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Osnago: non si presenta al lavoro, trovato morto nella abitazione vigilantes di 48 anni |
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Osnago: non si presenta al lavoro, trovato morto nella abitazione vigilantes di 48 anni
Alle 19 avrebbe dovuto essere già lì, in quel corpo di guardia di via Bergamo a Merate in cui lavorava da tanti anni. Quando i suoi colleghi non lo hanno visto arrivare, senza che avesse avvisato della sua assenza, hanno iniziato a avere i primi dubbi e uno di loro è andato a citofonargli a casa, in via Gorizia ad Osnago. Ma la guardia giurata di Sicuritalia, Massimiliano Ingrassia non rispondeva. Il collega ha quindi contattato i genitori che hanno autorizzato ad aprire la porta con la forza, non sapendo dove potesse essere loro figlio. Questo è stato il momento della tragica scoperta. L'uomo, 48 anni, era riverso a terra ormai privo di vita. Sul posto, dopo l'allarme lanciato dal collega, si sono portati sanitari e carabinieri, ma ormai per la guardia scelta Ingrassia non c'era più nulla da fare. Stando alle prime indiscrezioni, sembra che l'uomo sia stato stroncato da un infarto e si sia ferito cadendo. Sarà però l'autopsia disposta per oggi a definire le cause della morte del 48enne, che lascia due figli. https://www.merateonline.it/articolo.p ... one+vigilantes+di+48+anni
Data invio: 19/10 18:47
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Rapina simulata al portavalori, a tradire la guardia giurata la scelta dei cassetti da aprire |
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Rapina simulata al portavalori, a tradire la guardia giurata la scelta dei cassetti da aprire
Potendone aprire solo alcuni, ha scelto quelli con più denaro. Decisivi per l'indagine pedinamenti, telecamere e tabulati telefonici di D.Strizioli e A.Chiovelli - 19 Ottobre 2019 - 11:40 Pietra Ligure-Loano. E’ stato un dettaglio, in particolare, a tradire la guardia giurata che lo scorso 12 agosto, secondo i carabinieri di Albenga, ha simulato di essere stato rapinato mentre era al volante di un furgone portavalori: la scelta di aprire, tra i vari cassetti di cui aveva ottenuto i codici, quelli con la maggior quantità di denaro. Un particolare che, insieme ad alcune lacune nella ricostruzione e al fatto che al momento dell’allarme (secondo i colleghi) non sembrasse particolarmente preoccupato, ha contribuito ad incastrarlo. carabinieri albenga Sono dunque tre le persone finite in manette ieri mattina: la stessa guardia giurata della società “La Vigile” che aveva raccontato di essere stata rapinata e i due “rapinatori”. Ora dovranno rispondere dei reati di furto aggravato in concorso e simulazione di reato. Gli arresti sono scattato a Savona, Cengio e Cairo Montenotte, al termine di una minuziosa indagine che ha permesso ai carabinieri di Albenga di ricostruire l’accaduto. Quel 12 agosto, verso le ore 15.30, il dipendente dell’istituto aveva chiamato il 112 segnalando di essere stato rapinato poco prima da due soggetti, di cui uno armato di pistola, che si erano impossessati della somma di 400 mila euro per poi narcotizzarlo. Subito erano scattate le ricerche dei presunti malviventi, ma senza esito. Le indagini dei carabinieri della Sezione Operativa ingauna, coordinate dal sostituto procuratore Elisa Milocco, erano iniziate proprio con la ricezione della querela da pare del vigilante che ricostruiva i fatti: l’uomo aveva riferito di essersi recato al Cup del Santa Corona per prelevare il denaro e di essere stato avvicinato da un uomo armato di pistola mentre si trovava in bagno. Il malvivente aveva disarmato la guardia e lo aveva minacciato facendolo salire con lui sull’autovettura di servizio; da lì si erano diretti verso un parcheggio della Conad di Loano. Lì ad attenderli c’era un secondo complice: i due, secondo il racconto, avevano intimato alla guardia di aprire i cassetti di sicurezza, costringendolo con la forza (uno dei due gli avrebbe stretto la mano dietro il collo). Terminato il prelievo di denaro (400 mila euro circa) lo avevano obbligato a salire sul veicolo e lo avevano