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SEZIONE DEDICATA ALLE NOTIZIE DI CRONACA

Ondata di ladri, super lavoro per carabinieri e guardie giurate

Ondata di ladri, super lavoro per carabinieri e guardie giurate



CRONACA
PIACENZA
PROVINCIA


23 aprile 2015



Non si ferma l’ondata di furti, molti fortunatamente solo tentati, che colpisce ormai quotidianamente Piacenza e la provincia. Ieri pomeriggio due episodi.

Verso le 14.30 due individui hanno tentato di nascondere nelle tasche degli abiti alcuni accessori per telefonini, all’interno di un centro commerciale cittadino. Notati dal personale Ivri di sorveglianza sono stati fermati oltre la barriera delle casse; hanno quindi ammesso il furto con destrezza.

Circa due ore prima, verso la mezza, le guardie giurate e i carabinieri di Fiorenzuola sono intervenuti a Cerreto Landi nel comune di Carpaneto a seguito della segnalazione di allarme di una abitazione, ricevuta dalla centrale operativa. Giunti sul posto hanno potuto riscontrare la tentata intrusione da parte di ignoti.

Nella notte carabinieri di Fiorenzuola e agenti Ivri sono di nuovo intervenuti per un tentativo di furto in un magazzino commerciale di Alseno. Un cancello sul retro aperto e una porta del magazzino forzata erano i chiari segni di una tentata intrusione.
http://www.liberta.it/2015/04/23/onda ... inieri-e-guardie-giurate/

Tribunale Milano, i vigilantes: alcuni avvocati entrano armati

Tribunale Milano, i vigilantes: alcuni avvocati entrano armati




Milano, 23 apr. (askanews) - Le regole parlano chiaro: fatta eccezione per agenti e funzionari delle forze dell'ordine attualmente in servizio, è assolutamente vietato introdurre pistole e altre armi da fuoco nel Palazzo di Giustizia di Milano. Neppure se si è in possesso di regolare porto d'armi rilasciato dalle autorità competenti. Eppure nell'edificio che il 9 aprile scorso è stato teatro della sparatoria che ha portato alla morte di 3 persone e al ferimento di altre 2, le pistole continuano a entrare indisturbate. "Il problema - spiega una guardia giurata - è che abbiamo le mani legate: con il regolamento attualmente in vigore, non possiamo far nulla per impedirlo".

L'allerta sicurezza scattata in seguito alla "strage" compiuta a colpi di pistola da Claudio Giardiello si è tradotta in un sostanziale rafforzamento dei controlli. Per molti, ma non per tutti. Perché, anche dopo la sparatoria del 9 aprile, ci sono alcuni che continuano a beneficiare di ingressi riservati. Non solo i tradizionali "addetti ai lavori" della giustizia (giudici, magistrati, personale amministrativo, poliziotti, carabinieri e finanzieri), ma anche categorie di professionisti come avvocati, notai e commercialisti. A loro, basta mostrare ai vigilantes il proprio tesserino professionale, allegando un documento di identità (novità, quest'ultima, introdotta dopo il 9 aprile) per entrare nel Palazzo di Giustizia senza nessun controllo. Tutti gli altri, il cosiddetto "pubblico" (dizione che comprende tutti gli utenti della giustizia) devono necessariamente passare sotto il metal detector, spesso al termine di lunghe code che si formano soprattutto nelle ore di punta, e farsi controllare borse, zaini, indumenti ai raggi X.

L'ultimo, emblematico episodio risale a ieri: un notaio, con regolare porto d'armi, si è presentato nell'ufficio delle guardie giurate, ha mostrato la sua pistola chiedendo come dovesse comportarsi. Gli è stato detto che il regolamento non è cambiato: nel Palazzo di Giustizia non si può entrare con una pistola e questa è una regola che vale anche per chi ha il porto d'armi.

E' un aneddoto che la dice lunga: il rischio di altri casi Giardiello c'è ed è concreto. E' vero che dopo il 9 aprile c'è stato un aumento della vigilanza, ma tutto si è risolto nel classico esempio italiano di due pesi e due misure. Perché, come spiega ancora il vigilantes, "chi entra dagli accessi riservati non deve sottostare a nessun tipo di controllo e può farlo con un'arma. Conosco almeno 4 o 5 avvocati che entrano regolarmente con le proprie pistole. E noi non possiamo fare niente".

Quello di ieri non è certo l'unico caso di questo genere: nei mesi scorsi due persone, un poliziotto in pensione e un investigatore privato, sono state intercettati dai vigilantes mentre stavano entrando in Tribunale armati di pistola.
http://www.firstonline.info/a/2015/04 ... f4-4c48-899a-ba6d0091edc0

Mezzi pubblici: telecamere e più potere alle guardie giurate

Pubblicato sabato 18 aprile 2015

Mezzi pubblici: telecamere e più potere alle guardie giurate


Guardie giurate con facoltà di controllare titoli di viaggio e documenti dei passeggeri. Questa la proposta riguardante il trasporto pubblico lombardo della Lega Nord, approvata in consiglio regionale come emendamento della Legge numero 6 del 2012, che già prevedeva questa possibilità.

Presente nella legge anche l'installazione di telecamere su tram, autobus e vagoni della metropolitana immatricolati dal 2010 e l’obbligo per le aziende dei trasporti locali di istituire corsi di formazione per il personale addetto ai controlli, per essere in grado di gestire situazioni di emergenza. Le videocamere dovrebbero essere installate immediatamente sui nuovi mezzi di trasporto, mentre quelli già in adozione dovrebbero essere adeguati entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della norma. Il costo dell'operazione non dovrebbe gravare su Regione Lombardia o sulle amministrazioni locali.

«L’obiettivo – ha commentato Fabio Rolfi, vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone – è quello di garantire maggiore sicurezza agli utenti e combattere con maggiore decisione il triste fenomeno dell’evasione tariffaria, che penalizza fortemente i bilanci delle aziende di trasporto. Occorre contrastare con più forza il fenomeno del’abusivismo, che è più diffuso di quanto si pensi. E’ necessario poi mettersi nei panni degli operatori del settore, autisti e controllori, che spesso, come riportato dalla cronaca, sono vittime di aggressione da parte di “portoghesi” e altri malintenzionati».

D'accordo sulla necessità di garantire la sicurezza degli addetti ai trasporti anche Maria Teresa Baldini, consigliera regionale Fuxia People ed ex Lega Nord, che però sottolinea come non si debba creare confusione: «Esiste già una figura preposta autorizzata a identificare i passeggeri ed è quella dell’agente di polizia ferroviaria. La Polfer, come tutti i corpi di pubblica sicurezza – continua Baldini – con i tagli di Renzi si sta fortemente depotenziando. Regione Lombardia, per conseguire risultati rapidi e meno farraginosi del modificare leggi nazionali per creare nuove strutture in merito alla sicurezza sui convogli, dovrebbe quindi aver la forza di rivolgersi al Governo per chiedere di potenziare la polizia ferroviaria per garantire la presenza dei suoi agenti sui treni».
(Chiara Lazzati)
http://www.legnanonews.com/news/2/475 ... tere_alle_guardie_giurate

Sospeso il poliziotto dei post su Diaz e Giuliani



Sospeso il poliziotto dei post su Diaz e Giuliani

Punito Fabio Tortosa. Rimosso anche il capo del Reparto mobile di Cagliari: mise “mi piace” al commento choc pubblicato sul social. Alfano: «Abbiamo fatto il giusto e presto»








































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16/04/2015










Fabio Tortosa sospeso dal servizio; Antonio Adornato, il dirigente del reparto mobile di Cagliari che aveva messo un “like” al post sul massacro della Diaz pubblicato su Facebook dal poliziotto, sollevato dall’incarico e trasferito: sono le prime mosse dell’azione disciplinare avviata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che aveva promesso accertamenti rapidi e provvedimenti «adeguati nella severità alla gravità di quanto emerso».



