Tribunale Milano, i vigilantes: alcuni avvocati entrano armati
Milano, 23 apr. (askanews) - Le regole parlano chiaro: fatta eccezione per agenti e funzionari delle forze dell'ordine attualmente in servizio, è assolutamente vietato introdurre pistole e altre armi da fuoco nel Palazzo di Giustizia di Milano. Neppure se si è in possesso di regolare porto d'armi rilasciato dalle autorità competenti. Eppure nell'edificio che il 9 aprile scorso è stato teatro della sparatoria che ha portato alla morte di 3 persone e al ferimento di altre 2, le pistole continuano a entrare indisturbate. "Il problema - spiega una guardia giurata - è che abbiamo le mani legate: con il regolamento attualmente in vigore, non possiamo far nulla per impedirlo". L'allerta sicurezza scattata in seguito alla "strage" compiuta a colpi di pistola da Claudio Giardiello si è tradotta in un sostanziale rafforzamento dei controlli. Per molti, ma non per tutti. Perché, anche dopo la sparatoria del 9 aprile, ci sono alcuni che continuano a beneficiare di ingressi riservati. Non solo i tradizionali "addetti ai lavori" della giustizia (giudici, magistrati, personale amministrativo, poliziotti, carabinieri e finanzieri), ma anche categorie di professionisti come avvocati, notai e commercialisti. A loro, basta mostrare ai vigilantes il proprio tesserino professionale, allegando un documento di identità (novità, quest'ultima, introdotta dopo il 9 aprile) per entrare nel Palazzo di Giustizia senza nessun controllo. Tutti gli altri, il cosiddetto "pubblico" (dizione che comprende tutti gli utenti della giustizia) devono necessariamente passare sotto il metal detector, spesso al termine di lunghe code che si formano soprattutto nelle ore di punta, e farsi controllare borse, zaini, indumenti ai raggi X.
L'ultimo, emblematico episodio risale a ieri: un notaio, con regolare porto d'armi, si è presentato nell'ufficio delle guardie giurate, ha mostrato la sua pistola chiedendo come dovesse comportarsi. Gli è stato detto che il regolamento non è cambiato: nel Palazzo di Giustizia non si può entrare con una pistola e questa è una regola che vale anche per chi ha il porto d'armi. E' un aneddoto che la dice lunga: il rischio di altri casi Giardiello c'è ed è concreto. E' vero che dopo il 9 aprile c'è stato un aumento della vigilanza, ma tutto si è risolto nel classico esempio italiano di due pesi e due misure. Perché, come spiega ancora il vigilantes, "chi entra dagli accessi riservati non deve sottostare a nessun tipo di controllo e può farlo con un'arma. Conosco almeno 4 o 5 avvocati che entrano regolarmente con le proprie pistole. E noi non possiamo fare niente". Quello di ieri non è certo l'unico caso di questo genere: nei mesi scorsi due persone, un poliziotto in pensione e un investigatore privato, sono state intercettati dai vigilantes mentre stavano entrando in Tribunale armati di pistola. http://www.firstonline.info/a/2015/04 ... f4-4c48-899a-ba6d0091edc0
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