narcotizzato; infine gli avevano restituito la pistola, riponendola in un cassetto porta oggetti. Verso le 15, quando aveva ripreso i sensi, aveva attivato l’allarme contattando la centrale e il 112. Il racconto dell’uomo, però, ai militari è sembrato da subito poco convincente per alcune ragioni: tra queste il fatto che non sapeva identificare con decisione i due rapinatori e la coincidenza, appunto, potendo aprire solo alcuni cassetti, di aver scelto proprio quelli contenenti più denaro. I militari hanno comunque passato al setaccio tutte le telecamere poste sul tragitto indicato, trovando riscontri sulla presenza di una macchina che aveva seguito il portavalori lungo il tragitto; dalla stessa auto notata al momento della rapina era sceso un uomo che si era diretto verso il Cup pochi secondo prima dell’arrivo della guardia giurata. Tramite l’intestatario del veicolo si è giunti all’identità del conducente dell’auto, che quel giorno non si era recato a lavorare. L’esame dei tabulati telefonici ha poi confermato la presenza di entrambi gli uomini (il proprietario dell’auto e quello immortalato dalle telecamere) nei minuti e nei luoghi indicati, ed anche i contatti tra i due. A convincere i militari del coinvolgimento della guardia è stata invece la coincidenza dei tempi, con i “rapinatori” che hanno raggiungo l’ospedale pochi secondi prima di lui, come se fossero al corrente dei suoi movimenti (il prelievo di denaro, da procedura, non avviene mai a un’ora precisa). Ulteriori indagini e pedinamenti alla fine hanno confermato la tesi degli investigatori: secondo loro i tre si sono messi d’accordo per rubare il denaro l’istituto di vigilanza. Ora si trovano nel carcere di Marassi, dove nelle prossime ore saranno chiamati a rispondere delle accuse davanti al Gip del tribunale di Savona. La refurtiva non è ancora stata trovata. https://www.ivg.it/2019/10/rapina-simu ... a-dei-cassetti-da-aprire/
Data invio: 19/10 18:35
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Aggrediscono guardia giurata e tentano di sfilargli pistola, arrestati |
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Aggrediscono guardia giurata e tentano di sfilargli pistola, arrestati
E’ stata una notte movimentata a Diano Marina, in provincia di Imperia. Due ragazzi incensurati: , di 19 e 20 anni, sono così stati arrestati con l’accusa di tentata rapina Fabrizio Tenerelli - Sab, 19/10/2019 - 17:44 commenta Hanno insultato, minacciato e assalito una guardia giurata, tentando di sfilargli la pistola dalla fondina, dopo il tentativo di strappargli il telefonino dalle mani. E’ stata una notte movimentata a Diano Marina, in provincia di Imperia. Due ragazzi incensurati: , di 19 e 20 anni, abitanti a San Bartolomeo al mare e a Diano Castello, sono così stati arrestati con l’accusa di tentata rapina. È, invece, andata bene a un minorenne che si trovava in loro compagnia, il quale è stato rilasciato, perché non coinvolto nell’aggressione. Tutto ha avuto inizio, verso le 2 di notte, quando l’agente ha parcheggiato in via Milano, per procedere a un controllo delle attività commerciali. Appena sceso dalla vettura di servizio è stato avvicinato dai tre ragazzi. I due più grandi hanno cominciato a insultarlo e la guardia giurata, vedendo che la situazione stava degenerando, ha afferrato il telefono per avvertire la sala operativa. A quel punto, uno dei due ragazzi ha intimato all'uomo di non chiamare nessuno, altrimenti lo avrebbe "riempito di botte”. Nel frattempo, tenta di sottrargli il telefono, sferrandogli un pugno al volto, dopo averlo strattonato e spinto. Il secondo giovane interviene in aiuto dell'amico e afferra il calcio della pistola del vigilante, cercando di sfilare quest'ultima dalla fondina. L’agente, vistosi ormai in forte pericolo, estrae lo spray al peperoncino in dotazione spruzzandolo contro i due aggressori. Nel frattempo interviene la polizia, che ferma entrambi, portandoli in caserma. Oggi, il giudice del tribunale di Imperia h convalidato il loro arresto, disponendo la detenzione ai domiciliari. http://www.ilgiornale.it/news/cronach ... rgli-pistola-1771807.html
Data invio: 19/10 18:33
