Tar: baristi non possono fare i "vigilanti"


Tar: baristi non possono fare i "vigilanti"

Il tribunale amministrativo mette fine alla querelle su un punto del Regolamento sulla movida: gli esercenti non sono responsabili del comportamento dei clienti fuori dai locali























11 febbraio 2015

















































Il Tar di Parma ha messo la parola fine alla querelle che nel corso del 2014 ha visto contrapposti diversi esercenti dei locali della cosiddetta movida e il Comune di Parma, che a colpi di ordinanze e regolamenti ha cercato di limitare la vita notturna imponendo rigidi orari di chiusura, norme sulla vendita di alcolici e sugli stazionamenti della clientela fuori dai locali.

Proprio su quest'ultimo punto si è consumata la battaglia davanti al tribunale amministrativo, con un ricorso presentato dai titolari di cinque esercizi di via D'Azeglio. Lo scorso dicembre i baristi sono giunti a un accordo con l'Amministrazione e hanno sottoscritto il Regolamento per la Convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di pubblico esercizio, che ha consentito un ampliamento degli orari.

L'unico punto su cui i ricorrenti hanno chiesto che il Tar si esprimesse nel merito era la richiesta, da parte del Comune, che i baristi fossero responsabili della permanenza e del comportamento dei clienti nella sede stradale in prossimità dei bar. Nell'arco di dieci metri dai locali, i baristi avrebbero dovuto personalmente

(o con propri vigilantes) impedire assembramenti e comportamenti di disturbo. Una responsabilità che può essere solo di pubblici ufficiali, lamentavano i ricorrenti.

Il Tar ha dato loro ragione, riconoscendo "la palese irragionevolezza di una attribuzione ai gestori di poteri propri della pubblica autorità e, in quanto tali, non delegabili a privati". Il provvedimento, comunque, era già stato oggetto di una sospensione cautelare. (m.c.p.)
http://parma.repubblica.it/cronaca/20 ... re_i_vigilanti-107063816/

Assalto portavalori, guardie giurate chiedono intervento prefetto: «verifiche sugli istituti di vigilanza»

http://www.primadanoi.it/news/cronaca ... die-giurate-chiedono.html
Assalto portavalori, guardie
giurate chiedono intervento
prefetto: «verifiche sugli
istituti di vigilanza»
«Appurare condizioni precarie in cui ci
fanno lavorare»

TERAMO. «Abbiamo richiesto alla
Prefettura di Teramo di provvedere a
controlli capillari su tutti gli istituti di
vigilanza della provincia, ma ancora
non abbiamo avuto ritorno di
informazione, ora dopo quello che è
successo ci devono ascoltare e
rispondere».
Tuonano Il presidente e il segretario
dell’associazione dalla segreteria dell’
Associazione Nazionale Guardie Giurate
Italiane, dopo l’ennesimo assalto
avvenuto ad portavalori della ditta Ivri
di Teramo.
Dieci giorni fa un gruppo armato ha
assaltato un furgone riuscendo a portare
via 100 mila euro: sul portavalori (dove
erano custoditi circa 500 mila euro)
viaggiavano l'autista, un capo pattuglia
ed un gregario. Uno dei banditi,
appostati nei pressi dell'ufficio postale di
via Piemonte a Martinsicuro, ha assalito
una delle guardie giurate mentre era
intenta a consegnare all'ufficio postale
un plico contenente le pensioni.
Ma il colpo è parzialmente sfumato in
quanto l'autista del furgone blindato,
seguendo il protocollo, non appena ha
visto i banditi in azione ha messo in
moto ed è fuggito. Anche l'altra guardia
giurata è risalita a bordo. Contro il
mezzo, per questo motivo, i rapinatori
hanno sparato colpi di pistola incuranti
dei passanti e degli utenti che nel
frattempo avevano raggiunto l'ufficio
postale.
Nei giorni scorsi la Uil Tucs Abruzzo
aveva denunciato le criticità con cui si
devono confrontare ogni giorno le
guardie giurate, tra mezzi inadeguati e
carichi di lavoro insostenibili.
Una versione contestata però dall’Ugl
secondo cui non ci sarebbero particolari
problemi per i dipendenti della società
Ivri.
Ora l’Associazione nazionale Guardie
Giurate chiede certezze: «dopo
segnalazione di nostri iscritti abruzzesi
ma non solo dell’Abruzzo abbiamo
deciso di allertare tutte le Prefetture e
Questure d’Italia sulle condizioni
precarie in cui ci fanno lavorare.
Abbiamo chiesto di effettuare controlli
sulle condizioni di lavoro, di procedere
ad un controllo capillare degli istituti di
vigilanza, cosi da verificare il rispetto e
l’adeguamento della normativa vigente
onde evitare situazioni di disagio per le
guardie particolari giurate».
Oltre ai normali controlli di routine
l’associazione ne ha richiesti di più
specifici e approfonditi sulla regolarità
delle licenze, il possesso dei titoli da
parte dei datori di lavoro, controlli
mirati a scongiurare il pericolo di
infiltrazioni mafiose, sulle dovute
dotazioni di sicurezza e la turnistica
operativa dei dipendenti, sulle centrali
operative ed infine, ma non meno
importante, la regolare situazione
economica relativa alla mancata
erogazione degli stipendi.
«Adesso questi controlli dovranno essere
effettuati e per fortuna questa volta non
ci è scappato il morto. Staremo a vedere
gli sviluppi della vicenda e nel frattempo
allerteremo il ministero dell’interno»,
chiude l’associazione.
11/02/2015 - 08:56

CONSIP – nuovo Documento di Consultazione del Mercato


10 febbraio 2015

CONSIP – nuovo Documento di Consultazione del Mercato


La CONSIP ha pubblicato sul sito www.acquistinretepa.it un nuovo documento di consultazione del Mercato denominato “servizi integrati di vigilanza presso gli immobili della PA”.

Il documento è scaricabile seguendo il seguente percorso: programma/iniziative e servizi/questionari e formulari/questionari per le imprese/beni e servizi agli immobili.

La pubblicazione del nuovo documento di consultazione del mercato risponde alla volontà della CONSIP di bandire una gara d’appalto per la fornitura di “servizi integrati di vigilanza presso gli immobili della PA, intesi come l’insieme di tutte le attività finalizzate alla vigilanza attiva e passiva delle proprietà mobiliari e immobiliari della Pubblica Amministrazione.

Allegato:
•CONSIP – documento di consultazione del mercato
http://www.assiv.it/2015/02/consip-nu ... onsultazione-del-mercato/

Richiesta di riforma dello stato contrattuale e giuridico delle Guardie Giurate



Richiesta di riforma dello stato contrattuale e giuridico delle Guardie Giurate










Marco Tellaroli

Bracciano, Italia


m





Cari Onorevoli,

a scriverVi siamo i tanti ragazzi di tutto il Paese Italia;

Costituzione della Repubblica Italiana, art. 50 – Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.

I cosiddetti “vigilantes” o "guardie particolari giurate" stanno vivendo momenti di particolare incertezza e frustrazione.

