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Juve, giallo sul suicidio del capo ultrà Raffello Bucci

L'uomo, anello di congiunzione tra la società e la tifoseria, aveva da poco testimoniato nell'ambito di un'inchiesta sull’infiltrazione della ’ndrangheta nella curva bianconera
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TORINO - Si è ucciso lancianosi da un viadotto dell'autostrada alle porte di Fossano. E' morto così, l'altroieri, Raffello Bucci, uno dei capo ultrà della Juve. Come riporta La Stampa era lui, infatti, a tenere i rapporti tra il club bianconero e la tifoseria. Sulla dinamica della morte non sembrano esserci dubbi. Si è trattto, appunto di un suicidio.

Ma il sospetto degli inquirenti è che la sua morte sia legata al fatto che il giorno prima aveva testimoniato come persona informata in merito a una inchiesta che ha portato all'arresto di 18 persone accusate di associazione mafiosa. Di cosa aveva paura Bucci? Aveva ricevuto delle minacce? Difficile dirlo, sta di fatto che i magistrati hanno aperto un fascicolo per accertamenti.

Bucci era conosciuto come una persona corretta e il suo lavoro veniva tenuto in grande considerazione dalle società juventina, scrive La Stampa. Era lui, ad esempio che aveva il compito di "intervenire in caso di problemi, verificare eventuali complicazioni per l’ingresso allo stadio e mediare, se necessario con i tifosi".


Di professione guardia giurata, era stato scelto per quel ruolo di fiducia perché non aveva mai avuto guai con la giustizia. Di certo aveva contatti frequenti con alcuni dei personaggi finiti al centro dell’indagine congiunta di polizia, carabinieri e finanza, coordinata dall’antimafia torinese, che nei giorni scorsi ha portato all’esecuzione di 18 misure cautelari, di cui 15 in carcere.
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http://www.today.it/citta/raffello-bucci-morto-suicidio.html