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Carabinieri al Policlinico: sequestrati pistola, munizioni e cellulare a una guardia giurata |
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Carabinieri al Policlinico: sequestrati pistola, munizioni e cellulare a una guardia giurata
Di Antonio Loconte - 19 Ott 2019 1133 Irruzione dei carabinieri al Policlinico di Bari. La notizia è circolata molto rapidamente nel più grande ospedale cittadino. Nel mirino dei militari, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, è finita una guardia giurata della Sicurcenter, l’azienda in scadenza di contratto che si occupa degli accessi e della sorveglianza all’interno dell’ospedale. Al momento non si conoscono le ragioni del blitz. Alla presenza di alcuni colleghi, i carabinieri si sono fatti consegnare dalla guardia giurata pistola e munizioni prima di andare insieme presso la sua abitazione. Notizie che non trovano ancora alcuna conferma dicono che alla guardia giurata, su ordine del pubblico ministero, siano stati sequestrati il telefonino e alcuni altri apparecchi elettronici. Il clima tra gli uomini della Sicurcenter al Policlinico resta particolarmente teso. Il vigilante, oggetto d’indagine, sarebbe stato sospeso in attesa di fare chiarezza sull’accaduto. Ricordiamo che sulla gestione degli ingressi e su alcuni presunti abusi https://bari.ilquotidianoitaliano.com/ ... rdia-giurata-251187.html/
Data invio: 19/10 18:29
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l Questore di Napoli elogia la dignità delle guardie giurate |
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l Questore di Napoli elogia la dignità delle guardie giurate
Uomo di grande sensibilità e professionalità Napoli, 18/10/2019 (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media) Nel primissimo pomeriggio ho avuto l’onore e contestualmente il piacere di incontrare e stringere la mano al Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, persona disponibilissima e degno rappresentante del ruolo istituzionale che quotidianamente ricopre in una realtà difficilissima”. Lo afferma in una nota Giuseppe Alviti, presidente dell’Associazione Nazionale delle Guardie Particolari Giurate, voce storica della categoria. Al massimo vertice della Polizia di Stato a Napoli la guardia giurata, ex assaltatore della Marina Militare e Medaglia d’argento al Valore civile, ha rappresentato le problematiche della categoria guardie giurate definendole “umili”. Il Questore di Napoli elogia la dignità delle guardie giurate A questo punto stando al racconto di Alviti, che, da esperto conoscitore delle tecniche di comunicazione ha immediatamente reso pubblico l’aneddoto, il Questore lo avrebbe corretto, affermando: “Perché umili? Si tratta di una degna categoria che mette in campo tutte le attività necessarie per elevare il livello di sicurezza del territorio”. “A nome di tutta l’Associazione nazionale guardie particolari giurate – conclude Alviti – ringraziamo di cuore il signor Questore per l’umanità e la grande professionalità”. L’atteggiamento del dottor Alessandro Giuliano non ci meraviglia affatto, conoscendo la grande statura morale del papà, il dottor Boris Giuliano, dirigente della squadra mobile di Palermo, assassinato dalla mafia nel 1979, il quale, come dimostrano anche le fiction a lui dedicate, era solito intrattenersi a conversare con i cittadini. Insomma, il frutto non cade mai lontano dall’albero… Facebook Twitter Pinterest Linkedin Tumblr Ufficio Stampa Giuseppe Mazzini Fidal (Leggi tutti i comunicati) [email protected] https://www.informazione.it/c/78D60B81 ... ita-delle-guardie-giurate
Data invio: 19/10 13:07
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Guardie giurate, intervista ad Ennio Pietrangeli |
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Intervista di Giuseppe Criseo per il Sindacato Europeo Lavoratori ad Ennio Pietrangeli, esperto di sicurezza internazionale, esperto di terrorismo e giuslavorista sindacale, oggi consulente tecnico per il SEL, giornalista per la Redazione del VaresePress di Roma e responsabile della Rubrica Sicurezza Nazionale.