Eppure il mercato della sicurezza privata, in Italia, si aggira sui due miliardi di euro l’anno.n barba alle disposizioni di legge e contrattuali vigenti, le Guardie Giurate possono essere mandate in servizio in condizioni di assoluta insicurezza, isolate, prive di idonei indumenti protettivi, di apparati radio, del necessario addestramento e dell’istruzione minima – e obbligatoria – su diritti e doveri degli operatori della vigilanza. Basterebbe operare, invero, un’elementare ricognizione dei mezzi che certi Istituti mettono a disposizione delle Guardie per comprendere come la stessa vita umana, prima ancora che la dignità del lavoratore, possa passare in second’ordine dinanzi alla logica del profitto”. Ed ancora, “Turni massacranti, mancanza assoluta di disposizioni scritte sul servizio e di corsi di addestramento pratico, vigilanze ad agenzie bancarie svolte in abiti civili, piantonamenti isolati ad obiettivi estremamente sensibili, giovani, neoassunti con contratto di formazione, investiti, senza alcuna esperienza, della responsabilità di delicatissimi e pericolosi servizi. Sono queste le assurde condizioni di lavoro, comuni alla maggioranza delle Guardie Giurate, che ingigantiscono l’esposizione al pericolo e fanno venir meno il diritto alla sicurezza del lavoratore, lasciando anche spazi indebiti alla concorrenza sleale tra Istituti.

In tutta Italia sono 860 gli Istituti di vigilanza, forti di un organico di quasi 40.000 unità, forniscono una serie ampia di servizi:
- attivitá di sicurezza delle aziende (supermercati, banche, fabbriche etc.) e di organismi extraterritoriali (ambasciate, sedi Onu, etc.);
- trasporto e scorta valori;
- vigilanza e videocontrollo a distanza;
- gestione dei servizi antifurto;
- sistemi centralizzati di teleallarme;
- telesoccorso;
- radiomobili di pronto intervento.



Un passo in avanti l'abbiamo fatto nel 2008 con l'entrata in vigore della Legge n. 101, la quale riconosce alle Guardie giurate lo status giuridico di incaricati di pubblico servizio, ma cos'è cambiato esattamente? Bè può sembrare, per i profani in materia, un cambiamento radicale, ma in realtà non è cambiato assolutamente nulla tranne che qualche piccolo accorgimento. - dai primi metronotte che si aggiravano in bicicletta nelle vie dei centri urbani, le guardie particolari giurate sono lo strumento più capillare di controllo offerto ai cittadini; - il disagio che da anni investe la categoria delle guardie particolari giurate (GPG), diventata ormai un vero corpo al servizio dei cittadini e, molto spesso, utile alle forze dell'ordine, riguarda il mancato riconoscimento di una specifica funzione che ne attesti uno specifico status giuridico; - le guardie particolari giurate prestano la loro opera di vigilanza presso enti pubblici e privati, sono ormai figure di spicco nelle attività commerciali di cui il cittadino è utente: banche, supermercati, ospedali, centri commerciali, aeroporti, trasporto valori; - la disciplina vigente in materia di sicurezza privata risale al Regio Decreto del 18 Giugno 1931 n. 773, e nel relativo regolamento di esecuzione, approvato con Regio Decreto 6 Maggio 1940, n. 635.. Il riconoscimento della qualifica di «incaricato di pubblico servizio» è stato un passo importante, anche se molto piccolo, scaturito dalla diversificazione dei compiti assegnati a questa categoria di lavoratori, i quali, sempre più spesso, stanno integrando le forze dell'ordine nel controllo degli obiettivi sensibili, quali le strutture aeroportuali e portuali, gli uffici pubblici, le strutture sanitarie e così via; - le mutevoli e svariate condizioni d'impiego delle guardie particolari giurate e le continue richieste di una maggiore sicurezza in alcuni settori privati e della pubblica amministrazione rendono la legislazione in materia soggetta a continue modifiche, ciò che genera vuoti normativi e lascia all'interpretazione personale di prefetti e questori la soluzione dei continui quesiti sollevati; non univoco risulta l'orientamento della Corte di cassazione; - attualmente, al livello giuridico, la figura delle guardie particolari giurate si può collocare a metà strada tra il privato cittadino e gli agenti delle numerose forze di polizia presenti sul territorio; - il riconoscimento di servizio di pubblica utilità, inserito di recente nel testo unico di pubblica sicurezza, non consente, agli istituti di vigilanza, l'utilizzo dei sistemi di segnalazione visiva ed acustica di emergenza, per reprimere e contrastare il reato contro il patrimonio - si ricorda che l'80 per cento del denaro nel nostro Paese viene trasportato dalle guardie particolari giurate - né alle guardie particolari giurate è riconosciuto alcun potere, di nessun genere - questione che, ad avviso dell'interrogante, risulta inaccettabile a fronte dei compiti che oggi lo stesso Stato affida loro; - la guardia particolare giurata, come si evince dalla definizione, al momento del rilascio dei titoli effettua un giuramento di fedeltà al Capo dello Stato e alle sue leggi, il medesimo che prestano gli appartenenti alle forze dell'ordine e armate nonché tutti coloro che devono esercitare delle pubbliche potestà: -Dopo la suddetta Leggen. 101, chi ci aggredisce è passibile d'arresto in quanto viola gli artt. 336, 337 c.p, ma se operiamo singolarmente come potremmo dimostrare una cosa del genere?i nostri verbali proprio come quelli di un cittadino valgono fino a prova contraria (per il particolare servizio che espletiamo valgono praticamente nulla) mentre a noi sarebbe di indubbia utilità poter redigere verbali validi fino ad impugnazione di falso, caratteristiche attualmente attribuibile solo ed esclusivamente al pubblico ufficiale. Vi sono altri articoli incorporati in questo nuovo status giuridico, ad esempio l'interruzione di pubblico servizio, ma anche in questa fattispecie, chi perpetra il reato va via prima del sopraggiungere delle autorità e noi, come nella maggior parte dei casi, siamo soli senza alcun collega in supporto immediato. Espletiamo servizi di piantonamento presso: tribunali, aeroporti, istituti di credito, ospedali ed enti sanitari, supermercati, centri commerciali ecc.; espletiamo inoltre servizi di pattugliamento e trasporto e scorta valori. Il nostro lavoro è molto frustrante, ci tiene lontani dalle nostre famiglie, c'è chi espleta solo servizi notturni, ma nonostante ciò lo svolgiamo con dignità e precisione, rischiando la vita per 1.200€ o meno al mese. Veniamo trattati come oggetti, spesso ci tocca stare in piedi all'esterno di un istituto di credito espletando un servizio antirapina proteggendoci solo con un giubbotto antiproiettile; stare così tanto tempo in piedi non giova assolutamente alla salute, soprattutto se questo deve essere fatto con temperature invernali di -10° od estive di +40°, infine, ma non per ultimo, siamo beni sacrificabili in quanto non siamo protetti da un box blindato ma i primi ad essere uccisi in caso di rapina siamo noi all'esterno. Sui servizi in generale non possiamo neppure verificare se una persona è autorizzata o meno in quanto non abbiamo la facoltà di poter chiedere i documenti; la centrale operativa ci comunica le segnalazioni d'allarme pervenute presso gli uffici di gestione, inviandoci sul posto per verificarne la veridicità, ma nonostante ciò non abbiamo neppure i segnalatori luminosi ed acustici per segnalare ai passanti che siamo in emergenza e, se riuscissimo a sorprendere un criminale in flagranza, non potremmo neppure arrestarlo in quanto non possediamo tale facoltà. Il Ministro dell'Interno ha varato un D.M., più precisamente il n. 269, il quale specifica la capacità tecnica delle Guardie giurate nonché in che modo devono operare gli istituti. Nel Decreto su menzionato vi sono tantissimi articoli che impongono dei comportamenti alle Guardie ancor più sfavorevoli rispetto alle situazioni createsi in mancanza di essi, esempio lampante di ciò è il poter intervenire a seguito di un allarme singolarmente verificando prima dall'esterno eventuali anomalia e, in mancanza di queste, procedere all'ispezione interna. Da una prima analisi sembra non esserci alcuna anomalia, ma chi opera nel corpo della Vigilanza privata sa che nella fattispecie vi sono moltissime lacune, in quanto, chi commette il reato non entrerà mai dalla porta principale, bensì si nasconderà all'interno fin dall'orario d'apertura, oppure perpetrerà un foro in zone adiacenti all'utenza che ovviamente non possono essere viste dalla Guardia giurata; grazie all'Ex Ministro dell'Interno gli operatori si troveranno in situazioni ad alto rischio, quindi a dover affrontare un numero indefinito di persone che potrebbero essere armate, completamente solo senza alcuna copertura, per cui in caso di emergenza non potrebbe neppure inviare una richiesta d'aiuto alla Sala Operativa oppure ad un collega. Ci sono degli enti preposti alla tutela dei lavoratori, i "leggendari" sindacati, che dovrebbero tutelarci, ma purtroppo anch'essi restano nel silenzio più totale, nonostante svolgiamo compiti analoghi ai corpi di Polizia, siamo giuridicamente inquadrati come degli uscieri e neppure questo viene reso noto. Abbiamo visto tantissimi colleghi cadere in servizio e dallo Stato sempre e solo silenzio, per loro non siamo nulla, ecco perché probabilmente non prendono alcune iniziative per apportare un cambiamento radicale in questa categoria e, quindi, far cessare tutti questi decessi. Ogni giorno ci tocca combattere tra la Legge e la criminalità e così non è possibile continuare, poiché la paradossale situazione non coinvolge solo noi operatori, bensì anche le nostre famiglie. Pensavamo e speravamo che questa situazione fosse su scala Europea, almeno così potevamo interfacciarci con i colleghi d'Europa per trovare un rimedio, per cui abbiamo intrapreso l'iniziativa di inviare delle richieste di delucidazione agli Stati: Francia, Belgio e Spagna (ALLEGATO A), i quali molto celermente hanno fornito le risposte che tanto attendevamo, dalle quali abbiamo potuto apprendere che nei paesi succitati le Guardie giurate hanno compiti di Polizia giudiziaria. Per la fattispecie sopra esposta si sono pronunciati molti Giudici della Corte di Cassazione, confermando e sentenziando che lo Status giuridico attribuito alle guardie nell'espletamento delle proprie funzioni è di agente di polizia giudiziaria . Tutto il malumore e le sentenze favorevoli sono state ampiamente esposte agli organi di Stato , ma di questi solo la minima parte ha risposto , mentre il resto come di consueto, se ne è lavato le mani. Non chiediamo la Luna, ma solo quello che è giusto, che corrisponde in sintesi: avere la qualifica di Polizia giudiziaria nell'espletamento delle proprie funzioni (con dovuto addestramento); poter arrestare ammanettando in caso di necessità il reo (con dovuto addestramento); avere delle auto conformi al tipo di servizio espletato, per cui dotate di segnalatori acustici e lampeggianti; essere remunerati per i rischi effettivi che corriamo; indire un concorso pubblico per le assunzioni in modo da avere più selezione. È impossibile che noi Guardie giurate siamo ancora qui a combattere per avere ciò che ci spetta, mentre dei volontari come i guardia pesca sono agenti di Polizia giudiziaria o come la protezione civile che ha i sistemi acustici e visivi di emergenza sulle auto, nonostante le loro uscite in emergenza sono più uniche che rare. Signori Parlamentari e Ministri, le fonti del diritto comunitario sono principalmente i regolamenti e le direttive, ma è evidente che il nostro Stato con queste ultime non è in grado di giungere ad una conclusione accettabile, per cui richiediamo formalmente un vostro massiccio intervento regolatore. Siamo stanchi di lottare quotidianamente contro i criminali e la Legge, contro la vita e la morte, contro il sopravvivere per strada e nella vita privata a causa di tante ore di servizio e stipendi da fame, ma soprattutto siamo stanchi della totale indifferenza del nostro Stato. Se ed in quale modo intenda provvedere al fine di realizzare un riconoscimento giuridico di status, poteri e funzioni nei confronti della categoria indicata. (4-10671)