SONDAGGIO




Così, dopo aver inviato una lettera a Repubblica per garantire che «non ci sarà mai più un’altra Diaz», il capo della Polizia Alessandro Pansa ha annunciato i primi provvedimenti presi nei confronti dei due poliziotti. «Abbiamo fatto il giusto e lo abbiamo fatto presto», ha commentato il ministro dell’Interno Angelino Alfano.





Il capo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha maturata la decisione in questi due giorni. E poco importa che abbia scatenato le critiche di destra e Lega e, soprattutto, i malumori di quella parte minoritaria all’interno della Polizia che la pensa come Tortosa. Quella stessa parte che si scatenò contro il capo della Polizia quando diede del «cretino» al poliziotto che calpestò un manifestante caduto in terra durante una manifestazione a Roma.



Caso Tortosa, Pansa: “Non è colpa della Polizia”



Ma non poteva fare altrimenti, Pansa: le parole dell’ex appartenente al VII nucleo hanno provocato un danno d’immagine non indifferente alla Polizia, che da tempo ha avviato un percorso per cambiare radicalmente le tecniche e soprattutto la mentalità di chi è impiegato in ordine pubblico. Ed era necessario dare anche un segnale a tutti quei poliziotti che, ogni giorno, rischiano la vita garantendo la libertà dei cittadini e che si sono sentiti traditi dalle parole di Tortosa. Tra una decina di giorni, inoltre, si aprirà l’Expo e a Milano sono annunciate manifestazioni tutt’altro che tranquille: arrivarci senza un segnale forte nei confronti dell’agente avrebbe reso sicuramente più difficile la gestione della piazza.



Anche per questi motivi Pansa è andato oltre i provvedimenti, usando parole nette per tracciare un solco tra la polizia di oggi e quella che, 14 anni fa, fece l’irruzione a Genova. «Non è pensabile che ogni situazione che accada oggi possa essere ricondotta ogni volta al problema della Diaz - sono state le sue parole - Oggi i reparti mobili, la Polizia, sono un’altra cosa. Sono diversi: abbiamo altri modelli comportamentali e altre tecniche operative, siamo tutori e difensori della legalità e della democrazia». Dunque la verità è una sola ed è che «la polizia è paladina della legalità. Se c’è qualcuno che sbaglia, sbaglia lui. E verrà sanzionato». Parole che non sono piaciute affatto alla destra, che parla di misure «vergognose» e «ingiuste» e alla Lega, con Salvini che ha accusato Pansa di «aver sbagliato mestiere»: «mi ha stupito un capo della Polizia che parla dei suoi uomini come fossero macellai - ha detto il leader del Carroccio - e processare un `mi piace´ su Facebook è da quarto mondo». Dal Pd è arrivato invece un plauso a quanto deciso dal Dipartimento: «Serviva dare una risposta ad ogni ambiguità», ha commentato Emanuele Fiano.



IL BUONGIORNO - Mio Diaza (di M.Gramellini)



E Tortosa? Il protagonista di tutta la vicenda non è rimasto in silenzio, anche se con Pansa si è detto d’accordo su una cosa: «anche io mi auguro che non ci sia più una Diaz». «Mi sento una vittima sacrificale - ha aggiunto - Io e tanti come me siamo entrati alla Diaz obbedendo ad un ordine legittimo e non abbiamo commesso alcun atto contrario alle norme e all’etica di ogni uomo». La vicenda non è ancora finita, anche perché Tortosa ha annunciato ricorso. «Penso di ricorrere per vie legali. Mi tutelerò se la sanzione dovesse essere incongrua a quelle che sono le mie eventuali negligenze. Ho scritto un post interpretato in maniera distorta e me ne assumo le responsabilità, ma intendevo altro». Con lui il suo sindacato, la Consap, che chiede che «non venga fatto di un capro espiatorio una vittima designata». Tortosa infatti, ha detto il segretario Stefano Spagnoli, «ha ricevuto minacce di morte» e per questo «va valutata immediatamente l’opportunità di assegnare una scorta a lui e alla sua famiglia».
http://www.lastampa.it/2015/04/16/ita ... UHwJzuq2YBlZM/pagina.html

IX Premio Corpo Guardie di Città : grande successo ed importante raccolta fondi per borse di studio



11/04/2015- 11/04/2015



IX Premio Corpo Guardie di Città : grande successo ed importante raccolta fondi per borse di studio









EVENTO BENEFICO organizzato in occasione della Corsa IPPICA NAZIONALE Premio Corpo Guardie di Città, TRIS – QUARTE’ – QUINTE’

L’ ultima corsa della giornata conclusiva della stagione ippica pisana dell’Ippodromo di San Rossore è stata definita dal Direttore Generale di Alfea Spa Dott. Emiliano Piccioni < una delle corse riuscite meglio quest’anno a San Rossore che si può fregiare anche della dizione “CORSA TRIS QUARTE’ QUINTE’ ” >. E’ stata una bellissima ed entusiasmante Corsa che , voluta fortemente dal Direttore Generale di Alfea Spa Dott. Emiliano Piccioni , con un grande impegno anche del suo staff , ha visto al via tanti cavalli , ben 14 , ed un premio di € 11.000,00.

Anche quest’anno, come nelle scorse otto edizioni, in occasione della Corsa Nazionale Tris Quartè Quintè PREMIO CORPO GUARDIE DI CITTA’, che sancisce la chiusura della stagione Ippica Pisana, è stato organizzato il consueto evento, a scopo benefico, volto a sostenere la Missione Salesiana Cidade Dom Bosco attraverso la ONLUS La Città dei Bambini di Padre Ernesto Saksida e le associazioni AVIS ed ADMO per contribuire all’aumento dei donatori di sangue e di midollo osseo.

LA CORSA TRIS, " - PREMIO CORPO GUARDIE DI CITTA' - " , giunta alla sua nona edizione, come ogni anno viene sostenuta da importanti e famosi pisani come il Maestro Andrea Bocelli, il Maestro Andrea Buscemi , l’ex calciatore ora direttore generale area sport della A.S. Lucchese Libertas ed opinionista Mediaset Giovanni Galli , l’attore pisano Roberto Farnesi, il camaleontico artista pisano Paolo Conticini e quest’anno anche dall’ ALAP ( Associazione Laureati Ateneo Pisano ) che ha contribuito all’organizzazione mettendo anche a disposizione il gruppo degli attori in vernacolo che hanno allietato i partecipanti con divertenti sonetti.

L’Istituto di Vigilanza Privata Corpo Guardie di Città per l’occasione, dando continuità ad una tradizione quasi decennale, ha organizzato un cocktail nel giardino del Ristorante dell’Ippodromo, posto al centro della pista, a cui hanno partecipato molte autorità civili e militari, manager ed imprenditori delle principali realtà del territorio, illustri liberi professionisti, volti noti delle istituzioni locali e personaggi di spicco del mondo sportivo locale e nazionale che hanno onorato l'ultima giornata di corse al galoppo dell'Ippodromo Pisano di San Rossore e sostenuto l’ iniziativa benefica collegata all’evento.