Il tema dell’intervista è la situazione attuale delle Guardie Giurate concorrenti al sistema di sicurezza nazionale. G: Ennio in base a quanto ci hai documentato, in particolare grazie all’esperienza ultraventennale nel comparto sicurezza pubblica e privata, dopo quella militare, nonché sindacale confederale, ritieni indispensabili le Guardie Giurate al sistema di sicurezza nazionale? E: Innanzitutto grazie per questa opportunità, sii le ritengo indispensabili, come dimostrano molti lavori presentati, ma insistono molti problemi a partire dalla giusta vision politico / istituzionale, imprenditoriale e professionale degli operatori. G: Cosa intendi per politico istituzionale? E: La politica come le istituzioni, dovrebbero uscire da certi dogmi ed investire nella giusta riqualificazione giuridica ed operativa delle Guardie Giurate, ormai non più rinviabile nello scenario attuale del Paese, perché un sistema di sicurezza nazionale degno è fatto dalla realizzazione di una concorrenza di tutti quei soggetti che vi operano, sia pubblici sia privati. Un esempio, è inutile emanare decreti e norme, se poi non si fanno i controlli, atti a scongiurare il dumping che hanno cercato di legittimare le associazioni imprenditoriali in sodalizio con le parti sociali firmatarie, inserendo impropriamente una figura ibrida ed atipica non in linea con la sicurezza attiva, con la qualifica giuridica e professionale delle Guardie Giurate. Un altro esempio è il mancato obbligo ad una formazione professionale degna di tal nomea, rimettendo ciò ai criteri selettivi ed alla formazione autodidattica, consentendo poi il proliferare di soggetti formatori improvvisati ed operatori impreparati e pericolosi. Tutto ciò e molto altro non è più possibile consentirlo. G: Quindi le istituzioni latitano nel comparto, ma la responsabilità è tutta qui? E: No, abbiamo altre responsabilità, analizzate in questi anni, in particolare negli anni passati in attività sindacale, nei quali ho cercato di realizzare progetti inerenti, la professionalizzazione degli operatori, la riforma della figura della Guardia Giurata in Italia ed infine la sensibilizzazione delle parti sociali volta ad evitare il dumping contrattuale, cosa che poi hanno fatto in modo illegittimo e soprattutto indegno, senza guardare al futuro. Su quest’ultimo punto hanno però delle responsabilità anche le Guardie Giurate, le quali non hanno mai denunciato alle autorità competenti situazioni ove gli addetti all’accoglienza con un uniforme senza approvazione istituzionale, come per le Guardie Giurate, senza titoli di Polizia, ecc, svolgessero compiti attivi di vigilanza impropriamente, illegalmente ed esclusivamente per una mera questione economica, il tutto a danno di una categoria di professionisti che stanno cercando di far scomparire. Altresi non dobbiamo dimenticare che le Guardie Giurate sono Incaricati di Pubblico Servizio e da quando hanno tale qualifica, il 70% degli operatori del settore non ne conosce la responsabilità e qualificazione intrinseca, sempre per l’assenza di una formazione supervisionata dalle istituzioni. Dulcis in fundo, per giusta informazione senza ipocrisia, è da evidenziare la guerra che gli Operatori delle Forze dell’Ordine fanno alle Guardie Giurate, non tutti per fortuna, forse per ignoranza, perdendosi in diatribe assurde come le manette, strumento di coazione fisica utile ai fini delle MSG in tutela della propria incolumità e di terzi, indi in concorso nel mantenimento della sicurezza pubblica, come molte note di Supreme Corti hanno esplicato in passato, oggetto poi tra l’altro di libera vendita e porto, seppur giustamente occultato. G: Ennio, ciò è assurdo ed il contrario di quanto necessario, da profano, per avere un sistema di sicurezza nazionale al passo! E: Esattamente, se poi a ciò ci aggiungiamo che le associazioni imprenditoriali hanno un unico obiettivo, cioè schiavizzare gli operatori con un contratto peggiorativo rispetto a quello scaduto in fase di rinnovo, già definito illegittimo, ecco qui come si disintegra il sistema di sicurezza, come per gli operatori delle forze dell’ordine già alla canna del gas, da anni. G: Quindi per le Guardie Giurate, quale sarebbe la soluzione migliore? E: Per iniziare un obbligo formativo certificato, regole d’ingaggio nuove, inquadramento come Ausiliari di Polizia, contrattazione di categoria esclusiva, come era prima e soprattutto al passo con i tempi, affinché gli operatori delle Forze Dell’Ordine possano avere un giusto supporto e fiducia nell’operato di chi come loro indossa una divisa ed è armato, per contribuire alla sicurezza dei cittadini. G: Ennio, a nome di SEL ti ringrazio per questa intervista, la nostra organizzazione con la federazione dedicata darà tutto il nostro appoggio alla tua proposta di riforma, perché chi lavora rischiando la vita, merita un po’ di attenzione in più nonché rispetto da parte della comunità. La Segreteria Generale Confederale Sindacato Europeo Lavoratori Fed. Operatori di Polizia https://varesepress.info/2019/10/18/gu ... sta-ad-ennio-pietrangeli/
Data invio: 18/10 18:10
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Asta Securpol, 13 rami d’azienda ceduti a Battistolli, Cosmopol e Sicuritalia per 14 mln euro |
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5/8/2016 23:57 Da Piemonte
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Securpol Group, società in amministrazione straordinaria attiva nella vigilanza armata e disarmata e trasporto valori in Italia, è stata divisa in 13 rami d’azienda e ceduta ai tre operatori italiani della vigilanza Battistolli, Cosmopol e Sicuritalia, con ciascuno degli acquirenti che ha comprato un certo numero di rami d’azienda. Securpol è stata assistita nell’operazione da Deloitte Legal, mentre gli atti notarili sono stati curati da Angelo Busani.