Non c'è alcuno scopo politico in questa operazione»; assicurano, «non è né di destra né di sinistra. Cambiare si può, basta poco». La petizione ondine avrà lo scopo di sollecitare lo Stato Italiano ad attivarsi per la riforma giuridica delle Guardie Particolari Giurate d'Italia e attivare un'interrogazione parlamentare.

Cordiali Saluti

Marco Tellaroli



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Lettera a



Parlamento Italiano

Piazza del Viminale, 1 Roma 00184IT Ministro dell'Interno

Via Veneto 56 - 00187 Roma Ministero del Lavoro e delle Poliche Sociali

Richiesta di riforma dello stato contrattuale e giuridico delle Guardie Giurate
https://www.change.org/p/parlamento-it ... ico-delle-guardie-giurate

STIPENDI FERMI A SETTEMBRE PER I VIGILANTES DELLA CESAR

STIPENDI FERMI A SETTEMBRE PER I VIGILANTES DELLA CESAR

5 febbraio 2015 | Categorie: Attualità | Da Claudia Sensi | Stampa


La Filcams Cgil di Terni denuncia la grave situazione nella quale si trovano i lavoratori della Cesar, azienda ternana operante nel settore dei servizi di vigilanza privata attiva principalmente all’interno delle acciaierie di Terni. Le retribuzioni delle circa 50 guardie giurate della Cesar risultano ferme al mese di settembre 2014. Il motivo pare riconducibile – scrive il sindacato – all’interruzione dei pagamenti da parte della Tk-Ast. La Filcams Cgil di Terni chiede un’attenzione particolare che porti alla conclusione positiva di tale insostenibile stato di cose e non esclude ulteriori e più incisive azioni nei prossimi giorni.
http://www.radiogalileo.it/attualita/ ... -i-vigilantes-della-cesar

Sicurezza sul territorio: le tre proposte di “Viviamo Olgiate Insieme”


LE PRESENTA IL COORDINATORE ALBERTO PISONI






Sicurezza sul territorio: le tre proposte di “Viviamo Olgiate Insieme”




OLGIATE OLONA - “Crediamo che il programma sottoscritto di fronte ai cittadini in campagna elettorale rappresenti una serie di promesse da mantenere, in ogni caso e in ogni condizione”; è con queste parole che Alberto Pisoni di Viviamo Olgiate Insieme ha introdotto la spiegazione di quali siano le proposte del suo gruppo in materia di sicurezza del territorio.

“Vogliamo proporre idee ed iniziative che, se accolte, potrebbero migliorare le condizioni del nostro paese, soprattutto in un periodo come questo in cui la gente percepisce un senso di insicurezza sempre più grande. Il nostro Comune, insieme a Marnate e Solbiate, ha sottoscritto una convenzione che prevede che i comandi delle polizie locali lavorino in sinergia, credo di poter affermare che questo testimoni la volontà di aumentare la sicurezza sul territorio; da parte nostra, dunque, ci permettiamo di fare alcune proposte, sperando che vengano prese in considerazione.



TRE PROPOSTE

Per prima cosa ci piacerebbe vedere più spesso gli agenti della Polizia Locale girare a piedi per i vari rioni; questo permetterebbe di instaurare un rapporto di fiducia ancora maggiore con i cittadini, che in questo modo sarebbero spinti a collaborare in maniera più fattiva ed efficace, segnalando i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana di un comune come il nostro.

In secondo luogo vorremmo che l’Amministrazione considerasse di stipulare un accordo con una ditta di vigilanza privata per avere un’auto che percorra le nostre strade durante le ore notturne; questo permetterebbe di rispondere alle segnalazioni in maniera più veloce, facendo quindi sentire i cittadini più sicuri.

L’ultima proposta è quella di stendere un accordo con una compagnia assicurativa per dare la possibilità ai cittadini di stipulare, gratuitamente o sotto il pagamento di un piccolo contributo, un’assicurazione contro il furto, la rapina e l’estorsione.

