|
Scontro in piazza Centa: centrata vola ruote all'aria un'auto della ronda |
|
---|---|---|
Donatore GuardieInformate
![]() ![]() Iscritto il:
5/8/2016 23:57 Da Piemonte
Gruppo:
Utenti registrati Collaboratore Messaggi : 839
![]() |
Una precedenza mancata potrebbe essere la causa dello scontro avvenuto lunedì poco dopo le 22, a Trento. All'incrocio fra piazza Centa e via Segantini una vettura con quattro persone a bordo ha centrato sul fianco una Panda dell'Istituto di vigilanza privata Ronda Atesina.
L’auto della vigilanza è finita ruote all’aria, capottandosi dopo l’urto con l’altro mezzo. Quattro persone illese (di età compresa tra 58 e 66 anni) erano a bordo della vettura, mentre sulla macchina della vigilanza c'era un 26enne, che è stato portato al Santa Chiara dall'ambulanza: non è grave. http://www.ladige.it/territori/trento ... uote-allaria-unauto-ronda
Data invio: 16/10 0:03
|
|
_________________
Cadi sette volte, rialzati otto. |
||
![]() ![]() |
|
Sicurezza privata, servizi e nuovi business: a Roma il CoESS 2019 |
|
---|---|---|
Donatore GuardieInformate
![]() ![]() Iscritto il:
5/8/2016 23:57 Da Piemonte
Gruppo:
Utenti registrati Collaboratore Messaggi : 839
![]() |
Esperti e manager di sicurezza privata e rappresentanti delle forze dell’ordine europee riuniti a Roma per discutere dei vantaggi dei partenariati pubblico-privato in tema di difesa e sicurezza, condividere le migliori pratiche di cooperazione internazionali e fornire approfondimenti su nuove forme di servizi ai cittadini e modelli di business.
Nel trentesimo anniversario della sua fondazione, nella sede di Confcommercio si è tenuto il vertice europeo annuale sulla sicurezza di CoESS, la Confederazione dei servizi di sicurezza europei, che riunisce 23 associazioni di 18 Stati membri UE, con 45.000 società di sicurezza private, 2 milioni di vigilantes e un fatturato annuo in Europa di oltre 40 miliardi di euro. Come migliorare la cooperazione tra polizie e sicurezza privata, gli ostacoli e le soluzioni per i partenariati pubblico-privati e come creare nuovi servizi di sicurezza per la società, sono stati alcuni degli argomenti sui cui si è fatto il punto. L’evento è stato organizzato in collaborazione con FederSicurezza, la Federazione italiana del Settore della Vigilanza e Sicurezza Privata: sono oltre 1.300 le aziende in Italia che operano nel settore, con 72.000 occupati e un fatturato di oltre 3,4 miliardi di euro. Il presidente di FederSicurezza, Luigi Gabriele: “I temi della giornata sono anzitutto riaffermare la validità e l’importanza di una cooperazione tra le rappresentanze nazionali nel contesto europeo; il secondo è cercare di veicolare tramite il contesto europeo tutta una serie di problematiche che a volte hanno difficoltà di essere risolte a livello meramente nazionale: fare quadra e squadra a livello europeo ci consentirebbe di ritorno di avere nello stato nazionale, nel caso nostro l’Italia, maggiore ascolto da parte delle istituzioni. In Italia noi abbiamo la miglior normativa, che purtroppo però significa anche la più complessa normativa che gestisce questo settore”. Non più solo vigilanza privata, scorte e trasporto valori, ma anche contractors per i compound militari in scenari bellici, protezione dei big data, IT e cybersecurity sono oggi gli ambiti di collaborazione tra i governi e le società di sicurezza privata. Secondo Gabriele sono tre, per il settore, i nodi fondamentali da risolvere: “La possibilità per noi di adire anche alla tutela fisica della persona, che in questo momento non ci è consentita; secondo, stabilire quale è il principio di continuità di prestazioni in sintonia tra Stato e privato; terzo sarebbe interessante capire che un segmento di mercato importantissimo, cioè la tutela delle persone all’estero, comprese le basi militari italiane, in questo momento è patrimonio e appalto delle compagnie private militari inglesi e noi siamo esclusi da questo settore. È un segmento da 60 miliardi annui di fatturato, che porterebbe una boccata d’ossigeno enorme, ma che vuole uno scrollone normativo e legislativo forte che in questo momento non si riesce ad avere, anche per le note complicazioni di carattere Costituzione-governo”. http://www.federsicurezza.it/video.aspx?videoId=34
Data invio: 14/10 22:53
|
|
_________________
Cadi sette volte, rialzati otto. |
||
![]() ![]() |
|
Re: Orta Nova, in 4 tentano colpo in banca: ferita una guardia giurata |
|
---|---|---|
Donatore GuardieInformate
![]() ![]() Iscritto il:
5/2/2007 23:45 Da provincia BAT
Gruppo:
Utenti registrati Addetto ai Sondaggi Messaggi : 1865
![]() |
Fallito assalto al portavalori. Vigilante resta ferito.