La cessione di Securpol è avvenuta a seguito della gara pubblica indetta in data 12 aprile 2019 ai sensi della normativa Prodi-bis. Alla gara si erano presentati 35 soggetti interessati a Securpol, tra cui le tre aziende della cordata che ha rilevato i rami d’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). L’obiettivo iniziale era ricavare da un minimo di 15 milioni a un massimo di 30 milioni dalla vendita, a seconda che si fosse effettuata una vendita in blocco oppure per singoli gruppi di attivi. Alla fine il prezzo pagato dalla cordata è stato di 14 milioni di euro, “ma sono rimasti in Securpol altri asset (macchine non strumentali e crediti, la cui vendita si concluderà tra fine 2019 e inizio 2020), che saranno recuperati”, ha dichiarato a BeBeez il commissario straordinario Italo Soncini, nominato dal Mise a fine 2017 per mantenere l’azienda in continuità sino al momento della cessione. Soncini ha aggiunto: “Considerati anche questi asset, il valore totale della cessione risulterà sicuramente superiore ai 15 milioni di euro“. Soncini è managing director di Alvarez&Marsal;, società di consulenza specializzata in restructuring e transformation aziendali, il cui team tra fine 2017 e la primavera 2018 ha lavorato alla predisposizione del programma sulla base del quale si sarebbe svolta l’amministrazione della società in crisi da sottoporre al MISE, poi approvato dal ministero nel luglio 2018. L’azienda era entrata in crisi nell’estate 2017 a seguito delle vicende giudiziarie che avevano interessato gli azionisti nel giugno di quell’anno in relazione a un precedente fallimento. Ma l’impatto dell’accaduto a livello di immagine, visto che l’azienda si occupa di security, era stato devastante. Securpol è stata dichiarata insolvente nell’agosto 2017 e poi appunto ammessa all’amministrazione straordinaria. Nel frattempo i dipendenti sono rapidamente scesi da 1.500 a circa 700 alla fine di quell’anno, mentre i ricavi che nel 2016 erano stati 67 milioni di euro, l’anno dopo sono scesi a 47 milioni e poi nel 2018 a circa 21 milioni. Venduta tutta la parte operativa di Securpol rimarrà soltanto una sorta di “guscio vuoto”, che ora dovrà concludere la parte procedurale dell’amministrazione straordinaria. L’azienda con la cessione ha reso esecutivo uno stato passivo di 130 milioni di euro, di cui il principale creditore è lo Stato, che vanta crediti per un centinaio di milioni di euro verso la Securpol pre-amministrazione straordinaria. Grazie alla cessione, la procedura di amministrazione straordinaria ha garantito la continuità aziendale dei rami operativi di Securpol Group e il mantenimento di complessivi 322 posti di lavoro sui circa 550 totali a tempo indeterminato. I rimanenti dipendenti faranno parte di una lista a scorrimento dalla quale i compratori si sono impegnati ad attingere e la cui durata sarà pari a 24 mesi, invece che i 12 previsti per legge. Inoltre, “considerando i tassi di crescita delle tre aziende acquirenti, è presumibile che le persone in liste di scorrimento saranno assunte quasi integralmente”, ha detto ancora Soncini, che si dice “soddisfatto sia per la cessione dell’azienda sia per l’accordo sindacale. Nella vendita, il Mise ci ha dato una grossa mano: ha seguito la procedura e ci ha aiutato a trovare la strada giusta nelle fasi più difficili della negoziazione”. Quanto agli acquirenti, Battistolli (BTV spa) è un gruppo vicentino fondato nel 1959 da Silvio Battistolli. Opera in Italia nel settore dei servizi di sicurezza per privati, aziende e PA. Quest’anno ha celebrato i suoi primi 60 anni di attività con un restyling completo a livello d’immagine: nuovo sito istituzionale, nuova brochure e un video celebrativo che racconta l’azienda. Lo scorso hanno ha registrato ricavi complessivi per 188 milioni di euro (si veda qui Il Giornale di