Questo permetterebbe di ricevere un grosso aiuto in caso si verificasse uno di questi eventi sia a livello pratico (molte polizze, infatti, prevedono l’intervento immediato di fabbri o vetrai per riparare velocemente i danni), sia a livello psicologico e fisico, con l’aiuto di medici e psicologi.

In molti Comuni ciò avviene già, crediamo che potrebbe essere utile anche nel nostro”.



















Loretta Girola
pubblicato il: 04/02/2015
http://www.informazioneonline.it/LAY0 ... 07.aspx?arg=1013&id;=18740

Expo aggiudica la gara per la sicurezza

MILANO 03-02-2015

La società Expo aggiudica la gara per la sicurezza, dopo l’ok dell’Autorità anticorruzione. Ad aver vinto è un raggruppamento temporaneo di imprese di cui fanno parte Ivri, Sicuritalia All System e Consorzio Prodest Milano, con un’offerta di circa 20 milioni. In tutto si parla di un migliaio di professionisti che si dovranno occupare di sicurezza e controllo degli accessi all’esposizione, dove nei giorni di mas sima affluenza si stima arriveranno circa 250 mila persone.

In particolare, per Securitalia si tratta di una conferma della partnership, visto che l’azienda è già da due anni fornitore per i cantieri di Expo di servizi di vigilanza armata e non, con 60 specialisti. In una nota il presidente e ad di Securitalia, Lorenzo Manca, stima che per il suo gruppo «saranno impiegate oltre 300 persone, di cui i due terzi saranno nuovi assunti».

Il settore della sicurezza è uno dei più delicati, soprattutto in questo momento. Le imprese vincitrici hanno esperienza nei poli fieristici, porti, aeroporti, tribunali ed insediamenti civili e militari con elevate esigenze di protezione. Sempre Securitalia fa sapere che per le attività di accoglienza e reception «utilizzerà tecnologie avanzate per l’individuazione di oggetti e di sostanze proibite ed apparati radiogeni, sia mobili che fissi, per il controllo di bagagli e merci».

Nei giorni scorsi il commissario unico di Expo Giuseppe Sala si era espresso con toni ottimistici sul livello di sicurezza del sito, dicendo che da una parte è certamente facile individuare un evento del genere come possibile bersaglio di attacchi della criminalità, come sempre accade in queste occasioni, ma al tempo stesso tutto è stato fatto per rendere il sito accessibile e sicuro. Inoltre gli inquirenti a Milano, dopo un incontro in procura, sembrerebbero aver allontanato il sospetto di complotti e attentati.

Dunque, a rendere più preoccupati in questi giorni i vertici dell’evento e del Comune di Milano è la gestione dei cantieri del lotto B1 della strada milanese Zara-Expo, fondamentale per l’accesso in auto al sito di Rho provenendo da Nord Ovest. Una delle tre aziende è stata interdetta dalla prefettura un mese fa, ed è al tempo stesso in concordato fallimentare. Ha però anche fatto ricorso al Tar. Quindi in questa ingarbugliata situazione, la stazione appaltante (Metropolitana milanese) e l’Anac devono decidere se individuare un’impresa sostitutiva. Ormai è chiaro che l’opera sarà completata in ritardo, e dovrà quindi essere individuata in questi giorni un’alternativa provvisoria (almeno per il primo mese di Expo). Inoltre a Milano si sta insediando un comitato per l’ahttp://www.ilsole24ore.com/art/impres ... ?uuid=ABeOzQoCccessibilità

PAGANI (SA) : SI E’ COSTITUITO L’AUTORE DELL’ASSALTO AL PORTAVALORI




04 febbraio 2015 - ore 15,17







Si è costituito l’autore dell’assalto al portavalori dello scorso 28 novembre 2014, a Corso Ettore Padovano, a Pagani. È Enrico Laierno, 51enne volto già noto alle forze dell’ordine. I carabinieri gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su disposizione del gip del tribunale di Salerno. La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Montemurro. Durante il tentativo di rapina al blindato furono tre le persone a restare ferite, a seguito di una sparatoria tra Laierno e le guardie giurate, che in quel momento stavano trasferendo alcune sacche con dentro 80mila euro alla filiale bancaria del Montepaschi di Siena di via Trotta. Poco distante da dove era stato parcheggiato il furgone. A dover ricorrere alle cure dei sanitari degli ospedali vicini, furono un38enne, ferito al volto. Con lui, la cassiera di un supermercato ubicato proprio lungo corso Padovano, colpita ad una gamba. E per terza una signora impegnata a fare la spesa, colpita alla mano e a un braccio. Furono sedici i colpi esplosi, secondo i rilievi dei carabinieri del reparto territoriale, impegnati nelle indagini insieme al nucleo operativo del comando provinciale di Salerno. Laierno, per metà a volto coperto, pare avesse sparato alcuni colpi in aria con una mitraglietta in segno di avvertimento. Poi la sparatoria e la fuga, mentre le telecamere immortalavano la scena.

http://www.zerottantuno.com/notizia/3 ... salto-al-portavalori.html

12° RADUNO NAZIONALE DELLE GUARDIE GIURATE

Il 12° RADUNO NAZIONALE DELLE GUARDIE GIURATE si terrà domenica 19 APRILE 2015 a Piacenza, unica città italiana dove esiste un monumento dedicato a tutte le GUARDIE PARTICOLARI GIURATE.

Il programma verrà pubblicato al più presto, comunque l’inizio della cerimonia avverrà verso le ore 10 con termine attorno alle ore 13.

VI ASPETTIAMO NUMEROSI.

(Il Presidente dell’ Associazione Guardie Giurate in Congedo, Giordano Lacasella)

Un nuovo servizio di "sicurezza" privata, targato Securpol


















































La Securpol offre sorveglianza a piedi, bar e birrerie aderiscono all'iniziativa; controlli anti-scippi e anti-schiamazzi
di VERA SCHIAVAZZI






















31 gennaio 2015










Un nuovo servizio di "sicurezza" privata, targato Securpol, che a quanto pare sta ottenendo "importanti adesioni" soprattutto nella zona di piazza Vittorio e di Palazzo Nuovo. Almeno tre passaggi serali, in auto e a piedi, per sorvegliare che le vie siano tranquille e non ci siano "situazioni anomale". Per Paolo Gozio, responsabile cittadino dell'agenzia, si tratta di un'attività del tutto normale, che in questi ultimi tempi è stata solo rafforzata: "Molti esercenti, soprattutto i bar o i servizi di gastronomia come i kebab, vorrebbero più passaggi anche quando il negozio è aperto, per sentirsi più sicuri. Sono cose che ci vengono chieste e noi rispondiamo aumentando la presenza".

Ma sicuri di che cosa? Lo spiega a modo suo il titolare della "Gastronomia Salentina" di via Roero di Cortanze: "Qui la zona è troppo piena di ragazzi e di cani la sera, molti fanno cose insicure, si arrampicano sull'università o sui ponteggi, c'è rischio che qualcuno si faccia male". E in piazza Vittorio la nuova sorveglianza è stata proposta anche in chiave anti-scippi, con lo scopo di rendere più sicura la piazza, "evitare atti di delinquenza, sorvegliare le uscite degli esercizi pubblici".

