15 anni di carcere
a Salvatore Ciocia
E' stato condannato a 15 anni di carcere Salvatore Ciocia. Il 30 giugno 2009 soffocò la moglie Elvira Bombara, 35 anni, nella camera da letto del loro appartamento in via Mussini a Correggio, servendosi di una pellicola di cellophane. L'ex guardia giurata di 38 anni tentò poi di togliersi la vita sparandosi un colpo di pistola alla testa con l'arma che deteneva regolarmente per lavoro. La coppia viveva a Correggio da anni. Il delitto avvenne mentre i due figli, che allora avevano 10 e 11 anni, giocavano in giardino. Furono loro i primi a chiedere aiuto prima ai nonni materni poi a un vicino di casa, dopo aver bussato invano alla porta.
Ciocia ha trascorso 4 mesi in coma al reparto di rianimazione dell'Ospedale di Reggio. Uscito dal coma è stato trasferito prima al centro di riabilitazione di Correggio poi in una struttura carceraria del Nord Italia munita di centro terapeutico per le cure mediche. I giudici del tribunale di Reggio hanno valutato la perizia psichiatrica effettuata sull'uomo e hanno deciso che nel momento del delitto era capace di intendere e di volere.
Salvatore Ciocia dovrà anche pagare un risarcimento di 400 mila euro per i figli minori, che si sono costiuiti parte civile tramite i nonni materni. La difesa non esclude un ricorso in appello, dopo aver letto le motivazioni della sentenza. Ora l'ex guardia giurata è in carcere a Napoli, sua città d'origine.
di GIULIA GUALTIERI
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