Maestro 
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Da Foggia
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Lasciamo perdere l'aspetto sindacale, che è meglio, e concentriamoci solo sull'aspetto dell'impiego di gpg di sesso femminile in servizio. Come tutto quel che ruota intorno al servizio di una GPG, l'impiego di donne in servizio di vigilanza, dipende secondo me dalla serietà dell'istituto. Mi spiego. Nel mio istituto vi sono delle donne in servizio, certo. Centrale operativa, postazioni diurne in centro urbano, servizio di scorta valori. Ma nel servizio notturno (da noi è un servizio a parte, con l'impiego di gpg destinate unicamente a tale servizio) non vi è la presenza di donne. Condivido tale scelta, pienamente, scelta che fa onore al mio istituto e alle gpg che vi lavorano. Anch'io svolgo di notte servizi di piantonamento a cantieri (rischio: furto di veicoli e macchine movimento terra, furto gasolio, atti intimidatori a fini estorsivi, furto di materiale per costruzioni, furto di arredi ed accessori, etc) e industrie in dismissione (rischio: rame ....) e sono molto felice che a questi rischi non vengano esposte delle donne. Da noi, nessun capo servizio si esporrebbe ed esporrebbe una guardia ad un rischio simile. Penso che il problema nasca quando i servizi siano misti (giorno, notte, scorte, postazion fisse, etc) e le unità siano necessariamente impiegate alla bisogna ... Son sempre più convinto che negli istituti ci vuole maggiore organizzazione, un po' di cervello ed un briciolo di .... cuore.
Data invio: 5/11/2010 21:03
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