Ad aderire però sono soprattutto i bar e i locali che restano aperti anche dopo le 20 o le 21, come se il timore fosse, in realtà, quello dei clienti-movidari che potrebbero restare sui marciapiedi a schiamazzare, sollevando le proteste dei residenti. O come se alcune abitudini estreme di chi frequenta la movida, come il sedersi o sdraiarsi per terra, potessero disturbare anche chi nel suo locale vende birra e panini. Insomma, toccherà alle guardie della Securpol, col nuovo servizio pagato un tanto al mese, dare un nuovo contributo alla tranquillità della movida? "Abbiamo 22 guardie armate e un'altra decina non armate qui a Torino - spiega ancora Gozio - La nuova campagna tocca anche altre zone, come Barriera di Milano, ma certo in quelle più "trafficate" l'interesse degli esercenti è maggiore".

In effetti, il servizio viene offerto anche ai negozi, che però tendono a non aderire, mentre la firma la mettono in fretta gli esercenti di bar, tavole calde, paninerie. Con tre passaggi a sera, e la promessa che la guardia Securpol scenderà dall'auto nelle vie dove i locali sono uno dietro l'altro, chi aderisce

si augura di veder sgombrare i giovani impegnati a bere birra e bivaccare fino a notte su muri e marciapiedi. Più che di una ronda, si tratta di un "calmiere". Ma per sapere che cosa risponderanno i movidari agguerriti alle guardie di Securpol bisogna aspettare i prossimi giorni e i weekend, quando anche le multe alle auto fioccano per i non residenti. E quando l'offerta fatta in questi giorni sarà a regime e il pattugliamento diventerà regolare.
http://torino.repubblica.it/cronaca/2 ... e_della_movida-106178206/

Sciopera contro il job act: licenziato: Ugl Forlì difende lavoratore della Cavalieri Security

Sciopera contro il job act: licenziato: Ugl Forlì difende lavoratore della Cavalieri Security

8 gennaio 2015 15:16




Autore:
Ado Antonellini

Tags:
Ugl Forlì difende lavoratore della Cavalieri Security

Sciopera contro il job act: licenziato: Ugl Forlì difende lavoratore della Cavalieri Security

(Sesto Potere) – Forlì – 7 gennaio 2015 – “Licenziato perché si era iscritto al sindacato, svolgeva funzioni di Rsa ed aveva aderito allo sciopero generale del 12 dicembre scorso. Un atto gravissimo, discriminatorio e anticostituzionale, che non possiamo far cadere nel vuoto senza reagire e che ci impegniamo ad impugnare in ogni sede e che porremo a modello da biasimare a livello nazionale”: con queste parole Filippo Lo Giudice, segretario provinciale Sicurezza Civile dell’Ugl di Forlì-Cesena e Rimini, informa l’opinione pubblica della vicenda occorsa al lavoratore della Centro Cavalieri Security Gps-Srl istituto di vigilanza, Fabio Versari, iscritto all’Ugl di Forlì e rimosso dal posto di lavoro per aver aderito allo sciopero generale contro il jobs act.
Fabio Versari e Filippo Lo Giudice

“Si tratta di un licenziamento illegittimo, discriminatorio e dettato da motivi antisindacali – aggiunge Filippo Lo Giudice – . Faremo ricorso urgente dinanzi al giudice del lavoro del tribunale di Forlì chiedendo il reintegro del nostro iscritto , con il pagamento di tutte le retribuzioni dal giorno del licenziamento e fino al suo effettivo ritorno in azienda e con la verifica delle effettive spettanze precedenti relative agli effettivi turni di lavoro svolti a benefico dell’istituto di vigilanza. I motivi di impugnazione con urgenza e reintegro sono evidenti così come la condotta antisindacale e abbiamo affidato il caso allo studio legale dell’avvocato Raffaele Padovano. Oltre a questo, che è un atto dovuto a tutela del lavoratore , promuoveremo un’azione legale per accertare la condotta antisindacale e chiedere il relativo risarcimento danni in costituzione di parte civile”.
“A nostro parere – aggiunge Lo Giudice -, i lavoratori, anche in un momento difficile per l’economia e per il lavoro come quello che stiamo vivendo, non devono rinunciare assolutamente a svolgere attività sindacale ed a partecipare a manifestazioni , come in questo caso uno sciopero generale, che sono garantite come diritto inalienabile dalla nostra Costituzione per difendere giuste rivendicazioni”.
“Lo sciopero rappresenta la prima forma di rivalsa di un lavoratore sui propri diritti e un datore di lavoro non può reprimere e punire chi si avvale di questo strumento perfettamente democratico. Il sindacato Ugl sarà sempre al fianco di questi coraggiosi lavoratori con tutti gli strumenti a sua disposizione fino alla tutela legale e non si farà intimidire ”: conclude il segretario provinciale Sicurezza Civile dell’Ugl di Forlì-Cesena e Rimini, Filippo Lo Giudice .
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fonte :http://www.sestopotere.com/sciopera-c ... della-cavalieri-security/
http://www.uglguardiegiurate.net/scio ... della-cavalieri-security/

Vigilanza privata e videosorveglianza, l'alta tecnologia sbarca a Pisa


Il Corpo Guardie di Città sempre più connesso. Se ne parla giovedì su 50Canale a Professione Sicurezza







Pisa, 24 gennaio 2015 - Il 17 marzo 2011, per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia, il Corpo Guardie di Città fece realizzare e pubblicare un nuovo sito desktop pensato, studiato e preparato per i computer, come tutti i siti internet di una volta, ma non valutato e ottimizzato per gli smartphone e i tablet.Il sito , costruito con layout liquido , fu pensato per adattarsi a tutte le risoluzioni desktop visto che il traffico web era principalmente sui computer.

L’anno successivo, nel 2012, il consulente informatico, Dr. Gabriele Bini, suggerì di fare anche un sito mobile per i cellulari anche se il traffico internet verso questi dispositivi era molto basso per problemi di velocità di internet e costi alti. Seguendo le indicazioni del Dr. Bini il Corpo Guardie di Città era già al passo con la tecnologia che si stava sviluppando avendo un sito internet desktop con layout liquido e un sito mobile per gli smartphone ed i tablet che , nonostante fossero dispositivi costosi, stavano già prendendo una fetta del mercato dei PC. Cellulari e tablet si moltiplicano e non conoscono crisi, anzi, in un solo anno aumentano del 14,2% il numero di smartphone sempre connessi a fronte della crescita complessiva dell'uso dei cellulari pari al 5,3%. Il 40% della popolazione italiana ha uno smartphone, ma tale cifra supera il 66% tra gli under 30.

Sul fronte tablet, l'utenza delle tavolette è del 16,9% della popolazione e la percentuale arriva in questo caso al 22,6% tra i giovani. L'intensa diffusione dei dispositivi mobile e la moltiplicazione di schermi con risoluzioni e caratteristiche sempre più diverse richiedono un nuovo orientamento nella realizzazione e progettazione dei layout web quindi per far fronte a questa evoluzione tecnologica l’Amministratore Unico del Corpo Guardie di Città Mariano Bizzarri Ollandini ha deciso di trovare una soluzione per aumentare la connettività al proprio sito internet , facendo progettare , sviluppare e realizzare un sito web adaptive - responsive da una delle aziende leader nel settore della realizzazione di siti web di ultima generazione, SemantycaWeb diretta dal Projet Manager Dr. Gabriele Bini che ha curato personalmente il restyling della veste grafica della versione desktop e la riedizione funzionale del portale in modalità responsive - adaptive web design con una nuova versione mobile ed una inedita versione tablet.