E’ stata una giornata particolare perché oltre a sancire la fine della stagione Ippica Pisana ha sostenuta la campagna AVIS e ADMO per incrementare anche il numero degli iscritti al “Gruppo Donatori Sangue AVIS -Corpo Guardie di Città” e perché è stata organizzata, attraverso la vendita dei biglietti della “ LOTTERIA DEGLI SPONSOR ”, una raccolta fondi per l'Associazione Onlus La Città dei Bambini di Padre Ernesto Saksida volta a sostenere la Missione Salesiana Cidade Dom Bosco.

Insieme a tutti i partecipanti è stato possibile ricavare ben € 1.500,00 dando continuità al progetto di sostegno dei piccoli bisognosi delle favelas di Corumbà (Brasile) che Regione Toscana, Comune di Pisa e Provincia di Pisa con l’ Istituzione Centro Nord Sud hanno cofinanziato per favorire l'istruzione e il nutrimento di tanti bambini malnutriti, malati ed orfani.

Il Maestro Andrea Buscemi ha presentato la manifestazione, ha diretto l’estrazione dei premi e presentato il progetto solidale leggendo la lettera di Laura Anselmi Presidente della Onlus La Città dei Bambini di Padre Ernesto Saksida e nipote del fondatore di CIDADE DOM BOSCO Padre Ernesto Saksida in cui veniva illustrato il progetto “ BORSE STUDIO UNIVERSITARIE ” a cui è stata devoluta la somma ricavata dalla vendita dei biglietti della lotteria di beneficenza


Durante l’evento è stata registrata una puntata speciale ed inedita di PROFESSIONE SICUREZZA, nell’occasione condotta dal giornalista Pierluigi Cioli, e sono state consegnate le targhe ricordo agli sponsor e alle personalità presenti da parte di Mariano Bizzarri Ollandini Amministratore Unico del Corpo Guardie di Città , in particolare sono state consegnate targhe personalizzate :
- al Questore di Pisa uscente Gianfranco BARNABEI (da lunedì 20 aprile prenderà servizio alla Questura di Padova ) come ringraziamento per il lavoro svolto per la Provincia di Pisa
- al Dirigente della Squadra Mobile di Lucca Vice Questore Virgilio RUSSO che , promosso Funzionario, andrà ad esercitare il suo nuovo prestigioso incarico alla Questura di Ancona
- al Direttore Gen. Alfea spa Dott. Emiliano PICCIONI e al PRESIDENTE ALFEA spa Dott. Cosimo BRACCI TORSI come forma di riconoscenza per il lavoro svolto da tutto lo staff della società per organizzare questa importante Corsa Nazionale Tris Quartè Quintè
- a Leonardo BARGAGNA che dal mese di Aprile ha ricevuto, dalla “ Toscana Aeroporti S.p.A.” ( la Società Risultante dalla Fusione delle società di gestione degli aeroporti di Pisa e Firenze ) , un nuovo prestigioso incarico Manageriale che lo vede impegnato in entrambi gli scali toscani
- al Salvatore Sanzo Assessore allo Sport del Comune di Pisa e Presidente del CONI regionale per l’impegno profuso a sostegno di tutte le attività sportive del nostro territorio
- al Vice-Sindaco di Pisa Ing. Paolo GHEZZI in segno di ringraziamento per la preziosa collaborazione riservata all’evento dalle Associazioni di cui è Presidente ALAP, AVIS ed ADMO
- al Security Manager Alessandro Bargagna per aver realizzato anche quest’anno un bellissimo evento

La manifestazione, accompagnata per tutta la sua durata da un ricco e variegato buffet, si è conclusa con la degustazione dei prodotti di pasticceria luxury mignon e finger food offerti e realizzati da CIOCCOROCOLATO di Candida Cillo e dal taglio della meravigliosa torta istituzionale, che celebra i 15 anni della fondazione del Corpo Guardie di Città, donata da Antonio Campanale ( AURORA CATERING - www.auroracatering.it -)
http://www.corpoguardiedicitta.it/news.aspx?idprod=2745

Esame Expo per le guardie giurate

Esame Expo per le guardie giurate
Roberto GalulloCronologia articolo12 aprile 2015
In questo articoloArgomenti: Assiv | All | Inps | Confindustria | Matteo Balestrero | Lombardia | Giuseppe Sala | Fiere
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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2015 alle ore 08:13.

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L'ultima occasione per fare squadra l'hanno avuta il 12 novembre 2014 a Milano, la città che a breve aprirà al mondo i battenti di Expo 2015, il polo espositivo mondiale nel quale 750 di loro saranno chiamati a collaborare per la sicurezza, come ha annunciato due giorni fa il commissario unico Giuseppe Sala. Saranno loro, le guardie giurate, a vigilare, al fianco delle Forze dell'ordine e di circa 600 militari. Domani, lunedì 13 aprile, si apriranno le buste per aggiudicare il servizio di vigilanza e sicurezza nel lotto III di Expo, l'ultimo che rimane da assegnare dopo che il 30 gennaio la cordata guidata da All System, con altre cinque tra società e consorzi, ha vinto la gara per i lotti I e II, assicurandosi oltre 19 milioni ai quali vanno aggiunti 50mila euro dei cosiddetti oneri per la sicurezza da interferenza.

Il 12 novembre (fino al 14) la Fiera di Milano ospitava “Sicurezza”, la manifestazione internazionale dedicata al mondo della security e le guardie giurate e le aziende di vigilanza si incontrarono, contarono e raccontarono, svolgendo il filo della narrazione anche attraverso la crisi che le colpisce. Il comparto della vigilanza, che secondo gli ultimi dati disponibili conta 1.206 aziende e fattura 2,4 miliardi, proprio da Expo potrebbe ricevere una boccata di ossigeno e una vetrina in parte appannata dalle falle che sembrano emergere dopo i tragici fatti che hanno sconvolto il Tribunale di Milano e alcune pecche che, nel corso degli anni, si sono susseguite nei luoghi nei quali dove le guardie giurate sono chiamate a prestare servizio (in primis le sedi delle Istituzioni che, sempre più spesso, ricorrono a loro).

Il profilo del vigilante è presto disegnato: uomo, 35-40 anni, del sud. Secondo i dati che Assiv, l'Associazione di vigilanza e servizi fiduciari aderente a Confindustria, ha presentato a novembre 2014 attraverso i dati Inps dei dipendenti con almeno una giornata retribuita nel 2013, le guardie giurate sono 59.289, oltre il 93% delle quali di sesso maschile (una cifra ancora più aggiornata messa a disposizione da Assiv sul proprio sito indica il totale in 66.076 unità).

La classe di età più numerosa è compresa fra 35 e 44 anni, nella quale si contano 19.737 unità (33,3%). Seguono gli ultracinquantenni, che rappresentano il 26% del totale, mentre le classi 25-34 anni e 45-50 anni sono entrambe allineate su una quota intorno al 18,5%. I vigilantes sotto i 24 anni, infine, sono meno del 4%.

Quanto all'area di origine, il 51% degli uomini proviene dal sud, il 23% dal nord e il 21% dal centro, mentre circa il 5% è nato o proviene da uno stato estero. Anche fra le vigilantes la maggior parte proviene dalle regioni meridionali ma con percentuali più equilibrate fra le tre aree del Paese: dal sud proviene il 37,8, dal nord il 35%, dal centro il 19% e il resto da Stati esteri.

