Sicurezza, il prefetto cambia le regole
Presto un’intesa con le guardie giurate
Il prefetto Sodano: «Stiamo rimodulando i servizi.
Ma attenzione, questa città non è il Far West»
L’INTERVISTA
Sicurezza, il prefetto cambia le regole
Presto un’intesa con le guardie giurate
BOLOGNA - «Si tratta di fatti gravi perché commessi ai danni di persone indifese, spesso deboli, che vanno prevenuti, se possibile, e contrastati, ma il centro storico non è il Far West: dobbiamo mantenere la lucidità senza sottovalutazioni ma nemmeno sensazionalismi, altrimenti corriamo il rischio di scoprirci su altri fronti», avverte il prefetto Ennio Mario Sodano.
Colpisce il fatto che si tratti di episodi in serie, spesso violenti e per assicurarsi bottini in molti casi esigui.
«Il tema della sicurezza del centro c’è ed è da sempre all’attenzione delle forze dell’ordine. Si tratta di reati gravi per chi li subisce, fanno indignare e destano preoccupazione, ma dobbiamo avere il sangue freddo di valutare i fatti per quelli che sono, cioè singoli episodi, ravvicinati, che danno la percezione di un allarme. Ma, dati alla mano, non c’è un’emergenza sicurezza. Scippi e borseggi non sono cresciuti, diversamente dai furti in appartamento che sono una piaga nazionale. Questo non vuol dire che ce ne stiamo con le mani in mano».
Quali contromisure avete in mente?
«Stiamo lavorando a una rimodulazione dei servizi e al passaggio da un sistema con molte divise in strada ma poco mobili a un altro più dinamico con un utilizzo maggiore di personale in borghese e in movimento. Stiamo pensando a una revisione del protocollo col Comune, a un utilizzo diverso dei vigili e all’installazione di telecamere in grado di identificare targhe e volti anche a distanza. Presto stipuleremo un protocollo con gli istituti di vigilanza, si chiama mille occhi sulla città, ci avvarremo della loro collaborazione».
In che modo e con quali regole d’ingaggio?
«Hanno personale addestrato che si muove sul territorio per presidiare beni e attività ma se li inseriamo in un circuito di collaborazione possono aiutarci a riconoscere segnali e anomalie. Ovviamente lavorerebbero a stretto contatto con le forze dell’ordine e con regole più che chiare. C’è da lavorare e chiediamo aiuto anche ai cittadini».
In che modo?
«Non devono scoraggiarsi o cedere allo sconforto ma continuare a denunciare e a segnalare qualunque fatto, anche modesto. Devono essere parte attiva».
I cittadini chiedono un maggiore contrasto a questi reati.
«I numeri dicono che arresti e denunce sono cresciuti. Si può sempre fare meglio e stiamo lavorando in questo senso. C’è poi il tema delle sanzioni che riguarda il Paese nel complesso, il sistema giustizia è parte della filiera della sicurezza. Si parla di inasprimento delle pene ma dovremmo discutere di effettività: se riuscissimo a far pagare sanzioni immediate l’effetto deterrente sarebbe maggiore. Il brigantaggio di strada non va sottovalutato ma non dobbiamo cedere alla tentazione di spostare risorse sull’onda del momento, perché rischiamo di sguarnire altre zone. Abbiamo tanti fronti da seguire, non ultimo quello dell’emergenza profughi che ci impegna molto».
Recentemente lei ha detto che salvate vite nell’indifferenza. Cosa intendeva?
«La fatica quotidiana delle forze dell’ordine, di comuni, prefetture e volontari non fa notizia. Siamo pronti a emozionarci davanti alle drammatiche immagini dei naufragi, poi dimentichiamo in fretta presi dal nostro quotidiano. Di quei sopravvissuti invece c’è qualcuno che se ne sta occupando».
23 aprile 2015 Sicurezza, il prefetto cambia le regolePresto un?intesa con le guardie giurate
http://corrieredibologna.corriere.it/ ... urate-2301298062589.shtml