Ad oggi il portale web www.corpoguardiedicitta.it è l’unico , nel settore della vigilanza privata e servizi fiduciari in Italia, adaptive - responsive realizzato in tre differenti versioni , che si adatta automaticamente al dispositivo che lo visualizza rimanendo sempre chiaro e facile da navigare.www.corpoguardiedicitta.it è stato rivisitato , partendo dai suggerimenti pervenuti dai tanti navigatori che ogni giorno visitano il portale , con l'intento di illustrare maggiormente tutto ciò che l’Istituto di Vigilanza Privata è in grado di offrire: servizi , consulenze , vendita ed installazioni impianti di allarme e sistemi di sicurezza passiva dall'altro è stato dato ulteriore rilievo alle notizie di interesse comune (locale e nazionale), potenziando i canali video e informativi e sviluppando un calendario di eventi e news per dare maggior risalto alle attività del Corpo Guardie di Città. Oltre ad essere stato integrato il canale YouTube , è stata dedicata un’area al canale webTV della trasmissione televisiva PROFESSIONE SICUREZZA ideata e condotta da Mariano Bizzarri Ollandini che il Giovedì sera alle 21:30 in diretta TV sull’emittente regionale 50 CANALE tratta il tema della Sicurezza con chi della Sicurezza ai cittadini ha fatto la sua Professione ( autorità civili e militari ). Il nuovo portale www.corpoguardiedicitta.it permette al visitatore di interagire con l’azienda attraverso i contatti delle varie figure professionali dell’azienda , i vari social network Twitter, Facebook, Google Plus, LinkedIn, Google Business e YouTube e i due Form che facilitano l’invio del proprio curriculum vitae e la richiesta di un preventivo personalizzato alle proprie esigenze di sicurezza. Mariano Bizzarri Ollandini, Amministratore Unico del Corpo Guardie di Città, ha dichiarato : “ Avendo attentamente valutato che le vendite e-commerce su mobile hanno già superato quelle su desktop e che alcune attendibili stime indicano il 2015 come l’anno della svolta: la navigazione da mobile supererà quella da desktop ; ho ritenuto importante iniziare questo 2015, anno in cui la nostra società festeggia i 15 anni dalla sua costituzione, dotando l’azienda di un portale in modalità Responsive – Adaptive Design facendo realizzare le tre diverse tipologie di siti web ( desktop , tablet e mobile ) per erogare contenuti caratterizzati dalla massima fruibilità in ogni condizione di utilizzo in quanto responsive e quindi adattabile automaticamente ai dispositivi pc, tablet o mobile. Uno degli aspetti più affascinanti nell’avere un sito responsive risiede nella garanzia di assicurare una ottima “user-expirience” su tutti i dispositivi con qualsiasi risoluzione di schermo e ciò è importantissimo essendo impossibile prevedere che device o che risoluzione avranno gli utenti che accedono al sito web, quindi avere tre diversi siti web adattabili automaticamente a qualsiasi dispositivo, che funzionano bene e che esteticamente sono gradevoli, ritengo che garantisca di fatto una migliore e più proficua “user-experience” rispetto a un sito web in versione desktop che si adatta ai dispositivi mobili mantenendo però la stessa struttura creata per i computer e quindi più complessa e poco adatta per una navigazione da tablet o smartphone. Avere tre distinte versioni del sito web significa quindi stare al passo con la nuova tecnologia di comunicazione per consentire una ottima “user-experience” su qualsiasi dispositivo e a qualsiasi risoluzione con una gestione facile, rappresentando senza dubbio la migliore soluzione per una strategia di marketing anche in ottica SEO (in lingua inglese Search Engine Optimization, in acronimo SEO - ottimizzazione che nel linguaggio di internet intende tutte quelle attività finalizzate ad ottenere la migliore rilevazione, analisi e lettura del sito web da parte dei motori di ricerca attraverso i loro spider che generano un migliore posizionamento).”
http://www.lanazione.it/pisa/vigilanz ... ia-sbarca-a-pisa-1.604487

Formazione: convocata la sottocommissione per la predisposizione del D.M. in materia di formazione delle guardie giurate


23 gennaio 2015

Formazione: convocata la sottocommissione per la predisposizione del D.M. in materia di formazione delle guardie giurate


Il Presidente della Commissione Consultiva Centrale ex art. 260-quater del regolamento di esecuzione del TULPS ha convocato la riunione della sottocommissione per la predisposizione del D.M. in materia di formazione delle guardie giurate.
http://www.assiv.it/2015/01/formazion ... ne-delle-guardie-giurate/

Affidamento dei servizi di vigilanza privata: in arrivo un provvedimento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Vigilanza contratti pubblici)


23 gennaio 2015

Affidamento dei servizi di vigilanza privata: in arrivo un provvedimento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Vigilanza contratti pubblici)


In applicazione del regolamento in tema di “disciplina dell’analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell’impatto della regolamentazione (VIR) (G.U. n. 278 del 27 novembre 2013), l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha avviato la consultazione on-line (www.anticorruzione.it) al fine di acquisire ulteriori valutazioni o aspetti critici da approfondire in merito agli affidamenti di servizi di vigilanza privata.

L’iniziativa dell’Autorità nazionale Anticorruzione trova origine da una segnalazione della Prefettura di Roma che ha evidenziato alcune criticità in relazione agli appalti indetti per l’affidamento dei servizi di vigilanza privata.

Tali criticità attengono, in particolare:
•all’esatta indicazione dell’oggetto dell’appalto;
•alla corretta individuazione dei requisiti di partecipazione da fissare nel bando di gara;
•alla determinazione della formula per individuare l’offerta economicamente più vantaggiosa;
•ai ribassi eccessivi proposti dagli operatori economici in sede di gara;
•alle modalità di attuazione del c.d. “cambio appalto”.

Sul sito dell’Autorità Nazionale Anticorruzione è disponibile il documento di consultazione realizzato dall’Autorità a seguito delle osservazioni emerse dal tavolo tecnico avviato lo scorso mese di novembre che ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche di un rappresentante dell’ASSIV.

Articolo a cura di: Assiv Informa
http://www.assiv.it/2015/01/affidamen ... lanza-contratti-pubblici/

Licenziamenti collettivi : i diritti persi con il jobs act...




Nuove norme per i licenziamenti individuali ma anche per quelli collettivi. E' questo il raggio di azione del Jobs Act, la riforma del lavoro appena varata dal governo Renzi. Con il primo decreto attuativo della legge, presentato il 24 dicembre scorso, l'esecutivo ha scelto di cambiare le regole che un azienda deve seguire quando lascia a casa più dipendenti contemporaneamente e non soltanto uno solo. Si tratta di una novità molto contestata dai sindacati, che accusano il governo di avere introdotto una totale deregulation dei rapporti di lavoro.



Licenziamenti, cosa cambierà nel 2015



Per capire su cosa vertono le polemiche degli ultimi giorni, però, bisogna anzitutto fare alcune premesse. Per la legislazione italiana del lavoro, esistono sostanzialmente due tipologie di licenziamenti. La prima è rappresentata appunto dai licenziamenti individuali (o individuali plurimi) che riguardano da un minimo di 1 a un massimo 4 dipendenti contemporaneamente. La seconda è rappresentata invece dai licenziamenti collettivi che avvengono quando un'azienda lascia a casa almeno cinque lavoratori nell'arco di 120 giorni, all'interno della stessa provincia.



Il Jobs Act e l'articolo 18



Mentre i licenziamenti individuali sono regolati per lo più dall'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, per quelli collettivi esiste una legge ad hoc di 14 anni fa (la n. 223 del 23 luglio 1991), che prevede regole specifiche a cui le aziende devono attenersi (se hanno più di 15 addetti alle loro dipendenze). Innanzitutto, l'impresa deve prima avviare una consultazione con i sindacati, per concordare con loro le modalità con cui scegliere i lavoratori in esubero. Di solito, le parti sociali negoziano la fuoriuscita meno dolorosa possibile, dando la precedenza a chi è disposto a dimettersi volontariamente perché è vicino alla pensione. Nel caso in cui non venga raggiunta un'intesa con le organizzazioni dei lavoratori, la legge impone comunque all'azienda con più di 15 addetti di seguire determinati criteri per effettuare i licenziamenti, conservando il posto ai dipendenti che hanno un'età più avanzata (e quindi minori possibilità di trovare un nuovo posto) o maggiori carichi di famiglia, cioè moglie e figli da mantenere.



