo faccio fuori..."

Soltanto che non è riuscito nel proprio intento, sfociando in un raptus di follia tra "voglio e non voglio farlo" perchè se avesse voluto davvero ucciderlo, sarebbe bastato pochissimo.

Assurdo........

Roba da matti veramente..

dopo 30 anni di servizio di cui 24 in pattuglia uno crede di averle viste tutte ma....

Secondo me, in seguito alla stronzata inscenata, il suo capo gli aveva anticipato un qualcosa che ha fatto scattare in lui la follia di usare l'arma.

Non per vantarmi anzi, affermo che nessuno è immune agli errori.

In tanti anni di servizio mi è capitato e riuscito più volte di frenare questo tipo di follia e col risultato di un fraterno avvicinamento tra i due.

Sono risultati che si possono ottenere avendo la fiducia dei due, farli sfogare in un modo anche acceso ma avere un controllo della situazione, è un impegno di quel momento che un buon collega, amico o capo deve prendere.

Secondo me, il folle non è stato solo quello che ha sparato ma pure il capo che ha sicuramente incentivato la nascita della follia.

Purtroppo per noi, abbiamo capi nominati a mezzanotte, quello aveva rilevato l'imbroglio e invece di attenersi alle regole o fare come è capitato a me, ha fatto il giudice, gli aveva sentenziato la condanna (questo è quello che penso io).

Umberto57, nella vita, mai dire mai
"stamm sott ò ciel".

vero