4 banditi armati con fucili a canne mozze, tentano la rapina dei plichi per rifornire i bancomat. Nuovo fatto di violenza nella cittadina insanguinata due giorni fa, dalla strage familiare eseguita dall'agente penitenziario. Tentata rapina ad un portavalori a Orta Nova. E' accaduto alle 8.30, in piazza Aldo Moro in una filiale di un Istituto di credito dove i vigilantes sono stati affrontati da 4 banditi, armati con fucili a canne mozze e con il volto coperto. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i malfattori sarebbero arrivati sul posto quando i vigilantes erano gia' entrati in banca con i plichi contenenti il denaro. Uno dei rapinatori, mentre la porta dell'istituto di credito si stava chiudendo, ha infilato la canna del fucile sparando alla cieca: uno o due pallettoni hanno raggiunto alla gamba un vigilante, rimasto ferito lievemente. Successivamente un altro bandito ha sparato alcuni colpi di fucile contro il blindato. https://www.rainews.it/tgr/puglia/arti ... 41-832c-69c85c8fb291.html *Il portavalori è dell'IVRI.*
Data invio: 14/10 14:34
|
|
_________________
Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo. (Lao Tzu) |
||
![]() ![]() |
|
Orta Nova, in 4 tentano colpo in banca: ferita una guardia giurata |
|
---|---|---|
Webmaster
![]() ![]() Iscritto il:
4/1/2007 19:21 Da VERONA
Gruppo:
Webmasters Utenti registrati Messaggi : 21790
![]() |
Orta Nova, in 4 tentano colpo in banca: ferita una guardia giurata
Un colpo di fucile, non si capisce se partito volontariamente o meno, ha ferito una vigilante a una gamba Redazione online 14 Ottobre 2019 Paura a Orta Nova, nel Foggiano, dove questa mattina una banda di malviventi ha tentato un colpo a un portavalori che stava effettuando le attività di carico e scarico denaro nella filiale Unicredit in piazza Pietro Nenni. In quattro, incappucciati e con un fucile, hanno seguito due vigilantes fin dentro la banca, ed è partito (non si è ancora capito se volontariamente o meno) un colpo dal fucile, che ha ferito una delle guardie a una gamba. I malviventi, allarmati, sono allora fuggiti a mani vuote: prima di scappare uno di loro ha esploso altri due colpi contro il portavalori. La guardia ferita è stata medicata sul posto: guarirà in pochi giorni. Indagano i carabinieri. La banda attendeva l'arrivo del portavalori a bordo di una Fiat 500. https://www.lagazzettadelmezzogiorno.i ... -una-guardia-giurata.html
Data invio: 14/10 13:23
|
|
![]() ![]() |
|
Dorme in servizio: niente licenziamento licenziamento dormire |
|
---|---|---|
Webmaster
![]() ![]() Iscritto il:
4/1/2007 19:21 Da VERONA
Gruppo:
Webmasters Utenti registrati Messaggi : 21790
![]() |
Dorme in servizio: niente licenziamento
licenziamento dormire La guardia giurata che dorme in servizio non è licenziabile, dice la Cassazione nella sentenza 25573 2019. Il licenziamento è sanzione sproporzionata e va verificato il CCNL La Corte di Cassazione con la Sentenza n. 25573 del 10 ottobre 2019, respinge il ricorso della SPA , confermando che è illegittimo il recesso datoriale per giusta causa e va reintegrato il lavoratore sorpreso a dormire in servizio, in quanto il licenziamento costituisce una sanzione sprorporzionata e più grave rispetto alla sospensione da servizio e retribuzione prevista dal CCNL della vigilanza privata applicato dall'Azienda. Il caso riguardava il ricorso di un lavoratore con mansioni di guardia particolare giurata il quale aveva impugnato il licenziamento per giusta causa intimatogli dalla SPA datrice di lavoro, perché presentatosi in servizio con circa mezz'ora di ritardo rispetto all'orario stabilito e perché era stata riscontrata la sua assenza nella postazione di servizio , essendo stato invece trovato mentre stava dormendo su di un divano. Il lavoratore deduceva di aver avvertito la direzione del ritardo . Inoltre, aveva affermato la sproporzione della sanzione , in quanto la condotta contestata non rientra tra le ipotesi previste dal suo contratto collettivo nazionale di lavoro (C.C.N.L. vigilanza privata ) quale giusta causa di licenziamento. Inoltre escludeva che il fatto addebitatogli integrasse la fattispecie dell'abbandono del posto di lavoro. Il giudice del lavoro di Verona dopo l'istruttoria , dichiarava l'illegittimità del licenziamento e condannava la società alla reintegra del lavoratore nel posto di lavoro e al risarcimento del danno, pari al numero di mensilità della retribuzione globale di