La regione con il più alto numero di vigilantes è il Lazio, con 10.705 unità, seguito da Lombardia con 9.674 e Campania con 6.079. Al quarto posto la Puglia con 4.651, seguita dal Veneto con 3.793 guardie e, praticamente con un numero pari, da Emilia Romagna con 3.748 e Sicilia con 3.742. Piemonte con 3.642 e Toscana con 3.630 chiudono la classifica delle regioni con i numeri più elevati. In coda alla classifica, invece, ci sono il Trentino a quota 276, il Molise a 167 e la Valle d'Aosta con sole 86 guardie giurate.

Le donne sono 3.947, il 6,6% del totale. La maggior parte, il 37,5%, si concentra nella fascia 35-44 anni, seguita dal 28% di colleghe più giovani (25-34 anni), ma ci sono anche 297 guardie giurate sotto i 24 anni (circa il 7%), 576 fra 45 e 50 anni (circa il 15%) e 473 ultracinquantenni (circa il 12%).

La crisi morde anche questo settore ma, come ha ricordato appena quattro giorni fa Matteo Balestrero, presidente dell'Assiv, in un'intervista pubblicata sul sito Internet dell'Associazione, «il problema della vigilanza privata è semmai l'incapacità o l'impossibilità di vendere i servizi a condizioni tariffarie giustamente remunerative. Non per motivi di politiche industriali sbagliate ma semplicemente come risultato dei comportamenti illegali di diversi soggetti che sono stati tollerati e che hanno falsato il mercato. Per questo l'Assiv si è battuta per avere norme certe e controlli uniformi da parte di organismi indipendenti, come previsto dai provvedimenti sulla certificazione emanati dal Capo della Polizia».

[email protected]
http://www.ilsole24ore.com/art/impres ... 81317.shtml?uuid=AByNUHOD

TRIBUNALE DI MILANO, FEDERSICUREZZA: NELLA CATENA DELLE RESPONSABILITA’, VIGILANZA PRIVATA ANELLO DEBOLE

TRIBUNALE DI MILANO, FEDERSICUREZZA: NELLA CATENA DELLE RESPONSABILITA’, VIGILANZA PRIVATA ANELLO DEBOLE


Data 10/04/2015
“Come sempre accade è l’anello debole della catena a pagare il conto di responsabilità non di sua competenza”, commenta Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza, Federazione del settore vigilanza e sicurezza privata, in ordine ai drammatici fatti di Milano.

“Ci teniamo a chiarire, sia per i non addetti ai lavoro che per i ‘distratti’ che non ritengano prendersi la briga di informarsi correttamente sulle circostanze del caso, che la responsabilità dei servizi di sicurezza esterna del Palazzo di Giustizia, o meglio l’organizzazione degli stessi, non è purtroppo competenza di coloro ai quali gli stessi vengono affidati, bensì del proprietario dell’immobile, che nel formulare il bando di gara individua anche i criteri di prestazione del servizio. Chi ha operato – spiega Gabriele – lo ha fatto quindi secondo disposizioni da altri – e dall’alto – ricevute. Siano quindi gli altri a spiegare perché hanno ritenuto che il famigerato varco di via Manara non richiedesse l’ausilio del controllo accessi con metal detector, accontentandosi della mera esibizione di un tesserino plastificato, la cui contraffazione, se oggi è un gioco da ragazzi, risulta al contempo estremamente difficile da percepire, a colpo d’occhio e nella confusione di una coda di persone. E gli stessi altri, sempre dall’alto, ci delucidino una volta per tutte sul perché, a suo tempo, hanno deciso di desensibilizzare l’obiettivo Tribunale, inducendo le Associazioni di rappresentazione datoriale del settore, tutte allineate sul punto – la nostra associata Univ come le altre, senza primi della classe – a evidenziare al padrone di casa (il Comune di Milano), l’incongruità della scelta, nella formulazione del bando di gara, di ridurre il numero delle guardie giurate armate e di introdurre, in sostituzione – a mero fine di contenimento dei costi…perché la sicurezza è un optional –, personale definibile di ‘portierato’.

E’ infine estremamente spiacevole dover constatare, in un momento così drammatico, la sterile ricerca di primogeniture positive e l’adozione del classico atteggiamento di scaricabarile all’italiana, per non parlare del consueto sciacallaggio da parte dei media”, conclude Gabriele.

http://www.federsicurezza.it/

Tribunale di Milano: Maria Cristina Urbano, nel settore c’è problema di gare al massimo ribasso


10 aprile 2015

Tribunale di Milano: Maria Cristina Urbano, nel settore c’è problema di gare al massimo ribasso


«L’azienda che ha l’appalto della vigilanza privata al Tribunale di Milano è la All System, una grande e seria azienda che opera nel nord Italia, fondamentalmente Milano e Torino, molto quotata sul mercato». A dirlo all’Adnkronos Maria Cristina Urbano, vicepresidente dell’Assiv, l’Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari.

«La sicurezza privata nei Tribunali funziona tramite appalto – spiega Urbano – che viene bandito dal proprietario dell’immobile, di solito sono i Comuni. Fanno queste gare di appalto e spesso vanno al massimo ribasso. C’è una massima attenzione al prezzo di aggiudicazione e questo non facilita non dico la qualità ma la quantità delle persone che servirebbero. C’è un forte bisogno di risparmiare che coinvolge anche questo settore».

«A livello generale il problema degli appalti è molto sentito dal nostro settore. Si vanno a fare degli appalti di un servizio critico a tariffe molto basse. Non solo – accusa la vicepresidente dell’Assiv – In vari tribunali gli appalti vengono fatti per vigilanza armata e anche non armata, ossia portierato. E questo abbassa il livello di sicurezza del servizio. Nel testo unico di sicurezza vi è una specifica indicazione sulla vigilanza ai tribunali è riservata alle guardie particolari giurate ma non c’è la parola esclusiva. Per questo molti tribunali amministrativi si sono pronunciati in base alla non necessità dell’esclusività. Insomma nell’ultimo periodo ci sono sempre meno guardie giurate particolari e sempre più portieri».
http://www.assiv.it/2015/04/tribunale ... -gare-al-massimo-ribasso/

Le nuove regole della vigilanza privata, SNEWONLINE intervista il Presidente dell’ASSIV, Matteo Balestrero


9 aprile 2015

Le nuove regole della vigilanza privata, SNEWONLINE intervista il Presidente dell’ASSIV, Matteo Balestrero


S News incontra Matteo Balestrero, Presidente ASSIV, a seguito dei riusciti e partecipati Seminari Tecnici sulla Certificazione di Conformità, organizzati da ASSIV su Roma e Milano.

A seguito di un percorso normativo iniziato nel 2008, nelle scorse settimane è stato diramato il disciplinare del Capo della Polizia ex art. 6 del D.M. n. 115/2014 che dispone in materia di organismi di certificazione indipendenti e di certificazione di conformità degli istituti di vigilanza privata. Si completa così il sistema delle nuove regole della Vigilanza Privata.
Direi di sì. Dopo la riforma del Regolamento di esecuzione del T.u.l.p.s. nel 2008, noi abbiamo sposato in pieno l’impostazione data al settore con il decreto ministeriale n. 269 del 2010, convinti che fosse assolutamente necessaria una qualificazione degli istituti di vigilanza. Il DM 115 colma in maniera significativa la carenza sull’applicazione delle norme del DM 269. Il decreto infatti individua soggetti terzi ai quali affidare la valutazione delle imprese di vigilanza, e quindi il rilascio della certificazione di conformità delle stesse imprese e dei loro servizi alle norme di legge. I certificatori dovranno operare secondo linee guida uguali su tutto il territorio nazionale imposte da Accredia, l’Ente nazionale che attesta le competenze degli organismi di certificazione.


