Dorme nel distributore, lo rapinano
Ravarino. Esasperato dai ladri, vive lì da 9 mesi. Aggredito nella notte da sei banditi
RAVARINO. Un furgone che si avvicina nella notte. Scendono sei uomini incappucciati. I banditi spostano i biliardini, l'automezzo fa manovra e la retromarcia che sfonda parete e vetrata. Il tutto mentre all'interno del distributore il titolare ed un amico assistono allibiti. È la cronaca del 14º tentativo di furto, in due anni, che subisce la stazione di servizio gestita dalla famiglia Rugillo di Ravarino. Il distributore si trova sulla tangenziale che collega Ravarino a Crevalcore, nel territorio di quest'ultimo comune.
Non ci sono case vicine e le auto che passano sono piuttosto rare. Il luogo ideale per le bande di predoni. Ed infatti, da quando la famiglia Rugillo ha preso in gestione la grande struttura che conta distributore di benzina, due autolavaggi ed il bar, sono stati ben 14 i tentativi di intrusione, due dei quali portati a termine. Le telecamere a circuito chiuso non sono più un deterrente per i ladri, così come non lo sono le sporadiche visite delle guardie giurate. I banditi sanno che possono agire indisturbati. E così, a mali estremi, estremi rimedi.
A difesa della proprietà Raffaele Rugillo, il capofamiglia, si è trovato costretto a intraprendere un'esistenza infernale. Per cercare di salvaguardare il capitale dorme da 9 mesi nel distributore. Lunghe notti in attesa dell'ennesimo blitz ladresco, così come è avvenuto il 23 dicembre. E le immagini riprese dal video sono allucinanti. Nel piazzale dell'Ip arriva un furgone bianco. Ha la targa oscurata, per evitarne l'identificazione. Il mezzo gira dietro la casotta in cemento - lì, in uno dei 13 precedenti, i ladri hanno sfondato un muro per depredare il limitato fondocassa lasciato al bar - e si posiziona di fronte alla struttura. Scendono i sei uomini, incappucciati. In un breve lasso di tempo spostano i due calcio-balilla davanti alla vetrata e poi danno le indicazioni al guidatore per assestare al meglio il colpo del furgone ariete. Nel frattempo Rugillo è all'interno del locale. Con lui c'è un amico autotrasportatore che, piuttosto di dormire in camion, fa compagnia al benzinaio. I due sentono le voci all'esterno, si vestono e si apprestano ad affrontare i ladri. Un attimo dopo il furgone infrange, in retromarcia, gli infissi. Un colpo pesantissimo, con metà del mezzo che entra nel bar.
I ladri sono pronti per rubare i video-poker, le sigarette e i liquori, ma si accorgono che all'interno ci sono due persone. La fuga è repentina, il colpo è fallito, ma i danni sono lì, evidenti, pesanti. E oggi lo sconforto in casa dei Rugillo è al culmine. Si sentono poco tutelati, quasi abbandonati. «Mio padre - racconta Cristian, il figlio maggiore - ha fatto richiesta per il porto d'armi. Glielo hanno negato perchè ci mancava la residenza, ora però viviamo a Ravarino ufficialmente, ma ancora la pratica è bloccata. Ci siamo sentiti addirittura dire che con tutte le banche che ci sono i soldi possiamo depositarli. Non hanno capito che l'arma serve a difesa della nostra proprietà. Magari non la si userà mai, ma così è impossibile vivere. Vi sembra normale dover dormire nel distributore?».
http://gazzettadimodena.gelocal.it/