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QUESTO E IL PRIMO PROBLEMA PER IL NOSTRO FUTURO!!!
Viene assunto come portinaio dell’azienda, e al posto degli straordinari gli chiedono di fare il vigilantes. Così lui, per paura di perdere il lavoro, si adegua. Quando è il suo turno, perciò, non si limita a controllare chi entra e esce dall’edificio. Ogni tanto prende la sua torcia (se ce l’ha) e va ad assicurarsi che non ci sia qualche malintenzionato nei dintorni. In realtà nemmeno lui sa cosa fare in caso di pericolo: non gli resta, quindi, che sperare nella buona sorte e nella benevolenza del possibile criminale. Sono sempre di più a Lucca e in provincia i portinai-vigilantes, lavoratori che rischiano la pelle per uno stipendio in media inferiore ai 1.000 euro mensili. Lo denunciano i sindacati, che si dicono pronti alla battaglia. «Da tempo - dicono Umberto Marchi della Filcams Cgil e Giampiero Guidi della Fisascat Cisl - stiamo battendo tutte le società che offrono alle aziende servizio di portierato con “ronda” annessa, per invitarle a desistere. E ora chiediamo un incontro col prefetto Carmelo Aronica, in quanto rappresentante dell’ordine pubblico». Nel frattempo stanno partendo le prime vertenze di chi non ci sta più a rischiare la vita per far risparmiare il principale. Come avete scoperto questo fenomeno, e perché solo adesso? «Non si contano, negli ultimi tempi, le segnalazioni da parte degli stessi dipendenti - dice Marchi - è una nuova figura professionale, se così la possiamo chiamare, fino a poco tempo fa ignota. Un prodotto autentico della crisi economica in corso, che si sta diffondendo a dismisura. Non solo in Lucchesia». Che cosa fa un portinaio-vigilantes? «Sono persone che senza alcun tipo di formazione specifica, né armi in dotazione, vengono assunte per svolgere mansioni di tutela della sicurezza in aggiunta a quelle di reception. Perché? Semplice: costano meno di un vigilantes vero, e l’azienda che ha bisogno di un addetto alla reception accetta volentieri la doppia figura. Tuttavia, questa moda rappresenta una vera e propria violazione delle norme, oltre che delle tutele contrattuali per il dipendente. A cui viene applicato un contratto multiservizi, cioè valido per i servizi di pulizia, economicamente inferiore - e meno tutelato - di quello delle guardie giurate. Con una postilla mica da ridere: se succede qualcosa, i guai sono tutti della vittima». Chi offre questo tipo di prestazioni? «Nella nostra provincia (Lucca, Valle e Versilia), registriamo la presenza di società che svolgono servizi di reception, impropriamente definito con il termine “portierato”. E fin qui, nulla di male. Il guaio è che spesso sconfinano dalla loro attività primaria, invadendo il campo della vigilanza vera e propria, che queste società, e i loro dipendenti, per legge non possono svolgere. In pratica si propongono per aggiudicarsi servizi in appalto gestiti da istituti di vigilanza privata e svolti, per quanto riguarda la parte dei servizi di sicurezza, da guardie giurate. Grazie ai bassi costi a cui offrono il loro operato, riescono a subentrare negli appalti. Con la conseguenza di creare crisi occupazionale per lavori che non sono di loro competenza. In parole povere, tolgono posti a chi avrebbe le capacità e la professionalità (espresse anche attraverso l’uso di armi) per tutelare al meglio l’azienda». E quest’ultima, che fa? «Riteniamo che sussistano responsabilità dirette anche da parte di quelle aziende che ricorrono all’utilizzo improprio di questi lavoratori, allettate dalla possibilità di un contenimento dei costi, sfruttando prestazioni non dovute». Tra i dipendenti c’è qualcuno che dice no? «Spesso si presentano nei nostri uffici lavoratori assunti come addetti alla reception, ai quali vengono imposte funzioni proprie della vigilanza, come l’esecuzione di giri di ronda notturni o altre forme di vigilanza. Ovviamente tale situazione genera perplessità in chi è stato assunto per ben altre mansioni. Ma spesso la mancata CONOSCENZA DELLE NORME e LA PAURA DI PERDERE IL POSTO, con l’aggiunta di qualche pressione, li convince a sottostare alle condizioni imposte. IL TIRRENO
Data invio: 31/1/2013 19:34
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