Nella foto : parte del pubblico presente in sala all’assemblea annuale ASSIV, novembre 2014

Il Disciplinare del Capo della Polizia è un provvedimento da voi atteso che aggiunge un ulteriore passo in direzione della qualificazione del settore. Quali sono i dettagli di questo provvedimento?
Il Disciplinare detta le regole cui devono attenersi gli organismi di certificazione accreditati per procedere nelle verifiche ispettive presso gli IVP, e anche le modalità di certificazione degli Istituti stessi. A questo riguardo stabilisce che gli organismi di certificazione procedono secondo gli schemi allegati al disciplinare, utilizzando le check-list in cui sono indicate nel dettaglio le voci da esaminare nel corso dell’audit.
Il Disciplinare risponde ai dubbi che erano sorti in merito alle modalità di svolgimento degli audit. E’ stato chiarito che la frequenza delle verifiche, le materie sottoposte a verifica a seconda dei livelli dimensionali, delle classi funzionali, degli ambiti territoriali, saranno omogenei su tutto il territorio nazionale e non potranno quindi andare ad alterare la giusta competizione fra i singoli istituti di vigilanza; istituti che devono poter operare in un quadro di regole certe, con controlli chiari, schedulati e uguali per tutti.

Sono previste delle sanzioni per chi non sarà trovato in regola con i requisiti di cui alle check list nel corso dell’audit. C’è dunque da essere preoccupati quando si riceverà la visita dei certificatori?
Ripeto quanto dissi nel corso dell’ultima assemblea nel novembre 2014: meglio avere paura che prenderle. Essere preoccupati è un buon deterrente contro le irregolarità, un incentivo a conformare la propria azienda, le strutture, i servizi, gli uomini, alle norme dettate dal Ministero. Noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio la necessità che il settore continuasse ad operare sotto il controllo della Pubblica Amministrazione. Siamo sempre convinti che i controlli sulla conformità delle aziende alle norme siano anche garanzia della qualità del lavoro e dei servizi forniti ai clienti.

Il mercato in cui operano gli istituti di vigilanza ha sofferto la crisi come altri settori dei servizi e del mondo produttivo?
La vigilanza privata non fa eccezione, quindi non sta meglio di altri comparti produttivi che in questi anni hanno subito la crisi, che nel nostro paese è stata anche più dura e più lunga rispetto agli altri grandi paesi europei. Ma nel nostro caso a mancare non è la domanda, che è rimasta sostanzialmente stabile e per alcuni servizi è addirittura cresciuta.
Il problema della vigilanza privata è semmai l’incapacità, o l’impossibilità, di vendere i servizi a condizioni tariffarie giustamente remunerative. Non per motivi di politiche industriali sbagliate, ma semplicemente come risultato dei comportamenti illegali di diversi soggetti che sono stati tollerati e che hanno falsato il mercato.
Per questo l’Assiv si è battuta per avere norme certe e controlli uniformi da parte di organismi indipendenti, come previsto dai provvedimenti sulla certificazione emanati dal Capo della Polizia.

A cura di Monica Bertolo
•Intervista al Presidente dell’ASSIV Matteo Balestrero in formato PDF
http://www.assiv.it/2015/04/le-nuove- ... lassiv-matteo-balestrero/

Tribunale: il ruolo di All System e Securpolice



Tribunale: il ruolo di All System e Securpolice


Milano, un uomo spara al Palazzo di Giustizia: 3 morti. Aveva un tesserino falso. Dovevano sorvegliare due società private: All System e Securpolice. Foto.


di Giovanna Faggionato

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09 Aprile 2015










































































































(© Gabriele Lippi) Il Palazzo di Giustizia di Milano.

Felicia Russo, che al tribunale di Milano lavora, continua a ripetere due parole: «Siamo sconcertati».
Raggiunta al telefono dopo aver passato una mattina nel suo ufficio, mentre Claudio Giardiello sparava e uccideva tre persone, la responsabile Giustizia della Funzione pubblica della Cgil non riesce a darsi pace (foto).
«COM'È POSSIBILE?». «Da domani vogliamo porre la questione ai responsabili sicurezza della corte di Appello e della procura e vedremo quali iniziative prendere: all'ingresso ci sono le guardie giurate», ripete, «come è possibile?».
È possibile se il tesserino falso con cui il killer si è presentato in tribunale non è stato controllato, come ha dichiarato il capo della procura milanese Edmondo Bruti Liberati.
Ma se lo si chiede al maresciallo Contini, responsabile delle guardie presso il palazzo di giustizia, risponde trafelato che sta già riferendo i fatti a polizia e carabinieri e che le domande possono essere rivolte alla sua società.
ALLSYSTEM E SECURPOLICE. Il suo datore di lavoro è la Allsystem Spa, una delle due società, secondo quanto dichiarato dal segretario nazionale Ugl sicurezza civile Enrico Doddi, che gestiscono la sorveglianza esterna del palazzo di giustizia e che è anche la capogruppo della rete temporanea di imprese che si occuperanno della vigilanza di Expo. L'altra è la Securpolice un «istituto di vigilanza privata, agenzia investigativa, provider di servizi di portierato, consulente per la sicurezza informatica e altro ancora», come è scritto sul sito della società.
SEI VARCHI SU SETTE. Citata come responsabile della sicurezza del tribunale di Milano, la Allsystem ha emesso un comunicato per spiegare che «per quanto si è potuto constatare fino a questo momento attraverso lo sviluppo delle immagini degli accessi che è ancora in corso, la persona imputata dei fatti ha avuto accesso dal varco di Via Manara (varco “Manara”), ingresso riservato ai soli avvocati e magistrati, che non è presidiato e in carico alla Allsystem, ma di responsabilità di altra società». Quindi la Securpolice.

Le guardie giurate della Allsystem controllano sei varchi su sette


Il logo della società di sorveglianza che si occupa del servizio di sicurezza esterno del tribunale di Milano.

La Allsytem è un'azienda privata di sorveglianza fondata nel 1988, una «delle più grosse del settore», dicono dall'Assiv, l'associazione italiana vigilanza e servizi fiduciari a cui la Allsystem è affiliata.
INGRESSI PRESIDIATI DA METAL DETECTOR. È operativa soprattutto nel Nord-Ovest e conta otto centrali operative, dodici filiali commerciali e un organico di 2.300 dipendenti. I servizi presentati sul suo sito comprendono la vigilanza, il trasporto valori, alla vendita, noleggio e il monitoraggio di sistemi integrati di sorveglianza.
Alla sede milanese, in via delle Forze Armate, però, nessuno è disponibile a parlare: «Riunioni in corso», dicono al centralino. Secondo il sindacalista dell'Ugl Doddi, la Allsystem si occupa dei «controlli affidati a guardie giurate, cioè a personale armato, che opera negli ingressi presidiati con metal detector».
Nel comunicato della società è spiegato che «dei 7 varchi complessivi di accesso al Tribunale, Allsystem ne presidia 6». Tutti, dunque tranne quello di via Manara.