Tutto sul Jobs Act



Come ultimo criterio per individuare i lavoratori da mandare via, la legge del 1991 consente però all'azienda di tenere conto anche delle proprie esigenze tecnico-produttive e organizzative. Se il licenziamento collettivo non segue tutte queste procedure, può essere dichiarato illegittimo dal giudice che, in base alla norma del 1991, può infliggere due sanzioni diverse: la liquidazione di un indennizzo in denaro al dipendente (se non sono state rispettate le regole di consultazione dei sindacati) oppure il reintegro del lavoratore stesso nell'organico (se invece sono stati usati dei criteri sbagliati nella scelta dei dipendenti da lasciare a casa).



Il Jobs Act e le idee di Biagi e D'Antona



Fatte queste premesse, si arriva alla polemiche dei giorni nostri sui contenuti del Jobs Act. Con il primo decreto attuativo della riforma del lavoro, anche i licenziamenti collettivi diventano un po' più facili. Se alcuni dipendenti mandati a casa faranno causa all'azienda e riusciranno a far dichiarare illegittimi dal giudice gli esuberi, non avranno più diritto a essere reintegrati nell'organico ma potranno ottenere soltanto un risarcimento in denaro, lo stesso previsto per i nuovi contratti a tutele crescenti nati con il Jobs Act: due mesi di stipendio per ogni anno di carriera, con un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità. Va ricordato, però, che queste nuove regole si applicano soltanto ai contratti di lavoro stipulati dal 1° gennaio 2015 e non a quelli attualmente già in essere. E così, nell'ambito di uno stesso licenziamento collettivo dichiarato illegittimo, potrebbe accadere che i lavoratori della stessa azienda vengano trattati dal giudice con due pesi e due misure: alcuni potrebbero avere diritto a essere reintegrati nel posto di lavoro e altri no.
http://www.panorama.it/economia/lavor ... enti-collettivi-jobs-act/

Vermezzo, è allarme furti. Altre due ditte nel mirino: "Niente ferma i ladri"

20 gennaio 2015
Sistemi di allarme, guardie giurate e telecamere sembrano inutili. Nell’ultima settimana i malviventi hanno preso d’assalto la Ford e la International Caratti, un’azienda specializzata in attrezzature per piscine






Archimede Clementi, titolare della Caratti di Vermezzo (Studio Sally)








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Vermezzo, 20 gennaio 2015 – Sistemi di allarme, guardie giurate e telecamere non fermano i ladri che hanno preso di mira le aziende del quartiere industriale. Nell’ultima settimana i malviventi hanno preso d’assalto due ditte, la Ford e la International Caratti, un’azienda specializzata in attrezzature per piscine. Alla concessionaria d’auto i malfattori sono riusciti a rubare tre auto, utilizzando come via di fuga il cancello della vicina International Caratti. E’ la stessa azienda depredata qualche giorno più tardi. I ladri sono riusciti a penetrare nei capannoni dopo aver sfasciato il cancello principale e il portone d’entrata. Una volta all’interno del magazzino, i malviventi si sono impossessati di motori, cavi elettrici e trasformatori, tutto materiale contenente rame.

I ladri non si sono limitati a fare incetta di motori e cavi elettrici. Prima di fuggire si sono appropriati anche degli attrezzi da lavoro, come trapani, avvitatori e seghetti. Tutto materiale che potrà essere rivenduto facilmente, a differenza invece dei robot pulitori per piscina. Quelli non sono stati razziati, visto che riportano un numero di matricola e sono quindi difficilmente smerciabili sul mercato. Nel bottino è finito anche un camion con i relativi attrezzi. Stima del danno, 10mila euro, ad esclusione del camion che è in leasing. Il titolare dell’azienda, Archimede Clementi, allarga le braccia: “Niente ferma i ladri, nemmeno le sbarre di protezione che abbiamo messo alle finestre. Qualche mese fa hanno addirittura sfondato i muri del capannone a colpi di mazza. In un’altra occasione hanno spostato a mano 30 quintali di pietre con cui avevamo caricato due bancali messi a protezione dell’azienda. E poi sono entrati”. M. Az.
http://www.quotidiano.net/vermezzo-furti-ford-caratti-1.593243

Giugliano. ​Stress e divorzio: vigilante travolto dagli incubi

GIUGLIANO. «Ti voglio bene, ti vogliamo bene». È scritto sulla lettera d'addio rinvenuta nell'abitazione di Antonio Riccardo, l'uomo che domenica sera ha ucciso la moglie, Anna Maria Capuano, e poi si è suicidato con un colpo di pistola alla testa. La tragedia in via Nazario Sauro, zona periferica della città. La guardia giurata l'ha indirizzata alla figlia 15enne. «Se puoi - ha scritto l'uomo - facci cremare, così io e mamma saremo per sempre insieme».

Tante parole che evidenziano il disagio dell'uomo. La paura di perdere la moglie, come si legge nella missiva «forse ha conosciuto qualche altro uomo». Poi frasi inserite in più momenti. «Nel giaccone marrone ci sono i documenti della banca, ci sono i soldi che ti serviranno in futuro». E ancora: «Fatti dare la liquidazione dalla mia società - riferendosi all'agenzia di vigilanza per cui lavorava - e paga gli ultimi due anni del mutuo». Una sorta di testamento scritto di getto che però, in alcuni casi, non ha un legame logico. «Sei sempre stressata - ha scritto il 55enne riferendosi alla moglie - per il lavoro, per i 500 euro che ti danno sarebbe meglio che tu stessi a casa». Poi ritorna a parlare con la figlia: «Ho fatto tanti sacrifici per tirarti su e ti voglio bene».

La donna lavorava in uno studio legale di Napoli. «Una donna seria e che ci aveva raccontato l'ossessione del marito che temeva di perderla» raccontano i colleghi di lavoro. Antonio Riccardo, da due mesi era in malattia per un problema alla schiena. Da due mesi non si recava alla Stazione Centrale di piazza Garibaldi, al capolinea della Metro dove prestava servizio. Sposato e padre di due figli, era divorziato da 17 anni. Poi aveva conosciuto Anna Maria Capuano con cui aveva avuto una figlia e poi si era sposato con la donna: «Volevi sposarti e l'ho fatto - si legge nella lettera - volevi una figlia e l'abbiamo avuta».

Poi la chiusura: «Ti amo».
Gli inquirenti della polizia del Commissariato di Giugliano, diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, stanno indagando e non lasciano nulla al caso. L'uomo - secondo i familiari - era molto stressato. Una situazione psicofisica su cui vogliono fare luce gli agenti della Giudiziaria. Lavorava spesso di notte e quindi di giorno dormiva. Una situazione, probabilmente, che ha creato nell'uomo in forte stato di crisi che ha gravato sul matrimonio. La lettera che ha lasciato alla figlia, probabilmente, rispecchia lo stato d'animo del 55enne. Le guardie giurate, infatti, causa la crisi, sono spesso sotto pressione e sono soggette a turni di notte. L'attività della polizia non si ferma.

L'investigativa vuole capire cosa ha scatenato nell'uomo l'ira omicida nei confronti della moglie prima, e poi su se stesso.