fatto, maturate dalla data di licenziamento sino alla reintegra effettiva, con addebito inoltre delle spese di lite. Il giudice riteneva provato quanto affermato dal ricorrente in ordine al giustificato ritardo nel presentarsi al lavoro rispetto all'orario stabilito ed escludeva, inoltre, l'abbandono del posto di lavoro, poiché il comportamento posto in essere dal dipendente andava configurato come addormentamento in servizio, fattispecie che ai sensi del C.C.N.L. vigilanza privata viene punita con la sanzione conservativa della sospensione della retribuzione dal servizio da 1 a 6 giorni. Giudicava inoltre sproporzionata la sanzione espulsiva rispetto all'infrazione commessa, anche tenendo conto della mancanza di precedenti disciplinari La sentenza è stata confermata in appello e anche In Cassazione. In particolare gli ermellini hanno osservato che il fatto di essersi addormentato non costituiva per il vigilante un totale distacco dal bene da proteggere, e non si poteva affermare la volontà di abbandonare il posto di lavoro e di venire meno al proprio incarico . Fonte: Corte di Cassazione https://www.fiscoetasse.com/rassegna-s ... niente-licenziamento.html Sentenza Cassazione lavoro 25573 2019
Data invio: 14/10 13:23
|
|
![]() ![]() |
|
Guardie Particolari Giurate “ammanettate”: la testimonianza di una gpg di Vicenza |
|
---|---|---|
Donatore GuardieInformate
![]() ![]() Iscritto il:
5/8/2016 23:57 Da Piemonte
Gruppo:
Utenti registrati Collaboratore Messaggi : 839
![]() |
Sono in ogni luogo “sensibile” (ospedali, stazioni, porti, aeroporti, centrali energetiche, acquedotti ecc.): sono le Guardie Particolari Giurate (G.p.g.). Prima di poter entrare nello specifico della curiosa dimensione attuale delle G.p.g. occorre fare una distinzione tra guardie giurate (quali sono considerate quelle venatorie, ittiche e ambientali) e guardie particolari giurate. Le prime sono volontarie e svolgono attività di tutela e controllo a nome e per conto di associazioni per la salvaguardia di flora e fauna.
Le G.p.g. invece, operano per conto di istituti di vigilanza privata, dai quali sono assunti con regolare contratto. Contrariamente a quanto comunemente si pensi, le G.p.g. non sono preposte alla tutela della persona ma solo alla salvaguardia dei beni, sia mobili che immobili. Numeri impressionanti quelli forniti dal Ministero degli Interni: ad oggi in Italia, le G.p.g. sono oltre cinquantamila, un piccolo esercito, che vigila in tutto il territorio nazionale. La loro storia ha origini sul finire dell XIX° secolo, quando una legge del 1890 stabiliva che privati e statali potevano avvalersi di guardie particolari giurate che provvedessero alla custodia delle loro proprietà. Nel 1931 poi, in pieno regime fascista, il governo emanò il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) allo scopo di consolidare il potere delle forze dell’ordine. Inoltre regolò e limitò l’operato delle Guardie Particolari Giurate. Incredibile, ma vero, a distanza di 88 anni questo regio decreto è tutt’ora in vigore nell’ordinamento giuridico italiano. Le Guardie Particolari Giurate, come tutte le forze dell’ordine, prestano giuramento alla Repubblica dinanzi al Prefetto, ottenendo così lo status giuridico di “incaricati di pubblico servizio”. Limitante, se pensiamo che le G.p.g. per vigilare in determinati contesti devono frequentare tutta una serie di corsi “extra”, e sostenere relativi esami con conseguente rilascio di certificati. Ad esempio: primo soccorso, antincendio, gestione delle masse, antiterrorismo, antiviolenza e tanti altri. In verità però le G.p.g. si sentono sotto considerate in quanto lo Stato riconosce alle sole forze dell’ordine il controllo e/o il fermo di un soggetto fisico. Inoltre le G.p.g. possono operare solo nel perimetro del luogo a cui sono preposte. Facciamo un esempio pratico da un fatto realmente accaduto: nel 2010 ad Altamura, provincia di Bari, due gpg furono ferite durante il tentativo di sedare una rissa. In principio l’aggressore fu condannato da una sentenza del tribunale per violenza e lesione a pubblico ufficiale, salvo poi essere assolto con formula piena nel 2013. La Corte di Cassazione asserì che le gpg sono “incaricate di pubblico servizio e il loro intervento è limitato al mero svolgimento delle attività di vigilanza e custodia delle entità patrimoniali ad esse affidate”. Come questa, ogni anno, sono centinaia le cause (sia penali che civili) contro