La Securpolice: vigilanza con personale non armato

A guardare il suo sito la Securpolice offre un'ampia gamma di servizi: dalla sorveglianza privata - pattugliamento, presidio armato, sicurezza satellitare e monitoraggio delle armi - alle investigazioni private, fino alle indagini di mercato, alla brand reputation e alle bonifiche ambientali. E ancora servizi di sicurezza informatica, professional driver, gestione eventi, reception, portierato, gestione infrastrutture e parcheggi.
IL RICORSO DELL'ASSIV CONTRO LA GARA. Al tribunale di Milano, ha spiegato Doddi, Securpolice lavora «con personale non armato, che svolge vigilanza all'ingresso non presidiato da metal detector. Una scelta, quella di impiegare personale non armato, che è stata fatta, non solo a Milano, dai comuni che hanno appaltato il servizio e che in questo modo hanno potuto contenere le spese, fare spending review».
Maria Cristina Urbano, la vice presidente dell'associazione, Assiv, a cui la All System è affiliata, ricorda che nel 2011, ai tempi dell'appalto per la sorveglianza esterna del tribunale di Milano ci fu una «querelle» proprio su questo punto: l'Assiv fece ricorso contro il bando di gara perché si prevedevano anche servizi di «portierato» svolti da personale non armato. «Noi», spiega, «pensavamo che dovessero essere tutte guardie private giurate».

Le procedure decise dal bando di gara del Comune


Milano: agenti della polizia davanti al tribunale.

Nel settore della vigilanza privata, prosegue la numero due dell'Assiv, «le procedure dei controlli, gli strumenti usati, se vengono fatte perquisizioni a campione o se vengono controllati tutti, dipendono sempre dalla stazione appaltante».
Mentre il servizio di sicurezza interno dei palazzi di giustizia è affidato normalmente ai carabinieri ed è disposto sulla base di provvedimenti che competono al procuratore generale presso la corte d'Appello, il servizio di vigilanza esterno è infatti di competenza dei Comuni, spesso proprietari degli immobili, che lo dispongono d'intesa con le prefetture. E possono appunto anche appaltarlo a privati.
NESSUNA NORMA GENERALE. «Per altri servizi come porti, aeroporti e missioni anti-pirateria», aggiunge la numero due di Assiv, «ci sono protocolli internazionali e norme specifiche di ingaggio che dettano procedure e tipologia di formazione che devono avere i contractor in servizio. Nei luoghi 'domestici' come i tribunali invece il livello di sicurezza viene deciso di volta in volta nei bandi di gara di chi appalta». E conclude: «In sostanza, il servizio viene deciso dal cliente».
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando di fronte alla strage del tribunale promette di cambiare le regole, ma intanto questo è lo stato delle cose.
LE PROCEDURE DECISE NELL'APPALTO. Per capire che procedure le 'guardie' armate e non armate erano formalmente tenute a seguire nel caso del Palazzo di Giustizia di Corso Vittoria, insomma, bisogna controllare il bando di gara. Il comune di Milano contattato da Lettera43.it finora non ha fornito risposte in merito alla gara vinta per il servizio di sorveglianza esterno del tribunale. Ma la procura di Brescia ha già avviato un'inchiesta. E le indagini dovranno accertare anche quali indicazioni c'erano per l'ingresso riservato a magistrati, avvocati e cronisti: quello utilizzato dal killer.

Questo pezzo è stato modificato alle ore 20.41
http://www.lettera43.it/cronaca/tribu ... curpolice_43675166079.htm

Trapani, conflitto a fuoco tra rapinatori e guardie giurate durante un tentativo di rapina

Inviato da desk1 il 28 Marzo, 2015 - 13:24









Conflitto a fuoco durante una rapina avvenuta a Rilievo, una frazione di Trapani. L'episodio è accaduto la scorsa notte nelle zone di Rilievo e Locogrande sulla Via Marcanzotta. Durante un controllo di sorveglianza privata, gli agenti notavano due uomini vestiti con "due tute blu con dei rifrangenti simili a quelli indossati dagli operai dell'Enel, ma indossavano dei passamontagna". Alla vista degli uomini in divisa dell'Europool, i due malviventi scappavano a bordo dell'auto e dopo aver estratto una pistola "faceva fuoco esplodendo diversi colpi di arma di fuoco che colpivano l'auto di servizio e lo stesso faro acceso". Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Trapani.
http://www.nuovosud.it/23403-cronaca- ... rate-durante-un-tentativo

Allarme furti: arrivano i vigilantes sulle strade

Allarme furti: arrivano i vigilantes sulle strade

venerdì 27 marzo 2015
Immagine di repertorio
Gli uomini della vigilanza privata pattuglieranno di notte gli edifici pubblici
CECINA — "Ora basta. Cecina non è territorio di conquista, Comune e Forze dell'Ordine stanno facendo la loro parte e si stanno impegnando al fine di dare maggiore garanzia e sicurezza ai cittadini". Il sindaco di Cecina Samuele Lippi lo scrive anche sulla sua pagina facebook ufficiale: "l'amministrazione comunale ha deciso, visto l'intensificarsi delle attività criminose, di avvalersi della vigilanza complementare privata, guardie giurate, che andrà ad integrarsi con le attività della Polizia Municipale e delle altre Forze dell'Ordine".
La vigilanza privata effettuerà il servizio su tutto il territorio, comprese le periferie, nelle ore notturne, controllando in particolare il patrimonio comunale pubblico: scuole, impianti sportivi, sedi culturali e d'interesse sociale. Con il loro passaggio le guardie giurate potranno svolgere anche compiti di osservazione e raccogliere elementi utili per le forze di polizia locali al fine di prevenire e reprimere reati al patrimonio e alle persone.
Dunque dopo l'escalation criminale il Comune intensifica i controlli e attiva la vigilanza privata sul patrimonio comunale pubblico. Ma le guardie giurate non sono l'unica attività prevista: presto saranno installate anche le altre 22 telecamere sia nel centro urbano che agli ingressi della città ed è prevista anche la riorganizzazione delle attività di polizia municipale con un distaccamento quotidiano diurno di personale che pattuglierà l'intero territorio comunale, con particolare attenzione alle zone periferiche.
"Con la messa in campo di tutti questi strumenti - spiega Lippi - contiamo di poter dare un contributo significativo e decisivo sul fronte della riduzione e prevenzione dei reati finora registrati". "L'intensificarsi a Cecina degli eventi criminosi: furti, atti vandalici, ultima la rapina all'ufficio postale di Marina - illustra il sindaco - ci ha spinto a prendere provvedimenti urgenti e decisivi per dare maggiore sicurezza ai cittadini e far sentire la vicinanza delle istituzioni".
"I cittadini continuino a collaborare come hanno sempre fatto - conclude - tutti insieme possiamo arginare questa escalation e tornare ad una situazione di maggiore tranquillità
http://www.quinewscecina.it/allarme-f ... gilantes-sulle-strade.htm

Mondovì, il vigile "malato" fa l'istruttore subacqueo ad Alassio: licenziato







































Mondovì, il vigile "malato" fa l'istruttore subacqueo ad Alassio: licenziato
Il vigile di Mondovì sorpreso dalla Gdf mentre in malattia lavora nel porticciolo di Alassio
Sorpreso dalla Guardia di finanza mentre lavorava di buona lena, in nero, in un diving center del porticciolo turistico. Il sindaco di Mondovì, Viglione: "Un fatto gravissimo, è giusto che ora paghi"























21 marzo 2015











Per colpa del secondo lavoro in nero, svolto dichiarando di essere malato, un vigile urbano ha dovuto rinunciare... al primo lavoro quello nel Comune di Mondovì, che lo ha licenziato. E' la storia di un ispettore della polizia municipale che è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata allo Stato. L'ispettore ha una grande passione per il mare e per le immersioni ed era riuscito a trasformare il suo hobby in un'opportunità di lavoro. Sì, perché mentre per il Comune di Mondovì non poteva proprio lavorare a causa di una grave lombalgia, questo malanno non gli impediva in realtà di fare l'istruttore di sub per un diving center di Alassio, spostando bombole d'ossigeno e altre attrezzature pesanti: gesti incompatibili con la malattia. La truffa è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Albenga che per il comando di Savona stava compiendo accertamenti sul lavoro nero.