Ricostruita dalla polizia l'esatta dinamica dell'omicidio suicidio. La coppia era in casa con la figlia 15enne. Sono le 17:30. Stanno discutendo, la ragazzina ha delle cuffie nelle orecchie e sta ascoltando della musica, poi va nella sua camera e accende il pc. Marito e moglie, per evitare di litigare davanti alla ragazza decidono di scendere. Entrano nell'auto della donna, una Panda verde parcheggiata nel retro del parco Giovanna dove vivono. Lei si siede al posto di guida, il marito al lato passeggero. Discutono animatamente. Lui, in un momento di follia, prende la donna per i capelli, le cala la testa e le spara un colpo a bruciapelo alla tempia sinistra. Poi, punta l'arma alla tempia destra e si uccide. Sono le sette di domenica sera.

martedì 20 gennaio 2015 - 10:20 Ultimo agg.: 10:42
http://www.ilmattino.it/napoli/cronac ... lie/notizie/1132017.shtml

Bancarotta società vigilanza, chiesti sette anni e sei mesi

Terrorismo, Alfano: “Livello di attenzione alzato al massimo”


Da fine dicembre espulsi nove sospetti. Cinque italiani partiti per la Siria tra i 59 foreign fighters







ANSA

































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18/01/2015











«Nel nostro Paese possiamo dire di avere fatto tutto quel che è necessario per prevenire, nei limiti del possibile, la minaccia» legata al terrorismo. Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa al Viminale indetta questa mattina. «Il nostro dipartimento della Ps è in stato di allerta permanente, la nostra filiera di sicurezza che si fonda sulle prefetture è in stato di allerta massima», ha proseguito. «I nostri migliori uomini sono al lavoro «quotidianamente. Il nostro è un lavoro che avviene nell’ombra, ma è un lavoro che non conosce sosta».



Livello di sicurezza al massimo

«Noi ci troviamo di fronte ad una minaccia immanente che può attuarsi in qualsiasi parte del nostro continente» e che è «sostanzialmente imprevedibile. A fronte di questo pericolo potenziale abbiamo innalzato il livello sicurezza al massimo» ha detto il ministro.



Le espulsioni

«Avevo detto che avremmo avvitato ulteriormente i bulloni del meccanismo di espulsioni e lo abbiamo fatto prima dei fatti di Parigi. Dalla fine di dicembre abbiamo espulso nove soggetti: 5 tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino e un pachistano. Si tratta di persone, che avevano il permesso di soggiorno per lunga residenza, da anni in Italia. Due avevano coinvolto le proprie famiglie per andare a combattere in Siria. Qualcuno si era autoradicato sul web, altri erano internauti attivi, altri avevano aderito all’Isis, qualcuno aveva raggiunto quasi il rango di reclutatore. Ci saranno presto altre espulsioni - ha aggiunto -, ma su questo manteniamo il riserbo, non dobbiamo dare vantaggi a nessuno».



I foreign fighters

Sono 5 i foreign fighters. È l’aggiornamento dato in conferenza stampa dal ministro dell’Interno. Di questi «cinque sono italiani partiti per la Siria». I 59 (l’aggiornamento è alla data di ieri) non sono soggetti presenti in Italia ma persone che «in qualche modo hanno avuto a che fare con il nostro Paese - ha aggiunto -, di questi 14 sono già morti. Abbiamo radiografato un numero si soggetti molto superiore a cento. Non esiste una lista nera, ma un volume di monitoraggio che si fonda molto sulla riservatezza», ha aggiunto. Un lavoro che «si sta ulteriormente intensificando». I 59 foreign fighters che hanno avuto a che fare con l’Italia, comprendono due persone di doppia nazionalità, mentre il resto sono stranieri.
http://www.lastampa.it/2015/01/18/ita ... QZFNOiVe5lwgN/pagina.html

Guardie Giurate: SIAMO TUTTI POSSIBILI MAURO PELELLA

Cari amici del blog, oggi vorrei apportare alla vostra attenzione, un fatto a me molto caro, in quanto si parla di Vigilanza e del rischio delle Guardie Giurate, che quotidianamente mettono la loro vita in seria difficoltà, non per gusto, ma per obblighi ed esigenze che vengono richieste da uno Stato assente, ed incapace nel definire un ruolo come la Guardia Giurata, che oramai è tabù assoluto.

Mi riferisco in particolar modo alla vicenda di Mauro Pelella che si è conclusa ieri in Cassazione e che potete leggere a questo articolo dove sono stati confermati 11 anni e 4 mesi, per l’omicidio colposo durante una rapina in Banca a Quinzano d’Oglio il 4 Aprile 2011, e nonostante la difesa degli Avvocati del Pelella, la Cassazione ha confermato quanto in precedenza nei confronti della Guardia Giurata.

Il tutto può essere condivisibile oppure no, e sinceramente ognuno può farsi le proprie considerazioni per questa sentenza, ma ciò che voglio analizzare assieme a voi, non è tanto il fattore di questa decisione che ha condizionato non solo la vita di Pelella, ma bensì la vita delle Guardie Giurate che si riconoscono in questo scritto, datosi che adesso, prima di estrarre l’arma per potersi difendere e salvarsi la vita, ci dobbiamo pensare un attimo, ovvero, quell’attimo che potrebbe decidere il nostro futuro e quello dei nostri figli, ma è anche quell’attimo in cui potremo perdere la nostra vita per mano altrui, considerato che il nostro tempo di reazione sarà sicuramente impoverito dal timore di poterci veder condannati e rovinati.

Sicuramente Mauro Pelella, forse avrà esagerato nel esplodere quei maledetti 15 colpi dalla sua pistola d’ordinanza, ma questo lo può capire solamente chi fa un lavoro in cui potrebbe perdere la propria vita per colpa di delinquenti che non si mettono scrupoli a farti fuori per la loro libertà di assassini.

Quanti di noi si sono trovati nella situazione di Pelella che ovviamente è stato costretto a fare quel gesto??e quanti di noi hanno subito delle vere e proprie situazioni da guerriglia dove purtroppo spesso sono rimasti uccisi colleghi e padri di famiglia??

Purtroppo i nostri legislatori fanno in fretta a legiferare, perchè tanto ci sono le guardie giurate che stanno zitte e non si ribellano a questo status vegetativo in cui siamo costretti ad operare, ma conviene fare questo mestiere per 1100 euro al mese???Conviene rischiare la vita con la possibilità di restare ucciso o nella migliore delle ipotesi, rimanere marchiato a vita come Pelella???Perchè a fare il trasporto Valori non ci vanno gli Uomini dello Stato come accadeva nel 1970 con furgoni blindati, macchine di scorta e semafori bruciati??Almeno se loro fanno fuoco per difendersi, hanno la legge dalla loro con l’art. 53 del c.p in base all’uso legittimo delle armi, mentre noi non possiamo avvalerci di quell’articolo, e questo già la dice lunga….

Perchè darci delle armi in mano, che comunque vada non possiamo utilizzare per difenderci perchè comunque vada rimaniamo fregati????

Perchè chi dovrebbe tutelarci se ne frega altamente nascondendosi dietro la parola “privati quali siamo“e ci usa/strumentalizza a comodo, per colmare la propria incompetenza nella gestione delle risorse Statali??? Se siamo privati, perchè lo Stato ci mette in condizione di affrontare la criminalità organizzata come quotidianamente facciamo???A quale cittadino privato, viene richiesto di affrontare la delinquenza in modo così evidente, ma così nascosto da Leggi create ad hoc per confondere le situazioni e renderle opinabili nel momento delle nostre richieste????

Un idea ce lo, ma la esporrò nel momento che sarà attiva la nostra Associazione a tutela delle Guardie Giurate che verrà presentata a giorni a tutti voi……..

Come possiamo difendere i beni altrui, se nessuno difende la nostra persona come lavoratore e UOMO????

Rohttps://ingiustiziedellarete.wordpress ... ibili-mauro-pelella/berto P.
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