Vicenza). Cosmopol, con sede ad Avellino, dal 1989 è attiva in Italia nel settore della sicurezza, specializzata nei servizi di gestione del contante e di vigilanza armata e non armata. Conta 25 mila clienti e 1.550 dipendenti. Sicuritalia opera attraverso 7 divisioni (Vigilanza Privata, Trasporto Valori, Servizi Fiduciari, Sistemi di Sicurezza, Travel Security, Investigazioni, Cyber Security). E’ guidata dall’ad e proprietario Lorenzo Manca. Nell’agosto scorso ha rilevato la concorrente IVRI per 85 milioni di euro da BIKS Group (Gruppo Basile). Sicuritalia ha acquisito i rami di Securpol relativi a Milano, Torino, Roma, Arezzo e Avezzano (L’Aquila) (si veda qui il comunicato stampa). Grazie a queste due operazioni oggi Sicuritalia conta complessivamente 15 mila dipendenti e 650 milioni di fatturato. https://bebeez.it/2019/10/15/asta-secu ... -sicuritalia-14-mln-euro/
Data invio: 16/10 22:54
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I calciatori del Real fanno convivere le guardie di sicurezza con i loro cani |
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Il sindacato dei vigilantes accusa: “Condizioni di lavoro pessime, i calciatori del Real fanno convivere le guardie di sicurezza con i loro cani”
L'ondata di furti nelle case dei calciatori in Spagna continua. E causa anche una polemica collaterale inattesa, quella del sindacato dei vigilantes, che si è lamentato delle condizioni di lavoro. E in particolare il sindacato UGT ha puntato il dito contro il Real Madrid... L’ondata di furti nelle case dei calciatori in Spagna continua. E causa anche una polemica collaterale inattesa, quella del sindacato dei vigilantes. Che, da quantoriporta Mundo Deportivo, si è lamentato delle condizioni di lavoro di chi deve difendere le dimore delle stelle del calcio da ospiti indesiderati. E in particolare il sindacato UGT ha puntato il dito contro il Real Madrid e contro la ditta a cui i Blancos hanno affidato la sicurezza dei propri calciatori. Che, secondo la denuncia, non si preoccupa che ai suoi impiegati vengano garantiti i servizi minimi per svolgere il proprio lavoro. Il tutto, nel silenzio delle Merengues. CONDIZIONI DI LAVORO – Una situazione, quella raccontata dal rappresentante sindacale Ángel García a Europa Press, che non è sostenibile per i lavoratori. “Nelle case private dei calciatori non ci sono i gabbiotti di sorveglianza. Le guardie non hanno acqua potabile, stanno in piedi in mezzo al giardino all’aria aperta giorno e notte. E in alcuni casi devono farlo convivendo assieme ai cani dei giocatori”. Non proprio il massimo della vita, anche considerando che negli ultimi mesi i vigilantes avranno avuto parecchio a che fare. L’ultimo calciatore dei Blancos vittima di un furto in casa è stato Casemiro, a cui hanno svaligiato l’abitazione (con la famiglia dentro) mentre giocava il derby con l’Atletico. COMPIACENZA – Ma l’UGT non si ferma a denunciare il caso e accusa sia l’azienda (Prosegur) che il club. “Tutto questo accade con la compiacenza di Prosegur e dello stesso Real Madrid, che sono a conoscenza della situazione e non stanno facendo nulla per trovare una soluzione”. Anche perchè i problemi, prosegue il sindacato, non solo solamente nelle case dei giocatori, ma anche allo stadio. Persino al Bernabeu le condizioni di lavoro sarebbero intollerabili. Gli 800 vigilantes che lavorano all’impianto “non hanno un posto per cambiarsi e sono costretti ad ammucchiare tutti i loro vestiti in una stanzetta”. Accuse pesanti, a cui l’azienda ha già risposto, spiegando di aver già implementato nuove soluzioni per migliorare la vita dei propri impiegati. Ma che probabilmente verranno affrontate con un comunicato anche dallo stesso Real. https://www.google.com/amp/s/www.ilpos ... ezza-con-i-loro-cani/amp/
Data invio: 16/10 0:12
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