Licenziato vigile urbano di Mondovì. In malattia faceva l'istruttore subacqueo ad Alassio




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Lo sviluppo delle indagini guidate dal capitano Cristiano Cocola, anche in collaborazione con la polizia locale di Mondovì, ha permesso di scoprire che fare l'istruttore di sub era un vero proprio secondo lavoro per l'ispettore. Per lui era usuale l'assenza dal lavoro per malattia soprattutto nelle stagioni calde e allo stesso tempo era presente al porto turistico di Alassio, "come dimostrano le strisciate del badge di accesso al porto. Lo strumento, intestato al diving, è stato dimostrato che era di fatto nella sua esclusiva disponibilità", affermano i finanzieri. L'ispettore era così certo dell'impunità che sul sito del diving center, nella pagina dedicata allo staff, c'era un suo profilo, accompagnato da una suo foto, in cui è descritto come esperto sommozzatore.

Compiuti tutti i riscontri del caso, i finanzieri di Albenga, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Cuneo, Massimiliano Bolla, nel settembre scorso hanno compiuto il blitz per contestare all'ispettore le accuse. Quel giorno, dopo aver richiesto ed ottenuto nelle prime ore della mattina un ulteriore prolungamento del suo infortunio per "l'aggravarsi della lombalgia", aveva partecipato ad un'escursione subacquea all'isola Gallinara. "Un fatto gravissimo - ha commentato il sindaco di Mondovì Stefano Viglione - per questo il Comune ha avviato le procedure che hanno portato al licenziamento del dipendente. È giusto che chi sbaglia venga punito. Il Comune agirà nelle competenti sedi per tutelare l'immagine del Corpo di Polizia e di tutto il personale che lavora ogni giorno con serietà".

L'ispettore

è stato rinviato a giudizio e il primo aprile prossimo scatterà il licenziamento. Il caso è stato segnalato alla Procura della Corte dei Conti del Piemonte per il recupero del danno erariale. Il datore di lavoro sarà sottoposto a segnalazione al dipartimento della Funzione pubblica perché avrebbe dovuto verificare che stava impiegando un funzionario pubblico. Accertamenti anche sul medico che redigeva i certificati.
http://torino.repubblica.it/cronaca/2 ... sio_licenziato-110156928/

Castellammare - Crisi lavoro, licenziate 50 guardie giurate

Castellammare - Crisi lavoro, licenziate 50 guardie giurate

http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=50643


Ma non avevano detto che la crisi era finita???
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Come Expo ha cambiato il ruolo della vigilanza in Lombardia

Come Expo ha cambiato il ruolo della vigilanza in Lombardia
Paola Fucilieri - Ven, 20/03/2015 - 07:00
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«Anche il mercato della sicurezza si sta globalizzando, un processo che a Milano si è velocizzato con l'imminenza dell'Esposizione universale. I grossi istituti di vigilanza si uniscono per assorbire i costi e ottimizzare le risorse. Tuttavia la riduzione dei costi ha spessissimo tutti i limiti della catena di montaggio: i grandi numeri portano alla dispersione della qualità, a una sorta di supermercato della sicurezza. Noi costituiamo una nicchia, con costi superiori, sì, ma pronti a offrire anche un servizio di qualità maggiore. Con Expo si evidenzia ancor di più l'esigenza di trasformare la sicurezza in un capo sartoriale, disegnato su misura sul cliente».

Adriele Guarneri (nella foto, ndr ), 37 anni, un passato nell'Arma dei carabinieri, è amministratore delegato di G Action Group, una squadra di circa 300 professionisti tra i quali ci sono anche ex grandi nomi della squadra mobile di Milano o dell'antiterrorismo dei carabinieri del comando provinciale.

«Le esigenze di sicurezza privata stanno aumentando - spiega Guarneri -. E chi già si serviva della nostra collaborazione, come alcuni clienti del Quadrilatero, ha richiesto un'azione potenziata del servizio. Per fortuna, anche se piano piano, la prevenzione sta entrando nella nostra mentalità anche perché, aziende che hanno una maggioranza di clienti di origine inglese, mediorientale o comunque proveniente dagli Emirati, non possono permettere che, a due passi da Expo dilaghi l'idea di una Milano capitale italiana dei furti in abitazione o comunque di una città insicura. I clienti americani, ad esempio, fino a qualche mese fa impauriti dall'Isis, ora hanno accantonato l'emergenza terrorismo per concentrarsi molto di più su quel che potrebbe succedere a Milano durante l'Expo durante una qualunque giornata. Gli eventi eclatanti condizionano la percezione della sicurezza. E con le frontiere ormai aperte c'è poco da fare, l'effetto est Europa, dove sono maestri nell'esportare armi e nel falsificare documenti, si fa sentire. Anche i rapinatori delle gioiellerie del centro, come i responsabili del colpo da “Franck Muller“ di via della Spiga, una volta catturati sono risultati essere manovalanza organizzata proveniente da quelle zone e pilotata da terzi. Per questo i clienti cercano innanzitutto una figura che faccia da deterrente, con mansioni di analisi, intelligence a cui affiancare un sistema di telecamere ad hoc, cioè con sistemi all'avanguardia che creano un'immagine eccezionale, oppure una vigilanza più occulta, coordinata principalmente dalla centrale operativa».

Ma gli istituti di vigilanza cosa possono concretamente fare per Expo?

«Innanzitutto noi collaboriamo sempre con questura e comando provinciale dei carabinieri: appena ci accorgiamo di qualcosa che non va, qualcosa anche di vagamente sospetto o abbiamo segnali di determinati fenomeni, lo facciamo presente a chi di dovere, a chi indaga, si muove sul territorio e ha il potere di agire anche pesantemente. Quel che ci preoccupa è altro, cioè l'intasamento di gente che si creerà con Expo. Anche se gli albergatori, a fronte di oltre 8 milioni di biglietti venduti, sostengono di non avere altrettante prenotazioni, a noi sono stati chiesti uomini non solo per i padiglioni, ma anche per gli eventi collaterali a quelli di Expo, come quelli organizzati parallelamente all'Esposizione universale dal Quadrilatero. Senza contare che sia Trenord sia Atm hanno fatto bandi esterni per avere rafforzamenti in materia di sicurezza, cercando personale multilingua da inquadrare come guardia giurata, ma che svolga anche una sorta di servizio cortesia o risolva le emergenze più immediate. Si teme che arriveranno tante persone e tutte all'improvviso, Milano non può farsi trovare impreparata. E dobbiamo renderci conto che la gente che aspettiamo non è quella del salone del mobile, abituata a muoversi a Milano: ci saranno soprattutto tante famiglie. Per loro il vigilantes costituirà anche una figura di riferimento, di sicurezza sussidiaria, a cui poter chiedere informazioni, indicazioni sulle direzioni da prendere, sui mezzi su cui salire
http://www.ilgiornale.it/news/milano/ ... za-lombardia-1107169.html