le gpg che, secondo alcuni, “sconfinerebbero” in interventi riservati alle sole forze dell’ordine. La contraddizione è, però, che la legge impone alle gpg di fare un primo intervento in caso di pericolo a persone o cose, ma allo stesso tempo non solo non possono ammanettare o immobilizzare qualcuno con la forza ma men che meno possono effettuare un fermo senza autorizzazione, temporeggiando in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Capirete che è assurdo pensare che un rapinatore, una volta scoperto, non se la dia a gambe e la gpg non ha nessuna autorità per impedirlo. Per questi motivi le gpg sono da tempo sul piede di guerra, attraverso interrogazioni e raccolta firme, per chiedere al governo un nuovo status giuridico da integrare o uno ex novo. Le gpg vorrebbero vedersi assegnare la qualifica di “agenti di pubblica sicurezza” o “pubblici ufficiali”. “E’ incredibile – ci spiega Mauro, una gpg di Vicenza – che delle guardie giurate volontarie, come quelle venatorie ittiche che vigilano sul cacciato e sul pescato, sono riconosciute come pubblici ufficiali e possono applicare fermi, richiedere generalità, operare sequestri e sanzionare i trasgressori mentre le gpg che lavorano a stretto contatto col pubblico e la criminalità siano… ammanettate”. Dino Scodellaro https://www.google.com/amp/s/www.vicen ... i-una-gpg-di-vicenza/amp/
Data invio: 13/10 0:15
|
|
_________________
Cadi sette volte, rialzati otto. |
||
![]() ![]() |
|
Sono uno dei centomila addetti al settore della Vigilanza Privata |
|
---|---|---|
Donatore GuardieInformate
![]() ![]() Iscritto il:
5/8/2016 23:57 Da Piemonte
Gruppo:
Utenti registrati Collaboratore Messaggi : 839
![]() |
"Sono uno dei centomila addetti al settore della Vigilanza Privata e dei Servizi Integrati alla Sicurezza"
Ogni giorno lavoro per assicurare la vigilanza e la tutela dei beni privati e pubblici: banche, uffici pubblici, tribunali, stazioni ferroviarie, porti, aeroporti e tanti altri luoghi sono sorvegliati da tutti noi. Un lavoro faticoso: 365 giorni, feriali e festivi, giorno e notte; un lavoro rischioso per affrontare, insieme alle Forze dell’Ordine, la criminalità organizzata, la microdelinquenza, il terrorismo. Purtroppo, lo Stato e i privati si avvalgono del mio lavoro ma nei fatti non ne riconoscono minimamente l’importanza: • la mia attività viene assegnata in gare di appalto indette da Enti Pubblici e da Istituzioni in cui il prezzo del servizio è persino inferiore al costo del nostro salario; • in molti appalti, per risparmiare, si riduce il numero delle guardie giurate (con decreto e porto d’arma) e si aumenta il numero degli addetti generici (senza decreto e disarmati); • Enti Pubblici, Istituzioni e privati consentono ad aziende che applicano contratti nazionali di lavoro “pirata”, stipulati da soggetti sconosciuti o privi della minima rappresentatività dei lavoratori, di operare negli appalti imponendoci così condizioni peggiori, salari inferiori, minori tutele. Eppure, alcune norme per contrastare questi fenomeni esistono, ma vengono disattese nella più totale incuranza: - Il Decreto n. 269/2010 ha stabilito i requisiti necessari per lo svolgimento delle attività di sicurezza, con particolare riferimento al possesso del decreto di guardia particolare giurata, ivi compresi i cd. “siti sensibili”, alla certificazione dei requisiti delle imprese; - le Prefetture hanno precisi compiti in materia di vigilanza delle norme esistenti, compreso il potere di revoca della licenza alle aziende irregolari; - presso il Ministero del Lavoro sono depositate le tabelle per la determinazione del costo del lavoro da utilizzare nelle gare di appalto per la determinazione dell’offerta congrua. Da tre anni e mezzo il contratto collettivo nazionale di lavoro non viene rinnovato per l’intransigenza delle Associazioni Datoriali. Pertanto, partecipo convintamente alle iniziative che Filcams-Cigl, Fisacat-Cisl e Uiltucs-Uil mettono e metteranno in atto per contrastare questo comportamento e per giungere al rinnovo del contratto. Chiedo a codesta Istituzione di fare parte attiva, tenuto conto che opero all’interno di un settore delicato come quella della Sicurezza in appalto, ad una condizione di lavoro non più sostenibile. DIFENDO LA MIA DIGNITA’ https://www.google.com/amp/s/amp.trevi ... gilanza-privata-2019.html
Data invio: 13/10 0:10
|
|
_________________
Cadi sette volte, rialzati otto. |
||
![]() ![]() |