Matelica: tentano il colpo in tabaccheria, ma il metronotte li mette in fuga

Matelica: tentano il colpo in tabaccheria, ma il metronotte li mette in fuga

immagineForzano la porta ed arraffano più pacchetti di sigarette possibili. Nel mentre però arriva il metronotte e li mette in fuga.
E' successo a Matelica, nella tabaccheria di via Alessandro Ottoni. Qui i ladri volevano fare piazza pulita, ma non ci sono riusciti. Tempestivo anche l'intervento dei carabinieri che subito si sono dati all'inseguimento. Dei malviventi però nessuna traccia, anzi una sì: la macchina utilizzata per il colpo è stata infatti ritrovata abbandonata poco lontano. Anche il veicolo era stato rubato nei giorni precedenti.

di Riccardo Antonelli
[email protected]
http://www.viverecamerino.it/index.ph ... ticolo&articolo;_id=525557

Il Corpo Guardie di Città diventa sempre più 2.0


marzo 12, 2015

Il Corpo Guardie di Città diventa sempre più 2.0




Pisa, 112 marzo 2015 – Quindici candeline per il Corpo Guardi di Città che ha decise di investire nelle nuove tecnologie. E’ on line da alcuni giorni il nuovo portale www.corpoguardiedicitta.it, ottimizzato per tutti i dispositivi (pc, tablet e smartphone). Una svolta 2.0 fortemente voluta dall’amministratore unico Mariano Bizzarri Ollandini che ha deciso di affidarsi a una delle aziende leader nel settore della realizzazione di siti web di ultima generazione, “SemantycaWeb», diretta dal Projet Manager Gabriele Bini. E’ stato lui a curare personalmente il restyling e la riedizione funzionale del portale in modalità responsive – adaptive web design con una nuova versione ‘mobile’ per smartphone e una inedita versione ‘tablet’.

Ad oggi il portale web www.corpoguardiedicitta.it è l’unico, nel settore della vigilanza privata e servizi fiduciari in Italia, adaptive – responsive realizzato in tre differenti versioni, che si adatta automaticamente al dispositivo rimanendo sempre chiaro e facile da navigare. Il portale è stato rivisitato partendo dai suggerimenti pervenuti dai tanti navigatori che ogni giorno visitano il portale, con l’intento di illustrare maggiormente tutto ciò che l’Istituto di Vigilanza Privata offre: servizi, consulenze, vendita ed installazioni impianti di allarme e sistemi di sicurezza passiva. Inoltre è stato …read more

Source:: http://it.lanazione.feedsportal.com/c ... 0A0E10B753687/story01.htm

Furti ai caveau delle banche e assalti ai furgoni portavalori sedici persone arrestate

Furti ai caveau delle banche
e assalti ai furgoni portavalori
sedici persone arrestate

Foto
FOGGIA - La Polizia di Stato di Foggia sta eseguendo dalle prime ore dell’alba due misure cautelari a carico di 16 persone per reati di associazione per delinquere, furto, ricettazione, rapina e detenzione illegale di armi da guerra. Le indagini degli uomini della squadra mobile, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, hanno permesso di sgominare un’organizzazione criminale dedita a furti milionari nei caveau delle banche e agli assalti con tecniche paramilitari ai furgoni portavalori.

Delle 16 misure cautelari, 10 sono arresti in carcere, 4 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra i colpi contestati alla banda anche l’assalto al Banco di Napoli nel marzo 2012 che fruttò un bottino da 15 milioni di euro.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo figura un pericoloso pregiudicato romano, esperto nel violare anche i sistemi di allarme più complicati, contiguo in passato alla banda della Magliana e coinvolto nel clamoroso furto al caveau del Palazzo di Giustizia di Roma, compiuto nel luglio 1999, insieme a Massimo Carminati.



10 MARZO 2015
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.i ... -banche-arrestat-no799643

Vigilanza privata C’è un accordo con i «Baschi blu»


Vigilanza privata C’è un accordo con i «Baschi blu»

BRIGNANO FRASCATA. L'amministrazione comunale ha stipulato un contratto con i «Baschi Blu», per un servizio di vigilanza privata da svolgere in paese. L'attività di controllo consiste in un...












BRIGNANO FRASCATA. L'amministrazione comunale ha stipulato un contratto con i «Baschi Blu», per un servizio di vigilanza privata da svolgere in paese. L'attività di controllo consiste in un passaggio nelle ore notturne sia in centro che nelle frazioni, dove sono presenti poche abitazioni isolate, per una spesa complessiva annua di 1.400 euro circa. Altri paesi hanno stipulato contratti con lo stesso istituto: Pozzol Groppo, Momperone, Fabbrica Curone e San Sebastiano
http://laprovinciapavese.gelocal.it/p ... n-i-baschi-blu-1.11001237

Città di Castello, omicidio-suicidio: poliziotto uccide la moglie e si spara

Città di Castello, omicidio-suicidio: poliziotto uccide la moglie e si spara


7 Marzo, 01:37
2015






CITTÀ DI CASTELLO - Tragedia a Uppiano, nella periferia tifernate, dove un poliziotto del locale commissariato ha sparato alla moglie e poi si è tolto la vita con la stessa arma, un fucile.
L’uomo, Yuri Nardi, 41 anni originario di Città di Castello, secondo le prime ricostruzioni ieri nella prima serata avrebbe fatto fuoco contro la moglie, Laura Arcaleni, nel garage della loro casa in campagna, con molta probabilità dopo una lite forse per motivi di gelosia.
Ha imbracciato il fucile e le ha sparato. Ma dopo il gesto evidentemente non ha retto: ha visto il corpo senza vita della donna, tutto quel sangue e ha pensato di farla finita. E con la stessa arma con cui ha messo fine alla vita della moglie si è accanito contro se stesso. Ha rivolto la canna verso di sé e ha premuto per la seconda volta il grilletto. Caduti assieme nella casa che, racconta chi li conosceva, avevano da poco ristrutturato.
È lì che li hanno trovati senza vita intorno alle venti. A dare l’allarme un socio d’affari di Laura che era andato a trovarla nella casa di Uppiano. L’uomo ha chiamato il 113 e sul posto quindi sono arrivati gli stessi colleghi di Nardi, che si sono trovati davanti una scena davvero impressionante.
Insieme a loro, anche uomini della squadra mobile, la polizia scientifica e Manuela Comodi, il magistrato di turno.
Gli investigatori stanno comunque cercando di capire l’esatta dinamica della tragedia e soprattutto le motivazioni di un gesto che, in paese, appare a tutti assurdo e incomprensibile.
Chi li conosceva, infatti, a caldo non avrebbe saputo spiegare le cause del gesto di Nardi, raccontando di una coppia normale e, almeno apparentemente, senza problemi. Sposati dal 2006, entrambi lavoratori, senza figli, una bella casa e in pubblico nessun litigio. Si parlerebbe di un movente legato alla gelosia, ma ieri sera ancora l’ipotesi era al vaglio degli investigatori.
L’agente della squadra volante, stimato da tutti e autore di un gesto per questo ancora più incomprensibile, ha sparato alla moglie che gestiva una comunità per il recupero di tossicodipendenti (41 anni anche lei originaria di Città di Castello) direttamente alla testa con un fucile a pompa di grosso calibro, che deteneva per uso sportivo. E ha rivolto poi alla sua testa quello stesso fucile.
«Quanto successo è un fatto doloroso che rattrista noi come polizia di Stato e l'intera comunità di Città di Castello»: a dirlo è il questore di Perugia Carmelo Gugliotta.
http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/umb ... tto/notizie/1222505.shtml
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